DESCRIZIONE di Kalmia latifolia
Kalmia latifolia o alloro di montagna è un arbusto sempreverde con foglie larghe e fiori esagonali riuniti in grappoli che vanno dal rosa chiaro al bianco. L’arbusto ha un portamento eretto, molto simile al Rododendro, appartiene alla famiglia delle Ericaceae ed è originario dell’America del Nord.
La pianta si trova allo stato naturale su pendii rocciosi e in luoghi boschivi montuosi; è acidofila e quindi prospera in terreni acidi.
È spesso coltivata come pianta da giardino per via del suo bell’aspetto decorativo e la resistenza al freddo.
Il genera della Kalmia vanta almeno 8 specie di arbusti sempreverdi, rustici, a fioritura estiva: angustifolia, cuneata, ericoides, hirsuta, ovata, latifolia, polifolia, rubra.
Come tutte le Ericaceae K. produce una sostanza, l’asebotossina o graianotossina che è un glucoside. Il miele ricavato dal nettare e quindi contenente il polline di queste piante contiene anch’esso graianotossine. L’ingestione di qualsiasi parte della pianta o del miele di K. può causare una rara reazione tossica chiamata avvelenamento da graianotossina.
La tossicità della graianotossina deriva dalla sua capacità di interferire con i canali del sodio regolati dal voltaggio situati nella membrana cellulare dei neuroni.
Quando è presente la graianotossina, il legame induce cambiamenti che impediscono l’inattivazione del canale del sodio e portano a una depolarizzazione cellulare prolungata. La graianotossina ha quindi la capacità transitoria di attivare i canali e aumentare la permeabilità della membrana agli ioni sodio. L’attivazione prolungata dei canali del sodio e la depolarizzazione cellulare portano a un’eccessiva stimolazione del sistema nervoso centrale.
I sintomi clinici più comuni includono vari effetti cardiovascolari, nausea e vomito e alterazione della coscienza. Gli effetti cardiovascolari possono includere ipotensione (bassa pressione sanguigna) e vari disturbi del ritmo cardiaco come bradicardia sinusale (battito cardiaco lento regolare), bradiaritmia (battito cardiaco lento e irregolare) e blocco atrioventricolare parziale o completo.
Altri sintomi sono diplopia e visione offuscata, vertigini, ipersalivazione, sudorazione, debolezza e parestesia alle estremità e intorno alla bocca, debolezza muscolare e nevralgie per l’interessamento del nervo vago (decimo nervo cranico). Il nervo vago è un componente importante del sistema nervoso parasimpatico (un ramo del sistema nervoso autonomo) e innerva vari organi, inclusi polmoni, stomaco, reni e cuore.
Tutte le parti della pianta sono velenose.
Il rimedio si ottiene a partire dalla tintura delle foglie fresche quando la pianta è in fiore.
CARATTERISTICHE
La sintomatologia del rimedio K. corrisponde a quella di uno stato di avvelenamento. Fu Hering a introdurre Kalmia nella pratica omeopatica, e i primi sperimentatori furono lui e i suoi amici.
Organospecificità: Cuore, articolazioni, muscoli, nervi periferici
Principali indicazioni cliniche: Reumatismo associato a disturbi cardiaci, dolori articolari e nevralgici.
I sintomi che indicano il rimedio si manifestano principalmente a livello muscolare, dei tendini, delle articolazioni, lungo il percorso dei nervi e in forma di disturbi reumatici.
Le affezioni reumatiche di K. interessano più frequentemente gli arti superiori, con dolori mobili, migranti e intermittenti aggravati dal movimento, anche se minimo. I dolori hanno spesso una direzione centrifuga e vanno dal centro alla periferia, dall’attaccatura dell’arto alla sua estremità. Poi si spostano scendendo alle braccia, alla schiena e alle gambe, dalle spalle alle dita, dalle anche ai piedi. Questi dolori seguono a volte il percorso dei nervi; da qui le nevralgie acute del nervo ulnare (il nervo ulnare è un nervo periferico degli arti superiori, noto per essere una delle cinque branche nervose terminali del cosiddetto plesso brachiale) o di altro nervo del plesso brachiale, del nervo sciatico, dei nervi della testa, del viso, degli occhi… Il soggetto K. ha la “sensazione che i suoi nervi siano stritolati da una pinza”.
Le nevralgie di K. si presentano con dolore, improvviso come un lampo, che risale lungo il tragitto del nervo. Esse seguono inoltre il ritmo solare, cioè aumentano di mattina e raggiungono l’acme verso mezzogiorno, poi diminuiscono e cessano verso sera. I dolori ossei peggiorano nella prima parte della notte.
Il mal di testa è inoltre accentuato dal calore migliorato dal freddo. La vertigine peggiorata dal minimo sforzo, perfino dal più piccolo movimento; la cefalea compare quando il cielo è limpido e scompare quando si oscura.
L’azione di K. sul cuore riguarda le affezioni che colpiscono quest’organo e in particolare il reumatismo migrante che va a localizzarsi al cuore dopo i suoi vari spostamenti, oppure in seguito ad una malattia infettiva. Tale azione si manifesta con fitte che si irradiano al braccio sinistro e polso lento. Il rimedio corrisponde a extrasistole, miocarditi, endocarditi o pericarditi di qualsiasi origine; Sindrome di Stokes-Adam; agitazione cardiaca accompagnata da ansia, dispnea con palpitazioni, sensazione di oppressione durante la respirazione, dolori all’emitorace che possono irradiarsi agli arti. Il soggetto K. non può coricarsi sul lato sinistro ma migliora sdraiandosi sul dorso.
K. è un rimedio utilizzato anche nei casi di Malattia di Bright.
Le affezioni di K. corrispondono all’alternanza del reumatismo e delle cefalee, o del reumatismo e delle turbe cardiache, o delle nevriti che fanno seguito alla soppressione di un’eruzione erpetica o a una problematica renale.
Modalità: tutti i disturbi dipendono molto dalle condizioni atmosferiche; aggravamento dall’alba al tramonto, con il movimento e piegandosi in avanti.
USI di Kalmia latifolia
Sistema muscolo-scheletrico: fibromialgia, reumatismi in particolare agli arti.
Cuore: extrasistole, miocarditi, endocarditi o pericarditi di qualsiasi origine con palpitazioni. Sindrome di Stokes-Adam
Rene: Malattia di Bright
Apparato urinario: Malattia di Bright
Neuropatie, Nevriti e Nevralgie: nevralgia del plesso brachiale e principalmente ulnare e radiale, della faccia, dell’occhio, sciatica, cefalea, emicrania, vertigine, nevrite, otite, sincope vasovagale (svenimento), …
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(*) V. Note esplicative