Repertorio e repertorizzazione dei sintomi sono di grande utilità nella pratica omeopatica. Grazie ad essi il medico omeopata utilizza nel suo lavoro passaggi operativi confrontabili e quindi confutabili.
È da oltre un secolo che i più celebri omeopati utilizzano il Repertorio come strumento ritenendolo indispensabile al fine di orientarsi con semplicità e sicurezza tra i numerosi rimedi omeopatici.
Il Repertorio Omeopatico è un grosso libro suddiviso in rubriche che raggruppano anche i sintomi
- “ mentali”
- “ fisici” (raccolti in capitoli diversi a seconda dell’organo o il sistema che li esprime)
- “generali”
del paziente. È uno strumento necessario per permettere al medico un veloce ingresso nel campo della clinica dei rimedi unitari.
In Omeopatia, ogni sintomo è importantissimo e, nel Repertorio Omeopatico, ognuno di essi è associato a un elenco di Rimedi Omeopatici che si sono dimostrati efficaci per la cura di quel sintomo.
Repertorizzare i sintomi omeopatici significa ricercare i sintomi del caso clinico in studio all’interno del Repertorio ed “incrociare” i rimedi corrispondenti al fine di poterne sceglierne uno, il più adatto per quel Paziente.
L’identificazione dei sintomi fu un arduo compito anche per Hahnemann, al punto tale che egli stesso compilò un piccolo repertorio dei sintomi principali.
Oggi esistono Repertori
- Sintetici della Materia Medica omeopatica, piccoli e anche coincisi, capaci di concentrare in poche pagine un repertorio clinico per tutte le maggiori patologie che i medici incontrano nella pratica di ogni giorno;
- grandi, completi e professionali come ad esempio è il noto repertorio meticoloso e preciso del Dr. James Kent;
- intermedi ma comunque professionali come quello di Von Boenninghausen, amico intimo ed allievo di Hahnemann.
Ogni repertorio si compone di varie rubriche dove propone alcuni rimedi omeopatici utili per il trattamento dei vari disturbi.
Il Repertorio più utilizzato storicamente é quello del Dr. James Kent, omeopata di Philadelphia del secolo IXX, che rieditò varie volte la propria opera rendendola più maneggevole e anche più completa.
Esempi di rubriche secondo il repertorio del Dr. Kent sono:
- sintomi mentali,
- vertigine,
- testa,
- occhio e visione,
- orecchio e udito,
- naso e olfatto,
- faccia, bocca,
- denti,
- gola e collo,
- stomaco, addome,
- retto e feci,
- vescica e urina,
- reni e ureteri,
- prostata uretra,
- genitali maschili, genitali femminili,
- laringe trachea e voce,
- tosse ed espettorato,
- respirazione,
- torace,
- schiena e dorso,
- arti,
- sonno e sogni,
- sudore brividi febbre,
- pelle,
- generalità.
Questo Repertorio è impreziosito anche dal fatto che ha moltissime sotto rubriche con non molti rimedi e quindi è più agevole individuare il simile.
Nella rubrica “Psichismo” Kent riporta ad esempio la “delusione amorosa” con i seguenti rimedi:
- (LOVE, ailments, from disappointed): Ant-c., aur., calc-p., caust., cimic., coff., hell., Hyos., Ign., kali-c., lach., Nat-m., nux-m., nux-v., Ph-ac., sep., staph., tarent.
- sofferenze d’amore: Ant-c., til.
- per una persona del suo stesso sesso: Calcp., lach., nat-m., phos., plat., sulph.
- con gelosia, ira e conversazione incoerente: Hyos.
- silenziosa: Ign., Nat-m., Ph-ac., phos.
Il Manuale di Terapia di Von Boenninghausen, è invece così costituito:
- Psichismo; Testa;
- Occhi;
- Vista;
- Orecchie;
- Udito;
- Naso;
- Olfatto;
- Viso;
- Denti;
- Bocca,
- Gola;
- Stomaco;
- Addome;
- Apparato urinario;
- Apparato genitale;
- Apparato respiratorio;
- Collo;
- Torace;
- Dorso;
- Arti superiori;
- Arti inferiori;
- Stati morbosi e sensazioni; i sintomi concomitanti,
- Ghiandole e gangli;
- Ossa;
- Cute e fanere;
- Sonno;
- Sogni;
- Circolazione;
- Febbre, calore,
- Freddo, sudori;
- Aggravamenti
- Miglioramenti
- Relazioni fra i rimedi e Indice analitico.
Nella rubrica “Stati morbosi e sensazioni” Boenninghausen riporta ad esempio il “prurito” con i seguenti rimedi
“Acon. Æsc., Agar., Alum., AMBR., Am-c., Am-m., Anac., Ant-t., Arn., Asar., Bar-c., Bell., Bor., Bov., Bry., Calc., Caps., Carb-ac., Carb-v., Carbn-s., Caust., Cham., Chin., Cic., […]”
La repertorizzazione é una pratica che richiede precisione ed una certa dimestichezza. Spesso é necessario tradurre il sintomo nel linguaggio usato nel Repertorio, senza però alterarne il significato né dandone alcun tipo di interpretazione.
Oggi esistono anche programmi informatici in grado di aiutare l’omeopata nelle varie fasi del suo lavoro: repertorizzazione, cartella clinica, ricerca bibliografica, […].
Nei soli sintomi principali, tuttavia, non esiste niente di particolarmente caratteristico dal punto di vista dell’omeopatia. Finché non qualifichiamo i sintomi concomitanti, la localizzazione con la sensazione e anche con le condizioni di aggravamento e di miglioramento, non abbiamo alternative se non procedere empiricamente nella selezione del rimedio.
Repertorio e repertorizzazione
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(*) V. Note esplicative