Com’è noto, le verruche sono manifestazioni papulose piane o rilevate, di origine virale, trasmesse per contagio diretto o indiretto, da uno degli oltre settanta papilloma virus che interessano l’uomo (detti HPV, da Human Papilloma Virus). Il periodo d’incubazione del virus varia dai due ai nove mesi.
Le verruche possono essere cutanee e genitali. Le prime si localizzano preferibilmente sul dorso delle mani, alle piante dei piedi e nel contorno ungueale, cioè lungo il perimetro delle unghie; le seconde si palesano a livello degli organi sessuali. La manifestazione esordisce con una lenta iperproliferazione delle cellule del derma e/o dell’epidermide.
I fattori che procurano o che favoriscono l’insorgenza della manifestazione verrucosa sono diversi. Tra i principali ritroviamo:
L’indebolimento delle difese immunitarie dovuto a stress, cattiva alimentazione e patologie debilitanti aumentano notevolmente la suscettibilità all’infezione; i fattori predisponenti genetici; le interruzioni dello strato cutaneo protettivo, ovvero le lesioni cutanee (sono la principale porta d’ingresso del virus; per questa ragione le formazioni verrucose compaiono soventemente a livello di zone traumatizzate); un uso promiscuo di asciugamani, accappatoi e ciabatte o di oggetti per la cura delle unghie; l’utilizzo di calze o scarpe umide oppure bagnate; le calzature e le calze inadeguate perché fabbricate con materiali sintetici non traspiranti; l’atto di camminare a piedi nudi negli spogliatoi o in qualsiasi luogo di utilizzo pubblico.
Ma anche la scarsa igiene cutanea o l’eccessiva esposizione al sole e alle lampade abbronzanti facilitano, indirettamente, l’insorgenza delle verruche.
Le Verruche cutanee sono classificate in:
Volgari o comuni che compaiono più assiduamente sul dorso delle mani e delle dita, alle gambe ed alla pianta dei piedi. Quelle ai piedi sono generalmente dolorose, hanno una tipica forma tondeggiante e una superficie dura e scabra.
Piane che sono localizzate principalmente al volto o al dorso delle mani, ma possono manifestarsi anche a livello di mani, ginocchia e braccia. Solitamente sono di piccole dimensioni, piatte in cima e un po’ meno ruvide delle altre.
Plantari profonde che interessano la pianta dei piedi. Sono piatte, particolarmente fastidiose e dolorose quando si sta in piedi o quando si cammina a causa della pressione esercitata su di esse dal peso del corpo.
Periungueali la cui forma ricorda quella di un cavolfiore.
Filiformi si localizzano generalmente nelle aree intorno alla bocca, al naso e agli occhi. Hanno una forma allungata.
A mosaico solitamente localizzate sotto le dita dei piedi, sono simili a un gruppo di piccole croste e non sono dolorose.
In molti casi, le verruche vanno incontro a guarigione spontanea nell’arco di 1-5 anni.
L’omeopatia dispone di diversi rimedi per il trattamento delle verruche.
Senz’altro Antimonium crudum e Nitricum acidum sono tra i principali utilizzati con la differenza che
Antimonium crudum è maggiormente indicato per quelle plantari e per quelle ispessite, cornee, dure. Mentre
Nitricum acidum è maggiormente indicato per quelle che sanguinano facilmente.
Ma tra i principali rimedi ci sono anche
Causticum è il rimedio omeopatico che ha nella sua patogenesi le verruche sottoungueali, che sanguinano facilmente. Ha una lateralità destra e aggravamento con tempo chiaro e secco, aria fredda, movimento, in auto, passando da caldo a freddo, dopo un bagno e miglioramento con tempo umido e piovoso, aria calda.
Cinnabaris, verruche che sanguinano facilmente
Dulcamara (verruche piane, al dorso delle mani o alle spalle). Il rimedio è particolarmente indicato per quelle piane sul viso
Lycopodium verruche brucianti, dentellate, frastagliate, peduncolate, dolorose, disseccate, vizze, talvolta sanguinanti, in soggetti intellettualmente vivi e fisicamente deboli
Natrum sulphuricum Tendenza alle verruche in varie parti del corpo: cuoio capelluto, faccia, palpebre, petto, genitali, intorno all’ano.
Nitricum acidum (verruche plantari, verruche di colore giallo-oro, facilmente sanguinanti, dolenti), vegetazioni molto dolenti ai genitali.
Sabina, verruche nelle regioni genitali e anali con bruciore e prurito intenso.
Sepia è un rimedio omeopatico che, come rilevabile dal presente articolo, risulta utile per trattare molte problematiche della pelle e diverse forme di eruzioni cutanee
Staphysagria è uno dei rimedi omeopatici della “sicosi”, che è la diatesi hahnemanniana portatrice di vari tipi di formazioni cutanee, tra cui le verruche. È adoperato per quelle a cavolfiore, che dolgono se toccate
Silicea, in soggetti con costituzione è quindi prevalentemente fosforica.
Thuya il grande rimedio di fondo più frequentemente utilizzato per il trattamento delle verruche. È il rimedio omeopatico principe delle vegetazioni verrucose e per questo è quello più frequentemente utilizzato in caso di comparsa di verruche di ogni tipo e in ogni sede. Thuya si usa in particolare quando la verruca ha uno o più dei seguenti aspetti: molle, molto grossa, rossastra o molto scura, frastagliata o dentellata, con cattivo odore. Anche le applicazioni locali con Thuya TM sono utilissime.
Thuya è il principale rimedio nella cura della diatesi hahnemanniana detta “sicosi”. Infatti la sicosi, più recentemente chiamata “reticoloendoteliosi” cronica o “reticolosi”, esprime la predisposizione dell’organismo alla formazione localizzata di escrescenze benigne, quali ad es. forme tumorali benigne cutanee, noduli, polipi, verruche, condilomi, papillomi, fibromi, epiteliomi, pustole, ecc. Tale diatesi prevale nei soggetti a costituzione carbonica o sulfurica.
La diatesi sicotica prevale nei soggetti a costituzione carbonica o sulfurica. Tra i precedenti un rimedio omeopatico maggiormente adatto a tale costituzione è Natrum sulphuricum.
E’ inutile aggiungere che, per il caso specifico, la migliore garanzia la può offrire solo un medico omeopata.
DILUIZIONE
Dovendo intervenire a livello sintomatico, ci si può orientare verso le basse diluizioni, ad es. la 7CH, in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì, allungando i tempi con i miglioramenti, oppure nel caso della 9CH 3 granuli 1-2 volte al dì.
L’eliminazione delle verruche e quindi la durata del trattamento, potrebbe richiedere diverse settimane ed a volte anche alcuni mesi, a seconda della loro profondità.
Tutti i rimedi omeopatici hanno piena compatibilità con i macerati glicerici o per meglio dire con i gemmoterapici.
Allo scopo di agevolare la guarigione, al trattamento omeopatico si potrebbe affiancare un trattamento fitoterapico in uso esterno a base, ad esempio, di Calendula (fiori e foglie), Tarassaco (foglie e radice), o Celidonia (foglie e fusto), Thuya.
(*) V. Note esplicative