DESCRIZIONE di Aurum metallicum
Aurum metallicum si ottiene dalla polvere d’oro metallico, ricavata per triturazione.
L’utilizzazione dell’oro in omeopatia esige tutta una speciale preparazione mediante varie tecniche, perlopiù lunghe e complesse.
Elemento chimico di simbolo Au, appartiene al I gruppo B del sistema periodico. Benché sia un elemento raro, fu il primo metallo a essere conosciuto dall’uomo. Esso, infatti, per la sua scarsa tendenza a combinarsi con gli altri elementi, si rinviene di solito in natura allo stato metallico. Per la scarsa reattività che presenta, l’oro viene considerato un “metallo nobile”. L’oro non si ossida all’aria e rimane lucido per miglia di anni. Questa cosa, unitamente al suo gradevole colore giallo, lo rese apprezzato per ornamenti e altri usi decorativi, nonché come utile mezzo di scambio.
L’oro si trova nella litosfera soprattutto allo stato nativo, raramente in cristalli ottaedrici, più spesso in gruppi di cristalli arborescenti, o in sottili lamelle, o in aggregati filiformi. Quantunque esso sia un elemento raro, tuttavia è largamente distribuito in piccole concentrazioni. Generalmente si trova in rosse silicee e nel quarzo filoniano di origine idrotermale associato a pirite, arsenopirite e altri solfuri. In giacimenti di origine secondaria si trova in pagliuzze e noduletti nelle sabbie di diversi fiumi. Solo raramente lo si trova in ammassi di diverse entità: in Australia è stata trovata una pepita d’oro alluvionale del peso di circa 250 Kg.
Proprietà fisiche dell’oro
L’oro puro, poco più duro del piombo, è, tra tutti i metalli, il più duttile e malleabile. Può essere ridotto in fogli sottilissimi di 0,00001 mm di spessore e in fili che pesano solo 0,5 mg/m.
L’oro dà cristalli misti con l’argento in tutte le proporzioni e si scioglie nel mercurio dando un amalgama. Esso ha una densità elevata ed è assai tenero e poco resistente. L’aggiunta di rame lo indurisce e le leghe con rame, argento, nichel e raramente zinco, lo rendono più resistente e ne modifica il colore.
Proprietà chimiche dell’oro
L’oro è un metallo estremamente poco reattivo; viene attaccato da una miscela di acido nitrico e cloridrico concentrati (acqua regia) e dal cloro umido con formazione di acido cloroaurico. In presenza di acidi alogenidrici può essere attaccato anche da altri ossidanti quali il bromo, i perossidi, i nitrati, i clorati, ecc.
L’oro viene sciolto anche in una soluzione di cianuro alcalino in presenza di ossigeno formando lo ione complesso (Au(CN)2)– Effettuando una riduzione con cloruro di stagno si ottiene una soluzione colloidale di oro, , di intensa colorazione rossa, detta polvere di Cassio. Riducendo il cloruro d’oro con tannino o con altre sostanze organiche si ricavano soluzioni colloidali d’oro assai stabili. L’acido cloroaurico dà, per aggiunta di ammoniaca, un composto insolubile esplosivo detto oro fulminante.
L’oro dà luogo a composti di oro (I), aurosi, e a composti di oro (III), aurici. Quelli più importanti sono i primi, cioè i composti aurosi e tra questi ci sono gli alogenuri AuCl, AuBr, AuI e il cianuro complesso K(Au(CN)2).
Estrazione e raffinazione dell’oro
Levigazione
Dopo la sua estrazione l’oro viene raffinato. Notevoli quantità d’oro si ricavano da materiali di recupero, come ad esempio gli sfridi di lavorazione orafe, dai fanghi delle raffinazioni elettrolitiche o come sottoprodotto della metallurgia del piombo, del rame e del nichel.
Sfruttando la differenza di peso tra l’oro e lo sterile, l’oro si separa dalle sabbie aurifere; ciò si effettua rimuovendo con una corrente di acqua le parti più leggere, mentre il residuo si arricchisce in oro.
Cianurazione
Ma il principale processo di estrazione è la cianurazione. Il processo ideato nel 1887 da J. S. Mac Arthur consiste nel trattare il materiale macinato ed eventualmente arricchito mediante flottazione o arrostito, con una soluzione diluita di cianuro di sodio, facendovi gorgogliare dell’aria e tenendo in agitazione per due o tre giorni. Durante l’agitazione si controlla il pH con aggiunta di calce per ridurre l’effetto dannoso dei solfuri di rame, ferro, arsenico, antimonio, ecc. che consumano cianuro sodico.
La soluzione viene poi filtrata, disaerata, in camere a vuoto (processo Crowe) e l’oro viene precipitato con zinco.
Dall’oro precipitato si elimina lo zinco per fusione. Resta una lega di oro e argento che si raffina mediante attacco nitrico (inquartazione) o solforico, per sciogliere il solo argento.
Amalgamazione
È una tecnica usata solo quando l’oro è in forma di granuli o come complemento al processo di levigazione. Il minerale, frantumato finemente, scorre su piani di mercurio formando un amalgama. Il mercurio poi si separa dall’oro per distillazione.
Raffinazione elettrolitica
È la raffinazione mediante elettrolisi a caldo con soluzioni cloridriche, durante la quale il platino resta in soluzione e l’argento precipita come cloruro insolubile.
CARATTERISTICHE
Policresto, è un rimedio della serie luetica (Diatesi luesinica); insieme al mercurio è stato impiegato per generazioni per il trattamento della sifilide.
Organospecificità: S.N.C., tessuto connettivo, ossa, occhi, cuore, vasi, ghiandole, genitali
Principali indicazioni cliniche: Stenocardia, ipertensione, poliglobulia, arteriosclerosi, postumi da lue; cheratite, irite, pterigio, tracoma, retinite, coroidite, diplopia, blefarite, congiuntivite, calazio e cisti delle palpebre; ozena; carie ossee, esostosi; depressione, malinconia, disturbi del S.N.C. di diverso genere; atrofia dei testicoli, idrocele, orchite; cirrosi epatica, poliuria, nefrite; congestione e atrofia ovarica, prolasso uterino, miomi e fibromi, cisti ovariche, sterilità, lupus; ipertrofia delle ghiandole; spasmi.
Costituzionalmente Aurum metallicum è un congestionato, con cianosi facciale. Congestione ed ipertrofia sono i caratteri principali del rimedio.
Le caratteristiche di A. si riassumono in due stadi: il primo di congestione e di ipertrofia è seguito dal secondo di sclerosi e di distruzione.
La tunica muscolare dei vasi sanguigni ed il cuore sono ipertrofizzati. I vasi perdono la loro elasticità e, alla lunga, irritati dalla loro stessa congestione, producono degli spasmi che sono tanto più forti quanto più la tunica muscolare arteriosa è ipertrofica. Seguono le palpitazioni con ansietà, gli spasmi aortici e coronarici, gli spasmi cardiaci, con la sensazione che il cuore che si arresta per cominciare a battere a scatti, o la sensazione che il cuore sta per essere proiettato fuori dal petto (le pulsazioni alle carotidi e alle temporali sono frequentemente ben visibili). Il soggetto ha dilatazione delle vene, sensazione di pulsazione in diverse parti del corpo ed elevazione della pressione arteriosa.
Appena il malato fa un movimento compare lo spasmo: se cammina, parla, ride, sale una scala, si muove un po’ in fretta, è colpito da uno spasmo e deve arrestarsi immediatamente. Pertanto, tutti i dolori di Aurum peggiorano col movimento.
Aurum metallicum è principalmente un rimedio cardiovascolare: è un eccellente rimedio per l’ipertensione arteriosa e dell’aterosclerosi.
Questo cattivo stato circolatorio si ripercuote naturalmente sull’albero respiratorio, perché il semplice fatto di respirare crea il movimento del diaframma e la dispnea del paziente peggiora. La dispnea attacchi di soffocamento con oppressione soffocante nel torace non gli permette di restare coricato, ma lo obbliga a trascorrere la notte in poltrona, piegato in avanti per poter respirare.
Anche i reni sono interessati da questo stato di congestione e irritazione dei vasi sanguigni. Ecco che compare la poliuria. In uno stadio più avanzato, le urine diminuiscono molto e si concentreranno maggiormente. Il processo di sclerosi renale fa comparire l’albuminuria e il malato evolve verso la nefrite cronica ipertensiva.
Il soggetto Aurum in un primo stadio è ipersensibile al freddo ed è eccitato, nervoso, attaccabrighe, esigente. In secondo stadio, la congestione e l’ipertrofia delle arterie dell’encefalo produce lo spasmo e le vampate di calore. Ecco sopraggiungere il mal di testa con dolori battenti e martellanti e aggravamento notturno. Segue la vertigine e la sensazione di essere ubriaco quando cammina all’aperto. Il soggetto diventa malinconico, il lavoro intellettuale diventa penoso e poi impossibile. Allora si tormenta per ogni cosa, diventa ansioso, inquieto, pessimista, inquieto, angosciato, lo assale l’idea della morte che diventa quasi un’ossessione. È depresso al punto da pensare al suicidio anche se teme la morte.
Le affezioni di Aurum metallicum sul tessuto osseo sono quasi sempre lente a comparire, lente ad evolversi, lente a guarire, hanno cioè un carattere cronico.
Ecco quindi, in un primo stadio, la comparsa di dolori osteocopi. I dolori alle ossa sono laceranti, terebranti, acuti, più intensi di notte, con fenomeni di osteite e di osteo-periostite. Questi dolori sono frequenti nelle ossa corte e nelle ossa piatte ed in particolare nelle ossa del cranio e della faccia (arcata zigomatica, mastoide, mascellare superiore, osso frontale, palatino, vomere, sterno). Lo stadio di congestione si accompagna talvolta ad ipertrofia dell’osso con la comparsa di esostosi. Le esostosi compaiono spesso all’interno dell’orbita dove provocano la protrusione del globo oculare, oppure sono intra-articolari. A livello intra-articolare provocano una specie di reumatismo deformante e coxalgia.
Il secondo stadio di Aurum metallicum vede l’installarsi di uno stato distruttivo e suppurativo del setto nasale e dell’impalcatura ossea delle cavità nasali, di carie del vomero, cosa che ne fa un rimedio per l’ozena e per le nodosità il cui contenuto è costituito da un liquido denso e filante, di aspetto gommoso; carie mastoidee e carie degli ossicini del cranio e della faccia, con suppurazioni croniche, otorrea cronica, ecc.
Aurum è un rimedio per le affezioni ossee croniche che si impiantano in un terreno luetico o mercurializzato con dolori osteocopi notturni, esostosi e ulcerazioni.
Congestione e ipertrofia interessano anche gli occhi che sono arrossati. La congestione oculare finisce per produrre il glaucoma. La cornea potrà infiltrarsi, gonfiandosi, presentare cheratite, panno, pterigio, tracoma. Aurum si rivela particolarmente indicato anche nei casi di irite con ipertensione intraoculare nei con fotofobia. Anche le membrane dell’occhio possono essere interessate e determinare retinite, coroidite, diplopia e, raramente, emiopia. Il soggetto vede solo la metà inferiore degli oggetti come se un velo nero ne ricoprisse la metà superiore, tensione oculare, segni di sclerosi del fondo oculare.
Palpebre, congiuntiva, sclerotica, non sfuggono alla congestione e possono manifestare blefarite, congiuntivite, calazio e cisti delle palpebre; in breve a tutte le manifestazioni che implicano i caratteri essenziali di Aurum: congestione e ipertrofia. I dolori alle ossa delle orbite molto sensibili alla pressione.
A livello genitale si può assistere in un primo stadio alla comparsa dell’orchite, dell’indurimento dei testicoli che può accompagnarsi all’idrocele con dolori ai testicoli e ai cordoni; poi, con il secondo stadio, quello ipertrofico e congestizio, atrofia testicolare e sclerosi. i testicoli sono aumentati di volume e dolenti. A. è un eccellente rimedio per l’orchite.
Nella donna, la congestione ovarica provoca dolori.
L’utero si congestiona, si ipertrofizza e conseguentemente si verifica un prolasso e può installarsi la fibromatosi. La sterilità è la regola nella donna Aurum. Le mestruazioni sono in ritardo e poco abbondanti a causa dell’ipertrofia del tessuto muscolare Le ovaie, prima congeste, spesso in seguito si sclerotizzano e diventano cistiche o si atrofizzano e conducono alla sterilità.
Anche le altre ghiandole si ipertrofizzano: quelle salivari si induriscono e c’è molta salivazione; le tonsille possono gonfiarsi ed ulcerarsi; i gangli linfatici possono congestionarsi, indurirsi, ipertrofizzarsi e poi ulcerarsi. Anche il fegato è congestionato, può diventare grosso e duro, ed evolve prima verso la cirrosi ipertrofica, poi verso la sclerosi e l’atrofia.
È sempre lo stesso processo: congestizio inizialmente, distruttore in seguito.
Le emorroidi sanguinano dopo la defecazione.
Modalità: aggravamento notturno, con il freddo, con il rumore, con l’alcol e con il sovraffaticamento mentale. Miglioramento all’aria fresca anche se freddoloso, con la musica.
Nella normale cura della lue e della tubercolosi.
USO di Aurum metallicum
S.N.C.: depressione, malinconia, disturbi del S.N.C. di diverso genere;
Tessuto connettivo: ozena, spasmi
Ossa: carie ossee, esostosi
Occhi: cheratite, irite, pterigio, tracoma, retinite, coroidite, diplopia, blefarite, congiuntivite, calazio e cisti delle palpebre
Cuore e vasi sanguigni: Stenocardia, ipertensione, poliglobulia, arteriosclerosi, postumi da lue;
Ghiandole: ipertrofia delle ghiandole
Genitali: atrofia dei testicoli, idrocele, orchite; congestione e atrofia ovarica, prolasso uterino, miomi e fibromi, cisti ovariche, sterilità, lupus;
Apparato urinario: poliuria, nefrite, congestione
(*) V. Note esplicative
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