I carbonati sono Sali dell’acido carbonico H2CO3 L’acido carbonico non è un composto stabile e si dissocia in H2O e in CO2, ed esiste solo in piccola concentrazione nelle soluzioni acquose di anidride carbonica. Esso forma però dei Sali abbastanza stabili con quasi tutti i metalli monovalenti e bivalenti. I metalli a valenza superiore non formano c., perché danno delle basi tropo deboli per legarsi all’acido carbonico, che è un acido molto debole; i c. di tali metalli subirebbero pertanto l’idrolisi all’atto della loro formazione. Si conoscono sia c. inorganici che c. organici.
CARBONATI INORGANICI
Si possono avere tre tipi di carbonati:
Neutri, che corrispondono alla formula chimica M2CO3 (la lettera M sta per metallo) nel caso di metallo monovalente e MCO3 nel caso di metallo bivalente; e cioè un sale in cui il metallo ha sostituito completamente gli ioni idrogeno dell’acido carbonico.
I c. dei metalli alcalini sono solubili in acqua, eccetto quello di Litio che è poco solubile; quelli degli altri metalli sono insolubili o pochissimo solubili.
Questi c. si decompongono per riscaldamento ad alte temperature, formando anidride carbonica e ossido del metallo corrispondente: più facilmente quelli dei metalli pesanti, intorno a 800 – 1000°C quelli dei metalli alcalini.
Si decompongono pure per reazione con quasi tutti gli acidi, essendo, come si è detto, l’acido carbonico molto debole, e forniscono, accanto a CO2 ed H2O, il sale dell’acido impiegato. Servono pertanto per la preparazione di molti altri Sali e degli ossidi.
Acidi, detti anche bicarbonati sono Sali nei quali uno solo degli ioni idrogeno dell’acido carbonico è stato sostituito da un metallo: contengono cioè il gruppo HCO3 ed hanno quindi la formula
M (HCO3) e M (HCO3)2
I bicarbonati alcalini dell’acido carbonico sono solubili in acqua, ma meno dei corrispondenti c., mentre i bicarbonati degli altri metalli sono poco o pochissimo solubili, comunque sempre più solubili dei rispettivi carbonati. Tutti si decompongono facilmente, anche a temperatura ambiente e comunque sotto i 100°C liberando anidride carbonica e acqua e dando i corrispondenti carbonati.
Basici, a cui appartengono i Sali dei metalli terrosi e di quelli pesanti. In questi composti lo ione metallico è legato oltreché allo ione CO3 – – , anche a ioni OH– o ad atomi di ossigeno. I più semplici corrispondono alla formula:
HO – M – CO2 – M – OH (con M bivalente)
Ma ve ne sono anche di più complessi
CARBONATI ORGANICI
I c. organici sono gli esteri dell’acido carbonico contenenti radicali alchilici o arilici. Non si conoscono i c. acidi perché si decompongono facilmente formando CO2 e ROH (alcool).
I c. neutri si formano per reazione del fosgene con gli alcoli o con gli alcolati. Particolarmente interessanti sono i policarbonati resine sintetiche abbastanza usate. C. organici si hanno anche in alcune resine alliliche.
PRINCIPALI FUNZIONI dei CARBONATI NELL’ORGANISMO
I c. basici mantengono in soluzione nel sangue le globuline. Le globuline sono una classe molto varia di proteine semplici, di forma globulare, insolubili in acqua distillata e solubili in soluzioni saline diluite.
I c. sono altresì necessari all’attività degli enzimi costituenti il cosiddetto fermento pancreatico sulle sostanze albuminoidi. Alcuni enzimi del fermento attaccano le proteine demolendole nei singoli amminoacidi, altri sono invece deputati all’emulsionamento delle sostanze grasse alimentari nell’intestino.
La tripsina inattiva contenuta nel pancreas, ad esempio, diventa attiva nell’intestino ed agisce in ambiente neutro o alcalino.
I CARBONATI OMEOPATICI
I c. in omeopatia fanno capo alla costituzione carbonica di cui il capostipite è Calcarea carbonica. Gli altri principali sono Magnesia carbonica, Kali carbonicum, Ammonium carbonicum, Baryta carbonica, Natrum carbonicum, Carbo animalis, Carbo vegetabilis, Graphites, Litium carbonicum, ecc.
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(*) V. Note esplicative