Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Per decongestionare le emorroidi
Le emorroidi sono una patologia piuttosto comune che affligge, in misura più o meno grave, gran parte della popolazione. Esse sono dilatazioni (varici) delle vene presenti nel rivestimento cutaneo dell’ano e si presentano sottoforma di una o più tumefazioni di colore rosso. Si dicono esterne se sono situate vicino all’apertura anale e visibili dall’esterno, oppure interne se sono situate all’inizio del canale anale. Le cause del disturbo sono le stesse delle vene varicose, riconducibili quindi ad una debolezza venosa di origine genetica oppure a fattori che aumentano la pressione sanguigna addominale. Per quanto riguarda questi ultimi, lo stile di vita e le abitudini alimentari sono fattori fortemente predisponenti per l’insorgere della patologia. Sarebbero da evitare la sedentarietà, gli sforzi eccessivi, lo stare troppo tempo in piedi o seduti, l’abuso di lassativi, come pure sarebbero da limitare gli alimenti irritanti quali peperoncino, superalcolici, cioccolato, insaccati e spezie piccanti. Anche le disfunzioni intestinali, come stitichezza e diarrea croniche, possono costituire un importante fattore di rischio. Bisognerebbe pertanto privilegiare l’attività fisica (sport, ginnastica, ballo, moto, ecc.) ed adottare una dieta alimentare equilibrata ricca di acqua e di fibre allo scopo di favorire la regolarità delle funzioni intestinali.
Un ulteriore valido aiuto, come al solito, ce lo fornisce la Natura con le sue numerose piante capaci di combattere i problemi legati alla cattiva circolazione venosa. I rimedi della nonna di seguito consigliati sono efficacissimi per la cura e la prevenzione delle emorroidi, consentendo, inoltre, nella fase acuta, di alleviare i sintomi e di favorire il rientro spontaneo delle stesse nella loro sede naturale.
◊ Achillea: è nota l’efficacia di questa pianta per il miglioramento della circolazione sanguigna e quindi in caso di emorroidi. Si possono bere 2 tazze al giorno dell’infuso preparato con 30 g di fiori essiccati in 1 litro d’acqua bollente, accompagnate da impacchi imbevuti nel decotto preparato facendo bollire 50 g fiori e foglie essiccati in 1 litro d’acqua e lasciato raffreddare.
◊ Amamelide (o Hamamelis virginiana): per le sue spiccate proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive, questa pianta costituisce il rimedio naturale più noto e collaudato per il trattamento e la decongestione delle emorroidi, da sempre utilizzato dalle nostre nonne. Possiede la capacità di togliere rapidamente l’infiammazione, il gonfiore e di bloccare il sanguinamento (è ricca di tannini e flavonoidi). Per uso interno si può preparare l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), da assumere 3 volte al dì lontano dai pasti. Per uso esterno sono utilissimi gli impacchi e gli sciacqui con l’infuso freddo, da fare più volte al giorno. Particolarmente indicata è la pomata, le cui applicazioni danno un sollievo rapido quanto efficace.
◊ Calendula: efficacissime per le emorroidi e vene varicose sono le applicazioni di pomata di calendula, per preparare la quale si utilizzano foglie e fiori della pianta.
◊ Cardo santo: in caso di emorroidi aggravate da atonia intestinale, usare l’infuso di foglie e fiori (4 g in 200 ml d’acqua) per via interna alla dose di 2 – 3 tazze al dì e per impacchi.
◊ Ippocastano (o Aesculus hippocastanum): l’alto contenuto di escina, sostanza antinfiammatoria in grado di facilitare il riassorbimento dei liquidi che causano gonfiori, di irrobustire le pareti dei vasi sanguigni e aumentare l’elasticità dei capillari, rende i rimedi che utilizzano tale pianta un valido coadiuvante per la cura delle emorroidi e delle vene varicose. La nonna consiglia il decotto fatto con la corteccia dei rami essiccati (15 g in 1/2 litro d’acqua), da bere alla dose di 2 tazze al giorno. Localmente si possono effettuare impacchi con il decotto freddo ed applicazioni di pomata.
◊ Linaria cymbalaria: sono ottime entrambe le varietà vulgaris (o erba linaiola) e cimbalaria (o scarpette della madonna) di cui utilizzare le foglie fresche schiacciate con un oggetto non metallico per applicazioni locali; le emorroidi scompariranno prestissimo e definitivamente. Si può ricorrere anche alla pomata che la nonna preparava in casa in questo modo: bollire 4 – 5 pugni di foglie con strutto (va bene anche la vasellina o la lanolina), facendo attenzione a che il composto non prenda fuoco, fino a quando il grasso non ha preso un bel colore verde; si tolgono le foglie e si aggiunge un tuorlo d’uovo; si mescola per amalgamare il tutto; si lascia raffreddare e si conserva per l’uso. Le applicazioni vanno ripetute più volte al dì.
◊ Malva: va bene il decotto di foglie e fiori (30 g per 1 litro d’acqua) da assumere alla dose di 2 – 3 volte al dì lontano dai pasti.
◊ Noce: utili gli impacchi effettuati con il decotto di foglie (40 g in 1 litro d’acqua) oppure i cataplasmi fatti con le foglie fresche tritate e scaldate a bagnomaria. In alternativa si possono preparare pomate facendo cuocere nell’olio di oliva, o nella vasellina, o nella lanolina, o nella glicerina le foglie ed il mallo della noce. Applicare secondo necessità.
◊ Piantaggine: vanno bene sia la varietà major che quella lanceolata per preparare un unguento che si rivela efficacissimo contro le emorroidi. La nonna lo preparava così: pestare un paio di pugni di foglie fresche e cuocerli, a fuoco lento, in poco burro fino a quando il composto non diventa di colore verde; lasciar raffreddare; strofinare delicatamente la parte interessata 3 – 4 volte al giorno. Per completarne l’efficacia, specie in caso di sanguinamento, si può aggiungere una piccola quantità di radice di Borragine (o Consolida).
◊ Rusco (o Ruscus aculeatus o comunemente Pungitopo): migliora la circolazione sanguigna e combatte efficacemente le infiammazioni e gli edemi (gonfiori dovuti ad eccessiva quantità di liquidi nei tessuti), per cui è utile assumere 2 tazze al giorno di infuso (40 g di rizoma per 1 litro d’acqua bollente).
◊ Tarassaco (o Dente di leone): adoperare il decotto della radice (50 g in 1 l d’acqua, da far bollire almeno mezz’ora) per effettuare lavaggi a freddo. Ancora più efficace è il succo della radice fresca applicato localmente.
◊ Tormentilla: il decotto di rizoma (50 g per 1 litro d’acqua), lasciato raffreddare, si può utilizzare per effettuare impacchi, specie in caso di emorroidi sanguinolenti. Per rafforzarne l’azione al decotto si possono aggiungere al decotto alcune foglie di Amamelide e di Piantaggine.
◊ Verbasco: sono indicati l’infuso dei fiori (40 g per 1 litro d’acqua bollente), da berne 2 tazze al dì, e gli impacchi con il decotto di foglie bollite in acqua e latte (5g in 100 ml), lasciato raffreddare.
◊ Vite rossa (o Vitis vinifera): le foglie dell’uva, in particolare quelle rosse autunnali, hanno una marcata attività vasoprotettrice di arterie e vene, riducendone la permeabilità e mantenendole più elastiche, per cui il loro uso è particolarmente indicato nelle patologie legate ai disturbi circolatori, tra cui le emorroidi. Si può preparare il decotto di foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da prendere a cucchiai da tavola anche ogni quarto d’ora a seconda della necessità.
Più che un sollievo per le vene varicose
Le vene varicose o varici sono una dilatazione permanente e patologica di alcune vene, soprattutto di quelle delle gambe, dovuta essenzialmente ad una perdita di tonicità delle loro pareti. Ciò comporta un cattivo funzionamento delle valvole interne di detti vasi, causa di un ristagno e di un reflusso di sangue che in condizioni normali sarebbe spinto efficacemente verso il cuore attraverso l’azione di pompaggio dei muscoli. Le vene, le cui pareti sono di per sé già indebolite, tendono quindi a dilatarsi e ad ingrossarsi in maniera irreversibile rendendosi visibili attraverso la pelle perché in rilievo e per il loro colore bluastro. I sintomi sono dolore, bruciore, prurito, crampi, gambe pesanti, edema di piedi e caviglie, cui occorre aggiungere il disagio estetico che può diventare importante se si considera che le varici affliggono principalmente le donne. In assenza di alcun trattamento, sia preventivo che curativo, possono insorgere complicazioni quali ulcere, flebiti, trombosi, emorragie, infezioni, ecc. Le cause della patologia possono essere genetiche oppure riconducibili ad uno stile di vita errato. Sono da evitare la sedentarietà e l’abitudine a stare per molto tempo in piedi, che favoriscono la stasi ematica e fanno venir meno l’azione di pompaggio dei muscoli come quelli del polpaccio. Un peso corporeo eccessivo è sicuramente un fattore di rischio in quanto aumenta la pressione addominale e di conseguenza affatica il funzionamento delle valvole. Bisognerebbe quindi privilegiare l’attività fisica ed una dieta alimentare equilibrata sia nelle calorie che nella qualità dei cibi assunti, limitando zuccheri e grassi, bevendo molta acqua e dando precedenza a cereali, verdure e frutta, in particolare ai frutti rossi perché il loro elevato contenuto di flavonoidi aiuta a mantenere le vene più elastiche (uva, agrumi, prugne, ciliegie, fragole, mirtilli, ribes, more, ecc.). Qualche comportamento virtuoso per favorire la circolazione alle gambe può dare i suoi vantaggi, come ad es. camminare molto, portare scarpe con tacchi né molto alti né molto bassi, non indossare calze o gambaletti troppo aderenti, né jeans troppo stretti, evitare di accavallare le gambe quando si è seduti, dormire con i piedi leggermente sollevati, non esporsi troppo al sole, preferire la doccia al bagno, ecc.
Anche per questa patologia la nonna ci suggerisce una serie di rimedi naturali per migliorare la circolazione, in particolar modo quella delle gambe, e ridurre quindi il problema delle vene varicose. Premettendo che in genere i rimedi che si utilizzano per la cura delle emorroidi sono adatti anche per le vene varicose e viceversa, si riportano di seguito quelli ritenuti più specifici.
□ Bardana (o Lappa): nei casi di ulcera varicosa si dimostra molto utile la preparazione di un unguento a freddo, mettendo in un contenitore con coperchio uguali quantità del succo ricavato dalla premitura di foglie fresche di bardana triturate e di olio di oliva, si agita con forza fino a che l’olio non diventa di un bel colore verde, quindi si applica sull’ulcera. Un massaggio alle gambe con tale olio combatte anche l’insufficienza venosa. Utile anche per alcune affezioni della pelle, quali piaghe, crosta lattea, tigna, ecc.
□ Calendula: particolarmente efficace per le vene varicose è la pomata o la crema di calendula, che ha un’azione astringente e tonica. Si prepara utilizzando foglie e fiori della pianta. La si tiene in frigorifero per un effetto rinfrescante. La si applica con un massaggio leggero, senza esercitare pressione sulle vene, andando nella direzione del cuore.
□ Centella asiatica (o Hydrocotyle asiatica): è una pianta erbacea in grado di rafforzare le vene e di migliorare la circolazione sanguigna degli arti inferiori e quindi è particolarmente adatta nei casi di varici. Si utilizzano le parti aeree. Si prepara l’infuso con mezzo cucchiaino di erba in una tazza di acqua bollente e se ne assumono max 2 tazze al giorno. La centella ha un sapore amaro e astringente, che si può correggere con zucchero, miele, limone, oppure mediante miscelazione con altre erbe.
□ Cipresso: per l’ottima azione astringente e vasocostrittrice, nonché protettiva delle pareti delle vene, è utile berne il decotto di foglie o rami (2g in 100 ml d’acqua) alla dose di 2 – 3 tazzine al giorno. Il decotto, più diluito e lasciato raffreddare, può essere altresì utilizzato per fare 2 volte a settimana dei bagni tenendo le gambe in immersione per 20 min e massaggiando poi con la pomata o la crema di calendula.
□ Ginkgo biloba: tale pianta migliora la circolazione sanguigna apportando notevoli benefici a chi soffre di vene varicose. Inoltre possiede la proprietà di rallentare il processo di invecchiamento cerebrale, di allontanare la stanchezza e soprattutto la mancanza di concentrazione. Oggi si trova in commercio sottoforma di estratto secco, gocce, capsule e compresse, le cui posologie sono precisate sulle confezioni. Ad es. nel caso dell’estratto secco il dosaggio giornaliero oscilla tra un minimo di 100 mg ad un massimo di 200 mg, con un ciclo che prevede il trattamento per 4 settimane seguito da una sospensione di 2 settimane. Sono efficaci anche i massaggi con la crema.
□ Ippocastano (o Aesculus hippocastanum): l’alto contenuto di escina, sostanza antinfiammatoria in grado di facilitare il riassorbimento dei liquidi che causano gonfiori, di irrobustire le pareti dei vasi sanguigni e aumentare l’elasticità dei capillari, rende i rimedi che utilizzano tale pianta un valido coadiuvante per la cura delle emorroidi e delle vene varicose. La nonna consiglia il decotto fatto con la corteccia dei rami essiccati (15 g in 1/2 litro d’acqua), da bere alla dose di 2 tazze al giorno. Allevia il dolore. Efficaci anche la pomata o la crema applicate fredde (da tenere in frigo).
□ Mirtillo nero: il frutto aumenta la resistenza delle pareti dei capillari, è decongestionante e calma il dolore, migliorando l’intera circolazione. E’ noto a tutti che il frutto di mirtillo favorisce un maggiore adattamento dell’occhio alla visione notturna. Se ne può assumere l’infuso (1 cucchiaino pieno in 100 ml d’acqua bollente) alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Va bene anche il succo concentrato, di cui se ne assume 1 cucchiaino 3 – 4 volte al dì.
□ Rusco (o Pungitopo): migliora la circolazione sanguigna e combatte efficacemente le infiammazioni e gli edemi (gonfiori dovuti ad eccessiva quantità di liquidi nei tessuti), per cui è utile assumere 2 tazze al giorno di infuso (40 g di rizoma per 1 litro d’acqua bollente). Efficaci anche la pomata o la crema applicate fredde (da tenere in frigo).
□ Tarassaco (o Dente di leone): adoperare il decotto della radice (50 g in 1 litro d’acqua, da far bollire almeno mezz’ora) per effettuare lavaggi a freddo alle gambe. Ancora più efficace è il succo della radice fresca applicato localmente.
□ Vite rossa (o Vitis vinifera): le foglie dell’uva, in particolare quelle rosse autunnali, hanno una marcata attività vasoprotettrice di arterie e vene, riducendone la permeabilità e mantenendole più elastiche, per cui il loro uso è particolarmente indicato nelle patologie legate ai disturbi circolatori, tra cui le vene varicose. Si prepara il decotto di foglie (50 g in 1 litro d’acqua) da assumere alla dose di 3 tazze al dì per 2 mesi. Si consiglia di ripetere il ciclo 2 – 3 volte l’anno.
Mario dice
Salve, come vede i sali di Schussler n.1 per il trattamento delle emorroidi doloranti? Grazie in anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, i sali di Schussler traggono il loro principio terapeutico dall’ipotesi che i tessuti si ammalano perché le cellule non contengono più le sostanze minerali (sali) nelle quantità necessarie alla buona salute. Impiegano la diluizione omeopatica in lattosio (D6 o D12) per entrare più facilmente in circolo ed arrivare direttamente, attraversando la membrana cellulare, a portare l’informazione del sale carente, che poi l’organismo assorbirebbe meglio dagli alimenti. La terapia con i sali di Schussler è perciò di tipo biochimico. Al sale Schussler n. 1 Calcium Fluoratum D12, che dovrebbe essere il sale dell’elasticità, si attribuisce la capacità di migliorare l’elasticità dei tessuti, per cui troverebbe indicazione per emorroidi, varici, smagliature, ecc. Cordiali saluti.
FEDE dice
Buongiorno vorrei iniziare a prendere i granuli di pulsatilla come aiuto per le mestruazioni e la circolazione, cosa consiglia come dosaggio? Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fede, anche se la diluizione e la posologia, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono alquanto individuali, non sempre generalizzabili, per un intervento prioritariamente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, nella maggioranza dei casi ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti. Cordiali saluti.
enrico dice
buongiorno dottoressa, dopo molti anni ho avuto un episodio di emorroide. sono un maschio di 60 anni. quale farmaco posso usare? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Enrico, generalmente per il trattamento delle emorroidi si ottengono buoni risultati sia in campo omeopatico che in campo fitoterapico. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici sono diversi, tra i quali, nel rispetto della Legge di Similitudine tale medicina pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia specifica somigliante a quella del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici più spesso utilizzati troviamo: Aesculus hippocastanum, quando le emorroidi sono brucianti e pruriginose, dolorose, sanguinano raramente o non sanguinano affatto, il paziente avverte una sensazione di pienezza rettale ed i disturbi migliorano con le applicazioni fredde; Muriaticum acidum, quando le emorroidi si presentano bluastre e molto dolorose, aggravate anche dal minimo contatto, con sanguinamento scarso o assente ed i disturbi migliorano con le applicazioni calde; Hamamelis virginiana, come il precedente quando però si produce un sanguinamento; Pulsatilla, se le emorroidi sono protuse, sanguinanti, pruriginose, brucianti e dolorose come se fossero escoriate; Aloe socotrina, quando le emorroidi si presentano a grappolo, il paziente a volte non riesce a trattenere le feci e il muco ed i disturbi migliorano con il freddo; Lachesis, se i sintomi peggiorano con il caldo; Ratanhia, se il dolore si presenta soprattutto dopo l’evacuazione. Relativamente alla Fitoterapia, sono diverse le piante del presente articolo che possono rivelarsi utili (come pure i consigli) e tra le più adoperate si citano Centella asiatica, Amamelide, Vite rossa, Mirtillo nero, Ippocastano. In moltissimi casi per la decongestione e la cura delle emorroidi si dimostrano particolarmente efficaci le applicazioni locali di una pomata fitoterapica a base del mix di piante come Hamamelis virginiana, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Ratanhia. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con l’esame del caso specifico sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per lei. Cordiali saluti.
VERONICA dice
34 anni, panipopituitarismo.
Sia mia madre, nonna e zie soffrono di fragilità capillare, con grossi problemi sin dalla giovane età.
Da qualche anno inizio ad aver qualche capillare rotto ed arrossamenti localizzati.
Ecodoppler nella norma.
Consigliato:
Uso calze 14mmHg di notte.
Prendo 1cp di Vite rossa Erbavita.
2 cicli / anno di Daflon.
Crema fresca la sera e rialzo notturno.
Quale rimedio omeopatico aggiuntivo (tintura madre da aggiungere all’acqua sarebbe meglio) mi consiglia per limitare la rottura dei capillari? Già uso gocce di Talassaco (tintura madre) per la diuresi.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Veronica, le piante del presente articolo sono tutte utili per combattere la fragilità capillare, anche in forma di tinture madri. Proprio relativamente a queste ultime, tra le più adoperate troviamo quelle di Amamelide, Centella asiatica, Ippocastano, Mirtillo nero, Rusco, Vite rossa. Ovviamente, per il caso specifico, è opportuno un parere medico. Cordiali saluti.
Rossella dice
Gentilissima dott.ssa Volpe,
Sono una mamma di una bimba di otto mesi che allatto ancora, da quando ho partorito soffre molto di emorroidi e ora ho deciso di fare qualcosa perché spesso mi fanno molto male. Mi hanno consigliato macerato glicerico aesculus hippocastanum. Ma posso prenderlo allattando?
Grazie infinite per la sua disponibilità
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rossella, com’è noto, i macerati glicerici (M.G.), detti anche gemmoterapici o gemmoderivati, sono i rimedi della Gemmoterapia, ossia sono dei macerati di fitocomplessi di piante medicinali ottenuti per l’azione solvente di una miscela di acqua-alcool-glicerina su gemme vegetali fresche e successiva diluizione alla prima decimale hahnemanniana (D1) in una miscela della stessa composizione, il tutto con titolazioni standard. Essi vengono scelti in base alla specifica azione terapeutica che esercitano ed al particolare tropismo che manifestano nei confronti di organi o apparati. Aesculus hippocastanum (Ippocastano) M.G. D1 è particolarmente indicato per le emorroidi e per le varici, in quanto migliora la circolazione venosa periferica e combatte la fragilità capillare. L’uso dell’Ippocastano è sconsigliato in gravidanza ed in allattamento, per cui anche se il macerato glicerico presenta la diluizione D1 dei principi attivi, per prudenza sarebbe meglio evitarlo oppure acquisire un parere medico relativamente al suo caso specifico. Eventualmente si potrebbe fare ricorso all’uso esterno, con applicazioni locali di pomata, crema o unguento, che sono ugualmente efficaci, preferibilmente sempre previo parere medico. Cordiali saluti.
Francesca dice
Gentilissima dott. Volpe,
Sono alla 33esima settimana di gravidanza e fin dall’inizio mi sono state diagnosticate vene varicose. Sono inoltre in cura con Clexane 4000 unità a causa di un deficit coagulativo della proteina S e proteina C. Soffro inoltre di emorroidi . Da qualche giorno il mio ginecologo ha notato la formazione di varici vulvari sulle grandi labbra. Dato il mio stato non posso effettuare trattamenti farmacologici e vorrei sapere se con l’omeopatia o fitoterapia posso intervenire in maniera efficace E senza controindicazioni per la gravidanza.
La ringrazio in anticipo per il supporto che potrà darmi darmi .
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, i rimedi omeopatici sono generalmente sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, in quanto non introducono sostanze a livello ponderale ma solo a livello infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. A titolo informativo, i rimedi omeopatici più prescritti in assoluto sia per le emorroidi che per le varici sono Aesculus hippocastanum e Hamamelis, che si rivelano particolarmente adatti per il trattamento delle varici in qualsiasi sede, giacché irrobustiscono le pareti dei vasi sanguigni e ne aumentano l’elasticità ed inoltre espletano una spiccata azione antinfiammatoria e vasocostrittrice periferica. Aesculus hippocastanum viene prescritto soprattutto quando le emorroidi sono brucianti, pruriginose, poco dolorose, raramente sanguinano ed i disturbi migliorano con le applicazioni fredde. Hamamelis viene prescritto soprattutto quando le emorroidi sono molto dolorose, sanguinanti ed i disturbi migliorano con le applicazioni calde e quando occorre ristabilire un equilibrio tra circolazione venosa e arteriosa. Specificamente per le emorroidi, in molti casi si sono dimostrate utili le applicazioni locali con una pomata fitoterapica a base del mix di piante come Hamamelis virginiana, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Ratanhia (anche solo alcune di queste). Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata per le valutazioni da fare sul caso specifico. Cordiali saluti.
Endy dice
Rassicurante la presenza attiva della dott.ssa Volpe.
Il mio interrogativo: Si può evitare l’intervento del varicocele 2^ grado per un ragazzo di 22 anni?
Mai fatto uso di farmaci, buona attività fisica, giusto peso, no altre patologie. Alimentazione non perfetta, pero in via di arricchimento in assortimento con frutta, vegetali cotti e legumi. Mancano all’apello cereali e farine integrali e vegetali crudi, eccetto poca lattuga e pomodoro.
Ringrazio sentitamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Endy, è difficile dire se potrà o meno evitare l’intervento chirurgico, però sicuramente potrà trovare beneficio sia in ambito omeopatico che in ambito fitoterapico. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici più utilizzati in assoluto per tali problematiche sono Aesculus hippocastanum e Hamamelis, che si rivelano particolarmente adatti per il trattamento delle varici in qualsiasi sede, giacché irrobustiscono le pareti dei vasi sanguigni ed aumentano l’elasticità dei capillari, ma soprattutto perché espletano una spiccata azione vasocostrittrice ed antinfiammatoria che si concentra in modo particolare sul sistema venoso. Potrebbe essere altresì utile utilizzare, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Aesculus hippocastanum M.G. D1, Castanea vesca M.G. D1, o Sorbus domestica M.G. D1, che sono indicati nelle turbe della circolazione venosa in generale e delle vene varicose in particolare. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, il presente articolo riporta diversi preparati fitoterapici utili sia alla cura che alla prevenzione delle varici. Il consiglio comunque è di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico, spettando a lui la decisione se avvalersi dell’Omeopatia e/o della Gemmoterapia o della Fitoterapia. Cordiali saluti.
Barbara dice
Buongiorno Dott.ssa, grazie del contributo, uno dei più approfonditi tra quelli che ho trovato a tema rimedi naturali e cura per le emorroidi.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, la ringrazio per l’apprezzamento. Continui a visitare il sito che è sempre in aggiornamento e dove potrà trovare nuove ed interessanti pubblicazioni, comprese le risposte ai commenti. Cordiali saluti.