DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Mary dice
Buongiorno, ignatia amara 200k dynamis gocce mi provoca allergia per via dell’alcol, ,con arrossamento della gola, gonfiore labbra e lingua. Volevo sapere se esiste in granuli e la posologia 10 gocce, in granuli quanti dovrei assumerne? Grazie in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mary, la forma farmaceutica in granuli esiste e la singola dose standard che viene utilizzata è di 3 granuli. Cordiali saluti.
Mary dice
Gentile dott.ssa , posso prendere ignatia amara 200k e xanax insieme? Inoltre soffro di allergie in generale , ignatia può creare allergie?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mary, si legga su questa pagina, in posizione appena sottostante, la risposta di oggi al commento della visitatrice Angela, che riguarda una problematica analoga. Cordiali saluti.
Angela dice
Buongiorno,
entrata in menopausa da alcuni mesi soffro d’ansia,attacchi di panico e insonnia. Soffro di allergie ,Ltp, ma in primavera ho anche secchezza oculare. Il mio ginecologo,anche omeopatamiha consigliata dapprima stress stop gocce e adesso equilibrio donna. Il problema è che ho avuto arrossamento gola, gonfiore labbra e lingua. Ricorda Lle cure della guardia medica , mi ha invitata a non utilizzare più equilibrio donna. Sentita la mia ginecologa mi prescritto ora ignatiz amara 200k dynamis gocce 10 mattina e sera. Dal momento che assumo xanax 0,25 tre al di e stilnox 5 mg e avendo avuto episodi d allergia, ignavia puo andare bene.? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, in genere i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e non causano interferenze, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Maria dice
Salve dottoressa, vorrei informazioni sul mygale avicularia 15 ch per la cura dei tic. Mia figlia ne deve assumere 5 granuli al giorno. Vorrei sapere se è sicuro da assumere e per quanto tempo si può assumere. Per me è molto importante dovergli alleviare un po’ la sofferenza senza psicofarmaci
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, in genere i rimedi omeopatici sono sicuri, non contengono tossicità e non hanno controindicazioni o effetti collaterali, specialmente se vengono adoperati con cognizioni di causa e quindi secondo prescrizione medica. Il meccanismo di azione non è chimico, ma ogni rimedio omeopatico veicola una bio-informazione, una sollecitazione energetica, esattamente quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Mygale è un rimedio omeopatico che trova prescrizione nei tic nervosi, nei disturbi nervosi coreiformi, in particolare nei movimenti convulsivi dei muscoli facciali, della testa, delle braccia e delle gambe, più intensi al lato destro. Per quanto riguarda la durata, generalmente una cura omeopatica continua a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi alcun limite temporale e logicamente si sospende alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile, previo parere del medico omeopata curante. Cordiali saluti.
Roberta dice
Buongiorno dottoressa, leggo spesso il suo sito con grande interesse, in quanto lo trovo utile per chi ama ed utilizza l’omeopatia, a mio avviso il più comprensibile tra tanti in rete.
Sono in cura da un paio d’anni da un medico unicista che mi ha prescritto Ignatia (Cemon) in diluizioni LM per trattare un’ansia legata ad alcune situazioni, nello specifico per gestire momenti agorafobici quando sono fuori casa da sola. Siamo partiti dalla 3LM con grandi risultati, arrivando per gradi alla 12LM. A causa di problemi gastrici il mio omeopata mi ha poi sostituito il rimedio con Lycopodium che ha migliorato la digestione ma mi ha portato grande scombussolamento emotivo.
Al momento, su mia richiesta, sono ritornata a Ignatia 3LM, proprio perchè avvertivo l’esigenza di riposare meglio di notte. Come previsto, sto molto meglio.
Mi interessa capire, se può aiutarmi, il motivo del cambio continuo delle diluizioni (da 3 a 6 a 9 a 12LM) ogni due o tre mesi circa, nonostante la diluizione 3LM funzioni bene su di me. L’ansia però, dopo la sospensione di Ignatia era nuovamente peggiorata e quindi mi sono ritrovata al punto di partenza.
Mi chiedo se c’è un punto di arrivo con la cura o se si passa di diluizione in diluizione per qualche particolare ragione. Sento profondamente che solo Ignatia è il mio rimedio.
La ringrazio moltissimo!
Roberta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Roberta, in genere nelle cure omeopatiche di lunga durata si utilizzano diluizioni viepiù crescenti per non incorrere nel rischio dell’aggravamento iatrogeno. Infatti la ripetizione continuativa di una stessa diluizione (potenza), specie se eseguita a breve intervallo di tempo, potrebbe far insorgere dei “nuovi sintomi”, contenuti nella patogenesi del rimedio, che non sarebbero altro che la conseguenza dello sviluppo del potere patogenetico dello stesso, causa così di un aggravamento reale. Però, poiché l’Omeopatia è una medicina individuale, dove le regole generali non trovano sempre applicazione, sarebbe opportuno informare il medico omeopata che la diluizione 3LM è quella che le procura i migliori benefici e quindi finché questi perdurano si potrebbe anche non cambiarla. Cordiali saluti.
Angelo dice
Gentile dottoressa, la mia compagna prendeva fino a poco tempo fa, Ignatia homaccord in gocce della ditta Heel con grande beneficio. Attualmente quel prodotto non è più disponibile. Ne conosce qualche altro egualmente efficace? Grazie
Angelo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Angelo, potrebbe adoperare il rimedio omeopatico unitario Ignatia amara, di cui a quest’articolo, in granuli o gocce. Ovviamente la prescrizione giusta per la sua compagna la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Franca64 dice
Buongiorno, dottoressa…prendo ignatia heel da 3 settimana 3 pastiglie nella arco della giornata sotto La lingua…soffro di exstrasistol dovute ad ansia…si sono accentuate per mobbing sul lavoro. Chiedevo io ho problemi di glaucoma agli occhi…va bene ignatia heel? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Franca64, i rimedi omeopatici in genere non hanno controindicazioni o effetti collaterali, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Isabella dice
Buongiorno,a seguito di un piccolo intervento di rimozione radicale della cute per un neo ho problemi da due anni oramai di un nervo che tira sopra l occhio S i n l oculista pensa a l trigemino per un dolore sopra l arcata,ma dalla risonanza non risulta niente e io dopo una crisi di nervi per la insopportabilita del disturbo ho chiesto alla dott alla quale mi rivolgo da anno un rimedio per l ansia per questo disturbo e nella terapia c è la Ignazia !il mio timore è che anche lei visto la risonanza negativa non dia l importanza al disturbo fisico!!! E la dose e di tre granuli al 9ch tre volte al dì poi 19 per due volte e 30 un volta ,ho insistito nello spiegare che e soprattutto fisico e quindi vorrei diminuire le dosi giusto per stare un po’ tranquilla nell attesa di una visi ita neurologica!! La ringrazio molto Isabella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Isabella, non deve tanto preoccuparsi delle dosi, perché i rimedi omeopatici non hanno nulla di chimico, ma essi veicolano una bio-informazione, una sollecitazione energetica, esattamente quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Ciò che conta in Omeopatia è innanzitutto la scelta del rimedio, che deve essere quello “giusto”, ossia che contempli la sintomatologia psico-fisica del paziente, poi viene la scelta della diluizione e quindi della frequenza delle assunzioni. Poiché è l’organismo a “lavorare” ai fini terapeutici ed il farmaco omeopatico funge solo da stimolo, saranno le risposte dello stesso organismo a rivelare se la cura è appropriata o meno, ovvero se apporta o meno benefici ed in caso positivo si può eventualmente intervenire sulla diluizione e sulla posologia solo per massimizzarne l’azione terapeutica. È ovvio che se non ci sono benefici è meglio smettere ed individuare un rimedio omeopatico diverso, con i relativi parametri terapeutici adatti. Non prenda alcuna iniziativa, ma faccia sempre riferimento alla dottoressa. Cordiali saluti.
Vanna dice
Buongiorno
Mi è stato consigliato Latoxl 10 g. Come prevenzione della mia emicrania ma non lo tollero
Il mio omeopata mi ha detto che potrei provare con ignatia amara 9 Ch in granuli una volta al giorno
Vorrei il suo parere
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vanna, se il suo medico omeopata le ha prescritto Ignatia amara è perché ha fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che il rimedio omeopatico è il più adatto alla sua persona ed alla sua emicrania, sia per la cura che per la prevenzione. Infatti Ignatia amara è uno dei principali rimedi omeopatici idoneo a trattare una cefalea o un’emicrania, sia come rimedio sintomatico per combatterne i sintomi durante le manifestazioni e sia come rimedio di fondo per la prevenzione del disturbo. La 9CH è una diluizione medio-bassa che possiede una buona attività sintomatica, con un’attenzione anche al funzionale ed al sub-cronico. Cordiali saluti.
Penelope dice
La ringrazio dottoressa de suggerimento dell’alternativa in gocce ma a che posologia in gocce corrispondono 3 granuli 3 volte al dì ? Grazie ancora
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Penelope, in genere la singola dose standard è di 10-15 gocce che corrispondono a circa 3 granuli. Cordiali saluti.