I rimedi depurativi sono quelli che hanno un’azione cosiddetta disintossicante, cioè sono in grado di aiutare l’organismo ad eliminare le tossine ed a sostenere fegato e reni in maniera del tutto naturale. Le sostanze tossiche sono inevitabilmente presenti nel nostro organismo perché prodotte dai processi metabolici (le cosiddette tossine endogene) e dai processi digestivi, per la qualità dei cibi che mangiamo e dell’acqua che beviamo, nonché introdotte dall’aria che respiriamo e dai farmaci che assumiamo (le cosiddette tossine esogene). Di norma l’organismo è in grado di eliminare spontaneamente le tossine attraverso gli emuntori fisiologici (fegato, reni, pelle, polmoni, intestino, ecc.). Esistono però delle situazioni in cui tale eliminazione non risulta sufficiente e questo comporta un accumulo nel sangue di queste sostanze tossiche (tossiemia o tossinemia) che, alterando la funzionalità di cellule e di svariati organi, compromette il nostro stato di benessere. I principali alleati dell’accumulo di tossine sono un’alimentazione particolarmente ricca di grassi che provoca una maggiore produzione di scorie tossiche ed una vita sedentaria che, rallentando il transito intestinale e riducendo la sudorazione, ostacola la naturale eliminazione delle tossine.
I rimedi diuretici sono quelli che favoriscono la diuresi, cioè che aumentano la produzione di urina, combattendo pertanto il fenomeno della “ritenzione idrica” (idropisia), caratterizzato da eccesso di liquidi nelle cavità sierose e nel tessuto sottocutaneo. Tale fenomeno è molto diffuso nella popolazione, specie in quella femminile, interessando il 30% circa delle donne italiane. Il ristagno dei liquidi si verifica maggiormente nelle zone del corpo più predisposte all’accumulo di grassi, come addome, cosce, glutei e si manifesta con la formazione di edemi, cioè con il gonfiore dei tessuti. Insieme a questi liquidi ristagnano anche numerose tossine. Spesso la ritenzione idrica, quando non dovuta a cause patologiche, è il risultato di uno stile di vita scorretto. Sono ad esempio cause predisponenti il fumo, il consumo eccessivo di alcool, l’abuso di farmaci e caffè, il sovrappeso, i cibi troppo salati, il bere poca acqua, la scarsa attività fisica, gli abiti stretti, i tacchi troppo alti, lo stare a lungo in piedi senza muoversi, ecc. Ovviamente notevoli benefici si possono ottenere correggendo tali comportamenti sbagliati e cambiando le proprie abitudini.
Un valido aiuto arriva anche dalla natura. I rimedi della nonna qui riportati sono insieme depurativi e diuretici, svolgendo in modo efficace e naturale entrambe le funzioni, che di solito si trovano associate nello stesso rimedio.
E’ il caso di sottolineare che in generale i diuretici vanno assunti con cautela e moderazione, considerata la loro ripercussione sul bilancio idrico dell’organismo.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Bardana (o Lappa): lo sciroppo fatto con tale pianta è un ottimo depurativo e diuretico. Si prepara facendo bollire a fuoco lento 150 g di radice fresca per mezz’ora in 1 litro d’acqua insieme a 1 kg di zucchero. Si lascia raffreddare, si filtra e si travasa in contenitori muniti di coperchio. Si conserva in luogo fresco ed al riparo dalla luce. Se ne bevono 30 – 100 ml al dì.
□ Borragine (o Consolida): l’infuso (da 30 a 100 g di radice in 1 litro d’acqua bollente per 2 ore), assunto alla dose di 1 cucchiaio 3 – 4 volte al dì, è un ottimo depurativo per il sangue, fegato, reni, vescica.
□ Capelvenere + Scolopendrio: ottimo per le affezioni delle vie respiratorie, come espettorante e coadiuvante per la tosse, nonché come depurativo per fegato e milza, è il decotto delle due piante (4 g di foglie secche dell’una e 4 g dell’altra in 250 ml d’acqua); assumerne 1 tazza al mattino e 1 tazza la sera.
□ Cardo santo: l’infuso o il decotto delle foglie (3 – 4 g in 150 – 200 ml d’acqua), di cui si beve una tazza la mattina ed un’altra la sera, ha azione tonica e diuretica. E’ consigliabile non superare le 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito.
□ Cipolla: tritare una cipolla e metterla a macerare per 10 gg. in altrettanta quantità di alcool, filtrare avendo cura di spremere bene la parte ancora solida. Assumere il preparato alla dose di 10 gocce in un poco d’acqua, 3 volte al dì. E’ un efficacissimo diuretico e depurativo. Lo stesso risultato si ottiene lasciando macerare la cipolla tritata in 250 ml di vino bianco per 5 – 6 giorni e bevendone il liquido, dopo filtrazione e spremitura, alla dose di 1 bicchierino la mattina a digiuno negli ultimi 3 giorni di luna calante (ultimo quarto). Anche della cipolla e del rosmarino cotti in metà acqua e metà vino diventano un rimedio molto efficace.
□ Equiseto: è diuretico il decotto di giovani rami e foglie (4 g in 200 ml d’acqua), di cui berne una tazza al giorno ripartita in 2 – 3 volte. Ha anche un’azione speciale sull’acido urico, che elimina rendendo le urine rossastre.
□ Fave: si prendono i gusci dei baccelli delle fave fresche, si essiccano nel forno e si riducono in polvere. Mettere 1 – 2 g di questa polvere in 1 bicchiere di vino bianco e lasciare in infusione tutta la notte. L’indomani filtrare e prendere tutte le mattine, a digiuno, per più giorni 1 cucchiaio di tale sciroppo. Contro la renella è utile anche l’infuso dei fiori di fava nell’acqua o nel vino.
□ Fragole: altrettanto valido è l’infuso preparato mettendo in una tazza di acqua bollente un cucchiaio di foglie di fragola tagliuzzate (6 – 8 grammi); lasciare in infusione per 15 min, filtrare e zuccherare preferibilmente con un cucchiaio di miele. Si può aggiungere un po’ di Asperula odorata (pianta erbacea perenne tipica del sottobosco) e un po’ di Salvia. Si assume in abbondanza, più volte al dì.
□ Ginestra: preparare l’infuso con 25 g di fiori ancora in bocciolo in 1 litro di acqua bollente, lasciare in infusione 30 min, filtrare comprimendo la parte solida. Bere alla dose di 2 – 4 bicchieri al dì a piccole dosi per volta. E’ diuretico e tonico. Si utilizzano i fiori in bocciolo poiché quelli schiusi possono provocare disturbi gastrici. Per un rimedio ancora più efficace procedere come segue: assumere 1 cucchiaio di semi di senape mattino e sera, subito dopo bere 1 tazza di decotto di sommità verdi di ginestra; oppure assumere ogni 2 giorni polvere di semi di ginestra alla dose di 120 g in 200 ml di vino bianco, mitigando l’effetto un po’ irritante, con dell’olio di oliva.
□ Mais (o granturco): le barbe del granturco sono un potente diuretico e si utilizzano in tutti i casi in cui è necessario promuovere abbondante diuresi, cioè nei casi di idropisia (ritenzione idrica), cistite, renella, ecc. Sotto la loro azione l’urina aumenta del triplo o del quadruplo. Il decotto si prepara con 30 – 50 g di barbe essiccate per 1 litro d’acqua. Se ne assume un bicchiere la mattina a digiuno e uno la sera prima di cena.
□ Noce: è depurativo e diuretico il decotto preparato con le foglie di noce (20 g se fresche e 30 g se secche) in 1 litro di acqua, da far bollire per 10 – 15 min, lasciar raffreddare, filtrare ed aggiungere zucchero o miele. Assumere 2 – 3 tazze al dì.
□ Ononide: il decotto di radici, fiori e foglie (8 g in 250 ml d’acqua), da assumere alla dose di 1 tazza 3 volte al dì, è un diuretico che aiuta anche nei casi di calcolosi.
□ Ortica: i teneri germogli e le foglie si possono consumare da soli o uniti agli spinaci, alle minestre, alle frittate. Si può inoltre usare in decotto (30 g di foglie di ortica in 1,5 l di acqua, da ridurre con l’ebollizione ai 2/3), che va consumato tutti i giorni, per un periodo più o meno lungo. E’ ottimo come depurativo dello stomaco, dell’intestino, dei reni, dei polmoni che vengono liberati dal catarro. Diventa diuretico se si usano le radici ed i fiori.
□ Piantaggine: decotto delle foglie (5 g in 200 ml di acqua) da berne 1 tazza 3 volte al dì. E’ utile anche nei casi di calcolosi. Se si dispone delle foglie fresche, assumerne il succo in piccolissime quantità.
□ Prugne: le prugne fresche o secche sono depurative e diuretiche.
□ Ravanello: la buccia o la scorza della radice di ravanello (la parte rossa) aiuta ad espellere i calcoli urinari anche perché diuretica. Si prepara uno sciroppo tagliando di lungo alcune radici e ponendole in un recipiente di ceramica, a strati sovrapposti, ricoprendo ogni strato con zucchero. Si lascia il recipiente coperto a riposare finché non si è formato lo sciroppo. Di questo se ne prendono 2 cucchiai al dì, 2 – 3 ore prima dei pasti.
□ Rosa canina: i ricettacoli dei fiori quando sono maturi e quindi di colore rosso (a fine autunno), privati del frutto interno e dei peli, essiccati possibilmente al forno e poi macinati, sono utili per preparare un infuso (1 cucchiaio di polvere in 1 tazza d’acqua bollente). Molto efficace nei casi di calcolosi e di renella.
□ Rosmarino: preparare un vino al rosmarino ponendo alcuni rami freschi o secchi, tagliati a pezzi, in una bottiglia piena di vino bianco. Chiudere ermeticamente e lasciare macerare per 2 giorni. Assumere alla dose di 2 bicchierini al dì, ovverossia 7 – 8 cucchiai 2 volte al dì. Cura l’idropisia (eccesso di liquido nelle cavità sierose del corpo, solitamente in quella peritoneale).
□ Rusco (o Pungitopo): il decotto di foglie e radici (3 g in 150 ml di acqua) è un ottimo diuretico, utile anche nei casi di calcolosi renali, renella, coliche renali.
□ Saponaria: in decotto (30 – 60 g di foglie e fusto in 1 litro d’acqua) edulcorato con miele o zucchero, da bere a più riprese in un giorno per 6 – 8 gg. E’ depurativo e diuretico.
□ Sedano: diuretico e sudorifero. E’ utile mangiare le foglie o bere il decotto (20 – 30 g di foglie in 1 litro di acqua) nei casi di idropisia, gotta, ecc.
□ Solidago (o Verga d’oro): il decotto di foglie e sommità fiorite (10 g in 1 tazza d’acqua), di cui berne 1 bicchiere tutte le mattine, è diuretico ed è utile nei casi di idropisia ed anche per eliminare calcoli e renella.
□ Spirea ulmaria (detta anche Regina dei prati): i preparati con questa pianta sono un eccellente diuretico, perciò molto utili in caso di renella e portentosi nel trattamento dell’artrite acuta e della gotta. Si utilizza l’infuso e non il decotto in quanto con la bollitura si perdono gran parte delle proprietà curative dovute all’acido salicilico. L’infuso si prepara con 5 g di foglie e sommità fiorite in 250 ml d’acqua bollente; se ne beve 1/2 litro al giorno. In alternativa si può preparare uno sciroppo in questo modo: in un recipiente si mettono 200 g di foglie e sommità fiorite sminuzzate, su cui si versano 2 litri d’acqua portati quasi all’ebollizione (circa 90°C); si chiude con coperchio e si lascia in infusione 12 ore; si filtra spremendo bene il residuo; si dolcifica con zucchero in quantità doppia rispetto al peso del liquido e si mescola bene. Di questo sciroppo se ne prendono 100 – 200 ml al dì. Sia nell’infuso che nello sciroppo, per rendere il sapore più gradevole, si può aggiungere qualche foglia di menta.
□ Tarassaco (o Dente di leone): è un ottimo depurativo il decotto di radice e foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da far bollire a lungo. Berne 2 – 3 tazze al dì. L’azione si migliora se si aggiungono cicoria, bardana, centaurea, saponaria. E’ utilissimo anche per le malattie eruttive della pelle. I fiori si consigliano contro le efelidi (macchie brune che compaiono in alcuni individui per accumulo di pigmento dopo esposizione al sole, soprattutto sul volto).
□ Tormentilla (o Potentilla): il decotto della radice (4 g in 200 ml d’acqua, da bollire per 30 min), bevuto alla dose di 1 cucchiaio ogni 2 – 3 ore, è un ottimo depurativo del fegato. Poiché la pianta è ricca di tannini (polifenoli di sapore amaro e da spiccate proprietà astringenti, emostatiche, antinfiammatorie, antiossidanti, antimicrobiche), il preparato si dimostra molto utile anche per dolori al ventre, enteriti, diarree.
□ Verbena: il decotto di foglie e radici (5 g in 200 ml d’acqua), di cui se ne assumono 2 cucchiai da minestra 3 volte al dì, è depurativo per fegato, milza e reni. Ottimo anche per l’eliminazione di calcoli e renella. Si può prendere anche la polvere di foglie e radici: 1 pizzico 2 volte al dì.
□ Viola tricolore: come depurativo nei casi di malattie della pelle (eczema, impetigine, psoriasi, ecc.). Si usa sia in decotto (80 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in 250 ml di acqua o latte) da assumere per 3 – 4 settimane, sia in infuso (2 – 4 g di fusto e foglie, con e senza fiori, in una tazza di latte bollente) addolcito con zucchero, da prendere la mattina. Sono utili inoltre, nei casi di crosta lattea, i cataplasmi da applicarsi localmente, ottenuti utilizzando la pianta pestata a poltiglia e mescolata con il latte.
□ Vite: si fa bollire la cenere dei sarmenti di vite (residui della potatura), chiusa in un sacchetto, nel vino per circa mezz’ora. Si toglie poi il sacchetto, si fa riposare, si filtra e si assume alla dose di 2 – 3 bicchieri al giorno. E’ un diuretico efficace nei casi di idropisia e per l’eliminazione della renella.
Sono depurativi e digestivi i seguenti preparati, che esplicano anche un’attività coleretica e colagoga (cioè aiutano la secrezione biliare, stimolando, rispettivamente, il fegato e la colecisti):
□ Infuso con 10 g di menta piperita, 10 g di melissa, 10 g di agrimonia, 7 g di rabarbaro, 7 g di fragole e 20 g di chelidonia maggiore (o erba da porri), tutte triturate: si prende un cucchiaino di tale miscela e lo si versa in 200 ml di acqua, si lascia in infusione 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne beve una tazzina la mattina e un’altra la sera.
□ Decotto con le radici sminuzzate di polipodio (20 g), liquirizia (10 g) e angelica (5 g): far bollire il tutto in 250 ml di acqua per 15 min, lasciar riposare per un paio d’ore, filtrare comprimendo la parte solida e dolcificare con miele o zucchero. Assumere 1 cucchiaio da minestra 2 volte al dì, per un periodo più o meno lungo.
monia dice
Gentillissima dottoressa, è da diverso tempo che soffro di gonfiore agli arti inferiori. Ho fatto l’ecodopler e l’esito è risultato negativo, nel senso che non ho problemi a livello venoso.Non ho problemi cardiaci e ancor meno problemi di pressione.
Ho provato tanti drenanti di quelli che si trovano nelle farmoteche già preparati, ma il risultato non è stato entusiasmante.
Stavo pensando di chiedere al mio medico di famiglia se non sia il caso di prendere dei diuretici.
Lei prottrebbe consigliarmi una alternativa naturale? Consideri che sono allergica alle graminacee e alle composite.
La ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monia, i gonfiori agli arti inferiori, in mancanza di altro, sono spesso dovuti a problemi di ritenzione idrica, per cui un valido aiuto può venire dall’uso di rimedi naturali aventi proprietà depurative e diuretiche, come uno dei preparati fitoterapici dell’antica tradizione riportati nel presente articolo, oppure qualche preparato per tisana da reperire in erboristeria. Farà bene però a chiedere conferma al suo medico. Ovviamente anche l’alimentazione deve essere appropriata, cioè con pochissimo sale, con alimenti integrali, con poche proteine, con pochi grassi ma con più omega-3, senza spezie e cibi piccanti, con pochi zuccheri e dolciumi, senza o con poco alcool, con molte fibre e vitamine ed inoltre è opportuno bere molta acqua. Ugualmente utile potrà essere una costante e moderata attività fisica. L’omeopatia offre anch’essa diversi rimedi che possono trattare il gonfiore di gambe e caviglie, ma è opportuno che la loro prescrizione venga effettuata da un medico omeopata il quale, dall’anamnesi accurata del paziente con particolare riguardo allo stile di vita, alle abitudini alimentari, alla compatibilità con altri farmaci, ecc., sarà in grado di individuare il rimedio (o i rimedi) più adatto. Solo a titolo informativo tra i principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati troviamo Kali carbonicum, Pulsatilla, Lycopodium, Natrum sulphuricum, Thuya ed altri. Cordiali saluti.
Benedetta dice
Buongiorno,
esattamente un anno fa ho fatto una dieta di pochi mesi associata a Galium Heel e Guna Solidago per drenare i liquidi in eccesso, il che mi ha aiutato a sgonfiarmi moltissimo. Da quando ho smesso la dieta, più o meno 8 mesi fa, continuo ad assumere quotidianamente Guna Solidago, credendo che possa essermi d’aiuto a livello drenante, pur non seguendo più la dieta.
L’utilizzo prolungato di un omeopatico diuretico come questo può causare problemi ai reni del tipo calcoli, ecc…?
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Benedetta, in genere le cure omeopatiche durano 2-3 mesi per osservare una pausa di un mese e poi riprendere. Cordiali saluti.
Marta dice
Salve,
soffro spesso di gonfiore addominale e mi sento spesso spossata..soffro di allergie stagionali e spesso avverto dei pruriti in alcune zone del corpo..mi è stato detto che potrebbe esser legato ad un problema di candida anche se a livello dell’apparato genitale non ho nessun disturbo..Pensavo di fare una cura disintossicante, sapreste consigliarmi sul da farsi? Grazie saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marta, anche se non escludo che i suoi malesseri possono essere di semplice soluzione, una volta che si sono individuate le cause, le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico. Ad esempio il gonfiore addominale potrebbe essere dovuto ad un’intolleranza alimentare o ad una alimentazione poco equilibrata. Il prurito intimo potrebbe essere dovuto ad errate abitudini igieniche, ad indumenti che ostacolano la traspirazione, a dermatosi, ecc. L’uso di depurativi potrebbe dare i suoi benefici. Cordiali saluti.
susanna dice
salve, ho spesso dolori di pancia e gonfiore quali rimedi oltre il carbone vegetale che ho già provato senza sollievo,mi consigliate? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Susanna, la invito a consultare l’articolo “Disturbi gastrici” della sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Cordiali saluti.