DESCRIZIONE
Bryonia, il cui nome scientifico è Bryonia alba, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa dei cocomeri e delle zucche. E’ nota anche con il nome comune di Vite bianca o Zucca marina o ancora Rapa del diavolo. Cresce lenta e strisciante, senza dare nell’occhio, lungo le siepi, le macchie ed i boschi di zone temperate e fredde dell’Europa meridionale. In Italia è molto comune e vive in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna. Presenta una grossa radice carnosa a forma di rapa, fusti ramosi e rampicanti con lunghi viticci a spirale, foglie alterne di colore verde opaco e di forma palmato-lobata simile a quelle della vite o dell’edera, fiori piccoli con calice a tubo diviso in 5 lobi e corolla a campana, anch’essa a 5 lobi, di colore gallo pallido striato di verde, frutti costituiti da bacche globose e lisce, della grandezza di un pisello, di colore verde che diventa rosso vivo a maturazione. Fiorisce da aprile a maggio. L’intera pianta è velenosa, in particolare le radici e le bacche. L’ingestione accidentale, anche di poche bacche, può causare irritazioni gastro-intestinali molto serie, con vomito e diarrea. Dosi più elevate possono risultare fatali, conducendo alla morte per arresto cardio-circolatorio. Lo stesso contatto con la pelle può produrre irritazioni cutanee con la formazione di ulcere e vescicole. Per questi motivi, anche se le proprietà terapeutiche della pianta sono note sin dai tempi antichi, oggi non è più utilizzata né nella medicina tradizionale né in fitoterapia ma solo in omeopatia.
Il rimedio omeopatico Bryonia si ottiene dalla Tintura Madre delle radici fresche della pianta Bryonia alba raccolte prima della fioritura, diluita e dinamizzata.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Bryonia è uno dei principali policresti dell’omeopatia. La sua azione interessa principalmente il sistema nervoso centrale, la pelle, le membrane mucose, sierose e sinoviali. E’ essenzialmente un rimedio del dolore ed è indicato soprattutto quando i sintomi sono dovuti a malattie causate da microrganismi patogeni o a stati tossici o a stati collerici. E’ usato nelle malattie dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente, nei casi di influenza, nel reumatismo muscolare ed articolare per il quale si rivela uno dei più efficaci rimedi.
Bryonia è il rimedio delle situazioni acute e sub-acute che si manifestano lentamente, cioè che ad es. compaiono il giorno dopo, a differenza di Aconitum e Belladonna (altri due grandi policresti) i cui sintomi compaiono dopo poche ore. I dolori vanno e vengono, fino a divenire fissi. I suoi stati acuti sono spesso accompagnati da febbre e da cefalea congestizia migliorata da una forte pressione su tutta la testa (come Belladonna). Ha un’azione meno rapida di Aconitum, ma più profonda negli effetti, per cui spesso viene somministrato nel momento in cui Aconitum non si rivela più efficace.
Il soggetto si ammala quando si espone a sbalzi di temperatura, cioè quando si raffredda dopo essersi accaldato e viceversa, come ad es. quando sopraggiunge il caldo dopo giorni freddi, oppure quando beve bevande eccessivamente fredde o ghiacciate per rinfrescarsi, ecc. Nei casi di malattie dell’apparato respiratorio, di cefalea e di gotta, il soggetto avverte dolore agli occhi quando li muove, che risultano infiammati e rossi e per questo sono definiti dagli omeopati “occhi artritici”.
Le altre caratteristiche di Bryonia sono il rossore, la secchezza delle labbra e delle mucose, la sete di grandi quantità di acqua che vengono bevute a lunghi intervalli, l’aspetto dell’ubriacone (meno che in Baptisia). Le feci sono sempre dure, secche e difficili da espellere. Per paradosso si possono avere episodi di diarrea. I disturbi passano da una parte all’altra del corpo, cioè la cefalea precede o accompagna il raffreddore, la tosse, l’artrite, la stipsi. I sintomi migliorano con una forte pressione (tranne che all’addome), con un’abbondante sudorazione, con il freddo e le bevande fredde, con il riposo e stando coricati sul lato dolente (a differenza di Belladonna ove i disturbi polmonari si aggravano coricandosi sul lato dolente). I sintomi peggiorano con il calore, al risveglio, dopo i pasti, con la tosse, con un leggero contatto e con il movimento (al contrario di Rhus toxicodendron ove migliorano muovendosi). Il calore locale, tuttavia, può migliorare alcuni sintomi articolari, gastrici e le cefalee non congestizie. Un’altra caratteristica tipica del rimedio è l’aggravamento generale verso le 9 di sera.
Il tipo Bryonia generalmente è di colorito bruno, ha umore cattivo, è facilmente irritabile, è collerico (la collera aggrava tutti i suoi sintomi e/o ne provoca altri), vuole qualcosa ma non sa che cosa, detesta la compagnia, è incline alla veemenza. Pur desiderando di rimanere immobile, per non aggravare i suoi sintomi, non riesce a stare fermo: ha un’agitazione ansiosa
Bryonia è uno dei rimedi costituzionali dell’omeopatia, la cui costituzione si colloca tendenzialmente tra la sulfurica e la carbonica, potendosi definire sulfo-carbonica. I suoi sinergici possono essere Sulphur, Sulphur iodatum (nelle fasi acute), Alumina, Lycopodium (nelle fasi croniche), Natrum muriaticum, Rhus toxicodendron, Phosphorus. Gli antidoti, da usare nei momenti acuti, possono essere Aconitum (specie nella febbre del primo giorno), Kali carbonicum, Pulsatilla (per l’apparato respiratorio), Rhus toxicodendron (nei dolori articolari), Camphora, Ignatia, Nux vomica (nell’ansia).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Bryonia si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) CEFALEA. Mal di testa che può sopraggiungere dopo un alterco, un’arrabbiatura (come Staphisagria ove il soggetto si infuria, litiga, diventa nervoso, non può dormire la notte e gli viene il mal di testa) od anche dopo aver compiuto un lavoro con le braccia. La testa sembra scoppiare, è come se si spaccasse, è pesante. Il dolore inizia al mattino ed aumenta gradualmente fino a sera. In genere le stanze calde e gli ambienti chiusi sono nefasti per le cefalee di Bryonia; quelle non congestizie migliorano però con il calore. Il mal di testa migliora con una forte pressione e con il fresco e peggiora con il movimento, tant’è che il soggetto desidera stare immobile al buio con la finestra aperta. La cefalea è spesso concomitante con stipsi ed altri disturbi digestivi, con vertigini, con febbre.
2) NEVRALGIE. Nevralgia del trigemino, cervico-brachiale con rigidità dei muscoli della nuca e del collo. Sciatica.
3) VERTIGINI. Vertigini che si presentano soprattutto al mattino alzandosi, per cui occorre stendersi nuovamente e rimanere immobili. Il solo gesto di alzare la testa o semplicemente di girare gli occhi, può provocarle od aggravarle.
4) OCCHI. Infiammazione degli occhi e delle palpebre, con gonfiore, rossore e dolore, che peggiorano con il calore, con un leggero contatto e con il movimento, soprattutto nei soggetti che soffrono di reumatismi, gotta e malattie dell’apparato respiratorio. Irite.
5) BOCCA e GOLA. Bocca, labbra, lingua e gola secche e aride. Lingua ricoperta da una spessa patina bianca. Gusto amaro e sete intensa di grandi quantità di acqua. Afte. Alitosi. Faringite con raucedine e difficoltà a deglutire.
6) APP. DIGERENTE. Difficoltà digestive con sensazione di peso sullo stomaco, singhiozzo, eruttazioni frequenti, nausea, vomito, che aumentano dopo i pasti. Dolori all’epigastrio (regione addominale occupata dallo stomaco, situata appena sotto lo sterno), che, a differenza degli altri dolori, sono aggravati da qualsiasi tipo di pressione. Bisogno di defecare, stimolato da qualsiasi movimento. Stipsi, con feci secche, dure, grosse, difficili da espellere (come Alumina e diversamente da Natrum muriaticum ove le feci sono di piccole dimensioni, simili allo sterco di capra). Paradossalmente si possono avere casi di diarrea.
7) APP. URINARIO. Gotta con disturbi renali. Cistite con bisogno urgente di urinare e/o incontinenza. Dolore e bruciore all’uretra, ma non durante la minzione, anzi, essi si attenuano al passaggio dell’urina che è scarsa e scura.
8) APP. GENITALE. Fitte nei testicoli quando si sta seduti. Cisti ovariche. Mammelle fortemente dolenti (è utile l’associazione con Phytolacca e Calcarea carbonica). Amenorrea. Dismenorrea. Dolori post-partum o post-abortum. Dolore premestruale all’ovaio, con sensibilità all’inguine, che aumenta al sopraggiungere delle mestruazioni.
9) APP. RESPIRATORIO. Raucedine e afonia. Bronchite acuta. Asma. Tosse secca e dolorosa con spasmi, aggravata dal movimento, spesso concomitante con cefalea. Pertosse. Secchezza delle mucose, a volte con sensazione di soffocamento (come Phosphorus). Il soggetto ha difficoltà a respirare profondamente perché ciò gli aumenta il dolore e quindi respira in modo affannoso con respiri rapidi e corti. Costipazione toracica, come se vi fosse un peso. Fitte al torace che peggiorano con l’inspirazione e con la tosse.
10) DOLORI ARTICOLARI. Artrite, artrosi, reumatismo articolare e muscolare. Sinoviti con articolazioni calde, rosse, sensibili al tatto, gonfie e molto dolorose. Per tali patologie Bryonia si rivela uno dei principali rimedi, insieme a Rhus toxicodendron, con le seguenti differenze: in Bryonia il dolore pungente e acuto migliora con la pressione e peggiora con il movimento; in Rhus tox il dolore migliora con il movimento ma non con la pressione. I due rimedi non sono in contrasto tra di loro, cioè non si antidotano a vicenda, possono essere impiegati insieme a giorni alterni. Anche in Apis, che presenta gli stessi problemi articolari, i dolori non migliorano con la pressione, anzi disturba ogni tipo contatto.
11) PELLE. Secchezza della pelle che migliora con la sudorazione. Eruzioni forforose con prurito.). Erisipela.
12) FEBBRE. Affezioni febbrili, compresa l’influenza.
DOSI
In tutti i casi diluizione 5CH, 3 granuli o 5 gocce ogni ora, allungando i tempi di somministrazione ai primi miglioramenti.
(*) V. Note esplicative
Antonella dice
Buona sera dottoressa.
Ho 42 anni e soffro di fortissimi mal di testa al sopraggiungere del ciclo.
Il mio omeopata non riesce a visualizzare che tipo di mal di testa sia in quanto non specifico chiaramente i miei sintomi.
Praticamente mi arriva lentamente con sensazione di “nervi attaccati alla testa”infatti mi sento anche cuoio capelluto addormentato. Per pOi diventare forte la sensazione è come se mi si gonfiano le vene nella testa tanto da temere che scoppino. Il dolore è lacerante violento,se mi muovo peggiora la luce del sole mi infastidiscono i rumori. Sto “meglio”all’aria aperta non riesco a volte a stare dalla parte dolente. Comunque è invalidante dopo un po mi tocca lo stomaco e mi rende ansiosa.
L’omeopata dice che sono tipo IGNATIA è il mio rimedio fisso.
Mi consigli lei se può mi farebbe un regalo!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, i rimedi omeopatici utili a trattare una cefalea o un’emicrania sono davvero tanti, tra i quali occorrerà saper individuare il rimedio (o i rimedi) che più di ogni altro “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. I rimedi omeopatici che più tipicamente vengono utilizzati nelle cefalee (o emicranie) catameniali sono Cyclamen o Actaea spicata. La cefalea di Cyclamen è caratterizzata da sensazione di congestione di sangue alla testa, come se stesse per scoppiare, fitte nelle tempie, intorpidimento con offuscamento della vista, sensazione di calore alla testa, talvolta dolore più intenso al mattino, alzandosi dal letto. La cefalea di Actaea spicata è caratterizzata da pressione alla fronte, contrazioni nelle tempie, dolori violenti che si aggravano di notte o camminando. In caso di cefalee particolarmente esplosive i rimedi omeopatici possono diventare Bryonia (dolore sul lato sx o che inizia dal lato sx per spostarsi a dx, esplosivo e penetrante, che peggiora con il movimento, persino di quello degli occhi), o Glonoinum (dolore esplosivo e martellante, pulsazioni alla carotide, aggravamento con l’esposizione al sole), o Argentum nitricum (dolore accompagnato da fotofobia e sensazione di testa che scoppia, miglioramento fasciandosi stretta la testa). In caso di cefalee sensibili a luce e rumori troviamo rimedi omeopatici come Belladonna (dolore esplosivo e martellante, tendenzialmente dx o da dx a sx, pulsazioni alla carotide, aggravamento con l’esposizione al sole, il rumore e le scosse), o Sanguinaria (dolore che inizia dall’occipite o dalla parte superiore della schiena che si irradia all’occhio dx e alla tempia dx, o che evolve da dx a sx, che peggiora con il sole, la luce, il rumore e le vibrazioni). Ad uno o più dei suddetti rimedi sintomatici è quasi sempre necessario associare un trattamento omeopatico di fondo, di «terreno», con i rimedi omeopatici suggeriti dalla costituzione e dalla diatesi del paziente, per un’azione profonda e sistemica, molto utile nella cura e nella prevenzione delle forme di cefalea o di emicrania ad andamento cronico o recidivante. Nel suo caso un tale rimedio dovrebbe essere proprio Ignatia amara, come sostiene il suo medico omeopata, verosimilmente a ragion veduta. Le consiglio pertanto di non prendere alcuna iniziativa personale e di fare il punto della situazione con lo stesso medico omeopata curante. Per quanto riguarda l’alimentazione, anche se la stessa non può ritenersi una causa primaria del mal di testa, è opinione diffusa che alcuni alimenti possono contribuire ad esacerbarne i sintomi, scatenando attacchi di emicrania in soggetti predisposti. Sarebbero da evitare in particolare i cibi contenenti sostanze come tiramina, feniletilamina e istamina, che sono ammine biogene dotate di attività psicoattive e vasoattive che possono favorire l’emicrania. Tra gli alimenti maggiormente incriminati troviamo quindi: formaggi stagionati o fermentati, cioccolato, uova, agrumi, carni stagionate, conservate o trattate (salumi, salsicce, pesce secco salato), banane, fichi, prugne, glutammato monosodico (esaltatore di sapidità contenuto soprattutto nei dadi da brodo, in alcuni snack e nei preparati per zuppe), aspartame (dolcificante), nitriti (conservanti usati soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola), solfiti (additivi presenti soprattutto nei vini), cibi grassi e fritture, bevande alcoliche o contenenti caffeina, gelato, yogurt e panna acida, frutta a guscio, ecc. Viceversa l’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, con poco sale e con cibi ricchi di vitamine. Cordiali saluti.
Vittoria dice
Salve dottoressa, sono.una ragazza di 24 anni e da sempre soffro di grandi mal di testa che partono dall occhio sinistro e si concentrano poi su tutto quel lato, due anni fa ho fatto.un invidente e ho sbattuto forte la testa proprio da quel lato e quindi da due anni il dolore si è intensificato tanto che devo legare la testa con un panno e mettermi a letto in una camera al buio e il dolore passa dopo un po di ore. Ho fatto visite neurologiche e il dottore all epoca mi aveva consigliato l auradol, ma vorrei evitare di prendere medicini visto che il dolore è frequente. Mi consigliate voi? Grazie infinite.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vittoria, i rimedi omeopatici utili a trattare un’emicrania sono tantissimi, tra i quali occorrerà saper individuare il rimedio (o i rimedi) che più di ogni altro assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui, com’è noto, l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Bisognerà pertanto considerare non solo i sintomi comuni del disturbo (“mal di testa che partono dall’occhio sx e si concentrano poi su tutto quel lato”, come lei riferisce), ma anche i sintomi prettamente individuali (quali ad es. tipologia del dolore, localizzazione precisa, modalità delle manifestazioni, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento o di miglioramento, sensazioni che si provano, riflessi psicologici, ecc.). Tra i rimedi omeopatici sintomatici più spesso prescritti in caso di cefalea o di emicrania si citano: Bryonia (dolore sul lato sx, esplosivo e penetrante, che peggiora con il movimento, persino di quello degli occhi), Spigelia (dolori violenti e brucianti sul lato sx, sopra l’occhio sx, sensazione di avere conficcato un ago o un ferro rovente, aggravamento con il tocco e la luce solare), Chamomilla (senso di pesantezza e di dolore come da contusione; il paziente non sopporta il dolore), Coffea cruda (il paziente invece riesce a sopportare il dolore), Silicea (dolore periodico che inizia dalla nuca, progredisce al vertice e si fissa nella regione sopraorbitaria, peggioramento con luce intensa, miglioramento stringendo il capo con qualcosa di caldo), Zincum metallicum (dolore che colpisce la nuca, la parte posteriore del cranio ed anche l’occhio e la radice del naso, miglioramento all’aria aperta), Natrum muriaticum (dolore come se tanti martelletti picchiassero sul cervello, dolore sopra all’occhio, peggioramento con il caldo e la luce solare), Argentum nitricum (dolore accompagnato da fotofobia e sensazione di testa che scoppia, miglioramento fasciandosi stretta la testa), Cocculus (dolore pulsante con inclinazione a nausea e vomito, che si aggrava dopo aver dormito, mangiato o bevuto e all’aria aperta), Glonoinum (dolore esplosivo e martellante, pulsazioni alla carotide, aggravamento con l’esposizione al sole), Paris quadrifolia (dolore con sensazione di occhi tirati all’indietro, aggravamento muovendo gli occhi, la sera, con l’eccitazione). A uno o più di siffatti rimedi sintomatici occorrerà, molto probabilmente, associare un trattamento omeopatico di fondo e di terreno, utile nella cura e nella prevenzione delle forme di cefalea o di emicrania ad andamento cronico o recidivante, onde evitare che le manifestazioni possano ripetersi successivamente. Per quanto riguarda la Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Addio mal di testa” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio comunque è di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Relativamente all’alimentazione, anche se la stessa non può ritenersi una causa primaria del mal di testa, è opinione diffusa che alcuni alimenti possano contribuire ad esacerbarne i sintomi, scatenando attacchi di emicrania in soggetti predisposti. Sarebbero da evitare in particolare i cibi contenenti sostanze come tiramina, feniletilamina e istamina, che sono ammine biogene dotate di attività psicoattive e vasoattive che possono favorire l’emicrania. Tra gli alimenti maggiormente incriminati troviamo quindi: formaggi stagionati o fermentati, cioccolato, uova, agrumi, carni stagionate, conservate o trattate (salumi, salsicce, pesce secco salato), banane, fichi, prugne, glutammato monosodico (esaltatore di sapidità contenuto soprattutto nei dadi da brodo, in alcuni snack e nei preparati per zuppe), aspartame (dolcificante), nitriti (conservanti usati soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola), solfiti (additivi presenti soprattutto nei vini), cibi grassi e fritture, bevande alcoliche o contenenti caffeina, gelato, yogurt e panna acida, frutta a guscio, ecc. Viceversa l’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, con poco sale e con cibi ricchi di vitamine. Cordiali saluti.
margherita dice
Buongiorno dottoressa,
Sono alla 30 settimana di gravidanza e ho preso influenza
Sono allergica alla tachipirina quindi ho assunto belladonna 6ch per la febbre (la prendo sempre x influenza ed è efficace) e bryonia 6ch perché ho una forte tosse e raffeddore 2 granuli ogni 4 h…dopo due gg sono sfebbrata per fortuna ma la tosse rimane molto forte come anche raffreddore e mal di testa…sto continuando entrambi i rimedi….mi consiglia di interrompere belladonna visto la febbre è scesa e continuare solo bryonia? La tosse è grassa,forte,mi da forti dolori toracici
La ringrazio se mi risponderà
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Margherita, la invito a consultare l’articolo “Tosse” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrá trovare il rimedio omeopatico con la tosse maggiormente somigliante alla sua. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Nicola dice
Gentile dott.ssa soffro di ernia cervicale C5-C6 la quale oltre a portarmi cervicalgia mi da’ quando si infiamma forti vertigini e vomito. Dopo aver preso tanti antinfiammatori cortisonici compresi vorrei provare con l’omeopatia. Alcuni mi hanno consigliato l’arnica a compresse, altri l’artiglio del diavolo sempre a.compresse altri ancora la bryonia. Chiedo gentilmente un suo parere
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Nicola, stiamo parlando di prodotti terapeutici differenti: Arnica e Bryonia sono rimedi omeopatici, mentre Artiglio del diavolo è un fitoterapico e tutti possono essere adatti per una cervicalgia. Relativamente all’Omeopatia, i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati nei disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare, come la cervicalgia, tra i quali Arnica montana e Bryonia, sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Quindi sarà la sintomatologia specifica del paziente, composta dai sintomi comuni e dai sintomi individuali, a fare da guida per la scelta del rimedio omeopatico giusto. I sintomi più comuni di un’ernia discale cervicale sono: dolore cervicale, che può estendersi a spalle e braccia soprattutto se la protrusione è localizzata sulle vertebre da C5 a C7, rigidità, difficoltà di movimento, mal di testa, vertigini, vomito, ecc. I sintomi individuali da considerare sono: tipologia di dolore, localizzazione precisa, modalità di manifestazione, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento o di miglioramento, sensazioni, ecc. Come potrà rilevare, Arnica è maggiormente indicato nei dolori dovuti a traumi, aggravati da contatto, riposo, movimento, freddo umido e migliorati stando sdraiati con la testa bassa. Invece Bryonia, che è il rimedio principe delle sinoviti, artriti e artrosi, è indicato in caso di dolori che peggiorano con il minimo movimento e migliorano con l’immobilità. Come riportato nell’articolo, in genere si ottengono dei buoni risultati alternando Bryonia e Rhus toxicodendron, pur essendo due rimedi omeopatici con modalità opposte. Relativamente alla Fitoterapia, sono diversi i preparati che possono risultare utili, come ad es. quelli di cui all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che sono validi anche per una cervicalgia. Risultano altresì efficaci i preparati vegetali in uso esterno come le pomate all’Artiglio del diavolo o all’Arnica montana. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
michelangelo dice
Salve, soffro di sbandamenti da tre mesi cui dall’inizio si sono legati rigidità del collo e dolori al movimento. Ora il collo è meno rigido ma solo bryonia 5 ch mi minimizza le vertigini, intontimento, lievi vibrazioni a braccia e mani, stanchezza al collo e generale, sonnolenza. Non so cosa ho, però già soffrivo di sinusite cronica ed acufeni collegati a catarro nelle orecchie.. Ho due ernie cervicali. Mi piacerebbe farmi una diagnosi comprendendo l’azione della bryonia o qualche rimedio similare. Grazie, Michelangelo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Michelangelo, è molto probabile che il suo quadro sintomatico sia attribuibile proprio alla cervicalgia, che, ernie a parte, sembrerebbe interessare tutte le vertebre del collo. Infatti quando sono coinvolte le prime due vertebre (C1 e C2) si originano sintomi caratteristici come dolore nella parte superiore del collo, vertigini, giramenti di testa, sbandamenti, intontimento, cefalea, ecc., mentre con le ultime due vertebre (C6 e C7) si originano soprattutto sintomi come dolore cervicale e scapolare che si irradia lungo le braccia, accompagnato da indebolimento della forza muscolare, da formicolii e da percezione di scosse elettriche e vibrazioni a braccia e mani. La cervicalgia a livello generale è sempre caratterizzata da rigidità dolorosa cervicale, aggravata da freddo umido, da sforzi e dalle posizioni viziate. Ovviamente quanto detto finora costituisce soltanto un’ipotesi che andrebbe, pertanto, suffragata da indagini mediche specifiche. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle sindromi dolorose dell’apparato osteoarticolare, tra cui Bryonia, è consultabile all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto darà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente. Bryonia è proprio il rimedio omeopatico che trova indicazione in caso di dolore cervicale e vertigini, aggravati con il minimo movimento e migliorati con l’immobilità. In genere la sua associazione con Rhus toxicodendron, alternando tra loro i due rimedi, è in grado di produrre i migliori risultati. In diversi casi vengono altresì affiancati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. la triade anti-artrosica Pinus montana M.G. D1, Ribes nigrum M.G. D1 e Vitis vinifera M.G. D1. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, sempre a titolo informativo, sono diversi i preparati che potrebbero fornire il loro valido contributo, come ad es. quelli di cui all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che sono utili anche per una cervicalgia. Anche le pomate all’Artiglio del diavolo o all’Arnica montana sono generalmente molto efficaci. Infine l’esecuzione giornaliera di appropriati esercizi fisici, sotto la guida di un fisioterapista, è altresì in grado di contrastare efficacemente l’insorgere o l’acuirsi di una cervicalgia, sciogliendo tensioni e stress e mobilizzando le vertebre cervicali irrigidite e contratte. Le consiglio comunque di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata, o con la diagnosi già acquisita, di cui in precedenza, o seguendo le indicazioni dello stesso medico, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Zelide dice
Molto interessanti le sue risposte dott.ssa ….grazie in un ‘epoca devastata da rimedi chimici con troppi effetti collaterali negativi…..
Io ho un angioma sul fegato di 11 cm
Esiste un rimedio omeopatico che
Ne impedisca un eventuale ulteriore ingrossamento? Grazie e complimenti ancora per la dovizia con cui risponde. ..
Cordiali saluti
Zelide
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Zelide, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati per tentare un trattamento di un angioma sono Calcarea fluorica, Condurango, Fluoricum acidum, Lycopodium, Radium bromatum, Thuya. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita, il quale durante la terapia potrà verificare se la stessa sortisce gli effetti auspicati. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Daniele dice
Salve Dottoressa, mi sono ritrovato molto in quanto scritto a proposito di Bryonia Alba, in particolar modo in questo periodo ho molto fastidio agli occhi ( occhi secci, sensazione di sabbia, dolori pungenti), ho anche una generale secchezze delle mucose e pungenti dolori articolari, inoltre mi ci ritrovo anche dal punto di vista psichico, il tutto peggiora col movimento….in questo periodo stò prendendo anche Gelsemium 30 ch per il panico, i due rimedi sono compatibili?
Se lo sono in quale diluizione potrei prendere Bryonia per coprire sia i sintomi fisici così fastidiosi che quelli psichici?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Daniele, Bryonia e Gelsemium non sono rimedi omeopatici tra di loro incompatibili, per cui volendo possono essere associati. Fermo restando i contenuti delle risposte precedenti, le ricordo che la 30CH, laddove esiste la somiglianza, è una diluizione intermedia che dà risposta a diverse esigenze. Il medico omeopata curante potrà darle conferma per il caso specifico. Cordiali saluti.
CRISTINA dice
Buonasera gentile Dottoressa le sue spiegazioni sono sempre esaustive e complete. Sono affetta da una pubalgia e sciatica ( sinistra ) da ormai quasi 9 mesi. Trattata con mille metodi fisioterapici e medici (compreso agopuntura )senza trovare nessun giovamento. ora mi sono rivolta ad una omeopata che mi ha prescritto Bryonia MK. mi e’ sembrato eccessivo il dosaggio e dato che ho avuto timore non l’ ho preso. Vorrei se possibile un consiglio da lei. Le premetto che sono cardiopatica. Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, se il medico omeopata, con la visita medica omeopatica (che ricordiamolo è un atto medico, anche di medicina generale), le ha prescritto Bryonia scegliendo una diluizione alta, qual è la MK, è perché ha fatto le proprie opportune valutazioni e quindi ha potuto stabilire che sia il rimedio che la diluizione sono i più adatti alla sua situazione ed al suo quadro clinico. Bryonia è un importante policresto omeopatico che viene utilizzato con successo nella terapia del dolore. In genere si ricorre ad una diluizione alta quando si rende necessaria un’azione terapeutica profonda e sistemica e quando esiste una buona somiglianza con il rimedio, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia sul piano fisico che su quello psichico. Non è sbagliato se lei, per maggiore tranquillità, chiedesse qualche chiarimento al medico omeopata, anche per comprendere la strategia terapeutica che sta adottando. Comunque se stiamo parlando di un omeopata medico, bravo ed esperto, com’è ipotizzabile che sia, deve potersi fidare. Il consiglio è di tenerlo informato sull’andamento della terapia. Cordiali saluti.
Marco dice
Buon giorno Dottoressa, complimenti per il sito, veramente interessante. Sono affetto da una fascite plantare al piede destro, la fase iniziale acuta è passata. Vorrei sapere se Bryonia sia il rimedio giusto ed eventualmente in quale diluizione dovrei assumerla. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi dolorosi dell’apparato osteo-mio-articolare è consultabile all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che nella patogenesi contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. E’ questa la condizione che deve essere rispettata, altrimenti gli effetti non saranno quelli auspicati. Bryonia è un importante rimedio omeopatico che viene adoperato quando il dolore peggiora con il movimento e migliora con il riposo e la pressione. Un altro importante rimedio omeopatico probabilmente più adatto per la fascite plantare è Rhus toxicodendron, che ha delle modalità opposte a Bryonia, dove infatti il dolore peggiora con il riposo (il dolore della fascite plantare solitamente è più severo al risveglio) e migliora con il movimento, però all’inizio è molto intenso e può ricomparire dopo un’attività intensa. Un altro rimedio omeopatico da poter prendere in considerazione è Phytolacca decandra, controllandone le modalità, dove il dolore ha la stessa localizzazione, oppure Arnica montana se la problematica è di natura traumatica (sforzi, allenamenti inadeguati, scarpe non adatte, improvviso aumento di peso, ecc.). Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, queste, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, sono strettamente personali, non generalizzabili, in quanto essenzialmente legate alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Pertanto i parametri riportati nell’articolo (diluizione e posologia in particolare) sono inevitabilmente generici, non personalizzati e quindi possono avere solo un carattere informativo per una prima azione a livello sintomatico. Per quanto riguarda la Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Potrebbero essere anche utili applicazioni locali con una pomata all’Artiglio del diavolo, che ha una pronta azione antinfiammatoria e analgesica. Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
fedora dice
sto iniziando ad usare il farmaco omeopatico byronia per artrite reumatoide nel contesto della sindrome di sjogren… speriamo funzioni..saprò dire tra qualche tempo…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fedora, è utile precisare che i rimedi omeopatici non vengono scelti in base alla patologia bensì in base alla somiglianza tra il quadro clinico individuale del paziente e quello patogenetico del rimedio. In sostanza nella scelta del rimedio omeopatico “giusto” si tratta di stabilire un rapporto analogico tra l’insieme dei sintomi presentati dal paziente e quello fornito dalla studio della patogenesi del rimedio, in modo tale che il quadro patogenetico del rimedio possa sovrapporsi al quadro clinico del paziente e quanto maggiore è tale sovrapponibilità (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Anche la scelta della diluizione del rimedio assume un’importanza strategica per il successo della terapia, dovendo risultare la più attiva per il paziente in relazione al grado di profondità della patologia ed alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico. Tutto ciò, com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Bryonia è un importante rimedio omeopatico che viene utilizzato nei disturbi dolorosi dell’apparato osteo-mioarticolare, laddove sussiste la somiglianza sintomatologica rimedio-paziente, appena citata. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati è consultabile all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione più appropriata al caso specifico la può fornire solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.