DESCRIZIONE
Ammonium carbonicum è il sesqui-carbonato d’ammonio o semplicemente carbonato d’ammonio, cioè è il sale di ammonio dell’acido carbonico avente formula chimica (NH4)2CO3. E’ un sale cristallino trasparente dal forte odore di ammoniaca, dal sapore pungente e caustico ed è molto solubile in acqua.
I sali ammoniacali si possono ricavare sia a partire da ammoniaca gassosa + acidi anidri, sia a partire da una soluzione di ammoniaca in un acido. L’ammoniaca si forma in natura in seguito alla decomposizione delle sostanze organiche ed è presente in piccole quantità nella nostra atmosfera, mentre è una componente significativa di molti pianeti e comete. Un tempo l’ammoniaca era utilizzata nel liquore anice e si impiegava come stimolante, cardiotonico e diaforetico. Oggi è adoperata per produrre fertilizzanti, esplosivi e fibre sintetiche come il nylon ed il rayon. Il carbonato d’ammonio inoltre entrava nella composizione dei sali che si facevano annusare in caso di svenimento.
Esiste una certa analogia tra i sali di ammonio ed i sali di potassio, sia per la loro solubilità che per la loro caratteristica di poter formare sali doppi. Ciò vuol dire che Ammonium carbonicum e Kali carbonicum, hanno in omeopatia alcune somiglianze. Il radicale ammonio è irritante per le mucose e provoca secrezioni acri (questo non esiste in Kali carbonicum), causando, qualora ingerito, una gastroenterite tossica e gravi alterazioni del sangue. A livello polmonare induce aumento della frequenza respiratoria con secrezione mucosa, fino ad arrivare, in caso di dosi elevate, a stati acuti di polmonite. I vapori inoltre sono fortemente irritanti per gli occhi. Ciò rende Ammonium carbonicum analogo ad alcuni veleni, in particolare a quelli dei morsi dei serpenti, che causano grave intossicazione del sangue e pertanto un antidoto di questi, per la Legge di similitudine.
Il rimedio omeopatico Ammonium carbonicum si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, in soluzione di acqua distillata del sesqui-carbonato d’ammonio.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ammonium carbonicum agisce come un rimedio di fondo nelle astenie e debolezze croniche, nei casi di pressione arteriosa bassa con tendenza agli svenimenti, nella fragilità delle pareti venose (emorroidi, debolezza dei capillari nasali con epistassi, insufficienza venosa in genere), come miorilassante delle vie respiratorie ed è utile per il catarro difficile da espellere e per la tosse secca. La maggior parte delle affezioni curabili con Antimonium carbonicum ha come sintomo comune la dispnea (respirazione difficile). I sintomi peggiorano con il freddo, con l’umidità e nelle ore notturne. Gli stessi sono accompagnati da stanchezza e sonnolenza durante il giorno. Ammonium carbonicum è anche il rimedio della stanchezza cronica: il soggetto cioè manca di reazione.
La costituzione è carbonica e la diatesi è prevalentemente psorica. La lateralità è dx.
Il rimedio è incompatibile con Lachesis ed ha quali antidoti Arnica montana, Camphora, Hepar sulfur, Rhus toxicodendron.
Trattasi di un rimedio venoso a tendenze emorragiche ed all’ulcerazione, con sangue di colore molto scuro. Tutte le secrezioni ed i liquidi organici sono acri, aspri, acidi e provocano escoriazione (naso, bocca, gola, stomaco, intestino e ano, genitali, ecc.). Il rimedio agisce sul sangue, sulla respirazione, sul cuore, sul sistema nervoso, sulle mucose e sulla pelle. E’ indicato negli stati acuti e cronici di malattie caratterizzate da intossicazioni del sangue che si ripercuotono sulla respirazione e nei casi in cui siano presenti disturbi respiratori associati a disturbi cardiaci.
La pelle è violacea, il colorito spesso cianotico o a chiazze rosse con estremo pallore. Sono possibili eruzioni cutanee dalla desquamazione, all’ascesso, al foruncolo.
Il soggetto ha un respiro affannoso, una dispnea con sintomi cardiaci (palpitazioni). Di notte deve respirare con la bocca e di giorno apre la finestra o esce all’aperto per respirare meglio: desidera aria fresca, nonostante sia freddoloso.
La gola è rossa e le ghiandole sottomascellari e cervicali sono ingrossate. La deglutizione è difficile ed avverte la sensazione di avere qualcosa conficcata in gola (come Argentum nitricum). Ha fuoriuscite di sangue dal naso (epistassi) quando si lava il viso, vene gonfie e mani bluastre dopo averle lavate con acqua fredda. Non ama lavarsi perché ciò aggrava i suoi sintomi.
Il rimedio è particolarmente adatto a donne prosperose, robuste, sempre stanche ed affaticate, sedentarie, poco propense al movimento, con palpitazione e dispnea al minimo sforzo. Ma anche a persone anemiche, delicate, magre e spossate, che si raffreddano spesso d’inverno, che svengono facilmente. Ai bambini cui non piace lavarsi.
Antimonium carbonicum è disperato ed agitato, triste ed a volte depresso, ha voglia di piangere, è colto da ansia ed ha disturbi gottosi, cardiaci, prostrazione, dispnea, cefalea, dolori alle ossa ed ai denti con gengive emorragiche. Ha denti dondolanti, unghie giallastre, capelli che cadono. Soffre di emorroidi sanguinanti. Le donne sono colte da senso di prostrazione prima delle mestruazioni ed hanno emorroidi durante le mestruazioni.
Tutti i sintomi compaiono con il tempo grigio, freddo, umido, dopo essersi bagnati: ciò mette il soggetto di cattivo umore. I sintomi migliorano con il tempo secco, giacendo sull’addome, sul lato dolente, sul lato dx, con la pressione esterna, in una camera calda.
USO DEL RIMEDIO
Ammonium carbonicum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) SANGUE: emorragie, emottisi (emissione orale di sangue, di solito con un colpo di tosse), epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso), emorroidi sanguinanti di colore rosso scuro. Anche come antidoto per i morsi di serpente.
2) MUCOSE: irritate e gonfie con secrezioni acri, che riguardano:
a) Naso: la cui mucosa può presentare striature di sangue o anche epistassi che escoria il bordo delle narici.
b) Bocca: saliva acre che provoca l’escoriazione delle labbra che si screpolano e si spaccano al centro e lateralmente.
c) Occhi: palpebre secche, escoriate ed ulcerate a causa della lacrimazione acre. Anche nei casi di orzaiolo.
d) Orecchie: fastidi alle orecchie, difficoltà uditive, prurito e gonfiore delle ghiandole del collo e delle parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola).
e) Gola: violacea, ulcerata, gonfia, sanguinante, di aspetto analogo a quello della difterite o della scarlattina, con tonsille gonfie e dolenti.
f) Genitali femminili: leucorrea acre con escoriazioni della vagina e delle labbra, con gonfiore e dolore. Mestruazioni di sangue scuro, spesso in grumi, irritanti, abbondanti ed in anticipo, accompagnate da dolore all’inguine e nevralgia dentaria.
g) Stomaco: bruciore spesso dopo aver mangiato.
h) Intestino: feci acri ed escorianti.
3) APP. RESPIRATORIO: catarro irritante, tenace e difficile da espettorare, dispnea, asma, tosse.
4) RENI: disturbi di funzionamento dei reni con la comparsa di edemi (gonfiori). Il soggetto è cianotico, ha dispnea e disturbi cardiaci.
5) DOLORI: dolori reumatici un po’ dappertutto. Nevralgie, in particolare del trigemino e dei denti. Dolori alle ossa in tutte le parti del corpo (è questo un sintomo molto frequente).
6) PELLE: erisipela, foruncoli, ascessi, pruriti, eruzioni ed escoriazioni in particolare delle pieghe di flessione degli arti, fra le cosce, ai genitali, all’ano. L’eruzione cutanea se non è seguita da un miglioramento di altri sintomi, rappresenta per il malato uno stato grave. Caduta dei capelli.
DOSI
Per tutti i casi le diluizioni maggiormente consigliate sono la D4 o la 4CH, in genere alla dose di 2 – 3 granuli o 3 – 5 gocce da assumere 2 – 3 volte al dì.
Per i problemi di gola e dell’app. respiratorio è utile l’associazione con Aurum triphylum 5CH, 2 granuli 2 volte al dì, cui aggiungere oligoelementi quali rame + manganese e zolfo, 1 volta al dì, alternati tra di loro.
Nel caso di raffreddore con naso frequentemente otturato, è utile alternare con Sambucus nigra 4CH.
Nei raffreddori acuti a evoluzione discendente (cioè quelle affezioni che iniziano con il raffreddore, continuano con il raschiamento della gola e con i disturbi della deglutizione, terminano con la tosse), se la secrezione espulsa dalla bocca mostra striature di sangue, diluizione 4CH, 3 granuli o 5 gocce ogni ora fino a miglioramento. Idem anche nei casi di tracheo-bronchite.
Nei casi di disturbi renali diluizione 4CH, 2 granuli o 3 gocce 2 volte al dì, alternando con Grindelia robusta 4CH alla stessa dose. Al comparire dei sintomi si può aggiungere Phosphorus triiodatus 5CH, 5 granuli subito da ripetere una sola volta dopo 1 h o dopo 2 h.
(*) V. Note esplicative
insoddisfazione e malessere diffuso. Si stima che oltre il 10% della popolazione dei paesi industrializzati soffra di stitichezza, in modo particolare anziani e donne, per le quali l’incidenza è quasi quattro volte più degli uomini. Si dice acuta se è di carattere occasionale e passeggero, conseguente ad es. ad un intervento chirurgico che obbliga all’immobilizzazione forzata, ad una malattia acuta, all’assunzione di farmaci che possono aver indebolito la flora batterica intestinale, ad un lungo viaggio che comporta modifiche alimentari e di abitudini, ecc. In genere superato il momento contingente, tutto ritorna alla normalità. La stitichezza invece si dice cronica se permane nel tempo e, qualora non dipenda da altre cause patologiche che devono essere indagate dal medico, è generalmente dovuta ad uno stile di vita errato ed a fattori di carattere psicologico. Le stesse emorroidi, che possono insorgere nel soggetto stitico in conseguenza degli sforzi eccessivi per defecare, diventano una causa ulteriore di stitichezza per l’inibizione che subentra nel temere il dolore. In tal caso le feci, rimanendo più a lungo nell’intestino, si disidratano e diventano più dure, rendendo l’evacuazione difficile e dolorosa.














Arsenicum album è il triossido di arsenico, avente formula chimica As2O3. Può assumere diverse denominazioni quali anidride arseniosa, ossido arsenioso, arsenolite, arsenico bianco ed altre. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina incolore, poco solubile in acqua.
Il rimedio agisce soprattutto sulla parte dx. E’ un periodico, cioè i suoi sintomi si manifestano ogni 2–4–7–15 giorni. I sintomi si aggravano nel corso della notte, tra mezzanotte e le tre del mattino, con un picco intorno all’una, ove alterna momenti di ansia e agitazione fino al panico ad altri di depressione e spossatezza; finalmente verso le quattro si riaddormenta. E’ pertanto un rimedio cosiddetto cronometro.
che colpisce il viso, raramente il tronco. E’ caratterizzata dalla formazione di comedoni (piccole masse di sebo e cheratina all’interno dei follicoli, noti come punti neri se aperti o punti bianchi se chiusi), papule (piccole chiazze rosse rilevate), pustole (piccole protuberanze contenenti pus) che si formano allo sbocco delle ghiandole pilo-sebacee per ristagno della secrezione e che possono lasciare anche delle cicatrici. E’ un tipo di malattia della pelle molto comune nell’adolescenza e si ipotizza che possa essere provocata dall’aumento di ormoni, da predisposizione genetica e dallo stress.








L’antimonio e molti dei suoi composti sono altamente tossici. Il suo avvelenamento è simile a quello dell’arsenico. A piccole dosi provoca mal di testa, confusione e depressione; a dosi più elevate provoca nausea e vomito, in quanto agisce sul nervo vago, e conduce alla morte in pochi giorni.
Antimonium crudum è essenzialmente un rimedio digestivo, con pochi sintomi respiratori (infatti Antimonium crudum è un rimedio addominale, mentre Antimonium tartaricum è un rimedio respiratorio, toracico). I suoi sintomi respiratori sono di scarso rilievo e sono rappresentati da catarro e/o tosse che peggiorano entrando in una camera riscaldata.
Il soggetto Antimonium crudum è aggravato dal vino (gli basta poco per ubriacarsi e quindi compaiono i dolori quali ad es. la cefalea), dal calore e dal freddo eccessivi. Ha cioè sensibilità per gli estremi di caldo e di freddo. Di conseguenza non ama la calura estiva e non è il tipo che si espone ai raggi del sole o ad una fonte di calore (i suoi sintomi generalmente migliorano solo con un calore moderato, con un bagno caldo) ed altresì spesso rapporta i suoi disturbi ad un bagno freddo, a una forte ondata di freddo. Inoltre i sintomi migliorano con il riposo e viceversa peggiorano con il movimento.