MENUMENU
  • |
  • Rimedi omeopatici
    • Abies canadensis
    • Aconitum napellus
    • Achillea millefolium
    • Actaea racemosa o Cimicifuga
    • Aesculus hippocastanum
    • Aethusa cynapium
    • Agaricus muscarius
    • Allium cepa
    • Allium sativum
    • Aloe socotrina
    • Alumina
    • Ammonium carbonicum
    • Anacardium orientale
    • Antimonium crudum
    • Antimonium tartaricum
    • Apis
    • Argentum nitricum
    • Arnica montana
    • Arsenicum album
    • Aurum metallicum
    • Badiaga
    • Baryta carbonica
    • Belladonna
    • Borax
    • Bryonia
    • Calcarea carbonica
    • Calendula
    • Camphora
    • Cantharis
    • Carbo animalis
    • Carbo vegetabilis
    • Causticum
    • Chamomilla
    • Cineraria maritima
    • Cuprum metallicum
    • Dulcamara
    • Ferrum iodatum
    • Ferrum phosphoricum
    • Gelsemium
    • Graphites
    • Hekla lava
    • Hepar sulphur
    • Hypericum
    • Ignatia amara
    • Kali carbonicum
    • Kalium chloratum
    • Kalmia latifolia
    • Lachesis
    • Ledum palustre
    • Lilium tigrinum
    • Lycopodium
    • Mercurius solubilis
    • Mezereum
    • Moschus
    • Nux vomica
    • Petroleum
    • Phosphorus
    • Phytolacca decandra
    • Pulsatilla
    • Rhus toxicodendron
    • Sambucus nigra
    • Secale cornutum
    • Sepia
    • Silicea
    • Staphysagria
    • Sulphur
    • Teucrium
    • Veratrum album e Veratrum viridis
  • Affezioni-Rimedi
    • Aerofagia
    • Affaticamento mentale
    • Afonia e Raucedine
    • Alopecia Calvizie
    • Ansia, Depressione, Attacchi di panico
    • Ascessi
    • Asma
    • Balbuzie
    • Calcolosi biliare renale e salivare
    • Cefalea, Emicrania, Mal di testa
    • Cellulite
    • Congestione nasale 
    • Deficit di Attenzione e Concentrazione
    • Dermatite, Eczema, Dermatosi
    • Disturbi gastrici
    • Disturbi Specifici del Linguaggio
    • Esofagite
    • Fame nervosa
    • Febbre e Influenza
    • Gengivite
    • Herpes simplex
    • Herpes zoster
    • Infezioni delle vie urinarie
    • Insonnia
    • Ipertensione arteriosa
    • Lichen ruber planus
    • Mal di gola
    • Ossiuriasi
    • Parodontosi e parodontite
    • Perdita di memoria
    • Prurito
    • Punture di insetti
    • Raffreddore e Rinite allergica
    • Reumatismi
    • Rinite vasomotoria
    • Sciatica
    • Sinusite
    • Tosse
    • Ulcere varicose
    • Varicocele
    • Verruche
    • Vertigine
    • Vestibolite vulvare
  • Tinture Madri
    • Achillea – Agrimonia
    • Alchemilla – Altea
    • Amamelide – Anice
    • Arnica – Artemisia
    • Bardana – Betulla
    • Biancospino – Bistorta
    • Borragine – Borsa del pastore
    • Calendula – Camomilla
    • Cannella – Carciofo
    • Crespino – Drosera
    • Echinacea – Edera comune
    • Edera terrestre – Eleuterococco
    • Elicriso – Equiseto
    • Euforbia – Farfaro
    • Finocchio – Fumaria
    • Gramigna – Idraste
    • Iperico – Issopo
    • Lattuga – Lavanda
    • Liquirizia – Lobelia
    • Luppolo – Marrubio
    • Matico-Melissa
    • Menta piperita – Mimosa
    • Mirra-Mitchella
  • Piante & Salute
    • Aglio
    • Alloro
    • Aloe
    • Arancio
    • Basilico
    • Carciofo
    • Cipolla
    • Limone
    • Macchia mediterranea
    • Melo
    • Salvia
  • Rimedi della nonna
    • A bada contusioni e distorsioni
    • Abbasso la febbre
    • Abbronzatura sicura
    • Addio mal di testa
    • Bocca sorridente
    • Capelli a posto
    • Cistite senza più scampo
    • Controlliamo l’ipertensione
    • Curiamo piaghe, ferite, ulcere
    • Digestione facile
    • Digestione senza tante arie
    • Emorroidi e vene varicose ko
    • Fermiamo la diarrea
    • Liberi da calli, verruche, geloni
    • Mai più stitichezza
    • Mal di gola subito via
    • Ok con depurativi e diuretici
    • Pelle sempre bella
    • Per maturare foruncoli e ascessi
    • Per riposare meglio
    • Per scottature-punture d’insetti
    • Per solo donne
    • Repellente per zanzare e formiche
    • Ritorna la voce
    • Se l’alito è pesante
    • Sollievo per lombalgie e coliche
    • Solo per il viso
    • SOS Vaginite
    • Spegniamo le infiammazioni
    • Stop reumatismi-nevralgie-ecc.
    • Vediamoci chiaro
    • Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.
    • W i segreti della nonna
  • Approfondimenti
    • Aggravamento omeopatico
    • Carbonati: funzioni nell’organismo, benefici
    • Cure omeopatiche: principi
    • Diatesi in Omeopatia
    • Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM
    • Fosforo: proprietà, benefici, usi
    • Gerarchia dei sintomi
    • La guarigione
    • La medicina del malato
    • Le basi della fitoterapia
    • Mercurio: composti, usi, effetti
    • Oleoliti e Oli essenziali
    • Omeopatia e Costituzioni
    • Potassio: biochimica, funzioni
    • Preparati fitoterapici
    • Relazione corpo mente
    • Rimedi omeopatici: origine
    • Rimedio simillimum
    • Tipi di preparati fitoterapici
    • Scuole omeopatiche
  • Glossario
    • Glossario A
    • Glossario B
    • Glossario C
    • Glossario D
    • Glossario E
    • Glossario F
    • Glossario G-H
    • Glossario I
    • Glossario L-M
    • Glossario N-O
    • Glossario P-Q
    • Glossario R
    • Glossario S
    • Glossario T-U
    • Glossario V-Z
  • Chi sono

Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Risultati della ricerca per: menta

Menta piperita – Mimosa

Sommario Menta piperita – Mimosa:

◊ TM di Menta piperita

◊ TM di Mimosa o Acacia catechu o Cathecù

Tintura Madre di Menta piperita

Menta piperita
Menta piperita

La Menta piperita è una pianta erbacea aromatica della famiglia delle Labiate. È una pianta alta al massimo 70 cm., con steli eretti. I suoi rizomi si espandono nel terreno allo stesso modo delle piante infestanti. Le foglie di colore verde brillante sono lanceolate, sono opposte e sono ricoperte da una leggera peluria. I fiori, di colore bianco, rosa o viola costituiscono le cime terminali di forma conica. La fioritura avviene in piena estate e prosegue fino all’autunno.

Le foglie contengono oli essenziali, flavonoidi, acidi tra cui l’acido ascorbico, tocoferoli, caroteni, betaina, colina e anche tannini. Esse hanno un odore forte ed hanno anche un sapore pungente e rinfrescante.

L’olio essenziale e il mentolo contenuti nelle foglie e nelle sommità fiorite sono usati in medicina. Il mentolo è in commercio con il nome di menta glaciale, per liquoreria.

Essenza è il termine antico di chimici e farmacisti ancora attualmente usato per indicare la parte “essenziale”, cioè di maggiore interesse, contenuta in molte sostanze vegetali e ottenuta da esse con vari metodi, fra cui particolarmente frequente quello della distillazione in corrente di vapore.

Al distillato è dato il nome di essenza od olio essenziale, e olio etereo o spirito o alcolato.

Sebbene il termine vada assumendo carattere antiquato, esso è ancora largamente usato in chimica farmaceutica e in taluni campi della chimica industriale, ad es. a indicare le sostanze odorose usate in profumeria.

Il mentolo è un alcol ciclico derivato da un idrocarburo terpenico, il mentano. Si presenta in cristalli incolori dal sapore e dall’odore caratteristico. In medicina il mentolo si usa come antisettico ed eccitante dell’apparato respiratorio.

Data la grande richiesta di mentolo, oltre all’estrazione dalla menta piperita si sono messe a punto varie vie sintetiche per produrlo.

Il mentolo è uno dei monoterpenoidi della menta, in cui viene prodotto per biosintesi. Il componente intermedio è il (+)-pulegone che può essere ossidato a mentofurano oppure essere ridotto a (+)-mentone o (+)-isomentone, che a sua volta per riduzione viene convertito in mentolo e acetato di mentile.

Una via sintetica parte dal citronellale, il quale in seguito ad una ciclizzazione interna genera l’isopulegolo, il quale viene poi idrogenato a mentolo.

Tuttavia la ciclizzazione del citronellale porta anche alla formazione degli altri stereoisomeri, in quanto la reazione non è diastereoselettiva. Ci sono però altri metodi di sintesi. Tra questi il più seguito parte dal mircene e permette di ottenere isopulegolo che viene idrogenato a mentolo.

Un processo alternativo a quello appena menzionato è quello che sintetizza il timolo da m-cresolo e propilene. Il timolo è poi idrogenato per dare la miscela dei vari stereoisomeri del mentolo. Questa miscela viene sottoposta a distillazione frazionata per estrarre il mentolo racemo, il quale viene fatto reagire con benzoato di metile per dare il benzoato di mentile. Il mentolo viene quindi ottenuto per cristalizzazione frazionata, idrolisi dell’estere e ricristalizzazione con una purezza finale del 90%.

Preparazione

La parte attiva è costituita dalle foglie quando hanno raggiunto la grandezza ottimale, e dalle sommità fiorite raccolte in luglio e in agosto. Per la Tintura si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 45°.

Proprietà

Tonica, antispastica, carminativa, digestiva, antiemetica, diaforetica, antisettica e anche blanda analgesica.

Utilizzo

È utilizzata nei dolori digestivi con flatulenza, colica intestinale, vomito, raffreddore, dismenorrea e anche cinetosi. Inoltre essa si rivela un sinergico utile anche come tonico per i nervi in caso di ansia e di tensione nervosa.

Dosi

30 gocce 3 volte al dì, dopo i pasti.

(*) V. Note esplicative

Logo rimediomeopatici.com
Logo rimediomeopatici.com

Tintura Madre di Mimosa o Acacia catechu

Mimosa
Mimosa

La Mimosa è un albero deciduo e spinoso della famiglia delle Leguminosae che cresce raggiungendo anche un’altezza di 15 m. Ha origine nel Borneo. Il suo legno contiene Tannini, Mucillagini, Flavonoidi e anche ceneri. L’odore però è assente.

Preparazione

La parte attiva è costituita dall’estratto secco acquoso del legno dell’albero.

Per la Tintura si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 45°.

Proprietà

Astringente e antisettica

Utilizzo

È usata nella diarrea e per la terapia di stati infiammatori delle alte vie aeree e digestive per la sua attività astringente: gengivite, stomatite, faringite, per risciacqui e anche gargarismi.

Dosi

10-15 gocce, 1 – 2 volte al dì.

Le T.M. di Menta piperita-Mimosa si ottengono dalle relative piante, per estrapolazione del principio attivo.

(*) V. Note esplicative

Logo rimediomeopatici.com
Logo rimediomeopatici.com

Menta piperita – Mimosa

Segui https://ricettedirita.it/primi-piatti/

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/alimenti/ e segui anche https://schedescuola.it/schede/varie/esami/

Leggi https://rimediomeopatici.com/piante-salute/

Affaticamento mentale

L’applicarsi intensamente in attività intellettuali in genere, come ad esempio nei periodi di studio intenso, può determinare affaticamento mentale. L’applicazione mentale richiede un notevole sforzo psico-fisico e determina un elevato consumo di energie. Uno sforzo prolungato, a prescindere dal tipo di attività e dalla propria personalità, provoca anche un calo della concentrazione legato allo stress.

Ma l’esaurimento mentale e fisico è legato per lo più al continuo stato di allerta in cui si trova chi studia per obiettivi specifici. Ad esempio studiare per una prova d’esame è un particolare periodo in cui l’impegno diventa più intenso e approfondito.

Studiare, ovvero applicarsi metodicamente su qualcosa, è un’azione che può essere suddivisa in diverse fasi. Le più importanti sono la conoscenza, la comprensione e la memorizzazione.

Affaticamento mentale
Affaticamento mentale

Durante queste fasi, anche chi non è predisposto va incontro ad affaticamento e ad un calo della concentrazione a causa dello stress. Lo stress è un fenomeno che rappresenta una serie di eventi psicologici e fisici che causano nell’organismo una reazione di adattamento mirato a preservare il l’equilibrio interno.

Il surmenage intellettuale e fisico possono comportare una somatizzazione a livello di organi e apparati i cui sintomi si manifestano a diversi livelli: neurologico, con ansia, agitazione, crisi di panico; polmonare, con asma, iperventilazione; cardiaco, con tachicardia, irregolarità del battito, ipertensione; gastrointestinale, con nausee, digestione lenta e difficile, crampi, bruciori di stomaco.

La sintomatologia comprende anche insonnia, stanchezza mattutina, spossatezza, scarsa attenzione e cefalea.

Tra i principali rimedi omeopatici utili a osteggiare l’affaticamento mentale ci sono:

Kalium phosphoricum è uno dei principali rimedi omeopatici utilizzato per l’affaticamento intellettuale, per la riduzione della capacità di concentrazione e di memorizzazione, per la debolezza fisica ed intellettuale, per la scarsa attitudine al lavoro intellettuale, ecc. astenia alternata a eccitazione, per eccesso di fatica intellettuale. Insonnia. in soggetto con forte affaticamento intellettuale, stanco, debilitato, ipersensibile che ha difficoltà ad addormentarsi, che ha sonno disturbato ed incubi; e così via.

Phosphoricum acidum è il rimedio della depressione nervosa conseguente ad un sovraffaticamento intellettuale, ma anche a prolungate preoccupazioni o dispiaceri, ove predomina l’apatia, il disinteresse per tutto. Altra differenza è che Kalium phosphoricum migliora con un moderato esercizio fisico e si aggrava con il riposo. Mentre Phosphoricum acidum migliora con un breve sonno e si aggrava con l’esercizio fisico. Entrambi i rimedi manifestano una stanchezza psichica con gli inevitabili riflessi negativi sulla concentrazione, sulla memoria, ecc., ma in Phosphoricum acidum è maggiormente accentuata la difficoltà di comprensione, di pensiero e di espressione

Natrum muriaticum particolarmente indicato proprio per il sovraffaticamento intellettuale di scolari e studenti. Il soggetto peggiora al mare, al freddo, con l’esercizio fisico, dopo uno stress intellettuale.

Kalium phosphoricum, Phosphoricum acidum e Natrum muriaticum hanno una patogenesi specifica molto simile.

Altri rimedi adoperati per l’affaticamento mentale sono:

Anacardium orientale cefalea causata dal minimo lavoro intellettuale in soggetti con sdoppiamento della personalità

Argentum nitricum cefalea causata dal minimo lavoro intellettuale in soggetto agitato, apprensivo, frenetico ed emotivo

Carcinosinum, che è il nosode del carcinoma, è un rimedio omeopatico che si rivolge prevalentemente a bambini che presentano una predisposizione costituzionale verso numerose affezioni infantili acute ed un sistema neuro-psichico particolarmente sofferente, connotato da torpore intellettuale, difficoltà a pensare, apatia, indifferenza, insonnia.

Zincum metallicum è adoperato in caso di esaurimento nervoso, sovraffaticamento intellettuale, stati di irritazione cerebrale, depressione, intontimento, insonnia, ecc., Sposatezza nervosa dopo sovraffaticamento provoca una depressione psichica considerevole con una ipereccitabilità di tutto il sistema nervoso periferico che si traduce in movimenti continui delle estremità, in spasmi e in tremori.

Nux vomica  mal di testa pressante, penetrante, spasmodico e localizzato alla fronte, oppure al cervello, o all’occipite, o su un lato soltanto della testa (emicrania). I dolori compaiono soprattutto al mattino dopo essersi svegliati, o alzandosi, o dopo un pasto, o all’aria aperta, o ricorrono ogni giorno alla stessa ora, oppure si presentano dopo un affaticamento intellettuale, con il clima caldo, camminando, chinandosi o muovendo la testa.

Il macerato glicerico M.G. 1DH ricavato dai semi della Betula verrucosa ha un’azione tonica e stimolante a livello delle funzioni intellettive. È un adattogeno utile per favorire le fisiologiche funzioni di adattamento allo stress supportando in particolare le funzioni intellettive (concentrazione e memoria). Si utilizza efficacemente per le turbe della memoria, per l’astenia mentale, sia nell’anziano che nel giovane, e nelle difficoltà di concentrazione. E’ consigliata agli studenti nei periodi che precedono gli esami.

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/

Segui https://schedescuola.it/un-liquido-nella-cannuccia/

e segui anche https://ricettedirita.it/dolci/ricette-light-dolci/6045-dischi-di-brioche-light/

(*) V. Note esplicative

Logo rimediomeopatici.com
Logo rimediomeopatici.com

Badiaga

DESCRIZIONE di BADIAGA

Badiaga è un rimedio omeopatico di origine animale ed è il nome russo della Spongilla fluviatilis, un organismo pluricellulare che vive nelle acque dolci. Spongilla f. non è altro che una piccola spugna grigio-verdastra.

Spongilla f. è un invertebrato che appartiene all’ordine dei Poriferi e fa parte di un genere con oltre 200 specie diverse che vivono in laghi, stagni e torrenti lenti. La Spongilla fluviatilis, della famiglia Spongillidi, appartiene alle spugne Demospongiae, dette anche spugne silicee o spugne cornee.

Le Demospongiae sono spugne di tipo Leucon e rappresentano la classe più nutrita del phylum Porifera, comprendendo il 95% delle specie note, tra cui le familiari spugne da bagno.

Leucon in zoologia è il tipo di spugna la cui cavità gastrovascolare comunica con l’esterno per mezzo di canali rivestiti di flagelli; Il corpo ha pareti spesse e lo spongocele è formato da una sacca estremamente ramificata, con un gran numero di camere flagellate intercomunicanti. È la morfologia più evoluta, in cui lo spongocele è caratterizzato da un complesso sistema di concamerazioni, che potenzia l’efficacia filtratoria.

L’impalcatura è l’endoscheletro dell’animale ed è costituita da spicole costituite da fibre di spongina, una scleroproteina contenente aminoacidi alogenati. Le fibre di spongina sono flessibili ed elastiche, disposte in senso longitudinale e collegate tra loro da un gran numero di fibre secondarie che formano una serie di ponti. La spongina è una sostanza organica chimicamente affine alla seta ed è prodotta dalle cellule del mesenchima: gli spongioblasti.

Spongilla è un organismo sessile e si attacca a substrati duri come rocce, tronchi e talvolta al suolo. Spugne del genere Spongilla possono vivere in simbiosi con alcune alghe verdi, le zoochlorellae che conferiscono alle spugne l’aspetto verdastro.

Il rimedio omeopatico Badiaga si ottiene per triturazione della spugna secca raccolta in autunno. È molto utilizzato in otorinolaringoiatria, cioè di quella branca della medicina che si occupa delle malattie dell’orecchio, del naso e della gola.

Badiaga
Badiaga

CARATTERISTICHE e USO

Organospecifità: Organi di senso, tratto superiore dell’apparato respiratorio, ghiandole, sistema muscolo-scheletrico.

Principali indicazioni cliniche: Adeniti, cellulite, cefalea, corizza, laringite, oftalmia, palpitazioni, raffreddore da fieno, reumatismi, tosse pertussoide e pertosse.

Il rimedio ha un’azione profonda sugli organi respiratori e sulle ghiandole; agisce secondariamente sugli altri organi e apparati.

B.è utilizzato in tutti gli stati infiammatori che colpiscono l’ORL: coriza spasmodica con starnuti e rinorrea acquosa e fluente, anche associata all’influenza, con senso di oppressione; laringiti stagionali allergiche; dispnea asmatiforme, rinite allergica; infiammazioni oculari. Viene anche utilizzato in caso di starnuti ripetuti, tosse o per l’ingrossamento dei linfonodi. Indurimenti ghiandolari (adeniti), specialmente al seno, per il gonfiore alle gambe e per la cellulite.

Il soggetto B. è una persona sempre mentalmente attiva, con un pensiero chiaro e lucido, anche quando è ammalato.

La tosse di B. è di tipo pertussoide, con solletico alla laringe ed il malato ha la sensazione di avere dei granelli di zucchero in gola. La sua tosse aumenta nel pomeriggio, è accompagnata da starnuti ed è seguita anche emissione di muco dalla bocca e dal naso. Il soggetto può avere molto catarro da impedire un sonno tranquillo. La sua cefalea si manifesta con dolori vivi ai globi oculari e con spasmi alla palpebra superiore sinistra; inoltre egli sente di avere la testa pesante e aumentata di volume, con sensibilità al cuoio capelluto.

Il paziente ha palpitazione dopo piacevoli emozioni, palpitazioni più intense quando è coricato sul fianco destro; ha dolori alla parte posteriore del tallone destro che aumentano con un minimo movimento; ha una sensibilità dolorosa della pelle e dolenzia generale dei muscoli, come se fossero stati percossi. La dolenzia è una indicazione principale del rimedio.

Modalità: i sintomi si aggravano col freddo e migliorano col calore.

Rimedi complementari: Iodum, Sulfur.

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/alimenti/pane-cucina/

Segui https://ricettedirita.it/contorni/lattuga/

… e segui anche https://schedescuola.it/schede/imparare-giocando/figure/

Leggi https://rimediomeopatici.com/cellulite/

(*) V. Note esplicative

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

Veratrum album e Veratrum viridis

Veratrum album – Veratrum viridis

VERATRUM ALBUM

DESCRIZIONE

Il rimedio omeopatico Veratrum album si ottiene dalla tintura dei rizomi raccolti (nelle Alpi e nei Pirenei) all’inizio di giugno, prima della fioritura.

La pianta, pubescente nella parte apicale, presenta un fusto sotterraneo chiamato rizoma situato in concomitanza dell’apparato radicale. Il rizoma del veratro è breve, grosso (nei vecchi esemplari può raggiungere uno spessore di 3 cm), di colore scuro esternamente e biancastro all’interno.

I rizomi di contengono acido di chelidone e veratrum; grassi; alcaloidi tossici tra cui sterinalcaloidi, protoveratrina, jervina; rubijervina, veratramina, germerina ed anche altri. Nei nostri Veratrum non c’è la veratrina, presente nelle specie messicane. Il veratro in chimica è un alcaloide.

Le foglie lunghe 10-20 cm sono scabre al tatto e di colore verde-grigiastro. Sono alterne, inserite a spirale quelle inferiori ampiamente ovate con guaina, lembo inferiore pubescente, ripiegate longitudinalmente; le superiori sono lanceolate. Le guaine sono imbricate e anche decorrenti.

I fiori sono a grappoli eretti che formano una pannocchia. Hanno 6 tepali bianchi o anche verdastri, una lunghezza di 10-20 mm e sono generalmente fusi alla base. I pedicelli sono lunghi 1-3 mm., gli stami 6, gli stili 3. Fiorisce in luglio.

Il frutto è una capsula ovale-acuta a 3 carpelli, con semi compressi e anche alati.

La pianta, alta da 60 a 150 cm, cresce nei prati e pascoli, megaforbieti, piano montano-alpino.

Veratrum album
Veratrum album
Veratrum album
Veratrum album

SINTOMI SECONDARI e MODALITA’

Veratrum album
Veratrum album

Omeopatico

Veratrum viridis

DESCRIZIONE
Veratrum viridis o Veratrum viride, noto come poke indiano, giglio di mais, elleboro indiano, falso elleboro, falso elleboro verde o falso elleboro gigante, è una specie di Veratrum originaria del Nord America orientale e occidentale. Vive nelle regioni temperate e in Europa.

Il rimedio omeopatico si ottiene dalla radice tintura della radice fresca raccolta in autunno.

Dai rizomi di Veratrum viride si ottengono: jervina, rnbijPrvina, pseudojervina, protoveratridina, germina, veratrina, veratrosina, vertramina, revadina, veratridina.

Omeopatico

Omeopatico

 

Omeopatico

Il VERATRO e la VERATRIDINA

Dal punto di vista chimico, i principi attivi di queste specie botaniche possono essere classificati in 3 gruppi: alcaloidi aminici, alcaloidi esterici e glicosidi. Tutti contengono un nucleo steroideo. Agli alcaloidi aminici appartengono la jervina, la rubijervina e anche la vetramina. Gli alcaloidi esterici sono formati dall’unione degli alcaloidi aminici con acidi della serie grassa: a questo gruppo appartengono i più attivi, come la protoveratrina, la cevadina (o veratrina) e la veratridina. Ai glicosidi appartengono la pseudojervina e la veratrosina, che, dopo idrolisi, danno jervina e veratramina.

La veratridina è, tra gli alcaloidi del veratro, quello dotato di maggiore potenza farmacologica ed è anche quello di più ampio spettro d’azione. Degna di nota è la sua capacità di indurre contrazione muscolare, potenziali ripetitivi nel tessuto nervoso e anche aritmie cardiache. Queste azioni farmacologiche conseguono a uno stato di ipereccitabilità e anche di depolarizzazione delle membrane cellulari eccitabili, ascrivibile alla capacità della veratridina di causare un’aumentata permeabilità al sodio della membrana cellulare.

L’interazione della veratridina con il sito di legame del canale del sodio porterebbe a un blocco dell’inattivazione del canale del sodio e anche a uno spostamento dell’attivazione verso potenziali più negativi.

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/varie/vetro-ceramica-e-porcellana/

Segui https://ricettedirita.it/contorni/altro-contorni/

… e segui anche https://schedescuola.it/circuito-per-il-presepe/

Leggi https://rimediomeopatici.com/aerofagia/

(*) V. Note esplicative

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

 

 

Secale cornutum

DESCRIZIONE DI SECALE CORNUTUM

Il rimedio omeopatico Secale cornutum (ergot in francese) si ottiene dalla Tintura degli speroni freschi raccolti proprio prima della mietitura della S.c.

La parola sperone indica il Claviceps purpurea che è un fungo ascomicete del genere Claviceps, parassita delle graminacee. Il fungo si sviluppa sotto forma di piccole escrescenze nere allungate, simili a speroni e a forma di corna, sulla spiga della pianta di Segale infetta, che viene perciò detta cornuta.

La pianta infetta contiene dei principi attivi del fungo, degli alcaloidi (ergotine) che sono estremamente tossici. L’intossicazione da ergotine è detta ergotismo.

CURIOSITA’ e APPROFONDIMENTI

In passato l’ergotismo fu causa di frequenti e anche paurose epidemie. Si hanno notizie a partire dall’anno 857. Da allora le intossicazioni a carattere epidemico si susseguirono numerosissime in Francia, in Germania, in Russia, in Inghilterra e in altri paesi Nord-Europei. Le ultime due gravi epidemie si ebbero in Russia nel 1926 e in Irlanda nel 1929. Oggi l’ergotismo può considerarsi scomparso o quasi, anche grazie alle cure impiegate nelle colture dei cereali.

Si distinguono due forme cliniche di ergotismo: la gangrenosa e la convulsiva.

I due quadri nosologici non sempre si mantengono nettamente distinti. S’iniziano con sintomi comuni: debolezza generale, dolori alle regioni lombari e alle estremità, nausea, vomito, diarrea, sete intensa, ottundimento intellettuale e anche caratteristico senso di formicolio, specie agli arti.

Allorché la malattia assume la forma gangrenosa, le estremità, specie in corrispondenza delle regioni distali, diventano, dopo alcuni giorni, tumefatte, violacee, presentando alterazioni dell’aspetto flogistico, e sono sede di urenti dolori. In seguito la cute di queste regioni assume un colorito sempre più scuro, fin quasi nero; la parte si fa fredda, si essicca, si raggrinza, sembra mummificarsi, perde ogni sensibilità e può amputarsi spontaneamente in corrispondenza delle articolazioni. Le lesioni sono sostenute da uno spasmo delle pareti arteriose, cui segue grave degenerazione ialina. A questo si aggiunge una lesione dell’intima che favorisce la formazione di trombi, che possono occludere completamente il lume. I vasi assumono un aspetto vitro omogeneo.

La forma convulsiva s’instaura più lentamente della precedente ed ha decorso più conico. Già i sintomi premonitori assumono più carattere nervoso: si hanno parestesie, atassia, fenomeno di Romberg, scomparsa dei riflessi profondi. Dopo alcune settimane compare la sindrome tipica: accessi convulsivi e spasmi tonici, specie degli arti, i quali assumono posizioni particolari e sono così fortemente flessi in tutte le articolazioni da ostacolare la circolazione nelle parti distali, che divengono edematose e cianotiche. Lo spasmo può colpire anche il diaframma e i muscoli laringei, provocando dispnea e, nei casi gravi, morte per asfissia. Le crisi convulsive si ripetono a distanza di qualche giorno o anche quotidianamente, spesso nella stessa ora, e sono accompagnate da violenti dolori. Negli intervalli si prova, in genere, un relativo benessere, con intenso e caratteristico senso di fame.

L’esame anatomopatologico rivela degenerazione e sclerosi delle vie sensitive, del tutto simili a quelle che si osservano alle intossicazioni croniche da piombo, da arsenico e da alcol.

In alcuni casi compaiono disturbi psichici, i quali possono, in taluni casi, anche manifestarsi tardivamente. Nelle forme lievi si ha difficoltà nell’elaborazione del pensiero e anche deficienza di iniziativa. Nei casi gravi e avanzati il soggetto appare confuso, spesso anche in stato di stupor, che, a volte, è interrotto da improvvise crisi di agitazione motoria. Possono inoltre manifestarsi allucinazioni visive elementari e idee deliranti accompagnate da angoscia. Talora possono residuare per lungo tempo: cefalea, vertigini, stato ansioso, irritabilità e anche disposizione agli accessi convulsivi.

Rimedio

CARATTERISTICHE e USO

L’ingestione della pianta infetta provoca intossicazione. Il soggetto Secale c. ha una costituzione fosfo-sulfurica.

Organospecificità: SNC, sistema nervoso vegetativo, sistema vascolare, apparato gastrointestinale, parete vascolare intima e muscolaris, utero.

Le due grandi sfere d’azione del rimedio sono rappresentate dall’utero, ove provoca emorragie (metrorragie) con sangue nero e senza coaguli, e dall’arterite degli arti inferiori. S. c. ha una tendenza emorragica e tutte le sue manifestazioni patologiche possono accompagnarsi a perdite sanguigne ed emorragie.

Principali indicazioni cliniche: Aborto, minaccia di. Aborto spontaneo. Acufene. Albuminuria. Ambliopia Apparato digerente: bruciori allo stomaco, gastrite, ulcera, disfagia, singhiozzo, rigurgiti, nausea, vomito, ematemesi; coliche, borborigmi, diarrea, tenesmo. Arteriosclerosi. Arterite delle articolazioni. Asfissia. Astenopia. Balbuzie. Cataratta. Colera; infantile. Congelamento. Convulsioni. Corea. Crampi anche al diaframma. Cuore, palpitazione del. Diabete. Diarrea. Disfagia. Dispnea. Emicrania. Emorragie retiniche. Endoarterite obliterante e coronarica. Ematuria. Emorragia post-partum. Emorragie. Epatomegalia. Epilessia. Epistassi. Favi. Foruncoli. Gangrena secca. Gastrite. Geloni. Ghiandole gonfie e tendenti alla suppurazione. Idrope endolinfatica e sindrome di Meniere. Intorpidimento. Insufficienza circolatoria. Ipermenorrea. Ipertensione. Latte, soppresso. Metrorragia. Morbo di Reynaud. Placenta, ritenuta. Ronzii ed eco. Singhiozzo. Spasmi. Secchezza oculare. Spasmo del diaframma. Strabismo. Trombosi. Ulcere. Degenerazione delle unghie, Vertigini.Vescicole cutanee. Paralisi della vescica.

Il soggetto S. è scoraggiato, malinconico e soprattutto ansioso, ha paura della morte.

In certi casi il paziente ha una forte debolezza generale, un affievolimento del sensorio e delle facoltà mentali; in altri casi, al contrario, predomina uno stato di eccitazione con eccessi di furore e crisi maniacali.

Una modalità chiave del rimedio è la “tendenza a scoprirsi”.

Secale c. esercita un’azione costrittiva e spastica sulle fibre muscolari lisce in particolar modo quella sulle fibre muscolari della tunica delle arterie, con tendenza alla gangrena.

L’azione costrittiva e spastica domina la patogenesi del rimedio ed ha come effetto quello di rendere spastici i vasi sanguigni, riducendovi la circolazione, per sopprimerla infine del tutto e sfociare nel processo di gangrena secca. Talora si assiste anche alla formazione di trombi che possono occludere completamente il lume.

AZIONE DI SECALE CORNUTUM SULL’UTERO

A livello dell’utero Secale è utile nella metrorragia, nell’ipermenorrea, nell’endometriosi (irregolarità dei cicli mestruali con sanguinamenti anomali), nelle emorragie post-partum, nei casi di placenta ritenuta. S. arresta le emorragie, calma i dolori ed i bruciori, risollevando in ogni caso l’ammalata.

Aggravamento con il caldo, aggravamento dell’emorragia con il movimento, miglioramento con applicazioni fredde.

AZIONE DI SECALE CORNUTUM SUGLI ARTI

Gli spasmi vasomotori più frequenti sono quelli che si verificano a livello delle arterie degli arti. La gangrena può interessare l’intero arto oppure solo una estremità, ad esempio un dito della mano o del piede. Lo spasmo si accompagna a pelle ruvida, cianosi, raffreddamento delle estremità come nei geloni e nei casi di congelamento. Il soggetto ha la sensazione di formicolii o di pizzicore o di intorpidimento, perdita di sensibilità, crampi violenti al polpaccio; in uno stadio più avanzato egli avverte dolori talvolta atroci con la sensazione di bruciore.

Secale c. è utile nei casi di geloni, congelamento, geloni, endoarterite obliterante, morbo di Reynaud, asfissia, gangrena secca degli anziani.

L’arto del soggetto Secale è aggravato da applicazioni calde esternamente ed è al contrario migliorato dal freddo e dall’aria fresca esterna.

Se il malato fa un bagno caldo l’estremità dell’arto diviene color blu-ardesia ed anche atrocemente dolente. Ciò distingue l’ammalato Secale da quello Arsenicum, che per quanto lo riguarda è migliorato dal calore e dalle applicazioni calde.

Secale cornutum
Secale cornutum

Modalità

 

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/bellezza-salute/

Segui https://ricettedirita.it/varie/frittelle/

… e segui anche https://schedescuola.it/schede/scienze/i-viventi/

Leggi anche  https://rimediomeopatici.com/affezioni-rimedi/tosse/

(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.

logo-rimedi-omeopatici
logo-rimedi-omeopatici

 

 

  • 1
  • 2
  • 3
  • …
  • 37
  • Pagina successiva »

Cerca

Alcuni suggerimenti:


CHI SONO

Rimedi Omeopatici | Affezioni - Rimedi | Tinture Madri | Piante e Salute | Rimedi della Nonna

Copyright © 2023 RimediOmeopatici.com. Note esplicative. Privacy e Cookie. Gestione iscrizione ai commenti
Protected by Copyscape Web Copyright Protection Software

Powered by: Web Station - realizzazione siti web