NOTA: i termini con l’asterisco costituiscono altrettante voci del Glossario e quindi sono eventualmente consultabili nelle sottosezioni alfabeticamente corrispondenti.
Caducifoglia: V. Pianta caducifoglia o decidua.
Calcio: (simbolo chimico Ca) è un oligoelemento* che si trova in gran parte nelle ossa e favorisce molte funzioni del nostro organismo, ad es. la coagulazione del sangue*, la trasmissione dei messaggi al sistema nervoso, la contrazione muscolare, la regolazione del battito cardiaco e della pressione sanguigna, ed è persino utile alla digestione. Il calcio viene fissato nelle ossa dalla vitamina D che è attiva ai raggi solari. Sono ricchi di calcio formaggi (specie parmigiano, emmenthal e groviera), salvia, rosmarino, rucola ed altri.
Calli: ispessimenti dello strato più superficiale dell’epidermide* (esterno della pelle), quello corneo, dovuti a sfregamenti prolungati o ad eccessive compressioni localizzate; in genere riguardano mani e piedi; spesso sono dolorosi in quanto vanno a toccare le terminazioni nervose sottocutanee. I calli dei piedi sono dovuti a calzature inadatte od a posture non corrette, che provocano gli sfregamenti e le compressioni citate.
Calmante: V. Sedativo.
Calvizie: V. Alopecia.
Cancerinico: V. Diatesi cancerinica.
Cancerinismo: V. Diatesi cancerinica.
Candidosi: infezione da funghi* del genere Candida, molto contagiosa Colpisce generalmente le zone umide del corpo, come le mucose, interessando quindi la bocca (tipica nei neonati, ove viene chiamata mughetto, presentandosi con numerose placche rilevate di colore biancastro sulla mucosa del cavo orale) e l’apparato genitale femminile (in tal caso l’infezione vaginale si manifesta con prurito, bruciore, dolore e con secrezioni biancastre e dense, simili a ricotta, solitamente inodori).
Capsule: sono un preparato fitoterapico* per uso interno che contengono le erbe finemente polverizzate, racchiuse in un contenitore di gelatina rigida, composto da due parti che si incastrano una nell’altra. Si preparano in laboratorio. Esistono anche le forme omeopatiche.
Carattere: è quel modo unico di essere e di reagire dettato dall’impatto del temperamento* con l’ambiente, sulla base delle singole esperienze di vita. Rappresenta ciò che si diviene, in seguito alla relazione con il mondo esterno. In altri termini il carattere è la risposta dell’individuo, sul piano comportamentale, agli stimoli ambientali. Il temperamento invece è qualcosa di congenito che deriva dalla componente endocrina della costituzione*. Due persone che alla nascita presentano lo stesso temperamento non avranno mai lo stesso carattere, perché esse sicuramente vivranno esperienze diverse in circostanze diverse.
Carboidrati: V. Zuccheri.
Carbonico: V. Costituzione carbonica.
Cardiotonico: benefico per il cuore; rinforza o regolarizza la contrattilità del muscolo cardiaco migliorandone l’attività.
Cariosside: è un frutto* secco indeiscente* (a maturazione non si apre spontaneamente per far uscire i semi), di forma globosa, ovale o allungata, tipico della famiglia delle graminacee, con un solo seme aderente e fuso con il pericarpo* (parte esterna che avvolge e protegge i semi). Es. frumento.
Carminativa: capacità di eliminazione dei gas intestinali.
Cartilagine articolare: tessuto connettivo* liscio, morbido, elastico, di colore bianco madreperlato, dotato di notevole resistenza alla pressione ed alla trazione, che ricopre le estremità delle ossa nelle articolazioni, i cosiddetti capi ossei articolari, per fornire loro una superficie adatta su cui scivolare al fine di permettere un facile movimento delle articolazioni (V. anche Articolazione).
Cataplasma: è un preparato fitoterapico* per uso esterno che ha indicazioni ed effetti molto simili all’impacco*. Mentre nell’impacco si utilizza l’estratto liquido della pianta ben caldo (la tisana), nel cataplasma si usano le parti della pianta fresche o secche (meglio se fresche) tritate e scaldate a bagnomaria, poste quindi tra due garze o in un sacchetto di tela da applicare sulla zona interessata. Le erbe calde possono essere applicate anche direttamente sulla pelle, previa spalmatura di una piccola quantità di olio. La zona del cataplasma va tenuta in caldo apponendo una pellicola e su questa una borsa d’acqua calda.
Catarro: (o più correttamente espettorato) è l’aumentata produzione del muco* secreto dalle ghiandole mucipare che risiedono nelle mucose respiratorie, a seguito di varie malattie dell’apparato respiratorio, quali raffreddore* e bronchite*. V. anche Membrana mucosa.
Cefalea: è il comune mal di testa.
Ceppo omeopatico: è l’elaborazione preventiva della sostanza attiva di base, da cui trae origine il rimedio omeopatico*, prima cioè dei processi di diluizione* e di dinamizzazione*. Tale elaborazione, che si rende indispensabile per portare correttamente in soluzione il principio attivo* (sostanza farmacologicamente attiva), si differenzia a seconda dell’origine della materia prima utilizzata. In linea del tutto generale, se la sostanza attiva è solubile in acqua o in alcool (è il caso ad es. delle sostanze vegetali) si ricorre alla Tintura Madre*, se la sostanza attiva è solida non solubile (come spesso succede alle sostanze minerali e animali) si ricorre alla Triturazione*.
Cervicite: infiammazione* acuta o cronica della cervice uterina, accompagnata da perdite vaginali.
Cheratina: proteina filamentosa ricca di zolfo, molto stabile e resistente. E’ prodotta da cellule dette cheratinociti, molto presenti nello strato corneo (quello più superficiale) dell’epidermide*, nelle unghie, nei capelli e, per quanto riguarda gli animali, nelle corna e nelle piume.
Cheratite: infiammazione*, acuta o cronica, della cornea, che è il tessuto trasparente delimitante la parte anteriore del bulbo oculare, sempre bagnata dal film lacrimale e che costituisce la prima lente del percorso ottico. I sintomi comuni sono vascolarizzazione della cornea (che in condizioni normali non ha vasi), dolore* agli occhi, calo della vista, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia (intolleranza alla luce). Possono manifestarsi piccole erosioni superficiali e opacità disseminate della cornea, spesso accompagnate da edemi* corneali, cioè da un eccesso di contenuto acquoso all’interno della cornea. Le cause delle cheratiti sono attribuibili a diversi fattori: agenti biologici (infezioni da virus*, batteri*, protozoi, funghi*), agenti fisici e chimici (raggi ultravioletti, lesioni della cornea, lenti a contatto, cosmetici, polvere, polline, inquinamento, sostanze acide o alcaline, ecc.), malattie sistemiche (come artriti* reumatoidi o vasculiti). Se non curate le cheratiti possono provocare danni permanenti alla vista, andando a compromettere la trasparenza della cornea (leucoma corneale) ed a creare ulcere corneali (perdita di tessuto), le quali a loro volta degenerano in cicatrici che se centrali ostacolano la visione. Trattasi in questi casi di cheratiti profonde, per distinguerle da quelle superficiali, molto più comuni, che dopo la guarigione non lasciano cicatrici. Si parla di cheratocongiuntivite quando sono presenti l’infiammazione sia della cornea che delle congiuntiva (la malattia ha quindi i caratteri sia della cheratite che della congiuntivite*).
Cheratosi: ispessimenti dell’epidermide* (strato esterno della pelle) dall’aspetto verrucoso (V. anche Verruche), di colorito bruno-grigiatro, a volte desquamanti; possono essere isolati o diffusi; si manifestano soprattutto sul tronco e sul volto; le cheratosi seborroiche hanno causa sconosciuta ma esiste una certa familiarità; le cheratosi attiniche o solari o senili sono dovute ad un’eccessiva sensibilità al sole ed ai raggi UV.
Cicatrizzante: V. Vulnerario.
Cinarina: sostanza contenuta nella pianta di carciofo e precisamente nel capolino (carciofo), nelle foglie e nel succo della pianta; assieme ai tannini* (sostanze antiossidanti astringenti) è determinante nel conferire al carciofo il caratteristico sapore amarognolo. Possiede diversi principi attivi estremamente preziosi per la salute, come abbassare il tasso di colesterolo* (specialmente quello cattivo LDL) e ridurre il livello dei trigliceridi nel sangue*, migliorare la funzionalità epatica e produrre azione coleretica* (aiuta la secrezione della bile, stimolando il fegato) e colagoga* (aiuta la secrezione della bile, stimolando la colecisti), regolare le funzioni intestinali dando una mano all’intestino pigro, stimolare la diuresi renale e concorrere a sciogliere i calcoli renali, esplicare azione depurativa*.
Cistite: è l’infiammazione* della mucosa* vescicale, dovuta ad infezione da batteri* che risalgono le vie urinarie fino alla vescica. Nella stragrande maggioranza dei casi i batteri responsabili sono degli enterobatteri del tipo Escherichia coli. La cistite è una patologia prevalentemente femminile. L’insorgenza è spesso causata da carenze di igiene. I sintomi sono dolore e bruciore durante la minzione (stranguria*), senso di peso, bisogno continuo di urinare (pollachiuria*, nicturia*, tenesmo vescicale*), difficoltà ad urinare (disuria*), a volte ritenzione urinaria (iscuria*), sangue e pus nelle urine (ematuria*, piuria*).
Citochine: sostanze che vengono prodotte dall’organismo durante un processo di infiammazione*, aventi l’effetto di provocare dolore*. Ciò spiega ad es. perché la febbre* è quasi sempre accompagnata da dolori alla testa o dolori muscolari.
Claustrofobia: paura dei luoghi chiusi e ristretti.
Clorofilla: è il pigmento verde che, contenuto in particolari corpuscoli detti cloroplasti, si trova all’intero delle cellule di foglie, fusti e di tutte le parti verdi delle piante*, spesso unito a pigmenti di altro colore. Per mezzo della clorofilla i vegetali sintetizzano i carboidrati* dall’anidride carbonica e dall’acqua, utilizzando come fonte di energia la luce solare, e liberano ossigeno. Tale fenomeno è noto come fotosintesi clorofilliana*.
Cloruro di potassio: (formula chimica KCl) è il sale di potassio dell’acido cloridrico. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca. E’ solubile in acqua e piuttosto insolubile in etanolo. Il sale minerale cloruro di potassio si trova in quasi tutte le cellule dell’organismo ed è particolarmente abbondante nelle cellule del cervello, dei nervi, dei muscoli e negli eritrociti (globuli rossi*). Regola la formazione della fibrina*, che è la proteina responsabile del processo di coagulazione del sangue*.
Colagoga: capacità di aiutare la secrezione della bile, stimolando la colecisti.
Coleretica: capacità di aiutare la secrezione della bile, stimolando il fegato.
Colesterolo: è un lipide (grasso) molto diffuso nell’organismo, tant’è che è presente in tutti i tessuti, nel sangue*, nella bile. Nel corpo umano svolge un ruolo molto importante: è un componente essenziale della membrana cellulare, è la sostanza base per la sintesi di alcuni tipi di ormoni (steroidi), è fondamentale per lo sviluppo embrionale. La maggior parte del fabbisogno giornaliero di colesterolo (1–2 g) è prodotta autonomamente per biosintesi dall’organismo, solo una piccola parte viene assunta con l’alimentazione. Il metabolismo del colesterolo avviene prevalentemente nel fegato. Poiché come tutti i grassi non è solubile nel sangue, il colesterolo per essere trasportato viene legato a dei complessi di trasporto che sono le lipoproteine. A queste appartengono sia le LDL (low density lipoproteins) che sono a più bassa densità e sia le HDL (high density lipoproteins) che sono quelle a più alta densità. Le LDL distribuiscono il colesterolo alle cellule, però durante questa importante funzione una parte di questo si deposita sulle pareti interne delle arterie formando le placche. Le HDL invece rimuovono l’eccesso di colesterolo dalle pareti e lo riportano al fegato. Questo spiega perché il colesterolo legato alle LDL è detto colesterolo cattivo, mentre il colesterolo legato alle HDL è detto colesterolo buono. I livelli normali di colesterolo nel sangue (colesterolemia) dovrebbero essere: colesterolo totale inferiore a 200 mg/dl, rapporto colesterolo totale/HDL non superiore a 5 per l’uomo e 4,5 per la donna. Questo rapporto costituisce l’indice di rischio cardiovascolare. Il livello di colesterolo nel sangue è inevitabilmente correlato a quello dei trigliceridi*.
Colica: termine generico adoperato per indicare ogni manifestazione dolorosa, di una certa entità e durata, dovuta a contrazioni spastiche di organi addominali muniti di muscolatura involontaria. Si ha quindi la colica renale, la colica epatica o biliare, la colica appendicolare, ecc. Può dipendere da fenomeni infiammatori, irritativi o nervosi.
Colite: è l’infiammazione* del colon, che è il tratto terminale dell’intestino dove arrivano i residui della digestione. Può essere causata da infezioni dovute a batteri* o virus*, oppure trasformarsi in una forma cronica senza che vi sia una causa ben precisa. Si tratta della cosiddetta sindrome del colon irritabile, disturbo assai diffuso, non grave, ma molto fastidioso. In genere è ascrivibile ad una cattiva abitudine alimentare ed a fattori di carattere psicologico come ad es. lo stress. I sintomi sono dolori addominali associati a crampi, sensazione di gonfiore e peso, stitichezza* e/o diarrea*.
Collagene: insieme di fibre proteiche con caratteristiche strutturali, contenute nel tessuto connettivo*. La maggiore quantità (circa il 90% del totale) è presente nella pelle*, nei tendini, nelle ossa e nelle cornee. Nel derma* (strato intermedio della pelle) le fibre di collagene sono responsabili della resistenza della pelle.
Comedoni: piccole masse di sebo e cheratina all’interno dei follicoli, noti come punti neri se aperti o punti bianchi se chiusi, caratteristici dell’acne*.
Compresse: sono preparati fitoterapici* per uso interno che si ottengono pressando le polveri delle droghe vegetali od i loro estratti secchi con dei leganti come l’amido e il lattosio. Si preparano in laboratorio. Esistono anche le forme omeopatiche.
Congiuntivite: infiammazione* della congiuntiva, che è la membrana sottile e trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la parte interna delle palpebre. E’ una malattia molto comune in quanto la congiuntiva è particolarmente esposta agli agenti esterni. Essa può essere causata da infezioni (batteri*, virus*, funghi*) ed in tal caso è molto contagiosa, da allergie (la più frequente è la congiuntivite primaverile), o da irritazioni (da fumo, corpi estranei, eccessi di luce, vento, polvere, cosmetici, saponi, lenti a contatto, ecc.). I principali sintomi sono arrossamento degli occhi, lacrimazione intensa, intolleranza alla luce, gonfiore delle palpebre, sensazione di sabbia negli occhi, cui si aggiunge nel caso della congiuntivite infettiva la secrezione, nel caso della congiuntivite allergica prurito e gonfiore della congiuntiva, nel caso della congiuntivite irritativa il bruciore.
Contusione: lesione dei tessuti dovuta ad un trauma esterno la cui forza vulnerante non è sufficiente a provocare una ferita. In genere è causata da una caduta o dall’impatto violento di una parte del corpo con un oggetto più duro. La pelle*, grazie alla sua elasticità, rimane integra o appena escoriata, mentre nei tessuti sottostanti si creano lacerazioni e rottura di vasi sanguigni, con il conseguente ristagno di sangue* e la formazione dell’ecchimosi*. Questo comporta un gonfiore ed una colorazione della pelle che passa dal rosso al viola, al blu, al verde ed infine al giallo, per le modificazioni che subiscono le sostanze colorate contenute nei globuli rossi*. Il dolore* è bruciante, continuo, talora pulsante e si accentua con il movimento della parte colpita. Se la contusione è di grado modesto (la classica botta), all’istante è utile applicare localmente del ghiaccio, in quanto il freddo ha un effetto anestetizzante, cioè riduce il dolore, e determina una vasocostrizione che limita ed arresta l’emorragia.
Convulsione: contrazione involontaria di alcuni muscoli volontari, senza conseguenze permanenti.
Cordoblastico: V. Costituzione cordoblastica.
Cordoblasto: è l’ipotetico quarto foglietto embrionale del disco germinativo* che regola la crescita degli altri tre fisicamente esistenti, che sono: endoblasto*, mesoblasto* e ectoblasto*.
Corticale del surrene: V. Surrene.
Costituzione: è il complesso dei caratteri morfologici, fisiologici (metabolici-funzionali) e psicologici propri di ciascun uomo, risultanti dall’interazione del patrimonio genetico con le condizioni ambientali in cui egli vive e cresce e che lo rendono qualcosa di unico, un individuo diverso dagli altri soprattutto nell’aspetto esteriore. Lo studio delle costituzioni umane in omeopatia assume un notevole interesse clinico per conoscere le predisposizioni patologiche del paziente (il cosiddetto terreno), al fine di prescrivere il rimedio più adatto, il rimedio più simile a lui (al limite il simillimum*). Le diverse classificazioni in uso prevedono ciascuna quattro costituzioni. Quelle risalenti a Ippocrate sono: temperamento linfatico*, temperamento sanguigno*, temperamento nervoso* e temperamento bilioso*. Quelle attribuibili a Vannier sono: costituzione carbonica*, costituzione sulfurica*, costituzione fosforica* e costituzione fluorica*. Quelle di Pende sono: brevilineo astenico*, brevilineo stenico*, longilineo astenico* e longilineo stenico*. Quelle di Martiny sono: costituzione endoblastica*, costituzione mesoblastica*, costituzione ectoblastica* e costituzione cordoblastica*. Ogni costituzione ha un profilo esteriore, uno interiore e determinate predisposizioni patologiche, che richiedono uno specifico trattamento omeopatico.
Costituzione carbonica: corrisponde al brachitipo, cioè ad un soggetto che ha gli arti più corti rispetto al tronco, mani tozze e grosse, viso tondo, denti quadrati, rigidità muscolare, tendenza a svilupparsi più in larghezza che in altezza, a trattenere liquidi, all’obesità. E’ ordinato, tenace, lento, freddoloso, goloso, ama mangiare. Le predisposizioni morbose da bambino sono le malattie infiammatorie della pelle* (eczema*, prurito, orticaria*), dell’apparato respiratorio (laringite*, tracheite*, bronchite*), dell’apparato gastroenterico (enterite*, gastroenterite*), dell’apparato urogenitale (cistite*, uretrite*, prostatite*, vaginite, vulvite) e di quelle a carico dell’occhio (congiuntivite*, blefarite*). Nell’età matura le predisposizioni sono le malattie reumatiche (artrite*, artrosi*) e quelle degenerative verso la sclerosi (arteriosclerosi*, aterosclerosi*, sclerosi a carico del fegato, pancreas, rene, cuore, encefalo). Può soffrire di tromboflebiti*, alterazioni del ricambio con ipercolesterolemia, diabete*, obesità. Si associa al temperamento linfatico*. I rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti carbonio. Il rimedio capostipite è Calcarea carbonica. Gli atri principali sono Magnesia carbonica, Kalium carbonicum, Ammonium carbonicum, Baryta carbonica, Natrum carbonicum, Carbo animalis, Carbo vegetabilis, Graphites, Sepia.
Costituzione cordoblastica: è quella in cui si verifica l’equilibrio in quantità dei tre foglietti embrionali (endoblasto*, mesoblasto* e ectoblasto*) del disco germinativo*. Corrisponde alla costituzione sulfo-fosforica* (sulfurico magro) o al longilineo stenico* o al temperamento bilioso*. Quest’ultima corrispondenza è un po’ forzata in quanto il biotipo bilioso può associarsi a qualsiasi costituzione.
Costituzione ectoblastica: è quella in cui prevale il foglietto embrionale ectoblasto* del disco germinativo*. Corrisponde alla costituzione fosforica* o al temperamento nervoso* o al longilineo astenico*.
Costituzione endoblastica: è quella in cui prevale il foglietto embrionale endoblasto* del disco germinativo*. Corrisponde alla costituzione carbonica* o al temperamento linfatico* o al brevilineo astenico*.
Costituzione fluorica: corrisponde ad un soggetto con asimmetria pronunciata e irregolarità morfologica del fisico, magro, dita allungate e sottili, con scheletro decalcificato, ipotonia muscolare, fragilità e lassità dei legamenti. E’ paragonabile all’acrobata per la capacità di assumere posture particolari. E’ molto intelligente ma instabile, reagisce in modo imprevedibile ed estemporaneo, è cioè il classico genialoide. Le predisposizioni morbose sono instabilità psichica tendente alla paranoia, scoliosi, sclerosi, osteoporosi*, carie dentali, problemi a carico delle articolazioni (distorsioni*, lussazioni*), lombalgie*, ptosi di stomaco, rene e utero, ernie congenite, varici*, emorroidi*. I rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti fluoro. Il rimedio capostipite è Calcarea fluorica. Gli altri principali sono Fluoricum acidum, Mercurius solubilis, Argentum nitricum, Aurum metallicum. Diversi autori non annoverano questa costituzione tra quelle di base (si limitano a considerare solo le altre tre), in quanto sarebbe un’espressione patologica derivante dalla costituzione fosforica*.
Costituzione fosforica: corrisponde al longitipo, cioè ad un soggetto snello, alto, slanciato, elegante, con arti lunghi e muscolatura ipotrofica, torace esile, viso triangolare e allungato, colorito pallido. E’ freddoloso, manca di vigore, si stanca facilmente, ma recupera velocemente le energie perché si sa risparmiare. Soffre di pressione arteriosa bassa che si innalza solo a causa dell’emotività E’ un intellettuale, ipersensibile, emotivo, idealista, che ci tiene all’estetica, malinconico, depresso, preoccupato della sua salute. Le predisposizioni morbose sono distonia neurovegetativa, malattie del sistema nervoso, problemi a carico dell’apparato respiratorio per l’insufficienza toracica (faringite*, bronchite*, asma*, pertosse*, ecc.), malattie reumatiche, scoliosi, piedi piatti, atonia gastrica e intestinale con conseguenti disturbi gastroenterici, colite*, stitichezza*. Si associa al temperamento nervoso*. I rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti fosforo. Il rimedio capostipite è Calcarea phosphorica. Gli altri principali sono Kalium phosphoricum, Magnesia fosforica, Natrum phosphoricum, Phosphorus, Chamomilla, Pulsatilla.
Costituzione mesoblastica: è quella in cui prevale il foglietto embrionale mesoblasto* del disco germinativo*. Corrisponde alla costituzione sulfo-carbonica* (sulfurico grasso) o al temperamento sanguigno* o al brevilineo stenico*.
Costituzione muriatica: V. costituzione sulfo-fosforica.
Costituzione sulfo-carbonica: trattasi di una costituzione omeopatica mista, tra la sulfurica* e la carbonica*, corrispondente al biotipo* “sulfurico grasso” che, per caratteristiche morfologiche e metaboliche, si avvicina alla costituzione carbonica. Il soggetto è di statura medio-alta, di struttura fisica forte e regolare, di buon colorito, con un viso a forma squadrata. E’ molto attivo, dinamico, estroverso, amante dello sport e della compagnia, appassionato della vita, ma è anche impulsivo, combattivo, passionale, facilmente collerico ed avverte sempre caldo. Le tendenze morbose sono gli squilibri metabolici (diabete*, gotta*, calcolosi epatica e renale, obesità), disturbi digestivi, cardiovascolari, polmonari e della pelle*. I principali rimedi omeopatici sono Sulphur, Natrum sulphuricum, Hepar sulphur, Calcarea sulfurica, Magnesia sulfurica, Kalium sulphuricum.
Costituzione sulfo-fosforica: trattasi di una costituzione omeopatica mista, tra la sulfurica* e la fosforica*, corrispondente al biotipo* “sulfurico magro” che, per caratteristiche morfologiche e metaboliche, si avvicina alla costituzione fosforica. Da alcuni autori è denominata anche costituzione muriatica. Il soggetto è di statura medio-alta, di corporatura normale e armoniosa, con testa quadrata, collo regolare ed arti proporzionati. E’ vivace, equilibrato, ma facilmente irritabile e collerico. Le tendenze morbose sono cefalea*, stitichezza*, allergie, mal di schiena. I principali rimedi omeopatici sono Sulphur iodatum, Tuberculinum, Natrum muriaticum, Calcarea muriatica, Muriaticum acidum, Kalium muriaticum, Magnesia muriatica, Ammonium muriaticum.
Costituzione sulfurica: corrisponde al normotipo, cioè ad un soggetto con corporatura armoniosa, altezza e peso medi, muscolatura ben sviluppata e tonica, mani e dita ben proporzionate. Ha una buona resistenza allo sforzo, è dinamico, attivo, sportivo, creativo, socievole, ma a volte instabile e volubile. Manifesta tendenza all’autointossicazione per accumulo di tossine. In genere gode di buona salute anche se le patologie cui va incontro sono quelle a carico del sistema cardiocircolatorio e respiratorio e problemi di pelle* (dermatiti*, dermatosi*, orticaria*, punti neri, acne*, pustole*, ecc), in quanto elimina attraverso la cute le tossine che i suoi organi emuntori non riescono a smaltire. Si associa al temperamento sanguigno*. I rimedi omeopatici più adatti sono quelli contenenti zolfo. Il rimedio capostipite è Sulphur. Gli altri principali sono Calcarea sulfurica, Magnesia sulfurica, Natrum sulphuricum, Kalium sulphuricum, Hepar sulphur, Petroleum, Psorinum. Diversi autori preferiscono rappresentare questa costituzione con due biotipi: il “sulfurico grasso”, la cui costituzione pur rimanendo prevalentemente sulfurica si avvicina a quella carbonica e il “sulfurico magro” (o “muriatico”) che si avvicina a quella fosforica. In tal caso la costituzione qui descritta si riferisce al biotipo “sulfurico neutro”.
Crampo muscolare: è uno spasmo*, ovverosia la contrazione involontaria, violenta ed improvvisa, della muscolatura volontaria contraddistinta da un dolore* molto intenso. I crampi possono colpire sia a riposo che durante l’attività fisica. Nel primo caso si verificano specialmente durante il sonno notturno e sono per lo più dovuti ad una diminuzione della circolazione del sangue* causata da un abbassamento della temperatura corporea o da una cattiva posizione assunta. Nel secondo caso si verificano prevalentemente a causa di un affaticamento muscolare soprattutto se ci si trova in ambienti caldo-umidi. Altri fattori che possono determinare l’insorgenza dei crampi sono gli squilibri nello stato di idratazione, l’uso di diuretici, carenze di minerali in particolare potassio, magnesio, calcio e sodio.
Creme: sono prodotti omeopatici o fitoterapici (V. Rimedio omeopatico e Preparato fitoterapico) per uso esterno, usualmente costituiti da emulsioni poco grasse, eccipiente*, cui si aggiunge il principio attivo* (sostanza farmacologicamente attiva). Le creme per il loro più elevato contenuto acquoso, sono particolarmente indicate nel trattamento di lesioni e di zone cutanee umide, come la zona dell’inguine e quella delle ascelle, ove permettono il deflusso del secreto ed un rapido essiccamento della pelle. Gli eccipienti utilizzati sono glicerina, oli vegetali, cera d’api, ecc.
Cronico: V. Rimedio omeopatico cronico.
Crosta lattea: (o dermatite seborroica) eccessiva produzione di sebo che determina, soprattutto sul capo, la formazione di una crosta che si desquama. E’ detta lattea perché interessa i neonati, in genere nei primi tre mesi di vita.
Croup: (o con il termine italianizzato crup) è una laringite* difterica più frequente nell’età infantile, caratterizzata da inizio improvviso, tosse abbaiante, voce rauca e difficoltà respiratoria, come conseguenza dell’ostruzione delle vie aeree superiori causata prevalentemente dai virus parainfluenzali.
Cuore dell’atleta: espressione con la quale si identificano i cambiamenti morfologici e funzionali che subisce l’apparato cardiovascolare dell’atleta a seguito degli intensi e continuati allenamenti sportivi.
Cura omeopatica: utilizzata in omeopatia*, fa uso di rimedi omeopatici* la cui scelta, rispondendo alla Legge di Similitudine, avviene considerando l’insieme dei sintomi fisici e delle caratteristiche individuali del paziente, quali la costituzione*, il temperamento*, il carattere*, la diatesi* (il cosiddetto terreno), che si deve sovrapporre il più possibile alle caratteristiche del rimedio omeopatico. La cura omeopatica appropriata, cioè, deve seguire il processo di individualizzazione. La regola che in generale si segue è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si prescrivono rimedi omeopatici a bassa diluizione (ad azione più superficiale), mentre per le malattie allo stato cronico si assumono rimedi a media ed alta diluizione (ad azione più profonda). Più grande è la sovrapponibilità di cui in precedenza, più ci si può spingere con le diluizioni e quindi l’azione del rimedio sarà tanto più profonda. La guarigione avviene seguendo un iter scandito da una legge ben precisa di eliminazione dei sintomi: dall’alto al basso, dall’interno all’esterno ed in ordine inverso rispetto all’apparizione dei sintomi stessi. Spariranno prima i sintomi comparsi più recentemente e successivamente, con un’eventuale nuova prescrizione, quelli che hanno un’origine più remota. Il miglioramento avviene prima a livello mentale poi a livello fisico. E’ possibile inizialmente un certo peggioramento di alcuni sintomi. Le cure omeopatiche si rifanno a diverse scuole di pensiero: la Scuola Medica Omeopatica Unicista prescrive un solo rimedio chiamato simillimum, capace di coprire tutti i sintomi del paziente, la Scuola Medica Omeopatica Pluralista prescrive più rimedi sinergici associati, ma alternati tra di loro, di cui generalmente almeno uno sintomatico e uno di fondo, la Scuola Medica Omeopatica Complessista prescrive più rimedi sinergici insieme, i cosiddetti complessi, di solito tutti sintomatici (V. Rimedio omeopatico sinergico, Rimedio omeopatico sintomatico e Rimedio omeopatico di fondo).
Cute: V. Pelle.
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