DESCRIZIONE
Bryonia, il cui nome scientifico è Bryonia alba, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa dei cocomeri e delle zucche. E’ nota anche con il nome comune di Vite bianca o Zucca marina o ancora Rapa del diavolo. Cresce lenta e strisciante, senza dare nell’occhio, lungo le siepi, le macchie ed i boschi di zone temperate e fredde dell’Europa meridionale. In Italia è molto comune e vive in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna. Presenta una grossa radice carnosa a forma di rapa, fusti ramosi e rampicanti con lunghi viticci a spirale, foglie alterne di colore verde opaco e di forma palmato-lobata simile a quelle della vite o dell’edera, fiori piccoli con calice a tubo diviso in 5 lobi e corolla a campana, anch’essa a 5 lobi, di colore gallo pallido striato di verde, frutti costituiti da bacche globose e lisce, della grandezza di un pisello, di colore verde che diventa rosso vivo a maturazione. Fiorisce da aprile a maggio. L’intera pianta è velenosa, in particolare le radici e le bacche. L’ingestione accidentale, anche di poche bacche, può causare irritazioni gastro-intestinali molto serie, con vomito e diarrea. Dosi più elevate possono risultare fatali, conducendo alla morte per arresto cardio-circolatorio. Lo stesso contatto con la pelle può produrre irritazioni cutanee con la formazione di ulcere e vescicole. Per questi motivi, anche se le proprietà terapeutiche della pianta sono note sin dai tempi antichi, oggi non è più utilizzata né nella medicina tradizionale né in fitoterapia ma solo in omeopatia.
Il rimedio omeopatico Bryonia si ottiene dalla Tintura Madre delle radici fresche della pianta Bryonia alba raccolte prima della fioritura, diluita e dinamizzata.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Bryonia è uno dei principali policresti dell’omeopatia. La sua azione interessa principalmente il sistema nervoso centrale, la pelle, le membrane mucose, sierose e sinoviali. E’ essenzialmente un rimedio del dolore ed è indicato soprattutto quando i sintomi sono dovuti a malattie causate da microrganismi patogeni o a stati tossici o a stati collerici. E’ usato nelle malattie dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente, nei casi di influenza, nel reumatismo muscolare ed articolare per il quale si rivela uno dei più efficaci rimedi.
Bryonia è il rimedio delle situazioni acute e sub-acute che si manifestano lentamente, cioè che ad es. compaiono il giorno dopo, a differenza di Aconitum e Belladonna (altri due grandi policresti) i cui sintomi compaiono dopo poche ore. I dolori vanno e vengono, fino a divenire fissi. I suoi stati acuti sono spesso accompagnati da febbre e da cefalea congestizia migliorata da una forte pressione su tutta la testa (come Belladonna). Ha un’azione meno rapida di Aconitum, ma più profonda negli effetti, per cui spesso viene somministrato nel momento in cui Aconitum non si rivela più efficace.
Il soggetto si ammala quando si espone a sbalzi di temperatura, cioè quando si raffredda dopo essersi accaldato e viceversa, come ad es. quando sopraggiunge il caldo dopo giorni freddi, oppure quando beve bevande eccessivamente fredde o ghiacciate per rinfrescarsi, ecc. Nei casi di malattie dell’apparato respiratorio, di cefalea e di gotta, il soggetto avverte dolore agli occhi quando li muove, che risultano infiammati e rossi e per questo sono definiti dagli omeopati “occhi artritici”.
Le altre caratteristiche di Bryonia sono il rossore, la secchezza delle labbra e delle mucose, la sete di grandi quantità di acqua che vengono bevute a lunghi intervalli, l’aspetto dell’ubriacone (meno che in Baptisia). Le feci sono sempre dure, secche e difficili da espellere. Per paradosso si possono avere episodi di diarrea. I disturbi passano da una parte all’altra del corpo, cioè la cefalea precede o accompagna il raffreddore, la tosse, l’artrite, la stipsi. I sintomi migliorano con una forte pressione (tranne che all’addome), con un’abbondante sudorazione, con il freddo e le bevande fredde, con il riposo e stando coricati sul lato dolente (a differenza di Belladonna ove i disturbi polmonari si aggravano coricandosi sul lato dolente). I sintomi peggiorano con il calore, al risveglio, dopo i pasti, con la tosse, con un leggero contatto e con il movimento (al contrario di Rhus toxicodendron ove migliorano muovendosi). Il calore locale, tuttavia, può migliorare alcuni sintomi articolari, gastrici e le cefalee non congestizie. Un’altra caratteristica tipica del rimedio è l’aggravamento generale verso le 9 di sera.
Il tipo Bryonia generalmente è di colorito bruno, ha umore cattivo, è facilmente irritabile, è collerico (la collera aggrava tutti i suoi sintomi e/o ne provoca altri), vuole qualcosa ma non sa che cosa, detesta la compagnia, è incline alla veemenza. Pur desiderando di rimanere immobile, per non aggravare i suoi sintomi, non riesce a stare fermo: ha un’agitazione ansiosa
Bryonia è uno dei rimedi costituzionali dell’omeopatia, la cui costituzione si colloca tendenzialmente tra la sulfurica e la carbonica, potendosi definire sulfo-carbonica. I suoi sinergici possono essere Sulphur, Sulphur iodatum (nelle fasi acute), Alumina, Lycopodium (nelle fasi croniche), Natrum muriaticum, Rhus toxicodendron, Phosphorus. Gli antidoti, da usare nei momenti acuti, possono essere Aconitum (specie nella febbre del primo giorno), Kali carbonicum, Pulsatilla (per l’apparato respiratorio), Rhus toxicodendron (nei dolori articolari), Camphora, Ignatia, Nux vomica (nell’ansia).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Bryonia si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) CEFALEA. Mal di testa che può sopraggiungere dopo un alterco, un’arrabbiatura (come Staphisagria ove il soggetto si infuria, litiga, diventa nervoso, non può dormire la notte e gli viene il mal di testa) od anche dopo aver compiuto un lavoro con le braccia. La testa sembra scoppiare, è come se si spaccasse, è pesante. Il dolore inizia al mattino ed aumenta gradualmente fino a sera. In genere le stanze calde e gli ambienti chiusi sono nefasti per le cefalee di Bryonia; quelle non congestizie migliorano però con il calore. Il mal di testa migliora con una forte pressione e con il fresco e peggiora con il movimento, tant’è che il soggetto desidera stare immobile al buio con la finestra aperta. La cefalea è spesso concomitante con stipsi ed altri disturbi digestivi, con vertigini, con febbre.
2) NEVRALGIE. Nevralgia del trigemino, cervico-brachiale con rigidità dei muscoli della nuca e del collo. Sciatica.
3) VERTIGINI. Vertigini che si presentano soprattutto al mattino alzandosi, per cui occorre stendersi nuovamente e rimanere immobili. Il solo gesto di alzare la testa o semplicemente di girare gli occhi, può provocarle od aggravarle.
4) OCCHI. Infiammazione degli occhi e delle palpebre, con gonfiore, rossore e dolore, che peggiorano con il calore, con un leggero contatto e con il movimento, soprattutto nei soggetti che soffrono di reumatismi, gotta e malattie dell’apparato respiratorio. Irite.
5) BOCCA e GOLA. Bocca, labbra, lingua e gola secche e aride. Lingua ricoperta da una spessa patina bianca. Gusto amaro e sete intensa di grandi quantità di acqua. Afte. Alitosi. Faringite con raucedine e difficoltà a deglutire.
6) APP. DIGERENTE. Difficoltà digestive con sensazione di peso sullo stomaco, singhiozzo, eruttazioni frequenti, nausea, vomito, che aumentano dopo i pasti. Dolori all’epigastrio (regione addominale occupata dallo stomaco, situata appena sotto lo sterno), che, a differenza degli altri dolori, sono aggravati da qualsiasi tipo di pressione. Bisogno di defecare, stimolato da qualsiasi movimento. Stipsi, con feci secche, dure, grosse, difficili da espellere (come Alumina e diversamente da Natrum muriaticum ove le feci sono di piccole dimensioni, simili allo sterco di capra). Paradossalmente si possono avere casi di diarrea.
7) APP. URINARIO. Gotta con disturbi renali. Cistite con bisogno urgente di urinare e/o incontinenza. Dolore e bruciore all’uretra, ma non durante la minzione, anzi, essi si attenuano al passaggio dell’urina che è scarsa e scura.
8) APP. GENITALE. Fitte nei testicoli quando si sta seduti. Cisti ovariche. Mammelle fortemente dolenti (è utile l’associazione con Phytolacca e Calcarea carbonica). Amenorrea. Dismenorrea. Dolori post-partum o post-abortum. Dolore premestruale all’ovaio, con sensibilità all’inguine, che aumenta al sopraggiungere delle mestruazioni.
9) APP. RESPIRATORIO. Raucedine e afonia. Bronchite acuta. Asma. Tosse secca e dolorosa con spasmi, aggravata dal movimento, spesso concomitante con cefalea. Pertosse. Secchezza delle mucose, a volte con sensazione di soffocamento (come Phosphorus). Il soggetto ha difficoltà a respirare profondamente perché ciò gli aumenta il dolore e quindi respira in modo affannoso con respiri rapidi e corti. Costipazione toracica, come se vi fosse un peso. Fitte al torace che peggiorano con l’inspirazione e con la tosse.
10) DOLORI ARTICOLARI. Artrite, artrosi, reumatismo articolare e muscolare. Sinoviti con articolazioni calde, rosse, sensibili al tatto, gonfie e molto dolorose. Per tali patologie Bryonia si rivela uno dei principali rimedi, insieme a Rhus toxicodendron, con le seguenti differenze: in Bryonia il dolore pungente e acuto migliora con la pressione e peggiora con il movimento; in Rhus tox il dolore migliora con il movimento ma non con la pressione. I due rimedi non sono in contrasto tra di loro, cioè non si antidotano a vicenda, possono essere impiegati insieme a giorni alterni. Anche in Apis, che presenta gli stessi problemi articolari, i dolori non migliorano con la pressione, anzi disturba ogni tipo contatto.
11) PELLE. Secchezza della pelle che migliora con la sudorazione. Eruzioni forforose con prurito.). Erisipela.
12) FEBBRE. Affezioni febbrili, compresa l’influenza.
DOSI
In tutti i casi diluizione 5CH, 3 granuli o 5 gocce ogni ora, allungando i tempi di somministrazione ai primi miglioramenti.
(*) V. Note esplicative
Patrizia dice
Gentile dottoressa, sono una donna di 52 anni. Ho sempre goduto di una buona salute, ma negli ultimi anni si sono evidenziate delle forme di dolori vari. A periodi soffro di infiammazione dei nervi, specie lo sciatico.
In questi ultimi giorni sono stata al mare, ho effettuato molti bagni, la mattina presto, perchè mal sopporto di stare in spiaggia dopo le 11.00. Ogni mattina mi sveglio alle 6.15 ed eseguo esercizi e meditazione. Non so se a causa degli stessi esercizi o dell’umidità ( che aumenta tutte le mie patologie) mi sono venuti dei dolori molto forti alle articolazioni, più forti su ginocchia e gomiti, ma presenti anche lungo le gambe e le braccia. Da sempre tutti i miei dolori migliorano con applicazioni di sale caldo ( rimedio che io stessa preparo, riscaldando del sale grosso da cucina, non iodato, in padella e poi applicandolo con le dovute accortezze, inserito in federe di cotone.) Quali rimedi omeopatici mi suggerisce in questa fase acuta? Grazie per la cortese risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Patrizia, i principali rimedi omeopatici e bioterapici collegati che vengono più spesso utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Sarebbe però opportuno rivolgersi ad un medico omeopata che, con la visita medica omeopatica, sarà in grado di prescrivere, previa diagnosi, la terapia più appropriata per lei, decidendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di eventuali bioterapici di supporto, la durata della cura, ecc. Cordiali saluti.
maria teresa dice
Gentile dott.ssa soffro da vari anni di candida albicans all’intestino e non riesco a debellarla. Esiste una cura omeopatica efficace? Per le coliche intestinali dovute alla candida l’unico rimedio che mi ha dato sollievo è stato la Bryonia 30 CH.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Teresa, è utile precisare che una cura omeopatica non viene scelta in base dell’agente patogeno, bensì in base alla somiglianza che i rimedi possiedono nei confronti della sintomatologia del paziente. Ciò nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi dell’apparato digerente è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, in caso di spasmi e coliche addominali, tra i rimedi utili troviamo Arsenicum album, Asa foetida, Belladonna, Bismuthum subnitricum, Carbo vegetabilis, Chamomilla, Ignatia amara, Lycopodium, Nux moschata, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Pulsatilla, Sepia. Come sopra detto, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. In diversi casi si utilizzano anche dei gemmoterapici della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali alla prima diluizione decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la fitoterapia classica e l’omeopatia), che possono essere associati alla cura omeopatica o adoperati da soli, come Ficus carica M.G. D1, in gocce, che è particolarmente indicato nei vari disturbi dell’apparato gastro-intestinale, quali distonie neurovegetative ove opera regolarizzando motilità e secrezione gastro-duodenale e il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, turbe dispeptiche, aerofagia, gonfiore addominale, meteorismo, pirosi, reflusso gastroesofageo, colite, colon irritabile, spasmi addominali, coliche addominali, alterazioni dell’alvo ed altro. Ovviamente tutto quanto detto finora richiede indispensabilmente la valutazione e l’approvazione di un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Nico dice
Grazie per la risposta, Lei cosa mi consiglia per i sintomi che le ho esposto nella richiesta di prima? entesiti alle articolazioni con infiammazione alle ginocchia e zona lombare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nico, la risposta alla sua richiesta la può fornire con la dovuta precisione solo la visita medica omeopatica, a maggior ragione con una patologia impegnativa come la sua, altrimenti ogni terapia sarà inutile se non addirittura controproducente. L’omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona che ne è affetta, con il suo quadro clinico individuale, sia fisico che psichico. In altre parole l’omeopatia, nella sua visione olistica, guarda più al malato con i suoi sintomi piuttosto che alla malattia in sé. Pertanto, come le ho suggerito nella risposta precedente, il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Anna dice
Dottoressa dato che lei è sempre così gentile e disponibile, volevo chiederle in farmacia non avevano Bryonia 5 ch ma 6 ch io l’ho presa lo stesso c’è molta differenza? posso assumere 3 granuli 3 volte al giorno? Grazie ancora.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, la 5 e la 6CH sono basse diluizioni molto vicine, per cui generalmente l’una può sostituire l’altra mantenendo in pratica gli stessi effetti terapeutici, senza differenze apprezzabili. La posologia da lei indicata rientra tra quelle che vengono più spesso adoperate nei protocolli terapeutici con le basse diluizioni. Cordiali saluti.
Nico dice
Salve, le espongo il mio problema. Da circa un anno soffro di qualche dolore articolare e infiammazione alle ginocchia. Dalle varie visite mi hanno detto che può trattarsi di un’entesite dovuta a un’artrite psoriasica. I dolori non sono invalidanti ma migratori e presenti col movimento mentre l’infiammazione che sento alle ginocchia è sempre presente. Quali prodotti potrei utilizzare? Leggevo che i rimedi più utilizzati per questo tipo di disturbi sono Arnica Heel, Bryonia Heel e Zeel Heel. Lei cosa ne pensa a riguardo? E’ possibile assumere i tre prodotti insieme e in che dosi?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nico, intanto i rimedi da lei citati, pur essendo in preparazione omeopatica, non appartengono al mondo dell’Omeopatia classica bensì a quello dell’Omotossicologia, che nonostante abbia diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, ha degli orientamenti terapeutici e dei criteri di scelta dei rimedi completamente differenti. Si tratta quindi di rimedi omotossicologici (o antiomotossici), in particolare di rimedi complessi o per meglio dire di composti semplici, costituiti cioè da un mix di omeoterapici e bioterapici omeopatizzati, in basse diluizioni decimali, che verrebbero scelti per sinergismo e per complementarietà di azione. Invece l’Omeopatia classica utilizza unicamente rimedi omeopatici unitari. Come tutti i composti semplici hanno un’azione terapeutica sintomatica, rapida ma non profonda e quindi sarebbero maggiormente adatti per una patologia acuta o sub-acuta. Nella cronicizzazione della malattia essi solitamente vengono affiancati o sostituiti da rimedi di sostegno ad azione trofica più profonda, in diluizioni più elevate. Arnica Heel, che tra i suoi componenti annovera il rimedio omeopatico unitario Arnica montana, risulterebbe indicato per infiammazioni sub-acute localizzate e di qualsiasi tipo. Bryonia Heel, che tra i suoi componenti annovera il rimedio omeopatico unitario Bryonia, risulterebbe indicato per reumatismi dei tessuti molli, disturbi periartritici. Zeel Heel, che tra i suoi componenti annovera anche diversi organoterapici, risulterebbe indicato per artrosi, gonoartrosi, poliartrosi, spondiloartrosi, artrite, periartrite scapolo-omerale. Relativamente all’Omeopatia classica, ossia l’Omeopatia propriamente detta, i principali rimedi omeopatici unitari che vengono più frequentemente utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Questa volta, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contempla la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Ad esempio, come potrà notare, tra i rimedi omeopatici che tipicamente trattano dolori che peggiorano con il movimento troviamo Actaea racemosa, Apis, Belladonna, Bryonia, Colocynthis, Ferrum phosphoricum, Hypericum, Phytolacca decandra. Come rilevabile sempre dall’articolo, in diversi casi vengono adoperati, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata, che sono rimedi che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia, come Ribes nigrum, Vitis vinifera, Ampelopsis veitchii, Actinidia chinensis, tutti M.G. D1. In conclusione, se lei vuole avere delle concrete possibilità di potersi curare con le suddette medicine, il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita medica omeopatica saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico, con i relativi parametri terapeutici personalizzati, spettando a lui la decisione se avvalersi dell’Omeopatia e/o dell’Omotossicologia od anche delle Bioterapie collegate. Cordiali saluti.
Mari dice
Mi è stato consigliato di assumere Bryonia stannum 10 globuli 3 volte al giorno (per 1 mese) lontano dei pasti per cercare di risolvere il problema di una cisti ovarica di circa 10 cm. e fare 2 punture a settimana di magnesium/sulf.
Lei cosa ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mari, se il consiglio gliel’ha dato un medico omeopata, allora tutto bene. Se non è così, allora le consiglio di rivolgersi ad un tale professionista e di non fare da sola. Intanto la cura in argomento non appartiene al mondo dell’Omeopatia pura bensì a quello dell’Omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, ha degli orientamenti terapeutici e dei criteri di scelta dei rimedi completamente differenti. Gli stessi rimedi che l’Omotossicologia utilizza sono molte volte diversi, come ad es. i complessi, mentre l’Omeopatia pura utilizza esclusivamente rimedi unitari. Questi ultimi vengono adoperati però anche dall’Omotossicologia, ove spesso risultano decisivi per la piena guarigione, segnando il punto d’incontro finale tra le due medicine. In sostanza l’Omeopatia e l’Omotossicologia sono due medicine diverse, anche se la seconda nasce dalla prima e ad essa si ispira. I rimedi da lei citati sono quindi degli omotossicologici (o antiomotossici), sono cioè dei rimedi complessi costituiti da un mix di omeoterapici e/o di bioterapici in preparazione omeopatica, che verrebbero scelti per sinergismo e per complementarietà di azione. Bryonia – Stannum globuli è composto dai rimedi omeopatici unitari Bryonia e Stannum metallicum in basse diluizioni decimali e risulterebbe indicato per forme essudative e trasudative, pleurite, ascite, borsite, artrite, versamenti interarticolari, gotta, idrocefalo. Magnesium sulfuricum – Ovaria comp. fiale (credo che di questo si tratti) ha una composizione molto più complessa, tra cui troviamo il rimedio omeopatico unitario Magnesia sulfurica e l’organoterapico Ovaria, sempre in basse diluizioni decimali e risulterebbe indicato per cisti ovariche, profilassi dei tumori ovarici. Ripeto, la terapia giusta per lei la può prescrivere solo un medico omeopata e spetta a lui decidere se avvalersi dell’Omeopatia e/o dell’Omotossicologia. Cordiali saluti.
italo dice
nel 1975 mi sono diplomato erborista all’università di siena quello che ho imparato allora ormai è un po’ sorpassato dagli studi recenti e mi fa molto piacere ricevere le sue mail che mi tengono aggiornato e sono molto esaustive
grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Italo, mi fa piacere che trova utili le pagine di questo sito. Continui a visitarci che ci sono sempre aggiornamenti e pubblicazioni di possibile interesse, comprese le risposte ai commenti dei visitatori. Cordiali saluti.
Anna dice
Volevo complimentarmi con lei per come spiega bene le caratteristiche di ogni rimedio. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, grazie per i complimenti, davvero molto graditi. Continui a visitare il sito che è in costante aggiornamento e dove potrà trovare sempre delle utili ed interessanti pubblicazioni, comprese le risposte ai commenti dei visitatori. Cordiali saluti.
gabri dice
Salve
io soffro di cervicale soprattutto quando è n previsione la pioggia e poi a volte di forti vertigini matutine…
quanto e quando devo prendere la bryonia? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gabri, innanzitutto sarebbe importante cercare di comprendere la causa della sua cervicalgia, perché una volta individuata la causa si potrebbero trovare le condizioni o per allontanarla completamente o per limitarla nei suoi effetti dannosi. Le cause di una cervicalgia sono numerose e tra le più frequenti troviamo gli errori di postura, la sedentarietà, le attività fisiche con sovraccarichi ripetuti a livello del collo, gli eccessi di alcuni tipi di attività sportiva, i colpi di freddo, l’umidità, i traumi, la tendenza a scaricare lo stress quotidiano assumendo posizioni rigide e contratte, il cattivo riposo notturno con materassi e cuscini non adatti, l’artrosi cervicale ed altro. Nel suo caso, da quanto riferisce, probabilmente sono maggiormente coinvolte le prime due vertebre del collo (C1 e C2) data la presenza delle vertigini. I rimedi omeopatici potenzialmente utili a trattare una cervicalgia sono tutti quelli che hanno come organospecificità l’apparato muscolo-scheletrico e quelli più frequentemente adoperati, tra cui Bryonia, sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportate diverse altre informazioni di possibile interesse. Bryonia, ad esempio, si utilizza prevalentemente se i dolori peggiorano con il movimento e migliorano con il riposo, con la pressione e con le applicazioni calde. Anche la fitoterapia classica potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati, come quelli di cui all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che sono validi anche per una cervicalgia. In molti casi viene utilizzata la radice di Artiglio del diavolo per realizzare dei decotti o la pomata della stessa pianta per delle applicazioni locali, oppure ancora l’olio di Arnica per praticare dei massaggi e/o l’infuso o l’estratto secco di Rosa canina, oltre alle tante tisane rilassanti e analgesiche (es. Camomilla, Escolzia, Melissa, Tiglio, Valeriana, ecc.). Infine anche l’esecuzione giornaliera di appropriati esercizi fisici, sotto la guida di un fisioterapista, è in grado di contrastare efficacemente l’insorgere o l’acuirsi di una cervicalgia, sciogliendo tensioni e stress e mobilizzando le vertebre cervicali irrigidite e contratte. Sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, che rappresenta sempre la migliore garanzia ed è l’unico a poterle prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Adriana dice
Complimenti è un sito bellissimo e utilissimo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Adriana, grazie per i complimenti. Continui a visitare il sito dove potrà trovare sempre delle nuove ed interessanti pubblicazioni, comprese le risposte ai commenti dei visitatori. Cordiali saluti.