MENUMENU
  • |
  • Rimedi omeopatici
    • Abies canadensis
    • Aconitum napellus
    • Achillea millefolium
    • Actaea racemosa o Cimicifuga
    • Aesculus hippocastanum
    • Aethusa cynapium
    • Agaricus muscarius
    • Allium cepa
    • Allium sativum
    • Aloe socotrina
    • Alumina
    • Ammonium carbonicum
    • Anacardium orientale
    • Antimonium crudum
    • Antimonium tartaricum
    • Apis
    • Argentum nitricum
    • Arnica montana
    • Arsenicum album
    • Aurum metallicum
    • Badiaga
    • Baryta carbonica
    • Belladonna
    • Bellis perennis
    • Bismuthum subnitricum
    • Borax
    • Bryonia
    • Calcarea carbonica
    • Calendula
    • Camphora
    • Cantharis
    • Carbo animalis
    • Carbo vegetabilis
    • Causticum
    • Chamomilla
    • Cicuta virosa
    • Cineraria maritima
    • Cuprum metallicum
    • Dulcamara
    • Ferrum iodatum
    • Ferrum phosphoricum
    • Gelsemium
    • Graphites
    • Hekla lava
    • Hepar sulphur
    • Hypericum
    • Ignatia amara
    • Kali carbonicum
    • Kalium chloratum
    • Kalmia latifolia
    • Lachesis
    • Ledum palustre
    • Lilium tigrinum
    • Lycopodium
    • Manganum aceticum
    • Mercurius solubilis
    • Mezereum
    • Moschus
    • Nux vomica
    • Petroleum
    • Phosphorus
    • Phytolacca decandra
    • Pulsatilla
    • Rhus toxicodendron
    • Sambucus nigra
    • Secale cornutum
    • Sepia
    • Silicea
    • Staphysagria
    • Sulphur
    • Teucrium
    • Veratrum album e Veratrum viridis
  • Affezioni-Rimedi
    • Acufene
    • Aerofagia
    • Affaticamento mentale
    • Afonia e Raucedine
    • Allucinazioni
    • Alopecia Calvizie
    • Amenorrea
    • Ansia, Depressione, Attacchi di panico
    • Ascessi
    • Asma
    • Balbuzie
    • Borborigmi
    • Calazio e Orzaiolo
    • Calcolosi biliare renale e salivare
    • Cataratta
    • Cefalea, Emicrania, Mal di testa
    • Cellulite
    • Colon irritabile
    • Congestione nasale 
    • Corea
    • Deficit di Attenzione e Concentrazione
    • Dermatite, Eczema, Dermatosi
    • Dismenorrea
    • Disturbi gastrici
    • Disturbi Specifici del Linguaggio
    • Erisipela
    • Esofagite
    • Fame nervosa
    • Febbre e Influenza
    • Geloni
    • Gengivite
    • Herpes simplex
    • Herpes zoster
    • Infezioni delle vie urinarie
    • Insonnia
    • Ipertensione arteriosa
    • Irritabilità nervosa e fisica
    • Lichen ruber planus
    • Mal di gola
    • Ossiuriasi
    • Parodontosi e parodontite
    • Perdita di memoria
    • Prurito
    • Punture di insetti
    • Raffreddore e Rinite allergica
    • Reumatismi
    • Rinite vasomotoria
    • Sciatica
    • Sinusite
    • Tosse
    • Tremore
    • Ulcere varicose
    • Varicocele
    • Verruche
    • Vertigine
    • Vestibolite vulvare
  • Tinture Madri
    • Achillea – Agrimonia
    • Alchemilla – Altea
    • Amamelide – Anice
    • Arnica – Artemisia
    • Bardana – Betulla
    • Biancospino – Bistorta
    • Borragine – Borsa del pastore
    • Calendula – Camomilla
    • Cannella – Carciofo
    • Crespino – Drosera
    • Echinacea – Edera comune
    • Edera terrestre – Eleuterococco
    • Elicriso – Equiseto
    • Euforbia – Farfaro
    • Finocchio – Fumaria
    • Gramigna – Idraste
    • Iperico – Issopo
    • Lattuga – Lavanda
    • Liquirizia – Lobelia
    • Luppolo – Marrubio
    • Matico-Melissa
    • Menta piperita – Mimosa
    • Mirra-Mitchella
    • Noce cineraria – Olmo rosso
    • Ortica – Parietaria
    • Passiflora-Peperoncino
  • Piante & Salute
    • Aglio
    • Alloro
    • Aloe
    • Arancio
    • Basilico
    • Carciofo
    • Cipolla
    • Fragola
    • Limone
    • Macchia mediterranea
    • Malva
    • Melo
    • Noce moscata
    • Salvia
  • Rimedi della nonna
    • A bada contusioni e distorsioni
    • Abbasso la febbre
    • Abbronzatura sicura
    • Addio mal di testa
    • Bocca sorridente
    • Capelli a posto
    • Cistite senza più scampo
    • Controlliamo l’ipertensione
    • Curiamo piaghe, ferite, ulcere
    • Digestione facile
    • Digestione senza tante arie
    • Emorroidi e vene varicose ko
    • Fermiamo la diarrea
    • Liberi da calli, verruche, geloni
    • Mai più stitichezza
    • Mal di gola subito via
    • Ok con depurativi e diuretici
    • Pelle sempre bella
    • Per maturare foruncoli e ascessi
    • Per riposare meglio
    • Per scottature-punture d’insetti
    • Per solo donne
    • Repellente per zanzare e formiche
    • Ritorna la voce
    • Se l’alito è pesante
    • Sollievo per lombalgie e coliche
    • Solo per il viso
    • SOS Vaginite
    • Spegniamo le infiammazioni
    • Stop reumatismi-nevralgie-ecc.
    • Vediamoci chiaro
    • Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.
    • W i segreti della nonna
  • Approfondimenti
    • Aggravamento omeopatico
    • Carbonati: funzioni nell’organismo, benefici
    • Cure omeopatiche: principi
    • Diatesi in Omeopatia
    • Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM
    • Fosforo: proprietà, benefici, usi
    • Gerarchia dei sintomi
    • La guarigione
    • La medicina del malato
    • Le basi della fitoterapia
    • Mercurio: composti, usi, effetti
    • Oleoliti e Oli essenziali
    • Omeopatia e Costituzioni
    • Potassio: biochimica, funzioni
    • Preparati fitoterapici
    • Prevenzione omeopatica
    • Relazione corpo mente
    • Rimedi omeopatici: origine
    • Rimedio simillimum
    • Tipi di preparati fitoterapici
    • Scuole omeopatiche
  • Glossario
    • Glossario A
    • Glossario B
    • Glossario C
    • Glossario D
    • Glossario E
    • Glossario F
    • Glossario G-H
    • Glossario I
    • Glossario L-M
    • Glossario N-O
    • Glossario P-Q
    • Glossario R
    • Glossario S
    • Glossario T-U
    • Glossario V-Z
  • Chi sono

Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Risultati della ricerca per: ortica

Dulcamara

DESCRIZIONE di Dulcamara

Il rimedio si ottiene dalla pianta di Solanum dulcamara delle Solanacee, in particolare dalla tintura preparata a partire dai gambi verdi e dalle foglie, raccolti prima della fioritura della pianta. La pianta cresce nei luoghi ombreggiati e freschi in Europa, Asia e Africa boreale.

Solanum dulcamara o dulcamara è nota anche con il nome di morella rampicante. L’epiteto specifico, cioè dulcamara, significa letteralmente “dolce-amaro” ed è il sapore conferitole dalla solaceina contenuta nei giovani rametti appena germogliati. Se messi in bocca, i rametti hanno un sapore prima amaro, poi dolce.

È una pianta vascolare perenne con semi, della famiglia delle Solanaceae, appartenente alle angiosperme dicotiledoni.

È un arbusto rampicante velenoso molto diffuso fino a 1400 m. in ambienti con clima temperato, in Asia occidentale e nord America. Predilige luoghi freschi e incolti fra siepi o cespugli o boschi umidi in ambienti ombreggiati su terreno umido e calcareo o siliceo. Le radici sono ben sviluppate; il fusto è molto ramoso, non è spinoso ed ha una sezione cilindrica.

Le foglie sono alterne, prive di stipole e disposte lungo il fusto. La lamina è cuoriforme, scarsamente pubescenza e di colore verde intenso. Le foglie cauline superiori sono sagittate, a forma astato-triloba in quanto ai lati della base del segmento centrale (e quindi del picciolo) sono presenti due orecchiette ovate o lanceolate; le foglie inferiori sono generalmente intere, ovate e appuntite.

I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice, corolla, androceo e gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). I fiori emanano un profumo sgradevole.

I frutti sono del tipo a piccola bacca ovata. Le bacche maturano in autunno ed il loro colore, dapprima verde, diventa rosso. Ciascun frutto è diviso in diverse logge che contengono i diversi semi, sia glabri che pelosi, a forma lenticolare.

Molte parti della pianta (le foglie e i frutti in particolare) contengono dei glucoalcaloidi tossici (solanina, solaceina e altri). La pianta contiene anche delle saponine steroiche e acidi (dulcamarico e altri). La parte più velenosa sono le bacche (specialmente immature) che, se ingerite, possono causare vomiti, diarrea o stitichezza, dolori addominali e reumatici, sopore, dermatosi, dolori muscolare e articolari, problemi respiratori anche gravi. La solanina in particolare è una sostanza narcotizzante che colpisce il sistema nervoso centrale.

CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO

Dulcamara è il rimedio tipico dei reumatismi che dipendono dall’umidità. È usato per i dolori articolari acuti conseguenti ad esposizione a tempo freddo e umido, che appaiono bruscamente durante un cambiamento del tempo.

Organospecificità: Sistema nervoso Centrale, muscoli e articolazioni, vescica, reni, pelle, bronchi e occhi.

Il rimedio esplica la sua azione anche sulle ghiandole e sulle mucose di cui aumenta considerevolmente la secrezione e si rivela idoneo a trattare i cattivi effetti risultanti dal freddo o dal soggiorno in locali umidi.

Principali indicazioni cliniche: Adeniti; afonia; amenorrea; angina; balbuzie; catarro; tosse; cefalea; Reumatismo muscolare e articolare come conseguenza di raffreddamento; lombalgia; nevralgia; mialgia; cervicalgia; congiuntivite; rigidità nucale; orticaria; paralisi; incontinenza e problemi nella minzione, problemi vescicali; gastroenterite acuta; dermatite; verruche.

Il soggetto Dulcamara è un intossicato; spesso è un tubercolinico, un artritico, uno psorico.

Il malato è soggetto a stati catarrali, prende freddo facilmente ed è estremamente sensibile al freddo umido. La lenta intossicazione del suo organismo provoca una completa mancanza di resistenza. Il freddo umido, il raffreddamento e l’azione dell’umidità si materializza sempre su una mucosa o su un organo.

Dulcamara
Dulcamara

Nello stato che richiede il rimedio, soprattutto nello stadio catarrale, l’organismo tenta di difendersi, così vi è spesso un aumento delle secrezioni e delle escrezioni: secrezioni mucose, diarrea, salivazione, aumentata traspirazione, eczema trasudante o umido, aumento della diuresi. Ma in seguito, man mano che l’intossicazione progredisce il soggetto elimina meno bene, i suoi reni possono diventare insufficienti, aggravando così lo stato artritico e gli altri sintomi. In uno stadio più avanzato di quello artritico l’intossicazione è profonda, colpisce il Sistema Nervoso e provoca paralisi localizzate.

La donna ha mestrui ritardati, corti, poco abbondanti, preceduti da orticaria generalizzata senza febbre; soppressione dei mestrui con il tempo freddo e umido.

Il rimedio è prescritto per uso sintomatico e anche come rimedio di fondo; in questo secondo caso è usato in qualità di rimedio costituzionale.

Parola chiave: Tutto è provocato dal freddo umido, per i raffreddamenti dopo l’esposizione al freddo umido oppure con i cambiamenti climatici dal caldo al freddo specie se improvvisi.

Modalità: Il soggetto peggiora con il freddo e con l’umidità, migliora con il calore, si aggrava d’estate.

La sensibilità al freddo e all’umidità è tipica delle Solanacee ed è notevole in Belladonna e in Capsicum, ma è massima in Dulcamara. Questa caratteristica rende i suddetti rimedi buoni antidoti di Mercurius.

Baryta carbonica e Natrum sulfuricum sono suoi complementari.

Camphora, Cuprum, Ipeca, Kali carbonicum e Mercurius sono suoi antidoti.

In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Dulcamara è il rimedio del macellaio che entra sudato nella camera frigo.

USO DEL RIMEDIO

Afonia e raucedine: in seguito ad esposizione a freddo umido. disfonia e sintomi concomitanti

Balbuzie, paralisi o paresi facciali localizzate alla lingua, alla mascella inferiore, al nervo facciale, alla laringe.

Cefalea: Cefalea muscolo-tensiva. Emicrania. Cefalea che compare con l’umido, che si irradia dall’interno all’esterno, a tempie e fronte; cefalea stordente con pesantezza della testa, che dalla nuca sale all’occipite; aggravamento con il tempo freddo e umido, sdraiandosi e prima di mezzanotte; miglioramento con il tempo secco, con il calore, parlando ed allo scoppiare del raffreddore che libera il naso.

Dolori: lombalgia; nevralgia; mialgia; cervicalgia; rigidità nucale.

Febbre: E’ il corrispettivo di Aconitum nel caso di esposizione a freddo umido. Miglioramento con il calore.

Gastroenterite acuta (diarrea estiva). Dolori prima dell’evacuazione che spariscono immediatamente dopo.

Infezione delle vie urinarie: Cistite subacuta che peggiora con il freddo umido. Vescica irritabile delle donne. Uretrite. Vescica iperattiva con minzioni frequenti, senza bruciore o dolore. Incontinenza urinaria. Il rimedio è usato anche nella cistotrigonite i cui sintomi sono molto simili a quelli della cistite interstiziale, sono il dolore nell’area vescicale, un’elevata pollachiuria (abnorme aumento del numero di minzioni giornaliere), desiderio continuo di urinare, ridotta capacità di trattenere l’urina, nicturia (bisogno di urinare di notte), maggiore sensibilità della vescica, ecc.

Occhi: Congiuntivite. Infiammazione delle palpebre con abbondante secrezione giallastra.

Pelle: pelle secca delicata e sensibile al freddo. Eruzioni cutanee. Dermatite con pomfi. Orticarie generalizzate senza febbre, prima dei mestrui o all’inizio dell’inverno.

Poliposi nasale: Come rimedio per intervenire nella fase acuta

Raffreddore e rinite allergica: Catarro e catarro retronasale. Ostruzione nasale eventualmente seguita dalla secrezione. Rinite allergica. Vari disturbi delle prime vie aeree, come la rinite vasomotoria, la congestione nasale. Il rimedio è utile anche nei casi di ipertrofia dei turbinati ove vanno ricercati tra quelli che hanno un’attività terapeutica elettiva nei confronti delle prime vie respiratorie ed in particolare quelli indicati per la rinite e la rinite allergica, considerato che tra le maggiori cause del disturbo vi sono l’iperattività nasale caratterizzata da rinorrea e conseguente ostruzione nasale.

Reumatismi: Disturbi dolorosi dell’apparato osteo-articolare e muscolare, tra cui il reumatismo muscolare e articolare, la cervicalgia e il torcicollo muscolo-tensivo. Miglioramento con il calore.

Tosse: secca, roca, spasmodica, passando dal caldo al freddo umido

Amenorrea: mestrui soppressi o ritardati, corti, poco abbondanti, preceduti da orticaria generalizzata senza febbre.

Verruche: verruche piane, al dorso delle mani o alle spalle). Il rimedio è particolarmente indicato per quelle piane sul viso.

Vertigini: se dovute a cefalea muscolo tensiva. Il rimedio è utilizzato anche nella sintomatologia che innesca la sincope vasovagale

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/

Segui https://ricettedirita.it/ e segui anche https://schedescuola.it/

(*) V. Note esplicative

Logo rimediomeopatici.com
Logo rimediomeopatici.com

Matico-Melissa

Sommario Matico-Melissa:

◊ TM di Matico o Piper angustifolium

◊ TM di Melissa officinalis

Tintura Madre di MATICO o PIPER ANGUSTIFOLIUM

Tintura

Il Matico leaves o Piper angustifolium è noto anche con il termine di erba del soldato. La pianta è un arbusto che cresce in America meridionale. Le sue foglie sono verdi, oblunghe e coriacee, hanno un odore fortemente aromatico ed hanno un sapore pungente, simile al pepe. Le foglie contengono diversi oli essenziali tra cui la canfora che è il componente principale. Ma le foglie contengono anche altre sostanze tra cui azulene, asarone, cineolo o eucaliptolo, terpeni, etere maticico, maticina, acido artantico, tannini, mucillagini e resina.

In particolare

L’azulene, un idrocarburo aromatico. In uso topico è utilizzato come calmante e lenitivo delle irritazioni cutanee. Per le pelli più secche aiuta a ristabilire il film lipidico e un corretto livello di idratazione. È in grado di aiutare la guarigione di rossori e irritazioni della pelle post-depilazione, post-rasature e da eccessiva esposizione solare donando sollievo immediato.

L’asarone, un composto chimico della classe fenilpropanoide. È un olio profumato volatile , viene utilizzato per uccidere parassiti e batteri;

La maticina è un principio attivo dal sapore amaro

L’etere maticico è composto dall’apiolo dell’Anethum graveolens e dall’apiolo del Petroselinum sativum.

Preparazione

La parte attiva è costituita dalle foglie

Per la Tintura si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 60°.

Proprietà

Azione Astringente, antidiarroica, antisettica dell’apparato urinario.

Utilizzo

È usata per la diarrea con stato di debilitazione generale, per la colite spastica, per le infiammazioni dell’apparato urinario.

Dosi

15-20 gocce, 1 – 2 volte al dì.

(*) V. Note esplicative

Logo rimediomeopatici.com
Logo rimediomeopatici.com

Tintura Madre di MELISSA OFFICINALIS

Tintura

La Melissa officinalis è una piccola pianta perenne erbacea aromatica dai delicati fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiacee. È una pianta che non supera l’altezza di 8 dm. I suoi rami portano le foglie picciolate cuoriformi, di colore verde chiaro e pelose il cui aspetto delle foglie ricorda molto quelle della pianta di ortica. Le foglie, di consistenza leggermente membranosa, hanno un profumo simile a quello del limone. Esse contengono principalmente oli essenziali, flavonoidi, acidi fenolici e mucillagini.

Le sommità fiorite sono formate da verticilli più o meno distanziati composti da 2 – 14 fiori peduncolati all’ascella di foglie normali. I fiori, a volte unilaterali, sono sottesi da bratteole a forma lanceolata e contorno intero.

Tutte le parti della pianta hanno un gradevole odore di limone e bergamotto ed un sapore gradevolmente aromatico.

Molto ricercata dalle api è nota anche con i nomi di cedronella, erba limona, citraggine, appiastro, erba cedrata, ecc. E’ originaria dell’Asia, Sud dell’Europa e Mediterraneo. Cresce nei campi, ripe, torrenti, luoghi ombreggiati sia freschi sia caldi, ai margini del bosco, sugli argini dei canali, luoghi umidi, incolti, prati, vigneti. Frequentemente selvatica è molto frequente coltivata. Predilige climi temperati o temperato-caldi. Gradisce la semi-ombra e l’orientamento a mezzogiorno ma luoghi in cui non è troppo esposta. Vulnerabile alle gelate; sensibile al freddo e agli ambienti secchi. È consigliabile proteggere le radici durante gli inverni rigidi.

Relativamente al suolo è poco esigente però preferisce suoli ricchi di sostanza organica, freschi, umidi ma non eccessivamente e drenati (la sua crescita e l’aroma delle sue foglie sono pregiudicate dalla secchezza idrica), profondi, permeabili, alluvionali, argillosi, sabbiosi, di media consistenza. In suoli leggeri e anche secchi le foglie ingialliscono e la resa si riduce. In terreni irrigui la droga è meno profumata.

Pare che “melissa” fosse un titolo assegnato a donne sagge e dotate di grandi virtù. Ma Melissa era anche una ninfa, oggetto di veri e propri miti. Le sue leggende nascono nell’antico mondo mediterraneo, nella calda e selvaggia terra di Creta. La dea Vergine e libera, descritta in origine come una bellissima principessa cretese, si vide mutare dal corso degli eventi, subendo il rovesciamento degli antichi valori; così divenne col tempo una donna mortale e poi un’ape, come narra la leggenda del dio del Sole. Secondo la leggenda Apollo si innamorò della ninfa Melissa e il desiderio di stare con lei era così grande che gli fece dimenticare di svolgere il proprio lavoro, cioè quello di guidare il carro del sole. Così sulla terra scesero le tenebre.

Ma … Zeus infuriato punì Apollo trasformando la sua amata Melissa in un’ape.

Secondo un’altra leggenda Melissa fu incaricata di allevare il dio Zeus fanciullo, nascosto sul monte Ida dalla madre Rea per sfuggire al padre Crono, il quale divorava tutti i suoi figli neonati per evitare di essere spodestato da uno di loro, come aveva predetto un oracolo. Melissa ebbe il compito di nutrirlo con il miele, mentre la capra Amaltea lo allattava. Curò anche Amaltea quando il dio le spezzò per errore un corno, che poi divenne la cornucopia.

Preparazione

Per la “droga” si usano le foglie e le sommità fiorite. Le foglie vengono raccolte senza il picciolo, da maggio a settembre; le sommità fiorite vengono raccolte all’inizio della fioritura, cioè nel periodo compreso tra giugno e luglio.

Per la Tintura Madre (TM) si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 45°.

Proprietà

Azione ANTISPASMODICA, CARMINATIVA, RILASSANTE DEL SISTEMA NERVOSO, DIAFORETICA, BLANDA IPOTENSIVA.

Utilizzo

È usata nei casi di dispepsia associata a stati ansiosi o depressivi, dispepsia flatulenta, nevrastenia, malattie depressive.

Dosi

40 gocce dopo i pasti principali. La sera anche come rilassante.

Le T.M. di Matico-Melissa si ricavano dalle rispettive piante, per estrazione del principio attivo.

Matico-Melissa
Matico-Melissa

(*) V. Note esplicative

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/

Segui https://ricettedirita.it/ e segui anche https://schedescuola.it/

Leggi anche https://rimediomeopatici.com/luppolo-marrubio/

 

Punture di insetti

I rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati per trattare le punture di insetti quali api, moscerini, pulci, zanzare, ecc. sono i seguenti:

Apis si utilizza prevalentemente in caso di gonfiore e di dolore pungente che migliora con applicazioni fredde (tipicamente in caso di puntura d’ape). È il primo rimedio omeopatico da prendere in considerazione in caso di punture d’ape. Può essere alternato con Ledum palustre, che è un altro rimedio omeopatico particolarmente indicato.

Ledum palustre se le parti colpite sono fredde al tatto e si avverte un miglioramento con impacchi o bagni freddi,

Spesso sono utili Apis e Ledum palustre, in basse o medio-basse diluizioni (ad es. fino a 9CH), alternando tra loro i due rimedi. Superata la fase acuta, Ledum palustre può essere ancora adoperato per fare prevenzione ove sussista la possibilità di punture di insetti o di parassiti. Esso viene tipicamente adoperato dagli apicultori qualche tempo prima di avvicinarsi all’alveare.

Caladium se le punture bruciano e prudono intensamente.

Carbolicum acidum in caso di reazione che provoca una manifestazione simile all’orticaria.

Vespa se il dolore è bruciante e pungente come di aghi arroventati sulla pelle (tipicamente in caso di puntura di vespa).

Sulphur è certamente un importante rimedio omeopatico che viene adoperato nelle varie affezioni cutanee. Per questo motivo potrebbe fornire il suo contributo, in particolare se le eruzioni sono rosse e brucianti, con prurito. Il prurito è molto intenso e spinge a grattarsi fino a sanguinare.

La diluizione e la posologia sono abbastanza individuali e non sempre generalizzabili. Solitamente ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che vengono utilizzate in ragione di 3-5 granuli pro-dose più volte al dì (ad es. 3-6 volte), inizialmente anche ogni 10-15 min.

Prevenzione

Relativamente alla prevenzione, una specifica per le punture d’insetti che viene utilizzata prevede l’uso del rimedio omeopatico Ledum palustre, mentre Apis viene associato in caso di puntura per esercitare localmente un’azione particolarmente rapida e lenitiva. Ma la vera prevenzione dovrà avere un’azione più profonda e sistemica, dovrà cioè consistere nel curare la predisposizione dell’organismo e del sistema immunitario a reazioni allergiche tanto spropositate. Si tratta in sostanza di individuare il rimedio omeopatico costituzionale, che deve assomigliare in tutto e per tutto al paziente, replicandone i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici, allo scopo di correggere il “terreno” legato al patrimonio genetico e comportamentale.

Con un tale rimedio, da utilizzare probabilmente in alta diluizione, si riesce a fare una vera e propria prevenzione, anche nei confronti delle reazioni allergiche spropositate dovute a punture d’insetti, perché solo così si pratica una terapia omeopatica costituzionale, che migliora le difese dell’organismo, educa il sistema immunitario, incrementa la resistenza alle malattie o alle disfunzioni o ai disturbi, migliora lo stato di salute generale, migliora l’atteggiamento psichico dell’individuo, ecc. Si comprende bene che un “lavoro” del genere lo può svolgere solo un medico omeopata.

A livello locale c’è P77 Ferrum phosphoricum pomata

È un prodotto in preparazione omeopatica appartenente ai complessi omeobioterapici, composto da Ferrum phosphoricum D3, Kali chloratum D3 e Silicea D3, con eccipiente alcuni emulsionanti. Le indicazioni a corredo sono: infiammazioni localizzate, eczema, punture d’insetti, versamenti di sangue, herpes labiale.

Punture di insetti
Punture di insetti

Fitoterapia

Relativamente alla Fitoterapia, diversi preparazioni utili sono consultabili all’articolo “Per scottature-punture d’insetti” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per ridurre il prurito e l’irritazione, possono essere altresì utili le applicazioni con una crema alla Calendula o gli impacchi con la tintura madre della stessa Calendula da diluire in acqua nelle opportune quantità. Sono sempre validi alcuni accorgimenti: applicare impacchi di ghiaccio o compresse di acqua fredda, per ridurre il gonfiore; applicare bicarbonato di sodio disciolto in acqua, sempre per attenuare il gonfiore; lavare la parte con acqua e sapone; in mancanza d’altro, applicare una piccola quantità di dentifricio.

Ma si rivelano utili anche i preparati a base di

Lavanda officinale: lenitiva, antipruriginosa, antinfiammatoria, balsamica, cicatrizzante, circolatoria.

Gel di Aloe vera o di Aloe arborescens: sono numerosissime le proprietà, tra cui si citano quelle lenitiva, antinfiammatoria, cicatrizzante, emostatica, riepitelizzante, antimicrobica, analgesica.

Reazione allergica alle punture 

Insetti come vespe, calabroni ed api iniettano un veleno che può provocare reazioni locali o generali, anche molto gravi. Altri comuni insetti come zanzare, zecche, cimici, pulci, acari e pidocchi possono pungere o mordere la pelle iniettando una saliva irritante. Ma il più delle volte la reazione è solo locale. Una puntura d’insetto provoca dolore, prurito, arrossamento e gonfiore nella zona di penetrazione. In casi rari, alla puntura d’insetto, può far seguito rapidamente una grave reazione allergica. Tale reazione può manifestarsi con pallore, sudorazione intensa, difficoltà di respiro, capogiri, dolori addominali e orticaria. In caso di puntura, un cubetto di ghiaccio avvolto in un involucro di cotone e posto sulla zona colpita costituisce il primo provvedimento da adottare.

Desensibilizzazione alle punture d’insetti (api in particolare)

In genere per la desensibilizzazione alle punture d’insetti si adopera il rimedio omeopatico Caladium seguinum per almeno alcuni mesi di cura. Talvolta però, se la reazione allergica è importante, potrebbe richiedersi un’azione più radicata e profonda, cioè una cura omeopatica di fondo e di terreno, che possa correggere il comportamento spropositato del sistema immunitario ed intervenire quindi sul terreno costituzionale, legato soprattutto al patrimonio genetico.

L’omeopatia riesce ad ottenere degli ottimi risultati nel trattamento delle reazioni allergiche, a condizione però che si individui la terapia giusta e la strategia terapeutica più adatta al singolo caso in esame, in un percorso a volte lungo e laborioso. Un protocollo terapeutico spesso adottato si muove lungo due linee d’azione: con la prima si adottano rimedi omeopatici sintomatici, scelti sulla base della somiglianza con la reazione allergica alla puntura (quale ad es. Apis od anche Ledum palustre che è un altro rimedio molto indicato) e con la seconda si adottano rimedi omeopatici costituzionali, scelti sulla base della somiglianza psico-fisica con il paziente, per un’azione profonda, sistemica e duratura che agisca sul terreno, come sopra detto, e stimoli le difese dell’organismo indirizzandole correttamente.

Tale protocollo terapeutico potrebbe prevedere anche l’impiego di rimedi immunofarmacologici, omeopatizzati di nuova generazione che stanno trovando sempre più spazio nella cura di fondo delle allergie.

Talvolta è anche essere utile associare alla cura omeopatica qualche rimedio gemmoterapico specifico (o gemmoderivato, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere una propria attività terapeutica, espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. In alcuni casi si ricorre a un gemmoterapico come Ribes nigrum M.G. D1, che è un ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario, per cui è molto indicato in caso di allergie.

Se si vuole dare una risposta definitiva o comunque importante alla propria allergia al veleno d’api (che è un po’ di tutti, ma in alcuni casi è particolarmente virulenta), occorre rivolgersi ad un medico omeopata, che, così come richiede l’omeopatia, può prescrivere una terapia strettamente personale ed adottare la migliore strategia terapeutica che passa attraverso la scelta dei rimedi (in particolare di quelli costituzionali), delle diluizioni, delle posologie, dei tempi di cura, dell’uso del drenaggio, dell’uso dei rimedi complementari, degli adattamenti in corso d’opera, dei cicli di cura, ecc.

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/

Segui https://ricettedirita.it/ e segui anche https://schedescuola.it/

(*) V. Note esplicative

logo-rimedi-omeopatici

Pulsatilla

DESCRIZIONE

Il rimedio omeopatico Pulsatilla si ottiene dalla tintura madre della pianta Anemone Pulsatilla e successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.

Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” nella sezione del sito “Approfondimenti”.

Anemone Pulsatilla nota anche come erba del diavolo è una pianta erbacea della famiglia delle Ranuncolaceae che cresce nelle regioni temperate dell’Europa. La pianta fresca contiene due alcaloidi, cioè l’anemonina e la protoanemonina. Ed è proprio l’anemonina, in particolare, la sostanza principalmente responsabile delle proprietà e delle virtù terapeutiche che il rimedio vanta.

CARATTERISTICHE DI PULSATILLA

Pulsatilla è un importante policresto vegetale. Il suo temperamento è linfatico-sanguigno, la costituzione è fosfo-fluorica, la diatesi è tubercolinica. È uno dei principali rimedi omeopatici per la congestione venosa che si rende evidente in vari modi. I brividi, la cianosi delle estremità e le eliminazioni abituali esprimono bene lo stato di intossicazione del soggetto.

Pulsatilla è l’antidoto principale di Ignatia amara ed i suoi sinergici sono Arsenicum album, Lycopodium e Silicea.

Organospecificità: Il rimedio agisce sul Sistema Nervoso Centrale, sulle ghiandole ed in particolare sull’ipofisi, sull’utero e sui suoi annessi, ma in modo particolare sulle ovaie, sull’apparato gastro-enterico compreso il fegato e la cistifellea, su tutte le mucose, sulla vena porta e sul sistema venoso periferico, sull’apparato respiratorio, sui muscoli e sulle articolazioni. Agisce anche sulle risposte con reazioni psichiche e somatiche agli stimoli fisici e psichici dell’ambiente (emotività, affettività, timidezza, facilità al pianto, pudore, imbarazzo alla presenza del sesso opposto). Esercita anche un’azione antispasmodica e analgesica.

Modalità: Aggravamento da tutto ciò che aumenta la congestione venosa, con il caldo (nonostante la freddolosità), prima delle mestruazioni, durante il riposo, in prossimità di un temporale, stando coricato sul lato dolente, con gli alimenti grassi. Miglioramento all’aperto e con la consolazione, con il movimento, con le applicazioni fredde. Una keynote del rimedio è l’ostruzione della narice opposta al lato su cui ci si distende.

In sintesi

Pulsatilla è il rimedio omeopatico femminile per eccellenza, più precisamente è il rimedio dell’adolescente e della donna molto giovane, ma può essere utile anche agli uomini e ai bambini. Fisicamente è magra, longilinea, con capelli biondi o castano chiaro, con carnagione chiara e con occhi azzurri o comunque chiari. È fragile, dolce, gentile, timida, timorosa, introversa, imbarazzata, di carattere remissivo, indecisa, molto emotiva, che si scoraggia presto ed è paurosa. Ha paura del Pulsatilla_granulibuio e della solitudine, soffre d’insonnia (non riesce ad addormentarsi, mentre si sveglia con difficoltà al mattino), mostra una grande profondità di sentimenti e una notevole sensibilità, molto romantica, ha però paura delle delusioni amorose che diventano delle vere e proprie fobie, ha il pianto facile, ma alle prime parole di consolazione ritrova il sorriso. In Pulsatilla tutto è mutevole, anche l’umore.

È freddolosa, ha mani e piedi freddi, ma paradossalmente teme il calore e ricerca il fresco, tende ad avere disturbi della circolazione venosa periferica, è migliorata dall’esercizio fisico moderato, si aggrava poco prima del mestruo che è scarso doloroso e spesso in ritardo, non sopporta i temporali, ha la bocca asciutta senza avere mai sete, non tollera i grassi alimentari, specie il burro. Altre note chiave sono il ritardo del menarca (amenorrea primaria) o il mestruo anticipato da perdite bianche nelle ragazze. Tutte le secrezioni infiammatorie delle mucose sono dense, giallo-verdastre e non corrosive.

USO DI PULSATILLA

Sistema nervoso. Come sedativo nei casi di ansia, irrequietezza, insonnia. Sincope. Infantilismo. Depressione dell’adolescente con miglioramenti all’aria aperta. Pulsatilla come Cyclamen, pur soffrendo di uno stato depressivo di base, si dimostra un po’ reattivo o alterna depressione a iperattività.

Sonno. La sera fatica ad addormentarsi, la mattina fatica a svegliarsi. Molto stanco al mattino si sveglia pieno di apprensione e di paure.

Dolori. Dolori mutanti ed erratici (sta molto bene, ma sta molto male l’ora seguente e viceversa), che compaiono bruscamente e passano rapidamente da un posto all’altro, spariscono gradualmente e sono accompagnati da brividi senza febbre.

Cefalea congestizia con dolori laceranti che si irradiano verso la tempia, sul lato sul quale il soggetto si corica. Cefalea post-prandiale dopo aver ingerito alimenti troppo grassi. Emicrania al lato sinistro della testa.

Vertigine al mattino, al risveglio.

Occhi. Blefarite. Calazio. Orzaiolo. Cherato-congiuntivite. Congiuntivite. La secrezione è con pus non irritante. Disturbi della vista entrando in una camera calda.

Orecchie. Catarro tubarico. Otite media con orecchie ovattate o tappate e con i sintomi di un raffreddore, secrezioni dall’orecchio, otalgia che si irradia ai denti dell’arcata inferiore. Otalgia con sensazione che stia uscendo qualcosa dall’orecchio, che peggiora di notte e migliora con applicazioni fredde.

Denti. Dolore vivo appena si mette in bocca qualcosa di caldo, che migliora con applicazioni fredde.

Bocca secca con completa mancanza di sete. Odore putrido della bocca, specie al mattino. Lingua patinata e giallastra. Tutti gli alimenti hanno un gusto amaro.

Apparato gastro-enterico. Disturbi gastrici dopo aver ingerito cibi grassi con eruttazioni, nausea e vomito. Senso di pesantezza e di fastidio dopo circa un’oretta dal pasto con necessità di slacciarsi la cintura, come per aver mangiato troppo, con rigurgiti di alimenti. Gastrite. Epatopatie. Colecistopatie. Gastroenterite. Sensibilità verso i grassi sia animali che vegetali; tendenza alla gastrite con gusto cattivo, appiccicoso in bocca e assenza di sete. Lingua secca e patinata. Reflusso gastroesofageo e dispepsia con bruciore e acidità. Coliche con gorgoglii. Scariche diarroiche ed evacuazioni diverse una dall’altra, sia per la consistenza che per il colore.  Coliche gassose nel neonato che si calma ancora in braccio alla madre, ma che vuole essere cullato dolcemente senza mai fermarsi. Diarrea.

Apparato respiratorio. Rinite acuta e cronica. Catarro con miglioramento all’aria aperta. Come espettorante nei casi di catarro. Raffreddore con perdita dell’olfatto e del gusto. Raffreddore secco con naso otturato la sera ed espulsione di muco denso, vischioso, giallastro, non irritante e difficile da espellere al mattino. Sinusite. Ipertrofia dei turbinati con una sensazione di pressione alla radice del naso. Catarro aderente e difficile da espellere, il soggetto è freddoloso ma paradossalmente teme il calore e ricerca il fresco, si aggrava in un ambiente caldo e migliora all’aria fresca (infatti tipicamente il naso si libera all’aria fresca e si ottura entrando in un luogo chiuso). Raucedine in una stanza calda. Tossa secca di notte e grassa di giorno, che si manifesta prevalentemente al mattino presto e con naso chiuso.

Apparato cardio-circolatorio. Disturbi della circolazione venosa periferica, varici in primis che sono molto evidenti nel soggetto. Emorroidi protuse, frequentemente sanguinanti, pruriginose, brucianti e dolorose come se fossero escoriate. Epistassi. Palpitazioni rapide stando coricato sul lato sinistro. Congestione venosa alle estremità che si traducono in arrossamento delle mani che sono cianotiche. Flebiti, ulcere varicose, vene varicose e gonfiore dei polpacci.

Apparato genito-urinario. Dismenorrea: il rimedio si rivela un eccellente analgesico nei casi di dolori mestruali. Ipomenorrea che si manifesta con mestruazioni ritardate, poco abbondanti, che si interrompono e di scarsa durata. Vaginite con leucorrea viscosa, aderente, giallo-verdastra e non corrosiva. Leucorrea. Mestrui irregolari, che fanno una pausa di un giorno per poi ricomparire. Amenorrea dopo aver preso freddo ai piedi o per effetto di anemia. Debolezza delle contrazioni uterine. Carente funzione ipofisaria ed ovarica. Il rimedio regola il ciclo mestruale nelle giovani donne, ma si rivela talvolta utile anche nel climaterio. Anche l’uomo può beneficiare del rimedio nei disturbi dovuti a orchite, orchi-epididimite e uretrite. Perdite uretrali giallastre non irritanti, gonfiore testicolare. Frequente desiderio di urinare, ma quasi inefficace, che peggiora in posizione supina. Incontinenza stando seduto o passeggiando. Cistite.

Apparato muscolo-scheletrico. Dolori: alla schiena come per uno sforzo, peggiora stando coricato sulla schiena e migliora stando su un lato; agli arti e alle giunture al mattino, a letto, che costringono il soggetto a stirarsi e a passare da un punto all’altro; reumatici erratici e mutevoli; muscolari crampiformi che peggiorano di notte e costringono il soggetto a cambiare posto, accompagnati da brividi e da insonnia.

Pelle. Acne in età della pubertà. Orticaria dopo ingestione di carne di maiale o di salumi. Prurito che peggiora di sera e con il calore.

Febbre con brividi e calore, ma con assenza di sete. Sudorazione durante la notte che sparisce al risveglio, spesso unilaterale.

Segui https://riciclareperrisparmiare.it/

Segui https://ricettedirita.it/

logo-rimediomeopatici.com

Alopecia Calvizie

Alopecia CalviziePer alopecia si intende la perdita di capelli o di peli in qualsiasi parte del corpo: quando si parla dei capelli viene comunemente chiamata calvizie. Esistono alopecie irreversibili (cicatriziali), dovute a malattie infiammatorie, ove si verifica la distruzione irreparabile del follicolo pilifero ed altre temporanee (non cicatriziali), ove si verifica una transitoria inibizione funzionale della papilla del pelo, con conseguente riduzione o rallentamento della crescita di capelli o peli. Appartengono a tale categoria l’alopecia androgenetica, l’alopecia areata, da denutrizione, da traumi psico-fisici (stress, shock emotivi, fenomeni depressivi), da trazione (per effetto di tensioni meccaniche ai capelli), post gravidica, iatrogena (da farmaci), ecc.

L’alopecia androgenetica, nota anche come “calvizie comune”, è la forma più frequente di diradamento progressivo del cuoio capelluto. Colpisce circa l’80% della popolazione maschile ed il 40-50% di quella femminile, in particolar modo dopo la menopausa. È tipica dell’età adulta e della senescenza. La maggiore incidenza degli uomini rispetto alle donne è dovuta alla doppia origine di tale alopecia, richiamata dai termini “andro” e “genetica”, ovvero, rispettivamente, da un eccesso di ormoni androgeni, tipicamente maschili (in particolare del DHT, diidrotestosterone, ormone dannoso per il follicolo pilifero) e da una predisposizione genetica dei follicoli piliferi a subire stimoli involutivi. Per i capelli si riduce progressivamente la fase anagen (di crescita) a favore della fase catagen (di involuzione) e della fase telogen (di riposo). L’alopecia androgenetica determina nell’uomo un progressivo diradamento dei capelli nella regione fronto-temporale ed al vertice del capo, invece nella donna soprattutto nel vertice e nella zona frontale, appena dietro l’attaccatura dei capelli. Il processo involutivo del bulbo pilifero procede lentamente fino alla completa ed irreversibile atrofizzazione. I trattamenti possono essere quindi dotati di una certa efficacia solo quando l’alopecia androgenetica si trova in uno stadio intermedio.

L’alopecia areata è una malattia cronica infiammatoria che colpisce i follicoli piliferi del cuoio capelluto e del resto del corpo. Interessa circa il 2% della popolazione mondiale, indifferentemente maschile o femminile, privilegiando le persone giovani. Si manifesta con chiazze prive di capelli (e/o di peli), specie nelle regioni temporali ed occipitali, di forma rotondeggiante od ovulare. Nei maschi interessa anche la barba. In genere (90% dei casi) i capelli tendono a ricrescere spontaneamente dopo un lungo periodo di tempo, ma la malattia piò recidivare. Le cause sono multifattoriali, con un’importante componente autoimmune e genetica. L’aggressione immunitaria inibisce la normale funzione del follicolo pilifero e quindi la crescita dei capelli (e/o dei peli).

Nel seguito si riportano i principali rimedi omeopatici che vengono spesso prescritti per il trattamento di un’alopecia o calvizie, con l’obiettivo sia di rallentare la caduta dei capelli e sia di favorirne la ricrescita, ovviamente laddove i follicoli piliferi non siano irrimediabilmente atrofizzati. Per ciascun rimedio si riporta una sintesi della relativa sintomatologia di copertura, ai fini della scelta migliore. Per tutti la diluizione è la «9CH», che solitamente si utilizza in ragione di 3-5 granuli pro-dose, 2-3 volte al dì, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica.

Si citeranno anche alcuni fitoterapici utili, tra cui i rimedi della nonna e suggerimenti sull’alimentazione che è consigliabile adottare.

N.B.: Rimedi, diluizioni, posologie, prodotti e preparati riportati nel presente articolo sono generici, impersonali, tra i più menzionati in letteratura, che hanno quindi solo carattere informativo e non intendono e non possono sostituire alcuna prescrizione medica specifica.Rimedi omeopatici Alopecia Calvizie

Principali rimedi omeopatici Alopecia Calvizie

Selenium: alopecia in soggetti esauriti sia psichicamente che fisicamente.

Fluoricum acidum: alopecia areata con capelli secchi, sfibrati e decolorati, la cui caduta peggiora con il caldo.

Thuya: il cuoio capelluto si presenta ricoperto da piccole squame bianche ed i capelli sono secchi e fragili.

Phosphoricum acidum: la perdita dei capelli si verifica in soggetti cresciuti troppo in fretta o esauriti da eccessivo lavoro, per dispiaceri o malattie.

Baryta carbonica: alopecia soprattutto dei giovani ed in particolare quando la perdita di capelli procede dal centro della testa.

Kali phosphoricum: alopecia conseguente a periodi di studio o di lavoro particolarmente impegnativi e prolungati.

Ignatia amara: caduta di capelli da shock psichico, come lutto o delusione amorosa.

Sepia: alopecia con eruzioni del cuoio capelluto, talvolta provocate da frustrazioni e situazioni conflittuali.

Anacardium orientale: alopecia in studenti che accusano depressione, disturbi della memoria, alterazioni comportamentali.

Thallium: capelli che cadono molto rapidamente.

Natrum muriaticum: abbondante caduta dei capelli, non appena questi vengono toccati, maggiormente sulla fronte e nella regione temporale.

Fitoterapici Alopecia Calvizie

Tinture madri di Pilocarpo, Garofano, Olmo: miscelare le tinture in parti uguali e usare in frizioni. Nelle alopecie con cute secca.

Tinture madri di Nasturzio, Bardana: miscelate le tinture in parti uguali e usare in frizioni. Nelle alopecie con forte presenza di forfora.

Tinture madri di Ortica, Olmo, Alchemilla: ciascuna da usare singolarmente per frizionare e massaggiare il cuoio capelluto.

Succo di Equiseto: da usare in frizioni. Se è presente seborrea.

Succo di Betulla: da usare in frizioni. Nelle alopecie diffuse.

Estratto di Serenoa repens: da utilizzare per frizioni sul cuoio capelluto.

Oli di Sesamo, Ginepro: ciascuno da usare singolarmente per massaggiare il cuoio capelluto prima dello shampoo, lasciando agire per qualche minuto. Del Ginepro è valido anche lo shampoo.

Semi di Lino: si lasciano riposare o bollire in acqua per ottenere un gel da applicare sui capelli e massaggiare il cuoio capelluto.

Radice di Liquirizia: si prepara un decotto forte per massaggiare il cuoio capelluto.

Oli essenziali di Timo, Rosmarino, Lavanda: ciascuno da usare singolarmente, dopo diluizione in acqua, per frizionare il cuoio capelluto.

Altri fitoterapici, di preparazione più casalinga, che vengono adoperati per combattere un’alopecia, sono riportati nell’articolo “Capelli a posto” della sezione del sito “Rimedi della nonna”.

Alimentazione

L’alimentazione consigliata è quella sana ed equilibrata, con il corretto apporto proteico e cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B, ma anche A, C, D, E), di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, selenio, zolfo, iodio, litio), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), privilegiando il consumo di verdura in foglie, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, legumi, cereali integrali, lievito di birra, tè verde e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool.

Burger di verdure

(*) V. Note esplicative

logo-rimediomeopatici.com

  • « Pagina precedente
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • …
  • 10
  • Pagina successiva »

Cerca

Alcuni suggerimenti:


CHI SONO

Rimedi Omeopatici | Affezioni - Rimedi | Tinture Madri | Piante e Salute | Rimedi della Nonna

Copyright © 2023 RimediOmeopatici.com. Note esplicative. Privacy e Cookie. Gestione iscrizione ai commenti
Protected by Copyscape Web Copyright Protection Software

Powered by: Web Station - realizzazione siti web