DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Cantharis è estratto, come indica il suo nome latino, dall’insetto Cantharis vesicator. Questo è un coleottero appartenente alla famiglia dei Meloidi, che vive in gran parte dell’Europa centro-meridionale, ove preferisce i climi temperati secchi e lo si trova frequentemente su fiori e foglie di cui si nutre. Il suo nome scientifico è Lytta vesicatoria, ma è conosciuto anche come Cantaride e popolarmente come la “mosca spagnola”. L’esemplare adulto, lungo circa 10 – 25 mm, ha il corpo interamente di colore verde smeraldo metallico con riflessi dorati, tranne i flagelli delle antenne ed in qualche caso i tarsi delle zampe che sono neri. Le elitre (la coppia di ali mesotoraciche) sono sclerificate, rugose, ridotte e divergenti, solitamente dello stesso colore del corpo anche se in alcune forme possono essere presenti due bande gialle longitudinali o delle macchie dorate. Le ali metatoraciche (la seconda coppia di ali adatte al volo), sono ben sviluppate, integralmente membranacee e provviste di venulazione evidente e caratteristica.
L’insetto contiene un principio attivo, denominato cantaridina, che si estrae dalla polvere ottenuta dopo la sua essicazione e che è conosciuto sin dall’antichità. Ha odore caratteristico, sgradevole e sapore amaro pungente; è insolubile in acqua fredda e solubile negli oli. La cantaridina ha proprietà rubefacenti e vescicatorie. E’ fortemente irritante sulla pelle e può provocare vescicole nei punti di contatto. Per la facilità del suo assorbimento cutaneo o peggio ancora se ingerita, è estremamente pericolosa per la salute umana, potendo causare, in doti eccessive, finanche la morte. I sintomi sono costituiti da abbondante salivazione, nausea, vomito, cefalea, diarrea, dolori addominali, ematuria, nefrite emorragica, convulsioni e collasso. In passato veniva usata come revulsivo locale, antiflogistico, vescicatorio, antirabbico, veleno e persino come afrodisiaco. Veniva adoperata per stimolare l’entrata in calore delle giumente.
Il rimedio omeopatico Cantharis si ottiene dalla tintura o dalla triturazione con lattosio degli insetti Cantharis vesicator e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Cantharis è un rimedio ad azione locale che agisce prevalentemente sull’apparato urinario, ma anche sulle gonadi, sull’apparato gastro-intestinale, sul sistema nervoso, sulla pelle, sulle mucose e sulle sierose.
Tutte le secrezioni, liquide o vischiose con possibili tracce ematiche, risultano abbondanti ed escorianti.
L’individuo che richiede Cantharis ha sensazioni di bruciore e di calore brutali e violente, presenta dermatiti brucianti (in Rhus tox le vescicole sono meno brucianti, più pruriginose, più piccole, di colore rosso scuro, dolenti ed aggravate dal freddo), ha dolori all’addome insopportabili, taglienti (simili a coltellate) e costrittivi che sopraggiungono soprattutto quando la vescica è piena, ha minzione difficile, lenta e dolorosa, nonché frequente con emissione di poche gocce di urina.
Il dolore bruciante e l’intollerabile bisogno di urinare sono i sintomi guida di Cantharis in tutte le affezioni infiammatorie.
Il soggetto ha un’iperestesia generale (aumento della sensibilità cutanea di tipo dolorifico, determinata da un’anormale eccitazione nervosa), occhi lucidi e pupille molto dilatate, viso pallido con espressione di sofferenza, sete con avversione per il bere. E’ una persona prostrata e stanca, depressa, inquieta e agitata (si muove continuamente) ed ha un aumentato desiderio sessuale.
I bruciori non migliorano né durante né dopo la minzione. I sintomi cutanei migliorano con applicazioni fredde. La diarrea peggiora dopo i pasti o dopo aver bevuto. I dolori all’addome migliorano piegandosi in due e peggiorano con la pressione (Colocynthis invece migliora sia piegandosi in due che con la pressione). I dolori alla vescica peggiorano bevendo anche piccole quantità di acqua o bevendo caffè.
I principali sinergici (complementari) sono Belladonna, Mercurius, Phosphorus, Pulsatilla, Sepia, Sulphur.
I principali antidoti sono Aconitum (per la violenza dei dolori), Apis (per la cistite), Camphora (per la stranguria e l’oliguria), Kali nitricum (per i sintomi renali).
L’incompatibile è Coffea.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Cantharis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) APP. URINARIO. Cistite con ematuria. Uretrite. Nefrite acuta. Albuminuria. Stranguria. Oliguria.
2) PELLE. Erisipela. Eritema solare. Dermatite con grosse vescicole o bolle. Herpes e più specificamente Herpes zoster. Ustioni di secondo grado.
3) TESTA. Vertigini e cefalea con pulsazioni e sensazione di caldo. Congiuntivite e irritazioni oculari con lacrimazione escoriante. Infiammazione alle orecchie. Afte e glossite.
4) GOLA. Angine di gola. Faringite. Laringite. Raucedine.
5) APP. RESPIRATORIO. Affezioni catarrali delle vie aeree con muco appiccicoso e fitte violente quando si respira.
6) APP. GENITALE: Infiammazione dell’utero, delle ovaie, della vagina, o degli organi esterni con bruciore. Ipersensibilità di tutti gli organi. Dismenorrea. Mestruazioni anticipate e abbondanti. Nel post-partum il rimedio può favorire le contrazioni per l’espulsione della placenta. Prostatite.
7) APP. GASTRO-INTESTINALE. Violenti dolori di stomaco. Bruciore di tutto il tubo digerente. Muco ed a volte sangue in vomito e feci. Coliche addominali. Diarrea con bruciore all’ano.
8) SISTEMA NERVOSO. Infiammazione dei tessuti nervosi e iperestesia. Ansia, irrequietezza, irritazione, eccessi di rabbia.
DOSI
In tutti i casi, se acuti diluizione 5CH, 1 granulo ogni 5 – 10 min, oppure 5 gocce ogni 10 – 15 min, allungando i tempi con i miglioramenti; se recidivanti diluizione 7CH, 3 – 4 granuli o 5 – 10 gocce ogni 3 ore.
Nei problemi di pelle è utile aggiungere applicazioni locali di pomata di Cantharis in associazione con Calendula e Rhus toxicodendron. Nei casi di ustioni di secondo grado può essere utile l’associazione con Arnica montana.
Negli stati infiammatori acuti e sub-acuti dell’apparato genito-urinario, può essere utile l’associazione con Arsenicum album, Mercurius, Hepar sulphur.
(*) V. Note esplicative
Chiara dice
Salve, mi chiedevo che dosaggio si usa x cantharis 7ch nei bimbi di 4 anni?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, l’Omeopatia non fa distinzione di età o di peso corporeo, per cui i trattamenti omeopatici sono gli stessi sia per gli adulti che per i bambini. Una bassa diluizione, qual è una 7CH, in genere si utilizza in ragione di 3 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica per il caso specifico. Cordiali saluti.
Cristina dice
Salve. Devo assumere cantharis 30ch 3gr ogni 15minuti per una cistite e colica renale. In casa ho la 9ch posso sostituirla e sapere la posologia?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, in genere le diluizioni 9CH si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, 2-3 volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Stefania dice
Salve, in farmacia non ho trovato le fiale della Heel Cantharis Compositum e mi hanno dato quelle della Wala cantharis comp. Vanno bene lo stesso per una cistite molto forte? E posso prenderle per bocca?
Grazie in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, i rimedi omeopatici complessi Heel Cantharis Compositum S e Wala Cantharis Compositum, pur avendo come componente principale Cantharis – il rimedio omeopatico unitario dell’Omeopatia classica – hanno gli altri componenti diversi, ma entrambi portano come indicazione il trattamento delle infiammazioni degli organi urinari, tra cui la cistite. Precisamente, Heel Cantharis Compositum S ha come componenti Cantharis D4, Arsenicum album D8, Mercurius solubilis D8, Hepar sulphur D8, mentre Wala Cantharis Compositum ha come componenti Cantharis D5, Vescica urinaria D7, Equisetum arvense D2, Achillea millefolium D2. Le fiale in uso orale vanno trattenute in bocca per circa un minuto, prima della deglutizione. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la potrà garantire solo l’esame specifico di un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Caterina dice
Dove posso ancora trovare cantaris in crema, rimedio da noi usato con successo per anni, ora non è più in vendita….
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, purtroppo il prodotto è stato ritirato dal commercio, ma volendo potrebbe orientarsi su altre creme o pomate, come, ad esempio, quelle a base di Calendula, oppure altre preparazioni di cui all’articolo “Dermatite, Eczema, Dermatosi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, paragrafo “Altri interventi”, sottoparagrafo “Fitoterapici”. Cordiali saluti.
Rossella dice
Salve dott.ssa allora 4 gg fa ho iniziato ad assumere Cantharis 9ch per un inizio di cistite; dopo 2 gg ho accusato acidità allo stomaco e da ieri violenti scariche di diarrea liquida gialla. .secondo lei è stato il Cantharis ? Perché prima di assumere non avevo nulla. ..
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rossella, non si può escludere che possa trattarsi di aggravamento omeopatico o iatrogeno dovuto a Cantharis. Se così fosse i nuovi sintomi dovrebbero gradualmente regredire fino a scomparire del tutto in un arco di tempo variabile (in genere da alcune ore a qualche giorno), senza lasciare alcuna conseguenza. Se invece dovessero persistere, allora verosimilmente si tratta di un fenomeno completamente estraneo all’assunzione del rimedio omeopatico, che richiede quindi un consulto medico. Cordiali saluti.