NOTA: i termini con l’asterisco costituiscono altrettante voci del Glossario e quindi sono eventualmente consultabili nelle sottosezioni alfabeticamente corrispondenti.
Papille gustative: piccole strutture situate sulla superficie superiore della lingua che consentono di percepire i cinque sapori fondamentali (dolce, amaro, salato, aspro e umami).
Papule: piccole chiazze rosse rilevate, tipiche dell’acne*.
Paresi: diminuzione della mobilità volontaria di un distretto muscolare.
Parodontite: (o con il termine desueto piorrea) è l’infiammazione* di origine batterica del parodonto, che è tutto quello che circonda le radici dei denti, cioè gengive, legamenti alveolo-dentari, alveoli e apparato osseo. La causa è quasi sempre dovuta ad una scarsa igiene orale che se protratta può portare a danni molto seri che iniziano con il distacco delle gengive dai denti, formando le cosiddette tasche parodontali, che a loro volta determinano una riduzione di altezza dell’osso alveolare, con il risultato che i denti di lì a poco incominciano a vacillare fino alla loro caduta spontanea o all’estrazione per le ripetute infezioni e per il dolore intenso che procurano. I sintomi premonitori da non trascurare sono il sanguinamento delle gengive durante la pulizia con spazzolino, eccessiva sensibilità, gonfiore alle gengive, alitosi*.
Parotite: comunemente nota con il termine popolare orecchioni, è una malattia infettiva, acuta, contagiosa, causata da un virus*, che si localizza ad una o entrambe le parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Si manifesta con il gonfiore delle parotidi che comporta arrossamento e dolore nella regione auricolare, febbre*, mal di testa, dolore alla masticazione. Colpisce prevalentemente i bambini nella seconda infanzia.
Pasticche: sono preparati fitoterapici* per uso interno costituiti da una combinazione di erbe, zucchero, miele, resine e mucillagini di vario tipo. Si preparano in laboratorio.
Pectina: è una fibra contenuta in molti frutti ed in modo particolare nella mela, ove è presente nella polpa e soprattutto nella buccia. Abbassa il livello di colesterolo* cattivo nel sangue* (LDL) riducendo così il rischio di ipertensione*, di arteriosclerosi* e delle altre malattie cardiocircolatorie tra cui le più temute sono l’infarto del miocardio e l’ictus. Rallenta e regola l’assorbimento degli zuccheri*, tenendo così sotto controllo la glicemia*. Ha la proprietà di rendere gelatinose le soluzioni acide, per cui protegge lo stomaco dall’acidità gastrica e l’intestino dalle irritazioni; per la stessa proprietà è usata anche dall’industria alimentare e dolciaria per la preparazione di marmellate, confetture, gelatine di frutta, gelati , succhi di frutta, ecc., assumendo la denominazione E440. Elimina dall’organismo le sostanze tossiche dovute all’inquinamento. Svolge un’azione normalizzante in caso di diarrea*.
Pediculosi: infestazione provocata dai pidocchi, che sono i parassiti che vivono soprattutto sul cuoio capelluto dell’uomo, la quale si manifesta con irritazioni e intenso prurito che a sua volta causa dermatiti* (malattie della pelle di tipo infiammatorio), impetigine* (infezione della pelle con lesioni purulenti) ed altre affezioni del tutto simili a quelle dovute a stafilococchi. Può essere ricorrente nei bambini ed è sempre attribuibile a scarsa osservanza delle norme igieniche.
Pelle: (o cute) costituisce l’involucro esterno del nostro corpo a protezione dei tessuti e degli organi interni. Infatti rappresenta la prima barriera di difesa contro le infezioni da microrganismi che possono provenire dall’ambiente esterno. Inoltre protegge dalle radiazioni dei raggi solari perché dotata di particolari pigmenti come la melanina. Ha anche l’importante funzione di regolazione termica ed è un organo particolarmente sensibile attraverso cui, grazie alla presenza dei recettori nervosi, si sviluppa il senso del tatto. Si calcola che mediamente la superficie cutanea di un individuo adulto misura circa 2 m2, il suo peso varia da 2,5 a 4,5 kg e lo spessore va da un minimo di 0,5 mm (palpebre) ad un massimo di 5 mm (pianta del piede). Il pH della pelle è acido e oscilla tra 4,2 e 5,6. La composizione della pelle è approssimativamente di 70% acqua, 25% proteine, 2% grassi, 0,5% minerali ed il restante 2,5% altre sostanze. E’ formata dall’epidermide* (strato più superficiale della pelle), dal derma* (strato intermedio) e dall’ipoderma* (strato più profondo).
Pericarpo: parte esterna del frutto* di una pianta* che avvolge e protegge il seme, derivata dalla trasformazione delle pareti dell’ovario dopo la fecondazione. Ha tre strati: uno esterno o epicarpo*, uno mediano o mesocarpo* e uno interno o endocarpo*.
Peristalsi: contrazione dello stomaco e dell’intestino nel verso del percorso naturale del cibo. Contribuisce alla digestione favorendo il mescolamento degli alimenti con i succhi gastro-enterici e consente l’eliminazione delle feci.
Pertosse: malattia altamente contagiosa caratterizzata da tosse* molto intensa, stizzosa ed insistente. Comunemente è detta anche tosse canina o tosse asinina per l’urlo caratteristico che viene emesso durante le manifestazioni. E’ dovuta al batterio* Bordetella pertussis, che trovandosi nella bocca, nel naso e nella gola della persona infetta, può essere da questa trasmesso quando parla, starnutisce o tossisce. La malattia esordisce in un modo abbastanza subdolo con i sintomi di un normale raffreddore*, dove la tosse non è ancora particolarmente intensa. In genere dopo due settimane gli attacchi di tosse diventano sempre più frequenti ed insistenti, fino a diventare insopportabili e tali da lasciare il paziente esausto, il muco* diventa denso e appiccicoso, a volte si presenta il vomito. La malattia può durare qualche giorno se in forma lieve, od anche qualche mese nelle forme più gravi.
Piaga: lesione della pelle* o di una mucosa* di origine non traumatica, di data antica, che tende alla guarigione per cicatrizzazione. La cosiddetta piaga da decubito è la conseguenza di una elevata o prolungata pressione su di una parte del corpo che, determinando la strozzatura dei vasi sanguigni, comporta la necrosi dei tessuti. Interessa l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, muscoli e ossa.
Pianta: è l’organismo vivente appartenente al Regno delle Piante che comprende circa 350.000 specie distinte con i nomi comuni di alberi*, arbusti*, cespugli, erbe, rampicanti, felci, muschi, ecc. La maggior parte delle piante esistenti appartiene alla divisione delle Angiosperme, con circa 250.000 specie, che si distingue per la produzione dei fiori e per la formazione di semi racchiusi e protetti nel frutto*. Le piante, per essere definite tali, devono avere alcune caratteristiche fondamentali, tra cui quella di trarre nutrimento da sostanze inerti (acqua, aria, terreno), di svolgere il processo di fotosintesi clorofilliana*, di avere cellule evolute. La branca della Biologia che studia le piante è la Botanica. La classificazione delle piante oggi universalmente adottata si deve al botanico svedese Carl von Linné (1707-1778), meglio noto come Linneo, che codificò la nomenclatura binomiale, di piante ed animali, utilizzando due nomi in lingua latina, il primo indica il genere ed il secondo la specie (tale tipo di classificazione è detta Sistema sessuale). La lettera L (iniziale del cognome dello scienziato), che spesso segue la nomenclatura binomiale, ricorda che si è utilizzata proprio la classificazione secondo Linneo.
Pianta alofila o alofita: trattasi di pianta* che ha la capacità di vivere su terreni o in ambienti fortemente salini, cioè con elevata concentrazione di cloruro di sodio. I meccanismi di adattamento delle piante alofile alla elevata salinità sono essenzialmente una maggiore resistenza all’entrata del cloruro di sodio nella cellula vegetale, o l’accumulo del cloruro di sodio nei vacuoli cellulari, o l’eliminazione del cloruro di sodio mediante cellule secretrici. Sono alofile le piante che crescono sui terreni aridi e sabbiosi della gariga*, ai margini della macchia mediterranea*.
Pianta aromatica: trattasi di pianta* contenente sostanze di odore gradevole (aromi), ricca di oli essenziali* (essenze) profumati. Spesso delle piante aromatiche se ne fa un uso farmaceutico e cosmetico, per le loro proprietà terapeutiche ed anche un uso alimentare per aromatizzare cibi e bevande.
Pianta caducifoglia o decidua: trattasi di pianta* che perde le foglie nella stagione sfavorevole (nel nostro emisfero quasi sempre l’inverno).
Pianta geofita: trattasi di pianta* con le gemme inserite in organi vitali sotterranei quali bulbi, rizomi e tuberi, allo scopo di resistere maggiormente al calore estivo. Molte piante geofite sono tipiche della macchia mediterranea*.
Pianta officinale: pianta* utilizzata a scopi farmaceutici per le sue proprietà terapeutiche (V. anche Fitoterapia). Le varie parti della pianta, fresche o secche, che si impiegano per l’approntamento dei preparati fitoterapici* o dei ceppi omeopatici*, vengono selezionate sulla base dei principi attivi* contenuti (le sostanze farmacologicamente attive). Tali parti (fiori, foglie, frutti, gemme, fusto, corteccia, radici, ecc.), opportunamente trasformate (triturate, sminuzzate, ridotte in polvere, ecc.), vanno a costituire la droga da cui si parte per gli usi citati.
Pianta sclerofilla: trattasi di pianta* con foglie piccole e dure e spesso anche lucide, che sono capaci di conservare le riserve idriche e di riflettere la luce solare. Infatti questa morfologia determina la riduzione del processo di traspirazione*, con il quale le piante eliminano, attraverso soprattutto le pagine inferiori delle foglie (dagli stomi), l’acqua assorbita sotto forma di vapore acqueo. Ciò rende la vegetazione adatta a resistere a lunghi periodi di siccità. Le piante sclerofille sono tipiche della macchia mediterranea*.
Pianta sempreverde: trattasi di pianta* che, a differenza della caducifoglia o decidua, non lascia cadere le foglie durante la stagione avversa (nel nostro emisfero quasi sempre l’inverno).
Piastrine: (o trombociti) sono corpuscoli del sangue*, senza nucleo, di forma discoidale, del diametro di 2 – 4 micron. Intervengono in maniera determinante nel processo di coagulazione del sangue. Valori normali vanno da 150 a 440 migliaia/microlitro.
Piede dell’atleta: V. Micosi.
Pillole: sono preparati fitoterapici* per uso interno che si approntano amalgamando le parti della pianta officinale*, finemente polverizzate, con gomma arabica e polvere di liquirizia. Da questo impasto si formano le pillole che si fanno essiccare prima di essere inserite nei contenitori ambrati, sterili, per la conservazione e commercializzazione. Si preparano in laboratorio.
Piorrea: V. Parodontite.
Pirosi: è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
Pitiriasi: dermatosi (termine usato per indicare patologie della pelle di tipo non infiammatorio) benigna che colpisce prevalentemente il busto, gli arti superiori ed il cuoio capelluto; è caratterizzata da formazione di macchie ove la pelle* manca di elasticità e idratazione.
Piuria: presenza di pus nelle urine che diventano torbide, sedimentose e di colore tendente al bianco. Le cause più comuni sono attribuibili alle infezioni delle basse vie urinarie (cistite*, uretrite*).
Plasma: è la parte liquida del sangue* nella quale sono sospesi gli elementi cellulari o corpuscolati che sono globuli bianchi*, globuli rossi* e piastrine*. Consiste in un liquido quasi incolore composto di acqua (92%), proteine (7%), piccole quantità di grassi, glucosio*, sali (soprattutto cloruro e bicarbonato di sodio) ed altro. Costituisce circa il 55% del totale sangue circolante. Le proteine contenute sono costituite essenzialmente da fibrinogeno*, albumine* e globuline*. Il plasma è usato per le trasfusioni al posto del sangue intero.
Policresto: V. Rimedio omeopatico policresto.
Polifenoli: sono antiossidanti* naturali, largamente presenti nel regno vegetale, che proteggono le cellule dell’organismo umano dall’azione nociva dei radicali liberi (molecole che si formano dal metabolismo, che danneggiano le cellule e sono responsabili del loro invecchiamento) ed hanno effetti biomedici positivi a livello cardiovascolare, su malattie della senescenza e di arresto della crescita tumorale.
Polisaccaride: è uno zucchero complesso, cioè composto da più unità (molecole) di glucosio* legate insieme, quali l’amido* e la cellulosa. Gli zuccheri complessi per essere utilizzati dall’organismo, devono essere prima ridotti, tramite la digestione, in unità semplici di glucosio. Difatti la digestione degli zuccheri inizia nella bocca, dove la ptialina* (enzima*) presente nella saliva incomincia a scindere l’amido, per poi proseguire nello stomaco e nell’intestino, dove si arriva all’unità più semplice (molecola), il glucosio, che viene quindi portato, tramite il sangue*, a tutte le cellule alle quali fornisce energia. V. anche Zuccheri.
Pollachiuria: aumento del numero di minzioni giornaliere caratterizzate da scarse emissioni di urina. Le cause più comuni sono attribuibili alle infezioni delle basse vie urinarie (cistite*, uretrite*).
Polmonite: infiammazione* grave dei polmoni provocata da virus*, batteri* o funghi*. Negli adulti e nei ragazzi la forma più frequente è quella batterica, in particolare da Pneumococco per gli adulti e da Mycoplasma pneumoniae per i ragazzi in età scolare, mentre per i bambini piccoli è più ricorrente l’infezione virale. I sintomi sono febbre*, tosse*, dolore* al petto, produzione eccessiva di muco, che così diventa catarro*, cefalea*, stanchezza, inappetenza, nausea e vomito, talvolta rigidità muscolare ed articolare. La trasmissione avviene da persone infette tramite la saliva, gli starnuti, la tosse ed altre forme di contatto.
Pomate: sono prodotti omeopatici o fitoterapici (V. Rimedio omeopatico e Preparato fitoterapico) per uso esterno, costituiti da una base grassa, eccipiente*, contenente una modica percentuale di acqua, alla quale si aggiunge il principio attivo* (sostanza farmacologicamente attiva). Le pomate sono indicate in qualunque localizzazione e nel trattamento delle superfici cutanee delicate, sia secche che non eccessivamente umide. Una pomata si definisce tale se possiede il carattere di idrofilia (capacità delle molecole di legarsi con l’acqua) e di delicatezza. Le basi grasse più comunemente utilizzate sono vasellina, lanolina, olio di oliva, altri oli vegetali, burro di karité, burro cacao, cera d’api, miscele di oli diversi, ecc.
Pomfo: rigonfiamento del derma* (strato intermedio della pelle) di colore rosso o bianco, tondeggiante e liscio, tipico dell’orticaria*.
Pompa sodio-potassio: si trova nella membrana cellulare ed è responsabile del mantenimento, all’interno delle cellule, di una elevata concentrazione di potassio* e di una bassa concentrazione di sodio*.
Potassio: (simbolo chimico K) è un oligoelemento* utile a tutte le cellule del nostro organismo ed è essenziale alla vita vegetale. In condizioni normali il 95% del potassio è contenuto nei liquidi intracellulari mentre il restante 5% si trova nei liquidi extracellulari. L’equilibrio tra le concentrazioni di sodio e di potassio all’interno delle cellule è mantenuto dalla pompa sodio–potassio*. Una carenza di potassio provoca debolezza muscolare, ipereccitabilità, aritmie ed alterazioni elettrocardiografiche. Tutti gli alimenti contengono potassio, in particolare la frutta secca ed oleosa, ma anche i legumi, la carne, il pesce, la frutta e gli ortaggi.
Preparato fitoterapico: denominato anche prodotto o farmaco fitoterapico, è il farmaco adoperato in fitoterapia*, che è la disciplina terapeutica con cui si utilizzano le piante* od estratti di esse per curare malattie o per mantenere lo stato di benessere. Le piante infatti contengono sostanze aventi il cosiddetto principio attivo*, cioè sostanze in grado di esercitare una o più specifiche azioni terapeutiche. I preparati fitoterapici si ottengono a partire dalla droga (parte della pianta, fresca o secca, opportunamente selezionata e preparata), la quale o è utilizzata direttamente oppure si procede tramite estrazione con solventi e metodiche diverse: se il solvente contiene etanolo si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture (la più nota è la Tintura Madre*); se il solvente è acqua si parla di tisane*, infusi*, decotti*, sciroppi* e macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti*. Esistono poi i succhi*, che si ottengono dalla spremitura a freddo della pianta fresca, e gli oli essenziali*, che si ottengono prevalentemente per distillazione. Nel caso di creme*, pomate*, unguenti*, supposte*, linimenti* ecc., si fa uso anche di sostanze ausiliarie di supporto, dette eccipienti*. Invece capsule*, compresse*, pasticche* e pillole* utilizzano droghe secche polverizzate o estratti secchi, nebulizzati o liofilizzati. Infine per l’uso esclusivamente esterno ci sono i cataplasmi* e gli impacchi*.
Principio attivo: indica una sostanza che possiede una certa attività biologica, includendo l’effetto terapeutico (farmaci), benefico (vitamine, ecc.) o tossico (veleni). Nel caso dei farmaci il nome della sostanza (principio attivo) è in genere riportato sulla confezione sotto il nome commerciale del farmaco.
Prodotto omeopatico: V. Rimedio omeopatico.
Prostaglandine: sono sostanze prodotte da vari tessuti dell’organismo umano, dotate di diverse attività biologiche essenziali e che derivano dagli acidi grassi polinsaturi che formano la componente fosfolipidica delle membrane cellulari. Gli acidi grassi polinsaturi, che si suddividono in omega-3 e omega-6, devono essere assunti con la dieta in quanto l’organismo non è in grado di sintetizzarli pur avendone assoluta necessità. Tali grassi, specie i preziosissimi omega-3, sono i precursori delle prostaglandine e di altri agenti biologici le cui azioni concorrono allo svolgimento di importanti funzioni nell’organismo, come abbassare la pressione arteriosa (V. Ipertensione), ridurre i livelli di colesterolo*, intervenire nel processo di coagulazione del sangue*, alleviare le comuni affezioni della pelle* (come eczema* e psoriasi*), attenuare gli stati infiammatori (quali l’artrite*, V. anche Infiammazione), sostenere lo sviluppo cerebrale, mantenere il bilancio idro-elettrolitico, proteggere le mucose* (soprattutto quelle gastriche) ed altre ancora. Le prostaglandine sono presenti prevalentemente nei vertebrati superiori. Sono state rilevate anche nelle piante, pur se a livelli non molto elevati. Il loro nome deriva dal fatto che furono individuate per la prima volta nella prostata.
Prostatite: è qualsiasi forma di infiammazione*, acuta o cronica, della ghiandola prostatica. Trattasi di una patologia che colpisce circa il 10% degli uomini sessualmente attivi. La prostata è la ghiandola dell’apparato genitale maschile che svolge l’importante funzione di produrre ed emettere il liquido seminale, che è uno dei costituenti dello sperma, necessario al nutrimento ed al trasporto degli spermatozoi. Le cause della prostatite sono molteplici, tra cui la più comune è l’infezione batterica. I sintomi generali sono dolori al basso ventre, disturbi urinari, difficoltà eiaculatoria ed erettiva. Esiste anche una forma asintomatica.
Pseudocroup: (o falso croup) a differenza del vero croup*, conseguenza della difterite*, è una laringite* subglottidea tipica dell’età infantile, causata prevalentemente dai virus* parainfluenzali. E’ caratterizzata da esordio improvviso, prima come un normale raffreddore* e poco dopo con tosse* abbaiante, secca ed insistente, che peggiora o si presenta prevalentemente di notte, voce rauca, inspirazione rumorosa (stridore laringeo), forte agitazione, febbre*. Nelle forme relativamente gravi si manifesta anche una difficoltà respiratoria ed un respiro affannoso, come conseguenza del restringimento della laringe* (detto ostruzione) dovuto all’infiammazione*. Se si ripete frequentemente può essere di origine allergica.
Psora: V. Diatesi psorica.
Psoriasi: malattia infiammatoria della pelle*, solitamente cronica e recidivante, che si presenta in varie forme. Si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame. Colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale.
Psorico: V. Diatesi psorica.
Ptialina: enzima* contenuto nella saliva, secreto dalle ghiandole salivari, che contribuisce con la masticazione alla prima fase della digestione dei carboidrati*.
Purgativo: è un forte lassativo* che accelera i movimenti peristaltici dell’intestino ma irrita le mucose.
Pustola: lesione rilevata della pelle*, a carattere transitorio, di origine batterica contenente pus, tipica dell’acne*.
Quercetina: è un antiossidante* naturale, un pigmento vegetale, appartenente alla famiglia dei flavonoidi*. Si tratta di uno dei flavonoidi più comuni in quanto è presente in numerose piante, quali biancospino, calendula, camomilla, iperico, ippocastano, gingko biloba. Gli alimenti vegetali ricchi di quercetina invece sono uva rossa, cappero, cipolla, tè verde, mirtillo, mela, sedano. Si trova in abbondanza anche nella parte bianca della buccia degli agrumi (detta albedo) che normalmente viene scartata. L’assunzione di tale sostanza comporta notevoli benefici per l’organismo umano. Oltre alla preziosissima attività antiossidante (che aumenta, cioè, le difese immunitarie, protegge le cellule dell’organismo dall’azione nociva dei radicali liberi, previene i rischi delle malattie cardiovascolari e di molti tumori), secondo studi recenti eserciterebbe un’importante azione neuroprotettiva riducendo il rischio delle malattie neurodegenerative.
guelfo monica dice
buon giorno, mi chiedevo se mi potete aiutare, mi capita in alcune fasi dell’anno che la pressione minima mi va sui 90/100. il mio dottore mi ha detto che prima di prendere pastiglie per la pressione di aspettare. per adesso quando è alta prendo delle gocce di valeriana. mi chiedevo se ci fosse un rimedio omeopatico valido. dimenticavo ho 40 anni
Dott.ssa Rita della Volpe dice
In linea del tutto generale, le sostanze naturali che aiutano a controllare l’ipertensione sono aglio, asparagi, cipolla, fragola, lattuga, limone. I preparati fitoterapici altresì utili possono essere quelli a base di achillea, biancospino, calamo aromatico, tiglio, vischio, meglio se in associazione con piante officinali ad azione diuretica. Ad es. si dimostra efficace l’associazione biancospino – olivo – gramigna. Tra i rimedi omeopatici possono risultare utili aconitum, aurum, baryta carbonica, glonoin, ignatia, kali iodatum, lachesis, nux vomica, opium, phosphorus, plumbum, sulphur, per la cui scelta, com’è noto, occorre verificare che le caratteristiche del rimedio trovano corrispondenza nel relativo quadro sintomatologico. Ovviamente è indispensabile restare sotto stretto controllo del proprio medico e qualsiasi cura deve essere autorizzata e seguita dallo stesso.
Continui a visitarci. Saluti. Rita della Volpe