MENUMENU
  • |
  • Rimedi omeopatici
    • Abies canadensis
    • Aconitum napellus
    • Achillea millefolium
    • Actaea racemosa o Cimicifuga
    • Aesculus hippocastanum
    • Aethusa cynapium
    • Agaricus muscarius
    • Allium cepa
    • Allium sativum
    • Aloe socotrina
    • Alumina
    • Ammonium carbonicum
    • Anacardium orientale
    • Antimonium crudum
    • Antimonium tartaricum
    • Apis
    • Argentum nitricum
    • Arnica montana
    • Arsenicum album
    • Aurum metallicum
    • Badiaga
    • Baryta carbonica
    • Belladonna
    • Bellis perennis
    • Bismuthum subnitricum
    • Borax
    • Bryonia
    • Calcarea carbonica
    • Calendula
    • Camphora
    • Cantharis
    • Carbo animalis
    • Carbo vegetabilis
    • Causticum
    • Chamomilla
    • Cicuta virosa
    • Cineraria maritima
    • Crocus sativa
    • Cuprum metallicum
    • Dulcamara
    • Ferrum iodatum
    • Ferrum phosphoricum
    • Gelsemium
    • Graphites
    • Hekla lava
    • Hepar sulphur
    • Hypericum
    • Ignatia amara
    • Iodium
    • Kali carbonicum
    • Kalium chloratum
    • Kalmia latifolia
    • Lachesis
    • Ledum palustre
    • Lilium tigrinum
    • Lycopodium
    • Manganum aceticum
    • Manganum sulphuricum
    • Mercurius solubilis
    • Mezereum
    • Moschus
    • Nux vomica
    • Petroleum
    • Phosphorus
    • Phytolacca decandra
    • Pulsatilla
    • Rhus toxicodendron
    • Sambucus nigra
    • Secale cornutum
    • Sepia
    • Silicea
    • Staphysagria
    • Sulphur
    • Teucrium
    • Veratrum album e Veratrum viridis
  • Affezioni-Rimedi
    • Acufene
    • Aerofagia
    • Affaticamento mentale
    • Afonia e Raucedine
    • Afte
    • Allucinazioni
    • Alopecia Calvizie
    • Alterazione dell’appetito
    • Amenorrea
    • Ansia, Depressione, Attacchi di panico
    • Ascessi
    • Asma
    • Balbuzie
    • Borborigmi
    • Calazio e Orzaiolo
    • Calcolosi biliare renale e salivare
    • Cataratta
    • Cefalea, Emicrania, Mal di testa
    • Cellulite
    • Cervicalgia
    • Colon irritabile
    • Congestione nasale 
    • Corea
    • Deficit di Attenzione e Concentrazione
    • Dermatite, Eczema, Dermatosi
    • Dismenorrea
    • Disturbi associati alla mestruazione
    • Disturbi gastrici
    • Disturbi Specifici del Linguaggio
    • Emorroidi
    • Erisipela
    • Esofagite
    • Fame nervosa
    • Febbre e Influenza
    • Geloni
    • Gengivite
    • Herpes simplex
    • Herpes zoster
    • Infezioni delle vie urinarie
    • Insonnia
    • Ipertensione arteriosa
    • Irritabilità nervosa e fisica
    • Lichen ruber planus
    • Mal di gola
    • Occhio secco
    • Ossiuriasi
    • Parodontosi e parodontite
    • Perdita di memoria
    • Prurito
    • Punture di insetti
    • Raffreddore e Rinite allergica
    • Reumatismi
    • Rinite vasomotoria
    • Russare
    • Sciatica
    • Sinusite
    • Tic
    • Tosse
    • Tremore
    • Ulcere varicose
    • Varicocele
    • Verruche
    • Vertigine
    • Vestibolite vulvare
  • Tinture Madri
    • Achillea – Agrimonia
    • Alchemilla – Altea
    • Amamelide – Anice
    • Arnica – Artemisia
    • Bardana – Betulla
    • Biancospino – Bistorta
    • Borragine – Borsa del pastore
    • Calendula – Camomilla
    • Cannella – Carciofo
    • Crespino – Drosera
    • Echinacea – Edera comune
    • Edera terrestre – Eleuterococco
    • Elicriso – Equiseto
    • Euforbia – Farfaro
    • Finocchio – Fumaria
    • Gramigna – Idraste
    • Iperico – Issopo
    • Lattuga – Lavanda
    • Liquirizia – Lobelia
    • Luppolo – Marrubio
    • Matico-Melissa
    • Menta piperita – Mimosa
    • Mirra-Mitchella
    • Noce cineraria – Olmo rosso
    • Ortica – Parietaria
    • Passiflora-Peperoncino
  • Piante & Salute
    • Aglio
    • Alloro
    • Aloe
    • Arancio
    • Basilico
    • Carciofo
    • Cipolla
    • Fragola
    • Limone
    • Macchia mediterranea
    • Malva
    • Melo
    • Noce moscata
    • Patata
    • Rucola
    • Salvia
  • Rimedi della nonna
    • A bada contusioni e distorsioni
    • Abbasso la febbre
    • Abbronzatura sicura
    • Addio mal di testa
    • Bocca sorridente
    • Capelli a posto
    • Cistite senza più scampo
    • Controlliamo l’ipertensione
    • Curiamo piaghe, ferite, ulcere
    • Digestione facile
    • Digestione senza tante arie
    • Emorroidi e vene varicose ko
    • Fermiamo la diarrea
    • Liberi da calli, verruche, geloni
    • Mai più stitichezza
    • Mal di gola subito via
    • Ok con depurativi e diuretici
    • Pelle sempre bella
    • Per maturare foruncoli e ascessi
    • Per riposare meglio
    • Per scottature-punture d’insetti
    • Per solo donne
    • Repellente per zanzare e formiche
    • Ritorna la voce
    • Se l’alito è pesante
    • Sollievo per lombalgie e coliche
    • Solo per il viso
    • SOS Vaginite
    • Spegniamo le infiammazioni
    • Stop reumatismi-nevralgie-ecc.
    • Vediamoci chiaro
    • Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.
    • W i segreti della nonna
  • Approfondimenti
    • Aggravamento omeopatico
    • Carbonati: funzioni nell’organismo, benefici
    • Cure omeopatiche: principi
    • Diatesi in Omeopatia
    • Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM
    • Fosforo: proprietà, benefici, usi
    • Gerarchia dei sintomi
    • Individualità
    • La guarigione
    • La medicina del malato
    • Le basi della fitoterapia
    • Mercurio: composti, usi, effetti
    • Oleoliti e Oli essenziali
    • Omeopatia e Costituzioni
    • Potassio: biochimica, funzioni
    • Preparati fitoterapici
    • Prevenzione omeopatica
    • Relazione corpo mente
    • Repertorio e repertorizzazione
    • Rimedi omeopatici: origine
    • Rimedio simillimum
    • Scuole omeopatiche
    • Sintomo concomitante
    • Tipi di preparati fitoterapici
  • Glossario
    • Glossario A
    • Glossario B
    • Glossario C
    • Glossario D
    • Glossario E
    • Glossario F
    • Glossario G-H
    • Glossario I
    • Glossario L-M
    • Glossario N-O
    • Glossario P-Q
    • Glossario R
    • Glossario S
    • Glossario T-U
    • Glossario V-Z
  • Chi sono

Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Risultati della ricerca per: carote

Patata

La patata è una pianta erbacea originaria del Perù e appartiene alla Famiglia delle Solanacee come il pomodoro, la melanzana e il peperone. La p. è un tubero commestibile, ma solo cotta.

Le patate crude, mal conservate, germogliate o con la buccia risultano indigeste e possono contenere livelli “fastidiosi” di solanina, un alcaloide tossico.

Sono vegetali che rientrano, assieme ai cereali e derivati, nel III gruppo fondamentale degli alimenti. Esistono moltissime varietà di patata: le più comuni sono l’inglese, la rossa, l’olandese.

Patata
Patata

Composizione e proprietà delle patate

Ricche di carboidrati complessi, forniscono 70-85 kcal/100 grammi. Questi tuberi hanno tuttavia meno calore rispetto ai cereali e ai loro derivati (soprattutto secchi), alle farine, alla pasta (anche cotta), al pane e ai frutti amidacei come le castagne.

Tra le vitamine si apprezzano buoni livelli di acido ascorbico (vitamina C) e acido folico (che tuttavia vengono quasi totalmente perduti con la cottura). Contengono provitamine A o carotenoidi (soprattutto quelle a pasta rossa) e niacina (vit PP o B3).

La presenza della vit. C le rende affini anche al VII gruppo fondamentale degli alimenti; il contenuto di diverse tipologie di pro vitamine A, caratteristica maggiormente presente in quelle a pasta rossa, è un aspetto comune al VI gruppo fondamentale degli alimenti.

Le patate contengono lipidi insaturi, polinsaturi. Le fibre sono abbondanti ed il colesterolo è assente. Non contengono glutine, lattosio ed istamina.

Le patate favoriscono il buon funzionamento dell’intestino, lo proteggono dal cancro e controllano l’assorbimento di colesterolo e zuccheri apportando fibre alimentari.

Per quel che concerne i sali minerali, sono buone le concentrazioni di potassio e zinco. I Sali di potassio facilitano l’assimilazione dei grassi e favoriscono il lavoro muscolare.

È un alimento energetico, facilmente digeribile, rimineralizzante, protettivo sulla mucosa gastrica, diuretico ed emolliente, adatto ai diabetici. Ha anche notevoli proprietà decongestionanti e antinfiammatorie ed è un alimento che induce sazietà.

COME CONSUMARE LE PATATE

I principi attivi della patata sono situati nella buccia e nella parte più superficiale della polpa: conviene quindi, quando si può (come nel caso delle patate novelle) mangiarla intera, con la buccia. Fritta o bollita senza buccia, la patata perde le sue vitamine; la cottura migliore è quella a vapore, in pentola a pressione o al forno. Non si devono consumare le parti verdi delle patate, soprattutto quelle con il germoglio, perché la solanina, una sostanza in esse contenuta, può causare fenomeni di intossicazione.

La cottura delle patate non deve essere effettuata ad alte temperature. Infatti, la cottura o la cottura ad alta temperatura degli alimenti contenenti amido può portare alla produzione di acrilammide*, una sostanza chimica che si forma quando si cucinano cibi ricchi di amido ad alte temperature. Questa sostanza può avere un effetto tossico sull’organismo. Per ridurre la formazione di acrilammide nelle patate al forno, è necessario cuocerle per meno tempo a temperature più basse. In alternativa, bollire o cuocere al vapore le patate. Questi metodi di cottura non tendono a produrre acrilammide.

* L’acrilammide è il risultato della reazione tra alcuni zuccheri e l’aminoacido asparagina, entrambi contenuti negli alimenti, in seguito a cotture a temperature molto alte, che in casa si possono raggiungere con la frittura, in forno o con la griglia per periodi prolungati. Quantità modeste di acrilammide si sviluppano anche nella cottura o tostatura di cereali, patate o caffè a temperature elevate. Questa sostanza si trova anche nelle sigarette.

BENEFICI DELLA PATATA

Le patate possiedono mille virtù. Secondo la medicina popolare, con la patata cruda si possono preparare degli impacchi (cataplasmi) che risultano molto efficaci contro gli edemi, scottature, screpolature e piaghe. Con la patata cotta e schiacciata, mescolata a latte e miele, si ottiene una maschera di bellezza con effetto “schiarente” ed emolliente.

I cataplasmi caldi di patata cotta e passata sono utili per accelerare la maturazione di foruncoli e ascessi.

Inoltre le fette di patate vengono utilizzate per lenire rossori e pruriti della pelle e per decongestionare gli eritemi.

Per molti secoli la patata fu considerata cibo dei poveri e fu poi “riscoperta” dal Re Sole.

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/scuola/lavoretti-per-bambini/

Segui https://ricettedirita.it/contorni/dieta-ipercolesterolemia-contorni/

Leggi https://schedescuola.it/schede/varie/curricolo/

Leggi https://rimediomeopatici.com/affezioni-rimedi/ansia-depressione-attacchi-di-panico/

(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

Passiflora-Peperoncino

Sommario di Passiflora e Peperoncino:

◊ TM di Passiflora incarnata o Fiore della passione o anche Maracuja

◊ TM di Peperoncino o Pepe rosso o anche Pepe di cayenna

Tintura Madre di Passiflora

Passiflora 
Passiflora

Passiflora incarnata L. è un genere di piante della famiglia Passifloraceae, originaria dell’America, Asia e anche Australia.

Oltre la P. incarnata, le specie utilizzate a scopi medicinali sono P. caerulea e anche P. edulis.

La P. si può coltivare come rampicante, mettendola su un traliccio, ma è perfetta anche per una pergola o come pianta da appartamento. Cresce velocemente e la potatura migliora la fioritura successiva.

I nomi italiani della P. incarnata sono Fiore della passione (dal latino passio = passione e flos = fiore) e anche Maracuja. Sembra che il nome di “Fiore della passione” gli fu attribuito da frate agostiniano* che, per la somiglianza di alcune parti della pianta con i simboli religiosi della passione di Gesù: i viticci alla frusta con cui venne flagellato, i tre stili ai chiodi, gli stami al martello, la raggiera corollina alla corona di spine.

*L’Ordine di Sant’Agostino nasce giuridicamente nel mese di marzo del 1244, quando il Papa Innocenzo IV unifica alcuni gruppi di eremiti in un nuovo Ordine, un’unica famiglia religiosa sotto la guida di un priore generale e con la regola di sant’Agostino. L’Ordine, fin dall’inizio, riconosce Sant’Agostino come Padre, Maestro e Guida spirituale, perché da lui ha ricevuto la Regola e il nome, la dottrina e la spiritualità.

COMPONENTI PRINCIPALI: Flavonoidi: apigenina, luteolina, quercetina, caempferolo, saponaretina, saponarina, vitexina, orientina, rutina. Alcaloidi indolici (in quantità molto variabile fino allo 0,1% ca.): armano, armolo, armalina, armalolo.

Inoltre: n-nonacosano e fitosteroli (stigmasterolo e sitosterolo) nell’insaponificabile; zuccheri (raffinosio, saccarosio ecc.); pectine; maltolo ed emimaltolo; un glicoside cianogenetico; cumarine (nelle radici).

Si raccoglie da maggio a luglio, quando i primi frutti sono maturi, si taglia la pianta poco sopra il terreno.

Ha un odore caratteristico, e un sapore amaro. La sua polvere è di colore bruno-verdastra.

Preparazione

PARTI USATE: Tralci fioriti.

TINTURA 1:8 alcool 25°

Proprietà

SEDATIVA, IPNOTICA, ANTISPASMODICA, IPOTENSIVA, ANALGESICA.

Utilizzo

Insonnia, nevralgia, attacchi generalizzati, isteria, tachicardia nervosa, asma spasmodica, herpes e dolori nevralgici associati

Dosi

Secondo il parere medico.

(*) V. Note esplicative

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

 

Tintura Madre di Peperoncino

Peperoncino
Peperoncino

Il nome della pianta è Capsicum minimum Roxb. Appartenente alle Solanaceae. La capsaicina è il suo dominante principio attivo ed è nota e apprezzata per la sua azione rubefacente. Tale termine indica la capacità di una sostanza di stimolare l’afflusso di sangue nella zona con cui entra in contatto. Piccole dosi di Capsaicina provocano una forte sensazione di bruciore. Questa sostanza ha un’attività diretta sul microcircolo e sembra abbia anche una preziosa attività antitumorale. Ha sicuramente un’attività antinfiammatoria, analgesica, antiobesigena, …

COMPONENTI PRINCIPALI: Principio pungente: capsaicinoidi (0,5-1,5%), capsaicina (principale) (vanilillammide dell’acido isodecenoico), diidrocapsaicina, nordiidrocapsaicina, omocapsaicine I e II, vanillamidi degli acidi ottilico, nonilico e decilico. Coloranti carotenoidi: idrocarburi, monoli, dioli, polioli, dichetodioli, diepossidodioli, monochetodioli, monoepossidodioli, in particolare: capsantina, capsorubina, zeaxantina, criptoxantina, luteina.

Vitamine: acido ascorbico (0,1-0,5% nei frutti freschi), vitamina B 2, vitamina PP, tocoferoli, provitamina A.

Inoltre: olio fisso nei semi (4-16%); proteine (12-15%); flavonoidi (glicosidi della luteolina nelle foglie, apioside nei frutti); saponine steroidali nei semi (capsicoside); acidi organici (citrico, malonico); zuccheri (fruttosio, galattosio, saccarosio, planteosio, ecc.); olio essenziale (in tracce con più di 125 componenti).

Si raccoglie nei mesi di agosto e settembre. Ha un odore forte e un sapore estremamente pungente. La sua polvere ha una colorazione rosso-bruna.

Preparazione

PARTI USATE: Frutti

1:20 alcool 60°

Proprietà

STIMOLANTE, TONICA, CARMINATIVA, ANTISPASMODICA, DIAFORETICA, ANTISETTICA, RUBEFACENTE, VESCICANTE.

Utilizzo

Atonia degli organi digestivi, specialmente nella debilitazione della senescenza e come coadiuvante del trattamento del paziente debilitato, dispepsia flatulenta in assenza di infiammazione, colica, insufficiente circolazione periferica, laringite cronica (gargarismo).

USO TOPICO: Lombaggine (come lozione), geloni (lozione od unguento), nevralgia, dolori reumatici.

Dosi

Secondo il parere del medico

Passiflora-Peperoncino

Passiflora e Peperoncino
Passiflora e Peperoncino

Le T.M. di Passiflora – Peperoncino si ottengono dalle relative piante, per estrapolazione del principio attivo.

(*) V. Note esplicative

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/bellezza-salute/oli/

Segui anche https://ricettedirita.it/secondi-piatti/carne/

Leggi https://schedescuola.it/schede/schede-semplificate/scienze-alta-leggibilita/

Leggi anche https://rimediomeopatici.com/rimedi-omeopatici/phosphorus/

 

Noce moscata

La noce moscata o Nutmeg è, in botanica, la Myristica fragrans Houtt o semplicemente Myristica. L’epiteto fragrans significa “fragrante” e il termine Hott proviene dal botanico olandese Martinus Houttuyn che nel 1774 la descrisse per la prima volta. La noce m. è un albero della famiglia Myristicaceae originario delle isole Molucche (Indonesia) e oggi coltivato nelle zone intertropicali.

Myristica

Il nome noce moscata significa “noce di Mascate” e fa riferimento alla capitale dell’Oman, luogo dal quale la pianta cominciò a essere commercializzata.

È un albero sempreverde, dioico (i fiori maschili e quelli femminili sono portati su diverse piante), alto 5–10 m ma può raggiungere occasionalmente l’altezza di 20 metri.

Le foglie sono a fillotassi alterna, di colore verde scuro, lunghe 5–15 cm e larghe 2–7 cm con piccioli lunghi circa 1 cm. I fiori sono a forma di campana, giallo pallido e un po’ cerosi e carnosi. I fiori maschili, portanti gli stami, sono disposti in gruppi da uno a dieci, ciascuno lungo 5–7 mm; i fiori femminili, che daranno il frutto, sono in gruppi più piccoli, da uno a tre, e un po’ più lunghi, fino a 10 mm.

I frutti sono delle drupe.

Il seme della pianta, di forma ovaleggiante simile appunto a una noce, è una spezia usata in cucina. Si utilizza sotto forma di polvere già macinata oppure si grattugia il seme.

Dal seme della pianta si ricavano due spezie le cui caratteristiche organolettiche sono: Odore aromatico, sapore aromatico ed amaro.

Le due spezie sono la noce decorticata e l’involucro esterno che ricopre il seme.

  • Il seme decorticato è la noce moscata usata in cucina come ingrediente in preparazioni sia dolci (es. budini e creme) sia salate (es. salsa besciamella, purè e verdure lesse).

La polvere rosso-bruno oleosa è spesso, nella cucina italiana, aggiunta nei ripieni per tortellini, cappelletti, ravioli e cannelloni fatti a base di carne, formaggio o spinaci. Il suo aroma, in quantità moderate, è gradevole, caldo, piccante, esotico.

  • La parte esterna che ricopre il seme fornisce il macis chiamato anche mace o fiore della noce moscata, di gusto più delicato. Il macis è di uso meno frequente nella cucina italiana. Di color rosso brillante nel frutto fresco, diventa di colore arancione con l’essiccazione. Il suo sapore è più delicato di quello della noce moscata ed è utilizzato in cucina per piatti salati composti di colore chiaro e luminoso, giallo o arancione, in modo analogo allo zafferano (conferisce un colore giallo-arancione, simile allo zafferano). È altresì utilizzato nella preparazione di miscele di spezie (ad esempio il curry), negli aceti speziati, per la conservazione delle verdure o nella preparazione di liquori casalinghi come il nocino. È gradevole nelle salse di formaggio, grattugiato fresco.

Nel campo erboristico e in cucina si usano i semi essiccati e polverizzati, per le loro innumerevoli proprietà benefiche.

E’ CARMINATIVA, SPASMOLITICA, ANTIEMETICA, APERITIVA, STIMOLANTE DELLA SECREZIONE GASTRICA. Viene usata nei casi di dispepsia, nervosa, flatulenza, nausea, diarrea, dissenteria alle dosi di Max 1 g di polvere in uso alimentare o in tisane.

In uso topico è un buon prodotto ANTIREUMATICO

Noce moscata
Noce moscata

La noce moscata è una spezia preziosa, rinomata per le sue proprietà afrodisiache. Il seme rappresenta una fonte di beta-carotene, di beta-criptoxantina e di oli essenziali. Inoltre esso contiene proteine, lipidi, carboidrati, fibre, vitamine, Sali minerali.

In diverse medicine tradizionali viene utilizzata anche come antimicotico, antidepressivo, afrodisiaco, digestivo e carminativo. Ciò è dovuto alla presenza, al suo interno di carotenoidi, vitamina A e manganese, molecole dall’attività antiossidante.

Questa spezia si conserva a lungo, purché sia posta all’interno di un barattolo di vetro ben chiuso, per non disperderne l’aroma.

Il suo sapore dolce ma intenso si sposa bene con preparazioni a base di latte come la besciamella, e si utilizza spesso in abbinamento alla ricotta, sia nel ripieno di pasta e torte salate, ma anche nei dolci. La noce moscata è indicata come spezia nelle ricette a base di carne, soprattutto per i piatti più elaborati, come arrosti, polpette, sughi o ripieni. Spesso arricchisce brodi sia di carne che vegetali, ma anche purè di patate, vellutate, o verdure gratinate. Ottima nei dolci insieme ad altre spezie come la cannella, i chiodi di garofano, zenzero.

Dal punto di vista nutrizionale, si tratta di una buona fonte di molecole alleate del metabolismo (le vitamine del gruppo B), di minerali necessari per la produzione dei globuli rossi (rame e ferro), di sostanze alleate della salute di ossa e denti (calcio, fosforo e magnesio) e di alleati della salute cardiovascolare (potassio e fibre).

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/varie/legno-e-vimini/

Segui https://ricettedirita.it/contorni/dieta-ipercolesterolemia-contorni/

… e segui anche https://schedescuola.it/schede/schede-semplificate/

Leggi https://rimediomeopatici.com/affezioni-rimedi/raffreddore-e-rinite-allergica/

(*) V. Note esplicative

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

Ortica – Parietaria

Sommario di Ortica e Parietaria:

◊ TM di Ortica o ortica comune, Nettle o anche Stinging Nettle

◊ TM di Parietaria o Erba Vetriola, Erba dei muri o anche Muraiola

Tintura Madre di Ortica

Dosi

L’Ortica (Urtica dioica L.) è una pianta erbacea spontanea e perenne, originaria dell’Asia occidentale e dell’Africa, oggi presente in tutte le regioni temperate del mondo. È la più conosciuta e diffusa specie del genere Urtica. Il termine Urtica deriva dal latino urere, cioè bruciare e sta a indicare l’effetto delle sostanze irritanti contenute nei peli.

L’irritazione per contatto provoca la formazione di piccoli eritemi sulla pelle, accompagnati ad una sensazione di bruciore, di prurito e anche di intorpidimento. Quest’effetto dura da pochi minuti ad alcune ore.

Il colore della pianta è verde, l’odore è debole, il gusto è amaro.

Tra i componenti principali ci sono: Clorofilla A e B; sostanze azotate, nitrati, ammine, aminoacidi; flavonoidi; acido salicilico; glucidi: mono, di e trisaccaridi, cellulosa; vitamine B2, K1, A; derivati dell’acido caffeico; Olio essenziale: metileptenone, acetofenone ed altri chetoni, esteri, alcoli; oligoelementi; Sali minerali, in particolare quelli di calcio e di potassio; carotenoidi e in particolare licopene, xantofilla, isoxantina; acidi formico ed acetico; acidi ascorbico, folico e pantotenico; tannini; mucillagini.

I semi della pianta sono ricchi di acido linoleico, nell’insaponificabile vi è beta-sitosterolo e beta-carotene.

Il tempo di raccolta è da aprile a settembre. La pianta si recide 10 cm. al di sopra del terreno, ma si devono proteggere le mani con dei guanti per evitare dolorose irritazioni.

Nella medicina popolare i preparati a base di radice di ortica erano utilizzati come diuretici, astringenti e per gargarismi.

Questa pianta è utilizzata ancora oggi per scopi culinari (previa bollitura). È considerato un alimento ad alto valore nutritivo. I valori nutrizionali variano a seconda del periodo di raccolta e diminuiscono con la preparazione e anche con la cottura.

Dall’ortica (Urtica) deriva il termine “orticaria”. Le foglie di queste piante presentano, infatti, una sostanza ad azione revulsiva contenuta nei tricomi, una sorta di peli dell’ortica. Questa sostanza risulta irritante per la pelle e dà una reazione pomfo-eritematosa immediata.

L’eruzione cutanea, può dipendere da una reazione allergica IgE-mediata, con attivazione dei mastociti e il rilascio di mediatori chimici. In un soggetto suscettibile, i pomfi diventano evidenti qualche minuto dopo il contatto con questo specifico allergene.

La maggior parte degli episodi acuti di orticaria è temporanea e si risolve completamente entro poche settimane dall’esordio. Complessivamente, la durata può variare da pochi giorni fino a qualche settimana.

L’orticaria cronica invece dura per diverse settimane o addirittura per tutta la vita. Questa forma è caratterizzata da fasi di remissione, durante le quali i sintomi migliorano o scompaiono, a periodi di riacutizzazione.

Preparazione

La T. M. si prepara mettendo le foglie della pianta in infusione in alcol a 25° nella proporzione 1:5

Proprietà

DIURETICA, ANTINFIAMMATORIA, REVULSIVA. ANTIANEMICA, EMOSTATICA, ASTRINGENTE, GALATTOGOGA, IPOGLICEMICA. La pianta fresca è anche REVULSIVA e VESCICANTE.

Utilizzo

Eczema nervoso, emorragia uterina, eruzioni cutanee, eczema infantile, epistassi, dolori reumatici, artriti, dolori muscolari e dolori articolari, gotta, prurito cutaneo e del cuoio capelluto

Dosi

Secondo il parere medico.

(*) V. Note esplicative

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

 

Tintura Madre di Parietaria

Ortica e Parietaria

In Italia la parietaria è nota anche con i termini di Vetriola, Erba dei muri, Muraiola. Il suo nome proviene dal latino paries. Il suo habitat preferito è costituito dai vecchi muri.

Fino a pochi anni fa, questa pianta veniva comunemente usata per pulire l’interno delle bottiglie e anche dei fiaschi grazie ai microscopici peli delle sue foglie (da qui il nome comune erba vetriola).

La parietaria (Parietaria officinalis L.)  fa parte della famiglia delle Urticaceae ed è una specie fortemente allergenica. Ha tra i principali componenti: Glicosidi flavonoidici; Sali minerali, tra cui il nitrato di potassio; mucillagini; sostanze solforate; ac. glicolico; ac. glicerico; tannini.

Il tempo di raccolta è da giugno a settembre; si recide la pianta ad alcuni cm. dalla base.

Caratteri organolettici:

ODORE: Debole.

SAPORE: Debole

Nella medicina popolare viene raccomandata per sgretolare ed espellere i calcoli renali.

Un altro utilizzo popolare di questa pianta è quello strofinare le foglie senza troppo vigore sulla parte lesa, per lenire il prurito dovuto al contatto con la sostanza urticante dell’ortica.

La parietaria, nel periodo di pollinazione, può causare allergie nei soggetti predisposti.

Il periodo di pollinazione della parietaria va da febbraio a ottobre.

I pollini sono le cellule riproduttive maschili (gametofiti) prodotte dalle piante durante la fioritura. Questi granelli piccoli e leggeri hanno il compito di fecondare altri vegetali della stessa specie.

Considerate le loro ridotte dimensioni, i pollini anemofili (trasportati dal vento) sono veicolati anche a grande distanza e possono essere facilmente inalati, quindi sono in grado di penetrare nelle vie respiratorie. Nel polline sono contenute particolari sostanze, dette antigeni, capaci di “sensibilizzare” i soggetti geneticamente predisposti.

I granuli di polline vagano nell’aria e gli allergeni sono liberati al contatto del granulo con la superficie umida delle vie respiratorie. Gli stessi pollini presentano attività enzimatiche che facilitano la penetrazione degli allergeni attraverso le mucose.

La pollinosi è una reazione allergica che si manifesta con cadenza stagionale in soggetti ipersensibili a pollini di specifiche famiglie di erbe, di fiori e di alberi. Tra le diverse aree italiane esistono differenze significative nella sensibilizzazione ai vari pollini: la presenza di granuli allergenici è influenzata dal clima e dalla diffusione della vegetazione nel territorio.

L’incidenza della sensibilizzazione alla parietaria è abbastanza elevata ed è spesso caratterizzata da crisi asmatiche.

Preparazione

La tintura si prepara dalle parti aeree della pianta lasciate a macerare in alcol 25° nel rapporto 1:5

Proprietà

DIURETICA, EMOLLIENTE, SUDORIFERE, DEPURATIVE ed ESPETORANTI.

Utilizzo

Cistite ricorrente con litiasi urinaria, pielite, disuria con cistite, edema di origine renale, oliguria, calcoli urinari o vescicali.

Dosi

Secondo il parere del medico

La T.M. di Ortica e anche la T. M. di Parietaria si ottengono dalle relative piante, per estrapolazione del principio attivo.

T. M. di Ortica e Parietaria

T. M. Ortica e Parietaria
T. M. Ortica e Parietaria

(*) V. Note esplicative

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/alimenti/pane-cucina/

Segui https://ricettedirita.it/contorni/cottura-senza-olio/

… e segui anche https://schedescuola.it/schede/scienze/i-viventi/

Leggi anche https://rimediomeopatici.com/affezioni-rimedi/raffreddore-e-rinite-allergica/

 

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

 

Menta piperita – Mimosa

Sommario Menta piperita – Mimosa:

◊ TM di Menta piperita

◊ TM di Mimosa o Acacia catechu o Cathecù

Tintura Madre di Menta piperita

Menta piperita
Menta piperita

La Menta piperita è una pianta erbacea aromatica della famiglia delle Labiate. È una pianta alta al massimo 70 cm., con steli eretti. I suoi rizomi si espandono nel terreno allo stesso modo delle piante infestanti. Le foglie di colore verde brillante sono lanceolate, sono opposte e sono ricoperte da una leggera peluria. I fiori, di colore bianco, rosa o viola costituiscono le cime terminali di forma conica. La fioritura avviene in piena estate e prosegue fino all’autunno.

Le foglie contengono oli essenziali, flavonoidi, acidi tra cui l’acido ascorbico, tocoferoli, caroteni, betaina, colina e anche tannini. Esse hanno un odore forte ed hanno anche un sapore pungente e rinfrescante.

L’olio essenziale e il mentolo contenuti nelle foglie e nelle sommità fiorite sono usati in medicina. Il mentolo è in commercio con il nome di menta glaciale, per liquoreria.

Essenza è il termine antico di chimici e farmacisti ancora attualmente usato per indicare la parte “essenziale”, cioè di maggiore interesse, contenuta in molte sostanze vegetali e ottenuta da esse con vari metodi, fra cui particolarmente frequente quello della distillazione in corrente di vapore.

Al distillato è dato il nome di essenza od olio essenziale, e olio etereo o spirito o alcolato.

Sebbene il termine vada assumendo carattere antiquato, esso è ancora largamente usato in chimica farmaceutica e in taluni campi della chimica industriale, ad es. a indicare le sostanze odorose usate in profumeria.

Il mentolo è un alcol ciclico derivato da un idrocarburo terpenico, il mentano. Si presenta in cristalli incolori dal sapore e dall’odore caratteristico. In medicina il mentolo si usa come antisettico ed eccitante dell’apparato respiratorio.

Data la grande richiesta di mentolo, oltre all’estrazione dalla menta piperita si sono messe a punto varie vie sintetiche per produrlo.

Il mentolo è uno dei monoterpenoidi della menta, in cui viene prodotto per biosintesi. Il componente intermedio è il (+)-pulegone che può essere ossidato a mentofurano oppure essere ridotto a (+)-mentone o (+)-isomentone, che a sua volta per riduzione viene convertito in mentolo e acetato di mentile.

Una via sintetica parte dal citronellale, il quale in seguito ad una ciclizzazione interna genera l’isopulegolo, il quale viene poi idrogenato a mentolo.

Tuttavia la ciclizzazione del citronellale porta anche alla formazione degli altri stereoisomeri, in quanto la reazione non è diastereoselettiva. Ci sono però altri metodi di sintesi. Tra questi il più seguito parte dal mircene e permette di ottenere isopulegolo che viene idrogenato a mentolo.

Un processo alternativo a quello appena menzionato è quello che sintetizza il timolo da m-cresolo e propilene. Il timolo è poi idrogenato per dare la miscela dei vari stereoisomeri del mentolo. Questa miscela viene sottoposta a distillazione frazionata per estrarre il mentolo racemo, il quale viene fatto reagire con benzoato di metile per dare il benzoato di mentile. Il mentolo viene quindi ottenuto per cristalizzazione frazionata, idrolisi dell’estere e ricristalizzazione con una purezza finale del 90%.

Preparazione

La parte attiva è costituita dalle foglie quando hanno raggiunto la grandezza ottimale, e dalle sommità fiorite raccolte in luglio e in agosto. Per la Tintura si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 45°.

Proprietà

Tonica, antispastica, carminativa, digestiva, antiemetica, diaforetica, antisettica e anche blanda analgesica.

Utilizzo

È utilizzata nei dolori digestivi con flatulenza, colica intestinale, vomito, raffreddore, dismenorrea e anche cinetosi. Inoltre essa si rivela un sinergico utile anche come tonico per i nervi in caso di ansia e di tensione nervosa.

Dosi

30 gocce 3 volte al dì, dopo i pasti.

(*) V. Note esplicative

Logo rimediomeopatici.com
Logo rimediomeopatici.com

Tintura Madre di Mimosa o Acacia catechu

Mimosa
Mimosa

La Mimosa è un albero deciduo e spinoso della famiglia delle Leguminosae che cresce raggiungendo anche un’altezza di 15 m. Ha origine nel Borneo. Il suo legno contiene Tannini, Mucillagini, Flavonoidi e anche ceneri. L’odore però è assente.

Preparazione

La parte attiva è costituita dall’estratto secco acquoso del legno dell’albero.

Per la Tintura si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 45°.

Proprietà

Astringente e antisettica

Utilizzo

È usata nella diarrea e per la terapia di stati infiammatori delle alte vie aeree e digestive per la sua attività astringente: gengivite, stomatite, faringite, per risciacqui e anche gargarismi.

Dosi

10-15 gocce, 1 – 2 volte al dì.

Le T.M. di Menta piperita-Mimosa si ottengono dalle relative piante, per estrapolazione del principio attivo.

(*) V. Note esplicative

Logo rimediomeopatici.com
Logo rimediomeopatici.com

Menta piperita – Mimosa

Segui https://ricettedirita.it/primi-piatti/

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/alimenti/ e segui anche https://schedescuola.it/schede/varie/esami/

Leggi https://rimediomeopatici.com/piante-salute/

  • 1
  • 2
  • 3
  • …
  • 5
  • Pagina successiva »

Cerca

Alcuni suggerimenti:


CHI SONO

Rimedi Omeopatici | Affezioni - Rimedi | Tinture Madri | Piante e Salute | Rimedi della Nonna

Copyright © 2023 RimediOmeopatici.com. Note esplicative. Privacy e Cookie. Gestione iscrizione ai commenti
Protected by Copyscape Web Copyright Protection Software

Powered by: Web Station - realizzazione siti web