DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Federica dice
Salve, al mio cagnolino è stata prescritta arnica 1000 k per alleviare i forti dolori derivati da 3 ernie discali cervicali. Prende 1 tappino diluito in 2ml di acqua. Trova subito giovamento. Pensa possa prenderlo giornalmente questo quantitativo? La sera manifesta maggiormente il dolore quindi glielo stiamo somministrando per evitare farmaci che porterebbero effetti collaterali. Per quanto tempo potrebbe, eventualmente,essere protratta la somministrazione?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Federica, com’è noto, l’Omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche terapeutiche completamente differenti da quelle per l’uso umano, con riflessi sulla scelta dei rimedi omeopatici, sulle diluizioni, sulle posologie, sui tempi di cura, ecc. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia generale diverse dalla specie umana e ciò indispensabilmente richiede un approccio terapeutico differente. Di tanto si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno porre la domanda a un sito veterinario che tratta l’Omeopatia o direttamente a un veterinario omeopata. Ciò che posso dirle, che ovviamente riguarda l’essere umano, è che generalmente le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e logicamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Cordiali saluti.
Nana dice
buongiorno, mia figlia di 6 anni da un paio d’anni che soffre di dolori di crescita, che si manifestano nel dolore del piede ( sempre lo stesso) e della mano (sempre la stessa). Ho fatto il caso che questi dolori arrivano a distanza di circa 1 settimana da episodi febbrili. Dolori sono abbastanza intensi, che si verificano di notte e provocano il pianto della bambina. Ho provato con la pomata e spray a base di arnica, ma non da alcun sollevo, mentre emergendo gli arti nel acqua calda dolore si placa per un pò ma a distanza di un ora due ricompare, cosi 2-3 volte x notte, per poi scomparire verso la mattina Volevo provare ( se dovesse ricapitare di nuovo questo fastidio ) provare con i granuli di arnica ( come antidolorifico) e mi chiedevo se secondo lei, con i sintomi descritti sopra, mi può consigliare il dosaggio giusto? O meglio che ci rivolgiamo ad un omeopata della zona ( sinceramente lo dobbiamo ancora individuare) . Grazie anticipatamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nana, Arnica montana è un rimedio omeopatico che riesce a trattare bene i dolori originati da qualsiasi tipo di trauma, come, ad esempio, strappi, cadute, lesioni, colpi, trauma contusivo-distorsivo, sforzi eccessivi, ecc. Per i dolori della crescita, che com’è noto tendono a risolversi spontaneamente con il passare del tempo, i rimedi omeopatici più specifici sono altri, a cominciare da Calcarea phosphorica, che è tra i più utilizzati, oppure Calcarea carbonica o Cuprum metallicum. Calcarea phosphorica si adopera prevalentemente se le modalità generali sono di aggravamento con i cambiamenti meteorologici e con gli sforzi e di miglioramento con il clima caldo e secco; Calcarea carbonica in caso di aggravamento con il clima freddo e umido e con l’esercizio fisico e di miglioramento con il clima secco e con il massaggio; Cuprum metallicum di aggravamento con il movimento e di miglioramento con lo stendersi. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che più di ogni altro assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Per quanto riguarda il dosaggio, che, come tutte le entità terapeutiche omeopatiche, è comunque individuale, non sempre generalizzabile, per un intervento prevalentemente sintomatico spesso ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti. Però sull’opportunità d’uso di un rimedio, sulla diluizione e sulla posologia, è sempre necessario che si esprima un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
mari dice
buongiorno, 10 giorni fa mi è stato asportato un polipo cervicale per torsione. nei primi giorni ho avuto minimi sanguinamenti, che invece sono iniziati dopo una settimana ed anche piuttosto abbondanti. il ginecologo dice di aspettare ma vorrei sapere se posso integrare con arnica ed in quale dosaggio. grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mari, Arnica montana, che è per eccellenza il rimedio omeopatico di tutti i tipi di trauma, viene adoperato per ridurre il sanguinamento, l’edema e il dolore. Per un intervento prevalentemente sintomatico, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Deborah dice
Buongiorno, ho subito 2 tamponamenti in 2 mesi, con diagnosi di colpo di frusta. Ho rigidità del collo e delle spalle, forte dolore al braccio sinistro e sensazione di vertigine, che parte dal lato sinistro.
Come posso aiutarmi con arnica? Quale diluizione mi consiglia?
Grazie per l’attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Deborah, come riportato nel presente articolo, in caso di trauma recente è preferibile ricorrere alle basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-4 volte), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Nicole dice
Buongiorno, volevo sapere che diluizione e quante gocce prendere per un problema di rosacea.grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nicole, anche se la diluizione, come ogni altra entità terapeutica omeopatica, è alquanto individuale, per un intervento prevalentemente sintomatico in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 10-15 gocce pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
diana dice
Buonasera.
Nove mesi fa, a causa di un trauma psicologico mi sono rivolta ad uno psichiatra. Alla fine del colloquio mi ha prescritto un antidepressivo, Polase e l’arnica montana 200ch.
Ho subito di nuovo un trauma psicologico circa un mese e mezzo fa. Posso assumerla di nuovo? Il trauma mi ha provocato una sensazione di lutto, dei dolori forti, specialmente all’intestino e al contempo debolezza muscolare.
Grazie della Sua disponibilità.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Diana, se il suo quadro clinico è rimasto invariato, ovvero è lo stesso che ha indotto la prima prescrizione, allora Arnica montana le può essere ancora di aiuto. Altrimenti occorrerà individuare un altro rimedio omeopatico maggiormente somigliante, ossia che contempli una sintomatologia di copertura simile a quella attuale. Per una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti nei vari disturbi emotivi o psichici, tra cui Arnica montana, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente sarebbe opportuno chiedere ogni conferma al medico. Cordiali saluti.
Tiziana dice
Gentile dott.ssa, ho 30 anni e soffro di dolori mestruali molto forti da sempre. Mi è stata consigliata l’arnica omeopatica in granuli, ma come mi devo regolare con la diluizione CH?
Può spiegarmi la differenza tra 5CH, 9CH, ecc.? Il numero di riferimento a cosa corrisponde? Forse più è alto e più il rimedio è potente nella sua efficacia?
Grazie per la sua disponibilità.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tiziana, l’Omeopatia è una medicina alquanto individuale, poco generalizzabile, dove i consigli o le esperienze altrui solitamente non trovano posto. Il principio terapeutico di riferimento è la Legge di Similitudine, in base alla quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve “assomigliare al paziente”, ovvero deve contemplare nella propria patogenesi una sintomatologia simile a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Arnica montana non è un rimedio omeopatico che si rivela molto adatto per i dolori mestruali (dismenorrea), riuscendo invece a trattare bene i dolori originati da qualsiasi tipo di trauma, con le relative altre conseguenze. I rimedi omeopatici per una dismenorrea sono altri e sono anche abbastanza numerosi, considerato che le dismenorree non sono tutte uguali, ovvero si manifestano con sintomatologie dolorose diverse da persona a persona. Molto sinteticamente, tra i rimedi omeopatici più spesso prescritti troviamo: Actaea racemosa (dolori spasmodici, lancinanti nella zona uterina, che attraversano l’addome da un lato all’altro e che sono più intensi con i mestrui più abbondanti e più marcati a sx), Pulsatilla (sensazione di pressione al ventre e alla schiena, con dolori di contrazione nella regione uterina lato sx), Belladonna (pesantezza verso il basso, dolore più pronunciato all’ovaia dx, con aggravamenti da movimenti bruschi), Lachesis (dolore più pronunciato all’ovaia sx, dolori che aumentano all’arresto delle mestruazioni), Magnesia phosphorica (dolori che si attenuano con l’inizio del flusso mestruale), Senecio (dolori soprattutto alla schiena), Sabina (dolori alle cosce e/o al sacro e/o al pube), Caulophyllum (dolori sparsi), Chamomilla (dolori insopportabili), Veratrum album (dolori con sudori freddi), Colocynthis (dolori crampiformi migliorati con la pressione, piegata in due e con il calore), Cactus grandifolia (dolori violenti con la sensazione di avere una cintura stretta attorno all’addome), Nux vomica (dolori crampiformi, aggravati dagli eccessi alimentari, con flusso mestruale abbondante, spesso in anticipo e di lunga durata). La sigla CH indica le diluizioni centesimali hahnemanniane, dove quindi C sta per centesimale e H per ricordare che sono ottenute con il metodo hahnemanniano, ossia di Hahnemann (il medico tedesco, considerato il padre dell’Omeopatia). Si tratta di diluizioni centesimali perché il rapporto di diluizione è 1/100, in soluzione idro-alcolica. La cifra numerica che precede detta sigla CH indica quante volte è stato applicato il suddetto rapporto di diluizione. Con l’aumentare della cifra numerica, quindi con l’aumentare della diluizione della sostanza di origine, ma anche della dinamizzazione che viene effettuata ad ogni passaggio di diluizione, il rimedio omeopatico acquisisce una “forza energetica” (o “potenza”) che, giusto per allinearsi al linguaggio comune, viene definita “maggiore”, ma in realtà acquisisce un’azione terapeutica più profonda e sistemica e quindi più impegnativa (dall’acuto al cronico, dal lesionale al funzionale, dal mentale al costituzionale …), coinvolgendo sempre di più l’intero organismo, sia a livello fisico che psichico. Di conseguenza, la diluizione di un rimedio omeopatico viene scelta in base a ciò che si deve curare, cioè in relazione alla tipologia di malattia o disturbo da curare. Per combattere i sintomi, ovvero le manifestazioni acute, è preferibile ricorrere alle basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad esempio 3-6 volte), lontano dai pasti. Per maggiori informazioni consulti gli articoli nella sezione del sito “Approfondimenti”. Per tutto quanto detto finora, le consiglio di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Jessica dice
Salve, mia figlia ha 8 anni e da ottobre ha una irritazione sul viso che non sembra placarsi. Ovviamente mi dicono “dermatite atopica” consigliandomi le solite pomate cortisoniche.
Al momento sto idratando la pelle con creme ma non vedo miglioramenti.
Cosa fare per lenire e disinfiammare? Un altro medico naturopata ha ipotizzato un’intossicazione a carico del fegato.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Jessica, la invito a consultare l’articolo “Dermatite, Eczema, Dermatosi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati diversi rimedi utili e diverse notizie di possibile interesse. Cordiali saluti.
Laura dice
Buonasera… Soffro di ernie al disco da alcuni anni. Riesco a tenere bene la situazione con ginnastica mirata e quotidiana… Dopo un lungo periodo di benessere ieri mi sono fatta male sollevando bruscamente mia figlia dal divano… Forte dolore localizzato a livello delle ernie per fortuna non dolore alle gambe. A riposo, aspetto che sfiammi la parte per poter tornare a fare esercizi. Potrei usare qualche rimedio tipo arnica? Grazie mille del consiglio che vorrà dare.!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, Arnica montana è certamente il primo rimedio omeopatico da prendere in considerazione in caso di traumi. Per una panoramica degli altri principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle sindromi dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico, consulti l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Monica dice
Buongiorno, mia figlia ginnasta ha avuto una distorsione di 1 grado alla caviglia , dopo antidolorifici e antinfiammatori e laser terapia ha ancora un fastidio . Deve riprendere l’attività sportiva cosa consiglia ? Arnica ch ? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, Arnica montana è certamente il primo rimedio omeopatico da prendere in considerazione in caso di traumi fisici (ed anche psichici). Per un intervento prevalentemente sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli pro-dose, più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Ovviamente la prescrizione giusta per sua figlia la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.