DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Penelope dice
Salve dottoressa ho usato per anni Ignatia amara alla 6lm come supporto ai farmaci allopatici per tremori e spasmi muscolari da tetraparesi spastica con ottimi risultati. Ora sono diventata intollerante al lattosio e ho scoperto che i farmaci omeopatici ne contengono e anche parecchio. C’è una sola ditta che ha i granuli omeopatici senza lattosio ma solo diluizioni ch. Le chiedo pertanto con quale diluizione ch potrei sostituire la 6lm? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Penelope, le diluizioni cinquantamillesimali LM sono talmente particolari, per modalità di preparazione e per livello di dispersione, che non ammettono equivalenze in grado di sostituirle completamente. Comunque, le diluizioni CH che si avvicinano maggiormente sono quelle appartenenti alla stessa classe (tra la bassa, la media o la alta), per cui, essendo la 6LM classificabile come una bassa diluizione, la diluizione 6CH è quella che la rappresenta meglio. Una forma farmaceutica alternativa senza lattosio od altri zuccheri potrebbe essere quella liquida in gocce, che utilizza come veicolo una soluzione idro-alcolica. Cordiali saluti.
Fabio dice
Salve ho letto questo articolo che mi interessa tanto .
Giusto per sapere per colpa di un lutto capitato ad ottobre ,ho iniziato ad avere spasmi laterali al fianco destro portando all spalla in più ero dimagrito parecchio da novembre a febbraio ,sono fidanzato e adesso tutto ciò che faccio lo vedo inutile nn riesco a stare concentrato ne rilassato in più neanche più i rapporti sessuali , ho anche blocchi in petto e restrinzioni alla gola giramenti di testa sembra vada in panico su tutto , mi dovevo anche sposare dopotutto a luglio ,ma continuò a stare csi ho paura di tutto anche quando porto la macchina, nn provo interesse perché mi sento inutile in più mi sento agitato sempre anche quando lavoro cerco di fare il forte, e quando voglio andare a dormire nn dormo bn di solito prima di pomeriggio dormivo adesso neanche quello .
Non so più cosa devo fare ah dimenticavo quando faccio la tosse mi fa male alla tempia lato destro e nn provo paure di alcun tipo neanche se faccio un guaio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, se lei si riconosce sufficientemente nelle caratteristiche e nella sintomatologia di Ignatia amara, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può rivelarsi adatto. Infatti Ignatia è per eccellenza il rimedio utile a trattare un esaurimento nervoso, un’emotività, uno stato di stress, una depressione reattiva innescata da un trauma psicologico, come ad es. lutto, dispiacere, delusione, insuccesso, contrarietà, shock emotivo, turbamento affettivo, preoccupazioni eccessive, ecc. Tale stato depressivo, innescato quindi dalle difficoltà dell’esistenza oppure da esperienze dolorose o comunque negative, convive frequentemente con uno stato ansioso, di ipernervosismo, che è l’altro aspetto della depressione reattiva. Entrambi gli stati sono responsabili di instabilità emotiva, umore variabile, insonnia, comportamenti discordanti, sintomatologie paradossali ed altro, che sono le manifestazioni più tipiche del rimedio in parola. Per una conferma della somiglianza o per una diagnosi differenziale con altri rimedi omeopatici, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. In diversi casi, sempre a titolo informativo, viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata, (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), come ad es. Tilia tormentosa M.G. D1, in gocce, che è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia, le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere ciò che è necessario al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Lorenza dice
Da alcuni mesi soffro di bolo isterico ma mi rifiuto di assumere ansiolitici e antidepressivi. So che alla base c è la paura della solitudine, la paura di perdere i miei genitori, la scarsa soddisfazione nel lavoro è una marea di aspettative lavorative insoddisfatte. Può essere utile ignatia amara nel mio caso? grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lorenza, sembrerebbe proprio di sì, però sull’opportunità d’uso di un rimedio, sulla diluizione e sulla posologia, è sempre meglio che si esprima un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Sara dice
Buongiorno volevo sapere per mio figlio di 14 anni con spettro autistico se c è qualcosa che si può dare omeopatico per migliorarlo e per le stereotipie resto in attesa grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, l’Omeopatia può fornire un contributo nel trattamento del Disturbo dello Spettro Autistico, ovviamente come coadiuvante e quindi inserita in un percorso di cura multidisciplinare che non esclude gli opportuni interventi psicoterapeutici. Un rimedio omeopatico, ben scelto, può migliorare lo stato generale del soggetto, facilitando così il compito ai rieducatori specializzati. La scelta di un tale rimedio, che è strettamente personale, deve essere improntata al massimo grado di similitudine con il paziente, ossia occorrerà individuare il rimedio omeopatico che più di altri “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, vale a dire il rimedio omeopatico che possiede un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici compresi nella relativa patogenesi) sovrapponibile al quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Non esistono pertanto cure omeopatiche universali a fronte di un determinato disturbo, ma solo cure individuali, per cui saranno i sintomi psicofisici del paziente e le relative modalità di manifestazione (non soltanto le stereotipie) a fare da giuda per la scelta del rimedio omeopatico giusto. A titolo esclusivamente informativo, consulti quindi l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati nei vari disturbi emotivi o psichici, con le sintesi dei relativi quadri patogenetici e dove potrà trovare diverse notizie di possibile interesse. Ma il consiglio più saggio ed opportuno che le si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la cura meglio appropriata al caso specifico di suo figlio, in sinergia con gli altri interventi terapeutici in atto. Cordiali saluti.
mirko dice
Ignatia e aconitum mi hanno guarito,avevo exstrasistole ansia e di tutto di piu’ ,oramai sono anni che non ho piu’ niente di niente e volevo testimoniare per chi ancora insiste che l’omeopatia e’ inefficace e non serve a niente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mirko, la ringrazio per la sua testimonianza, anche a nome dei visitatori interessati di questo sito. Cordiali saluti.
Daniela dice
Buongiorno due mesi fa circa ho iniziato a soffrire di atacchi di panico improvvisi sopratutto se sono fuori casa ,in più soffro anche di colite nervosa… Che dice la ignatia amara può aiutare nel mio caso?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, se lei si riconosce sufficientemente nelle caratteristiche psico-fisiche di Ignatia amara, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Per una conferma o per la comparazione con altri rimedi omeopatici, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Michela dice
Buongiorno, in seguito ad un lutto mi è stato prescritto Ignatia amara mk Dynamis gocce, 5 gocce 4 volte al giorno. In passato ho assunto monodosi mk ed ho avuto pesante aggravamento omeopatico.Tale formulazione puó comunque provocarlo?
Per la paura del peggioramento sto rimandando l’assunzione da un mese..è il caso comunque di iniziarlo o è un dosaggio adatto alla primissima fase del trauma? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, è difficile dire se la forma farmaceutica in gocce può scongiurare del tutto l’aggravamento omeopatico, ma in genere con le gocce esso risulta essere meno impetuoso, ammesso che si verifichi. Un modo per evitarlo o per attenuarlo sensibilmente – però ne dovrebbe parlare con il suo medico omeopata – consiste nell’affiancare al rimedio principale il suo antidoto omeopatico per i sintomi maggiormente disturbanti o, in subordine, nell’allungare i tempi delle somministrazioni. Con l’occasione consulti l’articolo “Aggravamento omeopatico” nella sezione del sito “Approfondimenti”. Cordiali saluti.
Anna dice
Gentile Dott.ssa Della Volpe,
ho 20 anni e sono alla disperata ricerca di un rimedio che possa aiutarmi a ritrovare l’equilibrio con il cibo, infatti da oltre 5 anni combatto con la sindrome BED, ovvero le abbuffate incontrollate, un disturbo che ormai è diventato incontrollabile, che non mi permette più di concentrarmi nello studio, di avere dei rapporti interpersonali sani. 3 anni fa mi venne prescritto il rimedio Natrum Muriatricum da un dottore omeopata, e vidi dei miglioramenti, così interruppi la cura. Un anno fa, ritornato il problema, ripresi questo rimedio, senza però vedere alcun effetto. Così guardando su internet rimedi contro la fame nervosa, e leggendo le caratteristiche dell’individuo, mi sono ritrovata in Ignatia amara. Vorrei provare ad assumere questo rimedio, quale dosaggio dovrei adottare? E con che frequenza? Purtroppo vivo da sola e non posso permettermi visite e consultazioni, ma ho troppa voglia di vivere. Le chiedo cortesemente di aiutami.
La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Ignatia amara è certamente uno dei più importanti rimedi omeopatici che trova prescrizione per contrastare la fame nervosa. Pertanto, se lei si riconosce nelle caratteristiche psico-fisiche del rimedio, come rilevabili dal presente articolo, allora lo stesso può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine, su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, che come tutte le altre entità terapeutiche omeopatiche sono comunque personali, non sempre generalizzabili, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, solitamente ci si orienta verso le medio-basse diluizioni (ad es. 9CH), che vengono utilizzate in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Ovviamente, nonostante le difficoltà espresse, mi corre l’obbligo precisarle che la prescrizione giusta per lei (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Stefania dice
Buongiorno Dottoressa.
Vorrei ringraziarla per le risposte tempestive e allo stesso modo farle un’altra domanda che mi porterà a capire meglio l’argomento.
Nella sua risposta sulle diluizioni alte/ basse LM lei ha scritto che sono talmente particolari che non ammettono alcuna equivalenza.
Mentre nell’articolo sulle diluizioni nel sito si legge:
“In generale, contrariamente ad una diffusa errata opinione, le cinquantamillesimali non sono altissime diluizioni, bensì normali diluizioni basse-medie-alte, fondamentalmente corrispondenti alle diluizioni centesimali di base”.
“Pertanto, dal punto di vista dell’effetto clinico, tutte le tipologie di diluizioni omeopatiche possono così classificarsi:
► «basse» le diluizioni fino a 7 (D o CH o K o LM);
► «medie» quelle superiori a 7 fino a 15 (D o CH o K o LM);
► «medio-alte» quelle superiori a 15 fino a 30 (D o CH o K o LM);”
Ecc.
Quello che ha attirato la mia attenzione è che le LM fondamentalmente corrispondono alle CH.
E possibile quindi capire 1’000CH a quante LM corrispondono?
La ringrazio di nuovo e le auguro un bel fine settimana.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, le confermo che le diluizioni cinquantamillesimali LM, essendo uniche nel loro genere, non hanno altre tipologie di diluizioni equivalenti. La frase da lei citata va intesa nel senso che le LM non sono delle altissime diluizioni (potrebbe ingannare il fattore di diluizione 1:50.000), bensì sono diluizioni basse o medie o medio-alte o alte o altissime come lo sono le corrispondenti (ma non equivalenti) diluizioni centesimali CH di base (da cui si può partire secondo un possibile e semplificato metodo di preparazione), che hanno cioè la stessa cifra numerica, la quale è quella che determina la classificazione delle diluizioni in basse, medie, medio-alte, alte o altissime. Come specificato nel paragrafo “Classificazione delle diluizioni D, CH, K, LM”, le diluizioni che appartengono alla stessa classe hanno comportamenti terapeutici simili (ma non uguali), mantenendo le differenze scaturenti dalla propria tipologia di preparazione. Cordiali saluti.
Stefania dice
Buongiorno Dott.ssa Della Volpe.
Ho letto il suo articolo sulle diluizioni omeopatiche e mi è sorto il dubbio su com’è possibile da una diluizione di Ignatia Amara iniziale molto alta da 1M (e quindi 1’000CH), un mese dopo scendere a 6LM (diluizione bassa)?
E infatti, è quasi un mese che non sento nessun miglioramento ulteriore che non abbia già apportato la diluizione iniziale di 1M. È da notare che con 1M non ho avuto nessuna “crisi di guariggione”, se non un mal di testa, assolutamente sopportabile, durato un pomeriggio.
Quindi, per logica, bisognava salire ad una diluizione del tipo 2M e non scendere ad una potenza LM6 drasticamente più bassa.
Questo passaggio sinceramente non mi quadra. Lei avrebbe una spiegazione?
Inoltre, quale diluizione LM corrisponderebbe ad una diluizione M 1 o M 2 ?
La ringrazio tanto della sua attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, come sostanzialmente suggeritole nella risposta precedente, sarebbe opportuno chiedere tutti i chiarimenti al medico omeopata che ha fatto la prescrizione, in modo che possa metterla al corrente della strategia terapeutica che sta adottando. Non sempre è necessario salire con la diluizione, soprattutto se questa è già alta e se la stessa produce i benefici attesi. Le diluizioni cinquantamillesimali LM sono talmente particolari, per modalità di preparazione e per livello di dispersione, che non ammettono alcuna equivalenza. Cordiali saluti.