DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Sonya dice
Buongiorno Dottoressa, mi è stato prescritto lycopodium mk 1/2 monodose a sere alterne più calcium floratum 6 ch di giorno dopo aver riscontrato problema hpv, ceppo 16-56. E pap test asc-us , dopo un paio di giorni riscontro perdite di sangue a metà ciclo, può essere una reazione al rimedio?
La ringrazio in anticipo ,Sonya
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sonya, sembra molto improbabile che ciò possa accadere, soprattutto se il fenomeno dura da qualche giorno, cosa che escluderebbe l’aggravamento omeopatico. Sarebbe comunque opportuno, se non l’avesse ancora fatto, informare il medico omeopata che le ha prescritto la cura. Cordiali saluti.
Michela dice
Buongiorno, la mia omeopata, dopo un mese di Lycopodium 6 ch granuli, mi ha fatto passare alla 12 ch. Sono molto curiosa di sapere la diversitá di azione tra le due tipologie, me lo può spiegare? Grazie per il suo lavoro
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Michela, allo scopo consulti l’articolo “Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM” nella sezione del sito “Approfondimenti”. In sintesi, le basse diluizioni, qual è una 6CH, si adoperano prioritariamente per le patologie in fase acuta, i sintomi locali, il lesionale, il drenaggio. Le medie diluizioni, qual è una 12CH, si adoperano prioritariamente per le patologie in fase acuta e subacuta, il funzionale, adattare un sintomo a un gruppo si sintomi. In ogni caso il ricorso a una diluizione superiore si giustifica quando, dopo un certo periodo di sollievo dei sintomi, il paziente torna a soffrire di nuovo, sebbene in maniera più blanda, oppure, dopo un iniziale miglioramento, entra in una fase di stallo in cui, benché attenuati, persistono gli stessi sintomi che hanno indotto la prima prescrizione. Cordiali saluti.
Stefano dice
Buongiorno,
il Lycopodium clavatum può essere utilizzato anche in caso di trigliceridi elevati con HDL basso (sempre in relazione al rapporto LDL / HDL) per elevare l’HSL? Questa domanda trova la sua ragion d’essere nel fatto che l’Omeopatia, pur essendo una terapia individuale e totale, si deve basare su sintomi che partono dalla “materia”, visto che l’uomo è costituito da soma, anima e spirito: bisogna partire dal basso per arrivare all’alto o profondo. Purtroppo la maggior parte delle Materie Mediche fu compilata non ai giorni nostri, ma nel secolo scorso in cui non erano sviluppate le analisi ematochimiche, per cui non vi è correlazione tra la Medicina ufficiale e quella Omeopatica o, perlomeno, non è facile reperirla. D’altro canto (nonostante le analisi ematochimiche non rivestano un’importanza fondamentale in Omeopatia, ma il “centro” dell’indagine omeopatica sia costituito dai sintomi), soprattutto caratteristici e individuali,, queste analisi forniscono indicazioni sull’entità e sul danno d’organo, cosa di cui dobbiamo tener conto per trovare indicazioni ancor più precise e utili. Perlomeno questa è la mia opinione, corroborata dal fatto che non bisogna rigettare nulla (nessuna medicina, cioè), ma utilizzare ogni cosa a seconda delle possibilità che offre.
Distinti saluti,
Stefano
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefano, Lycopodium è uno dei rimedi omeopatici che può essere di aiuto per ridurre il livello dei trigliceridi e di colesterolo, in particolare l’LDL a vantaggio dell’HDL. Inoltre è un buon protettore del fegato. Tra gli atri rimedi omeopatici altresì utilizzati si citano Aurum metallicum, Baryta carbonica, Kali carbonicum, Nux vomica, Sulphur. Ovviamente, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio che assomiglia di più nelle caratteristiche psico-fisiche e nelle sintomatologie potrà produrre i risultati migliori. Comunque è sempre opportuno avvalersi della competenza di un medico omeopata in relazione al caso specifico, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Stefano dice
Buongiorno,
Io sono un medico in pensione che si occupa di omeopatia da circa 5 anni. Purtroppo non mi è stato possibile trovare una scuola che faccia al caso mio (non perché io non lo voglia, ma perché ho constatato che molti colleghi e scuole si rifanno ai repertori comunemente in uso senza fornire un valido metodo di analisi e studio). Per questa ragione ho chiesto conferma sull’utilizzo di Lycopodium clavatum . Ora se lei volesse scambiare con me opinioni e esperienze (le mie sono assai limitate proprio dal fatto che oramai ho smesso l’attività) le sarei veramente e assai grato. Ho notato che la prescrizione dei soli Rimedi non è sufficiente perché bisogna convincere i Pazienti a cambiare anche profondamente il loro regime alimentare: a che seve prescrivere “la pillola” per combattere una colica biliare se il nostro ipotetico paziente continua a rimpinzarsi di fritture e di cibi difficilmente digeribili che sottopongono il fegato e l’escrezione biliare a un superlavoro? Ci sarebbe ben altro da dire, ma non voglio tediarla ulteriormente, almeno per il momento e, soprattutto, se mi sarà concesso.
Distinti saluti,
Stefano
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefano, come potrà rilevare dalla sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico, bensì una biologa appassionata e studiosa di Omeopatia che con questo sito web cerca di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile, cui consiglio sempre di rivolgersi per la diagnosi e la prescrizione. Resto comunque disponibile per eventuali richieste che rientrino nel suddetto spirito di servizio del sito. Cordiali saluti.
Lisa dice
Buonasera , quale rimedio usare per mio figlio 33enne asperger, diagnosticato solo10anni fa. Recentemente curato con medicina quantistica e buoni risultati, in sinergia con zinco, glicerofosforilcolina, fosforilserina e uncaria tomentosa. Terminata cura tre mesi fa, non potendo per ragioni economiche proseguirla, ha avuto un grave peggioramento in qs ultimi giorni, preceduto da lievi emicrania frontale e stordimento. Sua caratteristica lentezza peggiorata, ma soprattutto i gesti ripetitivi da disturbo ossessivo compulsivo, dei quali è comunque del tutto consapevole. Ora, in attesa della suddetta preparazione magistrale dei suddetti integratori più melatonina concentrata ordinati dal medico che l’ ha avuto in cura, sta assumendo magnesio potassio e melatonina da farmaceutica industriale. Leggevo in un libro di medicina vibrazionale che per autismo fosse indicata rosa bracteata. Ho sentito anche dire che i fiori californiani possano essere più efficaci dei fiori di Bach. Mi chiarisce e mi consiglia? Mio figlio, all’ apparenza flemmatico e tranquillo, è molto ansioso , mentre i sensi di inferiorità sono stati positivamente risolti in una cura psicologica durata circa due anni e mezzo. Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lisa, l’Omeopatia può fornire un contributo nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico, ovviamente senza avere la pretesa di fare miracoli, ma come coadiuvante e quindi inserita in un percorso di cura multidisciplinare. Un rimedio omeopatico, ben scelto, può migliorare lo stato generale del soggetto, facilitando così il compito ai rieducatori specializzati. La scelta di un tale rimedio deve essere improntata al massimo grado di similitudine con il paziente, ossia occorrerà individuare il rimedio omeopatico che più di altri “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, stereotipie comprese. Consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati nei vari disturbi emotivi, nervosi o psichici, con le relative sintomatologie di copertura, che possono fare da guida per la suddetta scelta. A titolo esclusivamente informativo, talvolta sono stati prescritti rimedi omeopatici come Calcarea carbonica, Calcarea phosphorica, Hyosciamus niger, Phosphorus, Thuya. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia meglio appropriata al caso specifico di suo figlio. Cordiali saluti.
ANTONIO dice
Dssa buonasera, chiedo la cortesia se mi può indicare quale rimedio usare per poter avere meno dolore alle ginocchia a causa della uricemia con valore 6,3!
Sono diversi anni che non mangio carne e pesce, a quanto pare il mio corpo non riesce ad espellere l’acido urico!
Grazie per una Sua risposta
Antonio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, com’è noto, la gotta è una patologia caratterizzata da elevati livelli di uricemia nel sangue, dovuti ad un aumento di produzione di acido urico e/o ad una insufficiente espulsione dello stesso con le urine. Depositi di cristalli di acido urico si formano nei tessuti periarticolari provocando infiammazioni molto dolorose delle articolazioni che possono evolvere in artrite cronica. In passato l’insorgenza della gotta era associata ad un eccesso di proteine animali nella dieta, dovuto soprattutto ad un elevato consumo di carne. Per questo la malattia veniva definita l’artrite dei ricchi. Oggi invece si ritiene che la gotta abbia una forte dipendenza genetica, pur convenendo che un’alimentazione sbagliata, ma non sarà questo il suo caso, aumenta enormemente il rischio di contrarre la malattia. Relativamente all’Omeopatia, tutti i rimedi che hanno un’importante azione elettiva sull’apparato osteoarticolare sono adatti per trattare la gotta e di riflesso l’iperuricemia, oltre che i reumatismi in generale. Consulti pertanto la pagina “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. I rimedi omeopatici più specifici potrebbero essere Apis, Arsenicum album, Belladonna, Bryonia, Ledum palustre, Nux vomica, Phytolacca decandra, Rhododendron, Rhus toxicodendron. Anche Lycopodium, se lei si riconosce abbastanza, potrebbe essere un rimedio omeopatico adatto, considerato che possiede un’azione specifica per trattare l’iperuricemia, che nel rimedio si presenta moderata. In diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata, in gocce, come: Fraxinus excelsior gemme M.G. D1, che possiede attività diuretica e regolarizza l’uricemia, per cui è particolarmente indicato nella gotta acuta e cronica; Betula pubescens giovani radici M.G. D1, che favorisce la diuresi e diminuisce i livelli di uricemia; Betula verrucosa linfa M.G. D1, che ha proprietà diuretiche e depurative, atte ad eliminare l’acido urico. Anche la Fitoterapia classica potrebbe fornire il suo contributo, ad esempio con la tintura madre di Ortica, che è un valido rimedio per l’iperuricemia e per la gotta. Le consiglio comunque di non fare da solo, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Cinzia dice
Buongiorno dottoressa mi sono riconosciuta nei casi 1e 2, 7 e 8. Da 10 anni sono tornata dall’estero nn ben accolta da mia madre e dopo un anno lei muore. Resto cn mio padre (Alzheimer) e mia sorella spastica in carrozzina. Due anni fa muore anche mio padre e il dolore e senso di colpa è più forte che x mia madre che accuso ancora! di nn essere stata sincera cn me e sempre cn l’indice puntato….nel 2004 affrontiamo il tumore al seno…ed io riscontro un indurimento nel mio stomaco che a volte da dolore il medico che mi visita dice che è una lacerazione della parete esterna dello stomaco da tenere sotto controllo. Da circa 20 anni mi avevano diagnosticato epatite C che ho curato solo 3 o 4 anni fa. io avevo un problema di forte sonnolenza dopo i pasti che attribuivo all’infezione che però nn è scomparsa ma si è solo attenuata.circa un anno fa un’amica farmacista mi dice che soffro di reflusso ma le dissi di nn avere nessun sintomo lei disse che avevo di continuo questi ruttini e così andai dal medico che mi prescrisse un protettore gastrico.
Dopo un anno ho deciso di sospendere la cura che ho protratto troppo a lungo cn l’idea di curare il disturbo che si è trasformato in dolore. Leggendo un articolo ho trovato il Lycopodium e così cn una ricerca sono arrivata a lei!
Ho pensato che nel mio caso il Lycopodium 5CH associato alla Pulsatilla possano aiutarmi. Cosa ne pensa? E nel caso la Pulsatilla come dovrei assumerla? E x quanto tempo si fanno queste cure?
Prossimamente farò due ecografie x il controllo di un calcolo alla colicisti e un’altra x controllare la parete dello stomaco.mi scusi la lungaggine e la ringrazio x la sua risposta.buona serata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cinzia, Lycopodium e Pulsatilla sono rimedi omeopatici sinergici, cioè posseggono una convergenza d’azione, per cui possono essere utilmente abbinati, alternandoli nelle assunzioni. Relativamente alla durata, in genere le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi alcun limite temporale o limiti temporali particolarmente stringenti e logicamente si concludono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Joe dice
Buongiorno Dottoressa ,
vorrei raccontarle un paio di sogni ricorrenti per capire quali rimedi possano esprimere.
Nel primo , il più frequente , sogno di raggiungere in auto un locale pubblico non meglio precisato , entro , faccio un giretto e poi esco per raggiungere l’auto parcheggiata .
Arrivato sul luogo o non la trovo più oppure è un’altra auto ma non la mia !
Rimango sconcertato, angosciato , disorientato così inizio a girare (a vuoto) alla ricerca ma nulla.
Un altro sogno simile è quello di entrare in un negozio ed attendere il mio turno , poco dopo decido di uscire , ma nel mentre mi accorgo che non indosso più le scarpe , ho solo i calzettoni ( le ho posate da qualche parte ?).
Chiedo alla proprietaria se le ha viste o chi me le ha rubate : risponde che forse ha capito chi è senza darmi alcuna informazione , poi si offre di accompagnarmi all’auto ma è come rinunciassi in quanto penso che dovrei fare la strada privo di scarpe ed in più non ricordo dove ho parcheggiato e non voglio che lei capisca il mio stato .
Mi riconosco in questi rimedi : Lycopodium , Argentum Nitricum per l’ansia ma anche in Phosphorus
( una volta estroverso e socievole oggi introverso e schivo )
Grazie e buona giornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Joe, il rimedio omeopatico che le assomiglia di più, tra quelli citati, può senz’altro aiutarla. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Eleonora dice
Salve,
Quali sono i dosaggi di Lycopodium gocce consigliati per un adolescente?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eleonora, in Omeopatia non si fa distinzione per età o per peso corporeo, per cui i dosaggi sono gli stessi sia per un adulto che per un adolescente o bambino. La singola dose standard che generalmente viene utilizzata è di 10-15 gocce, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Federico dice
Buongiorno dottoressa, poiché ho un problema di sospetta litiasi biliare ( dovrò fare un’ecografia nei prossimi giorni) e in un commento di questo blog […] ho letto che l’uso di lycopodium clavatum 3d e nux vomica 3d entrambi in gocce, ha prodotto dei benefici, ma facendo una ricerca in rete ho trovato solo il lycopodium clavatum 3d (D3) su questo sito […]. Potrebbe Lei indicarmi dove acquistare l’altro prodotto e poi cosa signicano quei “3d”? Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Federico, i rimedi omeopatici, essendo dei farmaci a tutti gli effetti, si acquistano in farmacia. D3 (o 3D) sta per terza diluizione decimale hahnemanniana, ossia il rimedio viene preparato diluendo la sostanza di origine per 3 volte in diluizione idroalcolica, applicando ad ogni passaggio il rapporto 1:10. Per una migliore comprensione consulti l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” nella sezione del sito “Approfondimenti” od altri articoli riguardanti sempre l’Omeopatia. Se non riesce a trovare le gocce D3, potrebbe sostituirle con la diluizione appena superiore oppure con i granuli. Cordiali saluti.
Svetlana dice
Dottoressa buon giorno.
per prima cosa vorrei ringraziarla per l’articolo cosi fitto di informazione. per me è stata manna dal cielo. ;)
e vorrei il suo parere.
Ho la presenza di xantelasma sul occhio sinistro da un anno e qualche debolezza del pancreas e l’intestino individuata dal iridologo . Considerando che non ho nessun altro fastidio fisico descritto sopra . Quale dosaggio potrebbe andar bene?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Svetlana, quantunque il dosaggio, come ogni altra entità terapeutica omeopatica, è alquanto personale, non sempre generalizzabile, per un intervento prevalentemente sintomatico ci si orienta per lo più verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.