DESCRIZIONE
Antimonium crudum è il trisolfuro di antimonio (formula chimica Sb2S3). A temperatura ambiente si presenta come una polvere grigia dai riflessi metallici. E’ solubile nell’acido nitrico e nell’acido cloridrico a caldo.
L’antimonio ed i suoi composti sono noti sin dall’antichità. Plinio il Vecchio [(23–79), scrittore romano] già li citava nella sua opera maggiore “Naturalis Historia”. Nel Medioevo il trisolfuro di antimonio era utilizzato per la fabbricazione di cosmetici e medicamenti. Lo stesso trisolfuro di antimonio, più o meno impuro di ossido, sotto il nome di “kermes”, ebbe grandissima importanza nella medicina spagirica [medicina energetica il cui padre fu Paracelso (1493–1541), medico e alchimista] del XVII e XVIII secolo. Oggi viene impiegato nella produzione di fiammiferi e nella vulcanizzazione della gomma; miscele di solfuro e di ossido di antimonio sono usati come pigmento giallo nella lavorazione del vetro e della porcellana.
L’antimonio e molti dei suoi composti sono altamente tossici. Il suo avvelenamento è simile a quello dell’arsenico. A piccole dosi provoca mal di testa, confusione e depressione; a dosi più elevate provoca nausea e vomito, in quanto agisce sul nervo vago, e conduce alla morte in pochi giorni.
Il trisolfuro di antimonio si rinviene in natura nell’antimonite, minerale di antimonio noto anche come stibina o stibnite (da stibium, nome latino dell’antimonio). Si presenta in cristalli prismatici piuttosto allungati e spesso aghiformi, isolati o riuniti in aggregati fibrosi o lamellari più o meno distinti e compatti. E’ di colore grigio scuro-azzurrognolo con lucentezza metallica. Fonde facilmente alla fiamma di una candela.
L’antimonite è considerato il più importante minerale da cui si estrae l’antimonio che viene impiegato in diversi settori, nelle leghe metalliche antifrizione, nelle batterie elettriche, in pirotecnica, nell’industria sanitaria, tessile, della gomma e del vetro. I maggiori giacimenti si trovano in Cina, Algeria, Sud Africa, Bolivia, Messico, USA; per quanto riguarda l’Europa nei paesi dell’ex Jugoslavia, in Germania, Slovacchia, Romania, Ungheria, Russia meridionale. In Italia si hanno giacimenti di una certa importanza in Toscana e in Sardegna. Le più belle e vistose cristallizzazioni di antimonite, che attualmente sono esposte in tutti i musei mineralogici del mondo, provengono per la maggior parte da Ichinokawa nell’isola Shikoku del Giappone.
Il rimedio omeopatico Antimonium crudum si ottiene dalla triturazione con lattosio della polvere di trisolfuro di antimonio e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per informazioni sulle modalità di preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito“Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio è caratterizzato da disturbi gastrici, acuti e cronici, e manifestazioni cutanee. Antimonium crudum è il rimedio di chi mangia e beve troppo, di chi si “abbuffa eccessivamente” con tutte le conseguenze che ne derivano, quali difficoltà digestive, sensazione di avere una massa nello stomaco (tale sensazione è presente anche a stomaco vuoto), nausea con cefalea. Una nota caratteristica è la lingua con patina bianca, come se si fosse appena bevuto del latte.
Antimonium crudum è essenzialmente un rimedio digestivo, con pochi sintomi respiratori (infatti Antimonium crudum è un rimedio addominale, mentre Antimonium tartaricum è un rimedio respiratorio, toracico). I suoi sintomi respiratori sono di scarso rilievo e sono rappresentati da catarro e/o tosse che peggiorano entrando in una camera riscaldata.
Antimonium crudum è un rimedio ad azione locale. I rimedi ad azione locale sono quelli che intervengono in malattie ben determinate o su sintomi ben precisi.
Il soggetto Antimonium crudum ha la pelle ispessita, densa; alcuni autori, per questa e per tutte le altre caratteristiche, fanno corrispondere il rimedio al maiale (così come Arsenicum al cavallo e Pulsatilla alla pecora). Ha callosità, duroni, verruche, unghie che si spezzano; ha prurito al cuoio capelluto e perdita di capelli.
E’ un buon rimedio pediatrico, per bambini eccessivamente golosi: a basse diluizioni cura i disturbi della digestione, ad alte diluizioni cura la psicologia infantile.
Il tipo Antimonium crudum è scontroso e bisbetico, scontento, imbronciato, rifiuta il dialogo, è poco espansivo, facilmente irritabile, brontolone, irrequieto ed ha sussulti agli arti..Ha tendenza ad ingrassare. I sintomi gastrici, la cefalea, il catarro e la tosse sono tutti collegati. I bambini che necessitano del rimedio sono irritabili, non vogliono essere né toccati né guardati, gridano, sono piagnucoloni (il bambino Chamomilla invece vuole essere preso in braccio e coccolato).
Il soggetto Antimonium crudum è aggravato dal vino (gli basta poco per ubriacarsi e quindi compaiono i dolori quali ad es. la cefalea), dal calore e dal freddo eccessivi. Ha cioè sensibilità per gli estremi di caldo e di freddo. Di conseguenza non ama la calura estiva e non è il tipo che si espone ai raggi del sole o ad una fonte di calore (i suoi sintomi generalmente migliorano solo con un calore moderato, con un bagno caldo) ed altresì spesso rapporta i suoi disturbi ad un bagno freddo, a una forte ondata di freddo. Inoltre i sintomi migliorano con il riposo e viceversa peggiorano con il movimento.
Nei casi di febbre Antimonium crudum è molto simile ad Arsenicum album, pur rimanendo le seguenti differenze: il primo ha disgusto per la vita, invece il secondo ha paura di morire; il primo raramente è agitato, invece il secondo è sempre agitato; il primo non ha sete, invece il secondo ha sete.
Per i suoi sintomi cutanei Antimonium crudum è vicino a Graphites poiché entrambi preferiscono le commessure (pieghe agli angoli della bocca, delle narici, ecc.).
Nel caso dei sintomi digestivi Antimonium crudum è vicino a Carboneum sulphuratum, con la differenza che il primo è aggravato dai bagni freddi, mentre il secondo peggiora se si raffredda dopo aver avuto troppo caldo; entrambi si raffreddano facilmente, manifestano cefalea ed evolvono verso disturbi cutanei e reumatismi. Sempre per i disturbi digestivi è vicino a Nux vomica, con la differenza che quest’ultimo non ha la patina bianca sulla lingua ed è alleviato dal vomito; entrambi peggiorano mangiando.
In estrema sintesi Antimonium crudum è il rimedio che corrisponde al maiale.
USO DEL RIMEDIO
Antimonium crudum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) APP. DIGERENTE: dispepsia con la sensazione di avere una massa nello stomaco (anche a stomaco vuoto), aerofagia, nausea con cefalea e conati di vomito seguiti da inappetenza e avversione per il cibo. Il vomito non dà sollievo. L’idea e l’odore del cibo procurano fastidio. Diarrea ricca di muco e di cibo non digerito. Emorroidi. La cefalea migliora con l’evacuazione. Un segnale prezioso da utilizzare per la scelta del rimedio è la lingua con patina bianca.
2) CUTE: cheratosi, calli, duroni, occhi di pernice, verruche, pustole e screpolature più o meno sanguinanti. Le screpolature sono localizzate soprattutto alla commessura labiale o all’angolo delle palpebre. Labbra secche. Angoli della lingua e delle narici fessurati e dolenti con croste. Prurito al cuoio capelluto e perdita di capelli. Unghie che si spezzano e che cadono per poi ricrescere deformate. Escrescenze cornee sotto le unghie. Acne nel caso in cui il disturbo è legato all’alimentazione.
DOSI
□ Nei casi di cui al punto 1), diluizione 4CH; se acuti 3 granuli o 5 – 10 gocce ogni 3 ore; se cronici 4 granuli 3 volte al dì. Se è presente anche la componente mentale (facili stati nervosi e isterici), diluizione 7CH, 5 granuli o 10 – 15 gocce 3 volte al dì.
□ Nei casi di cui al punto 2), diluizione 4 CH, 4 granuli o 10 gocce al dì per lungo tempo.
(*) V. Note esplicative
Antonia dice
Buon giorno,
Ho un occhio di pernice al dito anulare del piede sinistro dovuto ad un dito a martello…successivo ad una lussazione non seguita bene.
Ho l’ispessimento sull’articolazione sopra il dito…ora mi fa proprio male, ha anche un capillare ed una terminazione nervosa intrappolata nel tiloma…se uso l’antimonium crudum alle dosi indicate va bene?
O mi consiglia qualcosa d’altro..
Io non uso rimedi di sintesi…l’ asportazione vorrei evitarla…
Grazie Antonia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonia, Antimonium crudum è certamente uno dei principali rimedi omeopatici che trova indicazione nelle callosità e quindi nell’occhio di pernice. Può essere altresì utile l’uso topico della tintura madre di Calendula, da realizzarsi con bendaggio occlusivo durante il riposo notturno, oppure le applicazioni locali di una crema della stessa Calendula. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Tania dice
Gentile Dott.sa, mio figlio di 9anni ha sul viso numerose verruche piatte. Nonostante svariati dermatologi mi abbiano detto di aspettare xche sarebbero passate da sole e nonostante le stesse terapie di fondo prescritte dalla nostra omeopata (natrum muriaticum,sulfuree iodatum e silicea) ho deciso di provare con l’antimonium crudum alla 5ch (3 granuli la sera)…i risultati sono stati sorprendenti! Dopo 15 GG sono scomparse! Vorrei sottolineare che mio figlio mangia molte verdure e frutta,è il più piccolo di statura fra i suoi compagni e brucia tutto ciò che mangia dato tutto il movimento fisico che fa…a volte è irascibile e spesso ansioso! Adesso mi domando solo se devo continuare con il rimedio e,soprattutto, se una volta smesso potrebbero riapparire quelle brutte e fastidiose verruche sul suo viso…vorrei rinforzare in qualche modo le sue difese anche perche frequenta molti la piscina ma non so più cosa provae! La ringrazio sentitamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tania, com’è noto, le verruche sono manifestazioni papulose piane o rilevate, di origine virale, trasmesse per contagio diretto o indiretto, soprattutto in luoghi come le piscine, favorito da escoriazioni e deficit immunitario. Pertanto la migliore prevenzione consiste nel rafforzare il sistema immunitario e ciò lo si può fare in modo naturale a cominciare dall’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, orientata anche ad abbassare l’infiammazione e lo stress ossidativo, riducendo quindi il consumo degli zuccheri semplici e dei grassi saturi (grassi idrogenati in particolare) e privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare A, gruppo B, C, D, E), beta-carotene (il noto precursore della vitamina A), minerali (in particolare calcio, magnesio, zinco), acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), cereali integrali, prebiotici e probiotici. Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, Curcuma, Rosa canina, ecc., da utilizzare previa approvazione medica. Anche l’attività fisica incide positivamente sul sistema immunitario. Relativamente all’Omeopatia, se un rimedio omeopatico sintomatico ha completato la sua azione generalmente non c’è bisogno più di somministrarlo. Invece una cura omeopatica di terreno può servire a fare prevenzione e quindi ad evitare che le manifestazioni possano ripetersi. A tale scopo un rimedio omeopatico che trova spesso prescrizione è Thuya. Relativamente alla Fitoterapia, dia un’occhiata all’articolo “Liberi da calli, verruche, geloni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso specifico di suo figlio la può garantire solo un medico omeopata con la visita, per cui sarebbe opportuno consultare la dottoressa omeopata. Cordiali saluti.
angela dice
volevo sapere come usarlo nella perdita di peso e se puo’ essere efficace.
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, l’Omeopatia può aiutare a dimagrire, o per meglio dire a perdere il peso superfluo, a condizione però che si individui il rimedio (o i rimedi) giusto, ossia quello che “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia sul piano fisico che su quello psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui tale medicina pone le basi del suo principio terapeutico. Stiamo però parlando di rimedi che non sono dei dimagranti nel senso classico del termine, in grado cioè di inibire l’assimilazione del cibo o altro, ma di rimedi che agiscono in maniera complessiva e sistemica, coinvolgendo l’intero organismo, ottimizzando le prestazioni di tutto il corpo e mantenendo gli equilibri corporei, potendo intervenire a livello metabolico e gastro-intestinale, sulla fame eccessiva, sull’aspetto motivazionale, sull’atteggiamento mentale, ecc. I rimedi omeopatici che possono riuscire a fare ciò sono tanti e diversi, tra i quali, ripeto, occorrerà saper individuare il rimedio (o i rimedi) maggiormente somigliante. Ad esempio, potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Antimonium crudum (in caso di attacchi di fame), Nux vomica (eccessi alimentari), Kali phosphoricum (fame che ricomincia poco dopo aver mangiato), Lycopodium (fame vorace, metabolismo lento con disturbi digestivi e possibile sofferenza epatica), Sulphur (metabolismo lento), Hepar sulphur (ritenzione idrica, metabolismo lento e insufficienza del sistema linfatico), Natrum sulphuricum (per stimolare il metabolismo degli zuccheri), Graphites (per stimolare il metabolismo dei grassi), Ignatia amara o Argentum nitricum o Gelsemium o Coffea cruda o Capsicum (in caso di fame nervosa). Inoltre, è molto probabile che occorrerà associare una cura omeopatica di fondo, che possa fungere da intervento strutturale per un ulteriore stimolo a raggiungere la condizione di forma ottimale, sia corporea che mentale, e soprattutto per mantenerla nel tempo, agendo sul “terreno” legato al patrimonio genetico e comportamentale, con l’adozione di rimedi omeopatici suggeriti dalla costituzione e dalla diatesi. Ovviamente, con l’aiuto della cura omeopatica, occorrerà anche avviare un percorso di miglioramento del proprio stile di vita, con particolare riguardo all’attività fisica ed alla rieducazione alimentare. Potrebbe quindi essere utile masticare lentamente e consumare cibi ad alto indice di sazietà, come quelli con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali, indispensabile per il dimagrimento. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia con delle concrete possibilità di successo, le consiglio di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Maria Teresa dice
Gentile dottoressa volevo chiederle x quante volte al giorno posso assumere antimonium crudum 4ch per occhio di pernice sotto il piede la ringrazio tantissimo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Teresa, in genere le basse diluizioni, qual è una 4CH, si assumono più volte al dì (ad es. 3-6 volte), secondo necessità. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Alba dice
Gentile Dott.ssa, volevo chiederle se tale posologia ( 3 granuli 3-4 volte al dì) di 5CH va bene anche per un pinscher di 5 kg con lo stesso problema (epulide). Grazie, saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alba, com’è noto, l’Omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche terapeutiche completamente differenti da quelle per l’uso umano, con ripercussioni anche sui criteri di scelta dei rimedi omeopatici, sulle diluizioni, sulle posologie, sui tempi di cura, ecc. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia generale diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento terapeutico diverso. Di tanto si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno porre la domanda a un sito veterinario che tratta l’Omeopatia o direttamente a un veterinario omeopata. Ciò che posso dirle, che ovviamente riguarda l’uomo, è che l’Omeopatia non fa alcuna distinzione tra adulto e bambino o tra i pesi corporei. Cordiali saluti.
Adele dice
Salve sono una ragazza di 28, che soffre da sempre di acne, pelle squamosa e L ultima volta il dermatologo mi ha diagnosticato cheratosi follicolare in viso ho provato di tutto, intolleranze , diete alimentari, farmaci , integratori ho girato un sacco di specialisti ma senza esito positivo ..ecc cosa potrei prendere ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Adele, la cheratosi follicolare, conosciuta anche come cheratosi pilare, è una malattia della pelle caratterizzata da piccole protuberanze rossastre (papule), molto secche e rugose, simili all’acne, annidate intorno ai follicoli dei peli, originate da una condizione di ipercheratinizzazione, ossia lo strato corneo dell’epidermide si ispessisce accumulando una quantità eccessiva di cheratina a livello dei follicoli piliferi. Le cause della malattia non sono completamente chiare, ma si suppone che vi sia una forte predisposizione genetica ed ereditaria. Quando le manifestazioni interessano il viso, guance e tempie (ciò avviene nella minoranza dei casi, in quanto le aree maggiormente interessate sono braccia, cosce e glutei) la dermatite viene spesso confusa con l’acne. È una malattia benigna a decorso estremamente variabile: può spontaneamente regredire del tutto, oppure avere un andamento conico-recidivante, con fasi alterne di remissione e di riacutizzazione, con miglioramenti nei medi caldi ed aggravamenti nei mesi freddi. In ogni caso la cheratosi follicolare tende a migliorare ed a diventare meno evidente con il passare degli anni. Relativamente all’Omeopatia, Antimonium crudum è proprio il rimedio omeopatico che potrebbe essere di aiuto, in quanto è particolarmente indicato per qualsiasi tipo di ipercheratosi, ove vi è la tendenza ad avere la pelle secca, ruvida e squamosa con chiazze indurite e rilevate (ricordiamoci la metafora dell’accostamento del rimedio al maiale). Inoltre per alleviare il disturbo e contenere i sintomi sarebbe opportuno adottare un buon programma di idratazione cutanea. Quotidianamente si possono applicare prodotti idratanti contenenti acido lattico, oppure creme o gel a base di acido salicilico, o di acido glicolico, o di urea, che aiutano a liberare i follicoli ostruiti dalla cheratina in eccesso. Per l’idratazione sono indicati anche oli naturali, come l’olio di cocco, meglio se arricchiti di vitamina E che contribuisce particolarmente al benessere della pelle. Utilizzare saponi adeguati, formulati con ingredienti naturali, leggermente abrasivi, ammorbidenti ed emollienti e periodicamente usare prodotti cosmetici esfolianti, purché naturali e delicati. Quindi, la mattina si può effettuare la pulizia del viso con acqua calda e sapone e durante il giorno applicare uno o più dei prodotti precedenti. Anche un’esposizione misurata ai raggi del sole può produrre benefici apprezzabili. Possono essere altresì utili diversi preparati vegetali di cui all’articolo “Solo per il viso” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. L’alimentazione consigliata, oltre ad essere semplice e sana, deve privilegiare il consumo di frutta e verdure fresche che contengono vitamine e sali minerali, molto validi per mantenere la pelle sana. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Emanuela dice
Buon giorno dottoressa,
il medico omeopata mi ha ordinato ANTIMONIUM CRUDUM 5 CH, per le verruche nelle mani di mia figlia,per sbaglio ho ordinato le monodose 5 ch.posso usare la monodose, se sī come, in un unica dose o posso diluirla io. Doveva prenderne 5 granuli 3 volte al giorno, associato ad altri granuli.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, qualsiasi forma farmaceutica solida di un rimedio omeopatico può essere trasformata in forma liquida, lasciando sciogliere i granuli o i globuli in 100-150 ml di acqua (meglio se demineralizzata o deionizzata), in modo che ogni sorso rappresenta una dose. È preferibile travasare rapidamente più volte la soluzione (almeno 20 volte) da un bicchiere all’altro, prima di ogni assunzione, allo scopo di aumentarne leggermente la potenza, come raccomandava Hahnemann. Tale soluzione può essere adoperata anche per 2-3 giorni. Cordiali saluti.
Aurora dice
Gentile dott.ssa,
Volevo iniziare ad assumere Antimonio crudum 4ch per le unghie che si spezzano e il prurito al cuoio capelluto ma il mio farmacista dice che prendere il 5ch é la stessa cosa: Che ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Aurora, è quasi la stessa cosa: infatti le diluizioni 4CH e 5CH sono molto vicine, sono entrambe classificate come basse diluizioni e perciò i comportamenti terapeutici sono molto prossimi. Cordiali saluti.
Vincenzo dice
Buongiorno, da qualche mese ho delle verruche piane sul labbro superiore.
Ho provato con la DTC ma il risultato è stato quello di vedere moltiplicarsi le suddette verruche, così ho deciso di andare da un dermatologo che mi ha prescritto in collaborazione con un omeopata la NUX VOMICA con dosaggioMK.
Da qualche giorno assumo questo medicinale omeopatico per cercare di farle attenuare ma non riesco a trovare nulla in rete che mi faccia capire in che modo agisce…. tutto quello che trovo parla di altro ( apparati e diverse sintomatologie) mentre vedo che altri farmaci omeopatici sono indicati per questo tipo di problemi. Avrà sbagliato il medico? Quindi per cercare di capire qualcosa a riguardo posto qui la mia domanda …. In che modo la nux vomica agisce per contrastare le verruche piane? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Vincenzo, indubbiamente Nux vomica non è un rimedio omeopatico tra i più specifici per il trattamento delle verruche, dal punto di vista di un effetto terapeutico a livello locale. Posso solo ritenere che il dermatologo e l’omeopata le hanno prescritto Nux vomica ad alta diluizione allo scopo di praticare una cura omeopatica di fondo, orientata quindi alla correzione del terreno costituzionale, legato al patrimonio genetico e comportamentale, in quanto più vulnerabile all’attecchimento di tali formazioni cutanee. Evidentemente lei dovrà assomigliare molto al tipo Nux vomica, sia sul piano fisico che sul piano psichico. Tenga comunque presente che Nux vomica è un grandissimo policresto omeopatico (com’è noto, i policresti sono i grandi rimedi della Materia Medica Omeopatica che hanno un’azione generale in grado di sviluppare un’attività terapeutica profonda e polivalente capace di curare moltissime patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi, tutti legati dalla diatesi di riferimento) ed è il rimedio più prescritto in assoluto. Bisognerebbe quindi comprendere la strategia terapeutica che stanno mettendo in atto il dermatologo e l’omeopata, che sicuramente sanno quello che fanno. Sarebbe perciò opportuno rivolgere a loro la domanda, onde ricevere le delucidazioni e le rassicurazioni del caso. Cordiali saluti.
lorenzo dice
Gentile dottoressa,
le scrivo in quanto ieri è stato diagnosticato al mio cane (razza pittbull, peso 35 kg, età 13 anni) un’epulide gengivale localizzata sul molare superiore. Data l’età del cane e date le possibilità di recidive, non vorrei per il momento ricorrere all’intervento chirurgico. Volevo sapere se fosse possibile trattarlo con prodotti omeopatici? Vedo che Lei ha consigliato ad una signora con problema simile al mio il Thuya 5 CH. Che dosi dovrei usare e quale è la durata del trattamento? RingraziandoLa anticipatamente ,Le porgo cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Lorenzo, una bassa diluizione, qual è la 5CH, solitamente viene utilizzata in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì. La durata del trattamento dipende dai benefici e finché ce ne sono si può continuare senza porsi grossi orizzonti temporali. Si smette quando i risultati sono soddisfacenti ed i miglioramenti non progrediscono più. In genere si va avanti per alcuni mesi. Ovviamente se non si avranno benefici vorrà dire che il rimedio, pur risultando potenzialmente indicato per la patologia in parola, non è adatto all’organismo del suo cane. Cordiali saluti.