DESCRIZIONE DI CINERARIA MARITIMA
Cineraria m., nota anche col nome di Jacobaea maritima, è una delle oltre 23.000 specie distribuite su più di 1.600 generi. Fa parte delle piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, dal latino “cinerarius “, cioè “cenere”.
È una specie distribuita in tutta l’Europa meridionale, in Nord Africa e in Turchia (e naturalizzata nell’America del Nord). In Italia è facile trovarla sulle coste tirreniche della penisola e sulle isole maggiori. Predilige i costoni rocciosi in prossimità del mare (rupi marittime) e si trova facilmente anche su pietraie e muretti o spiagge ciottolose. Nel Nord Italia spesso è coltivata come un’annuale anche perché mal tollera i rigidi inverni e sopporta solo pochi gradi sotto lo zero. E’ quindi utilizzata molto nelle bordure di aiuole, nei rocciosi, sui muretti e nei lastricati.
Le radici de C. generalmente sono secondarie da rizoma e possono essere fibrose. I rizomi sono striscianti o legnosi.
La parte aerea del fusto è eretta o strisciante o lianosa; semplice o ramosa.
Le foglie sono sia basali che cauline disposte in modo alternato. Sono picciolate, ampie, coriacee, ricoperte da denso tomento grigiastro che consiste in una peluria cinerea da cui il nome. La peluria conferisce loro il tipico colore argenteo. La forma della lamina è intera con forme cordate, arrotondate fino a ovate. I margini sono interi o dentati o lobati fino a pennatolobate.
I fiori di svariati colori (rossi, azzurri, viola…), simili a margherite in capolini corimbriformi, sono ermafroditi;
I frutti sono ad achenio con pappo (persistente o caduco) è formato da numerose setole snelle, bianche disposte in serie multiple. Il pappo, molto diffuso tra le Asteraceae, è l’appendice piumosa e leggera di alcuni frutti avente la funzione di favorire la dispersione dei semi per l’azione del vento (disseminazione anemocora).
Cineraria è un’erba annua o biennale probabilmente originaria delle Canarie o del Sudamerica.
Il rimedio omeopatico si ottiene a partire dalla tintura o dal succo della pianta fresca, selvatica, a partire dal ceppo Senecio cineraria. Le parti della pianta utili vengono raccolte prima che i boccioli si aprano.
Secondo la medicina popolare la Cineraria maritima ha proprietà decongestionanti per l’occhio ed era utilizzata per la preparazione di colliri e rimedi contro la cataratta.
CARATTERISTICHE
Organospecifità: Occhi
Indicazioni cliniche: Cataratta traumatica e senile, opacità corneale, affezioni oculari, blefarite, congiuntivite
Cineraria m. svolge un’azione decongestionante, rigenerante e antinfiammatoria. Migliora la vascolarizzazione del bulbo, stimolando il metabolismo oculare e la circolazione collaterale. Favorisce il trofismo della cornea, del cristallino e dell’umor vitreo regolandone i processi osmotici; aiuta ad alleviare i sintomi della cataratta incipiente, in particolare l’offuscamento della vista e altre affezioni oculari come le opacità corneali.
È un rimedio omeopatico usato in forma liquida, come collirio, in svariate problematiche dell’occhio. Si rivela utile nei casi di infiammazione oculare, nelle congiuntiviti croniche, per le mucose congiuntivali congestionate, nelle infiammazioni delle palpebre (blefarite), nell’affaticamento visivo, per l’opacità corneale di diversa eziologia, per la cataratta senile e/o traumatica, in tutti i casi ove occorre stimolare il metabolismo oculare.
C.m. è usato, con un certo successo, in casi di cataratta, in applicazioni esterne.
Il metodo adottato è quello di instillare nell’occhio affetto una goccia, 4 o 5 volte al giorno per parecchi mesi.
Generalmente i pazienti ricevevano contemporaneamente uno specifico trattamento omeopatico interno.
La delicatezza della parte sconsiglia però qualunque applicazione e uso senza controllo medico.
(*) V. Note esplicative
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Segui https://ricettedirita.it/dolci/torte-dolci/
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