Sommario di Mirra-Mitchella:
◊ TM di Mirra o Commiphora momol English, Cammiphora resin, Balsamodendron, Myrrha
◊ TM di Mitchella repens L.
Mirra-Mitchella
Tintura Madre di Mirra
La pianta da cui si estrae la M. è un arbusto del genere Commiphora, della famiglia delle Burseraceae. La Mirra è una gommoresina aromatica dal sapore amaro ed acre, la sua polvere ha un colore che va dal giallo-bruno al rosso-bruno. Alla fine dell’estate l’arbusto si copre di fiori e sul tronco compaiono una serie di noduli, dai quali cola la mirra, in piccole gocce gialle (gommoresina) che vengono raccolte una volta seccate.
La Mirra è uno dei principali componenti dell’olio santo per le unzioni e, nel Vangelo secondo Matteo, è uno dei doni portati dai Magi al Bambino Gesù.
Ma la mirra è anche un prodotto naturale antico e sacro, l’olio antisettico e anti-infiammatorio della Commiphora myrrha veniva adoperato per l’imbalsamazione. Ora, in alcuni Paesi, la mirra si usa come componente di prodotti farmaceutici (proprietà disinfettanti) e soprattutto in profumeria per la preparazione di dentifrici e di profumi.
Le tribù indigene delle Americhe impiegavano tutte le piante medicinali per curare le malattie, sotto la guida dello sciamano. Egli insegnava ad “ascoltare” le piante, divinizzava le cure, usando i totem fatti con le piante medicinali e anche con l’incenso. Per la purificazione venivano impiegate capanne per sudare simili a quelle in cui si effettua oggi la sauna.
Una leggenda narra che il re di Cipro Cinira aveva una bellissima figlia chiamata Mirra.
Mirra nutriva una scarsa devozione per la dea Afrodite. La dea, adirata, per punire la principessa fece sì che ella si innamorasse perdutamente di suo padre. Mirra riuscì a trascorrere dodici notti di fila con il padre Cinira, inconsapevole dell’identità della fanciulla.
La dodicesima notte il re riconobbe la figlia che fuggì. Cinira si arrabbiò e quindi la inseguì per ucciderla.
Dopodiché Mirra invocò l’aiuto degli dei pregandoli di renderla invisibile e costoro, impietositi, la tramutarono in un albero dalla resina profumata: la mirra. Dopo nove mesi il troco dell’albero si aprì e dalla sua cavità venne alla luce il bellissimo Adone, figlio di Cinira e di Mirra.
Preparazione
Per la “droga” si usa la gommoresina ricavata dalla pianta.
La tintura madre (TM) si prepara ponendo la droga in infusione in alcol 90° nella proporzione 1 : 5, cioè una parte di droga e cinque parti di alcol.
Proprietà
ANTIMICROBICA, ASTRINGENTE, CARMINATIVA, ESPETTORANTE, ANTICATARRALE, ANTISETTICA, VULNERARIA.
Utilizzo
È usata nella cura delle Ulcere del cavo orale; nei casi di gengivite, faringite, parodontosi, raffreddore, foruncolosi. Risulta di grande aiuto nella cura delle pustole e anche di inconvenienti analoghi.
In uso esterno si rivela utile per la cura di ferite e di abrasioni.
In associazione con la ratania al 50% è una tintura dalle proprietà analgesiche, antinfiammatorie e anche antimicrobiche è utilizzata per curare le afte e ulcerazioni della bocca. È a tal fine adoperata sia pura, da mettere delicatamente sulle piaghe, sia diluita con acqua per risciacquare la bocca.
Dosi
20 gocce, 2 – 3 volte al dì lontano dai pasti. Per gargarismi e applicazioni locali è consigliata alla dose di 40 gocce diluite in mezzo bicchiere l’acqua tiepida.
(*) V. Note esplicative
Mirra-Mitchella
Tintura Madre di Mitchella
M. è un genere di piante della famiglia delle Rubiaceae. Mitchella repens L. è una specie erbacea sempreverde strisciante presente in Nord America soprattutto in tutto il Nord America orientale, dal Canada sudorientale a sud fino alla Florida e al Texas e al Guatemala.
Cresce come una vite non rampicante, alta non più di 6 cm con steli striscianti lunghi da 15 a 30 cm., boschi secchi o umidi, lungo gli argini dei torrenti e sui pendii sabbiosi. Le sue foglie di colore verde scuro e lucide sono appaiate in modo opposto e sono attaccate agli steli mediante piccoli piccioli.
Le radici sono avventizie e possono crescere ai nodi e gli steli radicanti possono ramificarsi e radicarsi ripetutamente, producendo stuoie espanse.
I fiori sono piccoli e ascellari; hanno la forma di una tromba, e sono prodotti in coppia. Ogni coppia di fiori nasce da un calice comune che è coperto di peli fini. Ogni fiore ha quattro petali bianchi, un pistillo e quattro stami.
Le piante posseggono un bimorfismo e possono avere anche fiori con pistilli lunghi e stami corti (fiori macrostili), oppure hanno pistilli corti e stami lunghi (fiori microstili).
Gli ovari dei fiori gemelli si fondono insieme, in modo che ci siano due fiori per ogni bacca.
Il frutto, che ha un diametro di circa 8 mm, matura tra luglio e ottobre e può persistere durante l’inverno. Il frutto è una drupa contenente fino a otto semi.
Ha un odore debole e un sapore leggermente amaro. La sua polvere ha un colore grigio – verde chiaro.
La Mitchella repens veniva usata un tempo per facilitare il parto.
Preparazione
Per la “droga” si usa l’erba colta nei mesi da aprile a giugno, quando cioè è in fiore.
La tintura madre (TM) si prepara ponendo la droga in infusione in alcol 25° nella proporzione 1 : 5, cioè una parte di droga e cinque parti di alcol.
Proprietà
PREPARATORIA AL PARTO, EUTOCICA (facilita il parto spontaneo), ANTIDISMENORREAICA, ASTRINGENTE.
Utilizzo
Contrasto dei disturbi del ciclo mestruale. Regolarità del transito intestinale. Funzionalità del sistema digerente.
Dosi
Secondo la prescrizione del medico.
(*) V. Note esplicative
Mirra-Mitchella
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