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Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Risultati della ricerca per: lattuga

Controlliamo l’ipertensione

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.comL’ipertensione arteriosa è un aumento a carattere stabile della pressione arteriosa del sangue con rialzo dei valori sia della pressione massima che di quella minima. Per pressione arteriosa massima si intende la pressione sistolica, cioè quella che si verifica durante la sistole cardiaca (fase di contrazione del cuore), mentre per pressione arteriosa minima si intende la pressione diastolica, cioè quella che si verifica durante la diastole cardiaca (fase di rilassamento del cuore).

L’ipertensione può diventare la principale responsabile di danni a diversi organi vitali, quali cuore, cervello, rene, vasi arteriosi, retina, ecc., tali da ridurre sensibilmente le aspettative di vita delle persone afflitte.

La cura dell’ipertensione costituisce di per sé anche una buona prevenzione nei confronti dell’arteriosclerosi. Per arteriosclerosi si intende l’indurimento (sclerosi) delle pareti delle arterie che solitamente compare con il progredire dell’età. Tale indurimento è dovuto all’accumulo di tessuto connettivale fibroso in sostituzione di quello elastico.

I rimedi della nonna qui riportati combattono in modo naturale, quindi, sia l’ipertensione che l’arteriosclerosi.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Aglio: macerare 120 g di aglio secco e pestato in 100 ml di alcool a 95° per 10 gg., quindi filtrare comprimendo la parte solida. Assumere il preparato alla dose di 25 gocce in 2 – 3 dita di acqua per 2 mesi. Dopo un periodo di pausa di 2 – 3 settimane, si può ripetere la cura. Le proprietà terapeutiche sono diverse e tutte benefiche per l’apparato circolatorio, quali la riduzione della pressione arteriosa, la riduzione dell’aggregazione piastrinica nel sangue, l’abbassamento del colesterolo, l’azione anti-infettiva. L’effetto è assicurato. Per togliere il cattivo odore che viene procurato all’alito, basta masticare un po’ di semi di anice o di prezzemolo.

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◊ Agrimonia: prepararne un decotto con 5 g di foglie e di cime fiorite, entrambe sminuzzate, in 200 ml di acqua, bollire 10 – 15 min, filtrare spremendo bene il residuo, dolcificare. Assumerne 2 – 3 tazze al dì. Ha azione diuretica, decongestionante, tonica.

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◊ Asparagi: preparare il decotto con 60 g di asparagi freschi triturati in 1 litro di acqua, bollire 30 min, filtrare comprimendo la parte solida. Assumere alla dose di 2 – 3 bicchierini al dì, lontano dai pasti. Ha proprietà cardiotonica, ipotensiva, diuretica, antinfiammatoria. Il rimedio non è indicato qualora siano presenti disturbi che possono aggravarsi con l’aumento di acidi urici.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Biancospino: prepararne l’infuso dei fiori nella quantità di 1 cucchiaino da caffè in 1 tazza di acqua bollente; lasciare in infusione per 10 min; filtrare comprimendo la parte solida; dolcificare. Bere alla dose di un bicchiere 2 – 3 volte al dì. Esercita un’azione ipotensiva, cardiotonica, antispastica, sedativa. Se si desidera ottenere una maggiore azione ipotensiva assumere la Tintura Madre, che risulta essere più attiva.

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◊ Calamo aromatico: 15 gocce di Tintura Madre 3 volte al dì su una zolletta di zucchero o in acqua aromatizzata con finocchio, menta, anice o altro. Esplica azione ipotensiva, anticonvulsivante.

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◊ Lattuga: in tutti i suoi consumi risulta essere ipotensiva.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Limone: sia come cura che come prevenzione. Assumere a piccole dosi per ogni somministrazione 150 – 200 g di succo di limone maturo al dì, indifferentemente prima, durante e dopo i pasti. Oppure succo di 2 – 3 limoni ogni giorno, per 10 giorni consecutivi, alternati con altrettanti giorni di riposo. E’ efficacissimo. Questo rimedio è utile perché rende la circolazione del sangue più attiva, abbassa la pressione sanguigna, riduce i grassi, aumenta la peristalsi intestinale, aumenta la secrezione biliare e la produzione di urina, riduce le palpitazioni a carattere nervoso.

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◊ Tiglio: la Tintura Madre di tale pianta, così come l’idrolato di tintura, è utile perché aiuta a rendere il sangue più fluido, previene la stasi nei vasi e l’aderenza del colesterolo alle pareti dei vasi sanguigni, combatte la pletora.

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◊ Tormentilla (o Potentilla Tormentilla): prepararne il decotto con 3 – 4 g di rizoma triturato in 200 ml di acqua, bollire 20 – 25 min, filtrare comprimendo bene il residuo, dolcificare a piacere. Bere alla dose di 1 – 2 tazze al dì per 4 – 5 giorni. Ripetere la cura dopo qualche giorno di riposo. Si può usare anche la Tintura Madre. Agisce esplicando un’azione decongestionante, emostatica astringente, antispastica, di protezione delle pareti dei vasi sanguigni.

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◊ Vischio: assumerne 1 g al dì in polvere. Abbassa la pressione sanguigna, fortifica il cuore. Va bene anche il decotto di giovani rami e foglie (15 – 30 g in 200 ml d’acqua), da prenderne 1 tazza 2 – 4 volte al dì. Nelle campagne si usava un vino di vischio che si preparava macerando per 10 giorni 40 g di foglie e giovani rami in 1 litro di vino bianco secco; se ne assumevano 130 ml al giorno in 2 – 3 volte.

◊ Altre piante utili allo scopo sono: Cardo santo, Centaurea minore, Cipolla, Iperico, Ippocastano, Lavanda, Luppolo, Maggiorana, Salice, Viola tricolore.

◊ Sono molto valide le tinture madri di diverse piante, tra cui le più efficaci e le più adoperate sono quelle di Aglio, di Biancospino, di Cardiaca, di Pervinca, di Rauwolfia, di Tiglio, di Ulivo, di Vischio.

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Spegniamo le infiammazioni

L’infiammazione o flogosi è una risposta protettiva localizzata dell’organismo che fa seguito a una lesione di tessuto provocata da agenti fisici (traumi, calore, ecc.), chimici (acidi, ecc.) e biologici (batteri, virus, ecc.), il cui obiettivo finale è la distruzione dell’agente nocivo e la riparazione o sostituzione del tessuto danneggiato.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.comI sintomi più importanti sono: calore (aumento di temperatura dovuto all’aumentata vascolarizzazione), gonfiore (o edema, dovuto all’accumulo del liquido infiammatorio extravascolare, l’essudato, nel tessuto interessato), arrossamento (dovuto all’aumento di afflusso di sangue nei vasi della parte infiammata), dolore (dovuto alla compressione e stimolazione delle terminazioni nervose sensitive causate dall’essudato e dall’agente flogogeno) e compromissione funzionale della zona colpita.

Può essere acuta quando la risposta allo stimolo lesivo è immediata e precoce, oppure cronica, di maggiore durata,  quando coesistono per lungo tempo l’infiammazione attiva, la distruzione del tessuto ed i tentativi di riparazione. Un’infiammazione cronica può subentrare ad un’infiammazione acuta non completamente risolta per persistenza degli agenti flogogeni, oppure, come più frequentemente succede, nascere già cronica.

Sono di grandissimo aiuto i rimedi della nonna qui riportati.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Agrimonia: pediluvi caldi con il decotto di fiori e giovani foglie (60 g in 500 ml d’acqua) dà sollievo nel caso di infiammazione e stanchezza ai piedi.

 

 

 

 

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Arancia: nei casi di gonfiori ghiandolari dolorosi, dovuti a stati di infiammazione, è ottimo l’unguento preparato con tale frutto. Cuocere nell’olio di oliva un’arancia intera, finché non si riduce in poltiglia. Applicare in loco mattino e sera.

 

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Bardana (o Lappa): nelle infiammazioni dello stomaco (gastrite e ulcere) e problemi di digestione risulta efficace il decotto delle foglie (3 g in 200 ml d’acqua) da prendere alla dose di 3 cucchiai da minestra mattina e sera.

 

 

 

□ Ceci: i cataplasmi di farina di ceci cotta in poca acqua, applicati localmente, risolvono facilmente i gonfiori ghiandolari dovuti ad infiammazioni. Si può assumere anche l’infuso che si prepara con 30 g di ceci torrefatti e macinati, posti in un sacchetto di tela, che si immerge in 500 ml d’acqua bollente fino a quando l’acqua non diventa tiepida, quindi si filtra e si beve metà al mattino e l’altra metà a sera.

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Cipolla: nei casi di occhi gonfi ed infiammati lavarli 3 – 5 volte al dì con un decotto di cipolla (alcune cipolle sbucciate, lavate ed affettate in una pentola d’acqua).

 

 

 

 

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□ Edera terrestre: gli impacchi con il decotto (5 g di foglie in 200 ml d’acqua) sono utili nel caso di gotta e di gonfiore alle gambe.

 

 

 

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Equiseto: il decotto di giovani rami e foglie (5 g in 200 ml d’acqua), cui aggiungere una manciata di petali di rosa rossa, da utilizzare per impacchi locali più volte al dì, è utile per l’infiammazione agli occhi.

 

 

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.

 

 

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farina di riso: contro le infiammazioni i cataplasmi con la farina di riso cotta in acqua, applicati sulla parte dolente, sono utilissimi.

 

 

 

 

 

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□ Felce maschio: i rizomi bolliti in aceto e usati in cataplasmi guariscono le infiammazioni dei piedi. Le foglie verdi fresche, applicate localmente tramite fasciatura, combattono i crampi a piedi e polpacci.  

 

 

 

 

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□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).

 

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Malva: si adoperano le foglie o l’intera pianta di malva in decotto o in infuso da usare per bevande, gargarismi, fumenti, bagni, lavande, colliri, cataplasmi, compresse, ecc. ogniqualvolta si ha un’infiammazione dello stomaco, dell’intestino, della gola, della pelle, degli occhi, ecc. Il decotto si prepara con 20 – 30 g di foglie (o pianta) in 1 l di acqua; l’infuso con 5 g di foglie (pianta) in 200 ml di acqua. Entrambi con un po’ di miele sono espettoranti e bechici (calmanti della tosse).

 

□ Olio di ricino: in caso di congiuntivite passare sulle ciglia un batuffolo di cotone imbevuto di olio di ricino. Elimina anche le desquamazioni delle palpebre.

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Tiglio: i cataplasmi preparati con foglie di tiglio pestate e bollite in acqua, applicati localmente, sono calmanti per tutte le infiammazioni della pelle che procurano dolore (scottature, piaghe, punture d’insetti). Si possono usare anche i fiori o la corteccia della pianta, in quanto hanno le medesime proprietà.

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Verbena: le foglie fresche pestate, unite a farina di segale e albume d’uovo, formano un impasto che applicato in cataplasmi sulla parte interessata consente di curare la sinovite (infiammazione della membrana sinoviale di un’articolazione).

 

 

 

 

 

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Viola mammola: lo sciroppo di tale pianta è utilissimo nelle uretriti (infiammazioni dell’uretra). Si prepara mettendo in infusione, in un contenitore coperto per 24 ore, 50 g di petali freschi senza calice con 500 ml d’acqua bollente. Dopo si aggiungono 900 g di zucchero e si riscalda il tutto per 20 min. Si lascia riposare per alcune ore e si travasa la parte liquida in recipienti chiusi. Si conserva in luogo fresco ed al riparo dalla luce. Bere lo sciroppo secondo necessità.

 

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Bocca sorridente

La bocca, com’è noto, è la cavità del capo che costituisce la prima parte del tubo digerente e l’inizio delle vie Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.comrespiratorie. E’ limitata anteriormente dalle labbra, lateralmente dalle guance, in alto e in basso dalle arcate dentarie, dal palato e dal pavimento boccale su cui è impiantata la lingua. E’ ricoperta da una mucosa ricca di ghiandole salivari. Nella bocca avviene la prima fase della digestione grazie alla masticazione e all’azione di una particolare sostanza contenuta nella saliva, la ptialina. Tramite la lingua, che in quanto dotata delle papille gustative diventa il principale organo del gusto, si percepiscono i cinque sapori fondamentali (dolce, amaro, salato, aspro e umami). La cavità della bocca, assieme alla lingua ed alle labbra, è anche uno degli organi necessari alla fonazione, cioè alla produzione della voce.

Nella bocca si trova la dentatura, la cui funzione primaria è la masticazione del cibo. I denti sono disposti su due arcate simmetriche (superiore ed inferiore) e sono costituiti complessivamente da 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari, per un totale di 32. Le radici dei denti sono coperte dalle gengive.

Per prevenire o curare in maniera del tutto naturale le affezioni ed i problemi che possono interessare la bocca, son utilissimi i rimedi della nonna di seguito proposti.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

□ Aceto: la miscela formata da 1 cucchiaio di aceto e 10 – 15 cucchiai d’acqua tiepida, trattenuta in bocca, calma il dolore dei denti ed è utile nelle infiammazioni della bocca.

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□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive ed è indicata nel trattamento delle infiammazioni e irritazioni locali della cute e delle mucose, come quelle della bocca e della gola. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), con cui effettuare sciacqui e gargarismi.

□ Calendula: i risciacqui con la T.M. (5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua bollita e raffreddata, 2-3 volte al dì) sono utili per varie problematiche della bocca (gengivite, stomatite …).

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diversi prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 l d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farfaro (o Tussilago farfara): mettere alcune foglie in acqua calda finché non divengono molli e poi applicarle sul dente che duole, lasciandole per un po’. Il dolore passa quasi subito ed anche il gonfiore alle gengive.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.comControlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Finocchio e Ononide: risciacqui per il mal di denti con il decotto di finocchio, 5 g di semi, e di ononide, 8 g di fiori, foglie e radici, in 250 ml di acqua.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Limone: il succo di limone, diluito in acqua (puro danneggia i denti), con cui fare sciacqui più volte al dì, è un ottimo disinfettante nei casi di afta (ulcera dolorosa all’interno della bocca causata da una rottura della mucosa), gengivite, stomatite (infiammazione delle mucose della bocca), glossite (infiammazione della lingua).

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Malva: la radice di malva schiacciata o bollita e usata a mo’ di cataplasma da porre sulle parti gottose doloranti, sugli herpes (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra)., sui denti, sulla bocca, calma il dolore. Si può usare vantaggiosamente, allo stesso scopo, anche il decotto delle foglie, o l’infuso dei fiori, oppure le stesse foglie fresche strofinate localmente.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Menta piperita: in caso di mal di denti dovuto a carie, mettere 2 gocce di olio essenziale sul dente cariato. Calma il dolore.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Noce: il decotto delle foglie (50 g in 1 l d’acqua), da usare come colluttorio 2 volte al dì, agisce da disinfettante per bocca e gengive, nei casi di afta, gengivite, ecc.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Piantaggine: per calmare il mal di denti, masticare le foglie oppure fare risciacqui con il decotto di foglie (5 g in 200 ml d’acqua) o con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua. Va bene anche una tintura così preparata: foglie di piantaggine, menta, tormentilla (o potentilla), rovo in parti uguali si schiacciano e si mettono in infusione, coperte da alcool o acquavite, al sole o in luogo caldo per 10 – 12 giorni; si filtra o si decanta e si conserva in recipiente ben chiuso; all’occorrenza si diluisce 1 cucchiaio di questa tintura con 5 – 6 cucchiai d’acqua e si fanno dei risciacqui. I dolori cessano presto.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Salvia: l’infuso con 5 g di foglie in 100 ml d’acqua bollente, è indicato per risciacqui nei casi di gengivite e affezioni della bocca in generale. Inoltre le foglie di salvia passate più volte sui denti e sulle gengive, sbiancano i denti, aromatizzano la bocca, calmano il dolore dei denti e delle gengive.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com□ Verbena: il decotto di foglie e radici (5 g in 200 ml d’acqua), da usare per risciacqui più volte al dì, è disinfettante per le affezioni della bocca ed elimina l’alito cattivo.

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A bada contusioni e distorsioni

Una contusione è una lesione dei tessuti dovuta ad un trauma esterno la cui forza vulnerante non è sufficiente a provocare una ferita. In genere è causata da una caduta o dall’impatto violento di una parte del corpo con un oggetto più duro. La pelle, grazie alla sua elasticità, rimane integra o appena escoriata, mentre nei tessuti sottostanti si creano lacerazioni e rottura di vasi sanguigni, con il conseguente ristagno di sangue e la formazione dell’ematoma (comunemente chiamato “livido”). Questo comporta un gonfiore ed una colorazione della pelle che passa dal rosso al Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.comviola, al blu, al verde ed infine al giallo, per le modificazioni che subiscono le sostanze colorate contenute nei globuli rossi. Il dolore è bruciante, continuo, talora pulsante e si accentua con il movimento della parte colpita. Se la contusione è di grado modesto (la classica “botta”), all’istante è utile applicare localmente del ghiaccio, in quanto il freddo ha un effetto anestetizzante, cioè riduce il dolore, e determina una vasocostrizione che limita ed arresta l’emorragia. Successivamente per facilitare l’assorbimento dell’ematoma e la guarigione dei tessuti si dimostrano efficaci i rimedi che la nonna qui consiglia.

Una distorsione, chiamata comunemente “slogatura” (quella della caviglia è detta “storta”) è una lesione della capsula e dei legamenti delle articolazioni, dovuta ad un movimento “brusco” che comporta un momentaneo allontanamento dei capi articolari, andando al di là dei loro limiti fisiologici, seguito da un immediato ritorno spontaneo nella posizione fisiologica. Se la perdita di contatto è permanente si parla di lussazione. La distorsione è accompagnata da fuoriuscita di sangue nella sede articolare, che diventa gonfia, arrossata e calda, da un forte dolore e dal blocco del movimento. Le cause più comuni di distorsioni sono le “storte” e le “torsioni” degli arti. Le articolazioni più comunemente interessate sono il ginocchio, il polso, il gomito e molto frequentemente la caviglia. Occorre mettere immediatamente a riposo l’arto, fare impacchi freddi, comprimere l’articolazione con una fasciatura stretta e tenere sollevata la parte per ridurre l’edema. Successivamente anche in tale circostanza, per traumi di contenuta entità, sono preziosi i rimedi che la nonna qui consiglia.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Agrimonia: sono efficaci per le contusioni e le distorsioni i cataplasmi effettuati con le foglie fresche tritate e scaldate a bagnomaria. Altresì utile risulta il cataplasma che si ottiene facendo cuocere, a fuoco dolce, parti uguali di agrimonia, di crusca di frumento e di aceto. Il cataplasma si rimuove mattino e sera fino a guarigione.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Arnica: le applicazioni ed i massaggi locali con la crema o l’olio di arnica montana apportano sollievo e beneficio in caso di contusioni e distorsioni, grazie alle spiccate proprietà lenitive della pianta. Per questo motivo l’arnica è detta anche “l’erba delle cadute”. Inoltre gli impacchi preparati con il liquido del decotto di fiori oppure i cataplasmi con la parte solida dello stesso, applicati in loco, sono utili per assorbire i lividi ed i gonfiori superficiali dovuti a traumi.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Bardana (o Lappa): nei casi di distorsione applicare localmente un trito di foglie fresche.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Borragine (o Consolida): un cataplasma fatto con foglie triturate, scaldate e impastate con olio, applicato sulla distorsione, ne accelera la guarigione.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Cipolla: nei casi di contusione effettuare localmente un massaggio con succo di cipolla. Il dolore andrà via presto.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Iperico: sono utilissimi, in caso di traumi da contusione o distorsione, i massaggi effettuati ponendo sulla parte colpita qualche goccia di olio di iperico, grazie alle proprietà antinfiammatorie, antinevralgiche e ricostruttrice tessutale di tale pianta. E’ opportuno non esporre mai al sole la pelle trattata, perché l’olio contiene sostanze con effetti fotosensibilizzanti.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Lattuga: le foglie di lattuga schiacciate e messe sulle parti del corpo interessate da contusioni e distorsioni ne anticipano la guarigione.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Piantaggine: rapido sollievo danno le foglie fresche applicate localmente su contusioni e distorsioni.

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Rosmarino: si dimostrano utili le applicazioni locali di pomata al rosmarino, oppure gli impacchi con l’infuso o il decotto di detta pianta, meglio se in associazione con maggiorana, melissa, salvia e timo. L’impacco lo si pratica imbevendo un panno pulito di lino, di garza o di cotone nel liquido caldo ed applicando lo stesso sulla parte colpita, avendo cura di cambiarlo quando si raffredda. Per mantenere il calore più a lungo, è preferibile coprire con una pellicola su cui si appone una borsa d’acqua calda.

◊ Risultano altresì estremamente benefici gli impacchi con aceto di mele ed i cataplasmi con argilla.

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Kalium chloratum

DESCRIZIONE

Controlliamo l'ipertensione - image  on https://rimediomeopatici.comKalium chloratum o anche Kalium muriaticum è il cloruro di potassio (formula chimica KCl), cioè è il sale di potassio dell’acido cloridrico. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca. E’ solubile in acqua e piuttosto insolubile in etanolo. In natura si rinviene nella silvite che è un minerale proveniente da giacimenti salini e da emanazioni vulcaniche.

Il rimedio omeopatico Kalium chloratum (o anche Kalium muriaticum) si ottiene per triturazione del cloruro di potassio con lattosio e successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica. Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.

Il sale minerale cloruro di potassio si trova in quasi tutte le cellule dell’organismo ed è particolarmente abbondante nelle cellule del cervello, dei nervi, dei muscoli e negli eritrociti (globuli rossi). Regola la formazione della fibrina, che è la proteina responsabile del processo di coagulazione del sangue.

Quando le cellule perdono cloruro di potassio conseguentemente ad uno squilibrio dovuto a malattia, la fibrina viene in superficie assumendo l’aspetto di una massa bianca o bianco-grigiatra (se secca forma desquamazione farinosa della pelle), oppure sottoforma di essudati o di gonfiori (edemi). Quindi una secrezione farinosa è indice di carenza di KCl.

Lo ione potassio k+ (catione) ha una funzione vitale nel corpo umano. Quello presente nei liquidi intracellulari regola l’eccitabilità neuromuscolare e la ritmicità del cuore; insieme al sodio controlla il bilancio idrico, ossia la distribuzione dei fluidi all’interno ed all’esterno delle cellule e ne mantiene l’equilibrio acido-base; stimola i reni a produrre urina e quindi regola la ritenzione idrica; svolge un’azione fondamentale nella sintesi delle proteine e degli acidi nucleici (DNA e RNA); stimola la secrezione di insulina; aiuta la trasformazione del glucosio in glicogeno (forma in cui il glucosio può essere immagazzinato nel fegato e poi adoperato dall’organismo); contribuisce a mantenere la pelle sana. Quello presente nei  liquidi extracellulari  è coinvolto nel processo di trasmissione degli impulsi nervosi, nel controllo della contrazione muscolare e della pressione arteriosa. Normalmente il 95% del potassio è contenuto nei liquidi intracellulari mentre il restante 5% si trova nei liquidi extracellulari. Tale equilibrio è mantenuto dalla pompa sodio-potassio, che è responsabile del mantenimento, all’interno delle cellule, di una elevata concentrazione di potassio e di una bassa concentrazione di sodio.

Una carenza di potassio provoca debolezza muscolare, ipereccitabilità, aritmie ed alterazioni elettrocardiografiche. Un eccesso di potassio provoca astenia, crampi muscolari, ipotensione, bradicardia (riduzione della frequenza cardiaca), arresto cardiaco.

Sono particolarmente ricchi di potassio i seguenti alimenti: barbabietola rossa, cavolfiore, cavolo, crescione, dente di leone, fichi, lattuga, cappuccio, lenticchie, mele, more, noce di cocco, noci, olive, orzo, pastinaca, pomodori, pompelmi, limoni maturati sulla pianta, sedano, spinaci.

Il cloruro di potassio ha un’azione disintossicante: la cura con questo sale minerale ha dato buoni risultati per ridurre gli effetti collaterali nei casi di vaccinazione o di assunzione di medicinali o di sostanze narcotiche o di metalli.

Oltre all’uso farmaceutico, il cloruro di potassio trova impiego nella produzione di fertilizzanti ed è un additivo alimentare identificato dalla sigla E508.

Kalium chloratum è anche uno dei sali del dott. Schüssler, medico tedesco (1821 – 1898) cui si deve la paternità di un metodo terapeutico che adopera come farmaci 12 sali minerali inorganici (ai quali successivamente se ne sono aggiunti altri 12 detti complementari). Egli sosteneva che gli organi ed i tessuti si ammalano perché le cellule che li costituiscono non contengono più le quantità di sali minerali necessarie al mantenimento dello stato di buona salute. Integrando a piccole dosi la perdita di tali sali si guarisce la cellula e con essa tutto l’organismo. Questo modo di curarsi, anche se i sali si preparano con un metodo molto simile a quello omeopatico,  per i presupposti terapeutici sinteticamente suesposti non è definibile omeopatico.

Hahnemann, in ogni caso, affermava che i rimedi omeopatici sono molto più efficaci se assunti insieme ai sali minerali. Secondo le teorie odierne i sali minerali aiutano a trasferire le informazioni dettate dai rimedi omeopatici.

Spesso una carenza di sali minerali nell’organismo, come pure la presenza di sostanze tossiche, quali ad es. i metalli pesanti, ne può alterare l’equilibrio interno abbassando le difese immunitarie e favorendo quindi la proliferazione microbica, nel senso che si può determinare un ambiente favorevole alla vita di virus e batteri che normalmente vivono da saprofiti (cioè che sono inoffensivi) nel nostro organismo e che possono trasformarsi in patogeni (cioè che causano malattie).

CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO

Il rimedio omeopatico Kalium chloratum è un rimedio turbercolinico (in Omeopatia si definisce turbercolinico un soggetto che presenta una “reattività” simile a quella dell’ammalato di tubercolosi), come lo sono Natrum muriaticum, Silicea, Pulsatilla, Iodum, Kalium carbonicum, ed altri.

Il rimedio è utile nel II stadio di un processo infiammatorio, quando cioè subentra l’infiltrazione e l’essudazione (produzione di un liquido infiammatorio extravascolare, l’essudato, ad elevata concentrazione proteica che si raccoglie nei tessuti a seguito dell’infiammazione), ad es. nello stato catarrale che segue ad un’infiammazione acuta. E’ usato quando il catarro ha un aspetto fibrinoso, denso, di colore bianco-latte o bianco-grigiastro, nei casi di stati  cronici delle alte e basse vie respiratorie, nelle otiti tubariche; il muco non riesce ad essere eliminato e occlude le vie respiratorie ed i canali uditivi, l’esofago, la laringe, la faringe, la trachea, dove ristagna. E’ adoperato altresì nella diarrea cronica, nelle perdite vaginali ed in alcune forme di dermatite.

Il soggetto Kalium chloratum presenta colorito bianco-latteo (ma anche latteo-bluastro, latteo-rossastro) soprattutto localizzato alle palpebre, come veri e propri occhiali. Ha la radice della lingua di colore biancastro, senza muco. Le feci sono molto chiare e soffre di stipsi. L’appetito è ridotto. Ha vertigini. E’ un dogmatico, non infrange mai le regole, non scende a compromessi, non conosce le vie di mezzo, teme tutto ciò che non riesce a controllare, le malattie, il futuro.

Le persone che hanno bisogno del rimedio sono ottimi consiglieri, riescono sempre a fornire suggerimenti saggi e giudiziosi, molte volte individuano con rapidità le cause dei problemi altrui. Solo con loro stessi tutto questo non funziona. Hanno inquietudine interiore; sono indolenti, taciturni, indifferenti ad ogni piacere; sono ostinati, irrisoluti; stanno molto davanti al televisore e al computer; hanno una patina bianco-grigiastra sulla lingua. Le donne hanno mestrui di sangue scuro e leucorrea lattiginosa.

I disturbi e i dolori si fanno sentire solo con il movimento; peggiorano con l’assunzione di cibi pesanti, grassi, freddi, di bevande fredde, dopo uno sforzo e con il freddo umido; migliorano con il calore.

Il rimedio aiuta a cicatrizzare le ferite con gonfiore insieme a Calcium fluoratum; cura le congiuntiviti insieme a Calcium sulphuricum, Ferrum phosphoricum, Natrium phosphoricum e se purulenti insieme a Silicea. Si dimostra utile nei casi di cataratta, glaucoma, retinite, irite, orzaiolo insieme con altri sali minerali, secondo necessità. E’ adoperato altresì nelle fratture ossee con gonfiore e nelle gengiviti, con gengive moderatamente sanguinanti e tumefatte, insieme a Kalium phosphoricum e Calcium sulphuricum.

In sintesi il rimedio omeopatico Kalium chloratum si rivela particolarmente efficace in tutti i casi di gonfiori e nello stato catarrale che seguono un’infiammazione acuta, quando il secreto è denso, fibrinoso, bianco-grigiastro e, parlando della cute, vi è presenza di squame dello stesso colore.

USO DEL RIMEDIO

Si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:

1) GONFIORI e tumefazioni di ogni tipo causati da infiammazioni. Se l’infiammazione riguarda le ghiandole linfatiche viene aggiunto Natrium phosphoricum. Il rimedio infatti aiuta le ghiandole nel loro compito di disintossicazione dell’organismo. Si usa nei casi di ingrossamento delle ghiandole dovuto a parotite, nella tenosinovite (infiammazione che coinvolge i tendini e le guaine sinoviali, cioè le membrane che li avvolgono), nelle tonsille gonfie; per queste tre patologie si sono dimostrati efficaci gli impacchi con la pomata a base di Kalium chloratum. Inoltre è usato nei gonfiori di tipo articolare dovuti ad artrosi o reumatismo articolare, unitamente ad una dieta alimentare povera di acidi; nel colpo della strega con gonfiore; nei casi di borsite (processo infiammatorio della borsa sierosa di un’articolazione) ove si adopera insieme a Ferrum phosphoricum, Natrium phosphoricum e Silicea; nei casi di gengiviti con gonfiore; contusione con gonfiore; ferite con gonfiore; emorroidi; negli edemi ove si usa con Natrium chloratum e Natrium sulphuricum; nei casi di pericardite, peritonite, pleurite, poliartrite, flebite ove si adopera insieme ad altri sali minerali, a seconda dei casi.

2) RAFFREDDORE con muco biancastro o bianco-grigiastro e denso. Sordità temporanea per aumento di secrezione nell’orecchio. Muco difficile da espellere che permane nella faringe (faringite), nella laringe (laringite) con deglutizione difficile, nella trachea (tracheite) provocando tosse con espettorazione difficile di muco bianco-latteo e raucedine cronica.

3) OTITE (infiammazione dolorosa a carico dell’orecchio) media acuta catarrale conseguente a rinite acuta, con muco biancastro che determina sordità temporanea e intermittente, senso di pienezza con catarro nella tromba di Eustachio, fischi auricolari, OTALGIA (dolore all’orecchio dovuto a processi patologici in altre sedi, quali ad es. laringite, faringite, nevralgia del trigemino, ecc.).

4) OCCHI: cataratta, congiuntivite, irite, glaucoma, retinite, orzaiolo accompagnati da secrezione di muco bianco dagli occhi.

5) PELLE: acne (dermatosi che colpisce il viso, caratterizzata dalla formazione di comedoni, papule, pustole che si formano allo sbocco delle ghiandole pilo-sebacee per ristagno della secrezione); psoriasi (malattia infiammatoria della pelle solitamente cronica e recidivante che si presenta in varie forme; si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame; colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale); verruche; eruzioni cutanee secche e farinose; efelidi (macchie brune che compaiono in alcuni individui per accumulo di pigmento dopo esposizione al sole, soprattutto sul volto) ove si usa insieme a Kalium sulphuricum; comedoni (alterazioni della pelle caratteristiche dell’acne, formate da grassi e cheratina, che possono presentarsi sotto forma di punti bianchi o neri) ove si usa con Ferrum phosphoricum; erisipela (infezione acuta della pelle che si manifesta con febbre e con chiazze calde, rosse, dolenti, tendenti alla diffusione, specie su braccia, gambe e volto); geloni ove si usa con Natrium sulphuricum; orticaria ove si usa con altri sali minerali; unghie incarnite; foruncoli; herpes labiale (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra); crosta lattea; forfora.

6) MUSCOLI, NERVI, CARTALIGINE: il rimedio favorisce la formazione di cellule muscolari e di fibre nervose. Regola l’attività muscolare in caso di convulsione muscolare e l’attività dei nervi in caso di carichi elettromagnetici. E’ utile in caso di ematomi traumatici dovuti a strappi muscolari, ove si può associare a Calcium fluoratum, Ferrum phosphoricum, Silicea. Aiuta a ricostruire la cartilagine delle articolazioni.

7) INTOSSICAZIONE: il rimedio lega le sostanze tossiche dei vaccini e quelle dei farmaci portandole all’eliminazione. E’ utile nel caso di anestesia totale, quando permangono a lungo effetti collaterali quali malessere, nausea e smemoratezza. E’ usato anche nei casi di disturbi epatici, ingrossamento del fegato, cirrosi, nonché per diarrea cronica, leucorrea lattiginosa nelle donne.

DOSI

In tutti i casi diluizione 15CH, 3 granuli 3 volte al dì.

Ad integrazione:

• nei casi 1) e 6) utilizzare anche la pomata Kalium chloratum per applicazioni locali; nel caso 1) meglio con impacchi tiepidi se il gonfiore riguarda organi interni;

• nel caso 2) usare anche impacchi tiepidi di pomata Kalium chloratum sul torace e sulla schiena.

(*) V. Note esplicative

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