Secondo la classica omeopatia unicista vi è una gerarchia dei sintomi all’interno di una scala di valori nella quale i sintomi sono categorizzati e organizzati. I sintomi mentali sono al vertice della gerarchia e, se sono molto marcati, hanno un’importanza di primo piano.
Gerarchia dei sintomi:

- Sintomi caratteristici fisici e mentali. Le malattie fisiche, con l’eccezione di quelle traumatiche, hanno un aspetto mentale, mentre quelle mentali ne hanno uno fisico; perciò devono essere considerate contemporaneamente entrambe le componenti. I sintomi caratteristici sono particolari, rari e individuali, sono quelli che personalizzano il malato e che conducono all’identificazione dei rimedi che meglio si adattano alle condizioni del soggetto. Questi sintomi sono di valore più alto e aiutano nella ricerca del simillimum. Tra i sintomi caratteristici ci sono anche le key-notes della Materia Medica, ovvero le note chiave o note di lettura. Le key-notes sono segni rari, spesso celati o mascherati, senza un rapporto diretto con la malattia ma che spesso conducono ad un unico rimedio. Le key-notes sono come chiavi dalla foggia strana, ogni chiave è capace di aprire un’unica serratura e quindi possono orientare verso un dato rimedio.
Sintomi generali. Sono le modalità e le connotazioni generali proprie di ciascun individuo. Sono le reazioni, la sensibilità agli agenti atmosferici, ciò che aggrava o migliora, i desideri e le avversioni, ecc. Questi, insieme ai sintomi caratteristici mentali, sono quelli più importanti ai fini della determinazione del simillimum.
- I sintomi locali sono il motivo che induce il paziente a rivolgersi all’omeopata. Sono ad esempio il senso di bruciore agli arti, il dolore sciatico o la cefalea. Presi singolarmente i sintomi locali sono di scarso valore ma, insieme, possono condurre ai sintomi generali di più alto valore.
- Sintomi patognomonici comuni e meno anomali (es la papula dell’orticaria o l’esantema del morbillo, l’ozena, la tosse, ecc.), sono cioè le peculiarità della malattia ma non del paziente. Questi sono sintomi di scarsa utilità ai fini di una prescrizione omeopatica ma possono mettere in risalto o condurre ad altri di valore più alto.
- Sintomi eliminatori. Trattasi di quei sintomi che consentono di eliminare alcuni rimedi tra quelli scelti in base a quanto è emerso dall’indagine. Ad esempio i rimedi che portano nelle loro indicazioni aggravamento per il caldo, potrebbero essere esclusi nel caso di pazienti freddolosi. Ma i sintomi eliminatori non sono generalmente presi rigorosamente in considerazione perché sono quelli che potrebbero sviare la scelta piuttosto che orientarla verso il giusto rimedio.
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(*) V. Note esplicative
