I geloni detti anche pernioni costituiscono un’alterazione cutanea legata al microcircolo periferico e dipendente dall’azione del freddo, ma soprattutto dal freddo umido. Infatti, il gelone o eritema pernio, a parità di temperatura esterna è in genere più facile a comparire qualora si associ un grado maggiore di umidità.
Uno dei meccanismi principali, sembra imputabile al vasospasmo dovuto ad un cattivo squilibrio del sistema nervoso simpatico che regola la vasodilatazione e la vasocostrizione vasale sanguigna sul quale il freddo, le temperature basse e gli ambienti molto umidi agiscono negativamente. Di solito i geloni non causano dolore. Essi sono caratterizzati inizialmente da una sensazione di intorpidimento, bruciore, prurito, sensazione di freddo e difficoltà articolare. Successivamente la pelle cambia colore. La pelle da bianca diventa rossa, e nei casi più gravi diviene colore bluastro con gonfiore e con l’eventuale comparsa di vescicole.
Le parti del corpo maggiormente interessate sono le dita delle mani e dei piedi. Spesso però i g. compaiono anche sul viso, sul naso e sulle orecchie.
Oltre al freddo, quasi sempre alla formazione dei geloni concorre anche un altro fattore, un fattore interno, predisponente, individuale e costituzionale.
Per quanto riguarda quest’ultimo, l’affezione suole impiantarsi su un terreno particolare, sede di taluni disturbi generali: ricambio torpido, anemia, linfatismo, acro-eritrocianosi, iperidrosi, disturbi endocrini ovaro-tiroidei, ecc.
Le lesioni istologiche corrispondono fondamentalmente a quelle dei congelamenti, ma rispetto a quest’ultime sono di grado minore e talora sono solo accennate. Il gelone è caratterizzato da una dilatazione diffusa dei vasi ed edema pronunciato. Talora può il gelone presenta cavità bollose ripiene di un essudato, ma può anche presentare ulcerazioni.
L’indagine anatomo-patologica rivela che
Quando vi sono ulcerazioni, ai margini di esse si riscontra una zona infiammatoria di demarcazione sul cui fondo si rinvengono resti cellulari e nucleari provenienti dall’epidermide e dalle cellule ematiche, insieme con cellule cornee parenchimatosiche (croste).
L’omeopatia cura i geloni con diversi rimedi; tra quelli maggiormente utilizzati ci sono Abrotanum, Agaris muscaris, Aesculus hippocastanum, Antimonium crudum, Arsenicum album, Carbo animalis, Carbo vegetabilis, Chininum, Hepar sulphur, Nitric acidum, Opium, Petroleum, Phosphorus, Pulsatilla, Secale cornutum.
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