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Risultati della ricerca per: lattuga

Vediamoci chiaro

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.comAvere cura dei propri occhi deve diventare una consuetudine necessaria ed indispensabile per salvaguardarne l’integrità e la salute, considerato che si tratta di organi molto delicati. Come al solito la migliore cura è la prevenzione e quindi oltre ad effettuare le periodiche visite dall’oculista, bisogna adottare una serie di cautele che consentano di evitare agli occhi ogni affaticamento o l’esposizione a fattori ambientali che possono risultare nocivi. Si pensi ad es. all’uso smisurato di computer, alla visione prolungata e troppo ravvicinata dell’apparecchio tv, a letture in ambienti scarsamente illuminati, all’esposizione eccessiva degli occhi ai raggi solari, a vento, polvere, fumo, ecc. ecc. Avere occhi belli e sani, oltre a darci una visione chiara, permette di fornire una magnifica espressione al nostro volto.

L’affezione più ricorrente che può interessare gli occhi è la congiuntivite. Trattasi di un’infiammazione della congiuntiva, che è la membrana sottile e trasparente che ricopre la parte bianca dell’occhio e la parte interna delle palpebre. E’ una malattia molto comune in quanto la congiuntiva è particolarmente esposta agli agenti esterni. Essa può essere causata da infezioni (batteri, virus, funghi) ed in tal caso è molto contagiosa, da allergie (la più frequente è la congiuntivite primaverile), o da irritazioni (da fumo, corpi estranei, eccessi di luce, vento, polvere, cosmetici, saponi, lenti a contatto, ecc.). I principali sintomi sono arrossamento degli occhi, lacrimazione intensa, intolleranza alla luce, gonfiore delle palpebre, sensazione di sabbia negli occhi, cui si aggiunge nel caso della congiuntivite infettiva la secrezione, nel caso della congiuntivite allergica prurito e gonfiore della congiuntiva, nel caso della congiuntivite irritativa il bruciore.

La cheratite è l’infiammazione, acuta o cronica, della cornea, che è il tessuto trasparente delimitante la parte anteriore del bulbo oculare, sempre bagnata dal film lacrimale e che costituisce la prima lente del percorso ottico. I sintomi comuni sono vascolarizzazione della cornea (che in condizioni normali non ha vasi), dolore agli occhi, calo della vista, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia (intolleranza alla luce). Possono manifestarsi piccole erosioni superficiali e opacità disseminate della cornea, spesso accompagnate da edemi corneali, cioè da un eccesso di contenuto acquoso all’interno della cornea. Le cause delle cheratiti sono attribuibili a diversi fattori: agenti biologici (infezioni da virus, batteri, protozoi, funghi), agenti fisici e chimici (raggi ultravioletti, lesioni della cornea, lenti a contatto, cosmetici, polvere, polline, inquinamento, sostanze acide o alcaline, ecc.), malattie sistemiche (come artriti reumatoidi o vasculiti). Se non curate le cheratiti possono provocare danni permanenti alla vista, andando a compromettere la trasparenza della cornea (leucoma corneale) ed a creare ulcere corneali (perdita di tessuto), le quali a loro volta degenerano in cicatrici che se centrali ostacolano la visione. Trattasi in questi casi di cheratiti profonde, per distinguerle da quelle superficiali, molto più comuni, che dopo la guarigione non lasciano cicatrici. La forma infettiva più insidiosa, in grado di provocare la disgregazione del tessuto corneale, è dovuta al protozoo Acanthamoeba hystolitica, molto resistente, che può trovarsi nelle acque di piscine, fiumi, laghi e che può essere contratto in caso di microlesioni della cornea, spesso presenti nei portatori di lenti a contatto. Altra causa frequente di cheratite infettiva è quella legata agli Herpes virus.

Si parla di cheratocongiuntivite quando sono presenti l’infiammazione sia della cornea che delle congiuntiva (la malattia ha quindi i caratteri sia della cheratite che della congiuntivite).    

La blefarite è l’infiammazione dei bordi delle palpebre degli occhi. Può essere causata da infezione batterica (spesso da stafilococco), da malattie della pelle (dermatite seborroica, acne), da allergie, da problemi alimentari, da fattori ambientali (fumo, vento, polvere, lenti a contatto, cosmetici, ecc.). L’infezione batterica produce una blefarite ulcerativa; le altre cause in genere producono una blefarite squamosa o seborroica (non ulcerativa). I primi sintomi sono prurito, lacrimazione eccessiva, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, sensibilità alla luce, talvolta accompagnati da arrossamento e gonfiore delle palpebre. La forma ulcerativa si manifesta con piccole pustole (lesioni rilevate della pelle contenenti pus) all’altezza dei follicoli piliferi delle ciglia; la forma non ulcerativa si manifesta con squame untuose ai margini delle palpebre. La malattia è soggetta a recidiva.

Con il termine generico oftalmia si è soliti indicare le malattie infiammatorie degli occhi.

I rimedi naturali che la nonna qui propone consentono di apportare sollievo e beneficio in risposta ai piccoli e fastidiosi disturbi cui possono andare incontro i nostri occhi, prima che si complichino.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Alchemilla: con l’infuso di foglie secche (60 – 100 g per 500 ml d’acqua bollente) lavare gli occhi più volte al dì. Serve per le congiuntiviti e per le altre infiammazioni degli occhi. Se si vuole rafforzare l’effetto, assumere anche per via interna l’infuso più leggero (metà dose di foglie), bevendone 2 tazze al dì.

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Aloe: preparare una soluzione con qualche goccia di gel ricavato dalle foglie della pianta in acqua tiepida. Lavare gli occhi 3 – 4 volte al dì. Sul principio potrebbe manifestarsi bruciore o pizzicore, non preoccuparsi. Serve per le infiammazioni degli occhi e delle palpebre (blefarite).

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Altea: cuocere 1/2 cucchiaino di fiori secchi in una tazza e mezzo d’acqua per 5 min. Lavare gli occhi più volte al dì oppure bagnare una garza e tenerla sugli occhi fino a miglioramento, avendo cura di cambiarla ogni tanto. Utile nelle congiuntiviti.

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Assenzio selvatico (o Erba di S. Giovani o Canapaccio o Artemisia vulgaris): con il decotto di foglie e sommità fiorite essiccate (4 – 5 g in 1 tazza grande d’acqua), lavare gli occhi 3 volte al dì. Utile nelle infiammazioni degli occhi, congiuntiviti comprese.

 

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Camomilla: con l’infuso di fiori di camomilla (6 – 9 g per 1 litro d’acqua bollente) tiepido, lavare gli occhi più volte al dì. Serve nelle congiuntiviti e nelle altre infiammazioni degli occhi.

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Cipolla: nei casi di occhi gonfi ed infiammati lavarli 3 – 5 volte al dì con un decotto di cipolla (alcune cipolle sbucciate, lavate ed affettate in una pentola d’acqua). Si può aggiungere qualche rametto di rosmarino.

 

 

 

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◊ Equiseto: il decotto di giovani rami e foglie entrambi essiccati (5 g in 200 ml d’acqua), cui aggiungere una manciata di petali di rosa rossa, da utilizzare per impacchi locali più volte al dì, è utile per l’infiammazione degli occhi e delle palpebre (blefarite).

 

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Eufrasia (o Euphrasia officinalis): preparare un infuso con fiori e foglie della pianta secca (10 g per 1 litro d’acqua bollente) in cui bagnare delle garze da applicare sugli occhi per tutta la notte, trattenendole con una benda. Efficace per le congiuntiviti e per gli occhi arrossati. Inoltre migliora e rinforza la vista, per cui è particolarmente indicato nelle debolezze della vista e nella miopia. Il rimedio era già conosciuto nell’antica medicina. Oggi molto più comodamente si può utilizzare il collirio, meglio se in associazione con camomilla.

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Finocchio: nell’antica medicina il finocchio era molto usato come oftalmico. Per preparare il collirio, far bollire in 250 ml d’acqua per 10 min 1/2 cucchiaio di semi ridotti in polvere, lasciar intiepidire e lavare gli occhi più volte al dì. Serve nelle congiuntiviti e per conservare e migliorare la vista.

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Fumaria: la pianta deve il nome al fatto che il suo succo messo sugli occhi li fa lacrimare, come un fumo molto acre, rischiarando la vista. Utile in tutte nelle infiammazioni degli occhi, che diventano rossi e doloranti.

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.). Con l’acqua di cottura si possono lavare gli occhi.

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Maggiorana: preparare un infuso (30 g di sommità fiorite per 1 litro d’acqua bollente) con cui effettuare fumenti o lavaggi agli occhi più volte al dì. Sono indicati nelle congiuntiviti.

 

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Noce: ungere con 2 – 3 gocce di olio di noce, ogni giorno almeno 1 volta, le palpebre e le ciglia. E’ un rimedio prezioso contro le macchie degli occhi.

 

 

 

 

◊ Olio di ricino: in caso di congiuntivite passare sulle ciglia un batuffolo di cotone imbevuto di olio di ricino. Elimina anche le desquamazioni delle palpebre.

 

◊ Olivo: la resina che cala dal tronco degli olivi era apprezzatissima nella vecchia medicina. Con essa si producevano dei colliri per curare le congiuntiviti e tutte le infiammazioni degli occhi. La resina veniva spesso utilizzata anche in vapori.

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Prezzemolo: le foglie fresche pestate ed applicate sugli occhi sono utili nelle congiuntiviti e nelle oftalmie purulenti.

 

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Rosa canina: si prepara l’infuso dei  petali secchi (10 g per 1 litro d’acqua bollente) e si lavano gli occhi più volte al dì. E’ eccellente nelle infiammazioni degli occhi con lacrimazione e delle palpebre (blefarite). E’ ancora più efficace se vi si aggiunge un cucchiaio di equiseto.

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Ruta: mangiare spesso qualche foglia e lavare gli occhi con un leggero decotto di tale pianta, rischiara la vista. Buoni risultati si ottengono anche orientando i vapori del decotto verso gli occhi. La Scuola Salernitana insegnava: «nobilis est Ruta, quae lumina reddit acuta». Plinio invece diceva: «Ruta commesta visum acuit».

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Sambuco: sciacqui tiepidi agli occhi da fare con l’infuso di fiori (3 g in 200 ml d’acqua bollente), sono un ottimo rimedio contro le congiuntiviti e le oftalmie (infiammazioni) croniche.

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Timo: con l’infuso caldo di foglie secche (5 – 10 g in 100 ml d’acqua bollente) effettuare fumenti indirizzati verso gli occhi. Sono utilissimi nei casi di congiuntiviti catarrali. Assumerne, inoltre, per via orale 2 – 3 cucchiai al dì.

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Verbena: l’infuso di foglie e fiori (5 g in 1 tazza d’acqua bollente) mitiga il gonfiore degli occhi.

 

 

 

 

 

 

 

◊ Vite: la linfa della pianta che si ricava in primavera dal fusto, incidendolo, è efficace nella cura delle oftalmie.

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Per riposare meglio

Riposare bene, con un sonno che sia soddisfacente per quantità e qualità, è una condizione fondamentale ed indispensabile della nostra esistenza. Durante le ore di sonno l’organismo si rigenera e trova le energie per affrontare il nuovo giorno, mentre il cervello classifica e memorizza le informazioni ricevute durante la giornata. Per una vita attiva Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.come serena, dunque, bisogna essere pienamente riposati e ciò lo si percepisce se al risveglio si prova un senso di benessere e di soddisfazione. Al contrario se si riposa male i sintomi diurni sono stanchezza, sonnolenza e mancanza di concentrazione. E’ noto che la quantità di sonno dipende oltre che dall’età (in genere è inversamente proporzionale all’età) e dal sesso (le donne dormono meno degli uomini), da fattori strettamente personali, per cui le ore di sonno da considerarsi sufficienti non sono le stesse da individuo a individuo ma possono variare sensibilmente. Anche la qualità del sonno svolge un ruolo fondamentale, su cui incide in maniera determinate il numero di risvegli notturni che rende il riposo insufficiente anche se si è dormito un numero di ore ritenuto normale.

L’insonnia purtroppo è un problema che affligge molte persone (si calcola che in Italia ne soffre circa il 20% della popolazione), le cui cause possono essere le più svariate e nei soggetti sani sono ascrivibili ad uno stile di vita errato oppure a situazioni di nevrosi e di stress, che è opportuno cercare di rimuovere.

I rimedi che la nonna qui consiglia danno un valido contributo per conciliare il sonno e riposare meglio.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”. 

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□ Arancio: preparare un infuso con 2 g di foglie d’arancio per 150 ml di acqua bollente. Si possono aggiungere anche fiori di tiglio o di camomilla. Bere l’infuso caldo la sera, prima di andare a letto. Quest’infuso è utile anche nei casi di crisi nervose. Ottimo altresì per aiutare la digestione lenta e difficile.

 

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□ Basilico e Camomilla: mettere a macerare per 5 giorni, 50 g di fiori e foglie di basilico e 50 g di fiori di camomilla, in 1 litro di vino liquoroso, filtrare spremendo il residuo e berne 1 – 2 bicchierini al dì per 20 giorni. Combatte l’insonnia e gli stati di agitazione.

 

 

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□ Biancospino: per le persone un po’ ansiose che la sera non riescono a prendere sonno perché avvertono le palpitazioni cardiache, si rivela efficace l’infuso così preparato: versare un cucchiaio raso di fiori essiccati di biancospino in una tazza di acqua bollente; lasciare in infusione 15 min; filtrare, spremendo bene il residuo; dolcificare a piacere con miele. Bere 3 tazze al giorno, di cui l’ultima la sera prima di andare a letto.

 

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□ Lattuga: cuocere un ceppo o piede di lattuga in 1 litro d’acqua e bere il decotto ancora caldo prima di coricarsi.

 

  

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□ Lavanda: è una pianta che ha spiccate proprietà rilassanti. Si possono usare i suoi fiori, freschi o anche secchi, per profumare e disinfettare l’ambiente in cui si riposa o l’acqua per bagni caldi. Vanno bene anche l’olio essenziale o l’acqua di colonia.

 

 

 

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□ Lichene d’Islanda: il decotto con la parte aerea della pianta (10 – 20 g in 1 litro d’acqua, far bollire 1 h, fare intiepidire 10 min, filtrare e aggiungere zucchero o meglio miele a piacere), assunto alla dose di 3 – 5 cucchiai al dì prima dei pasti, è utile per la dispepsia e per i disturbi intestinali di origine nervosa, compresa la diarrea. Funziona anche come blando sedativo e quindi, assunto il pomeriggio-sera, può essere utilizzato nelle forme leggere d’insonnia. Inoltre risulta utile anche nelle manifestazioni spasmodiche delle vie respiratorie, come tosse stizzosa e asma.

 

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□ Melissa: prepararne un decotto con 20 g di fiori e foglie in 1 litro d’acqua, dolcificato con miele; berne mezza tazza prima dei pasti principali.

 

 

  

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□ Passiflora: l’infuso, lo sciroppo o l’estratto alcolico delle parti aeree di tale pianta hanno proprietà sedative del sistema nervoso, tranquillanti, antispasmodiche, ansiolitiche, curative dell’insonnia e dell’isterismo.

 

  

 

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□ Salice bianco: le foglie o i fiori (amenti) del salice bianco svolgono un’azione antispasmodica e calmante generale. Si prepara l’infuso versando in una tazza d’acqua bollente un cucchiaio di amenti essiccati, si lascia in infusione 10 min prima di filtrare. Si beve la sera prima di coricarsi come calmante del sistema nervoso e contro l’insonnia. Utile anche per combattere i disturbi legati al ciclo mestruale.

 

 

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□ Solidago (o Verga d’oro): prepararne il decotto con 10 g di sommità fiorite e foglie in 250 ml d’acqua e berne ½ tazza prima di andare a dormire. Per un effetto migliore aggiungere al decotto 2 g di bacche di ginepro.

 

 

  

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□ Tiglio: l’infuso di tiglio (5 – 10 g di fiori in 200 ml d’acqua bollente), al quale si può aggiungere succo di limone e alcune foglie di arancio per migliorarne l’aroma e aumentarne l’efficacia, è un ottimo calmante e un blando sudorifero in caso di febbre. Da bere più volte al dì. Nei casi di eccessivo nervosismo si può preparare un bagno calmante aggiungendo una discreta quantità di infuso di foglie e fiori di tale pianta.

 

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□ Valeriana: prepararne un infuso con 3 g di radici in 200 ml di acqua bollente, da assumere più volte al giorno ma preferibilmente la sera per prendere sonno. Per rendere più gradevole il sapore si può aggiungere menta o anice. Non superare le 3 – 4 settimane di somministrazione. Ideale è l’alternanza con la melissa.

  

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□ Veronica: bere ogni sera una tazzina di infuso di veronica preparato con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua.

 

  

 

□ Per rinforzare il sistema nervoso, è ottimo l’infuso preparato con valeriana, menta piperita, foglie di arancio, in parti uguali finemente sminuzzate, cui si aggiungono alcuni fiori di tiglio e camomilla; lasciare in infusione nell’acqua bollente al buio per circa 8 ore; assumere una tazza la mattina e la sera.

□ Per allontanare il mal di testa dovuto a cattiva digestione, che specie di sera rende problematico il sonno, si rivela utile un infuso con il mix delle seguenti piante: 4 g di fiori di tiglio, 4 g di fiori di camomilla, 4 g di foglie di melissa, 4 g di foglie di arancio, in 1 litro di acqua bollente; lasciare in infusione 15 min; filtrare, spremendo il residuo; dolcificare a piacere.

□ Camomilla (fiori), Ginepro (bacche), Iperico (fiori e foglie),  Achillea (tutta la pianta), Origano (foglie), Pratolina o Margheritina (fiori e foglie), Rosmarino (foglie), Timo (fiori e foglie), Vischio (rami e foglie): gli infusi e i decotti di tali piante, dolcificati a piacere con zucchero o miele, sono tutti rilassanti.

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Controlliamo l’ipertensione

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.comL’ipertensione arteriosa è un aumento a carattere stabile della pressione arteriosa del sangue con rialzo dei valori sia della pressione massima che di quella minima. Per pressione arteriosa massima si intende la pressione sistolica, cioè quella che si verifica durante la sistole cardiaca (fase di contrazione del cuore), mentre per pressione arteriosa minima si intende la pressione diastolica, cioè quella che si verifica durante la diastole cardiaca (fase di rilassamento del cuore).

L’ipertensione può diventare la principale responsabile di danni a diversi organi vitali, quali cuore, cervello, rene, vasi arteriosi, retina, ecc., tali da ridurre sensibilmente le aspettative di vita delle persone afflitte.

La cura dell’ipertensione costituisce di per sé anche una buona prevenzione nei confronti dell’arteriosclerosi. Per arteriosclerosi si intende l’indurimento (sclerosi) delle pareti delle arterie che solitamente compare con il progredire dell’età. Tale indurimento è dovuto all’accumulo di tessuto connettivale fibroso in sostituzione di quello elastico.

I rimedi della nonna qui riportati combattono in modo naturale, quindi, sia l’ipertensione che l’arteriosclerosi.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Aglio: macerare 120 g di aglio secco e pestato in 100 ml di alcool a 95° per 10 gg., quindi filtrare comprimendo la parte solida. Assumere il preparato alla dose di 25 gocce in 2 – 3 dita di acqua per 2 mesi. Dopo un periodo di pausa di 2 – 3 settimane, si può ripetere la cura. Le proprietà terapeutiche sono diverse e tutte benefiche per l’apparato circolatorio, quali la riduzione della pressione arteriosa, la riduzione dell’aggregazione piastrinica nel sangue, l’abbassamento del colesterolo, l’azione anti-infettiva. L’effetto è assicurato. Per togliere il cattivo odore che viene procurato all’alito, basta masticare un po’ di semi di anice o di prezzemolo.

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◊ Agrimonia: prepararne un decotto con 5 g di foglie e di cime fiorite, entrambe sminuzzate, in 200 ml di acqua, bollire 10 – 15 min, filtrare spremendo bene il residuo, dolcificare. Assumerne 2 – 3 tazze al dì. Ha azione diuretica, decongestionante, tonica.

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◊ Asparagi: preparare il decotto con 60 g di asparagi freschi triturati in 1 litro di acqua, bollire 30 min, filtrare comprimendo la parte solida. Assumere alla dose di 2 – 3 bicchierini al dì, lontano dai pasti. Ha proprietà cardiotonica, ipotensiva, diuretica, antinfiammatoria. Il rimedio non è indicato qualora siano presenti disturbi che possono aggravarsi con l’aumento di acidi urici.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Biancospino: prepararne l’infuso dei fiori nella quantità di 1 cucchiaino da caffè in 1 tazza di acqua bollente; lasciare in infusione per 10 min; filtrare comprimendo la parte solida; dolcificare. Bere alla dose di un bicchiere 2 – 3 volte al dì. Esercita un’azione ipotensiva, cardiotonica, antispastica, sedativa. Se si desidera ottenere una maggiore azione ipotensiva assumere la Tintura Madre, che risulta essere più attiva.

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◊ Calamo aromatico: 15 gocce di Tintura Madre 3 volte al dì su una zolletta di zucchero o in acqua aromatizzata con finocchio, menta, anice o altro. Esplica azione ipotensiva, anticonvulsivante.

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◊ Lattuga: in tutti i suoi consumi risulta essere ipotensiva.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com◊ Limone: sia come cura che come prevenzione. Assumere a piccole dosi per ogni somministrazione 150 – 200 g di succo di limone maturo al dì, indifferentemente prima, durante e dopo i pasti. Oppure succo di 2 – 3 limoni ogni giorno, per 10 giorni consecutivi, alternati con altrettanti giorni di riposo. E’ efficacissimo. Questo rimedio è utile perché rende la circolazione del sangue più attiva, abbassa la pressione sanguigna, riduce i grassi, aumenta la peristalsi intestinale, aumenta la secrezione biliare e la produzione di urina, riduce le palpitazioni a carattere nervoso.

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◊ Tiglio: la Tintura Madre di tale pianta, così come l’idrolato di tintura, è utile perché aiuta a rendere il sangue più fluido, previene la stasi nei vasi e l’aderenza del colesterolo alle pareti dei vasi sanguigni, combatte la pletora.

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◊ Tormentilla (o Potentilla Tormentilla): prepararne il decotto con 3 – 4 g di rizoma triturato in 200 ml di acqua, bollire 20 – 25 min, filtrare comprimendo bene il residuo, dolcificare a piacere. Bere alla dose di 1 – 2 tazze al dì per 4 – 5 giorni. Ripetere la cura dopo qualche giorno di riposo. Si può usare anche la Tintura Madre. Agisce esplicando un’azione decongestionante, emostatica astringente, antispastica, di protezione delle pareti dei vasi sanguigni.

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◊ Vischio: assumerne 1 g al dì in polvere. Abbassa la pressione sanguigna, fortifica il cuore. Va bene anche il decotto di giovani rami e foglie (15 – 30 g in 200 ml d’acqua), da prenderne 1 tazza 2 – 4 volte al dì. Nelle campagne si usava un vino di vischio che si preparava macerando per 10 giorni 40 g di foglie e giovani rami in 1 litro di vino bianco secco; se ne assumevano 130 ml al giorno in 2 – 3 volte.

◊ Altre piante utili allo scopo sono: Cardo santo, Centaurea minore, Cipolla, Iperico, Ippocastano, Lavanda, Luppolo, Maggiorana, Salice, Viola tricolore.

◊ Sono molto valide le tinture madri di diverse piante, tra cui le più efficaci e le più adoperate sono quelle di Aglio, di Biancospino, di Cardiaca, di Pervinca, di Rauwolfia, di Tiglio, di Ulivo, di Vischio.

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Spegniamo le infiammazioni

L’infiammazione o flogosi è una risposta protettiva localizzata dell’organismo che fa seguito a una lesione di tessuto provocata da agenti fisici (traumi, calore, ecc.), chimici (acidi, ecc.) e biologici (batteri, virus, ecc.), il cui obiettivo finale è la distruzione dell’agente nocivo e la riparazione o sostituzione del tessuto danneggiato.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.comI sintomi più importanti sono: calore (aumento di temperatura dovuto all’aumentata vascolarizzazione), gonfiore (o edema, dovuto all’accumulo del liquido infiammatorio extravascolare, l’essudato, nel tessuto interessato), arrossamento (dovuto all’aumento di afflusso di sangue nei vasi della parte infiammata), dolore (dovuto alla compressione e stimolazione delle terminazioni nervose sensitive causate dall’essudato e dall’agente flogogeno) e compromissione funzionale della zona colpita.

Può essere acuta quando la risposta allo stimolo lesivo è immediata e precoce, oppure cronica, di maggiore durata,  quando coesistono per lungo tempo l’infiammazione attiva, la distruzione del tessuto ed i tentativi di riparazione. Un’infiammazione cronica può subentrare ad un’infiammazione acuta non completamente risolta per persistenza degli agenti flogogeni, oppure, come più frequentemente succede, nascere già cronica.

Sono di grandissimo aiuto i rimedi della nonna qui riportati.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Agrimonia: pediluvi caldi con il decotto di fiori e giovani foglie (60 g in 500 ml d’acqua) dà sollievo nel caso di infiammazione e stanchezza ai piedi.

 

 

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Arancia: nei casi di gonfiori ghiandolari dolorosi, dovuti a stati di infiammazione, è ottimo l’unguento preparato con tale frutto. Cuocere nell’olio di oliva un’arancia intera, finché non si riduce in poltiglia. Applicare in loco mattino e sera.

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Bardana (o Lappa): nelle infiammazioni dello stomaco (gastrite e ulcere) e problemi di digestione risulta efficace il decotto delle foglie (3 g in 200 ml d’acqua) da prendere alla dose di 3 cucchiai da minestra mattina e sera.

 

 

 

□ Ceci: i cataplasmi di farina di ceci cotta in poca acqua, applicati localmente, risolvono facilmente i gonfiori ghiandolari dovuti ad infiammazioni. Si può assumere anche l’infuso che si prepara con 30 g di ceci torrefatti e macinati, posti in un sacchetto di tela, che si immerge in 500 ml d’acqua bollente fino a quando l’acqua non diventa tiepida, quindi si filtra e si beve metà al mattino e l’altra metà a sera.

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Cipolla: nei casi di occhi gonfi ed infiammati lavarli 3 – 5 volte al dì con un decotto di cipolla (alcune cipolle sbucciate, lavate ed affettate in una pentola d’acqua).

 

 

 

 

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□ Edera terrestre: gli impacchi con il decotto (5 g di foglie in 200 ml d’acqua) sono utili nel caso di gotta e di gonfiore alle gambe.

 

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Equiseto: il decotto di giovani rami e foglie (5 g in 200 ml d’acqua), cui aggiungere una manciata di petali di rosa rossa, da utilizzare per impacchi locali più volte al dì, è utile per l’infiammazione agli occhi.

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farina di riso: contro le infiammazioni i cataplasmi con la farina di riso cotta in acqua, applicati sulla parte dolente, sono utilissimi.

 

 

 

 

 

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□ Felce maschio: i rizomi bolliti in aceto e usati in cataplasmi guariscono le infiammazioni dei piedi. Le foglie verdi fresche, applicate localmente tramite fasciatura, combattono i crampi a piedi e polpacci.  

 

 

 

 

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□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Malva: si adoperano le foglie o l’intera pianta di malva in decotto o in infuso da usare per bevande, gargarismi, fumenti, bagni, lavande, colliri, cataplasmi, compresse, ecc. ogniqualvolta si ha un’infiammazione dello stomaco, dell’intestino, della gola, della pelle, degli occhi, ecc. Il decotto si prepara con 20 – 30 g di foglie (o pianta) in 1 l di acqua; l’infuso con 5 g di foglie (pianta) in 200 ml di acqua. Entrambi con un po’ di miele sono espettoranti e bechici (calmanti della tosse).

 

□ Olio di ricino: in caso di congiuntivite passare sulle ciglia un batuffolo di cotone imbevuto di olio di ricino. Elimina anche le desquamazioni delle palpebre.

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Tiglio: i cataplasmi preparati con foglie di tiglio pestate e bollite in acqua, applicati localmente, sono calmanti per tutte le infiammazioni della pelle che procurano dolore (scottature, piaghe, punture d’insetti). Si possono usare anche i fiori o la corteccia della pianta, in quanto hanno le medesime proprietà.

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Verbena: le foglie fresche pestate, unite a farina di segale e albume d’uovo, formano un impasto che applicato in cataplasmi sulla parte interessata consente di curare la sinovite (infiammazione della membrana sinoviale di un’articolazione).

 

 

 

 

 

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Viola mammola: lo sciroppo di tale pianta è utilissimo nelle uretriti (infiammazioni dell’uretra). Si prepara mettendo in infusione, in un contenitore coperto per 24 ore, 50 g di petali freschi senza calice con 500 ml d’acqua bollente. Dopo si aggiungono 900 g di zucchero e si riscalda il tutto per 20 min. Si lascia riposare per alcune ore e si travasa la parte liquida in recipienti chiusi. Si conserva in luogo fresco ed al riparo dalla luce. Bere lo sciroppo secondo necessità.

 

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Bocca sorridente

La bocca, com’è noto, è la cavità del capo che costituisce la prima parte del tubo digerente e l’inizio delle vie Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.comrespiratorie. E’ limitata anteriormente dalle labbra, lateralmente dalle guance, in alto e in basso dalle arcate dentarie, dal palato e dal pavimento boccale su cui è impiantata la lingua. E’ ricoperta da una mucosa ricca di ghiandole salivari. Nella bocca avviene la prima fase della digestione grazie alla masticazione e all’azione di una particolare sostanza contenuta nella saliva, la ptialina. Tramite la lingua, che in quanto dotata delle papille gustative diventa il principale organo del gusto, si percepiscono i cinque sapori fondamentali (dolce, amaro, salato, aspro e umami). La cavità della bocca, assieme alla lingua ed alle labbra, è anche uno degli organi necessari alla fonazione, cioè alla produzione della voce.

Nella bocca si trova la dentatura, la cui funzione primaria è la masticazione del cibo. I denti sono disposti su due arcate simmetriche (superiore ed inferiore) e sono costituiti complessivamente da 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari, per un totale di 32. Le radici dei denti sono coperte dalle gengive.

Per prevenire o curare in maniera del tutto naturale le affezioni ed i problemi che possono interessare la bocca, son utilissimi i rimedi della nonna di seguito proposti.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

□ Aceto: la miscela formata da 1 cucchiaio di aceto e 10 – 15 cucchiai d’acqua tiepida, trattenuta in bocca, calma il dolore dei denti ed è utile nelle infiammazioni della bocca.

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□ Amamelide (o Hamamelis virginiana): ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, antiemorragiche, antispasmodiche, cicatrizzanti, vasocostrittrici, lenitive ed è indicata nel trattamento delle infiammazioni e irritazioni locali della cute e delle mucose, come quelle della bocca e della gola. Se ne prepara l’infuso di foglie (2 – 3 g in 150 ml d’acqua bollente), con cui effettuare sciacqui e gargarismi.

□ Calendula: i risciacqui con la T.M. (5 gocce in mezzo bicchiere d’acqua bollita e raffreddata, 2-3 volte al dì) sono utili per varie problematiche della bocca (gengivite, stomatite …).

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diversi prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 l d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Farfaro (o Tussilago farfara): mettere alcune foglie in acqua calda finché non divengono molli e poi applicarle sul dente che duole, lasciandole per un po’. Il dolore passa quasi subito ed anche il gonfiore alle gengive.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.comVediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Finocchio e Ononide: risciacqui per il mal di denti con il decotto di finocchio, 5 g di semi, e di ononide, 8 g di fiori, foglie e radici, in 250 ml di acqua.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Limone: il succo di limone, diluito in acqua (puro danneggia i denti), con cui fare sciacqui più volte al dì, è un ottimo disinfettante nei casi di afta (ulcera dolorosa all’interno della bocca causata da una rottura della mucosa), gengivite, stomatite (infiammazione delle mucose della bocca), glossite (infiammazione della lingua).

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Malva: la radice di malva schiacciata o bollita e usata a mo’ di cataplasma da porre sulle parti gottose doloranti, sugli herpes (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra)., sui denti, sulla bocca, calma il dolore. Si può usare vantaggiosamente, allo stesso scopo, anche il decotto delle foglie, o l’infuso dei fiori, oppure le stesse foglie fresche strofinate localmente.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Menta piperita: in caso di mal di denti dovuto a carie, mettere 2 gocce di olio essenziale sul dente cariato. Calma il dolore.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Noce: il decotto delle foglie (50 g in 1 l d’acqua), da usare come colluttorio 2 volte al dì, agisce da disinfettante per bocca e gengive, nei casi di afta, gengivite, ecc.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Piantaggine: per calmare il mal di denti, masticare le foglie oppure fare risciacqui con il decotto di foglie (5 g in 200 ml d’acqua) o con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua. Va bene anche una tintura così preparata: foglie di piantaggine, menta, tormentilla (o potentilla), rovo in parti uguali si schiacciano e si mettono in infusione, coperte da alcool o acquavite, al sole o in luogo caldo per 10 – 12 giorni; si filtra o si decanta e si conserva in recipiente ben chiuso; all’occorrenza si diluisce 1 cucchiaio di questa tintura con 5 – 6 cucchiai d’acqua e si fanno dei risciacqui. I dolori cessano presto.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Salvia: l’infuso con 5 g di foglie in 100 ml d’acqua bollente, è indicato per risciacqui nei casi di gengivite e affezioni della bocca in generale. Inoltre le foglie di salvia passate più volte sui denti e sulle gengive, sbiancano i denti, aromatizzano la bocca, calmano il dolore dei denti e delle gengive.

Vediamoci chiaro - image  on https://rimediomeopatici.com□ Verbena: il decotto di foglie e radici (5 g in 200 ml d’acqua), da usare per risciacqui più volte al dì, è disinfettante per le affezioni della bocca ed elimina l’alito cattivo.

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