DESCRIZIONE
Lycopodium clavatum (nome italiano Licopodio) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Licopodiaceae. Cresce su suoli prevalentemente acidi e silicei, sia in zone temperate che in quelle più fredde montane di Europa, Asia, America settentrionale e Africa australe. In Italia la si trova sia nelle radure boscose che nei pascoli delle Alpi e degli Appennini fin oltre i 2000 metri.
Il nome Lycopodium deriva dal greco ed è composto da lico (cioè “lupo”) e podio (cioè “piede”), perché riferito alla somiglianza dei rami giovani a un “piede di lupo”. Il nome clavatum deriva dal latino “clava” ed è riferito alla forma delle spighe terminali, di cui alla descrizione che segue.
La pianta ha il fusto principale strisciante al suolo, raggiunge un’altezza massima di circa 1 metro ed è a crescita lentissima. Le foglie, numerosissime sul fusto e sui rami, hanno una disposizione embricata (come le tegole di un tetto). I rami fertili sono eretti, alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe spighe di colore giallino (in genere da 1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice acuminato, che racchiudono gli sporangi, a forma di fagiolo, i quali a maturità si aprono lasciando cadere una polvere gialla costituita da microscopiche spore spesso aggregate a quattro a quattro. E’ questa polvere di spore, inodore e insapore, non solubile in acqua ma solubile in alcool, che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione, a costituire la droga utile per i diversi scopi terapeutici.
La polvere delle spore di Licopodio contiene, infatti, sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali si attribuiscono le proprietà medicamentose della pianta. Detta anche “farina delle streghe” per l’uso che se ne è fatto sin dai tempi antichi nella medicina popolare, veniva utilizzata contro i disturbi gastrici e urinari, come sedativo, antispastico, diuretico, lassativo e per rivestire le pillole. Attualmente trova ancora impiego per uso esterno come decongestionante e calmante nelle dermatiti e nelle irritazioni cutanee in generale ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde ed asciugare le zone macerate.
Per la sua caratteristica di essere facilmente infiammabile, la polvere di Licopodio viene impiegata per la realizzazione di fuochi d’artificio o di finte esplosioni ai fini scenografici (per questo è chiamata “zolfo vegetale”). In passato veniva adoperata per provocare i flash delle macchine fotografiche.
L’Omeopatia ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della materia medica.
Il rimedio omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura madre della polvere di spore della pianta Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lycopodium è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia, ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio che agisce sull’insieme della persona e sulla sua economia generale, dovendo operare su un metabolismo profondamente alterato e squilibrato, con inevitabili ripercussioni sulle reazioni complessive del soggetto, sia dal punto di vista fisico che psichico. La principale sfera d’azione del rimedio riguarda l’apparato digerente, in particolare il fegato e la sua funzionalità, che ne costituiscono il vero punto debole. Il rimedio corrisponde cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo generale, connotata da un cattivo funzionamento del fegato e del tubo digerente, con tendenza alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia (aumento di volume del fegato) fino alla atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza epatica). Ciò comporta predisposizione a dimagrimento, denutrizione (per disturbi nell’assimilazione, in particolare dei grassi), iperacidità delle secrezioni ed escrezioni, atonia gastrointestinale con flatulenza, ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta ad una ridotta eliminazione renale dell’acido urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie e polmonari.
Per comprendere meglio le caratteristiche del rimedio è utile partire dall’analisi del suo aspetto mentale, che in fondo giustifica tutti i mali.
Il soggetto Lycopodium vive contemporaneamente, con enorme frustrazione, due condizioni emotive contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza perché non si sente adeguato, all’altezza della situazione, non crede in se stesso e non ha fiducia nelle proprie possibilità. Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire nei suoi intenti, di non essere in grado di fare le cose nel modo migliore e di non riuscire a farsi apprezzare o, addirittura, a farsi voler bene dalle altre persone. Ha paura di parlare in pubblico, di proporsi o di fare il primo passo, di allacciare nuovi rapporti e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia, la frustrazione ed il senso di inferiorità, che condizionano e limitano la sua vita sociale.
Vi è l’ambizione perché sogna di avere successo, di ottenere sempre il massimo, di sopravanzare gli altri, di stupire e di ammaliare il prossimo, di far nascere l’ammirazione nei propri confronti e finanche l’invidia. Ha bisogno della stima degli altri e perciò vede nella competizione, nella gara, il modo di poter prevalere e dimostrare la sua potenza, le sue capacità, le sue qualità. Poiché è intelligente capisce bene che per ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura e senso di responsabilità, attraverso dedizione e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi al massimo.
Il meccanismo però si inceppa nel momento in cui impatta con la caratteristica più marcata di Lycopodium e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa che tradisce l’ambizione e non consente di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili. Per il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa un limite ancora più pesante dell’ambizione. In fondo basterebbe accontentarsi un po’ di più, di porsi delle mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più alla propria portata, ma questo Lycopodium non lo può accettare, lui aspira sempre al massimo.
La spiegazione di questo particolare quadro psichico, contorto e contraddittorio, la si può trovare nella metafora legata alle origini della pianta, da cui il rimedio omeopatico si ottiene. Il Lycopodium in epoca remota era una pianta grande e maestosa, abituata a guardare tutti dall’alto in basso. Attualmente è una pianta strisciante al suolo, un cespuglio, con il timore di essere calpestato da chiunque. Cosicché il Lycopodium omeopatico è una persona che pur essendo piccola e timorosa, sogna e spera di diventare grande come una volta: ha la voglia di emergere e la paura di non riuscirvi, manca cioè di coraggio. Ecco quindi che tende a rodersi e per prima cosa si rode il fegato, che è appunto il simbolo del coraggio. Il fegato pertanto diventa l’organo bersaglio e sarà interessato da diverse patologie. Da qui hanno origine tutte le disfunzioni del paziente.
Lo possiamo immaginare come un tipo triste, ansioso, tendente alla depressione, facilmente irritabile, con loquacità precipitosa, dall’aspetto invecchiato, magro, a volte con l’addome prominente, dal colorito pallido tendente al giallastro, sempre stanco, freddoloso, spesso con una fame vorace, anche se si sazia ai primi bocconi, con senso di paura nell’assunzione delle responsabilità. Nello stesso tempo, come visto, è un ambizioso e pretende la perfezione fino alla pignoleria.
A questo punto siamo in grado di tracciare anche il profilo temperamentale e costituzionale di Lycopodium.
Il temperamento ha i tratti tipici sia del bilioso che del nervoso: vi è il bilioso perché dimostra di essere estremamente razionale e di avere il controllo di tutte le situazioni; vi è il nervoso perché quando perde il controllo diventa aggressivo, irritabile, violento ed inveisce contro tutto e tutti.
La costituzione è anch’essa mista ed ha le caratteristiche sia della fosforica che della fluorica: vi è la fosforica per l’estrema magrezza (anche se l’addome è prominente) e per i tratti del temperamento nervoso; vi è la fluorica, per la presenza delle ectasie venose (varici, emorroidi), dovute alla lassità dei tessuti di sostegno e per la tendenza ulcerativa a livello gastro-duodenale.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con l’assunzione di bevande calde, dopo la mezzanotte, dopo l’emissione di gas, dopo la minzione, dopo un’attività fisica, sdraiandosi sul dorso (soprattutto la tosse), scoprendosi.
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con cibi o bevande fredde, con il calore, nel pomeriggio, dopo aver dormito sul fianco destro o sul lato dolente, prima delle mestruazioni e soprattutto dopo il pasto.
Il rimedio ha una spiccata lateralità destra, per cui tutto ciò che Lycopodium soffre è a destra (infatti il fegato è a destra).
I principali sinergici (complementari) sono Chelidonium, China, Iodum, Lachesis, Pulsatilla, Sulphur.
I principali antidoti per i suoi disturbi sono Aconitum, Camphora, Causticum, Chamomilla, Coffea, Graphites, Nux vomica, Pulsatilla.
Il rimedio omeopatico che ha molti sintomi in comune con Lycopodium è Pulsatilla, tanto che a volte, quando la mentalità del malato non è molto marcata, è facile confonderli. Tale analogia fa sì che Pulsatilla è l’acuto di Lycopodium, nel senso che quando Lycopodium presenta uno stato acuto, esso richiederà spesso Pulsatilla.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) APP. DIGERENTE. Epatopatie. Pressione e tensione al fegato specie dopo aver mangiato. Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio destro (regione addominale destra, situata lateralmente alla regione epigastrica) e coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi, eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca secca, lingua secca e irritata, gengive gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata da diarrea. Il soggetto assimila male e tende al dimagrimento, specialmente alla parte superiore del corpo. Ha falsa fame (subito si sazia). Ha avversione per pane e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero e dolciumi
2) PSICHE. Paura, angoscia, apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo, tendenza alla depressione, stanchezza cronica, irritabilità, irascibilità, ipersensibilità, ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto teme che gli possa succedere qualcosa di spiacevole, ha paura di parlare in pubblico, teme la compagnia ma anche la solitudine, è affetto da una stanchezza cronica che unita alla mancanza di volontà gli procura un’avversione per il lavoro e per qualsiasi nuova iniziativa, è smemorato, appena lo si ostacola va facilmente in collera per compensare la sua insicurezza. Nello stesso tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni, ha voglia di emergere, è un perfezionista, si sente competitivo, ha bisogno degli altri per dimostrare di essere il migliore e per questo entrerà con loro in competizione aumentando la sua solitudine.
3) APP. URINARIO. Calcolosi renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia prostatica con frequenti risvegli notturni per urinare. Possibili infezioni delle vie urinarie, specialmente cistite con ematuria. Mal di testa uremico, cioè che si presenta quando le urine si schiariscono. Altri sintomi urinari, come dolori renali e vescicali, bruciore durante la minzione, ritenzione o incontinenza urinaria, poliuria (emissione di eccessiva quantità di urine in relazione all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE. Eruzioni cutanee sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche. Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto. Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro le orecchie. Screpolature e fissurazioni del calcagno. Pelle secca e arida (specie alle mani) ed a volte con zone indurite. Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI. Congiuntivite. Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti delle palpebre.
6) APP. CIRCOLATORIO. Disturbi da cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito della vena porta e delle vene delle gambe. Varici. Emorroidi.
7) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Debolezza generale, emaciazione e atrofia muscolare. Artrite ed altri disturbi reumatici cronici con dolori accentuati di notte e migliorati con il movimento. Sciatica con lateralità prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale. Lombaggine.
8) APP. RESPIRATORIO. Catarro nasale dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo caso accompagnato da mal di testa. Faringite cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille destra o che inizia a destra per estendersi a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa. Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa. Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP. GENITALE FEMMINILE. Cicli mestruali irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori e infiammazioni delle ovaie, soprattutto a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP. GENITALE MASCHILE. Mancanza di desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione precoce. Prostatite.
DOSI
Nel caso 2) diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta al dì.
Nel caso 4) diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei casi 9) e 10) diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte al dì.
Nei restanti casi diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Qualsiasi terapia ed a maggior ragione quella che prevede l’impiego di rimedi ad alta diluizione, la cui azione è più profonda per curare gli stati cronici o i malesseri psichici, deve essere prescritta dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
giuseppe dice
soffro di s. m. i fase progressiva, pur deambulando per circa 80 mt in autonomia. esco poco .. in pensione..
naturalmente presento tutti i sintomi gastrici , urinari, e circolatori descritti da lycopodium. lo usai 20 anni fa , quando la malattia era recidivante e non si capiva ne soffrissi. lo usai per la stipsi acuta asieme ad una forma spastica del fianco destro divenuto in sensibile. a bassi dosaggi ma non ricordo se 7 o 5 ne beneficio tutto l’organismo dopo circa un mese. continuai per un anno sempre a bassi dosaggi con discreto effetto la dose mi fu poi cambiata dopo un periodo di fermo in monodose da 1000 peggiorai subito ed interruppi. mi dissero in seguito che forse ero trppo sensibile alle alte diulizioni. mi chiedo potri ricominciare a prenderlo dopo 20anni e limitare insufficenza venosa ed i vari disturbi gastri ed urinari senza rischiare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, per le situazioni in fase acuta, per i sintomi locali e per il lesionale, di solito vengono prescritte le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che danno una risposta più immediata. Lycopodium potrebbe essere di aiuto, però è sempre opportuno che una valutazione del genere la faccia un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
MARIA CONCETTA dice
Gentile dottoressa, buongiorno!
Mio marito manifesta diverse caratteristiche di Lycopodium, in questo momento particolarmente una brutta forma di disidrosi che gli provoca dolori alle mani e difficoltà ad usarle. Lui è proprio un soggetto nervoso e bilioso, fosfórico e fluorico, con tendenza, anche familiare, a sentire attrazione per le bevande alcoliche. In questo caso, dato che la manifestazione è acuta, è il caso di usare una diluizione tipo 7-9 CH o è meglio partire direttamente con una diluizione maggiore?
La ringrazio in anticipo dell’aiuto, buona giornata!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Concetta, è comunque sempre opportuno iniziare con le diluizioni basse o medio-basse, che consentono anche di verificare nel breve la correttezza o meno della scelta del rimedio omeopatico, ovvero se si registrano o meno i benefici in tempi relativamente brevi. Solo nei casi in cui detti miglioramenti entrano in una fase di stallo si può passare gradualmente alle diluizioni superiori. Per quanto riguarda la disidrosi, tenga presente che Lycopodium, pur potendo fornire il proprio contributo sul piano più generale, non è un rimedio particolarmente adatto per tale tipologia di disturbo, soprattutto se è in fase acuta. La invito pertanto a consultare l’articolo “Dermatite, Eczema, Dermatosi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per suo marito la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Ginny dice
Gentile dott.a , mia figlia ha 27 anni , sta perdendo capelli, alcuni già bianchi, ha difficoltà digestive, intollerante ai cereali, foruncoli solo sul viso arte sinistra. E’ ansiosa.
Può essere utile lycopodium e in quale dosaggio
Ginny, grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Ginny, se sua figlia è riconoscibile nel profilo psico-fisico di Lycopodium, come rilevabile da quest’articolo, allora il rimedio può considerarsi adatto. Per allargare il confronto e per cogliere eventuali migliori somiglianze, consulti anche gli articoli “Ansia, Depressione, Attacchi di panico”, “Dermatite, Eczema, Dermatosi” e “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Per quanto riguarda il dosaggio, quantunque personale, non sempre generalizzabile, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, spesso ci si orienta verso una diluizione medio-bassa (ad es. 9CH), che solitamente si utilizza in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione giusta per sua figlia la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Annetta dice
Buongiorno,in caso di tonsillite dx recidivante mensile (senza febbre),è un rimedio giusto?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Annetta, Lycopodium è uno dei rimedi omeopatici che trova indicazione nelle tonsilliti, specialmente destre o che iniziano a destra. Per conoscere gli altri principali rimedi omeopatici, onde ravvisarne una migliore somiglianza, consulti l’articolo “Mal di gola” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Anna dice
Gentile dottoressa ho dovuto sospendere l olivo fee poiche mi ha portato allergia essendo io allergica all ortica.
Il mio medico omeopata mi ha prescritto lypocodium clavatum 30 ch da assumere 3 granuli al mattino appena sveglia e ripetere le analisi tra un mese.
Io ho letto che occorre assumere anche questo rimedio sono due i rimedi omeopatici consigliati al fine di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue: il cholesterinum e il lycopodum.
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, per trattare l’ipercolesterolemia spesso, insieme al rimedio omeopatico Lycopodium, viene anche prescritto l’organoterapico Cholesterinum alla diluizione 7CH, che ha un’attività regolatrice. Ovviamente l’opportunità del suo utilizzo deve essere valutata dal medico omeopata, in relazione al caso specifico. Logicamente, come lei sa, occorrerà associare un corretto stile di vita, con particolare riguardo all’alimentazione ed all’attività fisica. Cordiali saluti.
Anna dice
Salve dottoressa ho fatto le analisi e per un fattore ereditario mi ritrovo con il colesterolo alto a 278 e i trigliceridi a 340 .
Il mio medico omeopata mi ha prescritto OLIVO FEE gocce 7 per 2 volte al giorno.
Posso prendere anche LYCOPODIUM granuli per aiutare il fegato,,meteorismo difficoltà a digerire e problemi legati alla menopausa??
Prendo LASCHESIS MUTUS granuli per le vampate.
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Lycopodium è certamente uno dei migliori rimedi omeopatici per il fegato e per l’apparato digerente in generale, senza il timore di controindicazioni o interferenze. Ovviamente non prenda alcuna iniziativa senza consultare prima il suo medico. Cordiali saluti.
Alessandra dice
Salve, desideravo sapere come assumere lycopodium ch5 granuli nel caso di problemi gastrici, meteorismo, stitichezza cronica, colite ecc…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, in genere una bassa diluizione, qual è una 5CH, si assume lasciando sciogliere 3-5 granuli sotto la lingua, più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Marco dice
salve, io mi rispecchierei in praticamente tutti i numeri dall 1 al 10. Si puo integrare la cura con diverse diluizioni? se si come
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, è consigliabile utilizzare una sola diluizione, precisamente quella che si addice meglio alla sintomatologia predominante o di maggiore fastidio, preferibilmente su prescrizione medica. Cordiali saluti.
Giovy dice
Salve dottoressa, mi scusi l ignoranza,avrei bisogno di una sua consulenza, da oggi ho iniziato la cura omeopatica con lypocodium ch 9, volevo capire se potrebbe andare in contrasto con determinati alimenti o bevande ( es caffè, bibite gassate o alcolici), in attesa di una sua rispostala ringrazio e le porgo i miei saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovy, gli incompatibili generali dei rimedi omeopatici sono caffè e sostanze con aromi forti, come mentolo, canfora, eucalipto, ecc., che se usati di frequente ed in abbondanza possono inficiarne l’efficacia, specialmente se trattasi di bevande che quindi vanno ad interessare la via sub-linguale, che, com’è noto, è quella preferenziale per l’assunzione dei rimedi omeopatici. Il caffè è comunque la sostanza maggiormente incriminata: in individui particolarmente sensibili anche modeste quantità di questo ingrediente possono compromettere la cura omeopatica. Cordiali saluti.
Anna dice
Buon giorno, vorrei sapere se per problemi legati alla menopausa come secchezza vaginale e/o lieve astenia sessuale siano indicati i segg. rimedi: Sulphur 7 ch – lycopodium 7ch – Sepia 7ch al dosaggio di n. granuli per due volte al giorno. Altrimenti ci sono altre indicazioni?
Cordialmente, Anna.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, com’è noto, i disturbi legati alla premenopausa o alla menopausa sono talmente svariati e molteplici che si configurano come una e vera propria sindrome, tant’è che nel loro insieme sono indicati come “sindrome climaterica”. In questa fase si verificano una serie di alterazioni biologiche e psicologiche, dalle connotazioni diversificate, variabili da persona a persona, dalla minore o maggiore severità, dovute al calo ed alla fluttuazione dei livelli degli estrogeni ed al rallentamento dell’attività ormonale in generale. Appartengono a tali alterazioni la secchezza vaginale ed il calo del desiderio sessuale. Tra i principali rimedi omeopatici che trovano prescrizione nella sindrome climaterica troviamo: Actaea racemosa, Arnica montana, Belladonna, Graphites, Ignatia amara, Lachesis. Sanguinaria, Sepia, Sulphur. Si tratta di rimedi omeopatici che rispondono meglio in un’alta percentuale di casi. Tra questi i rimedi più prescritti sono Lachesis e Sepia. Consulti gli articoli omonimi nella presente sezione del sito o l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, per rilevare le caratteristiche psico-fisiche maggiormente somiglianti. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo l’esame specifico di un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.