NOTA: i termini con l’asterisco costituiscono altrettante voci del Glossario e quindi sono eventualmente consultabili nelle sottosezioni alfabeticamente corrispondenti.
Faringe: tratto della gola* che va dalle cavità nasali all’esofago*.
Faringite: chiamata comunemente mal di gola è un’infiammazione* della faringe*, acuta o cronica. E’ causata nella maggioranza dei casi da virus*, meno da batteri* (il più comune è lo streptococco), ma anche da altri fattori come l’azione prolungata di sostanze irritanti (polvere, tabacco, alcool, ecc.).
Farmaco omeopatico: V. Rimedio omeopatico.
Febbre: innalzamento anomalo della temperatura corporea che di per sé non è una malattia ma una risposta ad una malattia, cioè è il sintomo di un’alterazione dei parametri fisiologici dell’organismo, dovuta nella maggioranza dei casi ad aggressioni di virus* e batteri*. La febbre diventa quindi la risposta del nostro sistema immunitario a tali aggressioni, cioè è il mezzo di difesa che l’organismo adotta per combattere l’infezione dei microbi.
Febbre adinamica: febbre caratterizzata da esaurimento delle forze.
Febbre da fieno: V. Rinite allergica.
Febbrifugo: V. Antipiretico.
Fenoli: sono composti aromatici aventi proprietà antisettiche e disinfettanti; sono molto presenti nelle piante.
Ferita: è un’interruzione di continuità della pelle* e/o delle altre strutture molli del corpo, di data recente, prodotta da un agente vulnerante. In relazione al percorso ed alla profondità, le ferite possono essere distinte in: superficiali, se interessano esclusivamente lo strato cutaneo e sottocutaneo; profonde, se coinvolgono anche il muscolo e le strutture sottostanti; penetranti, se si aprono su una delle grandi cavità dell’organismo (cranio, torace, addome); interne, se riguardano organi interni. A seconda del mezzo vulnerante si possono distinguere in: ferite da taglio, ferite da punta, ferite lacere (dovute ad un’azione di strappamento o stiramento, oltre che di taglio), ferite contuse (ove l’azione vulnerante è quella di contusione* con la formazione di ecchimosi*), ferite lacero-contuse (tra le più ricorrenti), ferite da arma da fuoco ed altre. I fattori da controllare sono l’emorragia ed il rischio di infezioni. Le ferite hanno tendenza alla guarigione spontanea che avviene mediante la cicatrizzazione. I tempi e gli esiti della guarigione, sotto l’aspetto estetico e funzionale, sono legati all’entità ed alle tipologie summenzionate.
Ferro: (simbolo chimico Fe) è un oligoelemento* che si trova nei globuli rossi* ed è il pigmento rosso del sangue*. E’ indispensabile alla vita sia vegetale che animale. Serve per la sintesi dell’emoglobina* (proteina contenuta nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno alle cellule) e del collagene* (fibra strutturale contenuta nel tessuto connettivo*), per i processi di respirazione cellulare. La concentrazione di ferro nel sangue, chiamata sideremia, deve oscillare da 60 a 160 mg/dl per l’uomo e da 20 a 140 mg/dl per la donna. I vegetali lo traggono dal terreno, gli animali invece dai vegetali. Gi alimenti più ricchi di ferro sono carne, pesce, fagioli e ceci. La carenza di ferro determina astenia, affaticabilità e nei casi più gravi cefalea, palpitazioni cardiache, nevralgie, turbe vasomotorie, faciltà alle infezioni. Un deficit di ferro può essere causa di una forma di anemia* chiamata anemia sideropenica.
Fibrina: è una proteina filamentosa utilizzata nella coagulazione del sangue*, per la qual cosa costruisce una maglia, insieme alle piastrine*, sopra il luogo della ferita. Si forma anche nel corso dei processi infiammatori ove interviene per bloccare l’agente responsabile dell’infiammazione*. E’ presente nel sangue in una forma inattiva precorritrice, il fibrinogeno*, che è sintetizzato dal fegato.
Fibrinogeno: è una proteina solubile sintetizzata dal fegato, presente nel plasma* del sangue*, che nel processo di coagulazione viene convertita in fibrina*. Il livello normale è in media 225 mg/dl.
Fibrinolitico: anticoagulante del sangue*.
Fitoterapia: è la disciplina terapeutica con cui si utilizzano le piante* od estratti di esse per curare malattie o per mantenere lo stato di benessere. Essa ha origini antichissime ed è comune a tutte le culture e popolazioni; probabilmente è il primo esempio di terapia umana. Se ne trovano tracce, difatti, nelle antiche civiltà degli egizi, indù, greci, cinesi, romani. Il termine deriva dal greco phyton (pianta) e terapeia (cura). I farmaci adoperati in fitoterapia sono i preparati fitoterapici*, denominati anche rimedi o prodotti fitoterapici. Le piante sono le principali fornitrici di sostanze medicamentose, che contengono il cosiddetto principio attivo*, cioè che hanno la capacità di esercitare una ben specifica azione terapeutica, o come di solito avviene più di una. Per questo le piante utilizzate a scopi farmaceutici sono dette piante officinali*. I principi attivi (sostanze) contenuti sono molteplici, tra cui si citano fenoli*, polifenoli* (quali tannini* e flavonoidi*), glicosidi*, terpeni*, oli essenziali*, resine*, saponine*, alcaloidi*, alcamidi*, ecc. Anche le proprietà terapeutiche sono molteplici, tra cui si ricordano quelle ad azione antiossidante*, antinfiammatoria (V. Infiammazione), lassativa*, antimicrobica, antispastica*, depurativa*, diuretica*, ormone-regolatrice, di incidenza sul sistema nervoso centrale e periferico, ecc. ecc.
Flatulenza: è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia* oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
Flavoni: sono composti chimici di origine naturale appartenenti alla classe dei flavonoidi*. Sono ampiamente diffusi nel mondo vegetale ed in particolare in molte famiglie erbacee.
Flavonoidi: (o bioflavonoidi) appartengono alla famiglia dei polifenoli* (sostanze antiossidanti) e sono pigmenti vegetali di solito presenti nella pianta come glicosidi*; talvolta sono raggruppati con la denominazione di vitamina P.
Flebite: è un’infiammazione* che colpisce soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe e più spesso quelle già in condizioni varicose (V. anche Vene varicose). Si parla di tromboflebite quando l’infiammazione è dovuta ad un coagulo di sangue* che ostruisce la vena.
Flogosi: V. Infiammazione.
Fluidificante: rende più liquide le secrezioni bronchiali, facilitando l’espettorazione.
Fluorico: V. Costituzione fluorica.
Follicolite: infezione del follicolo pilifero che si manifesta con papule rossastre senza pelo esterno; nella gran parte dei casi è dovuta al batterio* Staphylococcus aureus; la forma più lieve può essere dovuta ad una rasatura troppo profonda.
Foresta mediterranea: è la fitta vegetazione sempreverde* originaria delle terre costiere che si affacciano sul bacino del Mare Mediterraneo, costituita da alberi* secolari, poderosi, di alto fusto (fino a 30 m), tra cui in netta prevalenza il leccio (Quercus ilex). Lo sviluppo progressivo delle grandi civiltà antiche (fenici, greci, romani), specie lungo le coste e la conseguente intensificazione dei disboscamenti legati alle attività antropiche* (incendi intenzionali, consumo di legna per accendere i fuochi e per le costruzioni, necessità di ricavare pascoli e campi per l’agricoltura) comportano la graduale sostituzione della foresta con la macchia mediterranea*, cioè con una vegetazione più bassa e con minori esigenze.
Foruncolo: è una piodermite, cioè è un’infiammazione* suppurativa e necrotica di un apparato pilosebaceo, causata in genere dal batterio* stafilococco, che normalmente si trova sulla superficie della pelle*, quando penetra in un follicolo del pelo. Si manifesta come un rilievo arrossato e purulento della pelle, a volte doloroso. Quando perviene a maturazione si verifica la fuoriuscita del pus e quindi la guarigione. I foruncoli possono verificarsi in qualsiasi follicolo pilifero del corpo, ma più spesso interessano viso, collo, ascelle, glutei e cosce.
Foruncolosi: infezione cutanea da parte dello stafilococco aureus, consistente in una disseminazione di foruncoli. Le sedi più colpite sono collo, volto, braccia e natiche. E’ recidivante e spesso dovuta a reinfezione da un primo focolaio per mancanza di igiene.
Fosforico: V. Costituzione fosforica.
Fosforo: (simbolo chimico P) è un oligoelemento* molto utile ai muscoli ed alle ossa, alla funzionalità renale, al sistema nervoso ed ai processi metabolici. Fonti alimentari di fosforo sono cereali, verdure, latte, carni bovine, pesce pollami e legumi.
Fotosintesi clorofilliana: è il processo secondo il quale le piante* imprigionano la luce solare per mezzo della clorofilla* (pigmento verde) contenuta nelle foglie e contemporaneamente assorbono l’anidride carbonica attraverso le foglie (dagli stomi, organi situati prevalentemente nella pagina inferiore della foglia) e l’acqua attraverso le radici. La luce serve come fonte di energia per separare nelle molecole di acqua gli atomi di idrogeno da quelli di ossigeno. L’idrogeno reagisce chimicamente con l’anidride carbonica per formare gli zuccheri, necessari alla vita biologica delle piante. L’ossigeno viene liberato nell’atmosfera come prodotto di scarto (sempre attraverso gli stomi), che invece risulta indispensabile alla vita animale tramite la respirazione, la quale in effetti è il processo inverso a quello di fotosintesi clorofilliana.
Frutto: organo vegetale derivante dall’accrescimento e dalla trasformazione dell’ovario del fiore in genere dopo la fecondazione, con la funzione di proteggere i semi e contribuire alla loro dispersione nell’ambiente. Tale definizione è appropriata per i veri frutti, come ad es. la drupa*, la bacca*, l’achenio*, la cariosside*. Se invece a svilupparsi non è l’ovario ma altre parti del fiore (es. ricettacolo), si parla di falsi frutti. E’ il caso dei pomi, come la mela e la pera, in cui il vero frutto in realtà è quello chiamato comunemente torsolo. Nel frutto maturo la parete dell’ovario prende il nome di pericarpo* (è in effetti la parte esterna del frutto che avvolge e protegge i semi). Se il pericarpo è membranoso o coriaceo, povero di acqua e non molto sviluppato, si hanno i frutti secchi; viceversa se è più o meno succulento, costituito da tessuti molli ed acquosi, si hanno i frutti carnosi. Esempi di frutti secchi sono noci, nocciole, ghiande, ecc.; esempi di frutti carnosi sono la drupa (pesca, ciliegia, ecc.) e la bacca (pomodoro, cachi, banana, arancia, ecc.). Se il pericarpo giunto a maturità si apre spontaneamente liberando i semi, il frutto dicesi deiscente; viceversa se resta unito ai semi senza aprirsi, il frutto dicesi indeiscente. Esempi di frutti secchi deiscenti sono i legumi; esempi di frutti secchi indeiscenti sono le cariossidi (es. frumento), le nocciole. Infine se il frutto deriva dalla maturazione di più ovari appartenenti allo stesso fiore, si parla di frutto composto; se invece deriva dalla trasformazione di più ovari appartenenti a fiori diversi molto ravvicinati, si parla di infruttescenza. Esempi di frutti composti sono mora, lampone, fragola, melograno, ecc.; esempi di infruttescenze sono ananas, fico, ecc.
Fruttosio: monosaccaride* (zucchero semplice formato da una sola molecola) che si trova nella frutta e nel miele. Essendo uno zucchero semplice è facilmente assimilabile e subito bruciato dall’organismo per il fabbisogno energetico. V. anche Zuccheri.
Funghi: (o miceti) sono organismi vegetali, microscopici o macroscopici, privi di clorofilla* che vivono come saprofiti (che si nutrono di materia organica in decomposizione), o parassiti (che se immessi dall’esterno nell’organismo sottraggono nutrimento alle cellule, emettendo rifiuti tossici), o simbionti (che sono in grado di stabilire rapporti simbiotici con altri organismi in modo da ottenere reciproco vantaggio) di animali e vegetali. Possono essere unicellulari o pluricellulari. Si riproducono tramite spore, che possono essere asessuate o sessuate. Ai funghi asessuati appartengono i funghi imperfetti che costituiscono la maggior parte dei generi patogeni per l’uomo. Le micosi* ad es. sono infezioni della pelle dovute a funghi.
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