DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Nux vomica si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Nux vomica o Noce vomica, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Nux vomica o Noce vomica è un albero della famiglia delle Loganiaceae, dalle dimensioni medie, originario dell’Asia subtropicale, coltivato nello Sri Lanka (già isola di Ceylon), nell’Arcipelago Malese e nell’Australia settentrionale. Il tronco è corto e spesso. I rami sono irregolari con corteccia liscia color cenere. Le foglie sono opposte, ovali, intere. I fiori sono piccoli, bianchi e bianco-verdastri, riuniti in corimbi (tipiche infiorescenze in cui i fiori si trovano tutti alla stessa altezza). La pianta fiorisce nella stagione fredda. I frutti sono delle bacche globose, delle dimensioni di un’arancia, con epicarpo (buccia) duro, di colore verde prima, aranciato poi e con polpa bianca, gelatinosa, amara, che racchiude parecchi semi. Questi sono discoidali, da 2 a 2,5 cm di diametro per 1/2 cm di spessore, di colore grigio cenere, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e non sono molto solubili in acqua ma lo sono in alcool.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica: ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di questa pianta. Agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
Contrariamente a quanto ritenuto da diversi omeopati, anche autorevoli, non è la Strychnos Nux vomica la pianta che ha la più alta concentrazione di stricnina esistente in natura. Ad esempio i semi della Strychnos Ignatia, da cui si ottiene il rimedio omeopatico Ignatia amara, ne contengono una quantità nettamente superiore.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Nux vomica è un rimedio costituzionale ed è uno dei principali policresti dell’omeopatia. Agisce prevalentemente sul sistema nervoso, sia centrale che periferico e sull’apparato digerente (fegato innanzitutto), con importanti riflessi sugli apparati cardiovascolare, muscolo-scheletrico, urinario, respiratorio, genitale femminile e maschile. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento di stricnina e/o di brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Noce vomica da cui ha origine il rimedio. Di conseguenza le note chiave del rimedio sono lo spasmo e l’iperestesia (sensibilità esagerata), cui segue la freddolosità.
Gli spasmi, violenti ed incessanti, colpiscono tutti i muscoli volontari del corpo (esofago, laringe, schiena, arti, ecc.) ed anche quelli involontari (stomaco, intestino, retto in particolare, ano, vescica, utero, vasi sanguigni, ecc.), ai quali si accompagna la congestione del fegato, talché si determina uno stato spastico generalizzato dovuto all’intossicazione del soggetto. Ogni qualvolta un organo tenta di compiere un normale sforzo di contrazione, questo diventa esagerato ed automaticamente si trasforma in uno spasmo. Si può quindi dire che in Nux vomica i movimenti normali dell’organismo si compiono in un’anormale tensione spastica.
L’iperestesia riguarda sia la sfera fisica che quella psichica. C’è irritabilità e sensibilità eccessiva di diversi sistemi, organi ed apparati, tali da provocare, unitamente agli spasmi, numerose disfunzioni organiche. Il sistema sensoriale è quello particolarmente colpito, per cui il soggetto è ipersensibile a livello di tutti i sensi, provando particolare fastidio per i rumori, la luce, gli odori, non sopportando il dolore ed il minimo contatto, subendo cefalee di tipo congestizio che sopraggiungono spesso dopo un eccesso di collera, un pasto troppo abbondante, un’indigestione, ecc. Come negli altri tipi ipersensibili (Chamomilla, Hepar sulphur, ecc.) è sempre sproporzionato rispetto ai sintomi. La forte azione che il rimedio ha sul sistema nervoso rende il soggetto estremamente irritabile, impaziente, collerico, sempre di cattivo umore, ansioso, dispettoso, vendicativo, litigioso, scontento, insoddisfatto, esigente nei confronti degli altri come verso se stesso, incapace di sopportare la minima contraddizione, il minimo ostacolo. Si tratta in sostanza di soggetti che hanno prevalentemente un temperamento nervoso – bilioso, visto che prima si arrabbiano e poi pensano (al contrario di Lycopodium). Solitamente hanno colorito giallastro (l’ittero per i problemi epatici), guance incavate, capelli scuri, occhi neri e sono magri.
Anche il comportamento e lo stile di vita sono contraddistinti da esagerazioni. Il tipo Nux vomica fa abuso di sostanze irritanti ed eccitanti (caffè, tè, vino, alcool, farmaci di ogni specie, spezie, cibi piccanti, ecc.), gli piace fumare, mangia troppo e dopo soffre di indigestione, di dispepsia, di senso di pienezza, di crampi allo stomaco (insieme a Argentum nitricum è il rimedio più usato per problemi gastrici), è un intossicato epatico, ha bisogno frequente di urinare e di evacuare ma non si svuota del tutto, è prevalentemente stitico, soffre di iperlipidemia (aumento dei lipidi nel sangue, quali trigliceridi e colesterolo) e di ipertensione. Si addormenta facilmente ma si sveglia intorno alle 4 del mattino assalito dai suoi pensieri e dalle sue preoccupazioni. Si riaddormenta quando è ora di alzarsi, per cui è stanco, affaticato e di pessimo umore al risveglio. Lavora troppo, si sovraccarica intellettivamente, conduce la vita sedentaria e frettolosa della metropoli. E’ l’uomo d’affari della città, il manager, il dirigente di una grande azienda, il medico che non va mai in pensione, è cioè il superattivo per eccellenza. Manca però di equilibrio e di senso della misura, ad es. rimane al suo tavolo di lavoro finché non è sfinito, la sua mente passa da una problematica all’altra fino ad essere spossato, si preoccupa eccessivamente di mille cose, ecc.
La freddolosità è la terza nota chiave che contraddistingue Nux vomica. Il soggetto sente freddo per tutto il corpo, ha mani e cute livide, punta del naso particolarmente fredda, non riesce a scaldarsi a letto di notte, deve essere sempre molto coperto, avverte freddo al minimo movimento e ciò aggrava ulteriormente la sua sedentarietà. Il semplice spostamento d’aria sotto il lenzuolo aggrava il raffreddore, la tosse, i dolori. Anche durante la febbre, nonostante il corpo sia urente e la faccia rossa e calda, non può muoversi o scoprirsi senza provare freddo. Rabbrividisce al minimo contatto con qualcosa di freddo o alla minima sensazione di freddo.
Tutti i sintomi migliorano con il riposo, anche un breve sonnellino, di sera, con il tempo umido, con il caldo, in una camera calda, con applicazioni calde, bagno caldo, bevande calde.
I sintomi peggiorano con il freddo secco, dopo i pasti, con l’assunzione di sostanze eccitanti o irritanti, fumando, di mattina presto, con il lavoro intellettuale, al minimo contatto.
Per quanto il rimedio sia tendenzialmente predisposto per curare le patologie croniche, può essere adoperato per fronteggiare con successo anche le manifestazioni acute.
I principali sinergici (complementari) di Nux vomica sono Kali carbonicum, Phosphorus, Sepia, Sulphur.
I principali antidoti sono Aconitum, Arsenicum album, Belladonna, Coffea, Opium, Pulsatilla, Thuya, Vinum.
L’altro importante rimedio della materia medica omeopatica, che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Ignatia amara. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Nux vomica, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’irritabilità, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc. In Ignatia prevale invece la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, per cui gli spasmi sono causati da emozioni perturbanti, pensieri, dispiaceri, ecc.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Nux vomica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Iperestesia (sensibilità esagerata) di tutti i sensi. Aumento eccessivo dell’attenzione e dei riflessi. Nervosismo con spasmi, irritabilità, collera, cattivo umore. Risveglio precoce e sonno inquieto, con sonnolenza di mattina, in soggetti affaticati. Sonnolenza post-prandiale, migliorata da un breve sonno. Ipersensibilità e parestesia (alterazione della sensibilità degli arti, ad es. formicolio, o di altre parti del corpo) delle estremità. Nevralgie con dolore tirante simile ad una trazione.
2) FEGATO. Fegato ipertrofico, congestionato, duro, sensibile, dolente al tatto. Insufficienza epatica con leggero ittero. Colica biliare dovuta a calcolosi.
3) APP. GASTROENTERICO. Dispepsia. Gastrite acuta o cronica con bruciore e rigurgiti acidi. Predisposizione verso l’ulcera gastroduodenale. Dolori epigastrici di tipo crampiforme. Eruttazioni, singhiozzo, flatulenza. Stipsi spastica, ossia con forte stimolo ad evacuare senza riuscire ad espellere le feci. Nausea mattutina con tendenza al vomito. Lingua con patina bianco-giallastra e gusto amaro al risveglio. Alitosi. Coliche flatulenti. Colite spastica. Possibile diarrea con vomito. Il rimedio si rivela utile anche per le intossicazioni alimentari e per i postumi di una sbronza. Possibili dolori e bruciori all’ano. Emorroidi sanguinanti.
4) TESTA. Emicrania angiospastica. Cefalea con la sensazione di un chiodo conficcato nella testa, che si aggrava dopo aver mangiato o dopo esposizione al sole. Cefalea di tipo nevralgico. Emicrania da stress. Emicrania in soggetti con la personalità del rimedio. Sensazione di confusione alla testa, sopra gli occhi, in modo particolare la mattina presto. Il mal di testa è spesso associato a nausea, bocca pastosa, dispepsia, emorroidi e vertigini.
5) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Lombaggine con difficoltà a girarsi nel letto e che migliora con la posizione seduta. Sciatalgia che si aggrava sdraiandosi sul lato dolente, col movimento e col freddo. Spasmi e crampi di varia localizzazione. Rachialgia con dolore lungo tutta la colonna vertebrale, con nuca sensibile, rigida, con sensazione di pesantezza e di rottura nella zona lombo-sacrale. Reumatismo delle grandi articolazioni con muscoli rigidi, crampi e formicolio (come Aconitum).
6) APP. CARDIOVASCOLARE. Ipertensione arteriosa in fumatori con dolore nella regione precordiale. Palpitazioni cardiache accompagnate da angoscia e dall’insieme dei sintomi del rimedio.
7) APP. GENITALE FEMMINILE. Metrite (infiammazione dell’utero). Mestruazioni irregolari, solitamente anticipate, abbondanti, dolorose e prolungate. Ipermenorrea. Dismenorrea. Irritazione dei genitali esterni. Dolori post-partum del tipo crampiforme.
8) APP. GENITALE MASCHILE. Erezioni eccessive, alla minima eccitazione, anche durante il sonno, che creano spossamento e frustrazione.
9) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore con prurito delle narici che fluidifica con il caldo e migliora all’aria aperta, sebbene il freddo l’aggravi. Naso chiuso e secchezza delle mucose durante la notte. Starnuti spasmodici al mattino e dopo i pasti. Episodi di asma alle 3 del mattino in soggetti con le caratteristiche del rimedio. Raucedine con catarro, irritazione della laringe e tosse spasmodica. Mal di gola con senso di costrizione che peggiora dopo aver mangiato ed all’aria fresca.
10) APP. URINARIO. Episodi di Cistite con brividi di freddo. Stranguria con bisogno urgente ed inefficace di urinare e con dolore vescicale che si irradia alla schiena.
DOSI
Nel caso 1), diluizione 30CH, 3 granuli 1-2 volte al dì, fino ad un massimo di 2 settimane.
Nel caso 9), diluizione 9CH, 3 granuli o 5 gocce 3 volte al dì.
Negli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 5 gocce ogni 2-3 ore.
(*) V. Note esplicative
Angela dice
Buongiorno dottoressa, ho sempre avuto problemi intestinali del tipo colon irritabile, nel 2008 mi hanno riscontrato la diverticolite, che negli ultimi anni è poi medi va sempre peggiorando, da un clismopaco è risultato che ho un colon troppo lungo. Inoltre soffro anche di una lombosciatalgia sinistra parte dove ho i diverticoli, secondo lei sono collegati i due sintomi. Grazie.
Abgela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, com’è rilevabile dalla sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di Omeopatia che con questo sito web cerca di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile, cui consiglio sempre di rivolgersi. Ciò chiarito, le due patologie non dovrebbero essere in relazione tra loro. Le consiglio comunque di rivolgere la domanda ad un medico, magari al medico di famiglia. Cordiali saluti.
Stefania dice
Gentile Dott.ssa Rita della Volpe,sono una mamma che allatta e fa anestesia per poter curare i denti cariati.Mi è stato consigliato dal mio farmacista (che ha il reparto omeopatico) di usare la nux vomica ma non saprebbe indicare la giusta quantità come soluzione alla disintossicazione dall’anestesia inoltre non saprebbe se da prendere prima della cura del dente,come preparazione o solo dopo.La ringrazio per la sua risposta.
Cordiali saluti Stefania.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, in Omeopatia tutte le entità terapeutiche (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) sono molto personali, non sempre generalizzabili, in quanto legate a quelle peculiarità che rendono il paziente unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Il tutto deve avvenire nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Ciò premesso, indubbiamente Nux vomica è uno dei principali rimedi omeopatici che viene più spesso utilizzato per disintossicare l’organismo dall’uso o abuso di farmaci e sostanze. Uno dei protocolli terapeutici che viene adottato, inevitabilmente generico ed impersonale, per quanto detto poc’anzi, consiste nell’usare il rimedio dopo l’intervento e per un paio di settimane. Per un’azione prevalentemente sintomatica e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse o le medio-basse diluizioni (quelle ad es. fino a 9CH) che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì secondo necessità (ad es. fino a 3 volte), lontano dai pasti. Si ribadisce che la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica. Cordiali saluti.
simona dice
Salve mi chiamo Simona. Sono un soggettoper natura che somatizza igni cosa. Certamente ne ho i motivi in quanto ho un bambino con una malattia genetica e tutte le conseguenze del caso. Inoltreho una figlia di10 anni e aiuto mio marito nel suo lavoro. Insomma la mia giornata non ha fine. Nonostante cii’ sono per natura pisitiva e amo la vita. Ho una beanza catdiale che al mattino mi causa bruciore allo stomavo e dopo aver subito mangiato qualcosa si attenua e poi passa del tutto. Il medico mi ha dato la nux vomica iris 10 gocce per cominciare ( da diminuire a 8 o 6), ma io ho sempre bruciore, anche tanto. Mi sa dare un vonsiglio e dire se il dosaggio va bene? Grazi tante.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, probabilmente non si tratta di dosaggio, perché qualche effetto benefico, pur se minimo, avrebbe dovuto manifestarsi. A meno che la cura non sia iniziata da così poco tempo che non ha avuto ancora modo di agire e di stimolare la reazione dell’organismo. Sarebbe pertanto opportuno informare il medico. Se desidera avere una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi del tratto digerente, consulti l’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Stiamo però parlando di rimedi omeopatici unitari, quelli appartenenti all’Omeopatia propriamente detta. Cordiali saluti.
LAURA dice
Gent.ma,
soffro da sempre d’insonnia, per ansia, per non riuscire a scollegare il cervello al momento di andare a dormire, penso anche alle cose piu’ banali. Una neurologa mi ha dato il DAPAROX 10gocce da prendere ogni giorno, anche se io non soffro di depressione. Dopo tre mesi di cura adesso riesco ad addormentarmi abbastanza con facilita’, ma dormo 4-5 ore al massimo e poi mi sveglio verso le 3 o le 4 e non riesco piu’ a riaddormentarmi. C’e’ una cura omeopatica VALIDA che potrebbe aiutarmi? Potrei affiancarla al Daparox, che mi ha detto che dovrei prendere per almeno 6 mesi, diminuendolo poi lentamente, o rischio crisi seritoninergica?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, è utile innanzitutto precisare che l’Omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, bensì è la medicina per la cura di una persona che presenta un proprio quadro clinico, la quale viene valutata nella sua globalità ed in tutti i suoi aspetti, sia sul piano fisico che su quello psichico. Pertanto, tra i numerosi rimedi omeopatici atti a curare l’ansia, la depressione e l’insonnia, il rimedio adatto sarà solo quello (o quelli) che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici, oltre a gemmoterapici e organoterapici, che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi o psichici. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici che più caratteristicamente combattono l’insonnia troviamo Aconitum napellus, Arsenicum album, Chamomilla, Coffea, Gelsemium, Ignatia amara, Nux vomica. Ma potrebbero essere indicati anche altri rimedi, l’importante, ripeto, che in essi si rispecchi il paziente, la totalità dei sintomi e le modalità delle manifestazioni. Sempre a titolo informativo, sappia che in diversi casi viene adoperato, in associazione alla cura omeopatica od anche in esclusiva, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Tilia tormentosa M.G. D1 che è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata all’articolo “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico, stabilendo anche le migliori condizioni per rendere compatibile l’antidepressivo di sintesi e le modalità della sua dismissione graduale. Cordiali saluti.
Alessia dice
Buonasera,
Una donna in gravidanza, può assumere nux vomica 30ch per contrastare la nausea?
Grazie
Saluti,
Alessia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessia, generalmente i rimedi omeopatici sono sicuri in qualsiasi condizione, quindi anche in gravidanza, non hanno controindicazioni o effetti collaterali (intesi questi nel senso tradizionale dei termini), in quanto non introducono praticamente sostanze, dal momento che grazie alla forte diluizione esse sono ridotte a livello estremamente basso, pressoché infinitesimale. La loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Nux vomica è il rimedio omeopatico più utile e più utilizzato per trattare la nausea, il vomito ed altri disturbi digestivi, laddove, ovviamente, se ne ravvisi la somiglianza. Però sull’opportunità d’uso del rimedio, sulla diluizione e sulla posologia conseguente, sarebbe opportuno che si esprimesse un medico omeopata relativamente al caso specifico. Cordiali saluti.
Marco dice
Nel caso del 30ch gocce un adulto quante ne deve prendere?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, è utile precisare che in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto strettamente legata alla situazione clinica del paziente ed a tutte quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. In Omeopatia, cioè, non esistono cure standardizzate o protocolli terapeutici universalmente validi, ma ogni volta occorrerà adattarsi al singolo caso. Tenga perciò presente che i valori riportati nell’articolo, come in altre parti del sito, sono inevitabilmente generici, non personalizzati, sono quelli maggiormente citati in letteratura per le situazioni impersonali, quindi hanno solo un carattere conoscitivo e orientativo, mentre essi, come detto, devono essere a misura del caso in esame. Possono servire eventualmente come primo approccio, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, il quale con la visita potrà essere in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso personale. Comunque, con tali premesse, la dose singola spesso prescritta di un rimedio omeopatico in forma liquida è di una decina di gocce. Cordiali saluti.
Barbara dice
Gentile dottoressa, soffro di reflusso gastroesofageo con nausea , bruciori allo stomaco, infiammazione della laringe e raucedine. Vorrei sapere la posologia e le modalità di assunzione per il mio problema grazie tante. Cordiali saluti. Barbara
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nel trattamento dei vari disturbi digestivi, è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Come potrà rilevare tra i rimedi più specifici a trattare il reflusso gastroesofageo e sintomi concomitanti, oltre Nux vomica, troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia conseguente, queste, come del resto tutte le altre entità terapeutiche omeopatiche, sono molto personali, non generalizzabili, in quanto legate alla situazione clinica del singolo paziente ed a quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dalla stessa disfunzione o dallo stesso disturbo. Come primo approccio, per un intervento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì, lontano dai pasti. Il medico omeopata saprà garantire la prescrizione appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
lucy dice
Queste gocce sono insapori? Oppuremmi puo consigliare delle gicce che sono completamente insapori? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucy, le gocce di un qualsiasi rimedio omeopatico sono insapori e non potrebbe essere altrimenti considerato che la sostanza di origine è fortemente diluita in veicolo idro-alcolico e quindi è presente in misura pressoché infinitesimale. Cordiali saluti.
Claudia dice
Gent.ma Dott.ssa,
Riguardo al Ribes Nigrum Les, non so se si tratta dello stesso prodotto da lei specificato, sulla confezione leggo solo ” gemmoderivato integrale ” e “gemme 10%”. Purtroppo i rimedi fitoterapici e omeopatici non sono mai accompagnati da foglietti illustrativi come i farmaci, come se questi non avessero alcuna efficacia sulla nostra salute.
Vorrei infine anche chiederle se l azione simil-cortisonica del ribes nigrum produce similmente anche gli stessi effetti collaterali del cortisone soprattutto sulla massa ossea.
Grazie infinite.
Cordiali saluti
Claudia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, i macerati glicerici, ovverosia i gemmoterapici (o gemmoderivati), in Italia sono genericamente classificati come prodotti erboristici o come integratori alimentari e non hanno ancora un quadro legislativo di riferimento, per cui non sono sottoposti ad alcuna etichettatura. Invece i rimedi omeopatici, pur essendo classificati come farmaci, non possono riportare alcuna indicazione clinica in quanto essi curano “l’individuo” affetto da una determinata patologia e non genericamente la patologia come tale. Di conseguenza non è possibile suggerire né l’indicazione clinica e né la posologia perché queste sono intimamente legate al singolo paziente. Infine i gemmoterapici grazie alla diluizione (D1) dei principi attivi non hanno praticamente controindicazioni o effetti collaterali alle dosi consigliate. Però, ripeto, per il caso specifico è sempre opportuno che in merito si esprima il medico curante. Cordiali saluti.
Claudia dice
Bg, soffro di fibromialgia e forti dolori alle ginocchia x i quali mi sono state prescritte 45 gtt les ribes nigrum + 15 gtt nux vomica homaccord 2 v/die. È un dosaggio adeguato o posso aumentarlo visto che sono al secondo flacone e non ho visto sensibili miglioramenti ? Grazie
Cordiali saluti
Claudia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, il gemmoterapico Ribes nigrum M.G. D1 (credo che di questo si tratti, cioè del macerato glicerico delle gemme della pianta omonima con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che come tutti i gemmoterapici si pone a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia) è un ottimo antinfiammatorio, con attività simil-cortisonica e antistaminica ed è un ottimo regolatore del sistema immunitario. La posologia normalmente utilizzata è di 30-40 gocce pro-dose 3 volte al dì, prima dei pasti. Nux vomica Homaccord è un rimedio complesso omotossicologico, ossia è un rimedio dell’Omotossicologia, che è una medicina che si ispira all’Omeopatia ma con orientamenti terapeutici differenti. Il complesso è una formulazione di diversi rimedi omeopatici unitari (Nux vomica, Bryonia, Lycopodium, Colocynthis), in cui ogni componente è presente in più diluizioni a scalare: bassa diluizione per il tropismo tissutale, media diluizione per il tropismo organico e metabolico, alta diluizione per gli aspetti psichici e comportamentali. Nux vomica Homaccord troverebbe tipicamente indicazione per tutti i disordini nel tratto gastro-intestinale e nella regione epatica, per il meteorismo, per i disturbi dopo abusi di sostanze (alcool, caffè, nicotina, ecc.). La posologia normalmente utilizzata è di 10 gocce pro-dose 3 volte al dì, lontano dai pasti. Sarebbe pertanto opportuno sentire il medico omeopata che ha prescritto la cura in modo che possa valutare, per il suo caso specifico, se l’assenza dei miglioramenti è dovuta all’inadeguatezza dei rimedi e/o della posologia. Cordiali saluti.