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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

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Dermatite, Eczema, Dermatosi

Con il termine generico «dermatite» si intende una malattia infiammatoria della pelle. Il suffisso -ite in medicina indica infatti un’infiammazione.

Il termine «eczema», che per definizione è una reazione dermica infiammatoria, è in effetti un sinonimo di dermatite.

Anche il termine «dermatosi», che spesso si preferisce per indicare le malattie infiammatorie della pelle ad andamento cronico, in pratica è un sinonimo di dermatite.

DermatitiLe dermatiti quindi sono diverse malattie della pelle, caratterizzate da fenomeni infiammatori, con cause e manifestazioni differenti, ma accomunate da alcuni sintomi caratteristici, come pruriti, arrossamenti, eritemi e piccoli gonfiori della cute, talvolta di tipo vescicolare, fino a vere e proprie lesioni.

Le cause di una dermatite possono essere le più disparate e tra quelle più comuni si ricordano le infezioni, le irritazioni, le reazioni allergiche, la genetica, lo stress, le carenze o gli eccessi alimentari.

A seconda delle origini e dei sintomi, le dermatiti possono distinguersi in:

► Dermatite irritativa da contatto: è una reazione infiammatoria della cute che non coinvolge il sistema immunitario, con esiti legati al tipo di irritante (spesso saponi e detergenti) e alla durata del contatto. Le manifestazioni locali più comuni sono pelle arrossata, screpolata, ruvida, anche con bollicine e vescicole, sensazione di bruciore. Generalmente il prurito è assente. Il sintomo principale è il bruciore.

► Dermatite allergica da contatto: è una reazione infiammatoria della pelle che coinvolge il sistema immunitario, ove si determina una sensibilizzazione dovuta al contatto con una certa sostanza (allergene: spesso nichel, cromo, cobalto, conservanti, profumi, cosmetici, detersivi, lattice, erbe infestanti, alcune tinture per capelli, alcuni farmaci a uso topico). Le manifestazioni locali più comuni sono edema, rossore, prurito, papule, desquamazioni e lesioni cutanee, molto simili a quelle della dermatite irritativa da contatto acuta. L’entità dipende principalmente dal tempo di contatto e dalla sede di applicazione. Il sintomo principale è il prurito.

► Orticaria: è un’eruzione cutanea di tipo infiammatorio caratterizzata dalla comparsa improvvisa di pomfi (rigonfiamenti tondeggianti rossi o bianchi) pruriginosi, talvolta con sensazione di bruciore o pizzicore. Si sviluppa prevalentemente a livello superficiale, ma può interessare anche gli strati più profondi della cute e del sottocute ed in tal caso si parla di angioedema. La forma acuta è spesso provocata da reazioni allergiche (allergie alimentari, fattori ambientali, farmaci, punture di insetti). La forma cronica invece dipende raramente da una causa allergica e spesso riconosce un’eziologia autoimmune. Molti casi non richiedono alcun trattamento, in quanto l’eruzione spesso si risolve spontaneamente entro pochi giorni.

► Dermatite atopica: è una malattia infiammatoria della pelle che ha un decorso cronico-recidivante con periodi di miglioramento alternati a riacutizzazioni più o meno severe. È caratterizzata da intenso prurito, rossore e secchezza cutanea. Nella fase acuta provoca arrossamento, eritema, vescicole con secrezione sierosa e formazione di croste. Quando il disturbo cronicizza la pelle si ispessisce al punto da creare zone lichenificate, squame e papule. È una sindrome multifattoriale, poiché le cause che la scatenano sono molteplici e di varia natura, dove intervengono fattori immunologici (allergeni da inalazione, da contatto o alimentari) e non immunologici (irritanti esterni, infezioni, stress, sudorazione). La genetica e le condizioni ambientali giocano un ruolo fondamentale, lavorando quasi in simbiosi, talché potenziano l’iperattività infiammatoria della pelle. Si distingue dalle altre dermatiti perché le manifestazioni cutanee non coincidono con le aree in cui una certa sostanza è venuta a contatto con la pelle. Esordisce spesso in età pediatrica, ha una maggiore incidenza nei mesi invernali e nella gran parte dei casi tende a scomparire spontaneamente durante l’adolescenza. In diversi soggetti allergici vi può essere la predisposizione a sviluppare la cosiddetta «triade allergica» dei sintomi, ossia la dermatite atopica, la rinite allergica e l’asma allergico: in tal caso si dice che essi sono affetti da «atopia». Tali pazienti hanno anche una tendenza ad acquisire intolleranze o allergie alimentari ed altri sintomi caratteristici del loro stato iperallergico.

► Dermatite seborroica: è una condizione infiammatoria della pelle, caratterizzata da arrossamenti, lesioni, prurito e perdita di squame untuose, che colpisce le zone del corpo ricche di ghiandole sebacee, come viso (specialmente attorno a bocca e naso, fronte e sopracciglia), condotto uditivo, dietro le orecchie, ascelle, torace, parte superiore del dorso, inguine, ma soprattutto il cuoio capelluto. È una conseguenza dell’iperattività delle ghiandole sebacee (seborrea) e dell’alterazione della composizione del sebo. È una malattia cronico-recidivante le cui cause sono ancora poco chiare, ma si è osservato che presenta diversi fattori scatenanti, come ad es. cambio di stagione, condizioni climatiche predisponenti (caldo eccessivo, umidità), variazioni ormonali, stipsi, detersione con agenti irritanti, stress, alimentazione con troppi grassi e zuccheri.

► Psoriasi: è una malattia infiammatoria della pelle, solitamente cronica e recidivante, che si presenta in varie forme. Generalmente si manifesta con la comparsa di chiazze e placche rossastre, rotondeggianti, ricoperte da squame biancastre, di dimensioni e forma estremamente variabili, talvolta con senso di prurito e fastidio di varia intensità. Colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, i gomiti, le ginocchia, la zona lombo-sacrale, le unghie, le mani e i piedi. È una patologia a causa multifattoriale, dove concorrono fattori genetici e ambientali. Ad essa può seguire (nel 30% dei casi) l’artrite psoriasica, che è una malattia caratterizzata da un’infiammazione articolare cronica, probabilmente a base autoimmune, che si manifesta con sintomi circoscritti, quali dolore, gonfiore e rigidità articolare, su qualsiasi articolazione del corpo, in particolare una o più articolazioni di mani e piedi ed a livello distale, cioè alle estremità delle dita, vicino all’unghia.

► Disidrosi: è una forma di dermatite caratterizzata da piccole vescicole, localizzate soprattutto sul bordo laterale delle dita di mani e piedi, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Di norma le vescicole permangono alcune settimane, si seccano e vengono via lasciando la pelle sottostante arrossata ed estremamente sensibile. Si associa frequentemente alla dermatite atopica o alle allergie. Spesso manifesta la tendenza alla recidiva stagionale in primavera e autunno.

► Acne: è una malattia infiammatoria della pelle che colpisce soprattutto il viso. L’infiammazione coinvolge il follicolo pilifero e la relativa ghiandola sebacea. È caratterizzata dalla formazione di comedoni (punti neri o bianchi che sono piccole masse di sebo e cheratina all’interno dei follicoli), papule (piccole chiazze rosse rilevate), pustole (lesioni rilevate purulenti su pregresse papule), cisti (sacche o cavità chiuse di natura patologica, a contenuto vario) superficiali e purulenti, che si formano allo sbocco delle ghiandole pilo-sebacee per ristagno della secrezione e che possono lasciare anche delle cicatrici. Molto comune nell’adolescenza, si ipotizza che dipenda da fattori ormonali, predisposizione genetica e stress come fattore di peggioramento. La comparsa della seborrea (iperattività delle ghiandole sebacee) in età puberale è spesso l’anticamera dell’acne. Nell’adulto l’acne è quasi sempre dovuta o a ripetuti abusi di alcune tipologie di alimenti (in particolare i cibi ad alto indice glicemico) o, soprattutto, a un’errata igiene della pelle.

► Rosacea: è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce prevalentemente soggetti adulti con carnagione e capelli chiari. Esordisce con un arrossamento localizzato principalmente su guance, naso, mento e fronte, con bruciore e leggero gonfiore. Nella forma più avanzata dà origine a lesioni cutanee (papule o pustole), gonfiore del naso, teleangectasia (piccoli vasi sanguigni visibili su naso e guance a causa della loro dilatazione), ispessimento della pelle, potendo interessare anche la regione attorno agli occhi. Può avere un decorso ciclico, ma comunque progressivo. Le cause della malattia sono probabilmente multifattoriali, ove intervengono fattori ereditari, ambientali, immunologici e psicologici.

► Ragadi: sono piccole ma profonde erosioni cutanee, taglietti, fissurazioni, che possono interessare varie regioni del corpo ed in particolare gli orifizi, come la bocca e l’ano. Ma possono comparire, soprattutto d’inverno, anche sulla punta delle dita o sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Si formano nelle zone dove la pelle si rompe con più facilità, perché è sottoposta a stress, è più spessa e meno elastica. Possono anche essere una conseguenza della dermatite da contatto o della dermatite atopica. Le ragadi anali hanno come principale fattore predisponente la stitichezza. Le ragadi del capezzolo si formano in seguito al meccanismo di suzione durante l’allattamento. I sintomi sono dolore, con episodi di sanguinamento e perdita di siero dalle lesioni aperte.

In campo omeopatico risulta più interessante classificare le dermatiti sulla base della manifestazione esteriore, cercando i rimedi che più si adattano alle lesioni cutanee. Bisognerà pertanto esaminare il tipo di lesione, il colore, l’estensione, la localizzazione, la consistenza, il fastidio, le sensazioni, le circostanze di aggravamento o di miglioramento, ecc.

Si ricorda infine che la pelle rappresenta una via di eliminazione di sostanze tossiche e prodotti del metabolismo da parte dell’organismo. Di conseguenza ogni problema cutaneo va rispettato e non soppresso, con il rischio di provocare manifestazioni più dannose.

I rimedi omeopatici di seguito indicati sono sintomatici, per cui nelle forme croniche o recidivanti il trattamento va completato con una cura di terreno per evitare che le manifestazioni si ripetano successivamente.

N.B.: Rimedi, diluizioni, posologie e prodotti riportati nel presente articolo sono generici, impersonali, tra i più menzionati in letteratura, che hanno quindi solo carattere conoscitivo e non intendono e non possono sostituire alcuna prescrizione medica.

I principali rimedi omeopatici per le dermatiti

Eritema e eritema solare

Dermatiti e omeoterapiciL’eritema è un arrossamento della cute, circoscritto o diffuso, dovuto a congestione vasale. Possono associarsi prurito e/o desquamazione della pelle. Può manifestarsi con dermatite da contatto, dermatite atopica, dermatite seborroica, artrite psoriasica, rosacea.

L’eritema solare è provocato da una lunga esposizione al sole e spesso è accompagnato da piccole vescicole sierose.

Belladonna 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Arrossamento accompagnato da calore, dolore e prurito. Coesiste ipersensibilità a tutti gli stimoli esterni. Miglioramento con il calore.

Apis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rossore meno intenso, pelle meno liscia che in Belladonna. Miglioramento con applicazioni fredde.

Hamamelis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eritema di colore rosso scuro. Peggioramento al tatto, con aria calda e umida.

Pulsatilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Stasi venose in ragazze bionde. Peggioramento con il calore.

Dermatite con pomfi

Questa dermatite è tipica dell’orticaria.

Apis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gonfiore intenso e colore rosato. Peggioramento con il calore.

Belladonna 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eruzione di colore rosso intenso. Peggioramento con le applicazioni fredde.

Rhus toxicodendron 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Prurito intenso in soggetto molto irrequieto. Rigidità articolare. Peggioramento con freddo e umidità.

Urtica urens 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pomfi che pungono, bruciano, prudono e il gonfiore non risulta eccessivo. Peggioramento con bagni freddi, aria fresca e umida.

Pulsatilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticaria dopo indigestione.

Antimonium crudum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticaria per intossicazione digestiva.

Dulcamara 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticarie generalizzate senza febbre, prima dei mestrui o all’inizio dell’inverno.

Natrum muriaticum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Orticaria con pruriti e bruciori.

Dermatite con vescicole

Può manifestarsi con eritema solare, dermatite da contatto, dermatite atopica, disidrosi.

Rhus toxicodendron 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pelle dolente e arrossata, con piccole vescicole pruriginose che lasciano fuoriuscire un liquido chiaro. Miglioramento con applicazioni di acqua calda.

Mezereum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Si differenzia da Rhus toxicodendron solo per il contenuto purulento delle vescicole.

Ranunculus bulbosus 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Vescicole piccole, di colore bluastro che provocano prurito e bruciore. Peggioramento al tatto, all’aria aperta e con l’umidità.

Cantharis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. In presenza di vere bolle. Miglioramento con applicazioni fredde.

Petroleum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Vescicole da cui fuoriesce un liquido chiaro e acquoso, cui segue la formazione di croste giallastre. Localizzazione preferenziale a mani e genitali. Peggioramento d’inverno.

Primula obconica: 3 granuli 3 volte al dì. Specifico per la disidrosi.

Anagallis arvensis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Nella riacutizzazione della disidrosi.

Dermatite con essudato

Questa dermatite è caratterizzata dalla presenza di secrezioni. Può manifestarsi con dermatite atopica, dermatite seborroica.

Graphites 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Secrezione di colore giallastro, viscosa e densa come il miele. Localizzazioni preferenziali su cuoio capelluto, dietro le orecchie o all’inizio del condotto uditivo, nelle commissure palpebrali e labiali, sugli organi genitali, su gomiti e ginocchia, tra le dita. Peggioramento di notte, con il calore, con il lavaggio.

Mezereum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pus che fuoriesce dalle croste, prurito intenso che peggiora a letto. Localizzazione prevalente a cuoio capelluto, volto e dorso delle mani. Peggioramento lavandosi con l’acqua fredda.

Selenium 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Seborrea del cuoio capelluto, accompagnata da alopecia. Marcata astenia. Peggioramento con il caldo.

Oleander 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Seborrea del cuoio capelluto, accompagnata da prurito intenso e lesioni. Peggioramento all’aria aperta.

Viola tricolor 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eruzioni su faccia e testa con bruciori, pruriti intensi, croste spesse che ricoprono pus giallastro, aderente. Aggravamento d’inverno e all’aria aperta.

Dermatite con squame

Può manifestarsi con dermatite da contatto, dermatite atopica, psoriasi, disidrosi.

Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Desquamazione che somiglia alla forfora oppure a piccoli lembi. Prurito bruciante che peggiora durante la notte e migliora con il caldo.

Kali arsenicosum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Se il prurito è aggravato dal caldo.

Arsenicum iodatum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Con pelle indurita e desquamazione a lembi, con squame larghe. Prurito intenso. Miglioramento con il calore.

Natrum sulphuricum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Squame larghe, sottili e trasparenti, tanto da far intravedere il derma sottostante di colore rosso acceso (ad es. psoriasi e certe disidrosi di mani e piedi). Peggioramento con l’umidità.

Hydrocotyle asiatica 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. In concomitanza con un aumento di spessore della cute (ad es. psoriasi di vecchia data).

Lycopodium 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Eruzione secca, tendenza della cute a screpolarsi, cute con forfora. Aggravamento con le applicazioni fredde.

Sepia 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Chiazze squamose rotonde, in particolare su viso, piega del gomito, incavo del ginocchio, unghie, che peggiorano in primavera. Aggravamento con acqua.

Petroleum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Se l’eruzione peggiora d’inverno.

Phosphorus 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Con sede su sopracciglia.

Calcarea carbonica 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Localizzazione preferenziale su cuoio capelluto. Aggravamento con acqua fredda, lavandosi.

Natrum arsenicosum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Con sede su torace. Aggravamento quando ci si riscalda con l’esercizio fisico.

Psorinum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Psoriasi. Eruzioni varie che compaiono d’inverno e scompaiono d’estate. Prurito molto intenso che non migliora grattandosi, ma diminuisce dopo un bagno e con il calore del letto.

Sulphur 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pelle secca, ruvida con eruzioni secche, squamose, pruriginose. Psoriasi. Pruriti che peggiorano con il calore, lavandosi e migliorano grattandosi ma subito dopo appare bruciore intenso.

Dermatite con fissurazioni

Questa dermatite è caratterizzata da ragadi o spaccature. Può manifestarsi anche con dermatite da contatto o, specie negli adolescenti, con dermatite atopica.

Nitricum acidum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Soluzione di continuità a margine netto, che sanguina con facilità. Localizzazione tipica a livello anale o alla connessione labiale o al capezzolo, ove la screpolatura ha un fondo rosso. Aggravamento con il freddo ed i cambiamenti di temperatura.

Petroleum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Screpolature che appaiono specialmente al palmo delle mani o sulla punta delle dita. Pelle spessa e malsana. Aggravamento d’inverno.

Antimonium crudum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Ragadi al palmo delle mani o del tallone. Ragadi delle commissure labiali, soprattutto dopo abuso alimentare. Calli, duroni sensibili e dolorosi, talora fissurati. Aggravamento con bagni freddi.

Natrum muriaticum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Labbra spaccate nel mezzo. Ragadi labiali dopo affaticamento, stress, esposizione al sole. Miglioramento con acqua fredda.

Graphites 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Labbra spaccate agli angoli della bocca, ove la screpolatura ha un fondo giallo. Ragadi dei capezzoli.

Ratanhia 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Ragadi anali che provocano dolore acuto. Miglioramento con acqua fredda.

Alumina 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Ragadi anali o perianali, accompagnate da secchezza anale, da bruciore e prurito all’ano, da pressione e dolore nel perineo.

Dermatite con papule e pustole

Può manifestarsi tipicamente con acne, rosacea.

Arnica montana 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Contro le flogosi locali.

Belladonna 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Iperemia in cute e mucose infette.

Kali bromatum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne con pustole a livello del viso e/o dorso.

Graphites 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Foruncoli con prurito. Pelle ruvida e grassa. Eruzione che si diffonde a raggiera. Sensazione di bruciore all’interno del naso.

Juglans regia 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Foruncoli al volto.

Natrum muriaticum 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne vicino all’attaccatura dei capelli.

Viola tricolor 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Per le lesioni acneiche.

Antimonium crudum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne su viso e dorso.

Antimonium tartaricum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne giovanile con cicatrici violacee.

Selenium 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne giovanile con punti neri.

Sulphur iodatum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne comedonica (punctata o volgare) persistente su fronte e schiena.

Abrotanum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con pelle grassa e rugosa.

Agaricus muscarius 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con prurito, rossore e bruciore come i geloni, a volte con pulsazioni alle guance.

Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Bruciore intenso, gonfiori e papule, soprattutto al mattino.

Causticum 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Pustole rosse, gonfiore di zigomi e/o guance con dolori pulsanti.

Eugenia jambosa 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con sensibilità dolorosa. Aggravamento durante le mestruazioni.

Lachesis 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Teleangectasie dovute, ad esempio, a eritrosi, couperose o rosacee.

Nux vomica 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Piccole pustole o puntine come da abuso di alcool, tensione con gonfiore.

Rhus toxicodendron 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Esantema o infiammazione erisipelatosa con gonfiore, fitte tensive e formicolio urente.

Pulsatilla 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. Acne alla pubertà.

Carbo animalis 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con gonfiore rosso intenso e doloroso.

Sanguinaria 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Rosacea con guance rosse e leggermente gonfie. Vasi sanguigni dilatati, visibili e dolenti al tatto.

Thuya 7CH: 3 granuli 3 volte al dì. È il principale rimedio per trattare la diatesi hahnemanniana “sicosi”, che esprime la predisposizione dell’organismo alla formazione localizzata di escrescenze benigne o di alterazioni della pelle rilevate, per cui resta un rimedio fondamentale per molte affezioni cutanee aventi dette caratteristiche (papule, pustole, nodosità, verruche, cheratosi, efelidi, condilomi, papillomi, fibromi, epiteliomi, polipi …). La maggior parte dei sintomi cutanei sono migliorati dal tatto. La lateralità è sinistra.

Altri interventi

► Gemmoterapici

Dermatiti e gemmoterapiciRibes nigrum M.G. D1: utile per l’attività antinfiammatoria e antiallergica, possedendo azione simil-cortisonica e simil-antistaminica, senza averne gli effetti collaterali.

Cedrus libani M.G. D1: particolarmente adatto al trattamento delle dermatiti secche, delle psoriasi e per l’invecchiamento cutaneo. Lenitivo del prurito.

Ulmus campestris M.G. D1: ottimo drenante cutaneo e regolatore della secrezione delle ghiandole sebacee. Particolarmente adatto per le dermatiti umide, in tutte le forme di dermatiti trasudanti, dermatiti vescicolari, acne giovanile e acne pustolosa.

Juglans regia M.G. D1: utile nelle dermatiti infette, nella rosacea e nell’acne pustolosa.

Platanus orientalis M.G. D1: utile nelle affezioni dermatologiche e flogosi che si ripetono in maniera esasperante, acne giovanile ribelle, acne recidivante.

Alnus glutinosa M.G. D1: utile nell’orticaria di natura allergica con possibile evoluzione in asma allergico intrinseco. Sinergismo d’azione con Ribes nigrum.

Fagus sylvatica M.G. D1: utile per l’attività antistaminica. Con Ribes nigrum entra a far parte degli schemi terapeutici delle allergie.

► Fitoterapici

Dermatiti e fitoterapiciBardana TM: contiene sostanze ad azione antibiotica e presenta proprietà depurative. Si può usare sia localmente nelle forme infette e sia per via generale.

Olmo TM: presenta un buon organotropismo per la cute, regolarizzandone la secrezione. È particolarmente utile nelle dermatiti umide. Per via locale o generale.

Viola tricolore TM: utile in tutte le dermatiti per la sua attività depurativa e diuretica. Per via locale o generale.

Calendula pomata: presenta attività antisettica, lenitiva, antipruriginosa, antinfiammatoria e cicatrizzante.

Camomilla: gli impacchi dell’infuso servono a tenere la pelle pulita ed a ridurre l’infiammazione.

Aloe vera gel: possiede proprietà idratante, lenitiva, analgesica, riepitelizzante, antinfiammatoria e cicatrizzante, per cui le applicazioni sulla pelle sono utili a trattare varie forme di eruzioni cutanee.

Avena pomata: possiede proprietà idratante, lenitiva, purificante, decongestionante, protettiva. È utile per la pelle delicata dei bambini e delle cuti particolarmente sensibili, secche, arrossabili e irritabili. Aiuta a ristabilire l’equilibrio idrolipidico e calma il prurito. Protegge la pelle dai primi segni di invecchiamento.

Avena farina: con le proprietà richiamate sopra, la farina di avena disciolta nell’acqua da bagno è un ottimo rimedio contro le eruzioni cutanee di vario genere, mentre unita a olio extravergine di oliva o miele diventa una maschera per il viso rinfrescante, purificante e antinfiammatoria.

Lavanda O.E., Melaleuca O.E. (noto anche come Tea Tree Oil): da diluire nelle opportune quantità (poche gocce) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antipruriginosa, antisettica, antinfiammatoria e cicatrizzante.

Lievito di birra: è ricco di vitamine e quindi aiuta a combattere soprattutto l’acne.

Olio di semi di Lino: possiede proprietà emolliente, antiossidante e protettiva, che lo rendono indicato per calmare tutte le infiammazioni della pelle.

Olio di Iperico: per l’attività antisettica, antinfiammatoria, riepitelizzante, cicatrizzante, emolliente, analgesica, può essere impiegato per il trattamento delle infiammazioni della pelle, per la dermatite seborroica, per le macchie della pelle e la psoriasi, per l’invecchiamento cutaneo, per la secchezza della pelle.

Ortica TM, Olmo TM, Alchemilla TM: miscelare e usare in frizioni locali per la dermatite seborroica e la seborrea.

Equiseto succo: astringente, antinfiammatorio e cicatrizzate, si usa in frizioni locali per la dermatite seborroica e la seborrea.

Olio di Ginepro: depurativo, tonico, astringente e antinfiammatorio, si usa localmente in caso di dermatite seborroica, seborrea, acne, pelle grassa, punti neri e brufoli. Per la dermatite seborroica al cuoio capelluto è utile anche lo shampoo.

Olio di Calendula, Olio di Borragine, Olio di Mandorle dolci, Olio di Riso, Olio di Jojoba: utili in tutte le dermatiti per le proprietà emollienti, addolcenti, nutrienti e lenitive. Gli stessi oli sono utili anche per le ragadi al seno, con la precauzione di detergere bene prima della poppata.

Olio di Nocciola: azione purificante (libera i pori dalle impurità), astringente (aiuta a richiudere delicatamente i pori), riequilibrante (regola la produzione di sebo), antinfiammatoria, cicatrizzante. È particolarmente indicato per pelli grasse, foruncolosi, acne. Si assorbe velocemente, elasticizza la pelle e non unge. Con l’aggiunta di acqua distillata può essere usato per la pulizia del viso e come struccante. Trova impiego anche in caso di eritema solare o da pannolino dei bambini.

Glicerina vegetale: in virtù delle proprietà idratanti e umettanti, è indicata nei casi di disidratazione della cute per contrastare gli effetti della pelle secca e per restituirle il giusto apporto di acqua, donando tonicità, elasticità, morbidezza e conservando le relative barriere naturali.

Burro di Karitè: ha proprietà lenitiva, emolliente, idratante, elasticizzante, riepitelizzante, antibatterica, antinfiammatoria, cicatrizzante, per cui protegge e nutre la pelle, cura le piccole abrasioni, previene e riduce le rughe, è utile nelle dermatiti, irritazioni e arrossamenti della pelle di bambini e adulti, migliora la circolazione del sangue a livello dei capillari (adattissimo nella rosacea), previene le ragadi al seno in allattamento.

Malva, Noce, Sambuco: bagni locali, con un infuso che si ottiene miscelando le tre piante (una parte di miscela per due parti d’acqua bollente), sono un ottimo calmante topico del prurito.

Bardana, Tarassaco, Echinacea, Centella asiatica, Fumaria, Consolida, Menta piperita: gli impacchi con l’infuso di una o più di dette piante calmano efficacemente il prurito.

► Alimentazione

Dermatiti e alimentazioneL’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), di cereali integrali, che combattono meglio i processi infiammatori ed aiutano a mantenere la pelle sana. È buona norma evitare o ridurre drasticamente il consumo di zuccheri semplici, grassi saturi, alcool, cibi piccanti e speziati.

► Accorgimenti generali

È altresì buona norma adottare alcuni accorgimenti di carattere generale:

  • usare detergenti delicati e non aggressivi, con pH fisiologico (4 o 5), non eccessivamente schiumosi, privi di profumazione;
  • dopo la detersione è consigliabile l’uso di trattamenti naturali lenitivi e protettivi;
  • evitare il contatto prolungato con l’acqua che può favorire lo sviluppo di infezioni batteriche;
  • evitare di grattare le zone interessate per non aggravare la situazione;
  • evitare capi di abbigliamento irritanti per le zone del corpo interessate ed usare indumenti traspiranti;
  • nelle allergie evitare il contatto della pelle con tessuti sintetici o di lana e preferire cotone, lino, seta, viscosa;
  • evitare le temperature estreme;
  • tenere una costante e regolare attività fisica.

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W i segreti della nonna

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Allontaniamo mosche e zanzare

• Per tenere lontane mosche e zanzare collochiamo in casa una pianta di Eucalyptus in vaso: da questo momento non ci saranno più insetti e quindi non più punture. L’Eucalipto infatti è ottimo per allontanare gli insetti e non è affatto tossico per l’uomo; inoltre è un disinfettante, aiuta a respirare meglio ed agisce da fortificante.

• Anche le foglie di basilico tengono lontane le zanzare.

• Il succo delle foglie di prezzemolo è altresì efficacissimo per allontanare zanzare ed insetti.

Stop al singhiozzo

• Per eliminare il singhiozzo assumere alcune gocce di aceto, da sole o su una zolletta di zucchero.

• Va bene anche inalare l’aroma rilasciato dai semi di anice scaldati a bagnomaria, dopo averli tritati e ridotti in polvere.

• Efficace altresì allo scopo è l’infuso di valeriana (15 g di foglie per 1 litro d’acqua bollente), di cui berne 3 bicchieri al dì.

• Si dimostra valido anche il vino di finocchio.

Per contrastare la balbuzie

• Può essere di valido aiuto per diminuire la balbuzie, l’assunzione dell’infuso di foglie e fiori di primula (2 – 3 g in 200 ml d’acqua bollente), alla dose di 1 tazza 2 – 3 volte al dì.

Contro il mal di mare ed il mal d’auto

• Per prevenire la nausea e tutti i malesseri tipici del mal di mare e del mal d’auto, è utile inalare dal fazzoletto qualche goccia di olio di menta piperita.

• Va bene anche annusare melissa, basilico, cannella, camomilla, a seconda delle preferenze.

• Per calmare la nausea, durante il viaggio si può assumere una tazza di infuso di semi di finocchio (1 cucchiaino in 200 ml d’acqua bollente), meglio se finocchio selvatico.

• In caso di vertigini si possono massaggiare dolcemente per alcuni minuti le fossette dietro i lobi delle orecchie; invece in caso di agitazione e inquietudine si possono stimolare i gomiti flessi.

• Qualche giorno prima di intraprendere il viaggio, si può bere una tazza mattino e sera dell’infuso di foglie di melissa e fiori di camomilla (1 cucchiaio della miscela a parti uguali in 1 tazza d’acqua bollente). E’ un’ottima prevenzione.

• Le foglie sbriciolate di angelica poste all’interno dell’automobile riducono il mal d’auto.

Come preparare una birra casalinga

La nonna ci tramanda una vecchia ricetta con cui si può preparare in casa un’ottima birra, molto economica, rinfrescante, diuretica, piacevole e sanissima, utilizzando la radice (rizoma) della gramigna. Si mettono in un tino di una certa capacità 5 kg di radici di gramigna sminuzzate, ben pulite e ben lavate, su cui si versa un po’ alla volta tanta acqua tiepida quanto basta perché siano sempre nello stesso stato di umidità. Dopo 3 giorni circa si vedono formare dei piccoli germogli biancastri. Quando questi germogli sono lunghi circa 1 cm, si pone il tutto in una damigiana con imboccatura larga, della capacità di circa 25 litri, si aggiungono 2,5 kg di zucchero, 1,5 kg di bacche di ginepro schiacciate e 75 g di lievito di birra. Quindi si versano 4 litri di acqua bollente, si agita energicamente con un bastone introdotto dall’apertura della damigiana e si lascia riposare una settimana. Di tanto in tanto si aggiunge un po’ d’acqua, bollita precedentemente, per compensare quella che si perde. Quindi si filtra e si travasa in un nuovo contenitore ben pulito, dopodiché la birra è pronta per l’uso.

 

Come preparare un ottimo maraschino

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Il maraschino è un liquore che deve il suo nome alle marasche, varietà di amarene originaria della Croazia e più precisamente della Dalmazia. E’ detto anche “rosolio di Zara” poiché in questa città ebbe inizio la produzione fin dal lontano medioevo. La nonna lo preparava così. Mettere in un recipiente con coperchio i noccioli di marasche (in mancanza si possono utilizzare le amarene nostrane), coprirli di alcool puro per alimenti e lasciarli macerare al buio per circa 3 mesi. Quindi filtrare l’alcool. Preparare uno sciroppo con acqua sterilizzata tiepida e zucchero in uguali quantità, a loro volta uguali alla quantità di alcool. Amalgamare bene, lasciar raffreddare e aggiungere l’alcool di cui in precedenza. Filtrare e imbottigliare. Dopo un paio di giorni filtrare di nuovo e ripetere tale operazione finché il liquore non diventa limpido.

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Come preparare ottimi digestivi

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La nonna amava preparare questo liquore alle prugne buonissimo ed ottimo digestivo. In un recipiente si fanno cuocere 30 – 40 prugne ridotte in pezzi (senza buccia e senza nocciolo) con 5 litri di buon vino bianco; dopo circa 20 min si toglie dal fuoco e si aggiungono 5 g di cannella frammentata; si fa macerare il tutto, per 3 – 4 giorni, in un recipiente coperto; quindi si filtra, si aggiunge 1 kg di zucchero e si fa bollire di nuovo per pochi minuti; si lascia raffreddare; infine si versa 1 litro d’alcool per alimenti, possibilmente a 90°, e si conserva in una bottiglia ben tappata.

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Digestivo alle ciliegie. Lavare, asciugare e privare del peduncolo 1 kg di ciliegie. Schiacciarle e porle con il loro nocciolo in un recipiente di coccio. Lasciarle asciugare all’aria per 3 – 4 giorni e quindi aggiungere 250 g di zucchero e 2 litri di alcool a 60° (1 litro e 1/4 di alcool per alimenti a 95° + 3/4 di litro d’acqua bollita e raffreddata). Lasciar fermentare in un luogo fresco e buio (sarebbe ideale la cantina) per almeno 1 mese. Filtrare e conservare in bottiglie con tappo.

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Ratafià di ipericoRatafià di iperico, ottimo aperitivo e digestivo (stimola l’appetito, facilita la digestione, impedisce l’acidità di stomaco, ecc.). Si mettono a macerare, per circa 15 giorni, in una bottiglia ben chiusa, 2 litri di acquavite e 30 g di fiori secchi di iperico con 2 limoni tagliati. Si filtra, comprimendo bene il residuo, si aggiungono 150 g di zucchero e si imbottiglia per la conservazione.

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Sciroppo liquoroso di noce, efficacissimo per favorire la digestione, per eliminare i gas intestinali, per lenire il mal di testa conseguente a pesantezza digestiva. Togliere il mallo a 50 noci fresche e porle in un recipiente di coccio insieme a 2 litri di buona acquavite, 1 g di cannella, 1 g di chiodi di garofano, 1 g di macis (nome commerciale dell’involucro carnoso, arillo, che avvolge il seme della noce moscata, di colore rosso da fresco, giallo da secco). Dopo un mese circa di macerazione, si filtra e si aggiunge uno sciroppo costituito da 1 litro di acqua bollita in cui si scioglie zucchero a piacere, fino ad un massimo di 1 kg. Si mescola il tutto e si versa in una bottiglia con tappo per la conservazione e per l’uso.

Altre ottime preparazioni casalinghe

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Come preparare l’acqua di melissa. Far cuocere per 5 min in 500 ml d’acqua 25 g di foglie di melissa, cui si aggiungono 5 g di ciascuna delle seguenti piante: scorza di limone grattugiata, chiodi di garofano, cannella, noce moscata. Si aggiunge poi 500 ml di buona acquavite. Si pone il tutto in un recipiente di vetro ben chiuso e si espone al sole o in un luogo caldo. Dopo 4 settimane si filtra e si conserva in bottiglia ben tappata. Se ne prende 1 cucchiaino da caffè, in poca acqua, prima dei pasti nei casi di problemi di stomaco, nelle debolezze nervose, nei disturbi del cuore di origine nervosa, nella nevrastenia, nei vomiti nervosi, nella malinconia, nei disturbi del ventre e delle regole, nei dolori uterini.

Dermatite, Eczema, Dermatosi - image  on https://rimediomeopatici.comCome preparare una crema di alchemilla. La nonna la usava moltissimo perché ne apprezzava le molteplici virtù e ne teneva in casa sempre una scorta. Oggi alle creme di questa pianta si riconoscono diverse proprietà terapeutiche, come quelle di curare e lenire le infiammazioni e le irritazioni cutanee, di donare tonicità ed elasticità alla pelle, di idratare, di cicatrizzare, di normalizzare l’eccessiva produzione sebacea ed altro ancora. La  nonna la preparava così. Si prendono 2 g di estratto fluido di alchemilla (la comune tintura madre), 12 g di idrolato di rosa (costituisce la parte acquosa della crema e oltre a dare la profumazione aiuta a donare tonicità alla pelle), 10 g di lanolina e 30 g di vasellina, che costituiscono la base grassa (eccipiente). Si sciolgono la lanolina e la vasellina in un contenitore scaldato a bagnomaria. Si aggiungono l’idrolato di rosa e l’estratto fluido di alchemilla e si fa bollire il tutto a fuoco lento per pochi minuti, mescolando continuamente per evitare che si attacchi. Prima che il composto si raffreddi si versa in vasetti non trasparenti con coperchio per la conservazione ed il successivo uso.

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Come preparare un’acqua di colonia, ottima per la toilette. Mettere a macerare, per 15 giorni, 15 g di sommità fiorite di lavanda in 200 ml di alcool a 80° (167 ml di alcool per alimenti a 95° + 33 ml d’acqua bollita e raffreddata). Dopo si filtra, comprimendo bene il residuo, e si aggiungono 1 g di essenza (sinonimo di olio essenziale) di limone, 1 g di essenza di cedro, 1,5 g di essenza di bergamotto, 0,5 g di essenza di rosmarino, 1 g di essenza di neroli (olio essenziale dei fiori di arancio amaro), 1 g di tintura di benzoino, 3 g di alcolato di melissa. Si versa in una bottiglietta con coperchio per la conservazione e l’uso.

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Per preparare un unguento alla salvia, macerare un pugno di foglie fresche di salvia sminuzzate in 1/2 litro di alcool per 24 ore. Filtrare e mescolare con 500 g di burro sciolto, o strutto o altro grasso. Amalgamare bene e utilizzare l’unguento per frizioni locali. E’ un ottimo antisettico e cicatrizzante.

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Per preparare un unguento di calendula occorre il succo fresco della pianta o delle sue foglie e, nella proporzione 1:6, burro fresco, o strutto, o altra sostanza grassa. Il tutto si fa amalgamare con una cottura a bagnomaria. Le applicazioni locali di tale unguento sono utili per lesioni cutanee, piaghe, punture d’insetti, calli, funghi, vene varicose.

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Il decotto di crusca di grano, che si prepara facendo bollire un pugno di crusca in acqua per 3/4 d’ora, è un cibo leggero e molto nutriente per anziani, fanciulli e convalescenti. Un tempo veniva dato, addolcito con poco miele o zucchero e fatto cuocere per un altro quarto d’ora, alle persone debole e malaticce, alla dose di 1/2 litro al dì, da solo o con il pane (a zuppa).

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Un vino alla quercia è una bevanda tonica ed indicata per chi soffre di incontinenza urinaria. Si prepara mettendo a macerare, per 3 – 4 giorni, 30 – 60 g di corteccia di giovani rami di quercia ridotti in frammenti in 1 litro di vino rosso. Si filtra e si assume alla dose di 1 bicchierino prima dei pasti.

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Invece con le ghiande di quercia è possibile preparare una bevanda sia nutriente che tonica per lo stomaco e per l’intestino. Si prendono 10 – 15 g di ghiande secche o torrefatte e si mettono a bollire, per 15 – 20 min, in 1 litro d’acqua o di latte. Si può aggiungere una piccola dose (un cucchiaino) di orzo leggermente abbrustolito e macinato. Le ghiande prima della torrefazione devono essere private della buccia. La bevanda di ghiande di quercia è un alimento di prim’ordine per i convalescenti.

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Un vino di noce è tonico, depurativo e stomachico, nonché vermifugo. Macerare 50 – 60 g di foglie fresche di noce finemente tritate in 1 litro di vino bianco, per 3 – 4 giorni. Filtrare e assumerne 2 – 3 cucchiai 2 volte al dì prima dei pasti principali.

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Come preparare una conserva di rose, utilizzando rose rosse non completamente sbocciate. Togliere ai petali l’unghia (punta inferiore bianca del petalo), macinarli in un mortaio insieme al triplo del loro peso di zucchero ed a tanto idrolato di rosa da ottenere una pasta della consistenza del miele. Assumere alla dose di 50 –100 g al dì. Rinforza i polmoni.

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Con i ricettacoli delle rose si prepara invece la marmellata. Si passano questi al setaccio e si mettono a bollire in poca acqua, schiumando di tanto in tanto, finché non diventano filamentosi. Si aggiunge una uguale quantità di zucchero e si lascia cuocere fino alla consistenza desiderata. Si versa subito in vasetti sterilizzati muniti di chiusura ermetica e si conserva in luogo fresco e buio.

Lo sapete che …

• Per eliminare il sapore della cipolla, basta masticare del caffè in polvere o in chicchi.

• Mangiare le fragole aiuta a sciogliere il tartaro dei denti.

• Per tenere lontani i topi basta mettere nei luoghi a rischio una pianta di ruta, che emana un odore a loro sgradevole.

• La saponaria è una pianta che contiene un glucoside, la saponina, che si trova in tutte le parti della pianta e che agitata in acqua la rende spumosa come fa il sapone; perciò il suo decotto era usato per sbiancare e smacchiare tessuti di seta, di lana e merletti.

• La cottura delle piante nel vino ne aumenta l’efficacia terapeutica. Anticamente venivano messe nel mosto in fermentazione mazzi di piante diverse, sì da avere vini con proprietà medicinali diverse. A mosto fermentato venivano tolte le parti vegetali e quindi si procedeva nella solita maniera per ottenere il vino. Esistevano così vini di salvia, rosmarino, assenzio, finocchio, anice, sambuco, gramigna, ecc. Questi vini medicamentosi servivano per trattare le stesse malattie curate dalle piante che vi si immettevano.

• I fiori del carciofo coagulano il latte.

• Con l’acqua dei fiori d’arancio si prepara il cosiddetto latte di gallina, che è ottimo per le affezioni respiratorie e come nutrimento che giova agli ammalati. Si sbattono 1 o 2 tuorli d’uova fresche in un po’ di latte zuccherato e si aggiunge un po’ di acqua di fiori d’arancio.

• Se si deve prendere olio di ricino oppure olio di fegato di merluzzo, si può masticare prima un po’ di scorza d’arancia per rendere più gradevole l’assunzione.

• Il sale di acetosella (che si estrae dalle foglie della pianta), sciolto in acqua, è ottimo per togliere le macchie difficili da tessuti, legno, ecc.

• Per preparare un’ottima polvere dentifricia che mantiene i denti bianchi e lucidi, aromatizza la bocca e rinforza le gengive, mescolare uguali quantità di semi di anice ridotti in polvere con polvere di carbone di pioppo o di china grigia.

• L’unghia bianca dei petali di rosa ha proprietà astringenti, mentre il lembo ha proprietà lassative.

• I semi di girasole, torrefatti e macinati, consentono di preparare un caffè utile nei casi di emicrania.

• Le foglie del noce hanno un’azione parassiticida.

• Con le patate raschiate e riscaldate lentamente si forma una pasta che è una specie di sapone usato in passato per dare biancore e splendore alla biancheria.

• Il mosto d’uva combatte la stitichezza.

• I vecchi medici prescrivevano il bagno di ginepro ai malati di gotta.

• Un tempo era consuetudine, specie in Inghilterra e Svezia, fumare le foglie di farfaro a guisa di sigaro, nei casi di tosse e asma.

• Il crescione è un antidoto della nicotina. Tale pianta si usa sempre cruda perché cotta perde le sue proprietà curative. Inoltre è un vermifugo ed è controindicato per le donne incinte.

• I semi e le foglie fresche dell’ortica, ridotte in piccoli frammenti, mescolati con cibo delle galline e delle oche, stimolano la produzione delle uova. Inoltre le foglie di ortica, sia fresche che secche, sono un ottimo foraggio per il bestiame, come mucche e pecore, ed aumentano la produzione di latte.

• Il rizoma del rabarbaro rimuove le macchie di ruggine e disincrosta le padelle. Usato fresco è utile per pulire l’ottone.

• Il succo delle foglie di acetosa toglie le macchie di ruggine, di muffa, di inchiostro da lenzuola, da mobili di vimini e da argento.

• L’acqua di cottura dei fagiolini ravviva i tessuti di lana.

• L’acqua di cottura delle patate pulisce l’argento e restituisce brillantezza alla lana ed al cuoio.

• Se vicino alle rose si coltiva del prezzemolo, questo ne migliora il profumo e la salute.

• L’olio essenziale di origano è un potente antisettico, adatto a disinfettare gli ambienti in cui si soggiorna.

• La regola generale per impostare correttamente la temperatura del forno per la cottura dei dolci è la seguente: quanto più zucchero contiene l’impasto, tanto più bassa deve essere la temperatura.

• Per eliminare dalla bistecchiera l’odore dei cibi cucinati, basta strofinarvi a caldo una manciata di farina gialla e poi sciacquare sotto l’acqua corrente.

• La cenere del camino, opportunamente vagliata, può essere utilizzata per pulire e lucidare l’acciaio, come piani cottura, lavelli, pentole, stoviglie, rubinetteria, ecc. Se ne pone una piccola quantità su una spugnetta umida, si passa sugli oggetti e poi si sciacqua.

• Per decongestionare le palpebre gonfie ed arrossate a causa della stanchezza, vi si applica sopra una fetta di patata cruda per circa mezz’ora.

• Per eliminare il giallo dai denti o certe altre macchie antiestetiche, si spazzolano i denti con lo spazzolino su cui si è apposto un pizzico di bicarbonato.

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Alloro

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DESCRIZIONE DELLA PIANTA

L’Alloro o Lauro è una pianta aromatica, sempreverde e spontanea, il cui nome scientifico è Laurus nobilis, usata a scopo ornamentale ed in cucina per insaporire alcuni cibi, ma anche per le sue notevoli proprietà terapeutiche. Appartiene alla famiglia delle Lauraceae e fu introdotto in Europa dall’Asia Minore. Oggi è una delle piante più diffuse e tipiche della Macchia mediterranea. Le foglie si raccolgono durante tutto l’anno, anche se il periodo migliore è la primavera. Sia le foglie che le bacche (che invece si raccolgono in autunno) si possono essiccare, ponendole in un luogo asciutto e ventilato ma soprattutto buio e si conservano poi in un recipiente chiuso ermeticamente. La pianta ha foglie allungate di color verde scuro e dal bordo ondulato e fiori giallognoli, riuniti in ombrelle situate alla base delle foglie, che spuntano in primavera. Le bacche, presenti solo nella pianta femminile, sono di colore nero-violaceo (quando sono mature), di forma ovoidale e contengono un seme.

 

PROPRIETA’

Le bacche e le foglie contengono grassi polinsaturi, resine, tannini, sostanze amare e sono particolarmente ricche di oli essenziali (in maggiore concentrazione nelle bacche) responsabili della fragranza aromatica dell’alloro e che conferiscono alla pianta proprietà aperitive, digestive, carminative, stimolanti, toniche, calmanti, antipiretiche, diuretiche, leggermente antisettiche e antispastiche, espettoranti, anticatarrali, emostatiche, emmenagoghe, astringenti, vasoprotettrici, sudorifere e la rendono benefica ed utile nei casi di dolori reumatici, di strappi muscolari, di distorsioni, indigestione ed affaticamento, per la cura del sistema nervoso, della tosse e come coadiuvante nei casi di bronchite.

L’azione principale dell’alloro è però quella relativa all’apparato digerente, infatti si dimostra un vero e proprio toccasana per quanto riguarda lo stomaco, dal momento che è in grado di svolgere una fondamentale attività benefica poiché migliora la digestione e svolge un’azione riequilibrante, calmante dei dolori, tonificante e protettiva nei confronti della mucosa gastrica.

Quindi, fondamentalmente, l’alloro si rivela molto utile nel favorire la funzione digestiva e nello stimolare di riflesso l’appetito, esplicando inoltre una valida azione depurativa e carminativa, ma anche antispastica, sudorifera, espettorante e antisettica. Grazie alla sua attività emmenagoga è in grado altresì di regolare il ciclo mestruale delle donne ed è anche consigliato contro l’affaticamento per la sua azione tonica, ma nello stesso tempo riesce a combattere l’insonnia perché si rivela un blando sonnifero.

L’alloro si usa per preparare tisane corroboranti, infusi, decotti, oli e unguenti, creme, saponi, detergenti e profumi o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive. Anche l’estratto secco di foglie e/o bacche conserva tutte le proprietà benefiche della pianta. In cucina diventa uno degli aromi più apprezzati per la capacità di conferire alle pietanze un sapore unico ed inconfondibile.

L’olio essenziale è valido contro contusioni, dolori reumatici, psoriasi, alopecia. I suoi usi valgono persino per gli animali domestici, infatti qualche goccia di tintura oleosa sparsa sul pelo terrà lontano gli insetti.

Le foglie sono un ottimo rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (ottime sostitute della canfora e più profumate) o da mettere nelle tasche degli abiti da conservare al cambio di stagione.

Fin dall’antichità l’alloro è stato assunto come simbolo della gloria, tant’è che si soleva cingere con corone di alloro il capo dei vincitori di guerre, degli imperatori e dei grandi poeti. Le corone di alloro venivano impiegate anche nelle cerimonie religiose e spesso utilizzate da pittori e scultori come simbolo iconografico di prestigio e magnificenza per uomini illustri.

Nel passato l’Alloro veniva usato come rimedio contro la peste.

USO TERAPEUTICO

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Infuso benefico (foglie di Alloro)

Sminuzzare le foglie secche di alloro in una tazza di acqua bollente, lasciare agire 10 minuti e filtrare spremendo bene il residuo. Dolcificare a piacere con zucchero o miele. Si ottiene così un ottimo infuso che, bevuto caldo prima di coricarsi, fa sudare abbondantemente riuscendo a contrastare raffreddori ed influenza. Sorseggiato dopo i pasti, o durante la giornata, rinforza lo stomaco, eccita l’appetito, facilita la digestione e concorre ad eliminare i gas intestinali che provocano meteorismo e flatulenza. L’infuso vince altresì la stanchezza e l’insonnia, specialmente se assunto prima di coricarsi.

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Infuso digestivo (foglie di Alloro, fiori di camomilla, foglie di malva, semi di anice)

Tritare le foglie, mischiarle ai fiori ed ai semi e versarne un cucchiaino da tè in una tazza di acqua bollente. Lasciare agire 5 minuti, filtrare e dolcificare prima di bere. Essendo un infuso che favorisce la digestione si consiglia di berlo dopo i pasti.

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Decotto contro l’affaticamento (foglie di Alloro)

Bollire per 5 minuti le foglie. Coprire il recipiente e lasciare riposare per altri 10 minuti. Filtrare, dolcificare con zucchero o miele e berne 2-3 tazze al giorno.

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Decotto oleoso per uso esterno (bacche di Alloro)

Una buona manciata di bacche fatte bollire a lungo in acqua non molto abbondante, danno un decotto oleoso di alloro che, applicato con impacchi, serve quale ottimo emostatico, astringente e rinforzante dei capillari sanguigni.

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Polvere contro influenza e raffreddore (bacche di Alloro)

La polvere ottenuta dalle bacche perfettamente essiccate, presa nella dose di un cucchiaino da caffè al giorno, è un rimedio efficace contro l’influenza e i raffreddori.

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Olio laurino per massaggi (bacche di Alloro, olio extravergine d’oliva)

Chiamato anche Olio di alloro, si ottiene con una grossa manciata di bacche pestate e fatte macerare per 3-4 settimane in olio extravergine d’oliva fino a coprire, quindi spremere e filtrare il tutto. Si utilizza per massaggi che servono a lenire gli spasmi reumatici o per facilitare la ripresa dell’uso delle articolazioni dopo ingessature o traumi di varia natura se frizionato adeguatamente sulle parti interessate alcune volte al giorno. Inoltre massaggiato sul ventre svolge un’azione rilassante sulla muscolatura liscia del sistema gastroenterico. E’anche un efficace rimedio per rinforzare i capelli e prevenirne la caduta; infatti. se usato con regolarità e costanza per massaggiare il cuoio capelluto, stimola la microcircolazione, favorendo l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti, contrastando quindi l’alopecia. Utile altresì per l’alopecia è una miscela costituita da olio di alloro, olio di garofano e spirito di lavanda.

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Olio essenziale di alloro per stomaco e intestino (da foglie di Alloro)

2 gocce di olio essenziale di alloro, che si estrae dalle foglie per distillazione in corrente di vapore, su una zolletta di zucchero o in un cucchiaino di miele sono un rimedio eccellente per le convulsioni, le coliche, le debolezze di stomaco, l’intestino irritabile e l’eliminazione dei fastidiosi gas intestinali. Assunto dopo i pasti, aiuta la digestione e calma i dolori di stomaco.

ATTENZIONE però all’uso degli oli essenziali, che devono essere adoperati con estrema cautela e moderazione (solo qualche goccia), in quanto, essendo una miscela complessa e concentrata di sostanze chimiche, hanno un basso indice terapeutico (rapporto tra dose massima tollerata e dose minima efficace), per cui anche piccoli aumenti del dosaggio possono produrre fenomeni indesiderabili.

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Unguento laurino (burro di Alloro, strutto)

Si ricava cuocendo in acqua, fino a coprire, per circa 30 minuti una certa quantità di bacche di alloro dopo averle frantumate; si lascia raffreddare e si raccoglie la sostanza oleosa (burro di alloro) che si forma in superficie; ad essa si aggiunge un ugual peso di strutto di maiale; infine si amalgama fino ad ottenere una pomata omogenea. L’unguento così preparato viene conservato in vaso ed utilizzato all’occorrenza per i massaggi. Ha un’azione calmante, tonica, analgesica e curativa nei casi di dolori reumatici e articolari, contusioni, torcicolli, ecc.

La sostanza oleosa di cui in precedenza, ottenuta come detto dalla bollitura in acqua delle bacche di alloro frantumate, la si può ottenere anche dalla spremitura a freddo delle bacche stesse, stavolta preferibilmente fresche; in tal caso però la resa è inferiore. Tale sostanza oleosa ha una consistenza butirrosa e per questo è chiamata “burro di alloro”; possiede il classico aroma dell’alloro, con sentori amari ed una colorazione verdastra.

USO ALIMENTARE

Le foglie di alloro trovano in cucina molteplici usi, grazie al profumo caratteristico ed al sapore molto particolare, per cui costituiscono un ingrediente importante della cucina europea e mediterranea in particolare. Ad esempio si adoperano per aromatizzare pietanze a base di carne quali gli stufati e gli arrosti, o a base di pesce, per le minestre, ma anche per patate, legumi e cereali, sughi vari, castagne, ecc.

Le foglie non perdono mai il loro aroma anche dopo la cottura. Possono essere adoperate sia fresche che secche, a seconda della pietanza, tenendo conto che le foglie essiccate hanno meno pronunciato il caratteristico gusto amaro.

Le foglie di alloro sono usate anche per la composizione di alcuni aceti aromatici, mentre le bacche per aromatizzare alcune birre inglesi.

Un’antica ricetta contadina, che impiega l’alloro come aroma principale, consente di recuperare il pane raffermo cucinando una zuppa molto gustosa e nutriente, adatta anche ai bambini.

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Pane cotto (pane raffermo, foglie di Alloro, pomodoro, aglio, olio extravergine d’oliva, sale, acqua)

Dorare lo spicchio d’aglio nell’olio ed eliminarlo, aggiungere l’acqua, le foglie di alloro, il pomodoro ed il sale. Portare all’ebollizione ed aggiungere il pane tagliato a tocchetti grossi. Cuocere per circa 20 minuti e servire caldo. Se ne può cambiare la consistenza aumentando o diminuendo la quantità di pane e/o di acqua.

Si può ottenere un delizioso liquore profumato, aromatico e dalle proprietà digestive mettendo a macerare le foglie e/o le bacche di alloro nell’alcool. Il liquore così prodotto è chiamato il Laurino. Una possibile ricetta risulta essere la seguente.

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Liquore laurino

In un capiente barattolo di vetro, munito di chiusura ermetica, mettere a macerare nell’alcool per 10 giorni 30 foglie fresche di alloro, dopo averle lavate ed asciugate. Tenere in un luogo al chiuso ed agitare di tanto in tanto. Preparare quindi lo sciroppo con l’acqua, lo zucchero e le restanti 10 foglie di alloro, facendo bollire a fuoco moderato per 10 minuti. Lasciare raffreddare, filtrare ed unire all’alcool già filtrato. Imbottigliare, tappare e conservare per almeno 1 mese in luogo chiuso e fresco.

USO COSMETICO

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Decotto per bagno anti-stress (foglie di Alloro)

Sminuzzare le foglie e lasciarle bollire in acqua per 1/4 d’ora, filtrare e spremere il residuo, versare nella vasca e rimanervi per almeno 1/4 d’ora. Dopo stendersi 10 minuti sul letto. E’ rilassante e deodorante. Lo stesso decotto aggiunto ai pediluvi, facilita il sonno e combatte i cattivi odori dei piedi.

In cosmetica il burro di alloro o l’olio di alloro (olio laurino) vengono usati per saponificare, rilasciando una caratteristica colorazione verdastra ed il tipico aroma. I saponi a base di alloro sono validissimi per la cura del corpo, grazie alla loro azione antisettica, purificante, lenitiva e idratante. Altrettanto dicasi per detergenti e creme.

L’alloro è anche utilizzato per la produzione di profumi e di acque profumate che riescono a donare un ottimo senso di freschezza.

Può essere altresì adoperato in diffusione ambientale per concorrere ad eliminare e tenere lontano gli insetti, oltre a rendere l’aria gradevolmente profumata; basta 1 goccia di olio essenziale di alloro, da mettere nell’apposito diffusore, per ogni mq di ambiente da trattare.

Il più noto dei saponi a base di alloro è il Sapone di Aleppo, il cui nome deriva dalla città di Aleppo in Siria ove anticamente è iniziata la produzione. E’ un sapone naturale, biodegradabile al 100%, senza additivi artificiali e Dermatite, Eczema, Dermatosi - image  on https://rimediomeopatici.comconservanti. Ancora oggi è prodotto dall’industria cosmetica seguendo la ricetta tradizionale. Gli ingredienti sono: olio di oliva, soda caustica (idrossido di sodio NaOH) e olio di alloro (V. ricetta precedente). L’olio di oliva viene cotto lentamente per alcuni giorni aggiungendo la soda caustica per la saponificazione. Al termine della cottura, durante il raffreddamento, si aggiunge l’olio di alloro. Il sapone, che è ancora di colore verde, viene quindi colato negli stampi e lasciato essiccare per un anno intero, al termine del quale la colorazione diventa di un verde dorato. Il minore o maggiore pregio del sapone dipende dalla percentuale di olio di alloro contenuta, che in genere varia dal 5 al 60%.

Il Sapone di Aleppo non contenendo tensioattivi aggressivi e fragranze di sintesi, è particolarmente adatto per le pelli delicate e per chi è allergico ai profumi. Ha proprietà lenitive, antisettiche, antiossidanti, nutritive, idratanti ed emollienti. Si rivela un ottimo detergente per il viso, ove se lasciato agire per alcuni minuti diventa una vera e propria maschera di bellezza. Si può adoperare anche come struccante per le donne e come sapone da barba per la rasatura degli uomini.

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Aloe

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DESCRIZIONE DELLA PIANTA

L’Aloe è una pianta grassa perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae ed è xerofita, cioè in grado di conservare l’acqua al proprio interno, in modo da sopravvivere anche a lunghi periodi di siccità. Originaria dell’Africa oggi è utilizzata ed apprezzata in vari Paesi del mondo per le diverse proprietà mediche che da secoli le vengono riconosciute. La pianta può raggiungere un’altezza compresa tra 60 cm e 1 m, presenta lunghe foglie verdi carnose, lanceolate, incurvate verso il basso, che crescono direttamente dal terreno o da un fusto tozzo e che sono contornate da spine, simili a denti sporgenti. Le foglie sono rivestite da una triplice membrana protettrice, all’interno della quale si trova un gel incolore che possiede le note virtù medicinali. Dal centro della pianta, in autunno o in primavera, spuntano alti steli sui quali appaiono fiori dal colore cangiante che va dal bianco-verde al rosso, dal giallo all’arancio.

PROPRIETA’

La pianta contiene diversi principi attivi che le conferiscono proprietà lenitive ed idratanti, analgesiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, riepitelizzanti, rigeneranti, gastro-protettive, emmenagoghe, antiossidanti, lassative, antisettiche, antibiotiche, antimicotiche, antivirali, emostatiche, disintossicanti, stimolanti le difese dell’organismo. La gran parte delle proprietà benefiche è contenuta nel gel che si trova nella parte interna e carnosa delle foglie.

I tipi di Aloe più ricchi di proprietà e più utilizzati sono l’Aloe vera (o Aloe barbadensis) e l’Aloe arborescens. All’Aloe arborescens in particolare vengono attribuite anche proprietà antitumorali.

L’Aloe è una delle più importanti piante officinali visti i notevoli benefici che essa apporta alla salute. Il succo fresco risulta utile anche nelle piccole emergenze, quali ad esempio la cura delle scottature e di piccole ferite, poiché ne favorisce la cicatrizzazione e aiuta a prevenire le infezioni.

Le proprietà lassative attribuite alla pianta, sono in realtà dovute alla presenza di aloina, una sostanza contenuta sotto la parte esterna delle foglie, precisamente tra questa e il gel interno. Si tratta di uno strato liquido giallastro ricco di antrachinoni (aloina in particolare), che sono sostanze (glucosidi) che stimolano la peristalsi intestinale e quindi agiscono come lassativi. Tali sostanze, solo se assunte in quantità elevate, sono altamente irritanti per l’intestino. Per questo motivo il liquido dello strato giallastro, o l’estratto secco da esso ottenuto, non dev’essere assunto puro, bensì diluito. Ed è perciò che nei preparati casalinghi a base di Aloe viene eliminata la parte esterna delle foglie ed utilizzata solo la parte spugnosa interna contenente il gel. Qualora si volesse utilizzare l’intera foglia è opportuno aggiungere altri ingredienti in buona quantità e non eccedere nelle dosi per evitare gli effetti irritanti di cui sopra.

□ Le foglie devono essere raccolte da piante adulte tra i 3 e i 5 anni perché le proprietà benefiche della pianta matura sono maggiori.

□ Di solito è consigliabile che le piante da cui vengono raccolte le foglie non siano state irrigate nei 2 – 3 giorni precedenti cosi che la concentrazione di sostanze nutritive è maggiore nella foglia, ed il gel è più concentrato.

□ Si devono tagliare le foglie più grandi dalla parte inferiore della pianta, più vicine alla base del terreno ed il più vicino possibile al fusto. Il taglio si effettua con un coltello molto affilato o con delle forbici ed in maniera netta.

□ Tutte le operazioni riguardanti la preparazione dell’Aloe vanno eseguite in un ambiente poco illuminato e fresco, in quanto i principi attivi dell’Aloe risentono della presenza di luce e di calore.

USO TERAPEUTICO

Il gel, o la polpa delle foglie fresche, può essere usato puro per applicazioni locali nei casi di problemi cutanei e di pelle poco luminosa, di capelli spenti e deboli e/o con forfora e/o grassi; di cicatrici, anche quelle dovute all’acne o di piccole ferite, tanto vecchie che recenti, perché ne facilita la cicatrizzazione, di scottature, oltre che per un’azione anti-age. Non è mai nocivo, in qualunque caso venga usato, a meno che non si è allergici alla pianta Lo stesso gel diluito in acqua è ottimo per effettuare lavaggi oculari e del volto. Assunto per via interna migliora la digestione e, se consumato prima dei pasti, migliora l’appetito; tonifica e protegge l’apparato digerente; è un ottimo disintossicante ed antiossidante per l’organismo poiché contrasta la formazione dei radicali liberi; è utile nei casi di dolori di ogni tipo poiché analgesico; è ottimo per curare tutte le infiammazioni poiché antinfiammatorio; è un ottimo cicatrizzante e rigenerante, antibiotico, antimicotico, antivirale, emostatico, disintossicante, oltre che essere utile nella prevenzione e cura delle malattie poiché stimola le difese immunitarie.

L’aloina contenuta nel rivestimento delle foglie è un glucoside antrachinonico che ha azione lassativa ed emmenagoga (regola cioè le mestruazioni rare o scarse ed eventuali disturbi connessi). Tali proprietà, già note fin dall’antichità, oggi sono ampiamente riconosciute dal mondo scientifico, tant’è che l’Aloe è contenuta in molti prodotti farmaceutici utili per regolare l’intestino e le mestruazioni.

In Omeopatia si utilizza la soluzione in alcool del gel della pianta per ottenere il rimedio omeopatico Aloe socotrina.

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Contro l’acne (gel di Aloe, acqua sterile)

Per combattere l’acne, mescolare gli ingredienti e passare sul viso utilizzando una garza sterile.

 

 

 

 

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Contro le infiammazioni degli occhi (gel di Aloe, acqua tiepida)

Preparare una soluzione con qualche goccia di gel ricavato dalle foglie della pianta in acqua tiepida. Lavare gli occhi 3–4 volte al dì. Sul principio potrebbe manifestarsi bruciore o pizzicore, non preoccuparsi. Serve per le infiammazioni degli occhi e delle palpebre.

 

 

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Per curare piaghe, ferite, ulcere (gel fresco di Aloe)

Il gel delle foglie guarisce piaghe, ferite ed ulcere, tanto vecchie che recenti, perché ne facilita la cicatrizzazione. Non è mai nocivo, in qualunque caso venga usato, a meno che non si è allergici alla pianta.

 

 

USO ALIMENTARE

Sciroppo (foglie di Aloe, miele, grappa)

Dermatite, Eczema, Dermatosi - image  on https://rimediomeopatici.comE’ possibile preparare uno sciroppo avente tutte le proprietà dell’Aloe nel modo che segue. Recidere le foglie da una pianta di ALOE ARBORESCENS o di ALOE VERA non molto giovane, pulirle con uno straccetto asciutto o appena umido e poi privarle delle parti laterali spinose. Frullare insieme tutti gli ingredienti. Risulta un composto semiliquido che deve essere travasato in vasetti di vetro possibilmente scuro (altrimenti, in mancanza di contenitori di vetro scuro, possono essere utilizzati dei comuni vasetti di vetro che possono essere ricoperti con carta stagnola per evitare che prendano luce). Chiudere i vasetti e conservarli in frigorifero. Il tempo di conservazione è di alcune settimane. Se si vuole un composto cremoso, è possibile utilizzare al posto del miele una buona marmellata casalinga dal gusto che si preferisce, oppure unire la marmellata al miele, in parti uguali, per un peso complessivo di 150 grammi. Le operazioni descritte devono essere eseguite in un ambiente poco illuminato e fresco, in quanto i principi attivi dell’aloe degradano sensibilmente con la luce e con il calore. Il preparato, assunto alla dose di 1-3 cucchiaini al dì, può essere utilizzato anche come lassativo.

Tali preparati a base di Aloe arborescens si ritiene che abbiano proprietà antitumorali.

Frullati (gel di Aloe, cavolo rosso, mela, cannella, o cetriolo, mela, o frutta, carota, o zenzero, zucca)

E’ possibile inoltre preparare degli ottimi frullati aventi tutte le proprietà degli ingredienti usati per la preparazione delle bevande stesse. Alle preparazioni di seguito riportate, volendo, si può aggiungere un cucchiaio di grappa o di gin. ATTENZIONE per gel di Aloe s’intende solo la parte interna spugnosa delle foglie che pertanto devono essere private della parte esterna. Diversamente la bevanda risulterebbe un potente purgante.

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USO COSMETICO

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Crema viso-corpo (gel di Aloe, cetriolo, olio extra vergine d’oliva)

Per preparare una crema idratante casalinga, frullare la polpa di Aloe con il cetriolo privato della buccia e con l’olio extravergine d’oliva. Se invece di una crema si vuole preparare una maschera, sostituire l’olio con 50 grammi di acqua distillata. Il preparato può essere conservato in frigorifero per pochi giorni.

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Dopobarba (gel di Aloe vera, acqua distillata, estratto secco di hamamelis, olio essenziale a scelta)

Dopo aver miscelato gli ingredienti, conservare in un recipiente, preferibilmente di vetro, con coperchio. Adoperare all’occorrenza come dopobarba. Per un effetto più fresco si può tenere in frigo e si può usare anche come doposole. Il periodo di conservazione è di pochi giorni.

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Maschera detergente-esfoliante per il viso (gel di Aloe, farina di mandorle, argilla bianca, acqua di rose, olio essenziale di lavanda)

Frullare le mandorle e mescolare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto compatto piuttosto solido, da ammorbidire tra le mani al momento dell’uso. Conservare in frigorifero per circa una settimana. E’ un’ottima maschera detergente-esfoliante per il viso.

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Gel per le gambe pesanti (gel di Aloe, olio essenziale di menta)

Mettere il gel d’Aloe in una bottiglietta di vetro ambrato, aggiungere l’olio essenziale di menta ed agitare bene. Quindi spalmare il composto sulle gambe stanche e gonfie, con movimenti circolari, dal basso verso l’alto per stimolare la circolazione. E’ anche rinfrescante.

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Crema rigenerante e rinfrescante per il contorno degli occhi (gel di Aloe, camomilla)

Mischiare i due ingredienti e riporre il preparato in frigo per almeno mezz’ora. Stendere sul contorno degli occhi, picchettandolo leggermente sulle borse e sulle palpebre, e massaggiare invece dove compaiono le rughette; lasciare in posa per 10 minuti e rimuovere con un infuso fresco di camomilla.

 

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Latte detergente per pelli normali/secche (gel di Aloe, latte intero, olio extravergine d’oliva, miele)

Mescolare tutti gli ingredienti. Il latte detergente così preparato risulta idratante e lenitivo. Dopo l’uso risciacquare con acqua tiepida.

 

 

 

 

Dermatite, Eczema, Dermatosi - image  on https://rimediomeopatici.comCrema viso per tutti i tipi di pelle (gel di Aloe, olio di argan, olio di mandorle dolci)

Mischiare gli ingredienti fino ad ottenere una crema/gel adattissima per il viso (ma anche per mani e corpo) e per tutti i tipi di pelle. Secondo le proprie esigenze,  è possibile  modificare la quantità di oli: ad esempio, se la  pelle è particolarmente grassa ed il composto risulta  troppo pesante, diminuire opportunamente le gocce; se al contrario la pelle è secca, le gocce d’olio possono essere aumentate per ottenere un maggior effetto emolliente ed idratante. Da notare che questa formulazione non contiene sostanze che occludono i pori: per tale motivo questa crema/gel è adatta a tutte le stagioni, specialmente a quella estiva.

 

 

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Gel per le mani (gel di Aloe, olio di iperico, olio di calendula)

Con tali ingredienti si ottiene un preziosissimo gel per le mani. La calendula ha un potere lenitivo, essenziale per questa parte del corpo che sta sempre a contatto con l’esterno, l’iperico invece aumenta l’azione cicatrizzante dell’Aloe,  per cui questo gel è l’ideale in inverno quando le mani tendono a screpolarsi facilmente.

 

 

 

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Maschera anti-age (gel di Aloe, argilla, miele, bianco d’uovo)

Lavorare gli ingredienti per ottenere uma maschera di bellezza rigenerante. Spalmarla sul viso, tenerla un quarto d’ora, toglierla con l’acqua. Il risultato sarà sorprendente.

 

 

 

 

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Repellente per zanzare e formiche

Zanzare

Dermatite, Eczema, Dermatosi - image  on https://rimediomeopatici.comCon l’arrivo del caldo estivo si pone il problema di come difendersi dagli attacchi delle zanzare e dalle loro fastidiosissime punture. Da noi, ove è praticamente escluso il rischio della trasmissione di malattie, la puntura di zanzara non è particolarmente dannosa e si limita a produrre nella zona cutanea interessata una manifestazione irritativa infiammatoria, con arrossamenti e prurito, di gravità variabile a seconda del grado di sensibilità dell’individuo. E’ solo la zanzara femmina che punge, in quanto con la puntura essa succhia il sangue per nutrirsi e per rendere fertili le uova prima della deposizione. La saliva iniettata, avendo un potere rubefacente, agevola la suzione ma provoca nel malcapitato la reazione allergica descritta in precedenza. Non tutte le persone però attirano le zanzare: sembrerebbe che tali insetti siano particolarmente attratti dagli odori emanati da alcune sostanze presenti sulla pelle, in quantità variabili da persona a persona e dall’anidride carbonica emessa con la respirazione, anch’essa in quantità variabile da persona a persona. Un sistema valido per difendersi dalle zanzare è quello di fare uso di sostanze in grado, con il loro odore sgradevole, di tenere lontano gli insetti. In natura esistono diverse sostanze che hanno tali caratteristiche e che quindi possono essere utilizzate per preparare repellenti naturali di provata efficacia, con la sola accortezza, a differenza dei repellenti chimici, di doverli rinnovare più spesso per la loro minore durata. Se ne riportano alcuni adoperati dalla Nonna.  

 

□ In prossimità delle possibili aperture di casa (balconi, finestre, ecc.) e/o nella stanza in cui si soggiorna, mettere un piattino con mezza cipolla ed alcuni chiodi di garofano conficcati. L’odore terrà lontane le zanzare.

 

□ Analogamente si può usare dell’aceto con alcune fette di limone.

 

□ Un ottimo repellente per le zanzare, da cospargere sulle parti scoperte del corpo, può essere fatto con l’infuso di foglie e cime fiorite di menta, più qualche foglia di basilico. Se ne può usare anche lo spray.

 

□ La sera mettere su una candela a base larga qualche goccia di olio essenziale di neem o di citronella e geranio. L’odore sprigionato allontanerà le zanzare.

 

□ Le piante di gerani odorosi, citronella, lavanda, malvarosa, menta e basilico sono dei repellenti naturali perché le zanzare non sopportano il loro profumo.

 

□ Mangiare aglio o peperoncino o lievito di birra aiuta a tenere lontane le zanzare perché conferisce al sudore un odore a queste sgradito.

 

□ Preferire abiti di colore chiaro ed evitare quelli di colore scuro ed acceso che attirano le zanzare.

 

□ La crema corpo può diventare un ottimo repellente per zanzare se a 50 g di essa si aggiungono 10 gocce di olio essenziale di geranio e 10 gocce di olio essenziale di citronella.

 

□ Si può preparare un olio per il corpo che tiene lontane le zanzare, aggiungendo a 50 ml di olio di mandorle dolci 5 gocce di ognuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella, eucalipto e timo. Si può usare come base anche un altro olio, come ad es. olio extravergine di oliva o olio di jojoba.

 

□ L’olio di semi di soia, cosparso sulle parti scoperte del corpo, garantisce un’ottima protezione contro le zanzare, per efficacia e durata.

 

□ A 80 ml di acqua distillata aggiungere 20 ml di alcool alimentare e gli oli essenziali di tea tree, geranio, lavanda, menta piperita e timo, 15 gocce di ciascuno. Agitare bene e spruzzare sul corpo per allontanare le zanzare.

 

Formiche

Dermatite, Eczema, Dermatosi - image  on https://rimediomeopatici.comPer difendersi dalla visita delle formiche la prima cosa da fare è di eliminare dall’ambiente ogni traccia di cibo. Com’è noto le formiche sono onnivore e sono particolarmente golose delle sostanze zuccherine, per cui occorre stare attenti a non lasciare in giro avanzi di cibo (briciole sul pavimento, macchie di alimenti, piatti sporchi, granelli di zucchero, ecc.). La seconda cosa da fare è di individuare il percorso delle formiche, stabilendo da dove entrano e da dove escono. Laddove è possibile, occorre quindi ostruire le vie di accesso che lo consentono (fessure, tubature, cavidotti, ecc.). La zona o le zone d’ingresso ineliminabili vengono invece trattate con repellenti naturali che tengono alla larga le formiche. Trattasi cioè di sostanze naturali che emanano un odore sgradito alle formiche, le quali, com’è noto, hanno un olfatto molto sviluppato (tale ad esempio da percepire la presenza dello zucchero a notevole distanza) e non sopportano gli odori forti. Molti di questi ingredienti possono essere utilizzati lungo i percorsi abituali o per lavare le superfici di casa. Di seguito si riportano alcuni repellenti naturali adoperati dalla Nonna.

 

□ La polvere di peperoncino cosparsa lungo i percorsi o nei punti d’ingresso delle formiche, costituisce un efficacissimo repellente.

 

□ Lo stesso risultato lo si ottiene con una miscela di sale, polvere di origano e polvere di timo, oppure polvere di borotalco e fondi di caffè. Cosparsa lungo i perimetri e negli angoli tiene lontane le formiche.

 

□ Lavare le superfici con una miscela composta da 1 litro d’acqua, 100 ml di aceto bianco, 100 g di sale, in cui si possono aggiungere, per aumentarne l’efficacia, 10 gocce di ciascuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella e origano. L’azione repellente per le formiche è garantita.

 

□ Le superfici possono essere pulite anche con aceto bianco distillato o con succo di limone.

 

□ I punti d’ingresso delle formiche possono essere cosparsi con uno o più dei seguenti altri repellenti: chiodi di garofano, cannella, pepe, spicchi d’aglio, limone, ortica, sedano, canfora, cajeput, assenzio, pino, cedro, eucalipto, tanaceto e tutti gli odori forti.

 

□ Un detergente per pavimenti che funziona da ottimo repellente per le formiche può essere preparato unendo ad un secchio d’acqua 250 ml di aceto bianco, 50 ml di sapone liquido neutro, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto e/o menta piperita.

 

□ Un profumo per ambiente che tiene lontane le formiche può essere composto da 5 ml di olio essenziale di cajeput, 5 ml di olio essenziale di eucalipto e 20 ml di alcool etilico. Si può spruzzare anche lungo i percorsi e nelle zone più a rischio.

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