Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Per decongestionare le emorroidi
Le emorroidi sono una patologia piuttosto comune che affligge, in misura più o meno grave, gran parte della popolazione. Esse sono dilatazioni (varici) delle vene presenti nel rivestimento cutaneo dell’ano e si presentano sottoforma di una o più tumefazioni di colore rosso. Si dicono esterne se sono situate vicino all’apertura anale e visibili dall’esterno, oppure interne se sono situate all’inizio del canale anale. Le cause del disturbo sono le stesse delle vene varicose, riconducibili quindi ad una debolezza venosa di origine genetica oppure a fattori che aumentano la pressione sanguigna addominale. Per quanto riguarda questi ultimi, lo stile di vita e le abitudini alimentari sono fattori fortemente predisponenti per l’insorgere della patologia. Sarebbero da evitare la sedentarietà, gli sforzi eccessivi, lo stare troppo tempo in piedi o seduti, l’abuso di lassativi, come pure sarebbero da limitare gli alimenti irritanti quali peperoncino, superalcolici, cioccolato, insaccati e spezie piccanti. Anche le disfunzioni intestinali, come stitichezza e diarrea croniche, possono costituire un importante fattore di rischio. Bisognerebbe pertanto privilegiare l’attività fisica (sport, ginnastica, ballo, moto, ecc.) ed adottare una dieta alimentare equilibrata ricca di acqua e di fibre allo scopo di favorire la regolarità delle funzioni intestinali.
Un ulteriore valido aiuto, come al solito, ce lo fornisce la Natura con le sue numerose piante capaci di combattere i problemi legati alla cattiva circolazione venosa. I rimedi della nonna di seguito consigliati sono efficacissimi per la cura e la prevenzione delle emorroidi, consentendo, inoltre, nella fase acuta, di alleviare i sintomi e di favorire il rientro spontaneo delle stesse nella loro sede naturale.
◊ Achillea: è nota l’efficacia di questa pianta per il miglioramento della circolazione sanguigna e quindi in caso di emorroidi. Si possono bere 2 tazze al giorno dell’infuso preparato con 30 g di fiori essiccati in 1 litro d’acqua bollente, accompagnate da impacchi imbevuti nel decotto preparato facendo bollire 50 g fiori e foglie essiccati in 1 litro d’acqua e lasciato raffreddare.
◊ Amamelide (o Hamamelis virginiana): per le sue spiccate proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive, questa pianta costituisce il rimedio naturale più noto e collaudato per il trattamento e la decongestione delle emorroidi, da sempre utilizzato dalle nostre nonne. Possiede la capacità di togliere rapidamente l’infiammazione, il gonfiore e di bloccare il sanguinamento (è ricca di tannini e flavonoidi). Per uso interno si può preparare l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), da assumere 3 volte al dì lontano dai pasti. Per uso esterno sono utilissimi gli impacchi e gli sciacqui con l’infuso freddo, da fare più volte al giorno. Particolarmente indicata è la pomata, le cui applicazioni danno un sollievo rapido quanto efficace.
◊ Calendula: efficacissime per le emorroidi e vene varicose sono le applicazioni di pomata di calendula, per preparare la quale si utilizzano foglie e fiori della pianta.
◊ Cardo santo: in caso di emorroidi aggravate da atonia intestinale, usare l’infuso di foglie e fiori (4 g in 200 ml d’acqua) per via interna alla dose di 2 – 3 tazze al dì e per impacchi.
◊ Ippocastano (o Aesculus hippocastanum): l’alto contenuto di escina, sostanza antinfiammatoria in grado di facilitare il riassorbimento dei liquidi che causano gonfiori, di irrobustire le pareti dei vasi sanguigni e aumentare l’elasticità dei capillari, rende i rimedi che utilizzano tale pianta un valido coadiuvante per la cura delle emorroidi e delle vene varicose. La nonna consiglia il decotto fatto con la corteccia dei rami essiccati (15 g in 1/2 litro d’acqua), da bere alla dose di 2 tazze al giorno. Localmente si possono effettuare impacchi con il decotto freddo ed applicazioni di pomata.
◊ Linaria cymbalaria: sono ottime entrambe le varietà vulgaris (o erba linaiola) e cimbalaria (o scarpette della madonna) di cui utilizzare le foglie fresche schiacciate con un oggetto non metallico per applicazioni locali; le emorroidi scompariranno prestissimo e definitivamente. Si può ricorrere anche alla pomata che la nonna preparava in casa in questo modo: bollire 4 – 5 pugni di foglie con strutto (va bene anche la vasellina o la lanolina), facendo attenzione a che il composto non prenda fuoco, fino a quando il grasso non ha preso un bel colore verde; si tolgono le foglie e si aggiunge un tuorlo d’uovo; si mescola per amalgamare il tutto; si lascia raffreddare e si conserva per l’uso. Le applicazioni vanno ripetute più volte al dì.
◊ Malva: va bene il decotto di foglie e fiori (30 g per 1 litro d’acqua) da assumere alla dose di 2 – 3 volte al dì lontano dai pasti.
◊ Noce: utili gli impacchi effettuati con il decotto di foglie (40 g in 1 litro d’acqua) oppure i cataplasmi fatti con le foglie fresche tritate e scaldate a bagnomaria. In alternativa si possono preparare pomate facendo cuocere nell’olio di oliva, o nella vasellina, o nella lanolina, o nella glicerina le foglie ed il mallo della noce. Applicare secondo necessità.
◊ Piantaggine: vanno bene sia la varietà major che quella lanceolata per preparare un unguento che si rivela efficacissimo contro le emorroidi. La nonna lo preparava così: pestare un paio di pugni di foglie fresche e cuocerli, a fuoco lento, in poco burro fino a quando il composto non diventa di colore verde; lasciar raffreddare; strofinare delicatamente la parte interessata 3 – 4 volte al giorno. Per completarne l’efficacia, specie in caso di sanguinamento, si può aggiungere una piccola quantità di radice di Borragine (o Consolida).
◊ Rusco (o Ruscus aculeatus o comunemente Pungitopo): migliora la circolazione sanguigna e combatte efficacemente le infiammazioni e gli edemi (gonfiori dovuti ad eccessiva quantità di liquidi nei tessuti), per cui è utile assumere 2 tazze al giorno di infuso (40 g di rizoma per 1 litro d’acqua bollente).
◊ Tarassaco (o Dente di leone): adoperare il decotto della radice (50 g in 1 l d’acqua, da far bollire almeno mezz’ora) per effettuare lavaggi a freddo. Ancora più efficace è il succo della radice fresca applicato localmente.
◊ Tormentilla: il decotto di rizoma (50 g per 1 litro d’acqua), lasciato raffreddare, si può utilizzare per effettuare impacchi, specie in caso di emorroidi sanguinolenti. Per rafforzarne l’azione al decotto si possono aggiungere al decotto alcune foglie di Amamelide e di Piantaggine.
◊ Verbasco: sono indicati l’infuso dei fiori (40 g per 1 litro d’acqua bollente), da berne 2 tazze al dì, e gli impacchi con il decotto di foglie bollite in acqua e latte (5g in 100 ml), lasciato raffreddare.
◊ Vite rossa (o Vitis vinifera): le foglie dell’uva, in particolare quelle rosse autunnali, hanno una marcata attività vasoprotettrice di arterie e vene, riducendone la permeabilità e mantenendole più elastiche, per cui il loro uso è particolarmente indicato nelle patologie legate ai disturbi circolatori, tra cui le emorroidi. Si può preparare il decotto di foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da prendere a cucchiai da tavola anche ogni quarto d’ora a seconda della necessità.
Più che un sollievo per le vene varicose
Le vene varicose o varici sono una dilatazione permanente e patologica di alcune vene, soprattutto di quelle delle gambe, dovuta essenzialmente ad una perdita di tonicità delle loro pareti. Ciò comporta un cattivo funzionamento delle valvole interne di detti vasi, causa di un ristagno e di un reflusso di sangue che in condizioni normali sarebbe spinto efficacemente verso il cuore attraverso l’azione di pompaggio dei muscoli. Le vene, le cui pareti sono di per sé già indebolite, tendono quindi a dilatarsi e ad ingrossarsi in maniera irreversibile rendendosi visibili attraverso la pelle perché in rilievo e per il loro colore bluastro. I sintomi sono dolore, bruciore, prurito, crampi, gambe pesanti, edema di piedi e caviglie, cui occorre aggiungere il disagio estetico che può diventare importante se si considera che le varici affliggono principalmente le donne. In assenza di alcun trattamento, sia preventivo che curativo, possono insorgere complicazioni quali ulcere, flebiti, trombosi, emorragie, infezioni, ecc. Le cause della patologia possono essere genetiche oppure riconducibili ad uno stile di vita errato. Sono da evitare la sedentarietà e l’abitudine a stare per molto tempo in piedi, che favoriscono la stasi ematica e fanno venir meno l’azione di pompaggio dei muscoli come quelli del polpaccio. Un peso corporeo eccessivo è sicuramente un fattore di rischio in quanto aumenta la pressione addominale e di conseguenza affatica il funzionamento delle valvole. Bisognerebbe quindi privilegiare l’attività fisica ed una dieta alimentare equilibrata sia nelle calorie che nella qualità dei cibi assunti, limitando zuccheri e grassi, bevendo molta acqua e dando precedenza a cereali, verdure e frutta, in particolare ai frutti rossi perché il loro elevato contenuto di flavonoidi aiuta a mantenere le vene più elastiche (uva, agrumi, prugne, ciliegie, fragole, mirtilli, ribes, more, ecc.). Qualche comportamento virtuoso per favorire la circolazione alle gambe può dare i suoi vantaggi, come ad es. camminare molto, portare scarpe con tacchi né molto alti né molto bassi, non indossare calze o gambaletti troppo aderenti, né jeans troppo stretti, evitare di accavallare le gambe quando si è seduti, dormire con i piedi leggermente sollevati, non esporsi troppo al sole, preferire la doccia al bagno, ecc.
Anche per questa patologia la nonna ci suggerisce una serie di rimedi naturali per migliorare la circolazione, in particolar modo quella delle gambe, e ridurre quindi il problema delle vene varicose. Premettendo che in genere i rimedi che si utilizzano per la cura delle emorroidi sono adatti anche per le vene varicose e viceversa, si riportano di seguito quelli ritenuti più specifici.
□ Bardana (o Lappa): nei casi di ulcera varicosa si dimostra molto utile la preparazione di un unguento a freddo, mettendo in un contenitore con coperchio uguali quantità del succo ricavato dalla premitura di foglie fresche di bardana triturate e di olio di oliva, si agita con forza fino a che l’olio non diventa di un bel colore verde, quindi si applica sull’ulcera. Un massaggio alle gambe con tale olio combatte anche l’insufficienza venosa. Utile anche per alcune affezioni della pelle, quali piaghe, crosta lattea, tigna, ecc.
□ Calendula: particolarmente efficace per le vene varicose è la pomata o la crema di calendula, che ha un’azione astringente e tonica. Si prepara utilizzando foglie e fiori della pianta. La si tiene in frigorifero per un effetto rinfrescante. La si applica con un massaggio leggero, senza esercitare pressione sulle vene, andando nella direzione del cuore.
□ Centella asiatica (o Hydrocotyle asiatica): è una pianta erbacea in grado di rafforzare le vene e di migliorare la circolazione sanguigna degli arti inferiori e quindi è particolarmente adatta nei casi di varici. Si utilizzano le parti aeree. Si prepara l’infuso con mezzo cucchiaino di erba in una tazza di acqua bollente e se ne assumono max 2 tazze al giorno. La centella ha un sapore amaro e astringente, che si può correggere con zucchero, miele, limone, oppure mediante miscelazione con altre erbe.
□ Cipresso: per l’ottima azione astringente e vasocostrittrice, nonché protettiva delle pareti delle vene, è utile berne il decotto di foglie o rami (2g in 100 ml d’acqua) alla dose di 2 – 3 tazzine al giorno. Il decotto, più diluito e lasciato raffreddare, può essere altresì utilizzato per fare 2 volte a settimana dei bagni tenendo le gambe in immersione per 20 min e massaggiando poi con la pomata o la crema di calendula.
□ Ginkgo biloba: tale pianta migliora la circolazione sanguigna apportando notevoli benefici a chi soffre di vene varicose. Inoltre possiede la proprietà di rallentare il processo di invecchiamento cerebrale, di allontanare la stanchezza e soprattutto la mancanza di concentrazione. Oggi si trova in commercio sottoforma di estratto secco, gocce, capsule e compresse, le cui posologie sono precisate sulle confezioni. Ad es. nel caso dell’estratto secco il dosaggio giornaliero oscilla tra un minimo di 100 mg ad un massimo di 200 mg, con un ciclo che prevede il trattamento per 4 settimane seguito da una sospensione di 2 settimane. Sono efficaci anche i massaggi con la crema.
□ Ippocastano (o Aesculus hippocastanum): l’alto contenuto di escina, sostanza antinfiammatoria in grado di facilitare il riassorbimento dei liquidi che causano gonfiori, di irrobustire le pareti dei vasi sanguigni e aumentare l’elasticità dei capillari, rende i rimedi che utilizzano tale pianta un valido coadiuvante per la cura delle emorroidi e delle vene varicose. La nonna consiglia il decotto fatto con la corteccia dei rami essiccati (15 g in 1/2 litro d’acqua), da bere alla dose di 2 tazze al giorno. Allevia il dolore. Efficaci anche la pomata o la crema applicate fredde (da tenere in frigo).
□ Mirtillo nero: il frutto aumenta la resistenza delle pareti dei capillari, è decongestionante e calma il dolore, migliorando l’intera circolazione. E’ noto a tutti che il frutto di mirtillo favorisce un maggiore adattamento dell’occhio alla visione notturna. Se ne può assumere l’infuso (1 cucchiaino pieno in 100 ml d’acqua bollente) alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Va bene anche il succo concentrato, di cui se ne assume 1 cucchiaino 3 – 4 volte al dì.
□ Rusco (o Pungitopo): migliora la circolazione sanguigna e combatte efficacemente le infiammazioni e gli edemi (gonfiori dovuti ad eccessiva quantità di liquidi nei tessuti), per cui è utile assumere 2 tazze al giorno di infuso (40 g di rizoma per 1 litro d’acqua bollente). Efficaci anche la pomata o la crema applicate fredde (da tenere in frigo).
□ Tarassaco (o Dente di leone): adoperare il decotto della radice (50 g in 1 litro d’acqua, da far bollire almeno mezz’ora) per effettuare lavaggi a freddo alle gambe. Ancora più efficace è il succo della radice fresca applicato localmente.
□ Vite rossa (o Vitis vinifera): le foglie dell’uva, in particolare quelle rosse autunnali, hanno una marcata attività vasoprotettrice di arterie e vene, riducendone la permeabilità e mantenendole più elastiche, per cui il loro uso è particolarmente indicato nelle patologie legate ai disturbi circolatori, tra cui le vene varicose. Si prepara il decotto di foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da assumere alla dose di 3 tazze al dì per 2 mesi. Si consiglia di ripetere il ciclo 2 – 3 volte l’anno.