La digestione difficile, il cui termine medico è dispepsia, indica un’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica (bruciori, acidità di stomaco), borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica (come ad es. la gastrite acuta e cronica, che è un’infiammazione della mucosa gastrica) o funzionale (come ad es. l’ulcera gastrica, che è un’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi una perforazione della parete dello stomaco).
Il ricorso ai rimedi della nonna qui riportati consente di superare tale difficoltà in maniera efficace e naturale. La digestione non sarà più un problema.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Alloro: in caso di digestione difficile, flatulenza, gastralgia, è utile un decotto preparato con le foglie di alloro.
□ Anice e Finocchio: un ottimo rimedio carminativo (che aiuta ad espellere i gas dallo stomaco e dall’intestino) è l’infuso che si prepara mettendo in una tazza di acqua bollente un cucchiaio di una miscela di 9 parti di semi di anice e 1 parte di semi di finocchio con l’aggiunta di un pizzico di menta piperita. Protegge anche la microflora batterica dell’intestino, evitando le fermentazioni provocate dagli alimenti ingeriti. Aiuta a donare un ventre piatto. Attenua i dolori dovuti a coliche intestinali.
□ Arancio: preparare un infuso con 2 grammi di foglie d’arancio per 150 grammi di acqua bollente. Si possono aggiungere anche fiori di tiglio o di camomilla. Bere l’infuso caldo la sera, prima di andare a letto. Quest’infuso è utile anche nei casi di crisi nervose. Ottimo altresì per aiutare la digestione lenta e difficile.
□ Bardana (o Lappa): nelle infiammazioni dello stomaco (gastrite e ulcere) e problemi di digestione risulta efficace il decotto delle foglie (3 g in 200 ml d’acqua) da prendere alla dose di 3 cucchiai da minestra mattina e sera.
□ Capperi: per favorire l’appetito e facilitare la digestione va bene mangiare i capperi messi sotto aceto.
□ Cardo santo: in caso di dispepsia, dovuta ad atonia gastrica, si dimostra particolarmente efficace l’infuso fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’ consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito.
□ Cariofillata (o Erba di San Benedetto): il decotto di radici (6 g in 200 ml d’acqua) è tonico e astringente, rinvigorisce lo stomaco e tutto l’apparato digerente; utile per i deboli di stomaco.
□ Carota: il succo di carota bevuto fresco tutti i giorni facilita la digestione e guarisce dall’ulcera.
□ Cipolla: mettere la cipolla tritata in un contenitore di vetro o porcellana, coprire con alcool alimentare, lasciar macerare per 1 h, filtrare comprimendo la parte solida, aggiungere miele in uguale quantità. Assumere alla dose di 1 cucchiaino da caffè, 3 volte al dì, dopo i pasti. E’ un ottimo digestivo.
□ Farfaro (o Tussilago farfara): fortifica lo stomaco migliorando la digestione, il decotto di farfaro (5 g di fiori in 200 ml d’acqua; in mancanza 50 g di foglie secche in 1 l d’acqua).
□ Finocchio: per facilitare la digestione, preparare un decotto con 1 cucchiaino di semi di finocchio (meglio il finocchio selvatico) in una quantità d’acqua pari ad una tazza da portare all’ebollizione, oppure preparare un infuso portando ad ebollizione 100 ml di acqua ed immergendovi, quando è ancora bollente, 5 g di semi di finocchio, interi o macinati grossolanamente, da lasciare in infusione per 15 – 20 min.
Il latte, bollito alcuni minuti con i semi di finocchio e bevuto quanto più caldo possibile, calma i crampi allo stomaco.
Per chi soffre abitualmente di problemi di digestione, può essere utile preparare un infuso con semi di finocchio e un po’ di rabarbaro.
□ Genziana: 3 g di radice secca sminuzzata con cui preparare un decotto in 200 ml d’acqua, oppure messi a macerare in acqua o nel vino a temperatura ambiente per 4 ore. Si filtra e si spreme il residuo. Assumere alla dose di 6 – 8 cucchiai al dì prima dei pasti, per un lungo periodo e tutti i giorni. Ottimi per facilitare la digestione e nei casi di pesantezza di stomaco. Va bene anche masticare un pezzetto di radice. Ha anche un’ottima attività febbrifuga.
□ Ginepro: la cura con le bacche serve ad eliminare e prevenire il bruciore di stomaco: il 1° giorno si prendono 5 bacche, si masticano bene e si ingoiano; il 2° giorno 6 bacche; il 3° giorno 7 bacche e così di seguito fino ad arrivare a 15 bacche; poi si regredisce di una bacca al giorno fino a completare la cura quando si arriva di nuovo a 5 bacche. Ripetere all’occorrenza.
□ Inula (o Erba dello stomaco): in caso di dolori dovuti a difficoltà di digestione, gas e acidità, mettere a macerare la radice della pianta nella dose di 15 – 20 g in 1 litro di vino rosso (o di acqua distillata per uso alimentare), per 48 h; bere 1/2 bicchiere 2 volte al dì. Con le stesse dosi si può preparare anche un decotto.
□ Lichene d’Islanda: il decotto con la parte aerea della pianta (10 – 20 g in 1 litro d’acqua, far bollire 1 h, fare intiepidire 10 min, filtrare e aggiungere zucchero o meglio miele a piacere), assunto alla dose di 3 – 5 cucchiai al dì prima dei pasti, è utile per la dispepsia e per i disturbi intestinali di origine nervosa, compresa la diarrea. Funziona anche come blando sedativo e quindi, assunto il pomeriggio-sera, può essere utilizzato nelle forme leggere d’insonnia. Inoltre risulta utile anche nelle manifestazioni spasmodiche delle vie respiratorie, come tosse stizzosa e asma.
□ Limone: un infuso di fiori e foglie di limone agevola la digestione.
□ Maggiorana: l’infuso di maggiorana selvatica toglie l’acidità di stomaco.
□ Ortica: consumata regolarmente come verdura (si prepara allo stesso modo degli spinaci) o assunta in decotto, può guarire completamente le ulcere gastriche e duodenali nel giro di 4 – 5 settimane.
□ Rosmarino: la digestione difficile, con dolori e formazione di gas nello stomaco e nell’intestino, si combatte con un infuso fatto con 2 g di fiori o foglie di rosmarino in una tazza d’acqua bollente.
□ Salice bianco: per normalizzare la secrezione gastrica e per favorire la digestione è utile un macerato vinoso con la radice dei rami, che si prepara mettendo a macerare per 10 giorni 2 cucchiai di corteccia essiccata in 200 ml di vino bianco passito, per poi filtrare e conservare in bottiglia. Se ne beve 1 bicchierino prima dei pasti principali.
□ Salvia: si prepara il decotto con 10 g di foglie sminuzzate di salvia in 250 ml di acqua, si porta ad ebollizione dolcemente per 5 min, si lascia riposare per altri 15 min, si filtra e si assume subito dopo i pasti. E’ utile nelle atonie digestive, dispepsie, gastralgie, per gas in stomaco e intestino.
□ Sedano: gambi e foglie favoriscono la secrezione dei succhi gastrici e facilitano la digestione, costituendo pertanto un buon aperitivo. I semi invece sono carminativi (cioè eliminano i gas da stomaco e intestino) come quelli di anice e finocchio.
□ Tarassaco: decotto di foglie e radici (50 g in 1 litro d’acqua, da far bollire a lungo), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì, nei casi di digestione difficile.
□ Tiglio: in caso di digestione difficile è ottimo l’infuso di fiori di tiglio, camomilla, fiori di melissa e arancio (4 g di ciascuna pianta in 1 litro di acqua bollente, infusione per 15 min, zucchero a piacere).
□ Timo: l’infuso con 2 – 5 g di foglie di timo in 200 ml di acqua bollente, è digestivo e carminativo. Le due varietà Thymus vulgaris e Thymus serpyllum hanno le stesse proprietà.
□ Trifoglio fibrino (o Menyanthes trifoliata o Trifoglione d’acqua): ha proprietà molto simili alla genziana e quindi i preparati di questa pianta sono particolarmente indicati come tonico-stimolanti della funzionalità gastrica e contro la febbre. Si prepara l’infuso di foglie, versando in una tazza d’acqua bollente un cucchiaio da dessert di foglie essiccate e sminuzzate, si lascia riposare coperto per 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne prendono 2 – 3 tazze al giorno prima dei pasti.
Sono depurativi e digestivi i seguenti preparati, che esplicano anche un’attività coleretica e colagoga (cioè aiutano la secrezione biliare, stimolando, rispettivamente, il fegato e la colecisti):
□ Infuso con 10 g di menta piperita, 10 g di melissa, 10 g di agrimonia, 7 g di rabarbaro, 7 g di fragole e 20 g di chelidonia maggiore (o erba da porri), tutte triturate: si prende un cucchiaino di tale miscela e lo si versa in 200 ml di acqua, si lascia in infusione 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne beve una tazzina la mattina e un’altra la sera.
□ Decotto con le radici sminuzzate di polipodio (20 g), liquirizia (10 g) e angelica (5 g): far bollire il tutto in 250 ml di acqua per 15 min, lasciar riposare per un paio d’ore, filtrare comprimendo la parte solida e dolcificare con miele o zucchero. Assumere 1 cucchiaio da minestra 2 volte al dì, per un periodo più o meno lungo.
□ L’infuso con un mix di rabarbaro, liquirizia, china, menta piperita, in parti uguali, vanta anche proprietà digestive, toniche, astringenti e regola le funzioni intestinali.
Emy dice
Salve gentilissima dottoressa,
mio figlio, 37 anni, ha di recente avuto bronchite e in questi giorni ha influenza che dura da oltre 10 giorni con febbre altalenante
Si sente debilitato e privo di forze, sarà dura riprendere il lavoro di autista di mezzo pubblico!
Non può assumere multivitaminici perchè non tollera gli additivi che sono nelle compresse nè può assumere la vit C sintetica che gli causa atroci mal di testa…
Ho pensato alla pappa reale…(utilizza tranquillamente il miele)
E’ utile in caso di stress e calo delle difese immunitarie e se si, la può assumere per riprendersi dopo aver avuto questa brutta influenza?
La pappa reale (per il futuro) si può assumere per fortificarsi in previsione di epidemia influenzale’
Altrimenti quale prodotto omeopatico consiglia per riprendersi e per prevenzione?
Grazie Emy
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emy, com’è noto la pappa reale è una sostanza di natura proteica ed è perciò un ottimo ricostituente, tonico e stimolante. Non presenta particolari controindicazioni, sebbene raramente in alcuni individui può provocare reazioni allergiche. Per quanto riguarda l’Omeopatia, tra i rimedi omeopatici più tipici per l’astenia (stanchezza) psico-fisica troviamo: Argentum nitricum (nonostante la frettolosità), Arnica montana (dopo un trauma, uno spavento, una gran fatica, con debolezza che arriva alla prostrazione), Arsenicum album (intensa con paresi e ansietà), Calcarea carbonica (con lentezza e torpore delle reazioni), Gelsemium (dopo un’emozione), Graphites (con repulsione per tutte le attività), Hypericum (secondaria a traumi, ferite o interventi chirurgici), Ignatia amara (per contrarietà, dispiaceri, lutti), Kali phosphoricum (alternata a eccitazione, per eccesso di fatica intellettuale), Nux vomica (subito dopo il pasto con bisogno di dormire), Phosphoricum acidum (profonda, con indifferenza per tutto, soprattutto dopo stress psico-fisico), Sepia (notevole e persistente), Silicea (soggetto esile, gracile, debole, con voglia di far nulla). Ovviamente la prescrizione giusta per suo figlio la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.