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Risultati della ricerca per: borragine

Borragine – Borsa del pastore

Sommario:

◊ TM di Borragine o Consolida

◊ TM di Borsa del pastore o Capsella bursa pastoris

Tintura Madre di BORRAGINE o CONSOLIDA

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.comBorragine o Consolida o ancora Sympaytum officinale è una pianta annua selvatica frequente in Italia. Vive nei luoghi incolti, lungo le siepi. E’ coperta da una folta peluria.

Preparazione

Per la “droga” si usano le radici e le foglie. Le radici si raccolgono in primavera, le foglie in giugno – agosto, all’inizio della fioritura. L’essiccamento viene fatto all’aria.

La Tintura Madre (TM) ha rapporto droga:solvente di 1:5 e gradazione alcolica della soluzione idroalcolica di 25°.

Proprietà

Azione DIURETICA blanda, DEPURATIVA, SUDORIFERA (perciò calmante della FEBBRE), ANTIEMORRAGICA, ANTIREUMATICA, EMOLLIENTE, CICATRIZZANTE, ANTINFIAMMATORIA.

Utilizzo

E’ usata nelle infiammazioni dei reni e della vescica, nelle influenze, nei raffreddori, per la tosse. Utile come depurativo in quanto esercita un’azione molto efficace. Nelle problematiche legate all’ulcera gastrica è spesso associata a Altea, così come per le eruzioni cutanee del tipo eczema, acne, foruncoli, ecc. E’ un buon antirughe, per la pelle secca e poco elastica. Indicata anche per i dolori reumatici e per l’artrite.

Dosi

30 gocce, 3 volte al dì, lontano dai pasti. La dose max giornaliera consigliata è di 10 ml (circa 200 gocce). Nell’uso esterno la TM va diluita con acqua nella proporzione 1:20.

(*) V. Note esplicative 

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.com

Tintura Madre di BORSA DEL PASTORE o CAPSELLA BURSA PASTORIS

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.comBorsa del pastore o Capsella bursa pastoris è una pianta erbacea, alta in media 30 – 40 cm, con fusto semplice e poco ramificato. Cresce ovunque, in Italia, in Europa e quasi in tutto il globo, nei luoghi aridi, nelle strade di campagna, sui ruderi e sulle vecchie mura. Fiorisce tutto l’anno.

Preparazione

Per la “droga” si usa tutta la pianta, eccetto la radice, che si raccoglie in qualsiasi periodo dell’anno, purché sia prima della fioritura.

La TM si prepara con rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e con gradazione delle soluzione idroalcolica di 25°.

Proprietà

Azione ANTIEMORRAGICA, IPOTENSIVA, FEBBRIFUGA, ANTISETTICA UTERINA, VULNERARIA, ASTRINGENTE, DIURETICA.

Utilizzo

E’ usata nelle emorragie uterine per ridurre i flussi mestruali abbondanti, nelle emottisi (emissione orale di sangue, solitamente mediante un colpo di tosse), in tutte le situazioni in cui c’è infiammazione con perdita di sangue, es. nella cistite catarrale acuta. E’ efficace inoltre nei casi di diarrea e di ritenzione idrica (come diuretico) collegata ad insufficienza renale. Nelle emorragie e nelle metrorragie (perdite di sangue di origine uterina, che si manifestano nel periodo intermestruale) è, a volte, associata a Idraste e Trillium. E’ anche consigliata nei casi di ipertensione.

Dosi

20 – 40 gocce, 3 volte al dì, lontano dai pasti. La posologia max giornaliera è di 15 ml (circa 250 – 300 gocce).

(*) V. Note esplicative

SOS Vaginite

La vaginite non è altro che l’infiammazione della vagina. Essa può determinare sintomi come perdite vaginali e prurito intimo.

L’infiammazione può essere dovuta a vari fattori tra i quali le irritazioni, le alterazioni ormonali, i traumi e le infezioni. All’origine di una vaginite c’è quasi sempre una variazione dell’equilibrio e dell’acidità vaginale. La variazione può essere dovuta ad agenti patogeni, a malattie sistemiche come il diabete, e all’uso di alcuni farmaci come gli antibiotici e i corticosteroidi.

La vaginite può anche essere un sintomo di malattie provocate da un agente patogeno e trasmesse mediante il rapporto sessuale. È il caso della gonorrea e della clamidia, provocate rispettivamente dai batteri Neisseria gonorrhoeae e Clamydia trachomatis nonché dal virus erpetico.

L’alterazione della mucosa vaginale rende possibile un’infezione causata da un microrganismo che prende il sopravvento. I microrganismi responsabili dell’infezione possono essere i funghi come la Candida albicans, i batteri tra cui la Gardnerella vaginalis, o i protozoi quale ad esempio il Trichomonas vaginalis.

Le irritazioni della mucosa possono essere provocate da stimoli chimici, ovvero dai detergenti, dai profumi, dai profilattici e dagli spermicidi; o anche da stimoli meccanici prolungati come il parto e gli sfregamenti causati da indumenti troppo attillati o non traspiranti.

Un altro fattore predisponente è dovuto alle alterazioni ormonali. Dopo la menopausa, infatti, può insorgere una vaginite atrofica determinata dal calo degli estrogeni, detta perciò anche vaginite climaterica o senile. Tale alterazione dell’assetto ormonale può verificarsi anche in altre occasioni, come dopo il parto o durante l’allattamento, oppure dopo l’asportazione chirurgica delle ovaie.

I sintomi della vaginite sono il prurito, l’arrossamento ed il fastidio nell’area genitale (soprattutto in presenza di candidosi), dolori durante la minzione ed i rapporti sessuali, e piccoli sanguinamenti vaginali al di fuori del periodo mestruale.

Ma i sintomi dipendono anche dalle sue origini; possono pertanto includere severo prurito associato a perdite vaginali biancastre e molto dense (candidosi), secrezioni maleodoranti (vaginosi batterica) o perdite vaginali giallo-verdognole (tricomoniasi).

La fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo come coadiuvante con più di un preparato, come ad es.

Calendula

 

Le lavande vaginali con la tintura madre di Calendula (che è un fitoterapico) diluita in acqua, per un’azione antisettica e antinfiammatoria.

 

 

Lavanda

L’olio essenziale di Lavanda o anche l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), da diluire nelle opportune quantità in acqua sterilizzata previa bollitura, per praticare delle irrigazioni vaginali o per l’igiene intima, onde ottenere un’azione antisettica, antinfiammatoria, lenitiva, calmante, anestetica, ecc. (il Tea Tree Oil ha, tra l’altro, forti attività antimicotiche).

 

 

Vaginite
Vaginite

 

Le applicazioni del gel di Aloe vera o di aloe arborescens sono adatte per tenere sotto controllo le manifestazioni dovute alla candida genitale.

 

 

 

Possono essere altresì utili applicazioni locali con l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche con una crema a base di Avena o di Echinacea o della stessa Calendula.

Sarebbe ancora opportuno associare altri tipi di intervento quali ad esempio:

  • l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, a pH fisiologico (4 o 5);
  • un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali);
  • l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti);
  • una corretta igiene personale;
  • l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti;
  • l’attività fisica;
  • eventualmente l’uso di bioterapici di supporto, ecc

Se la vaginite è dovuta alla candidosi:

Le regole di base di qualsiasi dieta alimentare per sconfiggere la Candida albicans prevedono l’allontanamento degli zuccheri semplici, degli alcolici, dei cibi ricchi di lieviti e di conservanti. L’alimentazione consigliata è quindi quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori, non facendo mancare lo yogurt senza zuccheri aggiunti che è un probiotico contenente fermenti lattici molto efficaci nell’evitare la crescita dei funghi.

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Abbronzatura sicura

Ecco alcuni accorgimenti da adottare prima della esposizione al sole, per un’abbronzatura sicura.

Per prevenire ogni eritema solare è consigliabile usare dei filtri solari biologici che utilizzano molecole organiche contenenti anelli aromatici aventi la proprietà di bloccare le radiazioni ultraviolette, sia UVA che UVB.

Almeno un mese prima dell’esposizione solare è importante privilegiare un’alimentazione ricca di frutta a polpa gialla e rossa e di verdure che sono fonti di vitamina A, C, E e di antiossidanti (carote, melone, albicocca, fragole, uva, olio extravergine d’oliva, pomodori, spinaci, germe di grano, ecc.), di omega-3 e omega-6 (pesce azzurro), di selenio (cereali integrali, aglio, alghe, frutti di mare, ecc.) e di zinco (lievito di birra, verdura a foglia verde e insalata, patate, mele, pesche, banane, ecc.), nonché idratarsi bene bevendo molta acqua.

Abbronzatura sicura
Abbronzatura sicura

Effetti delle radiazioni solari sulla pelle

Le radiazioni ultraviolette aumentano il numero di melanociti attivi, stimolando di conseguenza la produzione di melanina. Questa sostanza (presente nei capelli e in alcune parti dell’occhio) viene sintetizzata dai melanociti. Essa è responsabile dell’abbronzatura a medio e lungo termine. Nel primo caso, osservabile generalmente solo nelle persone con carnagione moderatamente scura, si verifica una foto ossidazione della melanina che tende a diventare più scura. Tale fenomeno si manifesta immediatamente dopo l’esposizione solare e recede nel giro di pochi minuti.

La melanina, se da un lato ci garantisce un colorito più scuro, dall’altro protegge la pelle dagli effetti negativi delle radiazioni solari agendo come un vero e proprio filtro. Tale sostanza è in grado infatti di ostacolare la penetrazione dei raggi ultravioletti negli strati più profondi della cute. I cheratinociti intervengono invece in un secondo sistema di protezione: l’ispessimento cutaneo. I raggi ultravioletti stimolano la proliferazione delle cellule che formano lo strato più esterno della pelle in modo da impedire ai raggi ultravioletti di penetrare in profondità e danneggiare le cellule.

A seguito dell’esposizione al sole (raggi UVB in particolare) la cute può sintetizzare la vitamina D.

Alcune regole fondamentali per un’abbronzatura sicura

È opportuno adottare una serie di comportamenti, suggeriti di seguito, per prevenire i pericoli di un’esposizione prolungata ai raggi solari:

  • Esporsi al sole gradatamente: il primo giorno è quello più pericoloso perché la pelle non è preparata all’esposizione solare intensa e prolungata;
  • Non esporsi al sole nelle ore calde: si stima che circa il 50% dei raggi ultravioletti raggiunga la Terra tra le ore 11,00 e le ore 15,00;
  • Fare attenzione alle superfici riflettenti: il rischio di eritemi aumenta nelle vicinanze di queste superfici. La neve è in grado di riflettere circa l’80% dei raggi ultravioletti, la sabbia più del 25%;
  • Stare attenti alle abbronzature in quota: l’intensità delle radiazioni aumenta del 12% ogni 100 m di altezza ed è quindi più pericolosa l’esposizione in montagna che al mare;
  • Applicare creme fotoprotettive in dosi adeguate e per più volte durante l’esposizione ai raggi solari.

Nei casi di pelle arrossata per esposizione prolungata

Bere molta acqua per prevenire la disidratazione;

Idratare la pelle arrossata con lozioni o creme specifiche (per un maggior sollievo, è possibile raffreddare il prodotto in frigorifero prima di applicarlo);

Dopo la doccia, si consiglia di tamponare la pelle umida delicatamente, anziché asciugare la superficie del corpo strofinando panni di spugna ruvida;

Non manipolare o rompere eventuali bolle formatesi sulla pelle: potrebbe aumenterebbe il rischio d’infezione;

Scegliere un’alimentazione ricca di alimenti con betacarotene e vitamina E, come frutta e verdura, che aiutano a rigenerare la pelle e stimolano la produzione di melanina (es. carote, albicocche, melone, pomodori; spinaci, asparagi e frutti di bosco).

In ogni caso, è necessario evitare l’ulteriore esposizione alla luce solare, fino alla completa guarigione della scottatura solare.

Tra gli antichi rimedi della nonna che si possono rivelare utili per l’eccessivo arrossamento cutaneo dovuto ad un’esposizione al Sole prolungata ci sono:

Impacchi con estratti vegetali, come quelli di aloe, amamelide, tè verde, malva e camomilla, Borragine, Cipolla, Verbasco, olio d’oliva, che hanno un effetto calmante ed addolcente.

Applicazioni di fette di patate crude e impacchi di amido di riso nel periodo immediatamente successivo all’evento. Infatti è importante raffreddare la pelle scottata dal sole con degli impacchi di acqua fresca e amido.

Per contrastare prurito e bruciore, tenere sulla zona interessata una borsa del ghiaccio avvolta in un panno di cotone.

Per un’abbronzatura sicura:

Quando si riprende nuovamente ad abbronzarsi, l’approccio deve essere graduale, in quanto la pelle rimane a lungo sensibilizzata. In particolare, nella prevenzione di nuove scottature, è fondamentale evitare le esposizioni eccessive rispetto alla tolleranza del soggetto ed utilizzare schermi solari adatti al proprio fototipo.

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(*) V. Note esplicative

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Dermatite, Eczema, Dermatosi

Con il termine generico «dermatite» si intende una malattia infiammatoria della pelle. Il suffisso -ite in medicina indica infatti un’infiammazione.

Il termine «eczema», che per definizione è una reazione dermica infiammatoria, è in effetti un sinonimo di dermatite.

Anche il termine «dermatosi», che spesso si preferisce per indicare le malattie infiammatorie della pelle ad andamento cronico, in pratica è un sinonimo di dermatite.

DermatitiLe dermatiti quindi sono diverse malattie della pelle, caratterizzate da fenomeni infiammatori, con cause e manifestazioni differenti, ma accomunate da alcuni sintomi caratteristici, come pruriti, arrossamenti, eritemi e piccoli gonfiori della cute, talvolta di tipo vescicolare, fino a vere e proprie lesioni.

Le cause di una dermatite possono essere le più disparate e tra quelle più comuni si ricordano le infezioni, le irritazioni, le reazioni allergiche, la genetica, lo stress, le carenze o gli eccessi alimentari.

A seconda delle origini e dei sintomi, le dermatiti possono distinguersi in:

► Dermatite irritativa da contatto: è una reazione infiammatoria della cute che non coinvolge il sistema immunitario, con esiti legati al tipo di irritante (spesso saponi e detergenti) e alla durata del contatto. Le manifestazioni locali più comuni sono pelle arrossata, screpolata, ruvida, anche con bollicine e vescicole, sensazione di bruciore. Generalmente il prurito è assente. Il sintomo principale è il bruciore.

► Dermatite allergica da contatto: è una reazione infiammatoria della pelle che coinvolge il sistema immunitario, ove si determina una sensibilizzazione dovuta al contatto con una certa sostanza (allergene: spesso nichel, cromo, cobalto, conservanti, profumi, cosmetici, detersivi, lattice, erbe infestanti, alcune tinture per capelli, alcuni farmaci a uso topico). Le manifestazioni locali più comuni sono edema, rossore, prurito, papule, desquamazioni e lesioni cutanee, molto simili a quelle della dermatite irritativa da contatto acuta. L’entità dipende principalmente dal tempo di contatto e dalla sede di applicazione. Il sintomo principale è il prurito.

► Orticaria: è un’eruzione cutanea di tipo infiammatorio caratterizzata dalla comparsa improvvisa di pomfi (rigonfiamenti tondeggianti rossi o bianchi) pruriginosi, talvolta con sensazione di bruciore o pizzicore. Si sviluppa prevalentemente a livello superficiale, ma può interessare anche gli strati più profondi della cute e del sottocute ed in tal caso si parla di angioedema. La forma acuta è spesso provocata da reazioni allergiche (allergie alimentari, fattori ambientali, farmaci, punture di insetti). La forma cronica invece dipende raramente da una causa allergica e spesso riconosce un’eziologia autoimmune. Molti casi non richiedono alcun trattamento, in quanto l’eruzione spesso si risolve spontaneamente entro pochi giorni.

► Dermatite atopica: è una malattia infiammatoria della pelle che ha un decorso cronico-recidivante con periodi di miglioramento alternati a riacutizzazioni più o meno severe. È caratterizzata da intenso prurito, rossore e secchezza cutanea. Nella fase acuta provoca arrossamento, eritema, vescicole con secrezione sierosa e formazione di croste. Quando il disturbo cronicizza la pelle si ispessisce al punto da creare zone lichenificate, squame e papule. È una sindrome multifattoriale, poiché le cause che la scatenano sono molteplici e di varia natura, dove intervengono fattori immunologici (allergeni da inalazione, da contatto o alimentari) e non immunologici (irritanti esterni, infezioni, stress, sudorazione). La genetica e le condizioni ambientali giocano un ruolo fondamentale, lavorando quasi in simbiosi, talché potenziano l’iperattività infiammatoria della pelle. Si distingue dalle altre dermatiti perché le manifestazioni cutanee non coincidono con le aree in cui una certa sostanza è venuta a contatto con la pelle. Esordisce spesso in età pediatrica, ha una maggiore incidenza nei mesi invernali e nella gran parte dei casi tende a scomparire spontaneamente durante l’adolescenza. In diversi soggetti allergici vi può essere la predisposizione a sviluppare la cosiddetta «triade allergica» dei sintomi, ossia la dermatite atopica, la rinite allergica e l’asma allergico: in tal caso si dice che essi sono affetti da «atopia». Tali pazienti hanno anche una tendenza ad acquisire intolleranze o allergie alimentari ed altri sintomi caratteristici del loro stato iperallergico.

► Dermatite seborroica: è una condizione infiammatoria della pelle, caratterizzata da arrossamenti, lesioni, prurito e perdita di squame untuose, che colpisce le zone del corpo ricche di ghiandole sebacee, come viso (specialmente attorno a bocca e naso, fronte e sopracciglia), condotto uditivo, dietro le orecchie, ascelle, torace, parte superiore del dorso, inguine, ma soprattutto il cuoio capelluto. È una conseguenza dell’iperattività delle ghiandole sebacee (seborrea) e dell’alterazione della composizione del sebo. È una malattia cronico-recidivante le cui cause sono ancora poco chiare, ma si è osservato che presenta diversi fattori scatenanti, come ad es. cambio di stagione, condizioni climatiche predisponenti (caldo eccessivo, umidità), variazioni ormonali, stipsi, detersione con agenti irritanti, stress, alimentazione con troppi grassi e zuccheri.

► Psoriasi: è una malattia infiammatoria della pelle, solitamente cronica e recidivante, che si presenta in varie forme. Generalmente si manifesta con la comparsa di chiazze e placche rossastre, rotondeggianti, ricoperte da squame biancastre, di dimensioni e forma estremamente variabili, talvolta con senso di prurito e fastidio di varia intensità. Colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, i gomiti, le ginocchia, la zona lombo-sacrale, le unghie, le mani e i piedi. È una patologia a causa multifattoriale, dove concorrono fattori genetici e ambientali. Ad essa può seguire (nel 30% dei casi) l’artrite psoriasica, che è una malattia caratterizzata da un’infiammazione articolare cronica, probabilmente a base autoimmune, che si manifesta con sintomi circoscritti, quali dolore, gonfiore e rigidità articolare, su qualsiasi articolazione del corpo, in particolare una o più articolazioni di mani e piedi ed a livello distale, cioè alle estremità delle dita, vicino all’unghia.

► Disidrosi: è una forma di dermatite caratterizzata da piccole vescicole, localizzate soprattutto sul bordo laterale delle dita di mani e piedi, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Di norma le vescicole permangono alcune settimane, si seccano e vengono via lasciando la pelle sottostante arrossata ed estremamente sensibile. Si associa frequentemente alla dermatite atopica o alle allergie. Spesso manifesta la tendenza alla recidiva stagionale in primavera e autunno.

► Acne: è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce soprattutto il viso. L’infiammazione coinvolge il follicolo pilifero e la relativa ghiandola sebacea. È caratterizzata dalla formazione di comedoni (punti neri o bianchi che sono piccole masse di sebo e cheratina all’interno dei follicoli), papule (piccole chiazze rosse rilevate), pustole (lesioni rilevate purulenti su pregresse papule), cisti (sacche o cavità chiuse di natura patologica, a contenuto vario) superficiali e purulenti, che si formano allo sbocco delle ghiandole pilo-sebacee per ristagno della secrezione e che possono lasciare anche delle cicatrici. Molto comune nell’adolescenza, si ipotizza che dipenda da fattori ormonali, predisposizione genetica e stress come fattore di peggioramento. La comparsa della seborrea (iperattività delle ghiandole sebacee) in età puberale è spesso l’anticamera dell’acne. Nell’adulto l’acne è quasi sempre dovuta o a ripetuti abusi di alcune tipologie di alimenti (in particolare i cibi ad alto indice glicemico) o, soprattutto, a un’errata igiene della pelle.

► Rosacea: è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce prevalentemente soggetti adulti con carnagione e capelli chiari. Esordisce con un arrossamento localizzato principalmente su guance, naso, mento e fronte, con bruciore e leggero gonfiore. Nella forma più avanzata dà origine a lesioni cutanee (papule o pustole), gonfiore del naso, teleangectasia (piccoli vasi sanguigni visibili su naso e guance a causa della loro dilatazione), ispessimento della pelle, potendo interessare anche la regione attorno agli occhi. Può avere un decorso ciclico, ma comunque progressivo. Le cause della malattia sono probabilmente multifattoriali, ove intervengono fattori ereditari, ambientali, immunologici e psicologici.

► Ragadi: sono piccole ma profonde erosioni cutanee, taglietti, fissurazioni, che possono interessare varie regioni del corpo ed in particolare gli orifizi, come la bocca e l’ano. Ma possono comparire, soprattutto d’inverno, anche sulla punta delle dita o sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Si formano nelle zone dove la pelle si rompe con più facilità, perché è sottoposta a stress, è più spessa e meno elastica. Possono anche essere una conseguenza della dermatite da contatto o della dermatite atopica. Le ragadi anali hanno come principale fattore predisponente la stitichezza. Le ragadi del capezzolo si formano in seguito al meccanismo di suzione durante l’allattamento. I sintomi sono dolore, con episodi di sanguinamento e perdita di siero dalle lesioni aperte.

In campo omeopatico risulta più interessante classificare le dermatiti sulla base della manifestazione esteriore, cercando i rimedi che più si adattano alle lesioni cutanee. Bisognerà pertanto esaminare il tipo di lesione, il colore, l’estensione, la localizzazione, la consistenza, il fastidio, le sensazioni, le circostanze di aggravamento o di miglioramento, ecc.

Si ricorda infine che la pelle rappresenta una via di eliminazione di sostanze tossiche e prodotti del metabolismo da parte dell’organismo. Di conseguenza ogni problema cutaneo va rispettato e non soppresso, con il rischio di provocare manifestazioni più dannose.

I rimedi omeopatici di seguito indicati sono sintomatici, per cui nelle forme croniche o recidivanti il trattamento va completato con una cura di terreno per evitare che le manifestazioni si ripetano successivamente.

N.B.: Rimedi, diluizioni, posologie e prodotti riportati nel presente articolo sono generici, impersonali, tra i più menzionati in letteratura, che hanno quindi solo carattere conoscitivo e non intendono e non possono sostituire alcuna prescrizione medica.

I principali rimedi omeopatici per le dermatiti

Eritema e eritema solare

Dermatiti e omeoterapiciL’eritema è un arrossamento della cute, circoscritto o diffuso, dovuto a congestione vasale. Possono associarsi prurito e/o desquamazione della pelle. Può manifestarsi con dermatite da contatto, dermatite atopica, dermatite seborroica, artrite psoriasica, rosacea.

L’eritema solare è provocato da una lunga esposizione al sole e spesso è accompagnato da piccole vescicole sierose.

Belladonna 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Arrossamento accompagnato da calore, dolore e prurito. Coesiste ipersensibilità a tutti gli stimoli esterni. Miglioramento con il calore.

Apis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rossore meno intenso, pelle meno liscia che in Belladonna. Miglioramento con applicazioni fredde.

Hamamelis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eritema di colore rosso scuro. Peggioramento al tatto, con aria calda e umida.

Pulsatilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Stasi venose in ragazze bionde. Peggioramento con il calore.

Dermatite con pomfi

Questa dermatite è tipica dell’orticaria.

Apis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gonfiore intenso e colore rosato. Peggioramento con il calore.

Belladonna 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eruzione di colore rosso intenso. Peggioramento con le applicazioni fredde.

Rhus toxicodendron 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Prurito intenso in soggetto molto irrequieto. Rigidità articolare. Peggioramento con freddo e umidità.

Urtica urens 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pomfi che pungono, bruciano, prudono e il gonfiore non risulta eccessivo. Peggioramento con bagni freddi, aria fresca e umida.

Pulsatilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticaria dopo indigestione.

Antimonium crudum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticaria per intossicazione digestiva.

Dulcamara 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticarie generalizzate senza febbre, prima dei mestrui o all’inizio dell’inverno.

Natrum muriaticum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticaria con pruriti e bruciori.

Dermatite con vescicole

Può manifestarsi con eritema solare, dermatite da contatto, dermatite atopica, disidrosi.

Rhus toxicodendron 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pelle dolente e arrossata, con piccole vescicole pruriginose che lasciano fuoriuscire un liquido chiaro. Miglioramento con applicazioni di acqua calda.

Mezereum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Si differenzia da Rhus toxicodendron solo per il contenuto purulento delle vescicole.

Ranunculus bulbosus 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Vescicole piccole, di colore bluastro che provocano prurito e bruciore. Peggioramento al tatto, all’aria aperta e con l’umidità.

Cantharis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. In presenza di vere bolle. Miglioramento con applicazioni fredde.

Petroleum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Vescicole da cui fuoriesce un liquido chiaro e acquoso, cui segue la formazione di croste giallastre. Localizzazione preferenziale a mani e genitali. Peggioramento d’inverno.

Primula obconica: 3 granuli 3 volte al dì. Specifico per la disidrosi.

Anagallis arvensis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Nella riacutizzazione della disidrosi.

Dermatite con essudato

Questa dermatite è caratterizzata dalla presenza di secrezioni. Può manifestarsi con dermatite atopica, dermatite seborroica.

Graphites 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Secrezione di colore giallastro, viscosa e densa come il miele. Localizzazioni preferenziali su cuoio capelluto, dietro le orecchie o all’inizio del condotto uditivo, nelle commissure palpebrali e labiali, sugli organi genitali, su gomiti e ginocchia, tra le dita. Peggioramento di notte, con il calore, con il lavaggio.

Mezereum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pus che fuoriesce dalle croste, prurito intenso che peggiora a letto. Localizzazione prevalente a cuoio capelluto, volto e dorso delle mani. Peggioramento lavandosi con l’acqua fredda.

Selenium 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Seborrea del cuoio capelluto, accompagnata da alopecia. Marcata astenia. Peggioramento con il caldo.

Oleander 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Seborrea del cuoio capelluto, accompagnata da prurito intenso e lesioni. Peggioramento all’aria aperta.

Viola tricolor 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eruzioni su faccia e testa con bruciori, pruriti intensi, croste spesse che ricoprono pus giallastro, aderente. Aggravamento d’inverno e all’aria aperta.

Dermatite con squame

Può manifestarsi con dermatite da contatto, dermatite atopica, psoriasi, disidrosi.

Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Desquamazione che somiglia alla forfora oppure a piccoli lembi. Prurito bruciante che peggiora durante la notte e migliora con il caldo.

Kali arsenicosum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Se il prurito è aggravato dal caldo.

Arsenicum iodatum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Con pelle indurita e desquamazione a lembi, con squame larghe. Prurito intenso. Miglioramento con il calore.

Natrum sulphuricum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Squame larghe, sottili e trasparenti, tanto da far intravedere il derma sottostante di colore rosso acceso (ad es. psoriasi e certe disidrosi di mani e piedi). Peggioramento con l’umidità.

Hydrocotyle asiatica 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. In concomitanza con un aumento di spessore della cute (ad es. psoriasi di vecchia data).

Lycopodium 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eruzione secca, tendenza della cute a screpolarsi, cute con forfora. Aggravamento con le applicazioni fredde.

Sepia 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Chiazze squamose rotonde, in particolare su viso, piega del gomito, incavo del ginocchio, unghie, che peggiorano in primavera. Aggravamento con acqua.

Petroleum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Se l’eruzione peggiora d’inverno.

Phosphorus 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Con sede su sopracciglia.

Calcarea carbonica 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Localizzazione preferenziale su cuoio capelluto. Aggravamento con acqua fredda, lavandosi.

Natrum arsenicosum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Con sede su torace. Aggravamento quando ci si riscalda con l’esercizio fisico.

Psorinum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Psoriasi. Eruzioni varie che compaiono d’inverno e scompaiono d’estate. Prurito molto intenso che non migliora grattandosi, ma diminuisce dopo un bagno e con il calore del letto.

Sulphur 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pelle secca, ruvida con eruzioni secche, squamose, pruriginose. Psoriasi. Pruriti che peggiorano con il calore, lavandosi e migliorano grattandosi ma subito dopo appare bruciore intenso.

Dermatite con fissurazioni

Questa dermatite è caratterizzata da ragadi o spaccature. Può manifestarsi anche con dermatite da contatto o, specie negli adolescenti, con dermatite atopica.

Nitricum acidum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Soluzione di continuità a margine netto, che sanguina con facilità. Localizzazione tipica a livello anale o alla connessione labiale o al capezzolo, ove la screpolatura ha un fondo rosso. Aggravamento con il freddo ed i cambiamenti di temperatura.

Petroleum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Screpolature che appaiono specialmente al palmo delle mani o sulla punta delle dita. Pelle spessa e malsana. Aggravamento d’inverno.

Antimonium crudum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Ragadi al palmo delle mani o del tallone. Ragadi delle commissure labiali, soprattutto dopo abuso alimentare. Calli, duroni sensibili e dolorosi, talora fissurati. Aggravamento con bagni freddi.

Natrum muriaticum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Labbra spaccate nel mezzo. Ragadi labiali dopo affaticamento, stress, esposizione al sole. Miglioramento con acqua fredda.

Graphites 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Labbra spaccate agli angoli della bocca, ove la screpolatura ha un fondo giallo. Ragadi dei capezzoli.

Ratanhia 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Ragadi anali che provocano dolore acuto. Miglioramento con acqua fredda.

Alumina 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Ragadi anali o perianali, accompagnate da secchezza anale, da bruciore e prurito all’ano, da pressione e dolore nel perineo.

Dermatite con papule e pustole

Può manifestarsi tipicamente con acne, rosacea.

Arnica montana 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Contro le flogosi locali.

Belladonna 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Iperemia in cute e mucose infette.

Kali bromatum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne con pustole a livello del viso e/o dorso.

Graphites 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Foruncoli con prurito. Pelle ruvida e grassa. Eruzione che si diffonde a raggiera. Sensazione di bruciore all’interno del naso.

Juglans regia 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Foruncoli al volto.

Natrum muriaticum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne vicino all’attaccatura dei capelli.

Viola tricolor 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Per le lesioni acneiche.

Antimonium crudum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne su viso e dorso.

Antimonium tartaricum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne giovanile con cicatrici violacee.

Selenium 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne giovanile con punti neri.

Sulphur iodatum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne comedonica (punctata o volgare) persistente su fronte e schiena.

Abrotanum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con pelle grassa e rugosa.

Agaricus muscarius 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con prurito, rossore e bruciore come i geloni, a volte con pulsazioni alle guance.

Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Bruciore intenso, gonfiori e papule, soprattutto al mattino.

Causticum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pustole rosse, gonfiore di zigomi e/o guance con dolori pulsanti.

Eugenia jambosa 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con sensibilità dolorosa. Aggravamento durante le mestruazioni.

Lachesis 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Teleangectasie dovute, ad esempio, a eritrosi, couperose o rosacee.

Nux vomica 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Piccole pustole o puntine come da abuso di alcool, tensione con gonfiore.

Rhus toxicodendron 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Esantema o infiammazione erisipelatosa con gonfiore, fitte tensive e formicolio urente.

Pulsatilla 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne alla pubertà.

Carbo animalis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con gonfiore rosso intenso e doloroso.

Sanguinaria 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con guance rosse e leggermente gonfie. Vasi sanguigni dilatati, visibili e dolenti al tatto.

Thuya 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. È il principale rimedio per trattare la diatesi hahnemanniana “sicosi”, che esprime la predisposizione dell’organismo alla formazione localizzata di escrescenze benigne o di alterazioni della pelle rilevate, per cui resta un rimedio fondamentale per molte affezioni cutanee aventi dette caratteristiche (papule, pustole, nodosità, verruche, cheratosi, efelidi, condilomi, papillomi, fibromi, epiteliomi, polipi …). La maggior parte dei sintomi cutanei sono migliorati dal tatto. La lateralità è sinistra.

Altri interventi

► Gemmoterapici

Dermatiti e gemmoterapiciRibes nigrum M.G. D1: utile per l’attività antinfiammatoria e antiallergica, possedendo azione simil-cortisonica e simil-antistaminica, senza averne gli effetti collaterali.

Cedrus libani M.G. D1: particolarmente adatto al trattamento delle dermatiti secche, delle psoriasi e per l’invecchiamento cutaneo. Lenitivo del prurito.

Ulmus campestris M.G. D1: ottimo drenante cutaneo e regolatore della secrezione delle ghiandole sebacee. Particolarmente adatto per le dermatiti umide, in tutte le forme di dermatiti trasudanti, dermatiti vescicolari, acne giovanile e acne pustolosa.

Juglans regia M.G. D1: utile nelle dermatiti infette, nella rosacea e nell’acne pustolosa.

Platanus orientalis M.G. D1: utile nelle affezioni dermatologiche e flogosi che si ripetono in maniera esasperante, acne giovanile ribelle, acne recidivante.

Alnus glutinosa M.G. D1: utile nell’orticaria di natura allergica con possibile evoluzione in asma allergico intrinseco. Sinergismo d’azione con Ribes nigrum.

Fagus sylvatica M.G. D1: utile per l’attività antistaminica. Con Ribes nigrum entra a far parte degli schemi terapeutici delle allergie.

► Fitoterapici

Dermatiti e fitoterapiciBardana TM: contiene sostanze ad azione antibiotica e presenta proprietà depurative. Si può usare sia localmente nelle forme infette e sia per via generale.

Olmo TM: presenta un buon organotropismo per la cute, regolarizzandone la secrezione. È particolarmente utile nelle dermatiti umide. Per via locale o generale.

Viola tricolore TM: utile in tutte le dermatiti per la sua attività depurativa e diuretica. Per via locale o generale.

Calendula pomata: presenta attività antisettica, lenitiva, antipruriginosa, antinfiammatoria e cicatrizzante.

Camomilla: gli impacchi dell’infuso servono a tenere la pelle pulita ed a ridurre l’infiammazione.

Aloe vera gel: possiede proprietà idratante, lenitiva, analgesica, riepitelizzante, antinfiammatoria e cicatrizzante, per cui le applicazioni sulla pelle sono utili a trattare varie forme di eruzioni cutanee.

Avena pomata: possiede proprietà idratante, lenitiva, purificante, decongestionante, protettiva. È utile per la pelle delicata dei bambini e delle cuti particolarmente sensibili, secche, arrossabili e irritabili. Aiuta a ristabilire l’equilibrio idrolipidico e calma il prurito. Protegge la pelle dai primi segni di invecchiamento.

Avena farina: con le proprietà richiamate sopra, la farina di avena disciolta nell’acqua da bagno è un ottimo rimedio contro le eruzioni cutanee di vario genere, mentre unita a olio extravergine di oliva o miele diventa una maschera per il viso rinfrescante, purificante e antinfiammatoria.

Lavanda O.E., Melaleuca O.E. (noto anche come Tea Tree Oil): da diluire nelle opportune quantità (poche gocce) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antipruriginosa, antisettica, antinfiammatoria e cicatrizzante.

Lievito di birra: è ricco di vitamine e quindi aiuta a combattere soprattutto l’acne.

Olio di semi di Lino: possiede proprietà emolliente, antiossidante e protettiva, che lo rendono indicato per calmare tutte le infiammazioni della pelle.

Olio di Iperico: per l’attività antisettica, antinfiammatoria, riepitelizzante, cicatrizzante, emolliente, analgesica, può essere impiegato per il trattamento delle infiammazioni della pelle, per la dermatite seborroica, per le macchie della pelle e la psoriasi, per l’invecchiamento cutaneo, per la secchezza della pelle.

Ortica TM, Olmo TM, Alchemilla TM: miscelare e usare in frizioni locali per la dermatite seborroica e la seborrea.

Equiseto succo: astringente, antinfiammatorio e cicatrizzate, si usa in frizioni locali per la dermatite seborroica e la seborrea.

Olio di Ginepro: depurativo, tonico, astringente e antinfiammatorio, si usa localmente in caso di dermatite seborroica, seborrea, acne, pelle grassa, punti neri e brufoli. Per la dermatite seborroica al cuoio capelluto è utile anche lo shampoo.

Olio di Calendula, Olio di Borragine, Olio di Mandorle dolci, Olio di Riso, Olio di Jojoba: utili in tutte le dermatiti per le proprietà emollienti, addolcenti, nutrienti e lenitive. Gli stessi oli sono utili anche per le ragadi al seno, con la precauzione di detergere bene prima della poppata.

Olio di Nocciola: azione purificante (libera i pori dalle impurità), astringente (aiuta a richiudere delicatamente i pori), riequilibrante (regola la produzione di sebo), antinfiammatoria, cicatrizzante. È particolarmente indicato per pelli grasse, foruncolosi, acne. Si assorbe velocemente, elasticizza la pelle e non unge. Con l’aggiunta di acqua distillata può essere usato per la pulizia del viso e come struccante. Trova impiego anche in caso di eritema solare o da pannolino dei bambini.

Glicerina vegetale: in virtù delle proprietà idratanti e umettanti, è indicata nei casi di disidratazione della cute per contrastare gli effetti della pelle secca e per restituirle il giusto apporto di acqua, donando tonicità, elasticità, morbidezza e conservando le relative barriere naturali.

Burro di Karitè: ha proprietà lenitiva, emolliente, idratante, elasticizzante, riepitelizzante, antibatterica, antinfiammatoria, cicatrizzante, per cui protegge e nutre la pelle, cura le piccole abrasioni, previene e riduce le rughe, è utile nelle dermatiti, irritazioni e arrossamenti della pelle di bambini e adulti, migliora la circolazione del sangue a livello dei capillari (adattissimo nella rosacea), previene le ragadi al seno in allattamento.

Malva, Noce, Sambuco: bagni locali, con un infuso che si ottiene miscelando le tre piante (una parte di miscela per due parti d’acqua bollente), sono un ottimo calmante topico del prurito.

Bardana, Tarassaco, Echinacea, Centella asiatica, Fumaria, Consolida, Menta piperita: gli impacchi con l’infuso di una o più di dette piante calmano efficacemente il prurito.

► Alimentazione

Dermatiti e alimentazioneL’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), di cereali integrali, che combattono meglio i processi infiammatori ed aiutano a mantenere la pelle sana. È buona norma evitare o ridurre drasticamente il consumo di zuccheri semplici, grassi saturi, alcool, cibi piccanti e speziati.

► Accorgimenti generali

È altresì buona norma adottare alcuni accorgimenti di carattere generale:

  • usare detergenti delicati e non aggressivi, con pH fisiologico (4 o 5), non eccessivamente schiumosi, privi di profumazione;
  • dopo la detersione è consigliabile l’uso di trattamenti naturali lenitivi e protettivi;
  • evitare il contatto prolungato con l’acqua che può favorire lo sviluppo di infezioni batteriche;
  • evitare di grattare le zone interessate per non aggravare la situazione;
  • evitare capi di abbigliamento irritanti per le zone del corpo interessate ed usare indumenti traspiranti;
  • nelle allergie evitare il contatto della pelle con tessuti sintetici o di lana e preferire cotone, lino, seta, viscosa;
  • evitare le temperature estreme;
  • tenere una costante e regolare attività fisica.

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Curiamo piaghe, ferite, ulcere

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.comLa piaga è una lesione della pelle o di una mucosa di origine non traumatica, di data antica, che tende alla guarigione per cicatrizzazione. La cosiddetta piaga da decubito è la conseguenza di una elevata o prolungata pressione su di una parte del corpo che, determinando la strozzatura dei vasi sanguigni, comporta la necrosi dei tessuti. Interessa l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, muscoli ed ossa.

La ferita è un’interruzione di continuità della pelle e/o delle altre strutture molli del corpo, di data recente, prodotta da un agente vulnerante. In relazione al percorso ed alla profondità le ferite possono essere distinte in: superficiali, se interessano esclusivamente lo strato cutaneo e sottocutaneo; profonde, se coinvolgono anche il muscolo e le strutture sottostanti; penetranti, se si aprono su una delle grandi cavità dell’organismo (cranio, torace, addome); interne, se riguardano organi interni. A seconda del mezzo vulnerante si possono distinguere in: ferite da taglio, ferite da punta, ferite lacere (dovute ad un’azione di strappamento o stiramento, oltre che di taglio), ferite contuse (ove l’azione vulnerante è quella di contusione con la formazione di ecchimosi), ferite lacero-contuse (tra le più ricorrenti), ferite da arma da fuoco ed altre ancora. I fattori da controllare sono l’emorragia ed il rischio di infezioni. Le ferite hanno tendenza alla guarigione spontanea che avviene mediante la cicatrizzazione. I tempi e gli esiti della guarigione, sotto l’aspetto estetico e funzionale, sono legati all’entità ed alle tipologie summenzionate.

L’ulcera è una lesione della pelle o di una mucosa che non tende a guarire spontaneamente, cioè è a lenta o difficoltosa o assente cicatrizzazione.

I rimedi della nonna qui proposti risultano utilissimi per curare piaghe, ferite e ulcere della pelle, accelerandone la cicatrizzazione e quindi la guarigione.

Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.

□ Aceto di vino: messo con cotone idrofilo sulle ferite sanguinanti ferma il sangue e accelera la cicatrizzazione. A tal fine l’aceto si può anche diluire in acqua precedentemente bollita.

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□ Achillea: le foglie pestate applicate sui tagli e sulle ferite le disinfetta ed arresta la fuoriuscita di sangue. Si può utilizzare anche l’infuso acquoso (50 g di foglie fresche sminuzzate in 200 ml d’acqua bollente) o vinoso nel quale si imbeve del cotone idrofilo o una garza con cui tamponare la ferita.

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.com□ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 –4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.

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□ Aloe: il gel delle foglie guarisce le ferite, tanto vecchie che recenti, perché ne facilita la cicatrizzazione. Non è mai nocivo, in qualunque caso venga usato, a meno che non si è allergici alla pianta.

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□ Bardana (o Lappa): cataplasmi con le foglie bollite in acqua o applicate direttamente sulla ferita, da rimuovere mattina e sera, facilitano la cicatrizzazione.

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.com□ Borragine (o Consolida): la polpa di radice e foglie fresche, ridotte in poltiglia, oppure le lavande o gli impacchi di queste, entrambi preparati con l’infuso (30 – 100 g di radice e foglie, anche secche, in 1 litro d’acqua bollente), si applicano più volte al dì su ferite, lesioni, graffi, piaghe, ustioni, scottature, gonfiori gottosi. L’azione è ancora più efficace se, oltre alle applicazioni esterne, si assume l’infuso alla dose di 1 cucchiaio 3 volte al dì. Il decotto non si usa perché con l’ebollizione il tannino (polifenolo presente in molte piante vascolari) con la mucillagine (sostanza che aiuta la pianta a trattenere l’acqua) formano un precipitato inutile.

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□ Cardo santo: il decotto concentrato di foglie e rami (3 –4 g in 150 – 200 ml d’acqua) può essere utilizzato per praticare impacchi sulla parte lesa. E’ possibile usare direttamente le foglie fresche.

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□ Carote: la nonna consiglia altresì di preparare un decotto con le foglie delle carote e di applicare lo stesso sulla parte lesa utilizzando delle garze.

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□ Cavolo cappuccio, Broccoli, Cavolfiore: procurarsi le foglie del cavolo cappuccio o dei broccoli o del cavolfiore. Lavarle bene, privarle delle nervature più sporgenti, schiacciarle e metterle a macerare per qualche ora in acqua boricata. Porre sulla parte lesa delle garze imbevute di questo liquido, rinnovando le stesse 2 – 3 volte al dì. Il trattamento dà subito una sensazione di sollievo ed in poco tempo guarisce la piaga.

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.com□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 –50 g di radice secca triturata in1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.

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□ Equiseto: preparare un decotto con 5 g di rami giovani e foglie in 200 ml d’acqua e lavare con il liquido, ottenuto per filtrazione, le ferite. Si rimarginano presto ed in modo meraviglioso.

□ Fagiolini: gli impacchi fatti con una garza imbevuta nell’acqua di cottura dei fagiolini sono utili per guarire le ulcere.

Borragine - Borsa del pastore - image  on https://rimediomeopatici.com□ Iperico (o Hypericum perforatum o Erba di San Giovanni): l’oleolito con tale pianta è utile nel trattamento di ulcere, piaghe, ferite, punture di insetti, scalfiture della pelle, ustioni, bruciature. La nonna lo preparava così. Mettere 2 pugni di sommità fiorite, insieme ai semi della pianta, in un recipiente di vetro trasparente con coperchio e versare olio di oliva fino a coprire. Esporre al sole per 3 settimane. Filtrare avendo cura di spremere bene la parte solida. Versare in altro contenitore di vetro però scuro, tappare e conservare in luogo fresco e buio. Le applicazioni con tale olio leniscono il dolore, moderano l’infiammazione, proteggono i tessuti lesi, evitano la suppurazione e favoriscono la rimarginazione.

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□ Issopo: per facilitare l’assorbimento di lividi, sono utili gli impacchi fatti con l’infuso di foglie e fiori (2 g in 100 ml d’acqua bollente).

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□ Piantaggine: sia la varietà major che quella lanceolata sono efficaci per la cura delle ferite, per le proprietà antinfiammatorie, astringenti, cicatrizzanti, batteriostatiche. La nonna racconta che i contadini quando nel loro lavoro si ferivano, mettevano subito sulla ferita un po’ del suo succo, oppure una fascia pulita imbevuta con esso, ottenendo una guarigione rapida senza suppurazione. Tale pratica veniva utilizzata anche per guarire dai morsi di cani, di serpenti (non velenosi), di insetti.

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□ Salvia: lavare localmente la parte lesa 3 – 4 volte al dì con acqua in cui sia stata bollita della salvia. Per un effetto più rapido bere anche l’infuso di salvia: è tonica, antisettica, cicatrizzante.

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□ Scolopendrio: le foglie fresche pestate ed applicate localmente facilitano la cicatrizzazione.

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□ Tormentilla (o Potentilla): va bene il decotto di radice (4 g in 200 ml d’acqua) per le lavande ed il filtrato per cataplasmi da usare localmente e da rinnovare 3 – 4 volte al dì.

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□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.

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□ Verbena: curano le piaghe, ulcere ed i gonfiori in genere, i cataplasmi che si ottengono cuocendo in aceto le foglie sminuzzate della pianta. Vanno bene anche gli impacchi con il decotto di radice (5 g in 200 ml d’acqua), da rinnovare più volte al dì, che disinfettano ed accelerano la cicatrizzazione di piaghe, ulcere e ferite.

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