I rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati per trattare le punture di insetti quali api, moscerini, pulci, zanzare, ecc. sono i seguenti:
Apis si utilizza prevalentemente in caso di gonfiore e di dolore pungente che migliora con applicazioni fredde (tipicamente in caso di puntura d’ape). È il primo rimedio omeopatico da prendere in considerazione in caso di punture d’ape. Può essere alternato con Ledum palustre, che è un altro rimedio omeopatico particolarmente indicato.
Ledum palustre se le parti colpite sono fredde al tatto e si avverte un miglioramento con impacchi o bagni freddi,
Spesso sono utili Apis e Ledum palustre, in basse o medio-basse diluizioni (ad es. fino a 9CH), alternando tra loro i due rimedi. Superata la fase acuta, Ledum palustre può essere ancora adoperato per fare prevenzione ove sussista la possibilità di punture di insetti o di parassiti. Esso viene tipicamente adoperato dagli apicultori qualche tempo prima di avvicinarsi all’alveare.
Caladium se le punture bruciano e prudono intensamente.
Carbolicum acidum in caso di reazione che provoca una manifestazione simile all’orticaria.
Vespa se il dolore è bruciante e pungente come di aghi arroventati sulla pelle (tipicamente in caso di puntura di vespa).
Sulphur è certamente un importante rimedio omeopatico che viene adoperato nelle varie affezioni cutanee. Per questo motivo potrebbe fornire il suo contributo, in particolare se le eruzioni sono rosse e brucianti, con prurito. Il prurito è molto intenso e spinge a grattarsi fino a sanguinare.
La diluizione e la posologia sono abbastanza individuali e non sempre generalizzabili. Solitamente ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che vengono utilizzate in ragione di 3-5 granuli pro-dose più volte al dì (ad es. 3-6 volte), inizialmente anche ogni 10-15 min.
Prevenzione
Relativamente alla prevenzione, una specifica per le punture d’insetti che viene utilizzata prevede l’uso del rimedio omeopatico Ledum palustre, mentre Apis viene associato in caso di puntura per esercitare localmente un’azione particolarmente rapida e lenitiva. Ma la vera prevenzione dovrà avere un’azione più profonda e sistemica, dovrà cioè consistere nel curare la predisposizione dell’organismo e del sistema immunitario a reazioni allergiche tanto spropositate. Si tratta in sostanza di individuare il rimedio omeopatico costituzionale, che deve assomigliare in tutto e per tutto al paziente, replicandone i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici, allo scopo di correggere il “terreno” legato al patrimonio genetico e comportamentale.
Con un tale rimedio, da utilizzare probabilmente in alta diluizione, si riesce a fare una vera e propria prevenzione, anche nei confronti delle reazioni allergiche spropositate dovute a punture d’insetti, perché solo così si pratica una terapia omeopatica costituzionale, che migliora le difese dell’organismo, educa il sistema immunitario, incrementa la resistenza alle malattie o alle disfunzioni o ai disturbi, migliora lo stato di salute generale, migliora l’atteggiamento psichico dell’individuo, ecc. Si comprende bene che un “lavoro” del genere lo può svolgere solo un medico omeopata.
A livello locale c’è P77 Ferrum phosphoricum pomata
È un prodotto in preparazione omeopatica appartenente ai complessi omeobioterapici, composto da Ferrum phosphoricum D3, Kali chloratum D3 e Silicea D3, con eccipiente alcuni emulsionanti. Le indicazioni a corredo sono: infiammazioni localizzate, eczema, punture d’insetti, versamenti di sangue, herpes labiale.
Fitoterapia
Relativamente alla Fitoterapia, diversi preparazioni utili sono consultabili all’articolo “Per scottature-punture d’insetti” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per ridurre il prurito e l’irritazione, possono essere altresì utili le applicazioni con una crema alla Calendula o gli impacchi con la tintura madre della stessa Calendula da diluire in acqua nelle opportune quantità. Sono sempre validi alcuni accorgimenti: applicare impacchi di ghiaccio o compresse di acqua fredda, per ridurre il gonfiore; applicare bicarbonato di sodio disciolto in acqua, sempre per attenuare il gonfiore; lavare la parte con acqua e sapone; in mancanza d’altro, applicare una piccola quantità di dentifricio.
Ma si rivelano utili anche i preparati a base di
Lavanda officinale: lenitiva, antipruriginosa, antinfiammatoria, balsamica, cicatrizzante, circolatoria.
Gel di Aloe vera o di Aloe arborescens: sono numerosissime le proprietà, tra cui si citano quelle lenitiva, antinfiammatoria, cicatrizzante, emostatica, riepitelizzante, antimicrobica, analgesica.
Reazione allergica alle punture
Insetti come vespe, calabroni ed api iniettano un veleno che può provocare reazioni locali o generali, anche molto gravi. Altri comuni insetti come zanzare, zecche, cimici, pulci, acari e pidocchi possono pungere o mordere la pelle iniettando una saliva irritante. Ma il più delle volte la reazione è solo locale. Una puntura d’insetto provoca dolore, prurito, arrossamento e gonfiore nella zona di penetrazione. In casi rari, alla puntura d’insetto, può far seguito rapidamente una grave reazione allergica. Tale reazione può manifestarsi con pallore, sudorazione intensa, difficoltà di respiro, capogiri, dolori addominali e orticaria. In caso di puntura, un cubetto di ghiaccio avvolto in un involucro di cotone e posto sulla zona colpita costituisce il primo provvedimento da adottare.
Desensibilizzazione alle punture d’insetti (api in particolare)
In genere per la desensibilizzazione alle punture d’insetti si adopera il rimedio omeopatico Caladium seguinum per almeno alcuni mesi di cura. Talvolta però, se la reazione allergica è importante, potrebbe richiedersi un’azione più radicata e profonda, cioè una cura omeopatica di fondo e di terreno, che possa correggere il comportamento spropositato del sistema immunitario ed intervenire quindi sul terreno costituzionale, legato soprattutto al patrimonio genetico.
L’omeopatia riesce ad ottenere degli ottimi risultati nel trattamento delle reazioni allergiche, a condizione però che si individui la terapia giusta e la strategia terapeutica più adatta al singolo caso in esame, in un percorso a volte lungo e laborioso. Un protocollo terapeutico spesso adottato si muove lungo due linee d’azione: con la prima si adottano rimedi omeopatici sintomatici, scelti sulla base della somiglianza con la reazione allergica alla puntura (quale ad es. Apis od anche Ledum palustre che è un altro rimedio molto indicato) e con la seconda si adottano rimedi omeopatici costituzionali, scelti sulla base della somiglianza psico-fisica con il paziente, per un’azione profonda, sistemica e duratura che agisca sul terreno, come sopra detto, e stimoli le difese dell’organismo indirizzandole correttamente.
Tale protocollo terapeutico potrebbe prevedere anche l’impiego di rimedi immunofarmacologici, omeopatizzati di nuova generazione che stanno trovando sempre più spazio nella cura di fondo delle allergie.
Talvolta è anche essere utile associare alla cura omeopatica qualche rimedio gemmoterapico specifico (o gemmoderivato, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere una propria attività terapeutica, espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. In alcuni casi si ricorre a un gemmoterapico come Ribes nigrum M.G. D1, che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui è molto indicato in caso di allergie.
Se si vuole dare una risposta definitiva o comunque importante alla propria allergia al veleno d’api (che è un po’ di tutti, ma in alcuni casi è particolarmente virulenta), occorre rivolgersi ad un medico omeopata, che, così come richiede l’omeopatia, può prescrivere una terapia strettamente personale ed adottare la migliore strategia terapeutica che passa attraverso la scelta dei rimedi (in particolare di quelli costituzionali), delle diluizioni, delle posologie, dei tempi di cura, dell’uso del drenaggio, dell’uso dei rimedi complementari, degli adattamenti in corso d’opera, dei cicli di cura, ecc.
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(*) V. Note esplicative