Cure omeopatiche sono quelle che rispondono alla legge “ SIMILIA SIMILIBUS CURANTUR”, chiamata Legge di Similitudine, che vuol dire che il simile è curato dal simile.
Secondo questa legge una sostanza naturale, che se assunta in grandi dosi da un individuo sano provoca una serie di sintomi, è in grado, se opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, di curare quegli stessi sintomi in un individuo malato.
Ecco perché parlare delle caratteristiche della sostanza o di quelle della malattia è la stessa cosa e quindi i rimedi omeopatici devono essere scelti in base alla somiglianza tra i loro effetti ed i sintomi che l’individuo malato manifesta.
Ippocrate (medico greco antico, vissuto tra il V e IV secolo a.c., considerato il padre della medicina) diceva: quello che provoca la stranguria (minzione lenta e dolorosa) nell’uomo sano, lo guarisce nell’uomo malato. La malattia è prodotta dai simili ed il malato ritorna dalla malattia alla salute mediante i simili che la producono. La guarigione, cioè, deve realizzarsi in forma simile alla Natura, deve agire in concordanza con la Natura.
Anche Louis Pasteur (1822 – 1895, chimico e biologo francese, considerato il fondatore della moderna microbiologia), che sviluppò una forma attenuata del virus responsabile della rabbia, utilizzabile come vaccino che ha salvato migliaia di persone, diceva: quello che provoca la rabbia, cura la rabbia e così anche per la difterite, setticemia, colera, tubercolosi, vaiolo, ecc.
Christian Friedrich Samuel Hahnemann (1755 – 1843, medico tedesco, considerato il fondatore della Medicina Omeopatica), che sottoponeva se stesso ed i suoi allievi alle sperimentazioni, ebbe modo di osservare che la somministrazione ripetuta e prolungata del chinino produce una febbre similare a quella che insorge nella malattia che lo stesso rimedio cura. Gli stessi fenomeni si presentavano con l’arsenico ed il mercurio, cioè somministrando tali sostanze in organismi sani queste provocano quadri di sintomi del tutto simili a quelli che i malati curano quando le usano come rimedi. Da qui la formulazione della Legge della Similitudine, da cui trae principio l’Omeopatia.
Egli trovò, inoltre, che i quadri di sintomi si curano utilizzando le sostanze diluite e sottoponendo le stesse alla tecnica della dinamizzazione o succussione. Nascono i rimedi omeopatici.
La regola seguita nelle cure omeopatiche è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si utilizzano rimedi a bassa diluizione (alcuni centesimali della sostanza base), mentre per le malattie nello stato cronico si adoperano rimedi a media diluizione (qualche decina di centesimali) e ad alta diluizione (da alcune centinaia di centesimali).
Il processo di guarigione avviene secondo la legge di Constantin Hering (1800 – 1880, medico di origine tedesca, considerato il padre dell’omeopatia americana): dall’alto al basso, dall’interno all’esterno e in ordine inverso rispetto all’apparizione dei sintomi. Prima spariscono i sintomi più nuovi, lasciando il posto ai sintomi più vecchi anche di diversi anni, poi con una seconda prescrizione scompaiono anche questi. Il miglioramento avviene prima a livello mentale poi a livello fisico.
(*) V. Note esplicative