La rinite vasomotoria (denominata anche iperattività nasale aspecifica), che non è una patologia unica ma un quadro clinico alquanto complesso, deriva da un’infiammazione o congestione cronica della mucosa del naso caratterizzata da un’eccessiva motilità dei vasi sanguigni e si presenta con rinorrea (scolo nasale), starnuti frequenti e ripetuti, ostruzione delle fosse nasali (naso chiuso), iposmia (perdita parziale della capacità olfattiva), ecc. Quando si aggiungono sintomi come prurito al naso che talvolta si estende al palato, lacrimazione degli occhi accompagnata da bruciore o prurito, giramenti o dolori di testa e soprattutto vi è un andamento stagionale delle manifestazioni (a seconda della natura dell’allergene), allora inequivocabilmente la rinite vasomotoria è di tipo allergico.
La reazione allergica è una risposta immunitaria mediata dalle IgE. Le IgE sono immunoglobuline della classe E, una delle 5 classi di immunoglobuline. Le IgE sono prodotte dai mastociti, cellule di difesa localizzate nella pelle, nei polmoni e nel naso. I mastociti, o mastcellule, sono cellule immunitarie nel cui citoplasma sono presenti dei granuli ricchi di due sostanze: l’eparina e l’istamina. Eparina ed istamina vengono rilasciate all’esterno dopo un segnale ben preciso, quando l’individuo allergico entra in contatto con l’allergene verso cui è sensibile.
Per la presenza di questi granuli di eparina e istamina anche i mastociti rientrano nella categoria di cellule chiamate granulociti polimorfo nucleati, assieme ad eosinofili, basofili e neutrofili.
Rinite vasomotoria
La risposta immunitaria all’allergene avviene in due fasi.
La prima è quella del primo contatto con l’allergene; è una fase silente nella quale i mastociti individuano la sostanza penetrata nell’organismo e inducono i linfociti a produrre IgE specifiche contro l’allergene.
Le IgE prodotte aderiscono alla membrana cellulare dei mastociti i quali hanno il compito di individuare l’allergene quando entrerà in contatto per la seconda volta con l’organismo. Questo fenomeno è noto con il termine di memoria immunologica.
La seconda fase è quella della risposta allergica vera e propria. Essa si verifica quando il soggetto viene a contatto con l’allergene la seconda volta. Al secondo contatto le IgE presenti sulla membrana dei mastociti riconoscono la sostanza e provocano la risposta del sistema immunitario e la liberazione di istamina, leucotrieni e altri elementi.
Tra i principali rimedi omeopatici adoperati per trattare la rinite vasomotoria troviamo
Allium cepa: secrezione abbondante, acquosa ed anche escoriante che cola dalla punta del naso accompagnata da lacrimazione non escoriante e non irritante.
Antimonium tartaricum: notevole accumulo di muco con difficoltà di espettorazione. Il muco è eccessivamente viscoso
Apis: Gonfio, rosso, edematoso. Catarro cronico con croste nelle narici. Aggravamento con il calore.
Aralia racemosa: Rinite con abbondanti starnuti e senza lacrimazione. Indolenzimento delle narici posteriori, causato dal passaggio di muco acre, con indolenzimento delle ali nasali come se fossero fessurate.
Arsenicum album: Starnuti, secrezione escoriante, bruciore al naso e anche agli occhi. Miglioramento con il calore
Belladonna: naso ostruito la notte e secrezione fluida di giorno. Manifestazioni improvvise e violente.
Camphora: Starnuti, muco laringeo difficile da rimuovere, naso freddo e chiuso con testa dolente a livello dei seni paranasali frontali. L’aria inspirata dal naso sembra ghiacciata.
Dulcamara: Ostruzione nasale eventualmente seguita dalla secrezione
Eucalyptus: congestione delle mucose nasali.
Euphrasia: Corizza abbondante, acquosa, non irritante, che si aggrava al mattino, con lacrimazione irritante. Starnuti frequenti. Aggravamento la sera a letto, al caldo, con la luce, all’aria aperta.
Galphimia glauca: Come cura e come prevenzione.
Sabadilla: Starnuti frequenti, rinorrea, lacrimazione, bruciore in gola. Ostruzione alla narice sx e poi anche alla dx, con prurito alle ali del naso. Miglioramento con il caldo. Secrezione non escoriante. Sintomi periodici e parossistici.
Scilla: Starnuti violenti e costanti. Secrezione mattutina acre e corrosiva che irrita e duole le narici. Prurito a naso e occhi.
Sulphur: Rinite che stenta a guarire o che ritorna continuamente nonostante la cura.
In diversi casi viene utilizzato, meglio se in associazione alla cura omeopatica, qualche gemmoterapico come:
Ribes nigrum M.G. D1 che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario;
Carpinus betulus M.G. D1 che ha una specifica attività sul rino-faringe e sulle mucose respiratorie, con azione antinfiammatoria, anticatarrale, cicatrizzante delle mucose affette da processi flogistici e riduce gli spasmi delle prime vie respiratorie;
Magnolia denudata M.G. D1 che è particolarmente indicato nelle affezioni infiammatorie o allergiche delle prime vie respiratorie;
Abies pectinata M.G. 1D utile nelle forme infiammatorie recidivanti alle vie aeree.
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(*) V. Note esplicative