DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Lachesis si ottiene dal veleno del serpente Lachesis mutus sottoposto a diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il Lachesis mutus è un grosso serpente velenoso appartenente alla famiglia dei Viperidi che vive nelle foreste dell’America centrale e meridionale. E’ noto anche come Crotalo muto o Terrore dei boschi ed in Brasile come Surucucù. E’ simile ai crotali, ma la sua coda non è munita di sonagli (da cui il termine muto o in latino mutus) anche se, quando è in allarme, la alza e la fa vibrare proprio come fanno i serpenti a sonagli. Ha una lunghezza che può raggiungere i 3 m ed oltre; corpo robusto a forma quasi triangolare; dorso ricoperto da numerose file di scaglie giallastre, marroncine o rossastre con disegni romboidali di colore nero o marrone scuro e chiazza chiara al centro; testa grossa, appiattita, allargata nella parte posteriore e caratterizzata da una stria nera che corre dagli occhi alle mandibole; collo stretto. La bocca è dotata di grosse ghiandole velenifere e di due lunghi denti ricurvi, che possono superare i 5 cm, situati nella parte anteriore del mascellare e che sono canalicolati, cioè provvisti di canale interno attraverso cui viene iniettato il veleno all’atto del morso. Per tale caratteristica detti serpenti sono detti solenoglifi.
Questo temibilissimo rettile, molto aggressivo, predilige vivere lungo i corsi d’acqua delle zone boscose, mimetizzato nella vegetazione, dove attende le ore del tramonto per cacciare le proprie prede, che sono in genere piccoli mammiferi. Quando attacca dispone la parte anteriore del corpo ad S e con uno scatto repentino morde la preda. Il suo morso è quasi sempre letale per molte specie animali ed anche per l’uomo. La dose mortale per via endovenosa è di circa 4,5 mg/kg.
Il veleno del Lachesis mutus ha una composizione chimica molto complessa ed è costituito da diverse classi distinte di tossine responsabili, in più o in meno, di attività devastanti sul sistema nervoso e sul sistema vascolare con azione neurotossica (alterazione e distruzione delle attività di determinati neuroni tali da impedire la propagazione degli impulsi neuronali), miotossica (dannosa ai muscoli), cardiotossica (nociva al cuore), convulsivante (induzione di contrazioni involontarie ed incontrollate di muscoli volontari), emolitica (distruzione dei globuli rossi mediante lisi, cioè con la rottura della membrana cellulare), vasodilatatrice (aumento del calibro dei vasi sanguigni per rilassamento della muscolatura liscia delle loro pareti che determina ipotensione arteriosa), nonché induzione di coagulopatia (disfunzione emostatica che determina un difetto e/o un eccesso di coagulazione del sangue), con conseguenti emorragie (soprattutto interne ma anche esteriorizzate attraverso gli orifizi naturali), trombosi (formazione di coaguli all’interno dei vasi sanguigni in sede cerebrale e/o coronarica e/o venosa profonda) ed edemi (gonfiori dovuti ad accumulo di liquidi extravascolari nei tessuti).
L’avvelenamento da Lachesis mutus, come tutti gli avvelenamenti, si sviluppa caratteristicamente in due fasi sistemiche distinte: una fase di reazione, iniziale, nella quale l’organismo reagisce al veleno ed una successiva fase di cedimento, ritardata, nella quale si entra in uno stato di intossicazione estremamente grave ove prevale la forza distruttrice del veleno e l’organismo non oppone più alcuna resistenza. Le durate di tali fasi, e le entità degli effetti in esse prodotte, dipendono dalla quantità di veleno inoculata e se lo stesso entra in tutto o in parte direttamente in vena o in intramuscolo. La fase iniziale di reazione può durare fino a 24 ore, mentre la fase ritardata di cedimento può arrivare anche a qualche giorno.
Cosicché l’azione del veleno sul sistema nervoso centrale e periferico determina inizialmente un rapido stato di eccitazione, di ansia, di respirazione accelerata, di tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), di ipertensione arteriosa, di ipercinesia (disordini del movimento), di esasperazione sensoriale e di iperestesia (eccessiva sensibilità cutanea), cui segue uno stato grave di prostrazione, di depressione, che culmina in un’estrema debolezza generale, con situazioni crescenti di crampi muscolari, paresi e paralisi (rispettivamente diminuzione e perdita completa della motilità volontaria), bradicardia (abbassamento della frequenza cardiaca), offuscamento della vista, diarrea, ipotensione arteriosa (aggravata dalla perdita di liquidi) fino allo shock, sintomi vago-mimetici (tra cui alterazione dell’udito e della fonazione, difficoltà di deglutizione, nausea, vomito, rossori in viso, salivazione ridotta, cefalea, vertigini, sudorazione fredda, disturbi gastrici e intestinali), riduzione dell’attività respiratoria fino all’arresto.
Il sangue e la circolazione subiscono gravissime alterazioni: ad una iniziale intensificazione del processo di coagulazione del sangue con formazione di trombi, segue uno stato di incoagulabilità e di infiammazione generale con emolisi (distruzione dei globuli rossi), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi), edemi diffusi (in particolare a fegato e milza), irritazione delle mucose, emorragie, ulcerazioni, trombosi, insufficienza venosa, necrosi dei tessuti, miolisi (degenerazione e distruzione dei tessuti muscolari), insufficienza renale.
Anche la riserva alcalina del sangue subisce una fatale diminuzione: all’inizio si abbassa leggermente per poi scendere drasticamente durante l’agonia in una situazione che si aggrava ulteriormente per l’insufficienza respiratoria e renale, determinando un compromettente stato di intossicazione per acidosi.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lachesis è un importante rimedio costituzionale che riguarda più usualmente il sesso femminile, soprattutto nel periodo del climaterio e della menopausa. La sua sfera di azione interessa principalmente il sistema nervoso, sia centrale che periferico, l’apparato cardiovascolare e l’apparato genitale femminile, ma anche l’apparato digerente (fegato in particolare), l’apparato respiratorio, la pelle, le mucose.
La chiave di comprensione del rimedio la si trova nelle modalità di azione del veleno del serpente Lachesis mutus, da cui trae origine (Legge di Similitudine). Occorre quindi considerare le due fasi, descritte in precedenza, secondo le quali si sviluppa l’avvelenamento: la fase di reazione e la successiva fase di cedimento. Nel Lachesis sono ben presenti e distinte entrambe le fasi ed in particolare la prima fase (quella iniziale di reazione dell’organismo), non sempre molto sviluppata in altri veleni di serpenti (ad es. in Crotalus si passa rapidamente alla seconda fase, quella di cedimento dell’organismo).
Il tipo Lachesis, pertanto, si caratterizza proprio perché avverte entrambe le sintomatologie, le quali in genere si manifestano alternativamente in periodi diversi o in circostanze diverse.
Infatti sul piano mentale presenta un’alternanza di eccitazione e di depressione su base quasi sempre giornaliera, nel senso che al mattino sarà depresso, triste, pessimista, pauroso, taciturno, astenico, mentre viceversa nel tardo pomeriggio e di sera diventerà attivo, eccitato, ansioso, irrequieto, pieno di energia, amante della vita, con voglia di uscire e di divertirsi. Di notte ha un sonno agitato, pieno di incubi e di sogni angosciosi.
Anche dal punto di vista temperamentale presenta la stessa bipolarità, passando cioè dalla sua natura di timido, riservato, schivo (per la sua diffidenza), ad atteggiamenti di grande reattività ed aggressività nelle situazioni negative.
Altro sintomo chiave di questa donna Lachesis (ma possibilmente anche uomo) è una loquacità particolare, che si manifesta particolarmente nella fase di eccitazione, connotata da un parlare rapido e continuo, ininterrotto, che passa incoerentemente da un argomento all’altro senza alcuna logica e senza possibilità di interlocuzione. L’estrema iperestesia le comporta inoltre un’insofferenza al minimo contatto fisico ed un’avversione particolare per l’abbigliamento che stringe troppo in vita ed intorno al collo. Anche la sua percezione sensoriale è ai massimi livelli (eccessiva sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori, al calore, ecc.), unita ad una marcata lateralità sinistra.
Le turbe mentali le portano intanto un vero e proprio deragliamento dei sentimenti, spingendola verso il delirio di persecuzione (teme che tutti tramino contro di lei), la diffidenza, la gelosia ossessiva e incontrollata, l’invidia, il desiderio di vendetta, le manie religiose (si sente una peccatrice che deve essere punita attraverso le malattie).
La sola componente psicologica già consente di individuare la costituzione di Lachesis, confermata anche nelle componenti morfologica e fisiologica, la quale evidentemente è di tipo fosforico, con un’impronta di tipo fluorico.
Analogamente il temperamento sarà nettamente nervoso, con qualche connotazione anche del sanguigno.
L’apparato cardiovascolare è uno dei punti deboli del soggetto, che accusa diverse disfunzioni di tipo circolatorio, vampate di calore, flebopatie, emorragie, palpitazioni cardiache e senso di soffocamento alla minima ansia, tanto che spesso si sveglia oppresso, boccheggiante e sente il bisogno di aprire la finestra per respirare aria fresca.
L’apparato digerente sarà afflitto da una serie di turbe infiammatorie, soprattutto a carico del fegato (che in fondo è l’organo maggiormente intossicato dal veleno), con varie epatopatie fino alla degenerazione per cirrosi. Come pure si ritroveranno vomito e diarrea (che sono le reazioni con cui stomaco ed intestino tentano di eliminare il veleno).
Nell’aspetto il soggetto si presenta con il volto congestionato, con zigomi e naso che hanno un colorito violaceo per un eccesso di vascolarizzazione, in contrasto con le labbra cianotiche. La testa è accaldata, spesso con cefalea e con la sensazione curiosa di avere gli occhi tirati all’indietro, mentre le estremità degli arti sono fredde. La pelle è secca e sensibile al punto tale che ogni trauma determina ecchimosi o ematomi ed ogni lesione tende all’ulcerazione. Le mucose sono irritate, ulcerate, specie quelle della bocca, del cavo oro-faringeo, della laringe e della trachea. L’apparato respiratorio può soffrire di bronchiti con tosse secca di tipo spasmodico e prevalentemente notturna.
Quanto esposto fa ben comprendere perché in omeopatia Lachesis è considerato uno dei migliori rimedi contro i disturbi della menopausa e dell’alcolismo.
E’ individuabile anche la diatesi del rimedio che è prevalentemente luesinica, confermata dalla tendenza all’ulcerazione, alla cianosi ed alla necrosi.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con una temperatura ambiente moderata, nel tardo pomeriggio e la sera, alla comparsa del ciclo mestruale o di qualsiasi secrezione (es. urine, feci, sudore, catarro) anche patologica (es. emorragie, essudazioni sierose o purulente).
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con il caldo intenso, con l’esposizione al sole, in estate, con il sonno, di mattina al risveglio, con il contatto fisico, prima del ciclo mestruale, con la soppressione di una secrezione.
I principali sinergici (complementari) di Lachesis sono Hepar sulphur, Lycopodium, Nitricum acidum, Phosphorus.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Glonoiunum (nell’ipertensione), Phytolacca (nelle angine di gola), Sulphur (nei disturbi della menopausa), Zincum sulphuricum (per la regolarizzazione del ciclo mestruale).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lachesis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione e astenia al mattino, eccitazione e nervosismo la sera, ove si accentua una loquacità incontrollata e spesso incoerente. Eccessiva percezione sensoriale (rumori, odori, luce, calore, ecc.). Estrema sensibilità al contatto (iperestesia) ed avversione per l’abbigliamento che stringe al collo ed in vita. Gelosia morbosa. Mania di persecuzione. Sensi di colpa. Sonno agitato con incubi e sogni angosciosi. Cefalea pulsante. A volte tremori, debolezza alle gambe e vertigini all’atto di chinarsi. Tosse emotiva con costrizione toracica.
2) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni cardiache con senso di costrizione alla regione del cuore. Tachicardia. Ipertensione arteriosa. Emorragie. Flebiti e tromboflebiti. Varici. Emorroidi pulsanti.
3) APP. GENITALE FEMMINILE. Disturbi della menopausa con i classici sintomi quali vampate di calore (accompagnate da sudorazione, palpitazioni ed a volte vertigini), nervosismo, irritabilità, depressione, cambio di umore, cefalee, insonnia, ecc. (l’altro grande rimedio della menopausa è Sepia che però si riferisce ad una donna costantemente depressa, debole, pallida e priva di tono). Irregolarità del ciclo mestruale. Dismenorrea. Dolori localizzati a livello dell’ovaia sinistra.
4) APP. DIGERENTE. Pirosi gastrica. Aerofagia. Gastrite. Addome gonfio e teso con borborigmi. Spasmi addominali. Epatopatie. Cirrosi epatica. Stipsi che può alternarsi a diarrea. Disturbi digestivi dovuti ad abuso di alcool (Lachesis può considerarsi un inibitore degli effetti dell’alcool).
5) APP. RESPIRATORIO. Angina di gola acuta o cronica che spesso inizia dal lato sinistro, accompagnata da sensazione di pienezza della gola e del collo, difficoltà di respirazione e senso di soffocamento al momento di dormire. Rinite cronica con rinorrea acquosa. Faringite con possibili spasmi della faringe. Tonsillite. Laringite. Tracheite. Bronchite. Tosse secca e spasmodica, prevalentemente notturna, dovuta all’irritazione delle vie respiratorie.
6) PELLE. Pelle secca con ecchimosi spontanee. Foruncoli e ascessi. Erisipela. Sudorazione calda. Alopecia. Cellulite. Piaghe ed ulcere sanguinanti senza alcuna tendenza alla guarigione.
7) MUCOSE. Irritazione ed infiammazione delle mucose (per le patologie infiammatorie Lachesis può considerarsi una sorta di “aspirina omeopatica”), in particolare di bocca, lingua, gengive e delle vie respiratorie (già trattate in precedenza). Otalgia. Congiuntivite.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
GIAMPIETRO dice
Sono una signora che soffre in continuazione di vampate di calore, ho da 2 mesi terminato un trattamento chemioterapico posso prendere lachesis ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giampietro, in genere i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e indesiderati, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Carmen dice
Leggo che lachsis è indicato anche per alopecia. Quale dosaggio consiglia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, anche se la diluizione e la posologia, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono alquanto individuali, non sempre generalizzabili, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, nella maggioranza dei casi ci si orienta verso le medio-basse diluizioni (ad es. 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 granuli possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte al dì), lontano dai pasti. Se vuole conoscere altri rimedi omeopatici per l’alopecia, consulti l’articolo “Alopecia Calvizie” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Buonasera dott.ssa volevo farle una domanda generica . Quando si lavora sul TERRENO Lachesis le assunzioni non dovrebbero essere al massimo una volta la settimana? E quali sono le caratteristiche che non possono mancare per capire che questo rimedio ci appartiene? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, com’è noto, la frequenza delle assunzioni è legata alla diluizione del rimedio omeopatico. Per le alte o altissime diluizioni, in genere adoperate per la cura del terreno, detta frequenza può arrivare anche a un’assunzione una volta al mese. Per quanto riguarda la seconda domanda, come si evince dal presente articolo, sono fondamentalmente quattro le caratteristiche importanti che suggeriscono la scelta del rimedio: 1. La donna Lachesis si aggrava al mattino, sia a livello psichico (si sente fortemente depressa al risveglio e durante le prime ore della giornata, mentre la sera diventa nervosissima e logorroica) e sia a livello fisico (si sente notevolmente peggio al mattino con le sue vampate di calore, le sudorazioni abbondanti, palpitazioni cardiache, cefalee più violente a sinistra, senso di soffocamento con bisogno di respirare aria fresca, mestruazioni spesso emorragiche e dolorose, ecc.). 2. La donna Lachesis non sopporta di avere il collo o la vita stretti. 3. La donna Lachesis è migliorata dal fuoriuscire di ogni tipo di flusso, in particolare delle mestruazioni. 4. La donna Lachesis ha un’accentuata lateralità sinistra. Cordiali saluti.
Francesca dice
Buonasera dottoressa, sono Francesca ,ho 51 anni e sono in menopausa . La notte è un incubo , le vampate , la sudorazione e poi il freddo .Dormo pochissimo , sono triste, piango etc etc .Sto prendendo ymea menopausa e tintura di sakvia .Lachesis è indicato per me ? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, tra i rimedi omeopatici più specifici per i disturbi della menopausa, che si configura come una vera e propria sindrome (vampate di calore, sudorazione notturna, palpitazioni, secchezza vaginale, ansia, calo dell’umore, alterazioni del sonno, ecc.), troviamo: Actaea racemosa, Arnica montana, Belladonna, Glonoinum, Graphites, Ignatia amara, Lachesis, Sanguinaria, Sepia, Sulphur… Si tratta di rimedi che rispondono bene in un’alta percentuale di casi. Tra essi i rimedi omeopatici più prescritti in assoluto sono Lachesis e Sepia. Com’è rilevabile da questa pagina, Lachesis si addice segnatamente a una donna che si aggrava al mattino, che è depressa al mattino e nervosa la sera, che è gelosa e diffidente, che soffre di forti manifestazioni vasomotorie, come la vampate di calore, di sudorazioni abbondanti, di senso di soffocamento, di palpitazioni cardiache, di insonnia, ecc. Sepia si usa prevalentemente per una donna in stato depressivo permanente, debole, stanca sia fisicamente che moralmente, inquieta, indifferente, tendente all’isolamento, con organi allentati e privi di tono, con vampate di calore talvolta accompagnate da vertigini al mattino alzandosi, con sudorazioni abbondanti, con insonnia di notte e spesso sonnolenza durante la giornata, ecc. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Vorrei sapere se Lachesis è adatto alla sindrome premestruale quando si manifesta con gonfiore da ritenzione idrica, soprattutto alle cosce, e disturbi dell’umore.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, Lachesis è certamente uno dei rimedi omeopatici che viene frequentemente prescritto nella sindrome premestruale, accompagnata da varie alterazioni sia biologiche che psicologiche, tra cui la ritenzione idrica ed i disturbi dell’umore. Sono fondamentalmente quattro le caratteristiche importanti che suggeriscono la scelta del rimedio: 1. La donna Lachesis si aggrava al mattino, sia a livello psichico (si sente fortemente depressa al risveglio e durante le prime ore della giornata, mentre la sera diventa nervosissima e logorroica) e sia a livello fisico (si sente notevolmente peggio al mattino con le sue vampate di calore, le sudorazioni abbondanti, palpitazioni cardiache, cefalee più violente a sinistra, senso di soffocamento con bisogno di respirare aria fresca, mestruazioni spesso emorragiche e dolorose, ecc.). 2. La donna Lachesis non sopporta di avere il collo o la vita stretti. 3. La donna Lachesis è migliorata dal fuoriuscire di ogni tipo di flusso, in particolare delle mestruazioni. 4. La donna Lachesis ha un’accentuata lateralità sinistra. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.