Le affezioni delle vie respiratorie, in particolar modo quelle delle prime vie respiratorie, costituiscono i malanni che colpiscono più frequentemente il genere umano. Trattasi nella maggioranza dei casi di patologie di modesta pericolosità, sempreché non vengano sottovalutate e trascurate ma adeguatamente trattate e curate onde evitare spiacevoli complicanze. Per la loro grande diffusione epidemiologica hanno anche un forte impatto sociale, a causa delle indisponibilità che molte volte creano. Di seguito si descrivono brevemente le forme più comuni.
• Raffreddore: è un’infezione di tipo virale che interessa le prime vie respiratorie, in particolar modo naso e gola. I sintomi della sua comparsa sono naso chiuso cui segue la fuoriuscita di muco, che all’inizio è chiaro ed acquoso e nel giro di qualche giorno diventa denso e giallastro. Questa tipica manifestazione del raffreddore altro non è che la risposta di difesa dell’organismo all’infiammazione della mucosa nasale, verso la quale si concentra una maggiore produzione di liquidi per effetto della relativa dilatazione dei vasi sanguigni. Spesso si accompagnano starnuti, tosse, raucedine, bruciore alla gola, gonfiore dei linfonodi del collo, stato febbrile, lacrimazione degli occhi, ecc. Il raffreddore è una malattia che colpisce prevalentemente nella stagione invernale, in quanto l’aria fredda respirata dal naso e dalla bocca, provocando una perdita di mobilità delle ciglia vibratili con conseguente ristagno di muco, determina una riduzione dell’attività di pulizia delle vie aeree e quindi le condizioni per la proliferazione del virus del raffreddore.
• Tosse: solitamente è un sintomo di reazione dell’organismo ad un’infiammazione delle vie respiratorie dovuta ad un agente patogeno o irritante. Pertanto, si accompagna spesso a raffreddore, faringite, laringite, tracheite, bronchite, polmonite e così via, oppure ad un’allergia, come la rinite allergica. A volte è l’atto necessario per espellere sostanze indesiderabili (polvere, corpi estranei, ecc.). Consiste in un rapido susseguirsi di inspirazioni improvvise seguite immediatamente da brusche espirazioni rumorose di tipo esplosivo. Si dice “secca” se è caratterizzata da assenza di espettorato (catarro, ossia muco in eccesso) e spesso da bruciore e prurito alla gola. Si dice “grassa” invece quando è accompagnata da espettorato e serve per l’eliminazione dello stesso che se trattenuto potrebbe aggravare o favorire l’infezione per un accumulo di batteri.
La tosse è anche un sintomo che va correttamente interpretato, nel senso che, specie se è cronica, cioè insorta da lungo tempo, potrebbe sottendere patologie molto più importanti.
• Influenza: è una malattia da virus che interessa maggiormente l’apparato respiratorio, per cui si accompagnata a raffreddore, tosse, mal di gola, raucedine, faringite, laringite, tracheite e qualche volta può interessare anche i bronchi. Solitamente la febbre è elevata, specie nei primi giorni. Altri sintomi abbastanza ricorrenti sono dolori diffusi ai muscoli ed alle ossa, in particolar modo alla schiena, mal di testa, brividi, lacrimazione e arrossamento degli occhi, ecc. Il virus influenzale tipicamente attecchisce verso la fine dell’autunno e la metà del’inverno, un po’ come il raffreddore, quando il freddo fa abbassare le difese immunitarie ed aumentare le occasioni di contagio per una maggiore permanenza in luoghi chiusi ed affollati.
• Bronchite: è un’infiammazione dei bronchi che può essere dovuta a diverse cause, quali agenti microbici, infezioni, allergie, immunodeficienze, fumo attivo o passivo, inquinamento. I sintomi tipici sono difficoltà di respirazione, tosse con espettorato, infezioni frequenti delle vie respiratorie, stanchezza, cefalea, febbre, dolore al torace. Può essere acuta o cronica. La bronchite acuta di solito si presenta dopo un’infezione respiratoria di tipo virale, mentre la bronchite cronica si verifica a seguito di una lunga esposizione agli agenti patogeni in grado di danneggiare i bronchi in modo irreversibile.
• Asma: è un’infiammazione delle vie respiratorie causata da diversi fattori tra cui un ruolo sempre più importante assumono le sostanze allergizzanti presenti nell’aria come acari e pollini. I sintomi sono difficoltà di respirazione, che si accentua durante il cosiddetto “attacco d’asma” dove si verifica una vera e propria ostruzione dei bronchi, tosse, respiro sibilante, difficoltà ad espellere il catarro accumulatosi nei bronchi infiammati.
• Polmonite: è un’infiammazione grave dei polmoni provocata da virus, batteri o funghi. Negli adulti e nei ragazzi la forma più frequente è quella batterica, in particolare da Pneumococco per gli adulti e da Mycoplasma pneumoniae per i ragazzi in età scolare, mentre per i bambini piccoli è più ricorrente l’infezione virale. I sintomi sono febbre, tosse, dolore al petto, produzione eccessiva di muco, cefalea, stanchezza, inappetenza, nausea e vomito, talvolta rigidità muscolare ed articolare. La trasmissione avviene da persone infette tramite la saliva, gli starnuti, la tosse ed altre forme di contatto.
• Rinite allergica: è un’infiammazione della mucosa nasale dovuta a determinate sostanze allergizzanti presenti nell’aria. Il sintomo più caratteristico è la starnutazione ripetuta, prurito nasale e solletico faringeo, con lacrimazione e secrezione profusa a carattere acquoso. Di solito segue dei cicli stagionali di comparsa legati alla presenza dell’allergene. Non è accompagnata da infezione delle vie respiratorie e questo è un indizio da utilizzare per diagnosticare la natura allergica dell’affezione. La rinite allergica acuta, che si verifica specie d’estate, causata dall’inalazione dei pollini è detta febbre da fieno o raffreddore da fieno.
• Sinusite: è un’infiammazione della mucosa di uno o più seni paranasali, di solito provocata da un’infezione, ma possono diventare causa d’insorgenza il nuoto, i tuffi, le lesioni o fratture delle ossa dei seni paranasali, la deviazione del setto nasale, traumatica o congenita, le infezioni dei denti dell’arcata superiore, specie del canino. I sintomi sono ostruzione nasale, secrezione di muco dal naso o nel retrobocca, cefalea, febbre, timbro di voce nasale.
• Pertosse: è una malattia altamente contagiosa caratterizzata da tosse molto intensa, stizzosa ed insistente. Comunemente è detta anche “tosse canina” o “tosse asinina” per l’urlo caratteristico che viene emesso durante le manifestazioni. E’ dovuta al batterio Bordetella pertussis, che trovandosi nella bocca, nel naso e nella gola della persona infetta, può essere da questa trasmesso quando parla, starnutisce o tossisce. La malattia esordisce in un modo abbastanza subdolo con i sintomi di un normale raffreddore, dove la tosse non è ancora particolarmente intensa. In genere dopo due settimane gli attacchi di tosse diventano sempre più frequenti ed insistenti, fino a diventare insopportabili e tali da lasciare il paziente esausto, il muco diventa denso e appiccicoso, a volte si presenta il vomito. La malattia può durare qualche giorno se in forma lieve, od anche qualche mese nelle forme più gravi.
I rimedi naturali che la nonna consiglia sono di valido aiuto per la risoluzione dei vari disturbi che possono interessare le vie respiratorie.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Alloro la polvere di bacche di alloro, ottenuta essiccando e poi macinando le bacche, mangiata alla dose di 1 – 2 cucchiaini da caffè, è un valido rimedio contro il raffreddore e l’influenza.
□ Borragine (o Consolida): l’infuso con 50 g di radici e foglie in 1 litro d’acqua bollente, da assumere alla dose d 1 cucchiaio più volte al dì, è un eccellente depurativo per i polmoni ed è espettorante. Ottimo per raffreddore con naso chiuso.
□ Capelvenere + Scolopendrio: ottimo per le affezioni delle vie respiratorie, come espettorante e coadiuvante per la tosse, nonché come depurativo per fegato e milza, il decotto delle due piante (4 g di foglie secche dell’una e 4 g dell’altra in 250 ml d’acqua); assumerne 1 tazza al mattino e 1 tazza la sera.
□ Cardo santo: per tossi secche, asma, raffreddori, si dimostra utile l’infuso fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’ consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto il principio amaro contenuto (cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito.
□ Cicoria: preparare un infuso con 10 g di foglie tritate in 1/2 litro d’acqua bollente, lasciare agire 20 min, filtrare spremendo il residuo e conservare in un contenitore chiuso. Assumere a piacere in caso di raffreddore e tosse.
□ Cipolla e Limone: preparare uno sciroppo con cipolla, limone e zucchero per combattere la tosse e favorire l’espettorazione. Lavare bene un limone e pulire una cipolla, entrambi di media grandezza. In un contenitore di vetro con l’imboccatura larga (ad es. un barattolo o un bicchiere), disporre a strati successivi fette di cipolla, fette di limone ed una spolverata di zucchero; lasciare agire da un minimo di 2 ore circa ad un massimo di 24 ore, fino alla formazione dello sciroppo. Bere lo sciroppo alla dose di 1 cucchiaino più volte al dì. L’efficacia è assicurata.
□ Crescione: mangiato crudo, in insalata, per 50 – 60 giorni di seguito fortifica la mucosa dei bronchi. Cotto perde tutte le sue proprietà.
□ Crusca: la crusca di frumento, dopo cotta ed ancora calda, messa in sacchetti di tela e posta sul petto o sul ventre, è utilissima in caso di tosse, reumatismi, coliche.
□ Echinacea: la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante (favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine), antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali: estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca triturata in 1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes, punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il decotto preparato per uso interno.
□ Eucalipto e Pino: l’aria profumata con le essenze di tali piante facilita enormemente la respirazione. E’ consigliabile avere in casa una pianta di eucalipto.
□ Farfaro (o Tussilago farfara): decotto di foglie e fiori (5 g in 200 ml d’acqua) dolcificato con miele a volontà; si beve caldissimo, spesso e poco per volta. Nei casi in cui c’è una tendenza dell’apparato respiratorio ad ammalarsi, il decotto si può fare più concentrato (50 g in 1 litro d’acqua) e se ne assume 1 bicchiere al dì per 15 giorni. Il risultato è eccezionale. In particolare per la tosse secca si può preparare uno sciroppo in questo modo: 6 – 9 g di fiori di farfaro, due manciatine di sommità di issopo, 30 g di uva essiccata, 3 cucchiai di miele; si mette il tutto in un pentolino con 400 ml d’acqua; si pone sul fuoco e si fanno fare 3 bollori; si lascia raffreddare e si filtra; si assume alla dose di 1 – 2 cucchiai più volte al giorno. E’ un eccellente rimedio. Lo stesso è utile anche per le bronchiti catarrali.
□ Fichi secchi: la nonna ci ricorda che sono utili anche i fichi essiccati al sole, tagliuzzati e fatti bollire per qualche minuto nell’acqua o nel latte; si può aggiungere un pizzico si sommità di Issopo, da lasciare in infusione per 15 – 20 min. Questa bevanda dà enorme sollievo agli asmatici ed a coloro che soffrono di raffreddori di petto tenaci, tossi ribelli, bronchiti, tossi convulse, ecc. Con la cottura nel latte si ottiene un ottimo gargarismo utile nei casi di gola irritata e di raucedine.
□ Granturco: con le cariossidi (semi o acini di granturco) si prepara uno sciroppo utilissimo nei raffreddori di petto e nelle raucedini. Si fanno bollire 2 o 3 pugni di cariossidi frantumate in 2 litri di acqua, finché questa si riduce alla metà, agitando sempre con una spatola di legno; si lascia quindi raffreddare e se ne estrae il succo; a questo si aggiungono 150 grammi di zucchero o di miele e si riscalda a fuoco lento finché prende la consistenza di uno sciroppo.
□ Inula helenium: inalazioni dei vapori di acqua bollente in cui si sia versato un cucchiaino da caffè di tintura madre oppure l’infuso di radice (5 g in 200 ml d’acqua bollente), esercitano una utilissima attività balsamica calmante della tosse, disinfettano il cavo aereo e risolvono le bronchiti da raffreddamento, specie se in seguito a sindrome influenzale.
□ Lavanda: suffumigi da effettuarsi utilizzando l’infuso preparato con 15 – 30 g di lavanda in 1/2 litro d’acqua, leniscono la tosse fastidiosa.
□ Lichene d’Islanda: il decotto con la parte aerea della pianta (10 – 20 g in 1 litro d’acqua, far bollire 1 h, fare intiepidire 10 min, filtrare e aggiungere zucchero o meglio miele a piacere), assunto alla dose di 3 – 5 cucchiai al dì prima dei pasti, è utile per la dispepsia e per i disturbi intestinali di origine nervosa, compresa la diarrea. Funziona anche come blando sedativo e quindi, assunto il pomeriggio-sera, può essere utilizzato nelle forme leggere d’insonnia. Inoltre risulta utile anche nelle manifestazioni spasmodiche delle vie respiratorie, come tosse stizzosa e asma.
□ Lino: in caso di espettorazione difficile sono ottimi i cataplasmi con semi di lino, da applicare sulla schiena all’altezza dei bronchi. I semi di lino vanno cotti in acqua (200 g in 500 ml d’acqua), fino a quando questa non si consuma del tutto.
□ Liquirizia: lo sciroppo di liquirizia calma la tosse e facilita l’espettorazione. Si prepara così: mettere a macerare, per 24 h alla temperatura di 20 – 25°C, 500 g di liquirizia in piccoli pezzi (meglio in polvere) in 2 litri d’acqua; filtrare e mescolare con zucchero in uguale quantità; assumere a cucchiai secondo necessità.
□ Maggiorana: l’infuso con fiori e foglie di maggiorana selvatica (circa 5 g per 100 ml di acqua bollente, da lasciare in infusione 15 min), assunto 3 volte al dì, è un ottimo espettorante. Se si inspirano con il naso più volte al dì i vapori dell’infuso, in modo da bagnare le cavità nasali, ciò aiuta a respirare meglio in caso di raffreddore e naso ostruito. Analogo risultato si ottiene vaporizzando, nell’ambiente dove si sosta, l’olio di maggiorana.
□ Malva: l’infuso con i fiori di malva (5 g in 250 ml di acqua bollente, lasciando in infusione 15 min) dolcificato con miele, a piacere, è bechico (calma la tosse) ed espettorante, contro bronchiti e tossi ribelli, è emolliente e rinfrescante.
□ Piantaggine: entrambe le varietà, major e lanceolata, esplicano attività espettorante e antinfiammatoria, per cui si rivelano utili nei raffreddori e nelle bronchiti. Si prepara uno sciroppo con le foglie fresche: il succo estratto dalla loro triturazione viene fatto cuocere con la stessa quantità di zucchero o preferibilmente miele, finché diventa corposo; si filtra e si lascia raffreddare; se ne prendono 2 cucchiaini da caffè al giorno. Fortifica le vie polmonari.
□ Poligala: il decotto della radice, nella misura di 5 g in 200 ml d’acqua, da assumere alla dose di 2 cucchiai 4 volte al dì, è valido anche nei casi di pertosse.
□ Polipodio (o Felce dolce): indicato per raffreddore, tosse, bronchite, asma, il decotto di tale pianta (20 g di rizoma sminuzzato in 1 litro d’acqua), dolcificato con miele a piacere, da assumere alla dose di 2 cucchiai da minestra ogni ora.
□ Rapa: il decotto con il bulbo di rapa dolcificato con miele o zucchero, bevuto la sera prima di andare a letto, mitiga la tosse e riduce la raucedine.
□ Salice bianco: la corteccia dei rami possiede dei derivati salicilici che hanno le stesse proprietà dell’aspirina (per questo motivo la pianta è detta l’albero dell’aspirina), per cui è efficace contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il raffreddore, i dolori reumatici, i dolori articolari, l’artrosi. Si può utilizzare il decotto che si prepara facendo bollire per 10 min in 1 litro d’acqua 20 – 25 g di corteccia essiccata e frantumata; si lascia a bagno per 10 min; si filtra spremendo il residuo; se ne bevono 2 – 3 tazze al giorno di cui una prima di andare a dormire.
□ Salvia: infuso con 5 g di foglie in 100 ml di acqua per gargarismi nei casi di affezioni catarrali acute e croniche. E’ tonico, antisettico, cicatrizzante. Si usa anche nella raucedine. Vanno bene anche i fumenti.
□ Saponaria: il decotto di foglie e fusto (30 – 60 g in 1 litro d’acqua), da bere alla dose di 2 bicchieri al dì o da utilizzare per gargarismi 4 – 5 volte al dì, si rivela utilissimo nelle affezioni catarrali croniche e di gola.
□ Timo: preparare un infuso in ragione di 10 g di foglie di timo in 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione 10 – 15 min; filtrare ed aggiungere un po’ di miele. Si prende nella dose di un cucchiaio da minestra ogni ora. Si usa con ottimi risultati per la tosse ed anche nei casi di pertosse.
□ Uva passita: il decotto di uva passita è efficacissimo per tosse, raffreddore, malattie di petto.
□ Verbasco: l’infuso dei fiori (da 5 a 30 g per 1 litro d’acqua bollente) bevuto alla dose di 3 – 4 tazze al dì è un ottimo espettorante e se si usa per gargarismi aiuta a guarire dalla raucedine. L’effetto è potenziato se si prepara un decotto aggiungendo anche foglie di malva in parti uguali, in tal caso è particolarmente efficace per catarri acuti e cronici dei bronchi, specie in presenza di difficoltà di respirazione.
□ Verbasco + Veronica: è espettorante l’infuso di foglie di verbasco e di foglie di veronica al 50% (6g in 250 ml d’acqua bollente), da assumerne 1 cucchiaio ogni 2 ore.
□ Verbena: l’infuso con le foglie (5 g in 1 tazza d’acqua bollente) da berne 2 cucchiai 3 – 4 volte al dì, è utile per tonsilliti e tosse.
□ Viola mammola: il decotto di fiori e foglie di viola mammola (5 – 8 g in 250 ml di acqua), dolcificato con miele, assunto alla dose di 1 cucchiaio ogni 2 – 3 ore, è espettorante e calmante della tosse.
CLAUDIA dice
Buongiorno sono claudia e mia figlia di 11 anni regolarmente da due anni d’estate soffre di una forma di allergia quando gioca all’aperto nell’erba , gli occhi si arrossano e cominciano una serie infinita di starnuti, non volendo usare medicinali sintetici volevo sapere quale rimedio potrebbe esserle di aiuto per prevenire questa forma allergica.
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Claudia, relativamente all’Omeopatia, consulti l’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, a titolo informativo, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Allium cepa, in caso di occhi arrossati e lacrimazione non irritante, o Euphrasia, in caso di occhi che bruciano e lacrimazione irritante. Relativamente alla Fitoterapia, consulti l’articolo “Vediamoci chiaro” nella presente sezione del sito. Sempre a titolo informativo, potrebbe essere utile un collirio a base di Camomilla e Eufrasia. Ovviamente la prescrizione giusta per sua figlia la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.