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Emorroidi e vene varicose ko

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

Per decongestionare le emorroidi

Le emorroidi sono una patologia piuttosto comune che affligge, in misura più o meno grave, gran parte della popolazione. Esse sono dilatazioni (varici) delle vene presenti nel rivestimento cutaneo dell’ano e si presentano Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.comsottoforma di una o più tumefazioni di colore rosso. Si dicono esterne se sono situate vicino all’apertura anale e visibili dall’esterno, oppure interne se sono situate all’inizio del canale anale. Le cause del disturbo sono le stesse delle vene varicose, riconducibili quindi ad una debolezza venosa di origine genetica oppure a fattori che aumentano la pressione sanguigna addominale. Per quanto riguarda questi ultimi, lo stile di vita e le abitudini alimentari sono fattori fortemente predisponenti per l’insorgere della patologia. Sarebbero da evitare la sedentarietà, gli sforzi eccessivi, lo stare troppo tempo in piedi o seduti, l’abuso di lassativi, come pure sarebbero da limitare gli alimenti irritanti quali peperoncino, superalcolici, cioccolato, insaccati e spezie piccanti. Anche le disfunzioni intestinali, come stitichezza e diarrea croniche, possono costituire un importante fattore di rischio. Bisognerebbe pertanto privilegiare l’attività fisica (sport, ginnastica, ballo, moto, ecc.) ed adottare una dieta alimentare equilibrata ricca di acqua e di fibre allo scopo di favorire la regolarità delle funzioni intestinali.

Un ulteriore valido aiuto, come al solito, ce lo fornisce la Natura con le sue numerose piante capaci di combattere i problemi legati alla cattiva circolazione venosa. I rimedi della nonna di seguito consigliati sono efficacissimi per la cura e la prevenzione delle emorroidi, consentendo, inoltre, nella fase acuta, di alleviare i sintomi e di favorire il rientro spontaneo delle stesse nella loro sede naturale.

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◊ Achillea: è nota l’efficacia di questa pianta per il miglioramento della circolazione sanguigna e quindi in caso di emorroidi. Si possono bere 2 tazze al giorno dell’infuso preparato con 30 g di fiori essiccati in 1 litro d’acqua bollente, accompagnate da impacchi imbevuti nel decotto preparato facendo bollire 50 g fiori e foglie essiccati in 1 litro d’acqua e lasciato raffreddare.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Amamelide (o Hamamelis virginiana): per le sue spiccate proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive, questa pianta costituisce il rimedio naturale più noto e collaudato per il trattamento e la decongestione delle emorroidi, da sempre utilizzato dalle nostre nonne. Possiede la capacità di togliere rapidamente l’infiammazione, il gonfiore e di bloccare il sanguinamento (è ricca di tannini e flavonoidi). Per uso interno si può preparare l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), da assumere 3 volte al dì lontano dai pasti. Per uso esterno sono utilissimi gli impacchi e gli sciacqui con l’infuso freddo, da fare più volte al giorno. Particolarmente indicata è la pomata, le cui applicazioni danno un sollievo rapido quanto efficace.

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◊ Calendula: efficacissime per le emorroidi e vene varicose sono le applicazioni di pomata di calendula, per preparare la quale si utilizzano foglie e fiori della pianta.

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◊ Cardo santo: in caso di emorroidi aggravate da atonia intestinale, usare l’infuso di foglie e fiori (4 g in 200 ml d’acqua) per via interna alla dose di 2 – 3 tazze al dì e per impacchi.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Ippocastano (o Aesculus hippocastanum): l’alto contenuto di escina, sostanza antinfiammatoria in grado di facilitare il riassorbimento dei liquidi che causano gonfiori, di irrobustire le pareti dei vasi sanguigni e aumentare l’elasticità dei capillari, rende i rimedi che utilizzano tale pianta un valido coadiuvante per la cura delle emorroidi e delle vene varicose. La nonna consiglia il decotto fatto con la corteccia dei rami essiccati (15 g in 1/2 litro d’acqua), da bere alla dose di 2 tazze al giorno. Localmente si possono effettuare impacchi con il decotto freddo ed applicazioni di pomata.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Linaria cymbalaria: sono ottime entrambe le varietà vulgaris (o erba linaiola) e cimbalaria (o scarpette della madonna) di cui utilizzare le foglie fresche schiacciate con un oggetto non metallico per applicazioni locali; le emorroidi scompariranno prestissimo e definitivamente. Si può ricorrere anche alla pomata che la nonna preparava in casa in questo modo: bollire 4 – 5 pugni di foglie con strutto (va bene anche la vasellina o la lanolina), facendo attenzione a che il composto non prenda fuoco, fino a quando il grasso non ha preso un bel colore verde; si tolgono le foglie e si aggiunge un tuorlo d’uovo; si mescola per amalgamare il tutto; si lascia raffreddare e si conserva per l’uso. Le applicazioni vanno ripetute più volte al dì.

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◊ Malva: va bene il decotto di foglie e fiori (30 g per 1 litro d’acqua) da assumere alla dose di 2 – 3 volte al dì lontano dai pasti.

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◊ Noce: utili gli impacchi effettuati con il decotto di foglie (40 g in 1 litro d’acqua) oppure i cataplasmi fatti con le foglie fresche tritate e scaldate a bagnomaria. In alternativa si possono preparare pomate facendo cuocere nell’olio di oliva, o nella vasellina, o nella lanolina, o nella glicerina le foglie ed il mallo della noce. Applicare secondo necessità.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Piantaggine: vanno bene sia la varietà major che quella lanceolata per preparare un unguento che si rivela efficacissimo contro le emorroidi. La nonna lo preparava così: pestare un paio di pugni di foglie fresche e cuocerli, a fuoco lento, in poco burro fino a quando il composto non diventa di colore verde; lasciar raffreddare; strofinare delicatamente la parte interessata 3 – 4 volte al giorno. Per completarne l’efficacia, specie in caso di sanguinamento, si può aggiungere una piccola quantità di radice di Borragine (o Consolida).

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◊ Rusco (o Ruscus aculeatus o comunemente Pungitopo): migliora la circolazione sanguigna e combatte efficacemente le infiammazioni e gli edemi (gonfiori dovuti ad eccessiva quantità di liquidi nei tessuti), per cui è utile assumere 2 tazze al giorno di infuso (40 g di rizoma per 1 litro d’acqua bollente).

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◊ Tarassaco (o Dente di leone): adoperare il decotto della radice (50 g in 1 l d’acqua, da far bollire almeno mezz’ora) per effettuare lavaggi a freddo. Ancora più efficace è il succo della radice fresca applicato localmente.

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◊ Tormentilla: il decotto di rizoma (50 g per 1 litro d’acqua), lasciato raffreddare, si può utilizzare per effettuare impacchi, specie in caso di emorroidi sanguinolenti. Per rafforzarne l’azione al decotto si possono aggiungere al decotto alcune foglie di Amamelide e di Piantaggine.

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◊ Verbasco: sono indicati l’infuso dei fiori (40 g per 1 litro d’acqua bollente), da berne 2 tazze al dì, e gli impacchi con il decotto di foglie bollite in acqua e latte (5g in 100 ml), lasciato raffreddare.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Vite rossa (o Vitis vinifera): le foglie dell’uva, in particolare quelle rosse autunnali, hanno una marcata attività vasoprotettrice di arterie e vene, riducendone la permeabilità e mantenendole più elastiche, per cui il loro uso è particolarmente indicato nelle patologie legate ai disturbi circolatori, tra cui le emorroidi. Si può preparare il decotto di foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da prendere a cucchiai da tavola anche ogni quarto d’ora a seconda della necessità.

Più che un sollievo per le vene varicose

Le vene varicose o varici sono una dilatazione permanente e patologica di alcune vene, soprattutto di quelle delle gambe, dovuta essenzialmente ad una perdita di tonicità delle loro pareti. Ciò comporta un cattivo funzionamento delle valvole Vene-varicose-pollice-giùinterne di detti vasi, causa di un ristagno e di un reflusso di sangue che in condizioni normali sarebbe spinto efficacemente verso il cuore attraverso l’azione di pompaggio dei muscoli. Le vene, le cui pareti sono di per sé già indebolite, tendono quindi a dilatarsi e ad ingrossarsi in maniera irreversibile rendendosi visibili attraverso la pelle perché in rilievo e per il loro colore bluastro. I sintomi sono dolore, bruciore, prurito, crampi, gambe pesanti, edema di piedi e caviglie, cui occorre aggiungere il disagio estetico che può diventare importante se si considera che le varici affliggono principalmente le donne. In assenza di alcun trattamento, sia preventivo che curativo, possono insorgere complicazioni quali ulcere, flebiti, trombosi, emorragie, infezioni, ecc. Le cause della patologia possono essere genetiche oppure riconducibili ad uno stile di vita errato. Sono da evitare la sedentarietà e l’abitudine a stare per molto tempo in piedi, che favoriscono la stasi ematica e fanno venir meno l’azione di pompaggio dei muscoli come quelli del polpaccio. Un peso corporeo eccessivo è sicuramente un fattore di rischio in quanto aumenta la pressione addominale e di conseguenza affatica il funzionamento delle valvole. Bisognerebbe quindi privilegiare l’attività fisica ed una dieta alimentare equilibrata sia nelle calorie che nella qualità dei cibi assunti, limitando zuccheri e grassi, bevendo molta acqua e dando precedenza a cereali, verdure e frutta, in particolare ai frutti rossi perché il loro elevato contenuto di flavonoidi aiuta a mantenere le vene più elastiche (uva, agrumi, prugne, ciliegie, fragole, mirtilli, ribes, more, ecc.). Qualche comportamento virtuoso per favorire la circolazione alle gambe può dare i suoi vantaggi, come ad es. camminare molto, portare scarpe con tacchi né molto alti né molto bassi, non indossare calze o gambaletti troppo aderenti, né jeans troppo stretti, evitare di accavallare le gambe quando si è seduti, dormire con i piedi leggermente sollevati, non esporsi troppo al sole, preferire la doccia al bagno, ecc.

Anche per questa patologia la nonna ci suggerisce una serie di rimedi naturali per migliorare la circolazione, in particolar modo quella delle gambe, e ridurre quindi il problema delle vene varicose. Premettendo che in genere i rimedi che si utilizzano per la cura delle emorroidi sono adatti anche per le vene varicose e viceversa, si riportano di seguito quelli ritenuti più specifici.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Bardana (o Lappa): nei casi di ulcera varicosa si dimostra molto utile la preparazione di un unguento a freddo, mettendo in un contenitore con coperchio uguali quantità del succo ricavato dalla premitura di foglie fresche di bardana  triturate e di olio di oliva, si agita con forza fino a che l’olio non diventa di un bel colore verde, quindi si applica sull’ulcera. Un massaggio alle gambe con tale olio combatte anche l’insufficienza venosa. Utile anche per alcune affezioni della pelle, quali piaghe, crosta lattea, tigna, ecc.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Calendula: particolarmente efficace per le vene varicose è la pomata o la crema di calendula, che ha un’azione astringente e tonica. Si prepara utilizzando foglie e fiori della pianta. La si tiene in frigorifero per un effetto rinfrescante. La si applica con un massaggio leggero, senza esercitare pressione sulle vene, andando nella direzione del cuore.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Centella asiatica (o Hydrocotyle asiatica): è una pianta erbacea in grado di rafforzare le vene e di migliorare la circolazione sanguigna degli arti inferiori e quindi è particolarmente adatta nei casi di varici. Si utilizzano le parti aeree. Si prepara l’infuso con mezzo cucchiaino di erba in una tazza di acqua bollente e se ne assumono max 2 tazze al giorno. La centella ha un sapore amaro e astringente, che si può correggere con zucchero, miele, limone, oppure mediante miscelazione con altre erbe.

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□ Cipresso: per l’ottima azione astringente e vasocostrittrice, nonché protettiva delle pareti delle vene, è utile berne il decotto di foglie o rami (2g in 100 ml d’acqua) alla dose di 2 – 3 tazzine al giorno. Il decotto, più diluito e lasciato raffreddare, può essere altresì utilizzato per fare 2 volte a settimana dei bagni tenendo le gambe in immersione per 20 min e massaggiando poi con la pomata o la crema di calendula.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Ginkgo biloba: tale pianta migliora la circolazione sanguigna apportando notevoli benefici a chi soffre di vene varicose. Inoltre possiede la proprietà di rallentare il processo di invecchiamento cerebrale, di allontanare la stanchezza e soprattutto la mancanza di concentrazione. Oggi si trova in commercio sottoforma di estratto secco, gocce, capsule e compresse, le cui posologie sono precisate sulle confezioni. Ad es. nel caso dell’estratto secco il dosaggio giornaliero oscilla tra un minimo di 100 mg ad un massimo di 200 mg, con un ciclo che prevede il trattamento per 4 settimane seguito da una sospensione di 2 settimane. Sono efficaci anche i massaggi con la crema.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Ippocastano (o Aesculus hippocastanum): l’alto contenuto di escina, sostanza antinfiammatoria in grado di facilitare il riassorbimento dei liquidi che causano gonfiori, di irrobustire le pareti dei vasi sanguigni e aumentare l’elasticità dei capillari, rende i rimedi che utilizzano tale pianta un valido coadiuvante per la cura delle emorroidi e delle vene varicose. La nonna consiglia il decotto fatto con la corteccia dei rami essiccati (15 g in 1/2 litro d’acqua), da bere alla dose di 2 tazze al giorno. Allevia il dolore. Efficaci anche la pomata o la crema applicate fredde (da tenere in frigo).

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Mirtillo nero: il frutto aumenta la resistenza delle pareti dei capillari, è decongestionante e calma il dolore, migliorando l’intera circolazione. E’ noto a tutti che il frutto di mirtillo favorisce un maggiore adattamento dell’occhio alla visione notturna. Se ne può assumere l’infuso (1 cucchiaino pieno in 100 ml d’acqua bollente) alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Va bene anche il succo concentrato, di cui se ne assume 1 cucchiaino 3 – 4 volte al dì.

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□ Rusco (o Pungitopo): migliora la circolazione sanguigna e combatte efficacemente le infiammazioni e gli edemi (gonfiori dovuti ad eccessiva quantità di liquidi nei tessuti), per cui è utile assumere 2 tazze al giorno di infuso (40 g di rizoma per 1 litro d’acqua bollente). Efficaci anche la pomata o la crema applicate fredde (da tenere in frigo).

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□ Tarassaco (o Dente di leone): adoperare il decotto della radice (50 g in 1 litro d’acqua, da far bollire almeno mezz’ora) per effettuare lavaggi a freddo alle gambe. Ancora più efficace è il succo della radice fresca applicato localmente.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Vite rossa (o Vitis vinifera): le foglie dell’uva, in particolare quelle rosse autunnali, hanno una marcata attività vasoprotettrice di arterie e vene, riducendone la permeabilità e mantenendole più elastiche, per cui il loro uso è particolarmente indicato nelle patologie legate ai disturbi circolatori, tra cui le vene varicose. Si prepara il decotto di foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da assumere alla dose di 3 tazze al dì per 2 mesi. Si consiglia di ripetere il ciclo  2 – 3 volte l’anno.

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Fermiamo la diarrea

La diarrea, com’è noto, è l’eliminazione, con frequenza al di sopra della norma, del materiale fecale. Di per sé non è una malattia, ma un sintomo di altre patologie. Difatti si riscontra in numerose affezioni intestinali (enteriti, coliti, ecc.) ed epatiche.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.comLa forma acuta è scatenata principalmente da agenti infettivi (batteri, virus e parassiti) che possono diffondersi a causa di scarse condizioni di igiene veicolate tramite l’acqua o i cibi contaminati (purtroppo sono eventi alquanto frequenti nei Paesi in via di sviluppo). Tipica è la cosiddetta “diarrea del viaggiatore” causata dal batterio campylobacter jejuni, le cui tossine possono essere distrutte solo con un’adeguata cottura. Generalmente in estate sono molto più comuni le forme batteriche, mentre in inverno quelle virali.

La diarrea può essere dovuta anche a condizioni non patologiche, quali intolleranze alimentari, situazioni di stress, assunzione di farmaci, ecc.

Le feci subiscono un’alterazione di quantità e qualità, presentandosi poco formate di consistenza liquida o semiliquida. Se le manifestazioni si complicano fino ad espellere ripetutamente soltanto liquidi, senza più caratteristiche fecali, allora si parla di dissenteria.

La diarrea può manifestarsi come sintomo isolato oppure essere accompagnata da disturbi più o meno lievi, quali dolori addominali, flatulenza, bruciori all’ano, perdite ematiche ed a volte febbre e vomito. Può diventare particolarmente pericolosa per bambini ed anziani, specie se cronica, a causa del rischio di disidratazione.

Durante il periodo in cui si verificano gli episodi di diarrea è importante adottare alcune precauzioni, specie nella dieta, come ad es. bere molta acqua per mantenere idratato l’organismo, non fare uso di bevande ghiacciate e di alcool, evitare l’uso di caffè e di tè forte, evitare gli alimenti ricchi di grassi e quindi difficili da digerire, limitare gli alimenti ricchi di fibre come frutta e verdura, ecc.

I rimedi della nonna qui proposti consentono di fornire, in modo del tutto naturale, un efficacissimo contributo per contrastare le manifestazioni diarroiche e per ricondurre l’organismo alla normalizzazione.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

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□ Agrimonia: si dimostra particolarmente efficace per la diarrea, anche per quella dei bambini, l’infuso di foglie e fiori (2 – 4 g in 200 ml d’acqua bollente) alla dose di 3 – 4 tazze al dì (tazzine per i bambini). E’ utile l’associazione con Alchemilla e Rabarbaro.

 

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.

 

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□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): per le sue proprietà astringenti e antispasmodiche (cui si aggiungono quelle antinfiammatorie, antisettiche, antiemorragiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive), questa pianta è impiegata come coadiuvante in caso di diarrea. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), da assumere 2 – 3 volte al dì lontano dai pasti.

 

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□ Carciofo: in caso di diarrea, il consumo di carciofi riduce efficacemente l’evacuazione intestinale per le proprietà astringenti ed aiuta l’eliminazione delle tossine per le proprietà diuretiche e depurative.

 

 

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□ Cardo santo: contro la diarrea atonica si dimostra utile l’infuso fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’ consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito. Da evitare nei casi di infiammazione intestinale (diarrea cronica).

 

 

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□ Carote: il passato di carote è un ottimo rimedio per la diarrea, in particolare nei bambini, poiché aiuta a ricompattare le feci.

 

 

 

 

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□ Carrubo: eccellente antidiarroico, antisettico e riequilibrante della flora batterica intestinale. Se ne prepara l’infuso di fiori, frutti e foglie (5 g in 150 ml d’acqua bollente), di cui se ne assumono 2 – 3 cucchiai al dì, se adulti, o 2 – 3 cucchiaini, se bambini.

 

 

 

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□ Fave secche: fave secche o farina di fave non setacciata, bollita a mo’ di minestra, arresta la diarrea, anche quella ribelle ad altri medicamenti.

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Lichene d’Islanda: il decotto con la parte aerea della pianta (10 – 20 g in 1 litro d’acqua, far bollire 1 h, fare intiepidire 10 min, filtrare e aggiungere zucchero o meglio miele a piacere), assunto alla dose di 3 – 5 cucchiai al dì prima dei pasti, è utile per la dispepsia e per i disturbi intestinali di origine nervosa, compresa la diarrea. Funziona anche come blando sedativo e quindi, assunto il pomeriggio-sera, può essere utilizzato nelle forme leggere d’insonnia. Inoltre risulta utile anche nelle manifestazioni spasmodiche delle vie respiratorie, come tosse stizzosa e asma.

 

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□ Limone: il succo di un limone spremuto in un bicchiere d’acqua con l’aggiunta di un cucchiaino di miele al posto dello zucchero è efficacissimo contro la diarrea. Si ottiene un’ottima bevanda reidratante sciogliendo in un litro d’acqua due cucchiai di zucchero, mezzo cucchiaino di sale e mezzo cucchiaino di bicarbonato, cui si aggiunge il succo di un limone. Il limone esplica una preziosa attività battericida.

 

 

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□ Mela: in caso di diarrea, il consumo di mele crude (meglio con la buccia) ha un’azione normalizzante per le proprietà astringenti e favorisce l’eliminazione delle sostanze tossiche per le proprietà depurative.

 

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□ Mirtillo: mangiare mirtilli freschi aiuta a combattere la diarrea.

 

 

 

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□ Ortica: il decotto con foglie di ortica (5 g di foglie per 200 ml di acqua), da assumere a piacere, risulta utile in caso di diarrea.

 

 

 

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□ Piantaggine:è indicato il decotto di foglie (5 g in 200 ml d’acqua), da assumere alla dose di 1 tazza 2 volte al dì.

 

 

 

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□ Primula: si dimostra efficace il decotto di foglie e fiori (2 – 3 g in 200 ml d’acqua), da assumere alla dose di 1 cucchiaio da minestra secondo necessità, anche ogni ora.

 

 

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□ Riso: lessare il riso e bere a cucchiaiate l’acqua di cottura. Anche mangiare riso (ovviamente in bianco) aiuta a combattere la diarrea grazie alle proprietà astringenti di questo cereale ed alla sua buona digeribilità.

 

 

 

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□ Solidago (o Verga d’oro): il decotto di foglie e sommità fiorite (10 g in 1 tazza d’acqua), ha virtù diuretiche e astringenti ed esercita un’azione benefica sull’intestino e sul fegato. Le proprietà astringenti lo rendono indicato nella cura delle diarree in generale. Se ne assumono 2 – 3 bicchieri al giorno, se adulti, o 100 – 200 ml al giorno, se bambini.

 

 

 

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□ Tiglio: il decotto con i frutti di tiglio (5 g  di frutti in 200 ml di acqua), da assumere più volte al dì secondo necessità, è un valido rimedio contro la diarrea.

 

 

 

 

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□ Tormentilla (o Potentilla): il decotto della radice (4 g in 200 ml d’acqua, da bollire per 30 min), bevuto alla dose di 1 cucchiaio ogni 2 – 3 ore, è un ottimo depurativo del fegato. Poiché la pianta è ricca di tannini (polifenoli di sapore amaro e da spiccate proprietà astringenti), il preparato si dimostra molto utile anche per dolori al ventre, enteriti, diarree, anche con febbre.

 

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Per scottature-punture d’insetti

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.comLa scottatura è un arrossamento della pelle (eritema) che si verifica dopo un’eccessiva esposizione al calore. Può essere prodotta dal calore irradiato (si pensi ad es. alle scottature solari), oppure dal contatto diretto di parti del corpo con la fonte di calore. A differenza dell’ustione, la scottatura non si manifesta immediatamente ma solo dopo alcune ore quando la pelle incomincia a diventare dolorosa e rossa. Nei casi più gravi possono comparire delle vesciche e si può presentare la febbre a causa del rilascio di alcune tossine. Dopo qualche giorno inizia la desquamazione della pelle.

L’ustione è una lesione dei tessuti causata dall’esposizione degli stessi a fonti termiche, a sostanze caustiche o a sorgenti elettriche. La gravità delle ustioni è determinata dalla profondità  del tessuto e dall’estensione della superficie corporea colpita. In base alla profondità si suddividono in: ustioni di primo grado, che interessano solo l’epidermide (lo strato più esterno della pelle) e che comportano la formazione di un eritema; ustioni di secondo grado, che interessano sia l’epidermide che il derma (strato intermedio della pelle) e che si manifestano con le caratteristiche bolle piene di essudato (dette flittene); ustioni di terzo grado, che interessano l’epidermide, il derma e l’ipoderma (strato più profondo della pelle) ed a volte il tessuto muscolare, i tendini, le ossa e che presentano la necrosi o la carbonizzazione dei tessuti. I sintomi generali sono dolore, bruciore (non presenti nel 3° grado per la distruzione dei recettori nervosi), febbre, infezioni e nei casi più importanti possono aversi complicazioni gastrointestinali, respiratorie e renali. In genere se la superficie corporea ustionata è superiore al 20% si parla di ustioni gravi, se superiore al 40% si parla di ustioni gravissime che possono condurre anche alla morte.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.comLe punture d’insetti, tra cui le più comuni sono quelle di api, vespe e zanzare, possono provocare sintomi dovuti al veleno che viene iniettato. Tali sintomi sono solitamente locali e si manifestano con dolore, prurito, arrossamento, gonfiore della zona colpita. I sintomi però possono diventare più generali nelle persone allergiche al veleno, arrivando fino allo shock anafilattico che comporta reazioni molto fastidiose e pericolose, quali difficoltà respiratorie, abbassamento della pressione arteriosa, vomito, nausea, prurito e orticaria. In caso di punture di api o vespe, la prima cosa da fare è estrarre il pungiglione e disinfettare con delicatezza la zona colpita, cercando di evitare il più possibile la diffusione del veleno. In caso di punture di zanzare, che si verificano prevalentemente nel periodo estivo, qualora l’introduzione della saliva irritante di questi insetti dovesse provocare la formazione di bolle ripiene di liquido, occorre fare attenzione che dopo la rottura le stesse non si infettino.  

I rimedi che la nonna qui propone risultano efficacissimi per curare scottature, ustioni lievi, punture d’insetti ed altro, donando sollievo immediato e guarigione rapida.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

□ Aceto e Limone: un batuffolo di cotone imbevuto in aceto, su cui si appone una fettina di limone, applicato sulle punture di api o vespe, dopo aver rimosso il pungiglione, neutralizza il veleno ed allevia il dolore e il rossore.

 

□ Aglio: in caso di punture di api e vespe strofinare in loco uno spicchio d’aglio. Sostituisce l’ammoniaca.

 

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□ Aloe: prendere una foglia di aloe (buone tutte le varietà), liberarla della parte esterna e strofinare la polpa sulla pelle ustionata. Questo procedimento deve essere effettuato in un luogo dove c’è poca luce, per evitare di ridurne i benefici.

 

 

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□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive ed è indicata nel trattamento delle infiammazioni e irritazioni locali delle mucose e della cute, quali punture d’insetti, piccole ustioni ed altre irritazioni. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), con cui effettuare impacchi tiepidi sulla parte lesa.

 

 

□ Amido di riso: le scottature sono efficacemente alleviate con impacchi freddi di amido di riso misto ad acqua, oppure si può applicare direttamente sulla pelle ustionata l’impasto di amido di riso e di acqua. In caso di scottature solari è utile fare un bagno tiepido sciogliendo nell’acqua un bicchiere di amido di riso.

 

□ Banana: la polpa di banana applicata sulle punture di api o vespe riduce l’infiammazione, alleviando prurito e dolore.

 

□ Bicarbonato di sodio: l’impasto di bicarbonato di sodio e acqua, applicato sulle punture di zanzare, allevia l’irritazione ed il prurito.

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Borragine (o Consolida): la polpa di radice e foglie fresche, ridotte in poltiglia, oppure le lavande o gli impacchi di queste, entrambi preparati con l’infuso (30 – 100 g di radice e foglie, anche secche, in 1 litro d’acqua bollente), si applica più volte al dì su ferite, lesioni, graffi, piaghe, ustioni, scottature, gonfiori gottosi. E’ ancora più efficace se, oltre alle applicazioni esterne, si assume l’infuso alla dose di 1 cucchiaio 3 volte al dì. Il decotto non si usa perché con l’ebollizione il tannino (polifenolo presente in molte piante vascolari) con la mucillagine (sostanza che aiuta la pianta a trattenere l’acqua) formano un precipitato inutile.

 

□ Cipolla: succo di cipolla o anche fette di cipolla schiacciate, unite a un po’ di sale, applicate sulle scottature recenti, ne calmano il bruciore ed impediscono la formazione di vesciche.

 

□ Cipolla o Prezzemolo: per lenire il dolore ed evitare il gonfiore dovuti alle punture di api o di vespe, basta strofinare leggermente la parte offesa con del succo di cipolla oppure con del prezzemolo tritato.

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

 

□ Ghiaccio: in caso di punture di api o vespe, l’applicazione del ghiaccio, dopo aver rimosso il pungiglione e disinfettato la puntura, evita la diffusione del veleno.

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Iperico (o Hypericum perforatum o Erba di San Giovanni): l’olio con tale pianta è utile nel trattamento di ulcere, piaghe, ferite, punture di insetti, scalfiture della pelle, ustioni, bruciature. La nonna lo preparava così. Mettere 2 pugni di sommità fiorite, insieme ai semi della pianta, in un recipiente di vetro trasparente con coperchio e versare olio di oliva fino a coprire. Esporre al sole per 3 settimane. Filtrare avendo cura di spremere bene la parte solida. Versare in altro contenitore di vetro però scuro, tappare e conservare in luogo fresco e buio. Le applicazioni con tale olio leniscono il dolore, moderano l’infiammazione, proteggono i tessuti lesi, evitano la suppurazione e favoriscono la rimarginazione.

 

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□ Issopo: per facilitare l’assorbimento di lividi, sono utili gli impacchi fatti con l’infuso di foglie e fiori (2 g in 100 ml d’acqua bollente).

 

 

 

 

 

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□ Lavanda: una piccola dose di olio essenziale di lavanda, applicata su punture d’insetti, allevia il prurito e calma il dolore.

 

 

 

 

 

□ Limone: una fettina di limone, sfregata delicatamente sulle punture di zanzare, combatte rapidamente l’irritazione ed il prurito.

 

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□ Malva: in alternativa si possono utilizzare le foglie di malva o di malvarosa.

 

 

 

 

 

□ Olio di oliva: se si sbatte dell’olio di oliva con del vino bianco, si ottiene un eccellente balsamo utile per le scottature e per le bruciature, noto con il nome di “Balsamo del Vangelo” o “Balsamo del Samaritano”. La stessa proprietà la si ottiene sbattendo un albume d’uovo con due cucchiai di olio di oliva. Tali preparati vanno messi il prima possibile su scottature e bruciature.

 

□ Patata: l’applicazione di una fetta di patata cruda direttamente sulla scottatura, da tenere in loco per almeno un quarto d’ora, apporta notevole beneficio ed evita la formazione di vesciche. Va bene anche la patata cruda grattugiata, specie se la zona ustionata interessa il viso. E’ altresì efficace un decotto ristretto di patate anche con le proprie bucce da utilizzare, una volta raffreddato, per fare degli impacchi.

 

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□ Piantaggine: sia la varietà major che quella lanceolata sono efficaci per la cura delle ferite, per le proprietà antinfiammatorie, astringenti, cicatrizzanti, batteriostatiche. La nonna racconta che i contadini quando nel loro lavoro si ferivano, mettevano subito sulla ferita un po’ del suo succo, oppure una fascia pulita imbevuta con esso, ottenendo una guarigione rapida senza suppurazione. Tale pratica veniva utilizzata anche per guarire dai morsi di cani, di serpenti (non velenosi), di insetti.

 

 

□ Sale da cucina: se si sfrega delicatamente con un po’ di sale la zona della puntura di zanzara, dopo averla bagnata con acqua, il prurito diminuisce in breve tempo.

 

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□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime, com’è noto, sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare quelle delle gambe), ecc.

 

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Pelle sempre bella

La pelle (o cute) costituisce l’involucro esterno del nostro corpo a protezione dei tessuti e degli organi interni. Infatti rappresenta la prima barriera di difesa contro le infezioni da microrganismi che possono provenire dall’ambiente esterno. Inoltre protegge dalle radiazioni dei raggi solari perché dotata di particolari pigmenti come la melanina. Ha Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.comanche l’importante funzione di regolazione termica ed è un organo particolarmente sensibile attraverso cui, grazie alla presenza dei recettori nervosi, si sviluppa il senso del tatto. E’ composta dall’epidermide, che è lo strato più superficiale, dal derma, che è lo strato intermedio separato dall’epidermide dalla membrana basale, e dall’ipoderma o tessuto adiposo, che è lo strato più profondo avente la funzione di riserva energetica, di isolante termico e di cuscinetto contro i traumi. Si calcola che mediamente la superficie cutanea di un individuo adulto misura circa 2 m2, il suo peso varia da 2,5 a 4,5 kg e lo spessore va da un minimo di 0,5 mm (palpebre) ad un massimo di 5 mm (pianta del piede). Il pH della pelle è acido e oscilla tra 4,2 e 5,6. La composizione della pelle è approssimativamente di 70% acqua, 25% proteine, 2% grassi, 0,5% minerali ed il restante 2,5% altre sostanze. Nel derma si trovano il collagene e l’elastina, che sono delle fibre proteiche, responsabili, la prima della resistenza delle pelle, la seconda della morbidezza e dell’elasticità. L’organismo smette di produrre elastina con il raggiungere della maturità (circa 30 anni), per cui già da questa età incomincia il fenomeno dell’invecchiamento. Nel derma sono altresì presenti la ghiandole sebacee, le ghiandole sudoripare, i bulbi piliferi, i vasi sanguigni e le terminazioni nervose. La pelle, se danneggiata (tagli, ferite, ecc.), tende a guarire formando una cicatrice, spesso con perdita di pigmentazione.

La pelle subisce dei progressivi cambiamenti che dipendono dall’età. Nell’adolescenza possono comparire foruncoli, comedoni (piccole masse di sebo e cheratina all’interno dei follicoli, noti come punti neri se aperti o punti bianchi se chiusi), pelle lucida a causa di una maggiore produzione di sebo per i cambiamenti ormonali. Dai 25 ai 30 anni la pelle appare nella sua forma migliore, anche se già incomincia a perdere elasticità e idratazione. Intorno ai 40 anni appaiono le prime rughe, specie intorno agli occhi ed alla bocca (le cosiddette “rughe di espressione”), dove i movimenti muscolari sono più ricorrenti. Dai 50 anni in poi la pelle diventa sempre più secca, disidratata, poco elastica e con più rughe, in quanto le fibre di collagene tendono ad irrigidirsi ed a perdere acqua; incomincia ad essere sempre più sottile e fragile per la progressiva diminuzione dell’attività di rigenerazione cellulare.

Per rallentare questi fenomeni naturali, rendere la pelle meno vulnerabile e mantenerla quanto più è possibile tonica, soda e giovane, è necessario averne estrema cura. Le precauzioni da adottare possono essere così sintetizzabili: 1) tenere sempre acida l’epidermide per non favorire malattie e altri problemi (non usare saponi molto alcalini); 2) evitare stress fisici e meccanici che possono comportare il danneggiamento o la diminuzione di produzione delle fibre di collagene (infortuni, aumenti o cali di peso rapidi, esposizione prolungata al sole, ecc.); 3) adottare una dieta alimentare che comprenda frutta e verdura, cioè ricca delle vitamine antiossidanti A, C, E (rigenerano le cellule e le proteggono dall’azione nociva dei radicali liberi, che danneggiano anche il collagene; la vitamina C inoltre è indispensabile per la sintesi del collagene stesso); 4) fare attenzione alle sostanze fotosensibilizzanti contenute in molti farmaci, cosmetici ed alimenti, che possono provocare disturbi alla pelle quando ci si espone al sole; 5) pulire periodicamente la pelle per mantenere un adeguato livello di igiene tale da impedire il diffondersi di elementi patogeni e per rimuovere le cellule morte in modo da stimolare la produzione di collagene. Se però il lavaggio dell’epidermide viene fatto in maniera intensa o con detergenti aggressivi si può avere anche l’asportazione dello strato sebaceo, strato protettivo superficiale che mantiene la pelle morbida e soffice, lasciando la stessa temporaneamente indifesa.

Nonostante queste precauzioni, la pelle può essere soggetta ad una serie di alterazioni e di malattie di diversa natura. Le principali sono:

• Dermatite • Orticaria • Crosta lattea • Acne • Psoriasi • Lichen planus • Erisipela

• Impetigine • Foruncolosi • Verruche • Herpes labiale • Herpes zoster • Micosi • Candidosi

• Tigna • Scabbia • Pediculosi • Vitiligine • Efelidi • Efflorescenze • Smagliature

I rimedi della nonna di seguito proposti risultano efficacissimi per una risposta positiva alle varie problematiche che possono interessare la pelle.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.

 

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□ Arancia: il succo di arancia amara, cui aggiungere un po’ di sale, è utile per lavaggi della pelle nei casi di lentiggini e di macchie scure. Praticarli spesso.

 

 

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□ Arnica: gli impacchi preparati con il liquido del decotto di fiori oppure i cataplasmi con la parte solida dello stesso, applicati in loco, sono utili per assorbire i lividi ed i gonfiori superficiali dovuti a traumi.

 

 

 

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□ Avena: la farina è utile come frizione esfoliante (pulente) per il corpo e come lavaggio calmante per pelle secca ed eczemi.

 

 

 

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□ Calendula: le applicazioni di pomata o delle foglie fresche pestate in cataplasmi, esplicano azione antinfiammatoria, antisettica e cicatrizzante per i traumi della pelle.

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

 

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□ Equiseto (nome comune Coda cavallina): il decotto per uso esterno (70 g di rami verdi con foglie in 500 ml d’acqua) è efficace nei casi di efflorescenze (eruzioni) della pelle e del viso. Lavare la parte interessata più volte con il decotto oppure effettuare impacchi bagnando una garza nel decotto caldo, avendo cura di rinnovarla continuamente quando si raffredda, in quanto il calore favorisce l’azione delle erbe.

 

 

 

 

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□ Farfaro: le foglie ammorbidite in acqua calda, applicate localmente, tolgono l’infiammazione e, se rinnovate spesso, portano a completa guarigione, nei casi di erisipela e di altre malattie simili.

 

 

 

 

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□ Fumaria: lo sciroppo di tale pianta è eccellente contro la crosta lattea e contro i vermi intestinali. Si prepara mettendo a bollire lentamente per 30 min, 60 g di fumaria sminuzzata (tutta la pianta tranne le radici); filtrare e poi sciogliere 800 g di zucchero; filtrare nuovamente e conservare. Assumere alla dose di 1 cucchiaio 3 – 4 volte al dì. Le parti aeree della pianta applicate sulla pelle schiariscono le lentiggini e le macchie cutanee.

 

 

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□ Issopo: per facilitare l’assorbimento di lividi, sono utili gli impacchi fatti con l’infuso di foglie e fiori (2 g in 100 ml d’acqua bollente).

 

 

 

 

 

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□ Lupino: per guarire dalle malattie della pelle, specie da quelle croniche e pruriginose (es. lichen planus, eczema, ulcere, crosta lattea ed in particolare scabbia) è utile un decotto con semi di lupino, al quale si può aggiungere un po’ di aceto. Il decotto si prepara con 30 g di semi in 1 litro di acqua, da far bollire per circa 5 – 10 min e da lasciare a bagno per altrettanti 5 – 10 min, per poi filtrare. Per uso interno si assume la dose di 1 cucchiaio 3 – 4 volte al dì e per uso esterno si applica localmente il succo e si friziona, oppure si fanno dei cataplasmi con i semi del filtraggio.

 

 

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□ Olmo: il decotto di corteccia di olmo, sia per via interna che per via esterna, è utile per curare le malattie della pelle (eczema, impetigine, ecc.).

 

 

 

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□ Tarassaco: è un ottimo depurativo il decotto di radice e foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da far bollire a lungo. Berne 2 – 3 tazze al dì. L’azione si migliora se si aggiungono cicoria, bardana, centaurea, saponaria. E’ utilissimo anche per le malattie eruttive della pelle. Il decotto dei fiori (un pugno di fiori in 1 litro d’acqua) con cui lavarsi il viso la mattina e la sera, è indicato per schiarire le efelidi e le altre macchie della pelle.

 

 

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□ Tormentilla (o Potentilla): per le mani e le labbra screpolate può essere molto utile l’unguento di tale pianta. Macerare 1 cucchiaio di rizoma di tormentilla, essiccato e sminuzzato, in 250 ml d’alcool per 24 ore. Filtrare e mescolare, scaldando a bagnomaria, con 250 g di burro o strutto. Amalgamare bene e usare l’unguento all’occorrenza.

 

 

 

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□ Trifoglio fibrino (o Menyanthes trifoliata o Trifoglione d’acqua): l’infuso di foglie (5 g in 200 ml d’acqua bollente) utilizzato per impacchi è utile per tutte quelle malattie della pelle che richiedono attività depurative e antinfiammatorie.

 

 

 

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□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.

 

 

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□ Veronica: altrettanto utili sono gli impacchi con l’infuso di fiori e foglie (10 g in 200 ml d’acqua bollente), applicati sulla parte lesa, per tutte le malattie della pelle, compreso l’herpes labiale.

 

 

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Viola tricolore: come depurativo nei casi di malattie della pelle (eczema, impetigine, psoriasi, ecc.). Si usa sia in decotto (80 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in 250 ml di acqua o latte) da assumere per 3 – 4 settimane, sia in infuso (2 – 4 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in una tazza di latte bollente) addolcito con zucchero, da prendere la mattina. Sono utili inoltre, nei casi di crosta lattea, i cataplasmi da applicarsi localmente, ottenuti utilizzando la pianta pestata a poltiglia e mescolata con il latte.

 

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Stop reumatismi-nevralgie-ecc.

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.comCon il termine non specializzato di reumatismo si indicano vari disturbi relativi a organi interni, muscoli, ossa e articolazioni. In genere però per reumatismo si intendono le malattie che interessano le articolazioni (artrosi, reumatismi extra articolari che riguardano tendini e muscoli, artrite, ecc.). I reumatismi sono quasi sempre cronici.

L’artrite è un’infiammazione articolare caratterizzata da calore, tumefazione, arrossamento, dolore, rigidità, che colpisce prevalentemente le articolazioni dotate di maggiore movimento (ginocchia, polsi, gomiti, dita di mani e piedi, anche, spalle). Le cause possono essere di origine metabolica, traumatica, infettiva ed altro. Una forma particolare è l’artrite reumatoide che è un tipo di artrite autoimmune, cioè dovuta ad attacchi del sistema immunitario nei confronti delle articolazioni. Colpisce a tutte le età e può riguardare tutte le articolazioni. Il dolore si avverte anche a riposo.

L’artrosi invece è la lenta degenerazione della cartilagine articolare. A differenza dell’artrite raramente sono presenti gonfiore e calore; il dolore subentra con il movimento e cala con il riposo; le articolazioni più colpite sono quelle che sostengono il peso del corpo, come anche e ginocchia. Interessa prevalentemente le persone anziane, ove la malattia si manifesta a seguito dell’usura della cartilagine di un’articolazione, che diventa sottile fino a scomparire del tutto, con il risultato che le superfici ruvide delle ossa strofinano una contro l’altra procurando dolore e rigidità. Nei casi più gravi può subentrare la deformazione dell’articolazione. La patologia può essere anche dovuta ad un eccesso di movimenti specifici ed a contusioni o ripetuti microtraumi.

La gotta è una malattia caratterizzata da elevati livelli di uricemia nel sangue. Ciò può essere dovuto ad un aumento di produzione di acido urico o ad una insufficiente espulsione dello stesso con le urine oppure da entrambi i fenomeni. Depositi di cristalli di acido urico si formano nei tessuti periarticolari provocando infiammazioni molto dolorose delle articolazioni che possono evolvere in artrite cronica. Tali depositi possono formarsi anche nei reni provocando calcoli renali e nei tessuti sottocutanei dando luogo a dei noduli (tofi). In passato l’insorgenza della gotta era associata ad un eccesso di proteine animali nella dieta, dovuto soprattutto ad un elevato consumo di carne. Per questo la malattia veniva definita l’artrite dei ricchi. Oggi invece si ritiene che la gotta abbia una forte dipendenza genetica, pur convenendo che un’alimentazione sbagliata aumenta enormemente il rischio di contrarre la malattia. I sintomi sono dolori articolari intermittenti generalmente associati a gonfiore, rossore e calore, che comportano difficoltà di deambulazione. Le articolazioni più interessate sono quelle di mani e piedi ed in modo particolare l’articolazione dell’alluce. Nelle forme croniche compaiono anche i tofi in sede extrarticolare, come nel tendine di Achille e nella parte esterna dell’orecchio.

La nevralgia è il dolore acuto causato da un nervo danneggiato in qualsiasi parte del corpo. Es. la nevralgia del trigemino. La nevrite invece è l’infiammazione di un nervo o un gruppo di nervi. Può essere di natura traumatica, infettiva, tossica ed altro. Spesso il termine si adopera per indicare una degenerazione di uno o più nervi.

La sciatica (o sciatalgia) è l’intenso dolore alla gamba dovuto all’irritazione del nervo ischiatico (o sciatico). Le cause generalmente sono attribuibili alla compressione delle radici dei fasci del nervo sciatico nella zona lombare, dovuta all’artrosi della colonna vertebrale.

I rimedi che la nonna qui propone sono di valido aiuto per contrastare i dolori dovuti a reumatismi, artriti, artrosi, gotta, nevralgie, sciatica ed altro, donando sollievo e restituendo benessere.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Cavolo cappuccio, Broccoli, Cavolfiore: le foglie del cavolo cappuccio o dei broccoli o del cavolfiore si dimostrano utili per il trattamento di dolori reumatici, di nevralgie e di sciatica. L’acqua di cottura di queste foglie può essere bevuta a intervalli regolari o utilizzata per preparare degli impacchi caldi sulle parti dolenti.

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Felce maschio: in caso di dolore reumatico improvviso, porre sulla parte dolente un pugno di foglie verdi fresche; queste dapprima peggiorano e poi migliorano efficacemente. Si può aggiungere all’acqua del bagno il decotto delle radici (dosi a piacere perché non vi è alcun danno da temere) o all’acqua del pediluvio. Sono utilissime anche le frizioni da effettuare con la tintura che si prepara mettendo in un contenitore di vetro una certa quantità di foglie tagliuzzate, si copre di alcool, si chiude e si espone al sole o in luogo caldo per 4 – 6 giorni. Si filtra e si conserva in contenitori di vetro ambrato muniti di tappi ermetici.

 

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□ Frassino: il decotto di foglie tagliuzzate (5 g per 200 ml d’acqua), da bere nella quantità di 1 tazza 2 volte al dì, mattino e sera, è utile per le malattie gottose, reumatiche e artritiche. La cura deve essere effettuata fino a guarigione, anche per 2 – mesi.

 

 

 

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□ Frumento: altrettanto efficace si rivela la crusca di frumento (o grano), riscaldata e posta in sacchetti da applicare sulle parti interessate.

 

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Iperico (o Hypericum perforatum o Erba di San Giovanni): la nonna usava con grande successo questa tintura contro i reumatismi. Si pongono i fiori di iperico triturati in una bottiglia di vetro trasparente e li si copre con alcool. Si chiude ermeticamente e si lascia macerare al sole per un mese, finché la tintura diventa di un bel colore rosso. Si filtra e si comprime bene il residuo, quindi si aggiungono 4 g di canfora per 250 ml di liquido. Con tale tintura si friziona la parte affetta da reumatismo.

 

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□ Limone: strofinare la guancia affetta da nevralgia facciale con mezzo limone.

 

 

 

 

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□ Luppolo: per calmare i dolori vanno benissimo i cataplasmi fatti con le foglie. Se le foglie sono fresche, si appongono direttamente sulla parte dolente, previa spalmatura di una piccola quantità di olio, oppure si mettono tra due garze sottili. Se le foglie sono secche, vanno schiacciate ed impastate con acqua calda fino alla consistenza desiderata e poi applicate come prima.

 

 

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□ Menta piperita: per le nevralgie facciali sono utili i suffumigi utilizzando la menta piperita.

 

 

 

 

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□ Olivo: per i reumatismi è indicato il decotto concentrato delle foglie di olivo (30 g per 150 ml d’acqua) da assumere alla dose di 1 bicchiere un’ora prima dei pasti principali.

 

 

 

 

 

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□ Origano: per il torcicollo si rivela estremamente utile un cataplasma, fatto con le foglie di origano scaldate a bagnomaria, da apporre sul collo o sulle parti doloranti in genere.

 

 

 

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□ Pepe di Caienna: mescolare il pepe con olio di trementina o olio extravergine di oliva e massaggiare la parte dolente.

 

 

 

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□ Primula: l’infuso (2 – 3 g di foglie e fiori in 200 ml d’acqua bollente) assunto per molto tempo alla dose di una tazza una volta al dì, è utilissimo per reumatismi, gotta e artrite.

 

 

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□ Ribes nero: per la cura dei dolori reumatici va bene l’infuso di foglie (50 g per 150 ml d’acqua bollente) bevuto alla dose di una tazza ogni sera.

 

 

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□ Ruta: massaggiare con olio di ruta la parte dolente oppure fare impacchi con l’infuso o il decotto delle foglie (se fresche 2 g per 100 ml d’acqua, se secche 1 g per 100 ml d’acqua).

 

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Salice bianco: la corteccia dei rami possiede dei derivati salicilici che hanno le stesse proprietà dell’aspirina (per questo motivo la pianta è detta l’albero dell’aspirina), per cui è efficace contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori reumatici, i dolori articolari, l’artrosi. Si può utilizzare il decotto che si prepara facendo bollire per 10 min in 1 litro d’acqua 20 – 25 g di corteccia essiccata e frantumata; si lascia a bagno per 10 min; si filtra spremendo il residuo; se ne bevono 2 – 3 tazze al giorno di cui una prima di andare a dormire.

 

 

Emorroidi e vene varicose ko - image  on https://rimediomeopatici.com□ Spirea ulmaria (detta anche Regina dei prati): i preparati con questa pianta sono un eccellente diuretico, perciò molto utili in caso di renella, e portentosi nel trattamento dell’artrite acuta e della gotta. Si utilizza l’infuso e non il decotto in quanto con la bollitura si perdono gran parte delle proprietà curative dovute all’acido salicilico. L’infuso si prepara con 5 g di foglie e sommità fiorite in 250 ml d’acqua bollente; se ne beve 1/2 litro al giorno. In alternativa si può preparare uno sciroppo in questo modo: in un recipiente si mettono 200 g di foglie e sommità fiorite sminuzzate, su cui si versano 2 litri d’acqua portati quasi all’ebollizione (circa 90°C); si chiude con coperchio e si lascia in infusione 12 ore; si filtra spremendo bene il residuo; si dolcifica aggiungendo zucchero in quantità doppia del peso del liquido e si mescola bene. Di questo sciroppo se ne prendono 100 – 200 ml al dì. Sia nell’infuso che nello sciroppo per rendere il sapore più gradevole si può aggiungere qualche foglia di menta.

 

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□ Timo: l’infuso preparato con 2 – 5 g di foglie di timo in 150 ml di acqua, o meglio l’olio di timo, con cui massaggiare la parte interessata, è utile per i dolori nevralgici e sciatici.

 

 

 

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□ Veronica: l’infuso di fiori e foglie (5 g in 200 ml d’acqua bollente) è utile per reumatismi e gotta, assumendone 1 tazzina 2 volte al dì, mattino e sera, oppure 1 cucchiaio da minestra ogni 2 ore.

 

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