DESCRIZIONE di Hepar sulphur
Hepar sulphur (o Hepar sulphuris), il cui nome è un’abbreviazione di Hepar sulphuris calcareum è Fegato di zolfo calcareo, una preparazione minerale complessa.
Il fegato di zolfo è una miscela di polisolfuro di potassio K2S2, di solfato potassico K2 SO4 e di tiosolfato potassico K2 S2 O2, di colore giallo-verdastro, ottenuta fondendo carbonato potassico e zolfo. È usato in soluzione acquosa come insetticida ed anticrittogamico oltre che per patinare e imbrunire superfici metalliche in argento, rame, ottone e bronzo e conferire loro un effetto antichizzante.
Il trattamento fa apparire ossidati gli le superfici di oggetti forgiati con tali metalli e consiste nell’applicare la soluzione a pennello, a spruzzo o a tampone sulla superficie. Gli oggetti più piccoli vengono immersi in una soluzione opportunamente diluita in acqua, utilizzando vecchie pinze o un bastoncino. L’oggetto immerso tenderà a diventare scuro, più resta immerso più sarà scuro. Bisogna comunque attendere il tempo necessario perché il prodotto inizi la reazione chimica. Questo tempo è variabile e inizia anche dopo alcune ore e prosegue per alcuni giorni (tempo medio: 48 ore). L’operazione si ripete fino al raggiungimento dell’effetto desiderato.
A seconda del metallo usato si possono ottenere anche dei riflessi bluastri. Ottenuto l’esito desiderato, l’oggetto si estrae ma sempre evitando il contatto diretto. Dopodiché si sciacqua sotto acqua corrente e si asciuga. L’acqua corrente rallenta e arresta l’ossidazione artificiale.
Le superfici che sono soggette a manipolazione vengono protette con uno strato di vernice trasparente.
È molto usato anche in fotografia chimica per preparare il bagno di viraggio color seppia per le foto in bianco e nero, perché reagendo con il bromuro o il cloruro d’argento forma il solfuro d’argento che ha un caratteristico colore marrone-seppia.
Anche in questo caso, per l’uso, viene sciolto in acqua formando una soluzione di colore giallo-verdastro.
Il fegato di zolfo è molto igroscopico e va conservato in contenitori ermetici. È fortemente tossico, corrosivo e pericoloso per l’ambiente.
Per quanto riguarda Hepar sulphur (o Hepar sulphuris), il cui nome è un’abbreviazione di Hepar sulphuris calcareum, il rimedio omeopatico si ottiene dal solfuro di calcio, secondo il metodo di Hahnemann: calcinazione di un miscuglio in parti uguali dell’interno bianco della valva dell’ostrica, ridotta in polvere, e del fiore di zolfo puro.
Hepar significa fegato.
CARATTERISTICHE
Hepar s. è un grandissimo rimedio antipsorico. La costituzione di riferimento è la sulfo-carbonica.
È facile immaginare che il rimedio somigli a Sulphur e a Calcarea, ma non è così per Hepar s. Prodigio della chimica… il composto non somiglia affatto ai suoi componenti, così come l’acqua non somiglia né all’idrogeno né all’ossigeno e gode di proprietà fisiche proprie.
Organospecificità: S.N.C., pelle, mucose, ghiandole, bronchi, apparato gastroenterico.
Principali indicazioni cliniche: angioedema, piodermite, foruncolosi, ascessi, eczemi secchi, ulcerazioni della cute con essudato purulento, processi suppurativi della pelle; faringo-laringite, riniti e faringiti croniche con secrezione purulenta, tosse abbaiante, crup, laringite, laringo-tracheite, bronchite, pertosse, asma; otite; blefarocongiuntivite, congiuntivite purulenta, blefarite; linfoadenite; processi suppurativi della pelle, delle mucose e delle ghiandole; angioedema; cistite purulenta, pielonefrite suppurativa; ipertrofia cronica delle tonsille, tonsillite acuta con dolori simili ad una scheggia o ad una lisca infilzata nella gola, angina con ascesso tonsillare, dispepsia e gastrite, atonia intestinale; mestruazioni tardive e rare (amenorrea), leucorrea maleodorante.
L’azione generale si manifesta con uno stato generale di irritazione e di eccitazione molto intenso, tanto sul piano mentale che fisico, il quale manifesta i suoi effetti sulla pelle e sulle mucose, provocando una tendenza accentuata alla suppurazione, che può colpire tutte le parti del corpo, ma soprattutto il sistema ghiandolare. Il soggetto Hepar sulphur è ipersensibile, in particolare a dolori, tatto e freddo secco, irritabile, stenico, reagisce spesso con violenza e presenta nel complesso dei suoi sintomi un’attività psichica reattiva intensa, nevralgie, spasmi e un catarro generalmente suppurante.
Il soggetto è l’eterno brontolone, si irrita anche per cose futili, è malinconico e scoraggiato, non riesce a sopportare la benché minima sofferenza, né il soffio di una corrente d’aria o la minima aria fredda, la semplice azione di tirare la mano fuori dalle coperte e di sentire il contatto con l’aria fredda, lo fa stare ancora peggio; non sopportagli odori, i rumori, il contatto con i vestiti né la pressione di una cintura; gli da fastidio il minimo contatto e non tollera che qualcosa lo sfiori minimamente.
Egli avverte il dolore in maniera spropositata: la cefalea, prevalentemente a destra, è avvertita come se un chiodo venisse conficcato in testa. I processi suppurativi interessano l’occhio, l’orecchio, le ghiandole, la vagina, la vescica, la pelle, la gola … Quando presenta un’infiammazione, un’angina o una piccola piaga, egli avverte la sensazione di un ago, di una scheggia, di una spina, di un piccolo oggetto appuntito conficcato dentro; sente una pressione sullo stomaco.
Le caratteristiche principali del rimedio sono:
Traspirazioni abbondanti che non migliorano il suo stato di salute;
dolori vivi che sembrano provocati da aghi, da schegge, da spine infilzate nelle mucose o da ferite laceranti nei muscoli e nella cute;
atonia degli organi cavi: stomaco, vescica e intestino;
irritazione e infiammazione delle mucose con catarro;
In Hepar s. la più piccola ferita suppura
Pus, espettorato, secrezioni vaginali, tutto in Hepar s. è maleodorante come di formaggio stantio.
Le modalità generali sono di aggravamento con il freddo, alla minima corrente d’aria fredda, scoprendosi, mangiando o bevendo cose fredde, con il contatto delle regioni dolenti, stando coricato sul lato dolente e di miglioramento con il caldo, con il tempo umido e non freddo, coprendosi bene, specialmente la testa.
Non sopporta il freddo secco ed è migliorato dall’umidità: nessun altro rimedio presenta questa modalità.
Hepar s. antidota Mercurius
USI di Hepar sulphur
Pelle: processi suppurativi della pelle, piodermite, foruncolosi, ascessi, eczemi secchi, ulcerazioni della cute con essudato purulento, angioedema
Apparato respiratorio: faringo-laringite, riniti e faringiti croniche con secrezione purulenta, tosse abbaiante, crup, laringite, laringo-tracheite, bronchite, pertosse, asma;
Orecchie: otite
Occhi: blefarocongiuntivite, congiuntivite purulenta, blefarite;
Mucose: processi suppurativi delle mucose
Ghiandole: processi suppurativi delle ghiandole; ipertrofia cronica delle tonsille, tonsillite acuta
Sistema uro-genitale: cistite purulenta, pielonefrite suppurativa; mestruazioni tardive e rare, leucorrea maleodorante.
Sistema gastro-enterico: dispepsia e gastrite, atonia intestinale.
DILUIZIONI
Le basse diluizioni come una 4 – 5 CH favoriscono la suppurazione e accelerano la maturazione di un ascesso, la sua apertura e il suo drenaggio naturale all’esterno. Esse però non sono indicate se l’ascesso non può essere drenato all’esterno come ad esempio nei casi di otite o di ascesso tonsillare.
La diluizione media come una 7 – 9 CH arresta la suppurazione, l’ascesso diminuisce di volume e finisce per asciugarsi.
La diluizione 30 CH agisce in due sensi, secondo i casi: accelera il processo suppurativo e crea una via d’uscita al pus oppure evita la suppurazione.
(*) V. Note esplicative
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