DESCRIZIONE
Le Anacardiaceae sono una famiglia di piante arboree o arbustacee distribuite nelle regioni tropicali e più raramente nelle regioni subtropicali e temperate. Sono alberi o arbusti spesso con corteccia resinosa, provvisti di foglie alterne, semplici o composte. I fiori, che partono a grappoli dalla sommità dei rami, sono piccoli di colore dal bianco al giallo-arancio ed aperti a forma di stella. A volte il frutto è formato da due parti, il pomo che è il falso frutto in quanto costituisce l’ingrossamento del peduncolo fiorale ed il vero frutto (comunemente chiamato “noce”), di solito simile ad una drupa, che si trova nella parte terminale del peduncolo. La drupa è un frutto carnoso cosiddetto “indeiscente” (cioè che anche quando raggiunge la maturazione non si apre spontaneamente per far uscire il seme), costituito da un epicarpo membranoso (buccia), da un mesocarpo (parte intermedia) carnoso e succoso o polposo e da un endocarpo legnoso (nocciolo) contenente il seme. L’insieme di questi tre strati costituisce il pericarpo. Esempi di frutto a drupa sono: pesca, albicocca, ciliegia, mandorla, oliva, pistacchio, noce, mango, cocco, ecc.
La famiglia delle Anacardiaceae comprende diversi generi e numerosissime specie, tra le quali le più importanti per l’economia umana, avendo frutti dalle apprezzate proprietà alimentari e organolettiche, sono: l’Anacardium occidentale, originario dell’America meridionale, il Mango (o Mangifera indica), di origine indiana ma largamente coltivato soprattutto nei tropici ed il Pistacchio (o Pistacia vera), originario dell’Asia centrale ed ora diffuso nel Mediterraneo.
Il genere che deve il nome alla famiglia è proprio l’Anacardium occidentale (o Anacardio). In tale pianta il falso frutto si ispessisce molto, diventa globoso e piriforme, più grande del vero frutto, simile ad una mela o pesca oblunga con una superficie liscia e sottile di colore dal giallo al rosso vivo e con una polpa fibrosa dal sapore acidulo e rinfrescante. Nei paesi produttori, tra cui il Brasile, tale frutto (o meglio falso frutto, chiamato “mela di acagiù”) viene mangiato e dalla polpa si ricava un succo che viene bevuto dopo essere stato leggermente fermentato. Il vero frutto, a forma di cuore (da cui deriva il nome della pianta), presenta un epicarpo liscio di colore marrone scuro quando è secco, un mesocarpo ricco di oli e resine (succo), tra cui il cardolo, sostanza caustica e velenosa, e un endocarpo duro (guscio) all’interno del quale è contenuto il seme oleoso e commestibile (chiamato “nocciola o mandorla di acagiù”) a forma di rene, lungo circa 2 cm, di colore bianco, ricoperto da una pellicola rossastra. L’estrazione della mandorla, che richiede molta lavorazione, avviene prima con l’allontanamento a caldo dell’olio caustico, poi si procede alla tostatura, quindi alla rottura del guscio, che si svolge per lo più a mano, ed infine ad una ulteriore scottatura per facilitare la rimozione della pellicina, nonché alla eventuale salatura. Della pianta si utilizzano anche le altre parti, ad es. dal guscio si estrae un inchiostro indelebile, il succo viene utilizzato per i suoi poteri caustico (in medicina) e antitermiti, dal fusto e dalle radici si ricava una gomma e un liquido lattiginoso usati come base per vernici. Dalla mandorla è possibile estrarre un olio molto pregiato.
L’Anacardium orientale (o Semecarpus anacardium), albero della stessa famiglia originario delle zone montagnose dell’India, produce frutti simili a quelli dell’Anacardium occidentale ed aventi gli stessi costituenti, solo che a differenza di quest’ultimo i veri frutti sono molto più grandi dei falsi frutti che risultano poco sviluppati (la situazione è praticamente invertita). Il succo resinoso del mesocarpo, caustico e velenoso, che ha la consistenza del miele, è di colore chiaro quando è fresco ma diventa nerastro quando è secco. Contiene diversi derivati fenolici, acido anacardio e flavonoidi complessi tra cui l’urushiol (o urusciolo), che si trova anche in Rhus toxicodendron (pianta della stessa famiglia originaria del Nord America, detta anche “erba velenosa”), responsabile di irritazioni allergiche della pelle in caso di contatto, di tipo eruttivo-vescicoloso. Fu introdotto in medicina dagli Arabi e fu poi sperimentato dallo stesso Hahnemann. E’ proprio questa resina essiccata che viene utilizzata per le preparazioni omeopatiche.
Il rimedio omeopatico Anacardium orientale si ottiene dalla Tintura Madre del succo essiccato ricavato dal frutto della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio esercita la sua principale azione sul sistema nervoso (sfera mentale), sul sistema digerente e sulla cute. E’ anche un rimedio spastico, in caso di spasmi (contrazioni improvvise ed involontarie) di muscoli o di organi.
Il tipo Anacardium orientale è confuso, sospettoso, preoccupato, pauroso, ipocondrico, demoralizzato, depresso, irrisoluto, indeciso ed è sempre in conflitto. Ha uno sdoppiamento della personalità: alterna bestemmie a preghiere, ha sentimenti buoni e cattivi insieme, cambia continuamente umore. Molti autori lo definiscono un tipo dalle “due volontà”. Ha tendenza a fraintendere, a contraddire, ad arrabbiarsi, soffre di un complesso di inferiorità. Ha una memoria debole con momenti di amnesia (dimentica ciò che è accaduto un attimo prima), perde il contatto con la realtà, vive la vita come in un sogno.
Lo stato psichico (mentale) di Anacardium orientale è spesso dovuto ad un eccesso di lavoro intellettuale, ad eccessi nello studio, alla paura degli esami (differentemente da Argentum nitricum, ove la paura è legata alla esasperata emotività del soggetto, qui la paura nasce dal timore di non sapere e di non ricordare), alle mortificazioni, alle umiliazioni, a spavento, ad uno stato di esaurimento nervoso, od anche a senilità.
Anacardium orientale si sente stanco, ha spesso mal di testa, interrompe continuamente lo studio o il lavoro per andare a mangiare (fame nervosa). La vista, l’udito, l’olfatto e il gusto risultano falsati. Ha viso pallido e occhi incavati, con occhiaie.
Il rimedio ha due caratteristiche particolari:
1) sensazione di costrizione, come di una fasciatura stretta o di un cerchio intorno ad una qualsiasi parte del corpo;
2) sensazione di avere un tampone o una massa dura sulla testa, sulla fronte, in gola, allo stomaco, all’ano, o in qualunque altra parte.
Altra caratteristica è che il soggetto migliora mangiando (in Nux vomica invece peggiora). Tale caratteristica è comune ad altri rimedi (ad es. Chelidonium, Ignatia, Graphites), ma qui è molto più marcata.
I sintomi vanno da dx a sx. Il soggetto è sensibile al freddo, peggiora all’imbrunire fino a mezzanotte e poi di nuovo al mattino. La maggior parte dei sintomi compare periodicamente.
Anacardium orientale è un antidoto per Rhus toxicodendron se ci sono sintomi gastrici o sintomi da dx a sx. E’ antidotato da Coffea.
USO DEL RIMEDIO
Anacardium orientale si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
• SISTEMA NERVOSO CENTRALE: depressione, perdita di memoria, disturbi psichici, stanchezza mentale, ansia, stress, demenza senile. Può essere associato a Phosphoricum acidum, Gelsemium, Arnica (se in conseguenza di trauma), Kalium phosphoricum ed altri.
• CEFALEE da affaticamento cerebrale: per gli studenti nel periodo degli esami, quando, pur avendo studiato, sono colti dalla paura di “non sapere” a causa della mancanza di fiducia in sé stessi e della debolezza della memoria. Le cefalee peggiorano con il lavoro intellettuale e con il movimento, migliorano mangiando o coricandosi. Anche nei casi di cefalea conseguente a disturbi gastrici.
• APP. DIGERENTE: per tutti i disturbi di natura psicosomatica. Digestione lenta e difficile con dolori e bruciori allo stomaco (gastralgia). Sensazione di vuoto che scompare mangiando. Alito cattivo. Lingua bianca. Perdita del gusto. Eruttazioni. Pirosi. Problemi intestinali ed emorroidali. Difficoltà a defecare, con stimoli inefficaci e sensazione di un tappo difficile da espellere. Malesseri mattutini delle donne in gravidanza. Eccessi di fame irresistibili, come ad es. negli obesi. Può essere associato a Arsenicum album, Argentum nitricum, Bismuthum sub-nitricum ed altri.
• CUTE: per tutte le irritazioni della pelle. Vescicole e pustole. Bruciature che producono vescicole anche grandi. Herpes (infezioni della pelle scatenate da diversi tipi di virus, che si manifestano con vescicole cutanee localizzate a seconda del virus). Verruche (piccole escrescenze della pelle, di natura benigna, causate da virus, che colpiscono prevalentemente piedi e mani). Le eruzioni che richiedono il rimedio sono accompagnate da rossore e gonfiore, sono terribilmente pruriginose e spesso purulente. Il prurito diminuisce con applicazioni di acqua calda e peggiora dopo essersi grattati. E’ utilissima l’associazione con Rhus toxicodendron.
• SPASMI: gastrici e intestinali, dismenorrea (mestruazioni dolorose), tosse, crampi agli arti e soprattutto alle dita. La caratteristica di questi crampi è che essi risalgono sempre verso l’alto (ad es. dal tallone al polpaccio, dall’alluce al dorso del piede, ecc.). Crampi dello scrivano. Anche nei casi di dolori alle spalle con la sensazione di pressione sulle stesse, come se ci fosse un peso.
DOSI
In tutti i casi, se acuti, diluizione 6CH, 3 granuli ogni 3 ore; se cronici, diluizione 30CH, 3 granuli 3 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
VALERIA dice
Gent.ma Dottoressa,
complimenti per il suo lavoro che dovrebbe essere imitato da molti medici. Le scrivo per mio figlio Paolo, 24 anni, soffre di disturbo ossessivo compulsavo (DOC) che ha sviluppato in modo evidente negli ultimi tre anni, ma io sospetto che da piccolo già ci fosse qualcosa che non andava (disturbi attenzione, lentezza, rituali, tic) forse dovuto ad una malattia PANDAS (da streptococco – la chiamano malattia reumatica del cervello). Per un anno è stato trattato da uno psichiatra con vari rimedi che non tollerava fino ad arrivare a zyprexa e prozac (lo zyprexa lo ha fortemente diminuito per poi smetterlo dato che si stava gonfiando e non gli portava grandi giovamenti) e il prozac lo prende ancora (1/4 di pasticca da 20mg) ma intende smetterlo. E’ anche seguito con psicoterapia comportamentale. Ha fobia da contaminazione, si lava le mani spesso in modo compulsavo e quando cede alla tentazione spesso ha blocchi motori con dolori in varie parti della schiena. Avverte fastidiose tensioni alle terminazioni nervose (avambracci, fronte, tempie), è indeciso e lento nel fare le cose, deve procedere come dice lui, si blocca improvvisamente e rimane immobile come in stato catatonico oltre ad avere forte ansia, depressione e incapacità a fare le cose. Le faccio presente che ha avuto un trauma infantile (attaccato da un pastore tedesco con lesioni gravi alla gamba destra – ora ha un cicatrice interno coscia – ha subito un intervento chirurgico di 12 ore), che era un abile pianista e violoncellista fino a 16 anni (crisi e ha abbandonato tutto), con fatica (a causa dei suoi problemi) ha preso la maturità scientifica. Iscritto a lingue orientali non ha combinato nulla perché stava male e invece di seguire le lezioni si chiudeva in un’aula vuota e si sdraiava per forti dolori alla schiena. Mi chiedevo se anacardium orientale potrebbe aiutarlo (non gli piace la realtà, vorrebbe un mondo diverso, dice che una volontà diversa dalla sua gli impedisce di fare le cose). E’ molto sensibile, ha il senso dell’umorismo, ma è fortemente condizionato dal suo stato tanto da risultare a volte insensibile o apatico. Grazie per la sua cortese attenzione.
Monica dice
Gent.ma Dottoressa, vorrei chiedere un consiglio. Non riesco a dimagrire, quando ho davanti qualcosa da mangiare non mi fermo, tutti i buoni propositi per la dieta spariscono e mangio tanto. Da febbraio ho cominciato una cura con nolvadex ed enantone (per un tumore al seno molto piccolo che ho tolto a dicembre e fatto solo radioterapia) e mi sembra che con tali medicine la situazione è peggiorata. Vorrei un consiglio su qualche prodotto omeopatico che possa aiutarmi a dimagrire. Sul tipo anacardium mi ritrovo abbastanza. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, quasi sempre alla base di una fame eccessiva ci sono disagi psicologici per combattere i quali ci si riversa negli eccessi alimentari, dove il cibo viene considerato un “bene rifugio” in grado di produrre illusoriamente gratificazione e di sopperire alle mancanze della vita. Se poi l’iperalimentazione comporta un aumento di peso, ciò aggrava ulteriormente la già sofferente condizione emotiva, con possibili ulteriori riflessi sul mangiare. Il fenomeno è comunemente noto come “fame nervosa”. Perciò se si riesce ad allentare la tensione psichica, con l’aiuto della cura omeopatica, si rende progressivamente vano anche il bisogno di divagare con il cibo e quindi si riduce il desiderio irresistibile di mangiare oltre il necessario. Anacardium orientale è un rimedio omeopatico potenzialmente in grado di contrastare la fame eccessiva, soprattutto quando si è in presenza di stanchezza mentale, indebolimento della memoria, stress, nevrosi, ipocondria, indecisione, abulia, carattere bizzarro, scarsa fiducia in sé stesso e negli altri, ecc. Il soggetto che richiede Anacardium orientale tipicamente si sente come se avesse due volontà contraddittorie, una che lo comanda a fare ciò che l’altra gli proibisce, proprio come nel caso del mangiare troppo. Pertanto se lei si ritrova nel rimedio, in particolare nel profilo psicologico appena sintetizzato, allora Anacardium orientale potrebbe aiutarla. Però, poiché il rimedio miracoloso non esiste, l’omeopatia da sola non basta: con l’aiuto dell’azione terapeutica del rimedio omeopatico e quindi con un maggior controllo di sé, occorrerà impegnarsi anche ad avviare un percorso di rieducazione alimentare e di miglioramento del proprio stile di vita. Ad esempio potrebbe essere utile masticare lentamente e consumare cibi ad alto indice di sazietà, come quelli con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali indispensabile per il dimagrimento. Inoltre sarebbe opportuno rinunciare o ridurre drasticamente le bevande zuccherate, gli alcolici, i dolciumi, ecc. Sarebbe da evitare anche la sedentarietà e tenere un’attività fisica regolare e continuativa, non trascurando il movimento da praticare nel corso della giornata, come ad esempio camminare, passeggiare, andare a piedi evitando il più possibile l’automobile, fare le scale invece di prendere l’ascensore, ecc. ecc. Ovviamente la garanzia per una terapia adatta al proprio caso specifico la può offrire solo un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Raffaella dice
Salve Dottoressa, volevo un consiglio da lei circa la situazione che sto vivendo.
Mia madre di 67 anni, a mio avviso, ha un forte esaurimento nervoso. Ho provato a parlarci per dirle di andare da un medico per farci dare una cura ma secondo lei non è necessario perchè sta bene. I sintomi generalmente si presentano a partire dal tardo pomeriggio (sarà forse la stanchezza giornaliera, non lo so). Presenta spesso sbalzi di umore, quando è in questa fase devi fare attenzione alle parole che usi per non suscitare la sua irritabilità. E quando non riesci ad utilizzare parole appropriate ti devi sentire le sue urla unite a volte a parolacce. Questo sfogo, unito anche a crisi di pianto, può avvenire anche quando le succede qualcosa di futile (ad esempio la rottura accidentale di qualcosa). In questo caso, non intervenendo, non se la prende con nessuno.
In altri casi, più lievi, si limita soltanto a dare risposte nevrotiche o far finta di non sentire.
Quando non è in questa fase è una persona normalissima, gentile ed affabile.
Volevo sapere se l’assunzione di anacardium orientale 6CH potrebbe portare qualche beneficio, magari in associazione al phosphoricum acidum.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Raffaella, come lei giustamente ha colto solo la visita medica può essere in grado di individuare la terapia giusta per sua madre, a maggior ragione con l’omeopatia che è una medicina con una personalizzazione molto spinta che richiede indispensabilmente la visita medica omeopatica per l’esame e lo studio del malato, al fine di prescrivere i rimedi somiglianti e le relative diluizioni. Anacardium orientale è innanzitutto un rimedio mentale, che ha molto di psichiatrico, che si adopera nei soggetti che mostrano segni di sovraffaticamento o di senescenza, di perdita di memoria, di indecisione, di abulia, arrivando nei casi più gravi alla psicosi, con sdoppiamento della personalità, delirio di persecuzione, allucinazioni sensoriali e ossessive. E’ anche un buon rimedio delle sindromi digestive, soprattutto gastriche e della stitichezza. Un segno di richiamo che deve far subito pensare ad Anacardium orientale è il miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando, che nessun altro rimedio omeopatico presenta in maniera così marcata. Phosphoricum acidum è il rimedio dell’esaurimento nervoso in conseguenza di un sovraffaticamento intellettuale ma anche di prolungate preoccupazioni o di un grave dispiacere. Questo esaurimento si manifesta con una indifferenza a tutto, per cui il paziente da iperattivo diventa apatico, non può più pensare, non può più riunire insieme due idee, non riesce a trovare le parole giuste per esprimersi, non ricorda i piccoli avvenimenti quotidiani. E’ un rimedio che interviene anche nella mineralizzazione del sistema scheletrico e dell’apparato tegumentario, nonché in caso di diarrea. Le modalità generali sono di aggravamento con l’esercizio fisico e di miglioramento con il calore o con un breve sonno. Se sua madre si ritrova in tali caratteristiche (ovviamente non in tutte), allora i rimedi potrebbero essere adatti, anche se non sembrerebbe dalla breve descrizione fornita. Se vuole avere una panoramica dei principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati nei disturbi emotivi, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio tra i rimedi che presentano specificamente gli sbalzi di umore troviamo Actaea racemosa, Chamomilla, Hypericum, Ignatia amara, Lachesis, Natrum muriaticum, Sepia, Silicea. Il consiglio rimane comunque quello di rivolgersi ad un medico omeopata, che ovviamente rappresenta la migliore garanzia per una terapia di successo. Cordiali saluti.
sonia dice
Gentilissima Dottoressa, sono Sonia,ho50 anni e ho sofferto di attacchi di panico.Sono ancora sotto terapia,4 gocce di Rivotril 2 volte al giorno e Anafranil da 25 ,2 volte al dì. Vorrei sapere se posso assumere insieme il Plantos,o ci sono delle controindicazioni? La ringrazio anticipatamente.Grazie Sonia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sonia, non ci sono controindicazioni di carattere generale nell’uso congiunto di farmaci tradizionali e di rimedi omeopatici. L’unico rischio che si corre è che i farmaci tradizionali possano inficiare l’azione terapeutica dei rimedi omeopatici, ma non il viceversa. In genere una cura omeopatica preferisce operare in un organismo quanto più possibile privo di “rumore di fondo”, senza subire eventuali interferenze, onde veicolare correttamente la bio-informazione contenuta nei rimedi. Laddove il ricorso ai farmaci tradizionali si rende indispensabile, sarà il medico omeopata a verificarne, per il singolo caso, la compatibilità con i rimedi omeopatici ed a stabilire le modalità di somministrazione di questi ultimi. Cordiali saluti.
sefora dice
Salve dottoressa. Sono una ragazza di 22 anni e ormai da quasi 15 convivo con una situazione abbastanza disarmante ovvero soffro di alopecia adrogenetica. Ho effettuato milioni di cure ma tutte senza risultato. Tra tutte ho utilizzato anche la pillola anticoncezionale alla quale sono risultata essere allergica. Mi ritrovo a scriverle perché attraverso varie ricerche sono venuta a conoscenza dell’anacardium orientale trovandolo indicato anche come possibile trattamento omeopatico per il mio problema. Volevo sapere se questa pianta potrebbe essermi d’aiuto ed eventualmente le modalità e le quantità di assunzione. Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sefora, l’alopecia androgenetica o calvizie comune ha carattere ereditario, nel senso che esiste una predisposizione genetica dei follicoli piliferi a subire degli stimoli involutivi. Qualora poi coesistano altri fattori scatenanti, quali ad es. stress, disfunzioni ormonali, carenze alimentari, ecc., il fenomeno della perdita dei capelli può subire un’accelerazione, può anticiparsi e diventare più evidente. Qualsiasi rimedio purtroppo può solo contrastare e rallentare il fenomeno, senza però riuscire a risolvere completamente la problematica. Già questo potrebbe essere comunque un buon motivo per iniziare un trattamento, cioè avere la possibilità di allungare il più possibile la vita dei propri capelli, di rendere il fenomeno meno incalzante e quindi di controllare meglio anche gli inevitabili riflessi di carattere psicologico. Non mi risulta che l’Anacardium orientale possa essere utile per contrastare l’alopecia. Invece esistono altri rimedi omeopatici più adatti allo scopo. Tra i principali troviamo: Thuya se il cuoio capelluto si presenta ricoperto da piccole squame bianche ed i capelli sono secchi e fragili; Fluoricum acidum se i capelli sono secchi e sfibrati e la caduta peggiora con il caldo; Selenium se la perdita di capelli interessa un soggetto esaurito sia psichicamente che fisicamente; Phosphoric acidum se il soggetto è cresciuto troppo in fretta oppure è esaurito da eccessivo lavoro o ancora per dispiaceri o malattie; Thallium metallicum se i capelli cadono molto rapidamente. Anche i preparati fitoterapici dell’articolo “Capelli a posto” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare, potrebbero essere di aiuto. Come preparati erboristici particolarmente validi troviamo: Betulla succo, da usare in frizioni più volte al dì in caso di alopecia diffusa; Equiseto succo, da usare in frizioni più volte al dì in presenza di seborrea; Pilocarpo TM (tintura madre) + Garofano TM + Olmo TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di alopecia con cute secca; Nasturzio TM + Bardana TM, in parti uguali, da usare in frizioni in caso di alopecia con forte presenza di forfora; Alloro EF (estratto fluido), da usare in frizioni alle prime avvisaglie di cadute di capelli. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare B1, B2, B3, B5, B8) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio). Per il caso specifico sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Mario dice
Salve Dott.ssa,
mi chiamo Mario(non reale per privacy)
ho 32 anni e soffro da circa 1 anno di problemi gastrici (gastrite, pesantezza, lenta digestione, bruciore e reflusso gastroesofageo con eruttazione prolungata).
Sono un soggetto molto ansioso e credo che i miei problemi gastrici siano causati oltre che da una non correttissima alimentazione, anche da questo mio stato perenne. Ho sofferto di attacchi di panico, mi sono curato con Citalopram e adesso gli attacchi sono sporadici e quasi inesistenti.
Mi riconosco molto nella tipologia descritta in Anacardium. A conferma di ciò, sono quasi 10 anni che “soffro” (dico soffro tra virgolette, perchè non mi debilita in nessuna maniera, ma da solo fastidio) di un particolare eczema pruriginoso alla pelle in punti come i polpacci, gomiti, caviglie e polsi. Ho fatto molti esami e controlli a riguardo , anche alle intolleranze alimentari, celiachia ecc.. ma senza nessun riscontro. Stress.. i 2 dermatologi che mi hanno “curato”, hanno definito la mia una forma di psoriasi da stress.
Considerando che la cosa che adesso mi danneggia di più è il problema gastrico, vedo una grossa associazione con gli altri sintomi.
Crede sia consigliabile iniziare una cura con Anacardium Orientale? (mi sono già informato e la mia farmacia di fiducia ha disponibile Anacardium Orientale 15 ch)
Non ho mai utilizzato la medicina omeopatica, sono sempre stato molto scettico.
Ma alcune esperienze a me vicine mi hanno convinto ad informarmi meglio sull’argomento e sembra che dietro questo mondo ci siano tantissime cure che possono portare a benefici reali senza le controindicazioni dei classici meicinali.
Il suo sito è stato perfetto per me, complimenti davvero e grazie in anticipo del suo tempo e dei suoi consigli.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, se lei si riconosce in Anacardium orientale, allora il rimedio potrebbe essere adatto e quanto più tale somiglianza è calzante tanto migliori saranno i risultati, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili. Nel rispetto di ciò Anacardium orientale potrebbe aiutarla a superare le problematiche che la riguardano, a partire dai disturbi digestivi ma anche l’eczema e persino la sintomatologia mentale. Con tale quadro clinico in genere il rimedio agisce bene alle medio-alte diluizioni, dalla 9 alla 30CH, per cui la 15CH potrebbe essere appropriata. Inoltre potrebbe essere utile associare al rimedio un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che vengono scelti in base all’indicazione terapeutica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere, ad esempio, a un gemmoterapico come Ficus carica M.G. D1, che è indicato per molti problemi gastrici, ha un’attività cicatrizzante sulla mucosa gastrica ed ha anche un’azione regolatrice sull’asse cortico-diencefalico come coadiuvante in una situazione di stress la cui espressione clinica è costituita spesso da vari disturbi gastrici e problemi cutanei. Per la sindrome digestiva possono essere altresì molto utili diversi preparati fitoterapici della fitoterapia classica, come ad esempio quelli di cui all’articolo “Digestione facile” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sarebbe importante associare anche uno stile di vita adeguato, come ad esempio tenere un’alimentazione semplice e sana, evitare di mangiare molto la sera, consumare possibilmente piccoli pasti più volte al giorno, masticare lentamente, limitare gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), ridurre il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolire le bevande gassate, non masticare chewingum, bere molta acqua, ridurre l’eventuale sovrappeso, smettere di fumare, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possano aumentare la pressione addominale, evitare di guidare dopo i pasti, dormire con la testa sollevata, ecc. Sarebbe da evitare anche la sedentarietà. Ovviamente la conferma di tutto ciò la può fornire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Grazie per i complimenti riguardanti il sito. Cordiali saluti.
Luca Castellani dice
Buonasera Gent. dottoressa Della Volpe,
complimenti per il sito, è davvero molto utile e ben strutturato.
Vorrei chiederle un aiuto..sto da tempo lottando con un trauma infantile che mi ripercuote ancora ora i suoi effetti. Dopo quello shock, sento di essere sempre vulnerabile e scoperto, e tutto ciò che entra, o che ne permetto l’ingresso, dall’esterno verso l’interno, lo vivo come un aggressione. Che si tratti di un odore, di fumo passivo,o di cibi un pò complicati da digerire è sempre la stessa cosa. Anche sotto l’aspetto emotivo, una volta che permetto il fidarmi di una situazione, ne vengo sempre danneggiato .Dopo tanto tempo sono giunto alla conclusione che sia il ripetersi di quell’episodio che mi tortura.
Che tipo di rimedio ci sarebbe per cambiare questa mia percezione di venir aggredito ?
La ringrazio tanto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Luca, la sensazione di vulnerabilità, di fragilità, di debolezza, di insicurezza, di emotività è tipica di uno stato ansioso e anche un po’ depressivo, che comporta quindi anche timore, scoraggiamento, pessimismo, preoccupazione, paura, poca fiducia in se stesso, senso di insoddisfazione interna, il sentirsi aggredito, indifeso, ecc. Però si tratta di una depressione di tipo reattivo, della quale cioè il soggetto se ne rende conto e ne vorrebbe venire fuori. Non è possibile escludere che il tutto possa avere avuto origine dal trauma infantile, che probabilmente avrà lasciato un segno sul piano emotivo. Un grande rimedio omeopatico che potrebbe essere di aiuto nel trattare tutto ciò è Ignatia amara. Infatti Ignatia è il rimedio particolarmente indicato quando vi è una perturbazione a livello dell’asse cortico-diencefalico, causata da un trauma psicologico che provoca nell’organismo uno stress la cui espressione clinica è il più delle volte l’ansia, l’emotività, lo stato depressivo reattivo doloroso. Per tale motivo Ignatia è uno dei migliori rimedi omeopatici, se non il migliore, per la cura dell’ansia e della depressione reattiva di tipo “esogeno”, cioè provocate o innescate da avvenimenti esterni vissuti in maniera traumatica, quali ad es. lutti, dispiaceri, delusioni, contrarietà, insuccessi, emozioni perturbanti, trauma affettivo, shock emotivo, ecc., tali da instaurare una situazione di instabilità emotiva. Un altro indizio che fa pensare a Ignatia è l’ipersensibilità, cioè un’esagerata eccitabilità sensitiva nel campo della sensibilità generale e dei sensi, con la conseguente possibile irritabilità di diversi sistemi, organi e apparati tali da poter provocare numerosi fastidi o sproporzionate disfunzioni organiche e psichiche. Nel suo caso troviamo il fastidio agli odori, al fumo, ai cibi pesanti, ecc., vissuti come un’aggressione psico-fisica. A tal proposito è utile evidenziare che Ignatia è anche il rimedio della “paradossalità dei sintomi”, cioè quando si manifestano dei sintomi contraddittori, sia fisici che psichici, che sfuggono a regole ben precise dettate dalla norma e da ogni spiegazione logica. Il rimedio potrebbe essere quindi di aiuto anche per le sintomatologie atipiche o apparentemente tali. In conclusione (ma potremmo continuare, anche se le cose più importanti che la riguardano le abbiamo dette) Ignatia è perciò il grande rimedio omeopatico che, contribuendo a superare una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano psichico un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita e della società, riesce sul piano fisico a sistemare tutta una serie di scompensi e di disfunzioni organiche che coinvolgono diversi organi e apparati e che spesso si accompagnano come fenomeni somatici, per cui è anche uno dei principali rimedi psicosomatici. Ovviamente la conferma o meno di tutto quanto sopra la potrà fornire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi prima di intraprendere qualsiasi terapia. Grazie per i complimenti riguardanti il sito. Cordiali saluti.
Vale dice
Gent.ma dr.ssa Della Volpe
vorrei un aiuto per mia madre, ha 65 anni, per una vita intera ha seguito terapie nutrizionali,
oggi sembra essersi stancata e la situazione è peggiorata in quanto la notte spesso si alza per mangiare. Potrebbe utilizzare l’anacardium orientalis per controllare gli spuntini notturni e quale diluizione ?
nell’attesa di una risposta le porgo Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vale, com’è noto alla base degli eccessi di fame ci sono quasi sempre fattori psicologici ed emotivi che occorrerebbe cercare di individuare e di rimuovere, seguendo (o continuando a seguire nel caso di sua madre) nello stesso tempo un percorso di rieducazione alimentare e di miglioramento del proprio stile di vita. Ad esempio potrebbe essere utile masticare lentamente e consumare cibi ad alto indice di sazietà, quali quelli con molta acqua e fibre, come frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc. Inoltre se si allenta la tensione psichica, si riduce il desiderio irresistibile di mangiare oltre il necessario e si rende vano anche il bisogno di divagare con il cibo. Un aiuto può venire dall’omeopatia con più di un rimedio, tra cui individuare, così come richiede tale medicina con la legge dei simili, quello (o quelli) con il quale si riscontra il maggior grado di somiglianza, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico, altrimenti i risultati saranno inferiori alle attese. Anacardium orientale è un rimedio omeopatico potenzialmente indicato per contrastare la fame eccessiva, soprattutto se tale condizione è accompagnata da stanchezza mentale, amnesie e indebolimento della memoria, stress, ecc. Se, come nel caso di sua madre, gli attacchi di fame si manifestano prevalentemente di notte, allora i rimedi omeopatici più specificamente indicati potrebbero essere Abies nigra, China, Lycopodium, Phosphorus, Psorinum, pur restando valido un rimedio come Anacardium orientale. In attesa della prescrizione di un medico omeopata, al quale per garanzia di risultato è sempre opportuno rivolgersi, ci si potrebbe orientare per le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì. Cordiali saluti.
Giuseppe dice
Ho una sorella di 90 anni con demenza senile.Fino a 3 giorni fa prendeva al giorno 8 gocce a sera e 5 al mattino di Talofen.Essendo sop
ravvenuta un accumulo a seguito di ritenzione urinaria , il medico ha deciso di sospendere gradualmente il tutto.Presentandosi puntualmente agitazione, panico ed urla tipiche anche di una forma di Alzhaimer, vorrei un consiglio circa l’assunzione di Anacardium o.ed in quale dosi( gocce a).Prende solo Lanoxin e
Losartan.Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, Anacardium orientale è un rimedio omeopatico che potrebbe essere di aiuto. In assenza di prescrizione medica ed in attesa della stessa, ci si può orientare per le basse diluizioni, quali ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli o 15 gocce 3-4 volte al dì. Si ricordi, come detto, che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
anna dice
Gent.ma dr.ssa della Volpe
mio figlio fino a qualche tempo fa ha assunto Kalium Phosphoricum 15 ch 5 granuli al mattino per ovviare all’affaticamento intellettuale in preparazione di un concorso particolarmente difficile. Mi chiedo se in futuro per ragioni analoghe debba insistere assumendo tale rimedio o gli consiglierebbe un altro. Noto in lui una certa difficoltà a reggere il ritmo di alcune ore di fila di concentrazione, pertanto alla minima occasione si sposta sul computer per giocare a calcio o per leggere le notizie dai quotidiani online. Non pianifica lo studio, anzi asseconda la creatività del momento, prediligendo osservazioni originali in stesura libera, sia pure mai fuori tema, alle classiche scalette consigliate dai suoi preparatori. E’ insofferente verso tutto ciò che è scontato o ripetitivo ma si arena su alcune materie come il diritto, dopo alcune osservazioni e valutazioni negative di alcune docenti(” bisogna nascerci così!”) e facendo scattare in lui quel senso di inadeguatezza che limita il superamento del gap. E’ molto timido e nonostante scriva in un buon italiano grazie ai suoi studi classici, così come rimarcato dai suoi relatori in passato, nelle interrogazioni orali e nel linguaggio corrente con persone che non conosce assume un linguaggio infantile, mediato quasi dal dialetto, laddove è palese che conosce perfettamente la materia che si va a trattare o l’argomento di discussione. Da piccolo, in seguito a crisi convulsive ha assunto Gardenale ma la posologia venne bruscamente interrotta per motivi che non ricordo, in seguito essendo un bambino sensibile non ha mai risposto alle provocazioni dei compagni nè sono mai intervenuta a porre freno allo scherno anche quando ero presente. Mea culpa grandissima per aver disatteso il mio ruolo di genitore. Tuttora quando si trova in presenza di persone aggressive oppone solo un timido sorriso o uno sguardo prolungato senza profferire parola, evita di inforcare gli occhiali per non incrociare la crudeltà mentale che si agita in ciascuno dei potenziali aggressori. Eppure è un ragazzo di 30 anni gioviale che ama scherzare con gli altri, fare battute, ridere delle battute altrui e che sogna un mondo giusto senza razzismo e povertà. Ama il cinema e forse sta costruendo la sua via di fuga dalla società schizofrenica che gli gira intorno. Ama il cinema nel senso che chiaramente ama guardare i film, ma le sue aspirazioni sono quelle di un lavoro attinente ai suoi studi in Scienze Politiche.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, Anacardium orientale è un rimedio omeopatico che sembra essere adatto alla situazione emotiva e psicologica di suo figlio. Altri due rimedi che contengono in misura più o meno variabile il quadro delle sensazioni e dei comportamenti in argomento potrebbero essere Lycopodium e Silicea (si legga gli articoli omonimi nella stessa sezione del sito). Lycopodium, essenzialmente per l’insicurezza, per il timore di sbagliare e di non farsi apprezzare dagli altri, ma anche per l’aspirazione di vedere affermati i propri principi e le proprie aspettative. Silicea, essenzialmente per la poca fiducia in se stesso, per il sentirsi inadeguato, per la timidezza, per la scarsa reattività ai contrasti o all’aggressività altrui e per il timore che gli altri possano avere un giudizio negativo. I tre rimedi sono sinergici tra loro ed in particolare Anacardium orientale e Lycopodium hanno un alto grado di sinergia, per cui eventualmente possono essere associati ed utilizzati alternativamente. Ovviamente solo un esame approfondito della persona, dei suoi sintomi e della sua situazione generale potrà portare alla prescrizione di una terapia personalizzata che individui il rimedio (o i rimedi) più simile, la diluizione e la durata del trattamento che potrebbe richiedere anche degli adattamenti in corso d’opera. Questo lavoro è riservato al medico omeopata. Cordiali saluti.