La dismenorrea o mestruazione dolorosa è uno dei principali sintomi associati alla mestruazione.
La d. è un sintomo più che una malattia ed è difficilmente obiettivabile. La d. è considerata tale solo nei casi in cui la donna si senta inabilitata allo svolgimento delle normali attività, costretta a giacere in un letto per più ore o giorni. L’incidenza oscilla tra il 3 e il 47%, ciò dà conto delle possibili differenze nel valutare questo sintomo squisitamente soggettivo.
Dismenorrea
Generalmente si manifesta in due forme:
- forma primaria, caratteristica delle nullipare (la nulliparità è la condizione delle donne che non hanno mai partorito);
- forma secondaria, propria delle pluripare (la pluriparità è il termine attribuito alle donne, o in genere ad altra femmina di mammifero, che ha precedentemente partorito almeno due volte).
D. primaria
La dismenorrea primaria non è correlata ad alcuna malattia ginecologica. I sintomi iniziano appena dopo il menarca (prima mestruazione) o durante l’adolescenza, si attenuano con il passare degli anni. I sintomi possono scomparire dopo la prima gravidanza. La d. è un sintomo attribuibile ai cambiamenti ormonali dovuti ai cicli ovulatori e ad un’eccessiva produzione di prostaglandine, che provocano contrazioni spastiche e dolorose dell’utero durante i primi due giorni del flusso mestruale. Entro certi limiti, quindi, in una giovane donna il dolore è da considerarsi normale e fisiologico.
Tra le cause più probabilmente in gioco nel determinismo della d. primaria, assumono particolare importanza
- le cause psicologiche,
- la sensibilità emotiva al dolore fisico,
- un’alterata secrezione ormonale che produce un’irregolare e incompleto sfaldamento dell’endometrio,
- una condizione di endometriosi,
- le rare forme di ostruzione cervicale (ad es. il fibroma cervicale),
- tutte le condizioni di infiammazione pelvica, specie quelle associate a presenza in utero di spirali.
D. secondaria
Insorge generalmente in età più tradiva rispetto alla primaria, si manifesta durante tutto il periodo del flusso mestruale ed è dovuta ad altre malattie o anomalie pelviche.
La d. secondaria è, generalmente, espressione di lesioni flogistiche, traumi da parto e proiezioni psicosomatiche di conflittualità interne, fenomeno, appunto, molto frequente nelle pluripare.
Le cause più comuni sono l’endometriosi, l’infiammazione delle tube o delle ovaie, l’adenomiosi uterina, l’uso di un dispositivo intrauterino quale metodo di contraccezione e la presenza di fibromi e polipi dell’utero o della cervice.
Disturbi meno frequenti che provocano tale sintomo comprendono malformazioni congenite (es. restringimento del collo dell’utero, utero malposizionato ecc.), malattia infiammatoria pelvica, cisti e tumori ovarici.
La dismenorrea in omeopatia si gestisce principalmente con i seguenti rimedi
Abrotanum, aconitum, Actea Racemosa, agaricus m., aletrix farinosa, Aloe, apis, argentum m, Argentum n., arsenicum a, artemisia, asarum e., aurum m., Belladonna, borax, bromum, Bryonia, Cactus, calcarea fl., Calcarea ph., cantharis, carbo an., Caulophyllum, causticum, Chamomilla, china, cocculus, coffea cruda, colocyntis, conium, Crocus sativa, Crotalus Horridus, Cuprum, cyclamen, euphrasia; ferrum ph osphoricum, gelsemium; Gnaphalium; graphites, Hamamelis; Hypericum, Ignatia, iodum, ipeca, Kali carbonicum, kali iodatum, kali phosphoricum, kali sulfuricum, lachesis, Lilium tigrinum, lycopodium, magnesia muriatica, Magnesia phosphorica, manganum, medorrhinum, mercurius solubilis, murex purpurea, muriaticum acidum, natrum carbonicum, natrum muriaticum, Nitric acidum, nux vomica, phosphorus, phytolacca, platina, plumbum, Pulsatilla, rhus t., sabina, spongia, Stannum, Staphysagria, stramonium; sulphur, Sulfuricum acidum, tanacetum, Tarentula hispana, Thuya, tubercolinum, Veratrum album, Viburnum opulus, zincum.
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(*) V. Note esplicative