L’ossiuriasi è una verminosi intestinale molto comune che colpisce in special modo i bambini in età scolare e pre-scolare.
La verminosi è provocata da un parassita: l’Enterobius vermicolari, comunemente noto con il termine di ossiuro. Gli ossiuri sono vermi di colore bianco e facilmente visibili a occhio nudo, sono di forma affusolata. Le femmine sono lunghe circa 1 centimetro e i maschi 5 millimetri. Le femmine depositano le uova nelle pieghe anali, immerse in una sostanza vischiosa. Questa sostanza è la responsabile del prurito perianale. Le uova sono prodotte dalla femmina che può deporre fino a 10.000 uova depositandole nella zona perianale (intorno all’ano) per poi morire. Le larve possono risalire verso il colon oppure, per lo sfregamento legato al prurito, possono essere ingerite e schiudersi nell’intestino.
L’intero ciclo vitale del parassita avviene all’interno dell’intestino umano: le uova, giunte nell’intestino tenue, si schiudono e le larve maturano nell’arco di 2 – 6 settimane.
Il maschio ha vita breve e muore dopo aver fecondato la femmina. Gli ossiuri femmine, invece, sopravvivono nell’intestino alcune settimane, aderiscono alla mucosa intestinale e si nutrono con parte del cibo che raggiunge l’intestino. Possono contenere dalle 11 alle 16 mila uova. Quando le uova sono mature, le femmine si staccano dalla parete dell’intestino e si dirigono verso l’ano, muovendosi soprattutto nelle ore notturne, per deporre le uova nelle pieghe della pelle. Poi muoiono dopo poco.
Le uova contengono vermi che a distanza di 4-6 ore dalla deposizione diventano infestanti, cioè in grado di infettare una persona. In questa fase è frequente “l’autocontagio”, vale a dire che una persona può infettarsi nuovamente portando alla bocca le mani dopo essersi grattato per alleviare il prurito, o aver toccato propri indumenti, biancheria e lenzuola contaminati dalle uova stesse. Il prurito è il principale disturbo che questi parassiti provocano.
L’infestazione si contrasta con una pulizia accurata degli ambienti e un’attenta igiene personale. È buona norma, se il membro di una famiglia si infetta, che anche tutti gli altri si curino perché le infestazioni da ossiuri sono molto contagiose.
Di solito l’ossiuriasi viene contratta nel soggetto che ne è affetto per via oro-fecale. La verminosi si verifica anche conseguentemente al trasferimento delle uova ad un nuovo ospite per mezzo di cibi, capi di vestiario, biancheria, giocattoli. Le uova possono sopravvivere a temperatura ambiente sugli oggetti e capi di vestiario anche per alcune settimane.
La sua incidenza nella popolazione infantile generale è pari al 20%, ovvero di un bambino su cinque. Il rischio aumenta per i bambini che frequentano comunità. Nelle comunità infatti la percentuale aumenta considerevolmente.
Cina è certamente uno dei rimedi omeopatici che viene prescritto in caso di ossiuriasi, soprattutto al cospetto di sintomi nervosi dovuti ai vermi, fame esagerata, prurito nasale e anale.
La presenza dei vermi provoca un’irritabilità nervosa che si traduce in movimenti spasmodici e che si accompagna a disturbi digestivi.
Spigelia è l’altro rimedio omeopatico spesso adoperato nei casi di elmintiasi, soprattutto in presenza di contrazioni provocate dai vermi, sensazione di qualcosa che striscia nell’ano, prurito locale. Tra gli altri rimedi omeopatici sintomatici altresì adoperati si citano:
Teucrium marum: frequente prurito e formicolio nell’ano, spesso dopo le evacuazioni. Il prurito si presenta in special modo la sera a letto, e si accompagna ad agitazione nervosa e insonnia;
Urtica urens: bruciore, prurito e dolore pungente intorno all’ano, se l’infestazione è associata a orticaria;
Ratanhia: bruciore e sensazione di schegge di vetro nell’ano, ano secco e pruriginoso, ragadi anali. Il rimedio esercita un’azione profonda sull’apparato digerente e più particolarmente sul retto;
Sabadilla: formicolio e prurito all’ano, bruciore violento dopo averlo grattato, prurito dell’ano alternato a prurito del naso e dell’orecchio. Tremori, convulsioni e disturbi nervosi dovuti ai vermi.
Ai rimedi sopra citati talvolta viene associato un rimedio omeopatico di fondo da scegliere in base alla somiglianza costituzionale, quali Sulphur, Calcarea carbonica, Graphites, Lycopodium, Psorinum, Silicea…, come modificatore del terreno del paziente, allo scopo di rendere stabilmente l’organismo refrattario all’infestazione.
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(*) V. Note esplicative