DESCRIZIONE di Kali Carbonicum
Kali carbonicum si ricava dal carbonato di potassio diluito e dinamizzato.
Il carbonato di potassio (K2CO3) è il sale di potassio dell’acido carbonico (H2CO3), un acido di media forza e molto instabile che non è noto allo stato puro; inoltre, poiché diprotico (cioè è in grado di cedere due protoni), l’acido dà luogo a due serie di Sali, gli idrogenocarbonati detti anche carbonati acido bicarbonati, caratterizzati dallo ione HCO3– , ed i carbonati caratterizzati dallo ione CO32- .
Il carbonato di potassio è un popolarmente noto con il nome di potassa (da non confondersi con la potassa caustica, denominazione impropria, ma comune dell’idrossido di potassio). A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco inodore, molto solubile in acqua, dando una soluzione decisamente basica. È un composto nocivo e irritante e può dar luogo a fastidiose irritazioni. La potassa viene usata nella produzione artigianale del sapone e del vetro ed è una sostanza presente nelle ceneri del legno. Facendo bollire cenere di legno con acqua le nostre nonne solevano preparare un liquido saponoso sbiancante e disinfettante: la liscivia con la quale facevano il bucato.
La cenere, prima setacciata per eliminare eventuali grumi e parti incombuste, si mette in una pentola contenente acqua, nel rapporto di una parte di cenere e cinque di acqua, e poi si porta ad ebollizione. Il tempo di cottura è di circa 2 ore a fuoco lento e si rimesta frequentemente.
Lasciata prima decantare e raffreddare, la liscivia si filtra attraverso un panno di cotone su cui si versa con cautela evitando il deposito sul fondo. Il liquido giallino ottenuto si conserva poi in recipienti di vetro o di plastica robusta per periodi abbastanza lunghi. Il filtrato si usa per sgrassare padelle e altre stoviglie, ma anche per le pulizie domestiche. Si stende sulla superficie da trattare e si strofina con una puretta, dopodiché si risciacqua con acqua corrente.
Il carbonato di potassio trova applicazione nell’industria nella preparazione di agenti tannati del cioccolato, nella produzione di frutta secca, nel vetro cristallo, nella detergenza, nell’industria fotografica e dei coloranti e come decongelante non corrosivo. Il prodotto in polvere è utilizzato nell’industria farmaceutica.
Il carbonato di potassio è la sostanza più importante che fornisce l’equilibrio alcalino nel corpo umano. L’interruzione dell’equilibrio del pH del corpo e una dieta di base portano a molte patologie di una certa rilevanza. Il carbonato di potassio è quindi molto importante.
I Sali di potassio hanno, a debole dose un’azione tonica sui muscoli lisci, a forte dose hanno invece un’azione inibitrice.
Il potassio è un elemento dell’organismo, si trova in tutte le cellule ed è indispensabile per molte funzioni importanti.
CARATTERISTICHE
Kali carbonicum, o Kalium carbonicum, è uno dei rimedi della famiglia carbone come Baryta carbonica e Calcarea carbonica. La costituzione è ovviamente carbonica e il temperamento linfatico. Il rimedio ha una lateralità destra ed è uno dei rimedi cronometro.
Organospecificità: Parasimpatico, S.N.C., cuore, circolazione, vie respiratorie, apparato gastrointestinale, apparato genitale, Occhi, orecchie.
Indicazioni cliniche: Anemia, Vagotonia, stati di esaurimento in particolare dopo malattie infettive, astenia del miocardio di natura muscolare, tendenza a edemi; menopausa; menorragia; metrorragia, amenorrea; dispepsia con flatulenza, gastralgia, vomito, stipsi, emorroidi; sudorazione, incontinenza urinaria, edemi; catarri cronici delle vie respiratorie superiori, bronchite, afonia e raucedine, tosse, pertosse, asma, rinite, faringite, sinusite; cefalea, vertigini; debolezza muscolare, lombaggine, lombalgia, coxalgia, rachialgia, sciatica, odontalgia; infiammazione degli occhi e delle orecchie; orticaria; infiammazione dei reni.
Debolezza generale, sudori e dolori alla schiena sono molto tipici. Il rimedio ha una tendenza agli edemi e al movimento ma il soggetto suda al minimo esercizio perché ha una debolezza muscolare, ha la discresia sanguigna dell’anemico e una tendenza emorragica: ha emorragie nasali e mestrui abbondanti.
Kali carbonicum ha tendenza ad ingrassare, è piagnucoloso, depresso, pauroso, di umore instabile, si spaventa facilmente, è lento e meticoloso, discretamente irritabile e agitato, ha vertigini. I suoi dolori sono improvvisi e si rendono manifesti soprattutto nella zona lombare e nell’articolazione dell’anca; le sue mucose sono secche e provocano dolori simili a fitte. La secchezza interessa in modo particolare le vie respiratorie, le vie digerenti e gli organi genitali femminili.
Come tutti i rimedi della sua famiglia carbone Kali c. reagisce con lentezza agli stimoli e le malattie si protraggono fino a divenire croniche. Ma Kali, al contrario dei suoi familiari, possiede una certa forza, una discreta energia e vivacità sia fisica che psichica, che contrastano con l’atonia di fondo del biotipo.
Il dinamismo di Kali c. è dovuto all’elemento potassio che contrasta con la staticità del carbonio e si esprime con violenti picchi improvvisi, instabilità e punte di eccitazione cui segue la depressione.
Kali c, ha una prima fase stenica alla quale segue una seconda fase astenica.
Nella prima fase il soggetto che di base è calmo si agita all’improvviso, si inalbera, va in ansia e diventa nervoso; egli si eccita, si irrita, è brontolone e si spaventa per un nonnulla, non è mai tranquillo, è ipersensibile ed idrogenoide, è pallido e freddoloso, ha nevralgie, spasmi, crampi muscolari, dolori addominali, … e poi si spegne.
Inizia la seconda fase in cui diventa triste, depresso, inespressivo finché si ricarica e il ciclo ricomincia.
La seconda fase è quindi quella dell’astenia generale. La depressione e l’anemia di questa fase contrastano con la profonda irritabilità e con ipersensibilità alle correnti d’aria. Il soggetto in questa fase ha brividi di freddo, senso di dolenzia, di tensione e di debolezza muscolare in quasi tutto l’organismo: a livello dei muscoli degli arti, al cuore, allo stomaco, all’intestino, alla vescica, all’utero. Egli ha cioè astenia muscolare, affaticamento fisico e atonia viscerale. Il cuore batte poco e male, ciò comporta tachicardia, parestesie (formicolii) agli arti, gonfiore ai piedi e alle gambe, e disturbi da deficit di tutti i principali organi. La pelle può presentare orticaria.
I dolori di Kali c. sono lancinanti, intensi ed improvvisi, acuti e trafittivi alla testa, occhio, orecchio, faringe con sensazione di una spina di pesce conficcata, al ventre e all’ipocondrio destro, alle emorroidi, al torace, al polmone e soprattutto quello destro; ha dolori alla schiena e in particolare al rachide lombare, all’uretra, ai reni, a qualsiasi organo e apparato, a tutte le articolazioni e a tutti i muscoli, al ginocchio con gonfiore dello stesso (il dolore va dall’anca al ginocchio, più in particolare a destra), ai tendini e persino alle estremità delle dita delle mani e dei piedi.
La contrazione ed il successivo rilassamento dei muscoli dell’albero bronchiale sono le condizioni che creano la dispnea e l’asma bronchiale. Durante le crisi d’asma il soggetto va alla finestra in cerca d’aria, ma vuole qualcuno accanto a sé. Il paziente si raffredda facilmente e il minimo freddo lo fa tossire; ha tosse secca, raucedine e afonia, catarro nasale cronico. Le riniti, le faringiti, e le sinusiti del rimedio hanno catarro spesso e verdastro; le bronchiti croniche sono caratterizzate da dolori, tosse spastica e espettorato.
Kali c. è un grande rimedio respiratorio: è il rimedio dell’asma bronchiale e delle polmoniti del lato destro; è un grandissimo rimedio per gli stati depressivi, circolatori, anemici e reumatici; è un grande rimedio del dolore e della lombaggine.
Altre caratteristiche del rimedio sono: la minzione frequente che costringe il paziente ad alzarsi più volte durante la notte, gli edemi e gonfiori alle caviglie e alle ginocchia, Il paziente ha incontinenza al minimo sforzo per la paresi dei muscoli vescicali che mancano di tono sufficiente ad espellere l’urina. I suoi reni sono infiammati, le sue gambe sono pesanti e edematiche.
Le labbra di Kali c. sono secche e screpolate, con sono escoriazioni nella bocca e sulle gengive; la faringe è secca e irritata; gli occhi sono infiammati e hanno edema attorno, cioè gonfiori tipo piccole sacche tra le palpebre e le sopracciglia. Anche l’orecchio e i denti sono infiammati e dolenti.
L’addome è dolente, con borborigmi e gonfiore. Al soggetto sembra che ogni cosa mangi si trasformi in aria; ha disturbi gastrici e digestivi, secchezza delle mucose gastroenteriche con molte fermentazioni ed eruttazioni, con sensazione di avere lo stomaco gonfio e pieno d’acqua; ha stipsi con falsi stimoli; le sue emorroidi sono voluminose, sanguinanti e sporgenti, sensibili al tatto con dolori acuti, pungenti. Il rimedio è utilizzato per la dispepsia di persone anziane e per il vomito in gravidanza.
Le mucose vaginali sono secche e la secrezione vaginale è maleodorante; durante i mestrui la donna avverte indolenzimenti e dolori alla schiena. Il rimedio è utile per i disturbi dovuti alla menopausa, per la menorragia e la metrorragia.
Kali c. ha sudori, rachialgia e debolezza: è quella che Kent chiama triade chiave.
Tutti i sintomi peggiorano con il freddo ed alle 2 – 3 del mattino, solo le emorroidi migliorano con il freddo. I dolori e l’asma migliorano chinandosi in avanti, i dolori peggiorano camminando. Peggioramento stando coricati sulla parte malata. Miglioramento con il calore.
Suoi complementari sono: : Carbo vegetabilis, Phosphorus, Sepia, Nitric acidum, Natrum muriaticum.
USO di Kali carbonicum
Apparato gastrointestinale: Insufficienza digestiva (dovuta all’alterazione della motilità della muscolatura volontaria), biliare e pancreatica: dispepsia con flatulenza, gastralgia, vomito, stipsi, emorroidi, meteorismo. dolori addominali. Bocca, labbra e gola molto secche con sete costante e mucosità dense, collose e difficili da sputare.
Sintomi cardiovascolari: Sensazione di avere il cuore appeso ad un filo. Palpitazioni e disturbi cardiaci, astenia del miocardio di natura muscolare, edemi, anemia.
Apparato respiratorio: Raucedine, afonia, asma, faringite, sinusite, bronchite, tosse, pertosse, rinite, catarri cronici delle vie respiratorie superiori.
Sistema muscolare: Debolezza di tutti i muscoli
Apparato genitale: menopausa. menorragia, metrorragia, amenorrea, dolori alla schiena e indolenzimenti durante i mestrui.
Apparato urinario: incontinenza, infiammazione dei reni
Dolori: cefalea, vertigini, lombaggine, lombalgia, coxalgia, rachialgia, sciatica, odontalgia; infiammazione e dolore agli occhi e alle orecchie, alla faringe, all’ipocondrio…
Pelle: orticaria; sudorazione
Stato generale: Vagotonia, stati di esaurimento in particolare dopo malattie infettive.
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