DESCRIZIONE
Le Anacardiaceae sono una famiglia di piante arboree o arbustacee distribuite nelle regioni tropicali e più raramente nelle regioni subtropicali e temperate. Sono alberi o arbusti spesso con corteccia resinosa, provvisti di foglie alterne, semplici o composte. I fiori, che partono a grappoli dalla sommità dei rami, sono piccoli di colore dal bianco al giallo-arancio ed aperti a forma di stella. A volte il frutto è formato da due parti, il pomo che è il falso frutto in quanto costituisce l’ingrossamento del peduncolo fiorale ed il vero frutto (comunemente chiamato “noce”), di solito simile ad una drupa, che si trova nella parte terminale del peduncolo. La drupa è un frutto carnoso cosiddetto “indeiscente” (cioè che anche quando raggiunge la maturazione non si apre spontaneamente per far uscire il seme), costituito da un epicarpo membranoso (buccia), da un mesocarpo (parte intermedia) carnoso e succoso o polposo e da un endocarpo legnoso (nocciolo) contenente il seme. L’insieme di questi tre strati costituisce il pericarpo. Esempi di frutto a drupa sono: pesca, albicocca, ciliegia, mandorla, oliva, pistacchio, noce, mango, cocco, ecc.
La famiglia delle Anacardiaceae comprende diversi generi e numerosissime specie, tra le quali le più importanti per l’economia umana, avendo frutti dalle apprezzate proprietà alimentari e organolettiche, sono: l’Anacardium occidentale, originario dell’America meridionale, il Mango (o Mangifera indica), di origine indiana ma largamente coltivato soprattutto nei tropici ed il Pistacchio (o Pistacia vera), originario dell’Asia centrale ed ora diffuso nel Mediterraneo.
Il genere che deve il nome alla famiglia è proprio l’Anacardium occidentale (o Anacardio). In tale pianta il falso frutto si ispessisce molto, diventa globoso e piriforme, più grande del vero frutto, simile ad una mela o pesca oblunga con una superficie liscia e sottile di colore dal giallo al rosso vivo e con una polpa fibrosa dal sapore acidulo e rinfrescante. Nei paesi produttori, tra cui il Brasile, tale frutto (o meglio falso frutto, chiamato “mela di acagiù”) viene mangiato e dalla polpa si ricava un succo che viene bevuto dopo essere stato leggermente fermentato. Il vero frutto, a forma di cuore (da cui deriva il nome della pianta), presenta un epicarpo liscio di colore marrone scuro quando è secco, un mesocarpo ricco di oli e resine (succo), tra cui il cardolo, sostanza caustica e velenosa, e un endocarpo duro (guscio) all’interno del quale è contenuto il seme oleoso e commestibile (chiamato “nocciola o mandorla di acagiù”) a forma di rene, lungo circa 2 cm, di colore bianco, ricoperto da una pellicola rossastra. L’estrazione della mandorla, che richiede molta lavorazione, avviene prima con l’allontanamento a caldo dell’olio caustico, poi si procede alla tostatura, quindi alla rottura del guscio, che si svolge per lo più a mano, ed infine ad una ulteriore scottatura per facilitare la rimozione della pellicina, nonché alla eventuale salatura. Della pianta si utilizzano anche le altre parti, ad es. dal guscio si estrae un inchiostro indelebile, il succo viene utilizzato per i suoi poteri caustico (in medicina) e antitermiti, dal fusto e dalle radici si ricava una gomma e un liquido lattiginoso usati come base per vernici. Dalla mandorla è possibile estrarre un olio molto pregiato.
L’Anacardium orientale (o Semecarpus anacardium), albero della stessa famiglia originario delle zone montagnose dell’India, produce frutti simili a quelli dell’Anacardium occidentale ed aventi gli stessi costituenti, solo che a differenza di quest’ultimo i veri frutti sono molto più grandi dei falsi frutti che risultano poco sviluppati (la situazione è praticamente invertita). Il succo resinoso del mesocarpo, caustico e velenoso, che ha la consistenza del miele, è di colore chiaro quando è fresco ma diventa nerastro quando è secco. Contiene diversi derivati fenolici, acido anacardio e flavonoidi complessi tra cui l’urushiol (o urusciolo), che si trova anche in Rhus toxicodendron (pianta della stessa famiglia originaria del Nord America, detta anche “erba velenosa”), responsabile di irritazioni allergiche della pelle in caso di contatto, di tipo eruttivo-vescicoloso. Fu introdotto in medicina dagli Arabi e fu poi sperimentato dallo stesso Hahnemann. E’ proprio questa resina essiccata che viene utilizzata per le preparazioni omeopatiche.
Il rimedio omeopatico Anacardium orientale si ottiene dalla Tintura Madre del succo essiccato ricavato dal frutto della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio esercita la sua principale azione sul sistema nervoso (sfera mentale), sul sistema digerente e sulla cute. E’ anche un rimedio spastico, in caso di spasmi (contrazioni improvvise ed involontarie) di muscoli o di organi.
Il tipo Anacardium orientale è confuso, sospettoso, preoccupato, pauroso, ipocondrico, demoralizzato, depresso, irrisoluto, indeciso ed è sempre in conflitto. Ha uno sdoppiamento della personalità: alterna bestemmie a preghiere, ha sentimenti buoni e cattivi insieme, cambia continuamente umore. Molti autori lo definiscono un tipo dalle “due volontà”. Ha tendenza a fraintendere, a contraddire, ad arrabbiarsi, soffre di un complesso di inferiorità. Ha una memoria debole con momenti di amnesia (dimentica ciò che è accaduto un attimo prima), perde il contatto con la realtà, vive la vita come in un sogno.
Lo stato psichico (mentale) di Anacardium orientale è spesso dovuto ad un eccesso di lavoro intellettuale, ad eccessi nello studio, alla paura degli esami (differentemente da Argentum nitricum, ove la paura è legata alla esasperata emotività del soggetto, qui la paura nasce dal timore di non sapere e di non ricordare), alle mortificazioni, alle umiliazioni, a spavento, ad uno stato di esaurimento nervoso, od anche a senilità.
Anacardium orientale si sente stanco, ha spesso mal di testa, interrompe continuamente lo studio o il lavoro per andare a mangiare (fame nervosa). La vista, l’udito, l’olfatto e il gusto risultano falsati. Ha viso pallido e occhi incavati, con occhiaie.
Il rimedio ha due caratteristiche particolari:
1) sensazione di costrizione, come di una fasciatura stretta o di un cerchio intorno ad una qualsiasi parte del corpo;
2) sensazione di avere un tampone o una massa dura sulla testa, sulla fronte, in gola, allo stomaco, all’ano, o in qualunque altra parte.
Altra caratteristica è che il soggetto migliora mangiando (in Nux vomica invece peggiora). Tale caratteristica è comune ad altri rimedi (ad es. Chelidonium, Ignatia, Graphites), ma qui è molto più marcata.
I sintomi vanno da dx a sx. Il soggetto è sensibile al freddo, peggiora all’imbrunire fino a mezzanotte e poi di nuovo al mattino. La maggior parte dei sintomi compare periodicamente.
Anacardium orientale è un antidoto per Rhus toxicodendron se ci sono sintomi gastrici o sintomi da dx a sx. E’ antidotato da Coffea.
USO DEL RIMEDIO
Anacardium orientale si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
• SISTEMA NERVOSO CENTRALE: depressione, perdita di memoria, disturbi psichici, stanchezza mentale, ansia, stress, demenza senile. Può essere associato a Phosphoricum acidum, Gelsemium, Arnica (se in conseguenza di trauma), Kalium phosphoricum ed altri.
• CEFALEE da affaticamento cerebrale: per gli studenti nel periodo degli esami, quando, pur avendo studiato, sono colti dalla paura di “non sapere” a causa della mancanza di fiducia in sé stessi e della debolezza della memoria. Le cefalee peggiorano con il lavoro intellettuale e con il movimento, migliorano mangiando o coricandosi. Anche nei casi di cefalea conseguente a disturbi gastrici.
• APP. DIGERENTE: per tutti i disturbi di natura psicosomatica. Digestione lenta e difficile con dolori e bruciori allo stomaco (gastralgia). Sensazione di vuoto che scompare mangiando. Alito cattivo. Lingua bianca. Perdita del gusto. Eruttazioni. Pirosi. Problemi intestinali ed emorroidali. Difficoltà a defecare, con stimoli inefficaci e sensazione di un tappo difficile da espellere. Malesseri mattutini delle donne in gravidanza. Eccessi di fame irresistibili, come ad es. negli obesi. Può essere associato a Arsenicum album, Argentum nitricum, Bismuthum sub-nitricum ed altri.
• CUTE: per tutte le irritazioni della pelle. Vescicole e pustole. Bruciature che producono vescicole anche grandi. Herpes (infezioni della pelle scatenate da diversi tipi di virus, che si manifestano con vescicole cutanee localizzate a seconda del virus). Verruche (piccole escrescenze della pelle, di natura benigna, causate da virus, che colpiscono prevalentemente piedi e mani). Le eruzioni che richiedono il rimedio sono accompagnate da rossore e gonfiore, sono terribilmente pruriginose e spesso purulente. Il prurito diminuisce con applicazioni di acqua calda e peggiora dopo essersi grattati. E’ utilissima l’associazione con Rhus toxicodendron.
• SPASMI: gastrici e intestinali, dismenorrea (mestruazioni dolorose), tosse, crampi agli arti e soprattutto alle dita. La caratteristica di questi crampi è che essi risalgono sempre verso l’alto (ad es. dal tallone al polpaccio, dall’alluce al dorso del piede, ecc.). Crampi dello scrivano. Anche nei casi di dolori alle spalle con la sensazione di pressione sulle stesse, come se ci fosse un peso.
DOSI
In tutti i casi, se acuti, diluizione 6CH, 3 granuli ogni 3 ore; se cronici, diluizione 30CH, 3 granuli 3 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Sonia dice
Salve, negli ultimi anni la mia vita è peggiorata molto a causa dello stress, ho sviluppato una serie di disturbi, tra cui la depressione e il reflusso gastroesofageo. La mia situazione attuale si rispecchia nella voce “anacardium orientale”. Ho 28 anni, grazie se risponderete
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sonia, a conferma della somiglianza consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi” (link: https://rimediomeopatici.com/affezioni-rimedi/ansia-depressione-attacchi-di-panico/), dove potrà anche effettuare un confronto con i profili psicologici e psicosomatici degli altri principali rimedi omeopatici, al fine di individuare il rimedio omeopatico maggiormente somigliante. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
angela dice
Salve Dottoressa,ho 27 anni,dall’adolescenza soffro di perdita di capelli e dolore al cuoio capelluto;in tutti questi anni l’unica soluzione che ho trovato che mi da sollievo è l’uso topico del cortisone (locoidon). Pensa che può esserci un rimedio omeopatico adatto?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, lei potrebbe essere affetta da “tricodinia”, che è un disturbo caratterizzato da dolore persistente a livello del cuoio capelluto, che può accompagnarsi a bruciore, formicolio, pizzicore o prurito alla testa. Il dolore di solito è percepito alla radice dei capelli e può essere spontaneo o evocato da contatto, come il semplice pettinarsi o accarezzarsi i capelli. Le cause del disturbo non sono ancora completamente chiare, ma si ritiene che l’abbassamento della soglia di attivazione delle terminazioni nervose distribuite sul cuoio capelluto (nocicettori) sia innescato da una microinfiammazione dei follicoli piliferi. Uno dei fattori rilevanti per l’insorgenza della tricodinia è pertanto la qualità del sebo, non solo la quantità, che può generare una dermatite seborroica responsabile dell’irritazione del cuoio capelluto e della perdita di vitalità dei capelli. Anche la componente emotiva potrebbe avere una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. La tricodinia segnala comunque un problema di salute dei capelli e spesso accompagna o precede la caduta (alopecia). Ovviamente si tratta soltanto di un’ipotesi che richiede una conferma medica specifica (tricologo). I trattamenti sono finalizzati a combattere le alterazioni ed i sintomi correlati, variabili da caso a caso (dolore, bruciore, prurito, pizzicore, seborrea, sfibramento dei capelli, alopecia, ecc.). Relativamente all’Omeopatia, i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati sono Bryonia, Fluoricum acidum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Raphanus, Selenium, Silicea, Thuya. Per quanto riguarda la Fitoterapia, i preparati erboristici che vengono adoperati, da usare in frizioni sul cuoio capelluto, sono il succo di Equiseto o l’olio di Ginepro (di quest’ultima pianta è valido anche lo shampoo), oppure le tinture madri di Ortica, Olmo e Alchemilla. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
GIORGIA dice
salve dottoressa. ho 35 anni e da che ho ricordo soffro di faringite e di lingua bianca che mi porta spesso all’alitosi. per fortuna con cicli di antibiotico passa tutto ma non il bianco della lingua. da un anno ho notato dei piccoli disturbi gastrointestinali e il bianco della lingua piu spesso: eruttazioni frequenti a volte rumori intestinali che portano a scariche di diarrea. è vero che mangio in maniera affannosa e non mastico bene ma a volte anche quando mangio benissimo sento la lingua impastata. mi è venuta un po di ansia e a volte sento un nodo in gola. tranne per la lingua bianca e impastata gli altri sintomi sono passeggeri posso provare con qualche rimedio omeopatico? ho letto
Anacardium orientale 5CH e Antimonium crudum 4CH, mi puo aiutare? potrei usarli insieme? se si quanto?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, Anacardium orientale e Antimonium crudum sono rimedi omeopatici che potrebbero fornire un contributo. Consulti quindi l’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici a ciò preposti, tra cui quelli in parola. Essendo questi non incompatibili fra loro, possono anche coesistere. Per quanto riguarda la durata, in genere le cure omeopatiche continuano a praticarsi finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti ed ovviamente si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita potrà essere in grado di prescrivere la terapia giusta per lei. Cordiali saluti.
Heena dice
Salve .
Sono una studentessa di 17 anni ormai da anni soffro di ansia, arrivo alle verifiche che non mi ricordo quando più nulla nonostante passando ore e ore sui libri , ho problemi a relazionarmi con le persone, si no sempre stanca e trsite
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Heena, tra i rimedi omeopatici idonei a trattare l’ansia da prestazione o ansia anticipatoria, quelli che sembrerebbero meglio rispecchiare il suo profilo psichico sono Gelsemium e Lycopodium. Tali rimedi presentano delle differenze, che vanno opportunamente colte per individuare il rimedio giusto, ovvero quello maggiormente somigliante. Gelsemium si rivela prevalentemente adatto ad un soggetto che soffre di ansia profonda, estrema debolezza, tremori, brividi, vertigini, perdita di memoria a ridosso di un evento ritenuto importante, come pure di forte timidezza, fragilità, instabilità, sentirsi a disagio nel parlare in pubblico o affrontare una qualsiasi prova o essere oggetto di attenzione, raucedine o laringite per paura di esibirsi, confusione e stordimento. È il grandissimo rimedio della fifa. Lycopodium si rivela prevalentemente adatto ad un soggetto ansioso che avverte perdita di fiducia in sé stesso in previsione dell’evento, paura di sbagliare o di fare brutta figura, cercando di non darlo a vedere, che non ricorda ciò che ha letto o studiato, che mostra frustrazione, emotività, debolezza psico-fisica, timore di fronte ad estranei, bisogno della stima altrui, reticenza nell’intraprendere qualcosa di nuovo anche se poi ottiene dei buoni risultati, somatizzazione a livello gastrointestinale, paura di non essere in grado di emergere e di far fronte alle proprie responsabilità, irritabilità, nervosismo. Per un’eventuale diagnosi differenziale tra questi od altri rimedi omeopatici, consulti l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Le consiglio comunque di ricorrere ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Mara dice
Salve,
soffro di reflusso biliare e di conseguenza ho problemi con la digestione, alcune volte accompagnata da dolere e gonfiore addominale, spesso la mia lingua a un aspetto biancasto con sapore amaro e presumo alitosi.
Volevo sapere se Anacardium orientale 5ch può essere utile.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mara, la invito a consultare anche l’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti nei vari disturbi dell’apparato digerente, tra cui Anacardium orientale. Un segno di richiamo che deve far subito pensare ad Anacardium orientale è il miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando: nessun altro rimedio omeopatico possiede infatti questa modalità ad un tale livello. Pertanto, se lei si riconosce nella sintomatologia specifica di Anacardium orientale, come sembrerebbe in prima approssimazione, allora il rimedio può considerarsi adatto. Altrimenti occorrerà individuarne un altro maggiormente somigliante. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Ovviamente la prescrizione appropriata al caso personale la può garantire solo un medico omeopata con la visita. L’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffeina (presente in molte bibite), alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, consumando pasti moderati, bevendo di più e lontano dai pasti, ecc. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, non coricarsi dopo mangiato, dormire con la testa sollevata, ecc. Cordiali saluti.
Noman dice
Dott. Voglio chiedre che anacardium orient contiene alcool perche io sono musulmano non posso prendere medicine che sono fatti da alcool .attendo per sua risposta
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Noman, l’alcool è contenuto esclusivamente nelle forme farmaceutiche liquide dei rimedi omeopatici, che utilizzano come vettore proprio una soluzione idroalcolica. Le forme farmaceutiche solide invece non ne contengono, come ad esempio quella in granuli, che è una delle più adoperate, dove si utilizza come vettore delle piccole sfere di saccarosio e lattosio. Detti granuli, infatti, subiscono un trattamento di impregnazione ed essiccamento con il rimedio omeopatico liquido, sottoposto alle previste diluizioni ancora in soluzione idroalcolica, con il risultato però che l’alcool evapora completamente e quindi non ne rimane alcuna traccia. Cordiali saluti.
elena dice
buongiorno dottoressa! molto interessante ed utile il suo articolo!
sono arrivata a leggere su questo rimedio perchè ho 35 anni e VOGLIO risolvere il problema dei miei capelli che cadono ormai da 10 anni
nn ho ancora agito con l omeopatia e mi sto informando ora
nn riesco a capire a livello fisiologico e perche no anche psicologico cosa mi sia successo
leggendo di questo rimedio diciamo che i tratti sembra mi appartengano, ecco a livello soffuso e nn eclatante (come dire) sono comunque una persona mite ed amorevole, normale diciamo!!! ma nei casi limite un pochino mi avvicino a questi tratti
ecco la domanda è questa
crede che questo rimedio possa aiutarmi a livello fisiologico a risolvere il mio problema?!?
se si in quali dosi e somministrazioni
la ringrazio molto
elena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, com’è noto, le cause di un’alopecia sono molteplici con una non trascurabile componente autoimmune e genetica che spesso si combina con altri fattori. Ad esempio si è osservato che la componente emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. Anche alcuni fattori esterni (alimentazione sbilanciata, shampoo non adatti, trattamenti cosmetici aggressivi, agenti chimici, ecc.) possono avere la loro parte di responsabilità. Pertanto se lei si riconosce abbastanza nelle caratteristiche di Anacardium orientale, in particolare nel profilo psicologico, allora il rimedio può essere adatto e fornire il suo valido contributo. Per contrastare più specificamente l’alopecia, tra i rimedi omeopatici che trovano più spesso impiego troviamo Allium sativum, Arsenicum album, Cuprum sulphuricum, Fluoricum acidum, Ignatia amara, Kali phosphoricum, Lachesis, Lycopodium, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Selenium, Sepia, Silicea, Thallium metallicum, Thuya. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, come primo approccio e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere si ricorre alle basse o medio-basse diluizioni (ad es. quelle fino a 9CH), le quali solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì secondo necessità (ad es. fino a 2-3 volte), lontano dai pasti. Ciò a meno di casi specifici legati alla situazione individuale del paziente e quindi secondo prescrizione medica. Relativamente alla Fitoterapia, sempre a titolo informativo, sono diverse le piante che possono dare un contributo per combattere l’alopecia, come quelle di cui all’articolo “Capelli a posto” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere Betulla, Equiseto, Garofano, Nasturzio, Pilocarpo, da adoperare in frizioni nei vari formati erboristici (tintura madre, estratto fluido, succo, ecc.). Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione. che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B, ma anche A, C, D, E) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Ovviamente, come accennato, la prescrizione appropriata al caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Elisabetta dice
Si può prendere l’anacardium orientale e contemporaneamente l’hypotalamus 5 ch sempre in granuli?
Elisabetta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, i rimedi omeopatici e gli organoterapici sono pienamente associabili e molte volte questi ultimi completano e rafforzano la cura omeopatica. Per consentire ciò occorre però scegliere con oculatezza la diluizione dell’organoterapico, perché è quella che determina l’attività clinica: generalmente le basse diluizioni (4 e 5CH) sono stimolanti, le medie diluizioni (6 e 7CH) sono regolatrici e le alte diluizioni (da 9CH in poi) sono inibenti. A titolo esclusivamente di esempio, giusto per citare un aspetto comune ai due rimedi, Anacardium orientale è un rimedio omeopatico che viene utilizzato per contrastare la fame eccessiva, cosa che può fare anche l’organoterapico Hypothalamus alla diluizione 9CH, che infatti limita l’appetito. Invece Hypothalamus 5CH lo aumenta e Hypothalamus 7CH lo regola. Sarebbe opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
VALERIA dice
Gent.ma Dottoressa, la ringrazio infinitamente per la sua cortese ed esaustiva risposta. Ha senza dubbio ragione sull’opportunità di rivolgermi ad un medico omeopata, la mia difficoltà in tal senso è la scelta di un medico competente e dovrò quindi cercare di informarmi in tal senso.
Nel frattempo potrei comunque provare Anacardium in granuli alla 5ch tre volte al giorno? Grazie ancora e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, fermo restando il contenuto della risposta precedente, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, come primo intervento sintomatico spesso ci si orienta proprio verso le basse diluizioni, che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì. Cordiali saluti.
VALERIA dice
Gent.ma Dottoressa,
le chiedo scusa per aver dimenticato alcune informazioni sul quadro clinico di mio figlio. Soffre anche di profonda insicurezza, bassa autostima a causa degli insuccessi degli ultimi anni dovuti al suo stato (ad esempio non riesce a superare l’esame di teoria della patente perché fa sistematicamente un errore più del consentito) e a volte ha mal di testa. Inoltre urina spessissimo e anche a livello intestinale le evacuazioni mattutine sono lunghe. Va a letto tardi (ha difficoltà a prendere sonno) e tende a dormire di giorno (si sveglia tardi) anche se si mette la sveglia. Si sente molto stanco e senza forze e migliora dopo le 4 del pomeriggio, per ripeggiorare la sera dopo le 19. Dopo aver fatto una cura con olio essenziale di origano( gocce diluite in acqua) dato che soffre di sinusite, ha avuto un mal di testa con problemi allo stomaco per due giorni successivi finché non potendone più gli ho dato un’aspirina e gli è passato. Grazie ancora e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, Anacardium orientale, come rilevabile dal presente articolo, è innanzitutto un rimedio mentale, che ha molto di psichiatrico, che si adopera nei soggetti che mostrano segni di sovraffaticamento o di senescenza, stanchezza mentale, indebolimento della memoria, stress, nevrosi, manie, ipocondria, indecisione, abulia, carattere bizzarro, scarsa fiducia in sé stesso e negli altri, ecc. Nei casi più gravi si arriva alle allucinazioni sensoriali e ossessive e nei casi ancora più gravi alla psicosi con sdoppiamento della personalità, delirio di persecuzione, ecc. Il soggetto che richiede Anacardium orientale tipicamente si sente come se avesse due volontà contraddittorie, una che lo comanda a fare ciò che l’altra gli proibisce. E’ anche il rimedio della cefalea causata da lavoro intellettuale ed è un ottimo rimedio delle sindromi digestive, soprattutto gastriche e della stitichezza. Un segno di richiamo che deve far subito pensare ad Anacardium orientale è il miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando, che nessun altro rimedio omeopatico presenta in maniera così marcata. Anacardium orientale quindi, per quanto da lei descritto, potrebbe essere di aiuto. A titolo sempre informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi psichici, tra cui Anacardium orientale, è consultabile all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Però se lei vuole avere delle concrete possibilità di curare suo figlio con l’omeopatia, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, a maggior ragione in presenza di un quadro clinico complesso e impegnativo, perché difficilmente con l’auto-prescrizione potrà riuscire a fronteggiare la situazione e ad ottenere dei risultati terapeutici significativi. Il medico omeopata, con la visita medica omeopatica, sarà in grado di prescrivere la terapia personalizzata più appropriata per suo figlio, che possa agire in sinergia con la psicoterapia, definendo quindi con la dovuta precisione il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di eventuali bioterapici di supporto, la durata della cura o dei cicli di cura, le modalità di ulteriore riduzione dell’antidepressivo fino al suo completo abbandono, ecc. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.