Il dolore è un’esperienza sensazionale ed emozionale sgradevole associata a un danno dell’organismo in atto o potenziale. Il dolore indica che qualcosa sta funzionando male ed è quindi un segnale per il cervello affinché questo possa dare luogo ai comportamenti adeguati per cercare di neutralizzarlo, tentando di ripristinare l’integrità fisica, oppure diventa il sintomo da interpretare correttamente per giungere ad una diagnosi e stabilire la terapia. Però se persiste procura sofferenza e diventa esso stesso causa di problemi organici e psichici.
Il mal di testa, che è un sintomo e non una malattia, è un disturbo comune, relativamente frequente, di varia origine. Ad esempio può essere di origine vascolare, causato da tensione muscolare, dovuto a situazioni di stress, od altro.
Se il dolore è totale si parlerà di cefalea. Se invece il dolore è localizzato in metà testa, colpendo generalmente il lobo frontale, temporale o orbitale del cranio, si parlerà di emicrania. L’emicrania è la manifestazione dolorosa più frequente.
I rimedi della nonna qui riportati consentono di combattere in modo del tutto naturale il dolore di testa.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso si prepara con 2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente). Se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.
□ Camomilla (o Matricaria Chamomilla): sono ben note le proprietà calmanti e rilassanti dei fiori di camomilla. Se ne assume l’infuso, 3 volte al giorno, in una tazza d’acqua bollente.
□ Cardo santo: contro l’emicrania si dimostra utile l’infuso fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’ consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito. La pianta del cardo santo fu portata dall’India verso la metà del 1400 e donata a Federico III, imperatore del Sacro Romano Impero. L’imperatore la utilizzò per liberarsi da una continua emicrania di cui soffriva e per questo la pianta fu chiamata “santa” o “benedetta”.
□ Carota, Spinaci e Tarassaco: per prevenire e combattere il mal di testa è utile bere prima dei pasti una miscela di succo di carota (60%), di spinaci (20%) e di tarassaco (20%).
□ Lavanda: i fiori di lavanda sono sedativi e antispasmodici per cui per calmare il mal di testa se ne può assumere l’infuso (6 – 8 g di fiori secchi in una tazza d’acqua bollente).
□ Limone o Cipolla: applicare la scorza più superficiale del limone, tagliata in dischi, sulle guance, sulle tempie e dietro le orecchie. Va bene anche applicare sulla fronte e sulle tempie alcune fette di cipolla. Si hanno sempre buoni risultati.
□ Maggiorana (o Origanum majorana): la pianta ha proprietà antispasmodiche, antisettiche, sedative, digestive ed espettoranti. Nei casi di mal di testa, nevralgie, dolori addominali, raffreddore, tosse e per aiutare la digestione si può assumere l’infuso di foglie fresche (8 – 10 g in una tazza d’acqua bollente).
□ Melissa: l’infuso di fiori e foglie di tale pianta (un cucchiaino di foglie e fiori secchi in una tazza d’acqua bollente), che ha un gradevole aroma di limone, ha proprietà sedative e carminative ed è pertanto consigliato nei casi di mal di testa, insonnia, crampi mestruali, ma anche per migliorare la traspirazione ed abbassare la febbre.
□ Menta piperita: le foglie di menta piperita applicate sulla fronte e sulle tempie sono un efficace sollievo contro il mal di testa. Risulta altresì utile massaggiare in senso rotatorio le tempie con olio alla menta. L’olio si può preparare in casa mettendo le foglie di menta fresca in olio extravergine di oliva, nella quantità di 2-3 foglie per ogni cucchiaio d’olio, e scaldando il tutto a bagnomaria per circa mezz’ora.
□ Passiflora: la pianta è nota come sedativo naturale e per questo è particolarmente utile per combattere ogni tipo di emicrania, specie quella da stress. Si assume l’infuso (un cucchiaino di fiori in una tazza d’acqua bollente), secondo necessità.
□ Prezzemolo: per combattere il mal di testa si possono bere al mattino, a digiuno, due cucchiaini di succo di prezzemolo, oppure si possono applicare sulla fronte le foglie fresche pestate.
□ Rosmarino: la pianta possiede svariate proprietà, infatti è antisettica, balsamica, diuretica, stimolante, aperitiva, digestiva. Contro il mal di testa, soprattutto se conseguente ad un’abbuffata, risulta efficace l’infuso di foglie e fiori di rosmarino (un cucchiaino in una tazza di acqua bollente), da assumere ben caldo e concedendosi una mezz’oretta di riposo.
□ Ruta (o Ruta graveolens): massaggiare in senso rotatorio con olio di ruta la parte dolente della testa. La preparazione casalinga dell’olio è simile a quella riportata per la menta piperita.
□ Salice bianco: è un ottimo sostituto naturale dell’aspirina per il contenuto di acido acetil-salicilico, che non ha effetti collaterali. Il salice è una pianta con proprietà antinfiammatorie, antipiretiche, analgesiche, antispasmodiche, antireumatiche. Per alleviare il mal di testa si beve l’infuso di amenti (le infiorescenze) essiccati.
□ Tiglio: specifico per l’emicrania è l’infuso di fiori di tiglio (5 – 10 g in una tazza d’acqua bollente).
□ Timo: applicando sulla fronte alcune foglie fresche di timo si elimina il mal di testa.
□ Uva: mangiare un grappolo di uva matura o bere il succo d’uva, apporta sollievo al mal di testa o all’emicrania.
□ Verbena: l’infuso con le foglie (5 g in una tazza d’acqua bollente) da bere secondo necessità è un valido rimedio per ogni tipo di dolore (mal di testa, nevralgia del trigemino, lombaggini, ecc.). Vanno bene anche gli impacchi dell’infuso sulle parti dolenti.
□ Per il mal di testa dovuto a cattiva digestione si rivela utile un infuso con il mix delle seguenti piante: 4 g di fiori di tiglio, 4 g di fiori di camomilla, 4 g di foglie di melissa, 4 g di foglie di arancio, in 1 litro di acqua bollente; lasciare in infusione 15 min; filtrare, spremendo il residuo; dolcificare a piacere. Vanno bene anche gli infusi a base di anice, menta e verbena, chestimolando la secrezione dei succhi gastrici, facilitano la digestione.
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Gloria dice
Gentile Dottoressa, ho 54 anni e da 20 oramai soffro di atroci emicranie oculari sia a destra che sinistra alternativamente con nausea ed episodi di vomito. Durano anche due o tre giorni. Ormai alla disperazione visto che fopo un anno dalla menopausa sto pure peggio con frequenza settimanale Le chiedo se esiste qualche rimedio omeopatico adatto a me. Grazie .Gloria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gloria, i rimedi omeopatici utili a trattare un’emicrania sono numerosissimi, che farne un elenco completo è praticamente impossibile. Con grande maestria tra i tanti occorrerà saper individuare il rimedio (o i rimedi) che più di ogni altro assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Bisognerà pertanto considerare non solo i sintomi comuni del disturbo (ad es. dolori atroci oculari, alternati tra destra e sinistra, con nausea e vomito, che sono abbastanza tipici nelle emicranie), ma anche i sintomi prettamente individuali (quali ad es. tipologia del dolore, localizzazione precisa, modalità delle manifestazioni, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento o di miglioramento, sensazioni che si provano, riflessi psicologici, ecc.). Tra i rimedi omeopatici sintomatici più spesso prescritti in caso di cefalea o emicrania si citano: Belladonna (dolore intenso pulsante, più forte sul lato dx, aggravato dal minimo movimento e dall’esposizione solare), Bryonia (dolore sul lato sx, esplosivo e penetrante, che peggiora con il movimento, persino di quello degli occhi), Spigelia (dolori violenti e brucianti sul lato sx, sopra l’occhio sx, sensazione di avere conficcato un ago o un ferro rovente, aggravamento con il tocco e la luce solare), Chamomilla (senso di pesantezza e di dolore come da contusione; il paziente non sopporta il dolore), Coffea cruda (il paziente invece riesce a sopportare il dolore), Iris versicolor (dolore più intenso a dx o che passa da un lato all’altro, che interessa un occhio o una tempia, con alterazioni visive, nausea e vomito, aggravamento a cadenza settimanale), Silicea (dolore periodico che inizia dalla nuca, progredisce al vertice e si fissa nella regione sopraorbitaria, peggioramento con luce intensa, miglioramento stringendo il capo con qualcosa di caldo), Gelsemium (dolore di tipo congestizio che parte da dietro, testa pesante e difficile da sollevare, palpebre pesanti, peggioramento con calore, spaventi ed eccitazioni), Zincum metallicum (dolore che colpisce la nuca, la parte posteriore del cranio ed anche gli occhi e la radice del naso, miglioramento all’aria aperta), Natrum muriaticum (dolore come se tanti martelletti picchiassero sul cervello, dolore sopra gli occhi, peggioramento con il caldo e la luce solare), Argentum nitricum (dolore accompagnato da fotofobia e sensazione di testa che scoppia, miglioramento fasciandosi stretta la testa), Cocculus (dolore pulsante con inclinazione a nausea e vomito, che si aggrava dopo aver dormito, mangiato o bevuto e all’aria aperta), Glonoinum (dolore esplosivo e martellante, pulsazioni alla carotide, aggravamento con l’esposizione al sole), Paris quadrifolia (dolore con sensazione di occhi tirati all’indietro, aggravamento muovendo gli occhi, la sera, con l’eccitazione), Sanguinaria (dolore al lato dx che dal collo o dalla parte superiore della schiena si irradia all’occhio e alla tempia, peggioramento con il sole, la luce, il rumore e le vibrazioni), Lac caninum (alternanza abbastanza regolare tra dolore sul lato dx e sul lato sx, aggravamento con il movimento, un giorno su due, al mattino un giorno, alla sera il giorno dopo, miglioramento all’aria aperta). Non è escluso che sia necessario un trattamento omeopatico di fondo aggiuntivo, con rimedi costituzionali, per un’azione profonda e sistemica, molto utile nella cura e nella prevenzione delle forme di cefalea e di emicrania ad andamento cronico o recidivante. Il consiglio quindi è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Relativamente all’alimentazione, anche se la stessa non può ritenersi una causa primaria del mal di testa, è opinione diffusa che alcuni alimenti possono contribuire ad esacerbarne i sintomi, scatenando attacchi di emicrania in soggetti predisposti. Sarebbero da evitare in particolare i cibi contenenti sostanze come tiramina, feniletilamina e istamina, che sono ammine biogene dotate di attività psicoattive e vasoattive che possono favorire l’emicrania. Tra gli alimenti maggiormente incriminati troviamo quindi: formaggi stagionati o fermentati, cioccolato, uova, agrumi, carni stagionate, conservate o trattate (salumi, salsicce, pesce secco salato), banane, fichi, prugne, glutammato monosodico (esaltatore di sapidità contenuto soprattutto nei dadi da brodo, in alcuni snack e nei preparati per zuppe), aspartame (dolcificante), nitriti (conservanti usati soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola), solfiti (additivi presenti soprattutto nei vini), cibi grassi e fritture, bevande alcoliche o contenenti caffeina, gelato, yogurt e panna acida, frutta a guscio, ecc. Viceversa l’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, con poco sale e con cibi ricchi di vitamine. Cordiali saluti.
Nadia dice
Gentile dottoressa, ho una bimba di nove anni, curata quasi solo con omeopatia, pluri intollerante (latte, glutine, maiale, molti farmaci chimici), prossima al salto ormonale della sua età, con adenoidi molto sviluppate che non ho coraggio di operare per parere discorde dei vari medici consultati e per una cammino famigliare che a partire da me e anche al figlio maggiore, ha portato notevoli problemi alle alte vie respiratorie (soprattutto sinusiti ). Questo preambolo per arrivare al dunque: la bambina accusa spesso mali di testa che io osservando bene la situazione vedo scoppiare e incrementarsi in situazioni di stress emotivo che purtroppo viviamo spesso in famiglia o che lei vive a scuola; sono fluttuanti e calano e incrementano ad intermittenza… Come posso aiutarla? La ringrazio vivamente se avrà il piacere o la possibilità di rispondermi…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nadia, la cefalea, che ricordiamolo è un sintomo e non una malattia, è un disturbo abbastanza comune, relativamente frequente, che può avere diverse origini e nel caso della sua bambina non è escluso che le intolleranze o le allergie e l’ipertrofia adenoidea possano avere una loro precisa responsabilità. Dal punto di vista omeopatico è più interessante conoscere il tipo di dolore, o meglio la sensazione provata dalla persona, la localizzazione precisa del disturbo, i sintomi concomitanti, le modalità di aggravamento e di miglioramento, i risvolti psicologici, ecc. In presenza di una cefalea cronica, allo scopo di intraprendere una cura di fondo per il superamento definitivo del disturbo, sarebbe inoltre opportuno avere molte più informazioni del paziente e delle sue caratteristiche, con particolare riguardo alla tipologia del soggetto, al biotipo omeopatico, allo stile di vita, agli aspetti emotivi e mentali, ecc. ecc., che consentirebbero di individuare i rimedi in grado di intervenire profondamente sul “terreno” costituzionale e temperamentale, legato al patrimonio genetico e comportamentale. Ovviamente tale lavoro lo può svolgere solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica. I rimedi omeopatici sintomatici contro il mal di testa sono numerosissimi e diversi nelle caratteristiche, tra i quali si citano: Belladonna se la cefalea è pressante, come un chiodo fisso in testa e si aggrava con il freddo; Silicea se è periodica, inizia dalla nuca, progredisce al vertice e si fissa nella regione sopraorbitaria ed inoltre peggiora con la luce intensa; Bryonia se è lancinante, spesso più forte al mattino ed a volte dopo ogni pasto; Argentum nitricum se è accompagnata da fotofobia e sensazione di testa che scoppia; Ignatia amara se è pressante ed interessa pazienti con sintomi paradossali, che cioè migliorano in compagnia, peggiorano con le contrarietà, sono preoccupati per nulla; Actaea racemosa se il dolore dall’occipite si estende al vertice, migliora all’aria aperta e peggiora in ambiente caldo; Lycopodium se la cefalea inizia frontale e poi si porta a destra; Chamomilla se è accompagnata da sensazione di testa che scoppia, di pesantezza e di dolore come da contusione ed il paziente non sopporta il dolore; Coffea cruda se invece il paziente riesce a sopportare il dolore; Dulcamara se si presenta con l’umido; Lac caninum se vi è un’alternanza abbastanza regolare tra emicrania destra e sinistra; Sanguinaria in caso di emicrania destra, che in genere parte dalla nuca e coesistenza di arrossamento sulle guance; Kali phosphoricum se è occipitale e riguarda persone stanche ed affaticate intellettualmente; Gelsemium se è di tipo congestizio, è posteriore e termina con un’abbondante emissione di urina chiara; Cocculus se è pulsante con inclinazione al vomito, si aggrava dopo aver dormito, mangiato o bevuto ed all’aria aperta; Naja tripudians se è congestizia e battente, può interessare la fronte e/o le tempie con dolore pulsante; Phosphoricum acidum se è molto dolorosa, con sensazione di peso sulla testa e si aggrava con il movimento e con il rumore; Zincum metallicum se il dolore è localizzato alla nuca, alla parte superiore del cranio ed anche alla radice del naso; ecc. Possono essere di aiuto anche i diversi preparati fitoterapici del presente articolo, oppure dei gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) come Rosa canina, Pinus montana, Tilia tormentosa, Betulla linfa, Vitis vinifera, in gocce, che esplicano anche un’importante azione di drenaggio. E’ considerata altresì utile un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B. Concludendo le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata per la prescrizione della terapia più adatta alla sua bambina e quindi per dare una risposta risolutiva al problema. Cordiali saluti.
giovanna dice
Mi scusi,dimenticavo
il dentista pensava fosse un problema correlato al dente del giudizio incluso orizzontalmente così decisi di operarmi l’anno scorso ma punto e accapo…
Aspetto fiduciosa in una sua risposta Grazie
Giovanna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, sicuramente la sua sintomatologia è abbastanza atipica, ma non per questo non risolvibile. In campo omeopatico le soluzioni potrebbero essere diverse, tenuto conto che l’omeopatia possiede una ricchezza di rimedi e di patogenesi da riuscire a coprire in pratica qualsiasi sintomatologia. Una soluzione da privilegiare sarebbe di individuare il proprio rimedio omeopatico “simillimum”, ossia il rimedio a sé somigliante in tutto e per tutto, nelle manifestazioni e nelle caratteristiche sia fisiche che psichiche. Tale rimedio, che sarà un costituzionale ed un policresto, potrà essere in grado di risolvere moltissime problematiche, sia di ordine fisiologico che di ordine psicologico, avendo un’attività terapeutica generale e sistemica, profonda e polivalente, di fondo e di terreno, capace quindi di curare diverse patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi. Ovviamente tale individuazione non potrà farsi in proprio, ma richiede indispensabilmente la competenza di un medico omeopata, che con la visita potrà inquadrare il biotipo dal punto di vista omeopatico, condurre un’anamnesi completa, vagliare tutti i sintomi, esaminare il quadro clinico generale, valutare la condizione emotiva, conoscere lo stile di vita, ecc. ecc. Al simillimum (o a più rimedi costituzionali qualora il paziente non sia rappresentabile con un solo rimedio), potrebbe essere utile associare qualche rimedio omeopatico ad effetto sintomatico, per intervenire tempestivamente sulla manifestazione dolorosa, scelti in base al tipo di dolore o meglio alla sensazione provata dal paziente, alla localizzazione precisa del disturbo, ai sintomi concomitanti, alle modalità di aggravamento e di miglioramento, ecc. I rimedi omeopatici da scegliere sono tantissimi e tra questi si citano quelli che potrebbero somigliare di più, quali ad es. Aconitum napellus, Alumina, Ammonium muriaticum, Belladonna, Bryonia, Carbo animalis, Drosera, Hepar sulphur, Hyoscyamus. Psorinum, Lachesis, Mercurius corrosivus, Mezereum, Natrum sulphuricum, Rhus toxicodendron, Sanguinaria, Staphysagria, Sulphur, Thuya, Verbascum. Si potrebbe anche pensare a rimedi omeopatici come Ignatia amara, che è un policresto, un ottimo psicosomatico ed è il rimedio della paradossalità dei sintomi (come potrebbe essere nel suo caso), e/o come Hypericum, che è un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine ed in ogni sede. Potrebbe anche essere utile abbinare alla cura omeopatica qualche rimedio gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere proprie attività terapeutiche, espletano anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a gemmoterapici come Rosa canina, Pinus montana, Tilia tormentosa, Betulla linfa, Vitis vinifera, tutti M.G. D1. E’ considerata altresì utile un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B. Inoltre sarebbe il caso di prendere l’abitudine di assumere alcune volte al giorno e soprattutto la sera, una tisana rilassante e analgesica a base di camomilla, melissa, valeriana, che sono tra le erbe più efficaci e più adoperate. Gli stessi preparati fitoterapici del presente articolo sono dei validi coadiuvanti per il mal di testa. Esistono anche diversi preparati erboristici molto efficaci, disponibili in diversi formati (tintura, estratto secco, tisana, ecc.), a base di piante come Agnocasto, Artiglio del diavolo, Partenio, Spirea ulmaria ed altre. Come vede la cura potrebbe essere abbastanza articolata e richiedere delle scelte: questo è solo uno dei tanti buoni motivi per cui occorre rivolgersi ad un medico omeopata, che potrà prescrivere una terapia ed una strategia terapeutica ritagliate sul suo caso e sulla sua persona. Cordiali saluti.
giovanna dice
Salve gentilissima dottoressa,le racconto la mia storia abbi pazienza se sono OT
Soffro di avvenimenti spasmodici tra il setto nasale sinistro lo zigomo sinistro e tempia sinistra sono dolori strani( io li chiamo fenomeni) cominciando da un leggero scricchiolio nel setto nasale come se dovesse colarmi il naso e contemporaneamente dolore mascellare sento un forte peso, forti pulsazioni tipo botte per poi salire sulla tempia sx..Prima di questi “fenomeni” si gonfiano le tonsille mi brucia la gola,catarro e muchi ma con lo stodal e propoli riesco a far passare l’infiammazione delle vie respiratorie…ma continuano i “fenomeni” del setto nasale /mascella /tempia,peggiorano se abbasso la testa
A marzo 2006 sono stata ricoverata 15 gg in ospedale con forti attacchi di cefalea a grappolo preceduta dai” fenomeni”,mi hanno fatto risonanza con contrasto e nulla,somministrato cortisone,antidolorifici,antibiotici e nulla continuava così i medici straniti di questo mi hanno fatto fare una visita neurologica e psichiatrica e nulla,però mi proposero di prendere delle gocce e tentare “a prova”
Ignorante le acquistai prendendole ma cominciai a sentirmi malissimo ansia tremori e tachicardia così vidi il bugiardino e lessi che erano psicofarmaci e stavo avendo gli effetti collaterali..così smisi subito e iniziai di testa mia a prendere ribes negrum perché avevo correlato, nella mia ignoranza, un allergia stagionale da marzoa giugno e da fine settembre/a gennaio
Secondo la sua professionalità cosa potrei avere?potrebbe consigliarmi un trattamento fitoterapico e omeopatico grazie per la cortesia