DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Pulsatilla si ottiene dalla tintura madre della pianta Anemone Pulsatilla e successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” nella sezione del sito “Approfondimenti”.
Anemone Pulsatilla nota anche come erba del diavolo è una pianta erbacea della famiglia delle Ranuncolaceae che cresce nelle regioni temperate dell’Europa. La pianta fresca contiene due alcaloidi, cioè l’anemonina e la protoanemonina. Ed è proprio l’anemonina, in particolare, la sostanza principalmente responsabile delle proprietà e delle virtù terapeutiche che il rimedio vanta.
CARATTERISTICHE DI PULSATILLA
Pulsatilla è un importante policresto vegetale. Il suo temperamento è linfatico-sanguigno, la costituzione è fosfo-fluorica, la diatesi è tubercolinica. È uno dei principali rimedi omeopatici per la congestione venosa che si rende evidente in vari modi. I brividi, la cianosi delle estremità e le eliminazioni abituali esprimono bene lo stato di intossicazione del soggetto.
Pulsatilla è l’antidoto principale di Ignatia amara ed i suoi sinergici sono Arsenicum album, Lycopodium e Silicea.
Organospecificità: Il rimedio agisce sul Sistema Nervoso Centrale, sulle ghiandole ed in particolare sull’ipofisi, sull’utero e sui suoi annessi, ma in modo particolare sulle ovaie, sull’apparato gastro-enterico compreso il fegato e la cistifellea, su tutte le mucose, sulla vena porta e sul sistema venoso periferico, sull’apparato respiratorio, sui muscoli e sulle articolazioni. Agisce anche sulle risposte con reazioni psichiche e somatiche agli stimoli fisici e psichici dell’ambiente (emotività, affettività, timidezza, facilità al pianto, pudore, imbarazzo alla presenza del sesso opposto). Esercita anche un’azione antispasmodica e analgesica.
Modalità: Aggravamento da tutto ciò che aumenta la congestione venosa, con il caldo (nonostante la freddolosità), prima delle mestruazioni, durante il riposo, in prossimità di un temporale, stando coricato sul lato dolente, con gli alimenti grassi. Miglioramento all’aperto e con la consolazione, con il movimento, con le applicazioni fredde. Una keynote del rimedio è l’ostruzione della narice opposta al lato su cui ci si distende.
In sintesi
Pulsatilla è il rimedio omeopatico femminile per eccellenza, più precisamente è il rimedio dell’adolescente e della donna molto giovane, ma può essere utile anche agli uomini e ai bambini. Fisicamente è magra, longilinea, con capelli biondi o castano chiaro, con carnagione chiara e con occhi azzurri o comunque chiari. È fragile, dolce, gentile, timida, timorosa, introversa, imbarazzata, di carattere remissivo, indecisa, molto emotiva, che si scoraggia presto ed è paurosa. Ha paura del buio e della solitudine, soffre d’insonnia (non riesce ad addormentarsi, mentre si sveglia con difficoltà al mattino), mostra una grande profondità di sentimenti e una notevole sensibilità, molto romantica, ha però paura delle delusioni amorose che diventano delle vere e proprie fobie, ha il pianto facile, ma alle prime parole di consolazione ritrova il sorriso. In Pulsatilla tutto è mutevole, anche l’umore.
È freddolosa, ha mani e piedi freddi, ma paradossalmente teme il calore e ricerca il fresco, tende ad avere disturbi della circolazione venosa periferica, è migliorata dall’esercizio fisico moderato, si aggrava poco prima del mestruo che è scarso doloroso e spesso in ritardo, non sopporta i temporali, ha la bocca asciutta senza avere mai sete, non tollera i grassi alimentari, specie il burro. Altre note chiave sono il ritardo del menarca (amenorrea primaria) o il mestruo anticipato da perdite bianche nelle ragazze. Tutte le secrezioni infiammatorie delle mucose sono dense, giallo-verdastre e non corrosive.
USO DI PULSATILLA
Sistema nervoso. Come sedativo nei casi di ansia, irrequietezza, insonnia. Sincope. Infantilismo. Depressione dell’adolescente con miglioramenti all’aria aperta. Pulsatilla come Cyclamen, pur soffrendo di uno stato depressivo di base, si dimostra un po’ reattivo o alterna depressione a iperattività.
Sonno. La sera fatica ad addormentarsi, la mattina fatica a svegliarsi. Molto stanco al mattino si sveglia pieno di apprensione e di paure.
Dolori. Dolori mutanti ed erratici (sta molto bene, ma sta molto male l’ora seguente e viceversa), che compaiono bruscamente e passano rapidamente da un posto all’altro, spariscono gradualmente e sono accompagnati da brividi senza febbre.
Cefalea congestizia con dolori laceranti che si irradiano verso la tempia, sul lato sul quale il soggetto si corica. Cefalea post-prandiale dopo aver ingerito alimenti troppo grassi. Emicrania al lato sinistro della testa.
Vertigine al mattino, al risveglio.
Occhi. Blefarite. Calazio. Orzaiolo. Cherato-congiuntivite. Congiuntivite. La secrezione è con pus non irritante. Disturbi della vista entrando in una camera calda.
Orecchie. Catarro tubarico. Otite media con orecchie ovattate o tappate e con i sintomi di un raffreddore, secrezioni dall’orecchio, otalgia che si irradia ai denti dell’arcata inferiore. Otalgia con sensazione che stia uscendo qualcosa dall’orecchio, che peggiora di notte e migliora con applicazioni fredde.
Denti. Dolore vivo appena si mette in bocca qualcosa di caldo, che migliora con applicazioni fredde.
Bocca secca con completa mancanza di sete. Odore putrido della bocca, specie al mattino. Lingua patinata e giallastra. Tutti gli alimenti hanno un gusto amaro.
Apparato gastro-enterico. Disturbi gastrici dopo aver ingerito cibi grassi con eruttazioni, nausea e vomito. Senso di pesantezza e di fastidio dopo circa un’oretta dal pasto con necessità di slacciarsi la cintura, come per aver mangiato troppo, con rigurgiti di alimenti. Gastrite. Epatopatie. Colecistopatie. Gastroenterite. Sensibilità verso i grassi sia animali che vegetali; tendenza alla gastrite con gusto cattivo, appiccicoso in bocca e assenza di sete. Lingua secca e patinata. Reflusso gastroesofageo e dispepsia con bruciore e acidità. Coliche con gorgoglii. Scariche diarroiche ed evacuazioni diverse una dall’altra, sia per la consistenza che per il colore. Coliche gassose nel neonato che si calma ancora in braccio alla madre, ma che vuole essere cullato dolcemente senza mai fermarsi. Diarrea.
Apparato respiratorio. Rinite acuta e cronica. Catarro con miglioramento all’aria aperta. Come espettorante nei casi di catarro. Raffreddore con perdita dell’olfatto e del gusto. Raffreddore secco con naso otturato la sera ed espulsione di muco denso, vischioso, giallastro, non irritante e difficile da espellere al mattino. Sinusite. Ipertrofia dei turbinati con una sensazione di pressione alla radice del naso. Catarro aderente e difficile da espellere, il soggetto è freddoloso ma paradossalmente teme il calore e ricerca il fresco, si aggrava in un ambiente caldo e migliora all’aria fresca (infatti tipicamente il naso si libera all’aria fresca e si ottura entrando in un luogo chiuso). Raucedine in una stanza calda. Tossa secca di notte e grassa di giorno, che si manifesta prevalentemente al mattino presto e con naso chiuso.
Apparato cardio-circolatorio. Disturbi della circolazione venosa periferica, varici in primis che sono molto evidenti nel soggetto. Emorroidi protuse, frequentemente sanguinanti, pruriginose, brucianti e dolorose come se fossero escoriate. Epistassi. Palpitazioni rapide stando coricato sul lato sinistro. Congestione venosa alle estremità che si traducono in arrossamento delle mani che sono cianotiche. Flebiti, ulcere varicose, vene varicose e gonfiore dei polpacci.
Apparato genito-urinario. Dismenorrea: il rimedio si rivela un eccellente analgesico nei casi di dolori mestruali. Ipomenorrea che si manifesta con mestruazioni ritardate, poco abbondanti, che si interrompono e di scarsa durata. Vaginite con leucorrea viscosa, aderente, giallo-verdastra e non corrosiva. Leucorrea. Mestrui irregolari, che fanno una pausa di un giorno per poi ricomparire. Amenorrea dopo aver preso freddo ai piedi o per effetto di anemia. Debolezza delle contrazioni uterine. Carente funzione ipofisaria ed ovarica. Il rimedio regola il ciclo mestruale nelle giovani donne, ma si rivela talvolta utile anche nel climaterio. Anche l’uomo può beneficiare del rimedio nei disturbi dovuti a orchite, orchi-epididimite e uretrite. Perdite uretrali giallastre non irritanti, gonfiore testicolare. Frequente desiderio di urinare, ma quasi inefficace, che peggiora in posizione supina. Incontinenza stando seduto o passeggiando. Cistite.
Apparato muscolo-scheletrico. Dolori: alla schiena come per uno sforzo, peggiora stando coricato sulla schiena e migliora stando su un lato; agli arti e alle giunture al mattino, a letto, che costringono il soggetto a stirarsi e a passare da un punto all’altro; reumatici erratici e mutevoli; muscolari crampiformi che peggiorano di notte e costringono il soggetto a cambiare posto, accompagnati da brividi e da insonnia.
Pelle. Acne in età della pubertà. Orticaria dopo ingestione di carne di maiale o di salumi. Prurito che peggiora di sera e con il calore.
Febbre con brividi e calore, ma con assenza di sete. Sudorazione durante la notte che sparisce al risveglio, spesso unilaterale.