La vestibolite vulvare non infettiva è un’infiammazione che può coinvolgere la mucosa del vestibolo della vagina e della regione vulvare posta all’interno delle piccole labbra e intorno al bordo esterno dell’imene.
Il disturbo può essere determinato da molte cause, le quali spesso interagiscono tra loro o contribuiscono peggiorare la sintomatologia.
Si manifesta con rossore, bruciore e dolore durante i rapporti sessuali.

Per contrastare la vestibolite vulvare non infettiva sarebbe opportuno innanzitutto individuare le possibili cause (dispareunia, detergenti irritanti, cibi contenenti sostanze irritanti, indumenti intimi o pantaloni troppo stretti ed aderenti, disturbi urinari di tipo cistico, contrattura dei muscoli del pavimento pelvico, stress, ansia, ecc.) e cercare di rimuoverle per evitare future recidive. I rimedi omeopatici potenzialmente adatti sono diversi, tra cui quelli più specifici che vengono più spesso utilizzati sono:
Anacardium orientale: esercita la sua principale azione sul sistema nervoso (sfera mentale), sul sistema digerente e sulla cute. Migliora con applicazioni di acqua calda, peggiora con applicazioni fredde.
Apis: infiammazioni acute, violente, che si accompagnano ad un edema rosato. Peggiora con applicazioni calde, migliora bagnando le parti affette con acqua fredda
Caladium: Il soggetto è fisicamente e psicologicamente depresso dopo eccessi sessuali o dopo abuso di tabacco. Migliora con il freddo, peggiora con il movimento, con il caldo, stando sdraiato sul lato sinistro.
Cantharis: congestione genitale intensa che migliora con applicazioni fredde e con la frizione.
Natrum muriaticum: peggiora con il calore e al mare, migliora lavandosi con l’acqua fredda.
Sepia: aggravamento con l’aria fredda e lavandosi, migliora con il calore e con la pressione delle parti interessate.
Staphysagria: aggravamento al minimo contatto delle zone affette, Migliora con il calore e con il riposo.
Thuja: peggiora di notte, con il calore del letto, con il freddo, con l’umidità
Dovendo agire a livello sintomatico le diluizioni saranno opportunamente basse, quale ad es. la 5CH, in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, allungando i tempi con i miglioramenti. Potrebbero essere utili anche applicazioni locali. La parola però tocca sempre al medico.
Come fitoterapici risultano generalmente utili gli impacchi con la tintura madre di Calendula diluita in acqua, oppure le applicazioni con una crema di Calendula per un’azione lenitiva, antisettica, anestetica, cicatrizzante, antinfiammatoria. Ma potrebbero essere altrettanto utili le applicazioni di olio di Iperico, di un olio a base di vitamina E, oppure i bagni locali con acqua tiepida e bicarbonato di sodio.
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