Veratrum album – Veratrum viridis
VERATRUM ALBUM
DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Veratrum album si ottiene dalla tintura dei rizomi raccolti (nelle Alpi e nei Pirenei) all’inizio di giugno, prima della fioritura.
La pianta, pubescente nella parte apicale, presenta un fusto sotterraneo chiamato rizoma situato in concomitanza dell’apparato radicale. Il rizoma del veratro è breve, grosso (nei vecchi esemplari può raggiungere uno spessore di 3 cm), di colore scuro esternamente e biancastro all’interno.
I rizomi di contengono acido di chelidone e veratrum; grassi; alcaloidi tossici tra cui sterinalcaloidi, protoveratrina, jervina; rubijervina, veratramina, germerina ed anche altri. Nei nostri Veratrum non c’è la veratrina, presente nelle specie messicane. Il veratro in chimica è un alcaloide.
Le foglie lunghe 10-20 cm sono scabre al tatto e di colore verde-grigiastro. Sono alterne, inserite a spirale quelle inferiori ampiamente ovate con guaina, lembo inferiore pubescente, ripiegate longitudinalmente; le superiori sono lanceolate. Le guaine sono imbricate e anche decorrenti.
I fiori sono a grappoli eretti che formano una pannocchia. Hanno 6 tepali bianchi o anche verdastri, una lunghezza di 10-20 mm e sono generalmente fusi alla base. I pedicelli sono lunghi 1-3 mm., gli stami 6, gli stili 3. Fiorisce in luglio.
Il frutto è una capsula ovale-acuta a 3 carpelli, con semi compressi e anche alati.
La pianta, alta da 60 a 150 cm, cresce nei prati e pascoli, megaforbieti, piano montano-alpino.
SINTOMI SECONDARI e MODALITA’
Veratrum viridis
DESCRIZIONE
Veratrum viridis o Veratrum viride, noto come poke indiano, giglio di mais, elleboro indiano, falso elleboro, falso elleboro verde o falso elleboro gigante, è una specie di Veratrum originaria del Nord America orientale e occidentale. Vive nelle regioni temperate e in Europa.
Il rimedio omeopatico si ottiene dalla radice tintura della radice fresca raccolta in autunno.
Dai rizomi di Veratrum viride si ottengono: jervina, rnbijPrvina, pseudojervina, protoveratridina, germina, veratrina, veratrosina, vertramina, revadina, veratridina.
Il VERATRO e la VERATRIDINA
Dal punto di vista chimico, i principi attivi di queste specie botaniche possono essere classificati in 3 gruppi: alcaloidi aminici, alcaloidi esterici e glicosidi. Tutti contengono un nucleo steroideo. Agli alcaloidi aminici appartengono la jervina, la rubijervina e anche la vetramina. Gli alcaloidi esterici sono formati dall’unione degli alcaloidi aminici con acidi della serie grassa: a questo gruppo appartengono i più attivi, come la protoveratrina, la cevadina (o veratrina) e la veratridina. Ai glicosidi appartengono la pseudojervina e la veratrosina, che, dopo idrolisi, danno jervina e veratramina.
La veratridina è, tra gli alcaloidi del veratro, quello dotato di maggiore potenza farmacologica ed è anche quello di più ampio spettro d’azione. Degna di nota è la sua capacità di indurre contrazione muscolare, potenziali ripetitivi nel tessuto nervoso e anche aritmie cardiache. Queste azioni farmacologiche conseguono a uno stato di ipereccitabilità e anche di depolarizzazione delle membrane cellulari eccitabili, ascrivibile alla capacità della veratridina di causare un’aumentata permeabilità al sodio della membrana cellulare.
L’interazione della veratridina con il sito di legame del canale del sodio porterebbe a un blocco dell’inattivazione del canale del sodio e anche a uno spostamento dell’attivazione verso potenziali più negativi.
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(*) V. Note esplicative