DESCRIZIONE
E’ un rimedio omeopatico che si ottiene dalla Tintura Madre di Phytolacca (o Fitolacca), che è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Phytolaccaceae. E’ originaria dell’America Settentrionale ed oggi cresce selvatica nei Paesi temperati d’Europa, nelle siepi, nelle rupi, lungo le strade di campagna, sia in pianura che nelle zone montane. Ha radice carnosa ricca di un glucoside (fitolaccina) ad azione purgativa; presenta fusti rossi, ramosi, alti anche 3 m; le foglie sono glabre, ovato-allungate; i fiori hanno colore bianco-roseo e sono riuniti a grappoli, appaiono da luglio a ottobre; i frutti sono a bacca, rossastri e poi nerastri, con succo di colore intensamente porporino. Le bacche mature industrialmente venivano utilizzate per produrre un colorante naturale per dolci e liquori. Tale colore ha dato origine al nome della pianta, che si compone della parola greca phyton e della radice araba lakk (lacca, colore). Il nome scientifico completo è Phytolacca decandra o anche Phytolacca americana L. con riferimento alla sua origine nord americana. La pianta comunemente è chiamata anche Erba amaranta o ancora Uva turca. Tutte le sue parti sono velenose, però i giovani germogli, resi innocui dalla bollitura, sono molto buoni e possono essere consumati come gli asparagi. La pianta contiene potassa caustica in quantità prossima al 45%. La droga utilizzata per la preparazione del rimedio omeopatico è la radice, raramente le bacche.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio agisce:
• sugli organi linfatici e su quelli ricchi di reti linfatiche, principalmente su tonsille e mammelle;
• sui tessuti connettivi fibrosi, prediligendo la zona del calcagno, la tibia, la regione cranica, dove la rete fibrosa è particolarmente fitta.
Quindi Phytolacca corrisponde a tutte le affezioni acute e croniche che interessano sia il sistema linfatico che i tessuti fibrosi. Inoltre normalizza il sistema endocrino femminile.
Il tipo Phytolacca è depresso, malinconico, ha un’aria triste e sofferente, è irrequieto, non ama il lavoro e soprattutto quello intellettuale; è molto abbattuto, guarda la vita con indifferenza ed ha paura di non guarire. Ha guance incavate, occhiaie, colorito pallido. Ha cefalee e dolori muscolari generalizzati, mani chiuse e dita dei piedi flesse, desiderio di stringere i denti.
Un sintomo particolare di Phytolacca, che però non è sempre presente ma quando c’è è fortemente indicativo per la scelta del rimedio, è il dolore al tallone tale da rendere molto difficoltoso o addirittura impedire il camminare; tale dolore migliora tenendo i piedi sollevati.
In Phytolacca le secrezioni lacrimali, salivari, biliari e urinarie risultano più abbondanti del normale e perciò il rimedio si dimostra particolarmente utile anche in alcuni casi di albuminuria. La bocca si riempie di saliva filamentosa con gusto metallico. Sono presenti eruzioni cutanee pruriginose di tipo squamoso che hanno tendenza ulcerativa.
Il soggetto Phytolacca è fortemente idrogenoide, cioè ha una spiccata sensibilità all’umidità, ai cambiamenti del tempo, alla pioggia, al freddo umido, che aggravano i sintomi. Sta peggio la notte, i suoi dolori peggiorano con il movimento (come Bryonia) e migliorano solo con il riposo, con il calore, con il tempo secco e caldo. E’ ipersensibile e perciò mal sopporta i dolori.
Phytolacca è il miglior rimedio omeopatico per la cura delle affezioni della mammella, poiché nessun altro rimedio in Omeopatia concentra la sua azione sulla ghiandola mammaria e solo pochi rimedi sono veramente così efficaci nella cura degli indurimenti delle mammelle e degli ascessi nel puerperio.
Latte, sale e caffè sono i suoi antidoti.
In estrema sintesi Phytolacca è il rimedio degli organi ghiandolari, in particolare delle tonsille e delle mammelle.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) TONSILLE: in presenza di tonsillite sia acuta che cronica con tonsille rosse e gonfie tendenti alla suppurazione, linfonodi sottomascellari gonfi, mucose faringee di colore rosso scuro, deglutizione dolorosa, bruciore, secchezza e sensazione di un corpo estraneo in gola. Il dolore si irradia anche alle orecchie e alle parotidi, oltre che alla radice della lingua; l’ugola è gonfia. In queste manifestazioni il rimedio è molto simile a Kali iodatum ed anche a Mercurius, tanto che il dott. James Tyler Kent (1849-1916, US) definisce Phytolacca “il mercurio vegetale”. I sintomi peggiorano con l’uso di bevande calde. Si usa anche nei casi di LARINGITE di CRUP e di PSEUDOCRUP. E’ l’ideale nei casi di SINDROME INFLUENZALE con tosse secca, raucedine, mal di gola, infiammazione delle tonsille, raffreddore, febbre.
2) MAMMELLA: per affezioni quali mastiti, ascessi, nodosità, adenoma, ulcere dolorose (ragadi), galattorrea nelle puerpere quando il capezzolo è screpolato, fessurato e c’è dolore durante la suzione; il dolore parte dal capezzolo e si estende a tutto il corpo. Si usa anche nei casi di DOLORE AL SENO dovuto all’avvicinarsi delle mestruazioni ed in tutti i casi in cui c’è INDURIMENTO DELLA MAMMELLA con dolori al seno che si irradiano alla schiena e alle braccia.
Spesso Phytolacca completa l’azione di Bryonia: entrambi i rimedi agiscono sulla mammella femminile.
3) GHIANDOLE ASCELLARI e PAROTIDEE ingrossate, indurite, dolenti. Si usa anche nei casi di PAROTITE.
4) INFIAMMAZIONI REUMATICHE, con dolori muscolari e ossei, colpo della strega, nevralgia, sciatalgia, artrosi. I dolori muscolari sono simili a scosse elettriche, si spostano rapidamente e si irradiano dall’alto verso il basso. Il malato si agita ed è irrequieto, perché quando si muove i dolori aumentano, come in Bryonia. Questa condizione di indolenzimento generale dà al malato la sensazione di come se fosse stato picchiato, come in Arnica. I dolori alla testa e al torace vanno dalla zona anteriore a quella posteriore, quelli alle ossa sono principalmente localizzati alla tibia ed al calcagno.
5) RENI: nei casi in cui c’è albuminuria (elevata concentrazione di albumina nelle urine) dovuta principalmente ad alterazione dei reni.
6) RAFFREDDORE, accompagnato da faringite, tonsillite e rinite con secrezione filamentosa (quest’ultima tipica anche di Kali bichromicum).
7) BOCCA: poiché il rimedio ha tendenza ulcerativa è indicato nei casi di STOMATITE ulcerosa.
8) PELLE: eruzioni cutanee di tipo squamoso come PITIRIASI (dermatosi benigna che colpisce prevalentemente il busto, gli arti superiori ed il cuoio capelluto; è caratterizzata da formazione di macchie ove la pelle manca di elasticità e idratazione), PSORIASI (malattia infiammatoria della pelle solitamente cronica e recidivante che si presenta in varie forme; si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame; colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale), TIGNA (infezione della pelle dovuta a un fungo, spesso trasmessa da cani e gatti; si manifesta con chiazze rosa a forma di anello, il cui bordo è rilevato e squamato), FOLLICOLITE da barba (infezione del follicolo pilifero che si manifesta con papule rossastre senza pelo esterno; nella gran parte dei casi è dovuta al batterio Staphylococcus aureus; la forma più lieve può essere dovuta ad una rasatura troppo profonda), ESANTEMI (eruzioni cutanee di pustole, vescicole e bolle) come nel morbillo, ERITEMI scarlattiniformi su tutto il corpo. Le manifestazioni cutanee prediligono le pieghe, le fessure, le zone dove la circolazione è più debole, come dietro le orecchie (lo stesso comportamento si ha in Graphites). Le eruzioni presentano indurimento e tendenza ad ulcerare, sono pruriginose, si aggravano con il grattarsi.
DOSI
□ Casi 1), 3) e 6): se acuti, 3 granuli o 5 gocce 5CH, ogni 3 ore; se cronici, 3 granuli o 5 gocce 5CH, 3 volte al dì. Nei casi 1) e 6) effettuare anche gargarismi con 5 gocce di TM in ½ bicchiere d’acqua, 2 volte al dì.
□ Caso 2): 3 granuli o 5 gocce 2D, 3 volte al dì; in presenza di febbre alta, pulsazioni e congestione della testa si ripete 2 volte, nell’arco della giornata, il seguente ciclo: 2 granuli di Bryonia 5CH, dopo 2-3 ore 2 granuli di Belladonna 4CH, dopo altre 2-3 ore 2 granuli di Phytolacca 4CH, il tutto per alcuni giorni, allungando i tempi ai primi miglioramenti, fino a guarigione.
□ Caso 4): 3 granuli o 5 gocce 4CH, 3 volte al dì.
□ Casi 5) e 8): 3 granuli o 5 gocce 7CH, 3 volte al dì.
□ Caso 7): 3 granuli o 5 gocce 6CH, 2-3 volte al dì secondo gravità; risciacqui con 10 gocce di TM in 1 bicchiere d’acqua.
(*) V. Note esplicative
Marzia dice
Salve phytolacca- Hell si può dare ha un.bambino di 20 mesi?
Quante al.giorno??
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marzia, i rimedi omeopatici non hanno vincoli di età o di peso corporeo, per cui sono adatti in misura simile sia ai bambini che agli adulti e non hanno controindicazioni o effetti indesiderati, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Per quanto riguarda la posologia, che rimane comunque personale, generalmente essa è di 1 compressa 2-3 volte al dì od anche più volte nei casi acuti, all’inizio. Ovviamente, come accennato, il consiglio è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico del suo bambino. Cordiali saluti.
Francesca dice
Gentile dott.sa grazie per le spiegazioni approfondite, dettagliate ed estremamente chiare.
Proverò sicuramente il rimedio phytolacca decandra per dare sollievo alla tensione mammaria di cui spesso soffro nel periodo precedente il ciclo.
Ho visto che oltre ai granuli e alle gocce è presente in commercio anche la pomata, secondo lei quale dei tre rimedi è più indicato per la tensione mammaria o sono equivalenti?
Il sintomo per me più fastidioso legato al ciclo mestruale è però un forte mal di testa che spesso si manifesta durante i primi giorni ma che talvolta compare prima o dopo il ciclo stesso.
È un dolore piuttosto forte e talvolta debilitante.
Ha dei suggerimenti da darmi per questo disturbo?
Grazie molte Francesca
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, poiché la via sub-linguale è da ritenersi la migliore per l’assunzione dei rimedi omeopatici, in quanto riccamente vascolarizzata, le forme farmaceutiche più spesso utilizzate sono i granuli o le gocce, che sono equivalenti. Le forme in granuli utilizzano come veicolo tali piccole sfere di saccarosio e lattosio, sono presentate in tubi contenenti 80 granuli e sono disponibili in tutte le diluizioni (basse, medie, alte). I granuli si assumono direttamente o sciolti in un poco d’acqua, per via sub-linguale. Essendo privi di alcool sono particolarmente adatti ai bambini. Le gocce sono preparate in veicolo idro-alcolico a circa 30°, si presentano in flaconcini di vetro ambrato da 15 o 30 ml e sono prevalentemente riservate alle basse diluizioni. Si assumono direttamente o diluite in un poco d’acqua, sempre per via sub-linguale. Il loro uso è indispensabile ai pazienti allergici al lattosio. Per quanto riguarda il mal di testa in concomitanza del ciclo mestruale, i rimedi omeopatici comunemente adoperati sono Cyclamen o Actaea spicata, che si rivelano particolarmente idonei proprio per le cefalee catameniali. Tenga comunque presente che il rimedio omeopatico adatto deve essere sempre scelto sul massimo grado di similitudine con il paziente. La cefalea di Cyclamen è caratterizzata da sensazione di congestione di sangue alla testa, come se stesse per scoppiare, fitte nelle tempie, intorpidimento con offuscamento della vista, sensazione di calore alla testa, talvolta dolore più intenso al mattino, alzandosi dal letto, vertigini, nausee. La cefalea di Actaea spicata è caratterizzata da pressione alla fronte, contrazioni nelle tempie, dolori violenti che si aggravano di notte o camminando, vertigini, nausee. L’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, con poco sale e con cibi ricchi di vitamine e di magnesio (frutta fresca, verdure a foglia verde, ortaggi, frutta secca, cereali integrali, legumi), evitando alcool, dosi elevate di caffè, tiramina presente nei formaggi stagionati o fermentati, glutammato monosodico presente nei dadi da brodo e nei preparati per zuppe, nitriti presenti negli insaccati e nelle carni in scatola, solfiti presenti soprattutto nei vini, aspartame presente nei prodotti dell’industria dolciaria e nelle bevande. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Silvia dice
Phytolacca può sostituire l’antibiotico nei casi di tonsillite da streptococco? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, Phytolacca decandra è uno dei rimedi omeopatici che trova indicazione nelle tonsilliti in genere (quelle da streptococco sono le più comuni), laddove, in base ai canoni della medicina omeopatica, la sintomatologia del paziente corrisponda a quella contenuta nella patogenesi del rimedio. Se possa o meno sostituire l’antibiotico lo dovrà stabilire caso per caso il medico visitando il paziente. Cordiali saluti.
Nicola dice
Prendo bryonia ch 30 da 4 mesi, soffro del nervo pudendo solo lato sinistra dove sono stato operato 4 anni fa’ al varicocele e’ ernia.questa e’ la causa secondo me…dopo 2 anni da l’operazione avevo fitte come pugnate..poi scosse elettriche sotto l’ombellico vicino ai testicoli.ho preso anche arnica ch 30 belladonna e’ qualcos’altro che ora non ricordo tipo fhosforus..a volte sto meglio..a volte peggio. Cosa potrei prendere?.continuare con bryonia?.oppure con phytolacca decandra?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nicola, la nevralgia del pudendo (neuropatia del nervo pudendo) è una malattia ancora semisconosciuta, forse perché non molto comune, che produce una variegata gamma di sintomi: innanzitutto l’intenso dolore pelvico cui possono associarsi altre manifestazioni come bruciore, formicolio, sensazione di avere un corpo estraneo nel retto, disturbi o dolore durante la minzione, nel corso della defecazione, durante i rapporti sessuali, ecc. Una caratteristica della malattia è che i dolori peggiorano stando seduti e migliorano sensibilmente o scompaiono solo stando coricati a letto in posizione supina. Lo stare in piedi apporta qualche sollievo, ma a lungo andare comporta comunque una sensazione di fastidio, spesso intollerabile. I rimedi omeopatici utili a trattare le nevralgie o neuropatie sono diversi, ognuno con la propria patogenesi, tra i quali quello adatto sarà il rimedio che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati, che rispondono meglio in un’alta percentuale di casi, troviamo: Magnesia phosphorica in primis, in particolare se il dolore è violento, si manifesta bruscamente e migliora con il caldo e/o esercitando una forte pressione sulla zona dolente; Bryonia, se il dolore è pungente, aggravato dal minimo movimento e migliorato coricandosi, con tendenziale lateralità destra; Hypericum, che è un ottimo rimedio del dolore e di tutte le conseguenze legate a traumi dei nervi, con aggravamenti da contatto e scosse; Kalmia latifolia, se il dolore, improvviso come un lampo, risale lungo il tragitto del nervo interessato; Nux vomica, se si avvertono sensazioni di crampi con marcata lateralità destra; Gnaphalium, in caso di intorpidimento e parestesie; Colocynthis, se il dolore è errante; Phytolacca decandra, se il dolore è come una scossa elettrica; Arsenicum album, se il dolore urente è migliorato dal caldo; Coffea, se è migliorato da applicazioni fredde. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Il consiglio comunque è di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Nicola dice
Grazie x la risposta. A dire il vero rispetto agli altri ho meno fastidi..seduto riesco a starci a volte anche x parecchio tempo.poi a volte meno.in piedi riesco anche a camminare a passo svelto x un’ora.dopo ho anche una bella sensazione a stsre meglio..pero’ poi la sera torna tutto..cosi anche quando faccio nuoto..riguarda la dieta mi attengo a quanto suggerisce lei.quando non ho il dolore pungente mi viene il prurito ai testicoli. Spesso cn un pezzo di stoffa bagnata con acqua fredda, la tengo sulla parte dolonte e’ sto meglio..quando leggo il coffea che migliora con applicazioni fredde cosa intende quello?. Si miglioro stando alla supina..e anche sul lato
Destro. A volte riesco a stare anche il lato dove mi da fastidio…non ho problemi nei rapporti sessuali come anche defecare urinare. Grazie se mi sono ancora una volta prolungato.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nicola, è proprio così: il dolore che Coffea caratteristicamente riesce a trattare migliora con le applicazioni fredde. Cordiali saluti.
Laura dice
Gentile dottoressa sono laura, ho un figlio di 14 anni molto impegnato nello studio e altrettanto nello sport con allenamenti quotidiani di circa due ore di nuoto. Si nutre bene e in modo sano ma ultimamente si sente molto stanco. L’omeopatia può aiutare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, l’Omeopatia può aiutare, a condizione che si individui il rimedio omeopatico giusto, ossia quello che “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui tale medicina pone le basi del suo principio terapeutico. I rimedi omeopatici per aiutare a vincere la stanchezza (astenia) sono diversi, ognuno con la propria patogenesi, ossia con la propria capacità di curare la stanchezza caratterizzata da determinate sintomatologie. Tra i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati troviamo: Phosphoricum acidum (stanchezza dopo stress psico-fisico), Kali phosphoricum (alternata a eccitazione), Ferrum phosphoricum (alternata a agitazione), Arsenicum album (intensa con ansietà), Magnesia carbonica (intensa con depressione umorale), Arnica montana (dopo traumi o sforzi fisici), China (dopo sudorazione eccessiva), Cocculus (a seguito del poco dormire o di periodi di insonnia), Iodum (accompagnata da magrezza pur mangiando bene), Calcarea carbonica (accompagnata da torpore nelle reazioni). Sarebbe anche opportuno, specialmente nei periodi più critici, cercare di controllare meglio il dispendio di energie psico-fisiche, in modo da consentire all’organismo di poter recuperare. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di suo figlio. Cordiali saluti.
Bianca dice
Gentile Dott.ssa
a mia figlia di 21 anni è stata diagnosticata una mastite crinica, premetto che non è in allattamento, le terapie antibiotiche non hanno dato esito se non momentaneo, si sono anche formate 2 fistole dalle quali fuoriesce pus, il medico consiglia intervento che però ritiene possa anche non risultare risolutivo . Puo’ essere utile cura omeopatica? Ha già fatto uso di biotic forte e tintura con T-Tree oil…. con parziale beneficio.
Grazie infinite per il consulto
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bianca, i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle mastiti sono Conium maculatum e Phytolacca decandra. Conium maculatum in caso di noduli benigni isolati, Phytolacca decandra in caso di congestione diffusa senza noduli circoscritti. Altri rimedi omeopatici altresì adoperati sono: Belladonna (mastiti che si presentano all’improvviso con arrossamento del seno e sintomi più intensi sul lato destro), Bryonia (dolore che peggiora con il movimento di donne molto irritabili), Hepar sulphur (donne freddolose, sensibili e irritabili con dolori pungenti e secrezioni dense e maleodoranti dalle mammelle, ascessi molto sensibili al dolore, al freddo e al tocco), Phellandrium (dolore che migra verso la schiena), Silicea (tumefazione dei linfonodi ascellari e dolori brucianti al seno durante la notte, ascessi che stentano a guarire). Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio omeopatico adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella della paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Le consiglio pertanto di non agire in proprio, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia giusta per il caso specifico di sua figlia. Si ricordi che la patologia, a maggior ragione se cronicizzata con la formazione di ascessi, richiede la sorveglianza medica. Sarebbe anche importante rafforzare le difese immunitarie con l’alimentazione, sana e nutriente, che preveda la riduzione dei grassi saturi (grassi idrogenati in particolare) e degli zuccheri semplici e privilegi i cibi ricchi di vitamine (in particolare A, gruppo B, C, D, E), di beta-carotene (il noto precursore della vitamina A), di minerali (in particolare calcio, magnesio, zinco), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), i cereali integrali, i prebiotici ed i probiotici. Cordiali saluti.
Laura dice
Io sono incinta 22 settimane oho la laringite poso prendere Phytolacca ??grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, Phytolacca decandra è un rimedio omeopatico maggiormente indicato per le faringiti con dolori che si irradiano alle orecchie e dove il sintomo principale è rappresentato dal gonfiore (gola, tonsille, ghiandole del collo…). Per la laringite, che ricordiamolo è un’infiammazione dolorosa della laringe e particolarmente delle corde vocali, i rimedi omeopatici che trovano indicazione sono altri e diversi nella patogenesi. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Tra i rimedi omeopatici più spesso prescritti troviamo: Aconitum napellus (laringite dopo un colpo di freddo), Causticum (dolori forti e afonia), Phosphorus (dolori forti la sera e voce rauca), Argentum metallicum (dolori inghiottendo, sensazione di avere una scheggia in gola), Rhus toxicodendron (afonia che migliora parlando), Ignatia amara (afonia di origine nervosa), Arum triphyllum (abbassamento di voce e afonia dopo aver parlato troppo, variazione continua nel timbro di voce, con dolore laringeo). Quest’ultimo rimedio omeopatico, il pan di serpe a tre foglie, è una vera provvidenza per attori, cantanti, oratori, insegnanti. In genere, chi sa che la propria voce potrebbe stancarsi in vista di sollecitazioni impegnative, lo adopera prima di affrontare lo sforzo vocale. I rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione e quindi anche in gravidanza, non hanno controindicazioni o effetti collaterali, in quanto non introducono praticamente sostanze, grazie all’estrema diluizione (le sostanze sono presenti a livello pressoché infinitesimale) e la loro azione non è chimica. Il rimedio omeopatico è solo un veicolo di informazione, quella che serve all’organismo per stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
angela dice
Dove si acquista la phytolacca ? Mi interessa grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, Phytolacca decandra, come del resto tutti i rimedi omeopatici, in quanto farmaci, si acquista in farmacia. Cordiali saluti.
Marty dice
Salve dottoressa, le chiedevo un consiglio… Sono mesi che ho male al seno destro in corrispondenza con l’ascella, il mio medico è omeopata e nel visitarmi 2 mesi fa ha sentito un seno fibromatoso con un po il linfonodo infiammato, al che mi ha prescritto phitolacca in granuli, a distanza di 2 mesi il seno va un po’ meglio anche se già 15 giorni prima del ciclo inizio a sentire gonfiore da entrambi i seni ma soprattutto dolore al seno destro, la phitolacca l avevo presa X 10 giorni poi l’avevo smessa, secondo lei è il caso di riprenderla? Quanti granuli dovrei prendere? La ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marty, com’è noto, in Omeopatia ogni entità terapeutica è molto personale, non generalizzabile, in quanto legata ad una serie di fattori e di peculiarità individuali che rendono il paziente unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Anche la diluizione e la posologia seguono questa impostazione. Sarebbe pertanto opportuno consultare il medico omeopata curante. Nelle more di ciò e per un intervento prevalentemente sintomatico, in genere è consigliabile orientarsi per le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH) che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli (3 possono essere sufficienti), più volte al dì, lontano dai pasti. Cordiali saluti.
Luana dice
Gentile Dott.ssa, il nostro cane a contratto la tigna ed è attualmente sotto cura antibiotica e antimicotica. Per evitare il più possibile il contagio, mi consiglia, oltre le precauzioni igeniche, di prendere anche la Phytolacca e in quali dosi, per quanto tempo? La somministrazione è la medesima anche per i ragazzi (13 e 9 anni)?
Grazie infinite e cordiali saluti.
Luana
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luana, come riportato nell’articolo, Phytolacca decandra è uno dei principali rimedi omeopatici utili al trattamento della tigna. Come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH) che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli (3 possono essere sufficienti), più volte al dì, lontano dai pasti. Generalmente in Omeopatia non esiste differenza nella posologia tra bambini ed adulti. Ovviamente, come accennato, la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.