DESCRIZIONE
Il fosforo, simbolo chimico P, è un non-metallo abbastanza abbondante in natura (0,12% della crosta terrestre), dove però non si trova allo stato elementare ma sotto forma di fosfato (sale dell’acido fosforico), specialmente nella rocce sedimentarie “fosforiti” e nei minerali “apatiti”. Il fosforo elementare è molto reattivo e combinandosi con l’ossigeno emette una tenue luminescenza (da qui il suo nome, che in greco significa “portatore di luce”). Esistono tre forme allotropiche identificate dal loro colore: il fosforo bianco, che si ossida rapidamente assumendo una colorazione giallognola, brucia spontaneamente all’aria alla temperatura di circa 35°C circa, è estremamente velenoso ed è la forma più commercializzata per le sue proprietà chimiche; il fosforo rosso, che è la forma più stabile, non è infiammabile spontaneamente ma si incendia solo per impatto o sfregamento e perciò utilizzata per la fabbricazione dei fiammiferi, è privo di tossicità; il fosforo nero, che è simile alla grafite ed ha pochissime applicazioni. Il fosforo è insolubile in acqua, poco solubile in alcool ed il fosforo bianco è solubile in oli e grassi ed in altri solventi organici.
Il rimedio omeopatico Phosphorus si ottiene da una soluzione saturata in alcool puro di fosforo bianco e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Il fosforo è uno degli elementi essenziali alla vita animale e vegetale, in quanto svolge numerose funzioni biologiche di fondamentale importanza. Nel corpo umano è presente in tutte le cellule, sia in forma inorganica che organica, in quantità di poco inferiore all’1%. Si trova nelle ossa e nei denti (80-85%%), nel tessuto muscolare (10%), nel cervello (1%), nel sangue (0,5%) e la restante parte negli altri tessuti. Nelle ossa e nei denti si trova come fosfato di calcio, che è il costituente essenziale della frazione minerale. Nel sangue è presente sotto forma di fosfato di sodio, il quale funziona come sistema tampone per concorrere a mantenere l’equilibrio acido-base dell’organismo. Nelle cellule il fosforo è il costituente di importantissime molecole, tra cui l’acido desossiribonucleico (DNA) che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, e l’adenosintrifosfato (ATP) che è la principale forma di accumulo di energia immediatamente disponibile per svolgere qualsiasi tipo di lavoro biologico. Il fosforo sotto forma di acido fosforico assume un ruolo basilare nel metabolismo intermedio di tutte le cellule. Inoltre, composti del fosforo assicurano la funzionalità renale e la trasmissione degli impulsi nervosi, stimolano le contrazioni muscolari, compresa quelle del muscolo cardiaco, sono i costituenti fondamentali di molti enzimi per la loro attivazione, tra cui le fosfatasi e regolano tanti altri importanti processi biochimici.
Raramente nell’organismo si verificano casi di carenza di fosforo, in quanto i fosfati si trovano in una grande varietà di alimenti, quali ad es. cereali, legumi, uova, carne, pesce. L’industria alimentare utilizza ampiamente i polifosfati come additivi (classificati con la sigla che va da E400 a E495), per migliorare l’aspetto e la consistenza di vari alimenti (formaggi fusi, carni in scatola, prosciutto cotto, salumi, insaccati, salse, budini, surimi, bastoncini di pesce, ecc.) e come addensanti per aumentarne la quantità di acqua trattenuta. Nei prodotti industriali di pasticceria vengono utilizzati come agenti lievitanti. Anche le bibite a base di cola hanno un contenuto di fosfati abbastanza alto.
Il fabbisogno di fosforo per il nostro organismo dipende dall’assunzione di calcio e, come per quest’ultimo, il suo assorbimento nell’intestino è regolato dalla vitamina D. Il rapporto ideale fosforo/calcio dovrebbe essere di circa 1:1. Negli adulti il fabbisogno di fosforo è tra 800 e 1000 mg/die. Una pur improbabile carenza di fosforo può determinare difficoltà nella crescita, disturbi ossei come l’osteoporosi, alterazioni della conduzione nervosa, stanchezza mentale e fisica. Un eventuale eccesso può determinare un sovraccarico della funzionalità renale.
Composti del fosforo, in forma di fosfati, trovano utilizzo in diverse applicazioni industriali, come nella produzione di fertilizzanti, di detergenti, di dentifrici, di fiammiferi, di fuochi d’artificio, in metallurgia, nei veleni per topi ed altro ancora.
Per ulteriori informazioni sul fosforo, consultare l’articolo “Fosforo: proprietà, benefici, usi” nella sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Phosphorus è uno dei più importanti policresti dell’omeopatia. La sua costituzione è fosforica ed il temperamento è nervoso–sanguigno. E’ principalmente il rimedio delle patologie acute e croniche dei parenchimi nobili, come cuore, fegato, rene, degli stati emorragici, delle affezioni polmonari, delle nevrastenie, delle nevriti, in particolare di quella ottica, delle alterazioni scheletriche e dentarie, in particolare del rachitismo.
Tre sono le metafore che si possono applicare al rimedio e che ci aiutano meglio a comprendere ed a memorizzare le sue principali caratteristiche, sia fisiologiche che psicologiche.
I) Phosphorus è il fiammifero dell’omeopatia. II) Phosphorus è il Paperino dell’omeopatia. III) Phosphorus è il combustibile utilizzato dall’organismo.
I) L’idea del fiammifero ci ricorda innanzitutto la struttura fisica di Phosphorus che è quella di una persona magra, slanciata, dal corpo esile, cioè, come già accennato, di costituzione fosforica. Ha il volto allungato, le occhiaie, gli zigomi ben pronunciati e le bozze frontali, un colorito giallastro, è anemico, ha le costole e le scapole ben evidenti, un torace poco sviluppato ed arti esili. E’ come si suol dire “tutto pelle ed ossa”. Ma come il fiammifero che fa una bella fiammata e poi piano piano si spegne ripiegandosi su se stesso, così il tipo Phosphorus “si accende” per un nonnulla, non solo dal punto di vista psichico ed emotivo ma anche dal punto di vista fisico, per cui tutti i suoi sintomi patologici sono connotati da ripetuti cicli di esasperazioni, violente ed improvvise, seguite da rapide attenuazioni, astenia e prostrazione. Il fiammifero ci ricorda anche che in Phosphorus tutto brucia e cioè che ogni sua manifestazione è accompagnata da bruciore. Un sintomo caratteristico è il bruciore ai palmi delle mani che il soggetto immerge in acqua fredda per trovare beneficio. Anche i piedi bruciano a tal punto che egli, di notte, preferisce tenerli fuori dalle coperte.
II) L’idea di Paperino, il noto e amato personaggio dei cartoni animati di Walt Disney, richiama l’atteggiamento del tipo stanco, prostrato, astenico, apatico, svogliato, sempre assonnato, refrattario al lavoro. Ha paure ed ansie, è timoroso e si spaventa facilmente. Preferisce il “dolce far niente, guai però a disturbarlo, allora diventa estremamente reattivo. E’ stanco ma anche ipereccitabile, ipersensibile e ciò riguarda tutte le sue facoltà, mentali, sensitive, sensoriali e motorie. E’ pertanto un soggetto emotivamente instabile: alterna periodi in cui ha “voglia di fare”, ove è generoso ed anche passionale, a periodi di depressione, di debolezza e di svogliatezza.
Quanto sopra ci aiuta a ricordare la costituzione fosforica ed il temperamento nervoso-sanguigno del rimedio.
III) L’idea del combustibile richiama il concetto che il rimedio, così come il fosforo da cui prende origine, rappresenta l’energia chimica che il nostro organismo sa utilizzare per svolgere le proprie funzioni vitali (ricordiamoci l’ATP del paragrafo precedente), ha influenza su numerosissimi processi biologici e quindi la sua sfera d’azione è estremamente generale, Il rimedio pertanto è utile nei casi di disfunzioni e/o di degenerazione cellulare a livello di tutti gli organi e/o di tutti gli apparati, assumendo un’importanza fondamentale per l’organismo proprio come lo può essere un combustibile per produrre energia. Ciò fa comprendere perché Phosphorus è un policresto di prim’ordine.
Il rimedio agisce a livello del sistema nervoso, dei nervi e principalmente del nervo ottico, delle ossa, dei denti, del sangue, delle mucose, e, secondariamente come già detto, a livello di tutti i principali organi ed apparati.
Il tessuto più ricco di fosforo è quello nervoso (fosfolipidi e lecitine fosforate), ciò spiega l’importanza dei sintomi nervosi contenuti nella patogenesi del rimedio.
Il fosforo è presente nelle ossa e nei denti sotto forma di fosfato di calcio, con una fondamentale funzione plastica e ciò spiega l’azione importante che il rimedio esercita su tali strutture ed anche perché Phosphorus è uno dei principali rimedi omeopatici contro il rachitismo.
Il sangue contiene fosforo e ciò fa capire perché, sempre in osservanza della legge dei simili, il Phosphorus omeopatico è il rimedio degli stati emorragici, per cui le sue manifestazioni patologiche possono essere accompagnate da emorragie di ogni specie: nasali, gengivali, oculari, polmonari, gastriche, intestinali, vescicali, uterine, ecc. Inoltre incide sull’equilibrio acido-base del sangue ed ha effetti sulla coagulazione.
Il fatto che il fosforo sia presente nei globuli rossi, i quali hanno una grande affinità per l’ossigeno che gli stessi legano a livello dei polmoni, spiega invece l’influenza che il rimedio ha anche sull’apparato respiratorio.
Questa particolare affinità per l’apparato respiratorio e l’azione benefica nei casi di emottisi, rendono Phosphorus il rimedio per il tubercolinismo. Tuttavia esso non viene di solito utilizzato in soggetti che hanno avuto lesioni polmonari di natura tubercolare per non incorrere nel rischio di un’evoluzione grave della malattia con la riapertura di ferite non ancora ben cicatrizzate, qualora si venisse a determinare la condizione di un aggravamento omeopatico. In questo caso Phosphorus viene utilizzato come rimedio di terreno in una sola dose.
Agisce sui muscoli e sul cuore perché i composti del fosforo stimolano ogni contrazione muscolare. Secondo alcuni Autori Phosphorus è il “Re dei rimedi cardiaci”, proprio perché molto utile per tutte le patologie infiammatorie e degenerative del cuore.
Agisce sugli apparati urogenitale e gastroenterico, in modo particolare sul funzionamento dei reni che sono organi filtro deputati all’eliminazione, così come lo è l’intestino.
Nel fegato avviene il metabolismo del glucosio con una reazione di fosforilazione, inoltre l’ingestione di dosi massicce di fosforo provoca, tra le altre cose, intossicazione e gravi lesioni al fegato: ciò spiega l’affinità che il rimedio ha per le patologie del fegato sia strutturali che funzionali.
Il soggetto Phosphorus ha quindi una tendenza verso il diabete e la tubercolosi, nel senso che ha generalmente una particolare predisposizione alle malattie epatiche ed a quelle polmonari. Altra nota caratteristica è che suda solo sulla testa ed al palmo delle mani, prova una sete intensa di acqua o bevande fredde ed a volte una fame vorace, però si sazia subito. Tra i soggetti che beneficiano di più del rimedio troviamo gli adolescenti cresciuti troppo in fretta, gli anziani oltre che gli adulti, gli artisti ed i mistici.
Il rimedio ha una certa predisposizione alla lateralità destra, possiede un aggravamento al crepuscolo, la sera, con il cambiamento del tempo ed in particolare con il temporale, al freddo, in una camera calda, con le emozioni, con lo sforzo fisico. Migliora con le applicazioni fredde, dopo il riposo e dopo il sonno (tranne che per la cefalea e la gastralgia). Poiché tutte le funzioni vitali avvengono con dispendio di energia, che durante il giorno si consuma e durante la notte si accumula, Phosphorus presenta un miglioramento al mattino ed un peggioramento invece la sera.
I suoi principali complementari sono: Allium cepa, Arsenicum album, Carbo vegetabilis, China, Ipeca, Lycopodium, Sanguinaria, Silicea.
I suoi principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono: Calcarea carbonica, Camphora, Mezereum, Nux vomica, Sepia.
I suoi incompatibili sono: Apis, Causticum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Phosphorus si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Debolezza nervosa che rende difficoltoso il lavoro cerebrale; tale debolezza ha come conseguenza i disturbi ad organi ed apparati di cui ai successivi punti. Debolezza irritabile che conferisce al soggetto instabilità emotiva e di umore; egli ha momenti brevi di eccitazione cui segue rapidamente la depressione. Astenia con irritabilità, ipersensibilità, senso di oppressione, ansia, fobie, paura delle malattie, angoscia, incapacità di pensare, repulsione verso qualsiasi tipo di attività sia fisica che mentale. Lo stato fisico e mentale subisce un aggravamento con le emozioni (si acuiscono in particolare i bruciori e le palpitazioni), con il temporale, con lo sforzo fisico e la sera. Disturbi del sonno; sonno difficile e non riposante. Tremori. Epilessia. Smemoratezza. Demenza. Condizioni di stress dovute a mancanza di forza fisica e mentale. Postumi del rammollimento cerebrale, sclerosi a placche. Forti nevralgie con sensazione di bruciore, che possono interessare il trigemino, gli occhi, le mascelle, i denti, le tempie, ecc. Polinevriti. Nevriti degenerative o sifilitiche.
2) TESTA. Cefalea pulsante con sensazione di bruciore, con congestione al volto (rosso come la capocchia di un fiammifero), con testa calda, preceduta o accompagnata da senso di fame e spesso da diminuzione delle urine, che peggiora con la luce, con il movimento e con il calore. Cefalea degli studenti che a fine giornata sentono la testa “fondere”. Vertigini degli anziani avvertite all’atto di alzarsi dal letto o da una sedia, talvolta accompagnate da senso di nausea: in questi casi spesso Phosphorus è associato ad altri rimedi quali ad esempio Conium o Baryta carbonica. Cuoio capelluto con forfora grassa (forfora che si stacca e cade a pioggia in grosse falde). Alopecia areata.
3) OCCHI. Oftalmie brucianti con macchie davanti agli occhi. Dolori agli occhi. Gonfiore delle palpebre. Orzaiolo. Emorragie retiniche. Atrofia del nervo ottico. Cataratta. Visione errata dei colori. Alone verdastro intorno a fonti luminose. Occhio pigro. Occhi che si stancano facilmente durante la lettura.
4) DENTI. Odontalgia di tutti i tipi. Gengive che sanguinano facilmente. Parodontite.
5) BOCCA. Escoriazione delle bocca. Lingua gonfia, secca, patinata e/o con articolazione difficile.
6) APPARATO RESPIRATORIO. Tutti i tipi di affezioni respiratorie. Raucedine o afonia degli oratori che compare o peggiora la sera, al termine della giornata (contrariamente a quella di Causticum che invece è più intensa la mattina), al risveglio. Faringite. Laringite sia acuta che cronica con dispnea ed escreato aderente, vischioso e striato di sangue, con senso di oppressione al petto e con bruciore. Tonsille e ugola molto gonfie. Tosse secca spasmodica e bruciante oppure produttiva, che peggiora respirando aria fresca. Bronchite con sensazione di bruciore al rachide e tra le scapole. Tabagismo. Emottisi. Irritazione e solletico a livello della trachea. Catarro cronico con emissione di muco striato di sangue.
7) APPARATO CARDIOVASCOLARE. Tachicardia con ansia che peggiora la sera, la notte, dopo un pasto o in seguito ad un’emozione, con sensazione di pressione, pesantezza, calore e bruciore. Arteriosclerosi. Ipertensione a causa di eretismo cardiaco; ipotensione per insufficienza cardiaca. Per tutte le patologie infiammatorie del cuore. Anemia. Emorragie di sangue rosso vivo. Epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso). Ecchimosi. Malattie dove è presente un’alterazione della coagulabilità del sangue. Gonfiore della milza.
8) APPARATO DIGERENTE. Ulcera gastrica o gastroduodenale con tendenza emorragica. Reflusso gastroesofageo. Pirosi. Gastrite. Nausea in gravidanza che compare alla vista dell’acqua. Meteorismo. Le patologie gastriche si accompagnano a sintomi quali sensazione di vuoto allo stomaco e senso di fame anche dopo aver mangiato; il soggetto mangia con voracità ma si sazia subito, ha sete intensa di acqua fredda che però viene vomitata allorché diventa calda nello stomaco, ha avversione per le bevande calde. Diarrea o stipsi caratterizzata da feci lunghe, sottili e bianche. Fitte e prurito anale. Congestione del fegato. Ittero. Steatosi (degenerazione grassa del fegato). Gonfiore epatico. Atrofia del fegato. Transaminasi alte. Insufficienza pancreatica. Pancreatite (infiammazione del pancreas). Colecistite (infiammazione della colecisti). Diabete.
9) APPARATO URINARIO. Insufficienza renale. Nefrite con uremia, proteinuria, albuminuria, ematuria. Urine torbide e sedimentose. Stenosi dell’uretra. Pollachiuria. Infezioni delle vie urinarie.
10) APPARATO GENITALE MASCHILE. Perdite seminali, spossanti, involontarie, causate da eccitazione eccessiva cui segue la prostrazione. Eiaculazione precoce. Erezioni dolorose o impotenza.
11) APPARATO GENITALE FEMMINILE. Ipermenorrea con menorragia o con mestruazioni in anticipo, di sangue rosso vivo, con dismenorrea, ansia e depressione nervosa. Disturbi premestruali. Disturbi legati alla lattazione. Ninfomania.
12) APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO. Torace stretto con dolore osteoarticolare diffuso e bruciante e dorsalgia. In tutti i casi in cui occorre una riparazione dell’osso, una mineralizzazione, come ad esempio nelle fratture. Curvatura della colonna vertebrale. Rachitismo. Mineralizzazione insufficiente delle ossa (osteomalacia). Necrosi ossea specie della mandibola, per la quale Phosphorus ha una particolare affinità. Sensibilità alla pressione dei processi spinosi vertebrali ed intensa sensazione di calore alla schiena. Bruciore ai palmi delle mani tale da mettere le mani in acqua fredda per trovare beneficio ed ai piedi tanto da tenerli fuori dalle coperte del letto. Patereccio (processo infiammatorio e suppurativo delle estremità delle dita). Atrofia muscolare con conseguente debolezza muscolare.
13) PELLE. Bruciore della pelle. Piccole ferite che sanguinano facilmente. Perdita di elasticità della pelle. Ecchimosi. Foruncoli. Efelidi (soprattutto sul naso). Impetigine. Sudorazione diffusa al minimo esercizio. Geloni alle dita delle mani e dei piedi. Calli ai piedi, a volte molto dolorosi.
DOSI
In tutti i casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Se utilizzato come rimedio di terreno o per curare nel profondo gli stati cronici, può essere prescritto a diluizioni più alte secondo il parere del medico.
(*) V. Note esplicative
Paola dice
Da qualche mese soffro di ipertiroidismo con tachicardia,dimagrimento e tremori alle mani. Il mio medico omeopata ha prescritto Phosporus 2LM come rimedio costituzionale + Iodum 200. Non mi riconosco molto nelle caratteristiche del Phosporus,quindi gradirei -se possibile- una sua gentile interpretazione di questo approccio terapeutico. Molte grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, Iodum è un rimedio omeopatico che trova prescrizione per ipertiroidismo, palpitazioni, dimagrimento e tremori alle mani. Phosphorus è un policresto omeopatico cui è associata la costituzione fosforica e la diatesi tubercolinica. Si ricorda che i policresti sono rimedi omeopatici “d’azione generale”, sono i grandi rimedi dell’Omeopatia, che posseggono un’azione profonda e polivalente in grado di trattare un gran numero di malattie o disfunzioni, tutte legate alla costituzione ed alla diatesi di riferimento. Infatti, Phosphorus ha una patogenesi (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio omeopatico è in grado di trattare) molto ricca ed articolata. È quindi prima di tutto un rimedio di terreno d’azione generale, capace di intervenire in numerosi casi clinici se è richiesto dalla sintomatologia del paziente e dal rapporto analogico, potendo riequilibrare l’intero organismo e sistemare qualsiasi scompenso. Come descritto nel presente articolo, Phosphorus è caratterizzato da due fasi ben distinte e completamente antitetiche: dapprima vi è un’esaltazione di tutte le funzioni psico-fisiche (connotate dal prefisso “iper”), successivamente queste funzioni si indeboliscono e si annullano rapidamente (connotate dal prefisso “ipo”). È probabile che il medico omeopata per la prescrizione abbia fatto riferimento a tali caratteristiche. Potrebbe pertanto chiederne conferma. Cordiali saluti.
P dice
Salve, le scrivo per chiederle un’informazione. Dopo una consultazione telefonica con un medico omeopata all’estero, mi è stato prescritto Phosphorus 30ch (1 volta al giorno per una settimana) per bilirubina un po alta. La mia domada è, se l’assunzione di Phosphorus 30ch può alterare i valori epatici e di bilirubina o avere effetti negativi (recare danno) sul fegato? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile P, in genere i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e indesiderati, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Gisella dice
Gentile dott.ssa sto dando da circa una settimana phosphorus 6 lm flavus (cemon) a gocce, a mia mamma che essendo anziana soffre di disturbi della memoria, (nn ha altre patologie) lei assume pure a pillole il ginkco biloba e il bacoba manneri per favorire il microcircolo.
Con phosphorus Ho esordito con 10 gocce x 3 al giorno per poi darle, dopo una settimana , 4 gocce x 3. Cosa ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gisella, 10 gocce della forma liquida di un rimedio omeopatico, che equivalgono a circa 3 granuli della forma solida, rappresentano la dose standard normalmente prescritta, che solitamente si ripete più volte al dì per una bassa diluizione, qual è una 6LM, salvo diversa prescrizione medica. Tenga comunque presente che un ottimo rimedio omeopatico geriatrico è Baryta carbonica, in grado di aiutare l’anziano in molti dei guai dovuti all’età, quali ad esempio i disturbi vascolari, i dolori reumatici, l’ipertensione arteriosa dovuta all’arteriosclerosi, le vertigini che sono spesso collegate all’artrosi cervicale o al deficit della circolazione cerebrale dovuto all’aterosclerosi, le perdite di memoria che solitamente riguardano gli avvenimenti recenti, la depressione del soggetto anziano che ha paura di tutto e manca di fiducia in sé stesso, ecc. Ovviamente la prescrizione giusta per sua madre la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Anonima dice
Salve dottoressa a me hanno diagnosticato un’infertilità inspiegata per amh e dhea basso .. l omeopata mi ha consigliato di assumere dhea e phosphorus potrebbe aiutare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anonima, se il medico omeopata le ha prescritto i rimedi in parola è perché ha fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che essi sono i più adatti a lei. Ovviamente lo stesso medico potrà fornirle tutti i ragguagli relativamente al suo caso specifico. Cordiali saluti.
LINDA dice
Buonasera, ho trovato questo medicinale a casa mia, (pHosphorus flavus 200 ch dynamis della Cemon ) si tratta di molto tempo fa e non mi ricordo chi me la presritto e le dosi.
Lo vorrei buttare ma se qualcuno mi aiuta lo potrei riprendere ma le dosi ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Linda, le alte diluizioni, qual è una 200CH, avendo una copertura terapeutica abbastanza lunga, richiedono poche somministrazioni, anche una sola alla dose standard di 3-5 granuli o un’intera monodose in globuli, eventualmente da ripetere se i sintomi si ripresentano in modo significativo, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Vincenza dice
Gentile Dottoressa, mi é stato prescritto Phosphorus 9CH (3 granuli alla settimana) per stato precirrotico al fegato, gastropatia congestizia con presenza di bile sulle pareti dello stomaco, varici esofagee trattate con legatura. Le chiedo se secondo Lei il rimedio omeopatico, la diluzione e il dosaggio possono darmi beneficio. Mi é venuto il dubbio perché ho letto che il fosforo crea gravi lesioni al fegato. Grazie infinite per la Sua risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vincenza, Phosphorus è uno dei rimedi omeopatici per il fegato e per l’apparato digerente in generale, per cui può aiutare, senza avere ovviamente la pretesa di essere da solo risolutivo. Vanno quindi continuate le terapie tradizionali. Per quanto riguarda eventuali controindicazioni o effetti collaterali legati all’uso del fosforo, bisogna ricordare che per la legge dei simili una sostanza diluita e dinamizzata (ovvero il relativo rimedio omeopatico) è in grado di curare proprio i sintomi che la stessa sostanza presa a dosi ponderali è capace invece di produrre. Se lei intende avvalersi anche dell’Omeopatia, le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia meglio appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Ilenia dice
Gentile dottoressa, mi è stato prescritto il phosphorus per un disturbo ansioso depressivo.. Pensa che sia indicato per il tipo di disturbo? Le sono capitati pazienti che sono stati meglio con questo tipo di terapia?
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ilenia, Phosphorus è uno dei principali rimedi omeopatici che viene utilizzato per il trattamento del disturbo psichico da esso contemplato, com’è rilevabile anche dall’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Il suo medico omeopata, avendoglielo prescritto, potrà confermarle che Phosphorus è in grado di produrre l’idonea azione terapeutica, laddove sia riscontrabile la somiglianza rimedio-paziente. Cordiali saluti.
Barbara dice
Gentile dottoressa, mi trovo ad affrontare un problema di reflusso gastroesofageo, il quale si è ripresentato alla fine dell’estate e, con i farmaci tradizionali stavolta non passa. Ho dunque eliminato i cibi, le bevande e quant’altro possa dare fastidio. Si manifesta con la tosse, a volte dopo i pasti, anche notturna, senso di gola appiccicata, non ho dolore o bruciori. Posso dire che questo disturbo si è presentato con una vita più frenetica che sono stata costretta a condurre, sia sul lavoro che familiare, che trovo logorante.
Chiedo cortesemente un’indicazione in ambito omeopatico, sono alta, magra e mi innervosisco facilmente, purtoppo,
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, consulti l’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrebbe trovarsi il rimedio omeopatico adatto a lei. Infatti si tratta di rimedi che rispondono bene in un’alta percentuale di casi. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Giada dice
Gentilissima dott.ssa potrebbe sintetizzare le differenze fondamentali tra le indicazioni di phosphorus album e phosphorus flavum? Inoltre (anche se ovviamente questo post non è la sede maggiormente adeguata) potrebbe riportare il profilo del rimedio Hepar Sulfuris che non ho potuto trovare riportato nel suo compendio?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giada, dal punto di vista omeopatico non c’è alcuna differenza tra Phosphorus album e Phosphorus flavus. Per quanto riguarda Hepar sulphur (o Hepar sulphuris), il cui nome è un’abbreviazione di Hepar sulphuris calcareum, il rimedio omeopatico si ottiene dal solfuro di calcio, secondo il metodo di Hahnemann: calcinazione di un miscuglio in parti uguali dell’interno bianco della valva dell’ostrica, ridotta in polvere, e del fiore di zolfo puro. Le sue principali organospecificità sono: sistema nervoso centrale, pelle, mucose, ghiandole, bronchi, apparato digerente. Volendo sintetizzare al massimo il profilo di Hepar sulphur, si può dire che il rimedio si riferisce ad uno stato generale di irritazione e di eccitazione molto intenso, tanto sul piano mentale che fisico, il quale manifesta i suoi effetti sulla pelle e sulle mucose, provocando una tendenza accentuata alla suppurazione, che può colpire tutte le parti del corpo, ma soprattutto il sistema ghiandolare. Il soggetto Hepar sulphur è ipersensibile, in particolare a dolori, tatto e freddo, irritabile, stenico, reagisce sempre con violenza e presenta nel complesso dei suoi sintomi un’attività psichica reattiva intensa, nevralgie, spasmi e un catarro generalmente suppurante. Le principali indicazioni cliniche sono quindi: piodermite, foruncolosi, ascessi, eczemi secchi, faringo-laringite, angina tonsillare, bronchite, pertosse, otite, blefarocongiuntivite, linfoadenite, altri processi suppurativi della pelle, delle mucose e delle ghiandole, angioedema, dispepsia e gastrite. Le modalità generali sono di aggravamento con il freddo, alla minima corrente d’aria fredda, scoprendosi, mangiando o bevendo cose fredde, con il contatto delle regioni dolenti, stando coricato sul lato dolente e di miglioramento con il caldo, con il tempo umido e non freddo, coprendosi bene, specialmente la testa. La costituzione di riferimento è la sulfo-carbonica, la diatesi è la psora. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Gentile dottoressa,
Mi è stato prescritto Phosphorus flavus 1LM 3 grani la sera per 15gg per 2 mesi per affrontare un caso di condilomi perianali. Qui non leggo però che si tratta di un rimedio indicato per condilomatosi. Lei cosa ne pensa? Grazie e un saluto
Sabrina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, bisogna premettere almeno tre considerazioni: 1) per i rimedi omeopatici di questo sito sono riportate le principali indicazioni cliniche, tra le più comuni e logicamente non tutte quelle che possono essere trattate; 2) legare indissolubilmente un rimedio omeopatico a determinate indicazioni cliniche può essere molto riduttivo, in quanto, specialmente con i policresti, qual è Phosphorus, che posseggono un’azione generale, profonda e polivalente, è possibile curare un gran numero di affezioni e disturbi, sempreché si ritrovino i segni della relativa patogenesi; 3) se il medico omeopata le ha prescritto Phosphorus è perché ha fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che il rimedio è il più adatto al suo caso specifico, avendo riscontrato un ottimale grado di similitudine rimedio-paziente. Infatti Phosphorus (albus o flavus) è un rimedio omeopatico che ha effetti terapeutici anche nella zona perianale, anale o genitale e può essere utile in caso di condilomi, essendo un rimedio tubercolinico, cioè appartenente alla diatesi hahnemanniana del «tubercolinismo», che è la diatesi di transizione tra la «psora» (diatesi associata all’inibizione, al difetto, a reazioni di tipo “ipo”) e la «sicosi» (diatesi associata all’eccesso, all’espansione, a reazioni di tipo “iper”), ovvero l’anello di congiunzione tra la modalità reattiva a carattere “esonerativo” e quella a carattere “produttivo-proliferativo”. Ovviamente il medico omeopata che le ha prescritto il rimedio potrà fornirle tutti gli ulteriori ragguagli del caso. Cordiali saluti.